Normandia, Bretagna e Parigi

Abbiamo fatto questo viaggio in due: io (Francesca) e Fabio. Quest’anno è stato proprio Fabio a decidere la meta delle nostre vacanze. Dopo che l’anno scorso ho scelto di portarlo nella calda terra Andalusa, per quest’estate la sua scelta è caduta sulla Normandia e sulla Bretagna. Un po’scettica, l’ho accontentato solo dopo avergli...
Scritto da: frabi
normandia, bretagna e parigi
Partenza il: 03/08/2007
Ritorno il: 19/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Abbiamo fatto questo viaggio in due: io (Francesca) e Fabio.

Quest’anno è stato proprio Fabio a decidere la meta delle nostre vacanze. Dopo che l’anno scorso ho scelto di portarlo nella calda terra Andalusa, per quest’estate la sua scelta è caduta sulla Normandia e sulla Bretagna. Un po’scettica, l’ho accontentato solo dopo avergli fatto promettere che avremmo anche visitato Parigi, lui per le prima volta, io dopo 10 anni.

Devo dire che lo scetticismo iniziale è subito svanito, dato che queste terre meritano davvero di essere visitate e vissute. Questo è il motivo che mi ha spinto a scrivere il nostro racconto di viaggio. Abbiamo scelto di non viaggiare con la nostra macchina, ma di volare fino a Parigi (volo A/R Easyjet, € 80,00 circa a testa) e di noleggiare poi una macchina (Peugeut 307 praticamente nuova, con Europcar, € 650 comprensiva di tutte le assicurazioni possibili ed immaginabili).

Premetto che avevamo più o meno fatto un itinerario scegliendo le tappe dei nostri pernottamenti, suddividendo i giorni a nostra disposizione, consultando vari itinerari e varie guide e soprattutto prenotando tutti gli hotel dall’Italia via Internet (le coste normanne e bretoni sono molto frequentate in estate, sebbene il mare sia freddino; c’è quindi il rischio di faticare molto per trovare un alloggio) 3 Agosto: il nostro volo è partito dall’aeroporto di Malpensa alle 6.20 di mattina (siamo ormai abituati a farci del male in questo modo…). Il tempo che abbiamo recuperato viaggiando così presto, lo abbiamo poi perso cercando di trovare il desk Europcar nei meandri dell’aeroporto di CDG…Dopo lungo peregrinare, riusciamo finalmente a prendere possesso della nostra macchina e a partire alla volta di Rouen, dove arriviamo prima di mezzogiorno.

A Rouen abbiamo alloggiato all’Hotel Alba (€ 45,00 a camera), che non consiglierei, anche se la posizione è assolutamente centrale (proprio dietro alla cattedrale) e con un parcheggio vicinissimo. Il parcheggio è a pagamento, come quasi tutti quelli che abbiamo trovato nel nostro viaggio. Il costo è di circa 10 euro, e consente di lasciare la macchina in custodia per 24 ore.

Rouen è una cittadina graziosa il cui centro storico è fatto di tipiche case a graticcio, che vediamo qui per la prima volta. Il centro della città è occupato dalla Cattedrale di Notre Dame, considerata un capolavoro di architettura gotica e che fu soggetto di una serie di famosi dipinti del pittore Claude Monet. Con la nostra guida (che consiglio: GeoGuide Normandia) riusciamo a visitare la cattedrale e il centro storico, compresa l’antica piazza del mercato dove sorge una moderna chiesa e una colonna nel luogo dove fu arsa Giovanna D’Arco. Vi consigliamo di girare per le viuzze strette della cittadina perché sono tutte ben tenute e caratteristiche. La sera, dopo una cena all’aperto sotto un cielo che tarda a diventare scuro, assistiamo allo spettacolo “Rouen, la Cathédrale de Monet aux pixel” nel quale sulla facciata della cattedrale vengono proiettate una serie di illuminazioni diverse tra loro che la trasfigurano nei quadri che Monet dipinse…Una rappresentazione da non perdere (di solito viene fatta ogni sera d’estate).

4 Agosto: Il mattino dopo partiamo per la costa di Alabastro; in particolare ci dirigiamo verso Etretat, celebre per le sue alte scogliere bianche. Lasciamo la macchina a pochi minuti dalla spiaggia, che si apre davanti a noi come uno spazio fatto di sassolini bianchi incorniciato da due alti promontori…Le falesie! La spiaggia è affollatissima, si respira un’aria d’altri tempi, come di luogo di villeggiatura della Belle Epoque! Per poter ammirare il panorama è necessario seguire i sentieri che ci guidano sulle due scogliere, da dove si possono ammirare le falesie di Aval (verso Le Havre, da dove è spettacolare la visione dell’Aguille Creuse, falesie fatte ad arco) e d’Amont (verso Fecamp) Abbiamo avuto la fortuna di visitare questo luogo in una giornata stupenda, sole caldo, cielo libero da nuvole…I colori erano pieni ed amplificati dalla luce del sole…Non ci sono parole per descrivere questo spettacolo della natura. I campi verdi ad un certo punto si interrompono e la scogliera bianca si butta a picco nel mare blu. Che dire: preparate la macchina fotografica perché questo luogo vi entrerà nel cuore! Il mare invoglia proprio a buttarsi dentro…Ci provo, ma l’acqua è gelida…Eppure i francesi fanno il bagno…Mah. Etretat è anche la città dove visse Maurice LeBlanc, creatore di Arsenio Lupin che, infatti, vive proprio qui le sue avventure. La casa è visitabile, anche se noi non abbiamo tempo per farlo.

Riprendiamo la macchina e, dopo aver attraversato l’avveniristico Pont de Normanidie (€ 5,00 per il passaggio, sola andata), raggiungiamo Honfleur. Qui alloggiamo presso l’hotel Etap Honfleur (catena Accor) che consigliamo per l’ottimo rapporto qualità/prezzo (€ 45,00 a camera) e per la vicinanza al centro e ad un parcheggio a pagamento, dove lasciamo la macchina per la notte.

Honfleur si raccoglie intorno ad un piccolo porticciolo, il Vieux – Bassin, sulle cui sponde sorgono ristorantini e locali. Tutt’intorno la città si snoda in viuzze piene di negozi in stile marinaro…Anche qui l’atmosfera che si respira è quella tipica vacanziera! Ceniamo in un ristorante sul porto, “L’Hippocampe” che ci costa € 21,00 a testa. Fabio decide di provare le famose ostriche normanne e la cena è tutta a base di pesce. Una cosa interessante che troveremo poi lungo tutto il nostro percorso è che i ristoranti propongono quasi sempre un menu turistico che prevede un antipasto, un piatto e un dessert. La cifra si aggira di solito tra i 20 e i 25 euro a testa (bevande escluse: attenzione, una bottiglia di San Pellegrino può arrivare a costare anche 8 euro, mentre l’acqua in caraffa è sempre compresa). Honfleur da il suo meglio di sera, quando tutte le luci sono accese e si riflettono nell’acqua del mare…Davvero indimenticabile.

5 Agosto: Il mattino dopo siamo pronti per iniziare il nostro tour nei luoghi del D-Day. Prima di arrivare qui ci siamo preparati leggendo il libro che meglio ha descritto lo sbarco in Normandia, e cioè “Il giorno più lungo” di Cornelius Ryan. Lo consigliamo a tutti quelli che hanno intenzione di fare questo viaggio per diverse ragioni: anche se non me lo aspettavo, il libro è davvero bello…Non è un libro di guerra, ma di uomini che hanno cambiato il corso della storia. Inoltre vi appassionerete nello scoprire e conoscere i luoghi che sono stati teatro di questo evento così importante. Se non mi fossi documentata prima, non avrei compreso il senso di questo viaggio.

La giornata odierna è dedicata alla parte britannica dell’operazione di sbarco. La prima tappa è il Pegasus Bridge, il primo ponte liberato dagli inglesi che ha permesso di interrompere le vie di rifornimento dei tedeschi. Ci spostiamo poi ad Arromanches, dove, arrivando dall’alto, è possibile scorgere i resti del porto artificiale (Mulberry B) capolavoro di ingegneria voluto da Sir Winston Churchill. Ancora oggi si vedono i cassoni che, affondati in mare, hanno permesso l’attracco della flotta alleata per il rifornimento delle truppe di terra quando nessun porto sulla terra ferma era ancora stato conquistato. Sull’alto promontorio si trova “Arromanches 360°”, un cinema circolare che proietta filmati originali del ’44 e immagini che ritraggono gli stessi luoghi oggi. E’ molto suggestivo, ve lo consigliamo (€ 4,00).

In riva al mare si trova anche il museo del porto artificiale che però non visitiamo. Crediamo che siano più importanti i musei a cielo aperto, per questo ci dirigiamo a Longues sur Mer, dove, in mezzo ai campi di mais è possibile visitare le casematte e i bunker tedeschi meglio conservati della Normandia. Che impressione vedere i cannoni in un luogo che oggi è tranquillo. La giornata è stata meravigliosamente calda. Verso sera ci dirigiamo verso Caen dove abbiamo prenotato l’ Ibis Caen Centre Paul Doumer (€ 53,00 a camera) nel centro della città per due notti. Fortunatamente troviamo parcheggio gratuito proprio fuori dall’hotel  Durante la serata stranamente calda (sono ancora in canottiera…Non mi ricapiterà più in questa vacanza!) ceniamo nel centro storico della città al ristorante “Le Bistrot” e facciamo un breve giro. Caen è stata quasi completamente ricostruita dopo i bombardamenti del ’44.

6 agosto: Seconda giornata dedicata al D-Day. Di prima mattina raggiungiamo St.Mere Eglise, prima città liberata dagli americani. La principale attrattiva è la cattedrale cittadina, con il celebre campanile dove, nella notte tra il 5 e il 6 giugno, un paracadutista rimase impigliato (oggi un fantoccio ricorda il paracadutista, ma dicono che il paracadute sia l’originale). Qui abbiamo visitato il museo Airborne (€ 6,00) con il tetto a forma di paracadute e, come due bambini, abbiamo voluto comprare a ricordo due cicalini… La giornata è freddina con nuvole basse che però lasciano intravedere il sole. E’ uno spettacolo quando, a pochi chilometri di distanza, mettiamo piede sulla sabbia di Utah Beach. La vediamo con la bassa marea, come devono averla vista gli americani…Ed è bellissima…Sembra che il luogo non sia stato “profanato”. C’è qualche turista, ma tutto si amalgama benissimo al paesaggio, compreso il Musée d’Utah Beach, che visitiamo (€ 5,00).

Seguendo la “strada della libertà” che da Utah Beach arriva ai vari luoghi liberati dopo lo sbarco, andiamo prima alla Pointe du Hoc (località Grandcamp – Maisy), promontorio per liberare il quale i Ranger americani diedero la vita inutilmente. Il promontorio sembra un grande campo da golf, ma con buche enormi, segno dei bombardamenti. Dopo una breve pausa pranzo, arriviamo al cimitero militare americano (Colleville sur Mer). Questo luogo, oggi territorio degli Stati Uniti d’America, è il più patriottico che io abbia mai visto. Quelle 9000 croci bianche, tutte uguali, fanno pensare al grande sacrificio di quegli uomini che sapevano di andare a morire e che comunque non si sono tirati indietro. Credo che ognuno di noi dovrebbe visitare questo posto, segno tangibile di un grande atto di guerra e di amore che ha reso possibile la fine del nazismo. Leggendo “Il giorno più lungo” si viene a scoprire che, per assurdo, lo sbarco è stato possibile per una serie di strane coincidenze e di errori da parte dei tedeschi.

Il cimitero si trova su di una scogliera da cui parte un sentiero che scende fino alla spiaggia di Omaha…”Bloody Omaha”…Il luogo dove lo scontro è stato più duro e l’unico posto in cui gli Americani hanno temuto di dover tornare indietro e di dichiarare sconfitta. Un ultimo giro in macchina lungo la spiaggia di Omaha ci permette di vedere un mare dai colori più svariati. Torniamo silenziosamente a Caen per una “buona” cena a base di trippa (la “specialità” del posto).

7 Agosto: Lasciamo la Normandia con i suoi campi verdi divisi da siepi e raggiungiamo la Bretagna. Arriviamo a Saint Malo intorno a mezzogiorno e facciamo subito il check in all’hotel “Ibis – Saint Malo Plage” che si trova subito fuori dalle mura della città corsara. L’hotel è munito di parcheggio privato coperto a pagamento (€ 13.00 al giorno), ma fidatevi, sono soldi spesi bene perché in alta stagione qui è praticamente impossibile parcheggiare: nella scelta dell’hotel avevamo pensato anche a questo. Il nostro Ibis non è proprio a buon mercato (€ 105,00 a camera), ma è vicinissimo al centro e la nostra camera da sull’oceano.

La giornata è molto soleggiata, ma il vento è forte. Vicinissimi alla costa ci sono degli isolotti raggiungibili via terra durante la bassa marea; tra queste anche l’isola del del Fort National, che visitiamo. Ci dirigiamo verso la parte della città definita “Intra Muros” perché protetta da mura. Fortunatamente questa parte si è preservata intatta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Per avere una visione d’insieme della città e dell’oceano che la circonda vi consigliamo di fare il giro lungo il perimetro dei bastioni e in seguito di perdervi nelle stradine del centro piene di locali, negozietti e villeggianti. Quella sera decidiamo di andare a mangiare in una creperie sui bastioni. La cena è a base di galette (crepe salate) e crepe dolci (la mia con miele e noci è fantastica, Fabio si innamora di quelle al flambè). Raggiungiamo il locale quando ormai il mare si è quasi completamente ritirato, la bassa marea è davvero impressionante. In più il tramonto rosso fuoco che ci accompagna durante la nostra cena è indimenticabile. Fabio lo immortala con mille scatti…Vi consigliamo questa creperie (Creperie Le Corps de Garde, € 38,00 in due), panorama splendido e cibo buono. 8 Agosto: Torniamo per oggi in Normandia per visitare uno dei suoi luoghi mitici: Mont Saint Michel. Per parcheggiare affidatevi sempre ai consigli dei parcheggiatori che vi indicano il luogo più “sicuro” dove lasciare l’auto, per evitare che venga eventualmente coperta dal mare. Vi consigliamo anche di raggiungere il monte al mattino presto, quando i turisti sono ancora pochi. In questo modo è possibile raggiungere la parte sacra dell’isola passando per le vie della cittadina medievale. Solo un visitatore su tre infatti riesce ad arrivare all’abbazia e a visitarla. Noi ce l’abbiamo fatta. Alle 9.30 siamo già davanti all’ingresso della chiesa, con il biglietto in mano (€ 8,00) e in attesa della nostra visita guidata gratuita in italiano. La nostra guida è davvero simpatica e competente. In circa un’ora si visita l’abbazia e “La Meraviglia” il palazzo realizzato per i monaci: tre piani di sale gotiche costruite sul ripido fianco della montagna, tra le quali un refettorio e un chiostro a picco sul mare. Avrete così modo di gustare appieno questo esempio di genio d’arte ed ingegneria. Infatti, il complesso abbaziale è retto al centro dalla roccia del monte e ai lati da strutture in pietra (cripte) che diventano così le fondamenta della chiesa soprastante. La famosa forma dell’isola non è quindi opera della natura, ma dell’uomo! Purtroppo oggi non è giorno di alta marea e il monte è circondato da una distesa di sabbia. E’ assolutamente sconsigliato inoltrarsi nella baia senza guida, ma Fabio mi obbliga a fare il giro ai piedi del monte, lungo il suo perimetro. Pur temendo le sabbie mobili, lo seguo e davvero sembra di essere sulla luna! Quando ritorniamo sull’isola per un altro giro, la troviamo letteralmente invasa dai turisti. Quest’atmosfera non ci piace, ci sembra quasi di rovinarla. Per questo decidiamo di ritornare a Saint Malo, dove, dopo un bagno caldo che ci toglie il freddo del vento di oggi, facciamo un altro giretto in città.

Un solo ultimo consiglio: se avete intenzione di visitare il monte per vedere la famosa alta marea, visitate il sito: http://www.Ot-montsaintmichel.Com/ (sito ufficiale).

9 Agosto: Oggi il sole risplende! La giornata prevede un tour delle coste bretoni della Manica. La nostra guida (Guida Verde Michelin) ci suggerisce l’itinerario. Dapprima ci fermiamo a Fort La Latte, un forte a picco su mare. Bel panorama, ma decidiamo di non entrare a visitarlo. A pochi chilometri, sempre sulla costa di Smeraldo, si trova Cap Frehel, uno dei promontori più belli della Bretagna. Qui, in mezzo ad un’area naturalistica protetta, sorge un faro da cui partono dei sentieri costieri molto interessanti. L’area è popolata da gabbiani e cormorani. Non ci sono parole per descrivere questi e gli altri luoghi che visiteremo in Bretagna…Bastano solo il suono del mare e il verso dei gabbiani che ti entrano in testa e ti accompagnano.

Ci muoviamo poi verso Perros Guirec, una località costiera molto turistica dove ci fermiamo per un pranzo al sacco. La baia è splendida e si respira un’aria di vacanza al mare! Da qui arriviamo a Ploumanac’h, dove lasciamo la macchina per seguire il sentiero della costa di Granito Rosa. La costa è letteralmente fatta da enormi massi di granito rosa che, con l’erosione di vento e mare, hanno assunto forme strane: la bottiglia, il teschio, il trono…Sulla punta si trova un faro e persino una casa fatti di granito rosa. Qui oltre al suono delle onde del mare che si infrangono sulle rocce e il verso dei gabbiani, sentiamo anche il suono di una cornamusa! Che atmosfera! Riprendiamo la macchina e arriviamo a St Pol de Leon, un piccolo “villaggio gallico che resiste ancora e sempre all’invasore” dove abbiamo prenotato un hotel per la notte. La regione è proprio quella dell’Armorica, dove sono ambientate le avventure di Asterix. “L’hotel de France” è veramente bello (€ 55,60 a camera). Abbiamo scelto questa località solo perché è un buon punto di arrivo per l’itinerario di oggi, tuttavia in serata decidiamo di fare un giro per il paese, dove comunque si trova una cappella di alto valore artistico, e di mangiarci una buona crepe al cioccolato! 10 Agosto: Lasciamo la verde regione dell’Armorica per inoltrarci in quella della Cornovaglia. La meta di oggi è Quimper, l’antica capitale di questa regione, ma prima di arrivarci ci spingiamo fino alla punta più occidentale della Francia, e cioè Pointe du Raz. Questa zona è un parco naturalistico protetto (per entrare e parcheggiare la macchina ci chiedono 6 euro…Ma serve tutto per il mantenimento del parco). Nonostante i molti turisti, l’area è rimasta abbastanza selvaggia, soprattutto sulla punta estrema, dove un mare sempre impetuoso batte sugli scogli che separano la terraferma dal faro dell’isola di Sein. Anche qui la natura la fa da padrona e si potrebbero fare chilometri e chilometri di sentieri costieri che si diramano da questo punto. Purtroppo il tempo è tiranno, e, dopo una breve escursione e un pasto veloce a base di galette, lasciamo Pointe du Raz e raggiungiamo Quimper. L’hotel che avevamo prenotato, un bed & breakfast della catena francese B&B (B&B Quimper Nord, € 42,00 a camera), ci lascia basiti…È praticamente un motel fuori dall’autostrada…Comunque la camera è pulita ed era l’unico hotel disponibile al momento della prenotazione dato che tutta la zona sembra presa d’assalto dai turisti…Lasciamo le valigie e raggiungiamo Quimper (10 minuti di macchina). La cittadina è carina, solita cattedrale gotica e solite casette a graticcio (carine all’inizio, dopo un po’ inizi a non poterne più). Qui saccheggiamo un negozio della rinomata ceramica di Quimper…Ma solo dopo ci chiediamo: come faremo mai a portarla a casa senza romperla in aereo con tutti i bagagli??? Un altro negozio che vi consiglio è quello di biscotti e dolci bretoni: è una specie di pasticceria dove puoi scegliere che dolci prendere, come con le caramelle…Vi assicuro che non siamo riusciti a resistere. Abbiamo resistito (pentendocene dopo) all’acquisto del set del perfetto cuoco di crepe, ma per questo non ci sarebbe proprio stato spazio in valigia… 11 Agosto: Arriviamo a Vannes di prima mattina, e lasciamo i bagagli presso l’hotel “Le Richemont” (€ 60,00 a camera, non magnifico, ma l’unico disponibile nel momento della prenotazione). Vorremmo prendere il battello per la visita del golfo di Morbihan (tutte le guide lo consigliano), ma la gita occuperebbe tutta la giornata ed è meglio prenotare in anticipo. Rinunciamo al battello e decidiamo di raggiungere Carnac, che dista pochi chilometri, per visitare il più grande allineamento di megaliti di Francia. Lasciamo la macchina e prendiamo un trenino turistico che per 6 euro ci farà fare il giro di Carnac Plage, La Trinitè sur Mer e degli allineamenti, appunto. Nessuno ancora sa perché questi enormi massi siano stati posizionati qui, né tanto meno si sa come siano stati messi…Alcuni sono davvero enormi. Dopo la foto di rito che ci ritrae come Obelix che porta il menhir, torniamo a Vannes (in bretone Gwened) e giriamo per il suo centro: i bastioni, l’antico lavatoio, la cattedrale gotica, musica celtica. Carina, ma probabilmente sarebbe stato meglio concentrarsi di più sulla costa.

12 Agosto: Ci dirigiamo verso Rennes, tappa intermedia del nostro viaggio verso Parigi. La superiamo e arriviamo a Vitrè per visitare il suo castello, che, sinceramente, non è un granché…Forse anche la giornata bigia non aiuta… Anche Rennes non ci lascia particolarmente contenti, a parte l’hotel “De Nemours” (€ 63,00 a camera) che è veramente carino (e con un parcheggio gratuito quasi di fronte). E’ domenica e la città sembra deserta. Riusciamo a visitare l’antico Parlamento Bretone (oggi Palazzo di Giustizia) aperto al pubblico gratuitamente per il mese di agosto. E’ molto bello, così come sono belli i vialoni e le grandi piazze. Ci piace molto anche il ristorante “La Lupa”, dove riusciamo a mangiare davvero italiano (il pizzaiolo è siciliano!) e a sentirci un po’ a casa! 13 Agosto: La giornata si prospetta lunga. Partiamo da Rennes con un dispiacere enorme nel cuore. Ci stiamo allontanando definitivamente da queste regioni che ci hanno fatto innamorare, con l’intento di tornarci presto. Sono tante le cose che non abbiamo visto. Per esempio, la prossima volta studieremo i periodi delle maree e organizzeremo il viaggio in modo da essere lì in un periodo di luna piena, quando l’alta marea raggiunge il suo picco.

Verso mezzogiorno arriviamo in un luogo mitico: Chartres. Volevo fortemente far tappa qui per visitare la cattedrale gotica più famosa di Francia e del mondo, e le aspettative non sono deluse. La cattedrale è mastodontica, è quasi impossibile fotografarla tutta insieme. Sovrasta la cittadina e la si vede ovunque. L’interno è magnifico: vetrate, statue, organo che suona. Riusciamo anche a vedere il famoso labirinto disegnato sul pavimento che rappresenta un immaginario pellegrinaggio alla Gerusalemme Celeste. Vale davvero la pena fermarsi a pregare e riflettere. La cattedrale è un capolavoro del cristianesimo e dell’arte.

Lasciamo Chartres e arriviamo all’aeroporto di Parigi Orly dove lasciamo la nostra macchina. In metropolitana raggiungiamo il nostro Ibis Bastille Opera (€ 65,00 a camera). La zona non è fantastica, ma il nostro vecchio e caro Ibis non ci delude.

14 Agosto: Siamo a Parigi! Abbiamo acquistato per i nostri spostamenti la carta della metro valida 5 giorni (€ 27,00) per le zone 1-3 (non valida per Versailles e per CDG). Qui trovate dei buoni sconto: noi abbiamo usato quello per il giro sulla Senna in battello, per vedere Parigi da un’altra prospettiva! Abbiamo dedicato il primo giorno alla visita dell’Ile de la Citè. Per Notre Dame abbiamo avuto la fortuna di fare una visita guidata gratuita in italiano. Porta via un po’ di tempo, ma ne vale davvero la pena. L’unica cosa è che dopo aver visto Chartres, Notre Dame perde un po’ del suo fascino… Fascino che invece è mantenuto dall’Ile Saint Luis, con le sue stradine tranquille e poco turistiche. Nel pomeriggio visitiamo Les Invalides, il Pont Alexandre III, il lungo Senna e raggiungiamo la Tour Eiffel, che riusciamo anche ad ammirare dal Trocadero. Siamo davvero stanchi e decidiamo di passare la serata in hotel.

15 Agosto: Ammettiamo che non è stata una brillante idea, ma per oggi abbiamo programmato la visita al Louvre. Il nostro hotel permetteva di acquistare in anticipo i biglietti di ingresso per Louvre e Versailles. Se vi capita, fatelo anche voi. Questo vi permetterà di eliminare parte della fila che comunque sarete costretti a fare (per lo meno se andate nella settimana di ferragosto…). Il Louvre era pienissimo di gente, ma è indescrivibile l’emozione che si prova guardando la Nike di Samotracia o la Vergine delle Rocce. Assolutamente da fare. Uscendo facciamo una luuunga passeggiata per i giardini de Tuileires, Place da la Concorde, Champs Elysées, Arc de Triomphe. Siamo arrivato poi, in metro, fino alla Defénse. Ammetto che è un posto completamente diverso dalla Parigi classica, ma secondo noi vale una visita.

Non stanchi, decidiamo di visitare il quartiere di St German de Pres con l’omonima chiesa, proseguiamo per St Sulpice e i Jardin du Luxembourg, con cena accanto al Pantheon…Dopo una giornata così ci aspettano solo doccia e nanna! 16 Agosto: la giornata è soleggiata. Visitiamo Montmartre, con la classica piazzetta degli artisti, il Sacro Cuore (chiesa stupenda perché aperta tutte le ore del giorno e della notte per lasciare spazio a chi vuole pregare) e il Moulin Rouge! Per pranzo ci trasferiamo nel quartiere centrale dell’Hotel de Ville, dove, dopo un panino al volo, visitiamo (purtroppo solo dall’esterno) il Centre Pompidou…Ok, da fuori può sembrare un po’ strano, ma il concetto delle strutture messe all’esterno per lasciare uno spazio completamente aperto e libero all’interno mi affascina. Soprattutto dopo la spiegazione così accurata del mio compagno di viaggio che progetta case…Anche il vicino quartiere di Les Halles (l’antica area dei mercati cittadini) merita una visita. La giornata si fa nuvolosa, e il troppo vento ci impedisce di salire in cima alla Tour Eiffel…Poco male, perché ci dirigiamo subito nel quartiere più chic di Parigi, quello dei Grands Boulevard, dove visitiamo le Galeries Lafayette, l’Opera, il Boulevard des Capucines, la Madeleine e la mitica Place Vendome, dove ammiriamo a bocca aperta le vetrine delle più famose gioiellerie. Dopo una pizza veloce nel quartiere e dopo un acquazzone, il sole torna a far capolino al tramonto…Decidiamo quindi di salire sulla Tour Eiffel. Vi consigliamo di salirvi a piedi (ma sì, sono solo 600 scalini). I primi 2 piani si fanno a piedi (€ 4,00) Al secondo piano trovate un’altra biglietteria (attenzione all’orario di chiusura di quest’ultima, se è chiusa non potrete accedere al terzo piano!), dove fare il biglietto (€ 3,80) per proseguire in ascensore (non è possibile farlo a piedi) fino all’ultimo piano, (per chi sale da subito in ascensore il biglietto dovrebbe essere unico). Mettete in conto una buona ora di coda…Infatti, abbiamo iniziato a salire con il sole e siamo arrivati in cima quando ormai il cielo era buoi…Vedere Parigi di sera è una vera emozione! La tour Eiffel illuminata è una vera emozione. Pensare che tu sei lì, che vedi quella luna che si riflette in quel fiume è una vera emozione! 17 Agosto: giornata dedicata a Versailles. Il biglietto d’ingresso, già acquistato in hotel, costa € 13,50 e permette di visitare con l’audioguida la reggia e l’immenso giardino. Dobbiamo dire che Versailles ci ha un po’ deluso nella sua parte più “famosa”. Il palazzo è molto bello, ma un po’ “vuoto”. Vi consigliamo invece di visitare il giardino, che è enorme, e di arrivare in fondo in fondo fino ai “Domini di Maria Antonietta”. Qui, per la “modica” cifra di 9 euro, potrete visitare la tenuta che Maria Antonietta si fece costruire per evadere dall’etichetta della vita di corte, ovvero, i due palazzi di “Petit Trianon” e “Grand Trianon” e, soprattutto, il villaggio, comprensivo di fattoria e mulino, che resta ancora intatto dopo secoli. Questo, a nostro parere, è il posto più bello di Versailles.

La visita impegna tutta la giornata, e a sera siamo stravolti. Dopo una doccia e un riposino, decidiamo di trascorrere l’ultima sera a Parigi in centro. La piazza antistante Notre Dame si riempie di sera di tanti artisti e di una luce spettacolare. Salutiamo così Parigi di sera.

18 Agosto: Ultimo giorno a Parigi. Pur prendendocela con calma, raggiungiamo in mattinata il Musée d’Orsay. Il biglietto d’ingresso costa € 9,00, comprensivo della visita alla mostra “Da Cezanne a Picasso. Il museo merita davvero, non solo per le opere che qui sono ospitate, ma anche per la struttura in sé: una ex stazione ferroviaria riadattata e restaurata dall’architetto italiano Gae Aulenti. Il pomeriggio è dedicato alle ultime compere (trovo una mega libreria inglese!) e agli ultimi sfizi culinari.

Dopo aver recuperato i bagagli, salutiamo questa magnifica città . Ci dirigiamo in metro verso l’aeroporto CDG, dove, per la notte abbiamo prenotato l’hotel IBIS CDG che ci permette di arrivare in orario il mattino dopo al check in del nostro volo, che parte puntuale alle 9.30 e che ci riporta a Milano.

Per questo viaggio abbiamo speso in totale circa 1500 euro a testa. Non è poco, ma vi garantisco che ci siamo davvero goduti questa vacanza, non abbiamo dovuto faticare minimamente per trovare alloggio, tutto è andato alla perfezione e non abbiamo avuto problemi legati all’organizzazione. Forse la spesa un po’ più alta legata ad alcuni “vizi” ci ha permesso di vivere in modo tranquillo e sicuro la nostra straordinaria vacanza.

Ed ora non ci resta che augurarvi buon viaggio!



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