Normandia, Bretagna, Valle Loira, dintorni Parigi

19 agosto. La nostra vacanza comincia oggi con partenza da Roma-Fiumicino alle 11.55, volo Air France e arrivo puntuale a Parigi-Charles de Gaulle alle 14.00. Ci dirigiamo verso il punto Hertz dell’ aeroporto con il quale abbiamo prenotato tramite agenzia una macchina. Ci assegnano una Renault Clio ultimo modello, un bidone a benzina che...
Scritto da: Labila
normandia, bretagna, valle loira, dintorni parigi
Partenza il: 19/08/2007
Ritorno il: 30/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
19 agosto. La nostra vacanza comincia oggi con partenza da Roma-Fiumicino alle 11.55, volo Air France e arrivo puntuale a Parigi-Charles de Gaulle alle 14.00. Ci dirigiamo verso il punto Hertz dell’ aeroporto con il quale abbiamo prenotato tramite agenzia una macchina. Ci assegnano una Renault Clio ultimo modello, un bidone a benzina che consumerà un bel po’. Per la prima volta, invece della formale registrazione della carta di credito ci vengono congelate € 270,00 a titolo di deposito cauzionale. La cosa ci lascia molto perplessi perché come tutti sappiamo le carte di credito hanno un limite di spesa e noi siamo appena arrivati!! Ma non finisce qui. Una volta saliti a bordo notiamo che nonostante avessimo pagato € 73,00 per il pieno, la lancetta della benzina è a metà serbatoio. Sotto la grandine torno dalla ragazza che ci ha consegnato le chiavi e le spiego il problema. Lei mi dice di non preoccuparmi perché al ritorno avremmo dovuto riconsegnare l’auto così come l’avevamo trovata. Un errore da parte nostra è stato quello di non farci lasciare nulla di scritto, ma questo ve lo racconterò al momento opportuno, ora occupiamoci del vero VIAGGIO. Prima tappa Rouen capoluogo della Normandia. Notiamo con piacere che le strade francesi sono tenute benissimo, sono larghe e non c’è per niente traffico soprattutto perché al posto dei semafori ci sono le rotatorie. Prendendo quelle secondarie inoltre è possibile ammirare l’immensa campagna e i piccoli paesi curati in ogni particolare e poi comunque, dettaglio da non sottovalutare, le autostrade non costano poco. Arriviamo a Rouen e cerchiamo subito un albergo dove passare la notte. La scelta (sbagliata) ricade sull’ hotel Alba in posizione centrale ma per niente confortevole: quattro piani a piedi, letto piccolo, bagno senza tavoletta. (€ 60 in due). Pazienza tanto non siamo qui per restare chiusi in camera! Dopo aver ammirato la grande cattedrale gotica facciamo un tuffo nel 1400 visitando il museo di Giovanna D’arco: ricostruzione della vita della “pulzella d’Orléans” raccontata da una voce tradotta in 5 lingue e rappresentata da statue immerse in una scenografia che fa calare il visitatore nella storia di quanto accaduto. Il museo si trova proprio nel pieno centro nella Place du Vieux-Marché dove fu arsa viva l’eroina di Francia e che oggi si presenta come una piazza colorata dalle tipiche case a graticcio e animata da ristorantini in uno dei quali decidiamo di cenare. Il locale si chiama La Taque D’or e vi abbiamo mangiato divinamente. La crema di cozze è fantastica, per non parlare del salmone. Il pesce è freschissimo una vera delizia. Un consiglio è di scegliere sempre i menù fissi si risparmia e le porzioni sono molto abbondanti, mentre per quanto riguarda l’acqua è meglio chiederla in caraffa (eau en carafe) una bottiglia da ½ litro può costare anche € 5,00. Tanto l’acqua liscia che ti danno in bottiglia è peggio di quella del rubinetto! Dopo cena assistiamo ad un suggestivo spettacolo di luci e suoni (visibile tutte le sere d’estate) dedicato alla pittura di Monet: vengono proiettati sulla cattedrale i colori con i quali egli l’ha rappresentata in tutte le sue sfumature a seconda del momento della giornata. Tipico di Monet fu proprio il continuo calarsi nei paesaggi da dipingere per non lasciarsi sfuggire le quasi impercettibili variazioni di riflessi e colori che lo stesso soggetto poteva assumere.

20 Agosto.

Prima di lasciare Rouen visitiamo la cupa Tour Jean D’Arc dove la stessa fu imprigionata prima di essere uccisa con una targa all’entrata che ricorda tale evento. Da far venire i brividi. Ci dirigiamo quindi alla volta di Fécamp, diamo un’occhiata anche qui alla cattedrale e decidiamo di fare uno spuntino in un bar proprio di fronte al mare.

Dalla spiaggia vediamo le falesie (scogliere a picco sul mare) che ci fanno quasi girare la testa per la loro altezza e così velocemente partiamo alla volta di Etretat per salire su quelle più famose: La falesia d’Aval e quella d’ Amont. Il paesaggio è di quelli da mozzare il fiato e quasi come un invito a salire sempre più in alto ecco spuntare finalmente alcuni raggi di sole che ci riscaldano e rendono il colore dell’acqua quanto mai scintillante. Una volta scesi facciamo un giro per il piccolo ma gradevolissimo centro. Ci dirigiamo poi verso il ponte di Normandia, il costo per attraversarlo è di € 5,00, forse un po’ caro, ma sembra proprio di essere sospesi in aria i piloni sono alti infatti 215 m.! Una volta “atterrati” giungiamo ad Honfleur: sembra di essere nel paese dei balocchi. Il piccolo porto, i colori delle case, la vivacità delle stradine, non ci sono opere d’arti ma è tutto l’insieme di un’architettura minore che ci lascia ammaliati, è tutto così allegro qui!. Si avvicina la sera, per cui decidiamo di fermarci. Scegliamo l’hotel Diligence ( € 100,00 in due), hotel particulier c’è scritto sul biglietto da visita e lo è davvero: le camere sono ampie e molto ben rifinite, si affacciano su un terrazzino di legno pieno di fiori, ornato da piccole statue orientali e alcune panchine. Per cena andiamo in uno dei tanti ristorantini che si affacciano sul porto, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

21 Agosto.

Lasciamo Honfleur, diamo uno sguardo veloce a Deauville e Trouville altre due cittadine molto caratteristiche e ci tuffiamo nella storia: costa costa raggiungiamo tutte le spiagge dello sbarco: Sword Beach, Gold Beach, Juno Beach, Omaha Beach e Utah Beach. Il tempo è davvero da lupi. Passato un brutto acquazzone (per fortuna gli scrosci d’acqua sono intensi ma durano poco) passeggiamo su queste spiagge con il cielo nero e il mare agitato: se ci fosse stato il sole credo che non avremmo avuto la stessa sensazione di vuoto e desolazione che ci ha assalito un po’ per tutto il percorso. Abbiamo raggiunto anche delle postazioni tedesche all’interno delle quali si trovavano cannoni ed è stato impressionante vedere come erano ridotti e toccare con mano i segni degli attacchi che avevano subito. Brutto affare la guerra. Visitiamo anche il cimitero americano che ci lascia sconcertati per lo sconfinato numero delle croci e dove si respira ovviamente un gran senso di pace. Siamo stanchissimi, risaliamo in macchina e decidiamo di avvicinarci a Le Mont St. Michel. Da Roma ho prenotato solo per questo posto un albergo ma per il giorno dopo… Arriviamo verso le 19.00 proprio sotto al monte e facciamo qualche foto: tremendamente romantico. Purtroppo non possiamo visitarlo immediatamente (in estate visite serali) perché a parte la stanchezza ancora non abbiamo un posto per dormire e siamo costretti ad allontanarci. Siamo però fortunati perché ad appena 9 km troviamo un posticino delizioso: Le Manoir (€ 40,00 in due). Le stanze sono carine e pulitissime, il ristorante interno è favoloso e si spende poco, non potevamo davvero pretendere di più.

22 Agosto.

Dopo colazione arriviamo alla famosissima “meraviglia dell’occidente” e credetemi lo è davvero. Anche oggi non c’è il sole, da una parte meglio perché almeno non troviamo l’apoteosi come in tanti ci avevano descritto. Visitiamo l’abbazia, nella quale ancora oggi vivono alcuni monaci benedettini, che fu innalzata dal Vescovo di Avranches in onore dell’Arcangelo Michele più volte apparso in sogno allo stesso. Nonostante abbia subito periodi di decadenza e trasformazioni che lo hanno portato anche ad essere una prigione, questo posto ha conservato un fascino unico, sembra di essere fuori dal mondo per l’immensa distesa di sabbia (nel nostro caso) che lo circonda e per il silenzio che regna intorno. Gli ambienti ci colpiscono per la semplicità ed è inutile parlare poi della bellezza del chiostro. Giù nel borgo fanno da padroni innumerevoli negozi di souvenir, ristoranti e alberghi. In effetti sono un po’ troppi per i nostri gusti e allora decidiamo di passeggiare all’esterno. Sappiamo per certo che la marea non arriverà (http://www.Ot-montsaintmichel.Com) e la cosa ovviamente ci dispiace ma ci permette di ammirare il monte da ogni prospettiva. Siamo in pochi a fare questa scelta, fa freddo un bel po’ a camminare a piedi nudi sulla sabbia, ma sinceramente preferiamo rimanere isolati da tutto il resto e goderci nel silenzio più assoluto lo spettacolo di questa meraviglia. Sono quasi le 19.00 quando terminiamo il giro e finalmente il nostro albergo ci aspetta: Le Relais Saint Michel (€ 120,00 in due), stanze immense dotate di ogni confort con vista superba per ammirare lo spettacolo del giorno illuminato nella notte. La pioggia che comincia a cadere ci spinge a cenare in albergo: un bel salasso (€ 125,00), ce lo aspettavamo, ma ci consoliamo pensando che con il ristorante panoramico il nostro monte è stato sempre lì a farci da scenografia.

23 Agosto.

Sosta obbligata a Cancale il paese delle ostriche. La mia dolce metà ne va ghiotta e non sa dove guardare, ci sono banchi ovunque. Per € 3,50 ti danno 12 ostriche, mentre €1,00 a ostrica per le così dette numero 1 di dimensioni gigantesche. Prendiamo un coltellino così possiamo abbuffarci dove vogliamo e scegliamo una panchina con vista sulla spiaggia. Dopo lo spuntino ci dirigiamo a Saint Malo il paese dei corsari. Visitiamo il fortino (impossibile da raggiungere con l’alta marea) da dove si ha una bellissima vista della cittadina e poi raggiungiamo il centro. Decidiamo di salire sulle mura per avere una visione d’insieme e da dove ammiriamo il coloratissimo porto e le viette principali sempre animate da ristorantini e dagli immancabili negozi di souvenir. Dopo una breve pausa per il pranzo raggiungiamo Cap Fréhel e ancora una volta ci troviamo davanti ad un paesaggio che riempie la vista: le alte rocce rosse e grigie a picco su un mare color smeraldo, il silenzio che regna spezzato di tanto in tanto solo dal passaggio dei gabbiani. Ci prendiamo qualcosa di caldo (anche oggi fa freddo parecchio) in un locale panoramico e decidiamo di inoltrarci questa volta nella preistoria verso Carnac alla ricerca dei famosi megalitici. I chilometri sono tanti, arriviamo verso le 19.30, ci fermiamo in un hotel proprio al centro della cittadina: Hotel de la Marine dove tutto è ricostruito come se si stesse all’interno di una nave e dove un cartello ci accoglie dicendoci appunto:” benvenuti a bordo”. La sera c’è una festa e così facciamo un giro tra bancarelle con oggetti di vario tipo: borse, tanti specchi di varie forme e colori, set per il cafè, collane ecc…Si suona in piazza e si balla in allegria. 24 Agosto.

Come da programma cerchiamo questi massi datati 4000 a.C. E camminiamo intorno ad un lungo allineamento: non si è ancora riusciti a capire il significato di questa predisposizione e come si sia fatto a trasportarli perché sono veramente giganteschi, un vero mistero ancora tutto da risolvere. E si riparte per la Valle della Loira. Un amico ci aveva detto che qui non piove mai, a noi sembrava impossibile ed invece il tempo è cambiato e da adesso in poi troveremo tutte giornate si sole. Il primo castello dove arriviamo è quello di Ussè che si dice abbia ispirato Perrault il creatore della Bella Addormentata nel bosco. Molto carino con le sue bianche torrette effettivamente dà proprio l’idea di un tipico castello da favola. Non lo visitiamo perché secondo noi è un po’ caro €12,50 a testa e anche sulla guida non ci sono segnalazioni particolari degli interni. Ci spostiamo verso Azay Le Rideau castello rinascimentale molto affascinante e riflesso nelle acque del fiume Indre. Assistiamo allo spettacolo di luci e suoni , attraverso proiezioni di immagini varie e giochi di colore mentre il parco è animato da voci in sottofondo e luci tenui che evidenziano punti particolari dello stesso. Se siete romantici non perdetevi la passeggiata nel giardino. Ci fermiamo nell’omonimo paese in un hotel di cui purtroppo non ricordo il nome che lasciava un po’ a desiderare come pulizia.

25 Agosto.

Continuiamo il giro verso Villandry dove c’è il castello famoso per i meravigliosi giardini. Sono divisi in settori: c’è il giardino d’acqua, dei semplici, l’orto ma il più bello è quello ornamentale dove ogni figura ha un significato ben preciso. Ci sono i cuori che rappresentano l’amore tenero, i cuori spezzati invece simboleggiano l’amore appassionato, i ventagli l’amore voluto e l’amore tragico dove i fiori rossi ricordano il sangue sparso durante i combattimenti.

Altro castello da non perdere è Chenonceau (il più importante) detto anche le Chateau des Dames. Questo fu regalato a Diana di Poitiers bellissima donna dal re Enrico II. Una volto morto la moglie Caterina Dè Medici riesce a far sua la proprietà e porta avanti lavori di grande ampliamento. Gli arredi sono bellissimi e molto particolari le cucine. E’ possibile affittare anche delle barche. Ci dirigiamo poi verso il castello più grande in assoluto Chambord. Anche il parco che lo circonda è immenso, ho letto che ricopre quasi la superficie di Parigi, d’altra parte doveva servire a soddisfare le due grandi passioni di Francesco I: la caccia e le donne. E’ caratterizzato da una grande quantità di torrette e cupole e da uno scalone a spirale, da ammirare la torre della lanterna. Scegliamo di pernottare proprio nell’albergo di fronte al castello, l’hotel St. Michel (€ 62,00 in due) che si rivelerà molto rumoroso.

26 Agosto.

Considerato che il giorno dopo saremo dovuti essere a Parigi per la restituzione dell’auto, decidiamo di avvicinarci alla capitale passando per un paese che una nostra amica ci aveva consigliato assolutamente di visitare: Chantilly capitale du cheval. Qui i cavalli sono una vera e propria istituzione. Visitiamo le grandi scuderie nel cui interno c’è il museo vivente del cavallo dove si organizzano spettacoli equestri. Nei giardini del castello, museo di dipinti e manoscritti preziosi, ci sono venditori di gelati e ne approfittiamo per assaggiare la famosa crema chantilly che altro non è che la nostra panna ancora più dolce. Nel pomeriggio passeggiamo per un galoppatoio di dimensioni eccezionali addentrandoci poi per alcune vie circondate da una foresta dove scorgiamo dei simpatici semafori con il simbolo del cavallo. Rimaniamo la notte in un alberghetto in centro città.

27 Agosto.

Si parte per Parigi dove siamo stati da poco per cui andiamo diritti verso i luoghi che ancora non abbiamo visitato. La Conciergerie e la Sainte-Chapelle sono il nostro primo obiettivo. La prima rappresenta il luogo dove avevano sede le prigioni con una ricostruzione di come dovevano essere le celle dove passarono personaggi illustri quali Robespierre e la regina Maria Antonietta. In realtà nel luogo dove quest’ultima trascorse gli ultimi tempi della sua vita prima di essere ghigliottinata è costruita una cappella ma proprio lì accanto si può vedere e immaginare come dovevano trascorrere le sue giornate sempre sorvegliata a vista dalle guardie. La Sainte-Chapelle è bellissima per le sue vetrate e lo sarebbe stata anche per l’altare se non fosse in piena restaurazione. Peccato.

Facciamo un’incantevole passeggiata per l’Ile de la Citè e attraversando il ponte passiamo all’Ile Sain Louis, il tempo è perfetto: sole ed arietta fresca. Pranziamo dalle parti dell’ Hotel de Ville e ci dirigiamo verso Rue de Rivoli dove dobbiamo lasciare la macchina. Il numero civico indicato è il 99. Prima di tutto è stato un problema prendere la via dalla giusta altezza perché è lunghissima ma a senso unico e un paio di volte ci siamo sbagliati ma quando siamo passati a prima vista sembrava che a quel civico non ci fosse nulla. Panico. Chiamo il numero dell’assistenza e mi dicono che effettivamente al 99 non è possibile restituire niente ma all’interno c’è un ufficio che ci darà le indicazioni. Tutto questo in un traffico pazzesco. Ci riavviciniamo al civico e vediamo che dietro una piccola porta ci sono delle scale che portano ad un centro commerciale, non possiamo però parcheggiare per cui decidiamo di proseguire un po’ più avanti e raggiungere il parcheggio sotterraneo del Louvre. Era proprio lì che dovevamo lasciare la macchina, ma dico io ci voleva tanto a scrivere parking Louvre? L’impiegato Hertz vede la macchina controlla il livello della benzina (al pieno mancavano si e no € 10,00) e ci presenta un conto di € 62,00. Non ci abbiamo visto più. Erano loro che dovevano scongelare i famosi € 270,00, non noi che dovevamo pagare. Dopo una lunga discussione, dove abbiamo fatto presente anche quanto ci aveva detto all’aeroporto la ragazza abbiamo vinto noi. Ci stampa una ricevuta che annulla il deposito e non ci chiede più un soldo. Che fatica!!! Andiamo, felici di essere rimasti a piedi per Parigi all’hotel Madeleine sull’omonima piazza prenotato sempre tramite agenzia, veramente carino e accogliente. La sera ceniamo con degli amici in una delle vie parallele alla chiesa di Saint Germian de Pres, una delle più antiche di Parigi, che illuminata con le luci della sera è ancora più bella. Da queste parti c’è molta vita ed è pieno di giovani. Scegliamo un locale (tipo pub) dove mangiamo carne alla tartara: davvero buona, con tutte quelle salsette che mi hanno fatto dimenticare il fatto che fosse completamente cruda! 28 Agosto.

Oggi si va a Versailles. La reggia è bellissima con tutte le stanze riccamente affrescate e la grande galleria degli specchi, i giardini sono immensi ma quello che ci ha colpito di più in assoluto è stata la parte chiamata La Proprietà di Maria Antonietta. Una vera e propria dedica alla regina di Francia. Sono tante cose da vedere: il Petit Trianon, la grotta, il Belvedere, il tempio dell’ amore, il giardino ecc…Ma quel che ci piace di più è il teatro dove anche lei stessa ha recitato almeno fino alla morte della madre Maria Teresa D’Austria. E’ particolare perché si vede che tutto questo si distacca dalla reggia e assume connotati da lei stessa imposti, si respira un’atmosfera più intima che permette di penetrare più da vicino in quelli che erano i gusti e il carattere della moglie di Luigi XVI. La sera ceniamo sempre nei pressi di ST.Germain de Pres dove passeggiando questa volta ad essere illuminato è il Pantheon. Il locale dove ci fermiamo è l’Hippopotamus e si mangia davvero bene.

29 Agosto.

Decidiamo di tornare bambini e partiamo per Eurodisney per visitare gli Studios visto che al parco c’eravamo stati la scorsa volta. Rimaniamo un po’ delusi perché le attrazioni non sono tantissime, alcune sono ancora in costruzione ma se vi capita di andarci non perdetevi le montagne russe al ritmo degli Aerosmith e lo spettacolo di macchine e moto.

30 Agosto.

Oggi si torna a casa. La mattina visitiamo il museo d’Orsay ed è un piacere unico che ci fa anche un po’ commuovere rivivere nei quadri di Monet alcuni dei posti che abbiamo visitato. E’ come chiudere un cerchio che ci ha fatto sognare per 11 giorni, un viaggio splendido le cui emozioni non ci abbandoneranno mai.



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