Week end in Provenza

Attratto dalle iper low cost tariffe Ryan Air da Ciampino per Marsiglia (50 € tasse incluse per due persone!) ho prenotato con molto anticipo questo week end in Provenza. Dopo la prenotazione, mi sono "istruito" leggendo un articolo su "Bell'Europa" di Settembre 2006 su Marsiglia e qualcosa di Peter Mayle, scrittore inglese dal cui romanzo "Un...
Scritto da: alessandrop15
week end in provenza
Partenza il: 02/12/2006
Ritorno il: 04/12/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Attratto dalle iper low cost tariffe Ryan Air da Ciampino per Marsiglia (50 € tasse incluse per due persone!) ho prenotato con molto anticipo questo week end in Provenza.

Dopo la prenotazione, mi sono “istruito” leggendo un articolo su “Bell’Europa” di Settembre 2006 su Marsiglia e qualcosa di Peter Mayle, scrittore inglese dal cui romanzo “Un ottima annata” è stato fatto un film con Russel Crowe che uscirà a breve (la storia narrata dal libro è divertente; io mi ero immaginato come protagonista più Hugh Grant che Russel Crowe).

Partiti sabato mattina presto siamo arrivati in orario a Marsiglia e alle 10,00 abbiamo ritirato la macchina Hertz prenotata tramite il sito Ryan Air (74 € per due giorni, cat. Economica).

Lasciati i bagagli in albergo, un dignitoso Balladin 2 stelle scelto strategicamente vicino all’aereoporto, vista la partenza antelucana del lunedì (41 € a notte la doppia, colazione esclusa), siamo andati a Marsiglia e in particolare al quartiere Panier a ridosso del vecchio porto.

E’ un affascinante quartiere dove – comunque – sono stato contento di essere andato di giorno piuttosto che dopo il tramonto.

Nonostante si sia ormai tolto la fama di quartiere malfamato, restano visibili quà e là i segni di un degrado, di una fatica di vivere che forse non è stata del tutto superata. Ora comunque è un affascinante e verace quartiere con scale, piazzette dove bambini giocano a calcio, botteghe artigianali le più notevoli delle quali si trovano in Rue Petit Pins (o qualcosa del gene) vicino al monumento più notevole, un ex Ospizio della Carità, “capolavoro dei Fratelli Puget” come recita la guida.

Da vedere la bottega del sapone (di tutti i tipi e grandezza, prezzi onesti) e quelle della ceramica.

A. Ha comprato un simpatico poncho colorato in una bottega ricavata da una ex macelleria (35 € contro i 60 – 80 che costano a Roma, più anonimi).

A pranzo non abbiamo mancato il rito con la boullabaisse in uno dei tanti ristoranti sul porto. Dicono che il più buono sia il Miramar ma sinceramente 55 € a cranio ci sono sembrati eccessivi, così, appena arrivati.

Dopo esserci riposati in albergo (eravamo svegli dalle 6,00), ci siamo mossi per Aix en Provence. Chi ha cercato un parcheggio a Trastevere di sabato sera alle 8,00 quando diluvia può capire in che situazione ci siamo trovati ad Aix. Tanta fatica e traffico sono stati ampiamente ripagati dalla romantica cena al “Bistrot Latino” nella città vecchia.

Ottimo cibo (profitteroles indimenticabile), servizio impeccabile, prezzi a mio parere onesti: 70 € in due non facendoci mancare nulla e prendendo il menù di prezzo “intermedio” (21 €): quello con il sautè di escargot! Dopo cena sarebbe stato carino girare il centro di Aix ma purtroppo piove che Dio la manda e non abbiamo neanche l’ombrello! Domenica mattina siamo andati a Isle sur La Sorgue, caratteristica cittadina dove si svolge dal 1967 un mercato dell’antiquariato che si è esteso anche a tessuti, vini, formaggi, paella pronta, sacchetti profumati alla lavanda ecc. Ecc.

Ci siamo divertiti e rilassati girando per negozi di oggettistica, mobili da casa di campagna, uomini e donne di ogni età con immancabile baguette sotto l’ascella e borsa della spesa in vimini, tipo quella che noi usiamo per andare al mare.

Abbiamo comprato qualche stronzatina e pranzato seduti ad un bistrot al sole, con formaggio e vino rosso, tanto per non farci mancare nesssun luogo comune della Francia.

Nel pomeriggio abbiamo visitato molto di sfuggita Avignone (scusate l’ignoranza ma il Palzzo dei Papi c’è anche a Viterbo!) ed abbiamo proseguito per St. Remy de Provence.

Ormai è buio e non c’è tempo e modo di visitare i luoghi ritratti da Van Gogh che qui ha vissuto gli ultimi anni della sua vita: c’è un itinerario che sarebbe stato bello fare, ma ci siamo accontentati di un Centro dedicato alla presenza di Van Gogh a St. Remy dove non c’è molto da vedere tranne l’edificio (splendido) ed un commovente documentario sull’artista.

La visita del centro di St. Remy (suggestivo alla luce fioca dei lampioni) non impiega molto tempo e ormai siamo un pò stufi di lavanda, sapone di Marsiglia e gabbie per uccelli in ferro battuto.

Raggiungiamo l’albergo verso alle 20,00 e consumiamo qui una buona cena fredda a base di salumi, sarde sott’olio, insalate di pasta e tonno (32 € in due comprese bevande e desert) in compagni di pochi avventori (tra cui sospetta entreneuse secondo A.) sotto lo sguardo sornione di un cameriere – receptionist magrebino.

Crolliamo stremati alle 22,00 e alle ore 04,50 svegliamo tutto l’albergo alzandoci e trascinando i nostri bagagli colmi di souvenir per il corridoio del piano.

In aereo vediamo l’alba e ammiriamo Roma dall’alto: dalla Farnesina, per il centro (immensa Villa Borghese), fino al Parco dell’Appia Antica romanticamente immerso nella nebbiolina.

Purtroppo vediamo anche il G.R.A. Bloccato dal traffico dove tra poco ci infileremo anche noi per andare a lavorare. Senza fretta.



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