40 giorni in Rep. Dominicana

Ciao a tutti, mi chiamo Carlo Cardarelli, sono di Ancona e mi trovo nella Rep. Dominicana per un soggiorno di 40 giorni; sono arrivato il 3 dicembre e ripartiro' il 13 gennaio 2005. SPERO di contattare qualcuno/a interessato/a a questo Paese. Sono partito da Ancona alle ore 1,45 di venerdi 3 dicembre da casa mia con tre bagagli, il borsone da...
Scritto da: Carlo Cardarell
40 giorni in rep. dominicana
Partenza il: 03/12/2004
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Ciao a tutti, mi chiamo Carlo Cardarelli, sono di Ancona e mi trovo nella Rep. Dominicana per un soggiorno di 40 giorni; sono arrivato il 3 dicembre e ripartiro’ il 13 gennaio 2005. SPERO di contattare qualcuno/a interessato/a a questo Paese.

Sono partito da Ancona alle ore 1,45 di venerdi 3 dicembre da casa mia con tre bagagli, il borsone da ginnastica rosso, uno zainetto da scuola ed una valigia per giacche e pantaloni. Arrivo a casa di Maribel ad Ancona centro e vedo che ci sono altre 13 valigie da caricare in auto… Alcune gigantesche, altre per fortuna piu’ piccole, ma tutte comunque molto pesanti. Dopo una mezzora di tentativi riusciamo a farle entrare tutte in auto, con Maribel nel sedile posteriore schiacciata tra valigie e portieracon un borsone sulle ginocchia, e con i due bambini di Maribel sul sedile davanti, Angela di 12 anni (e 48 KG) con sulle gambe Giancarlo di 7 anni (manco 20 KG), altra borsa appoggiata sulle gambe. Finalmente alle 2,30 ci muoviamo molto lentamente da Ancona per l’autostrada A14, decido di prendere la ROMA – L’ACQUILA, per arrivare all’appuntamento con Giorgio in Via Antonino Bongiorno 60, dove ci siamo dati appuntamento la sera prima. Arriviamo a ROMA proprio verso le 5,45 del mattino senza avere fatto neanche una sosta minima, ed aspettiamo Giorgio che arriva di li a pochi minuti… Mi chiedo come faremo a far entrare anche lui in auto, per portarci alla stazione di Roma Tiburtina, ma riusciamo a fare anche qust’ultimo miracolo… Ci stipiamo ancora piu’ stretti e per altri 15 minuti circa la mia povera Golf da fondo a tutto quello di cui e’ capace per trascinare un peso super di almeno 480 Kg fino alla Stazione per prendere il treno per l’Aeroporto. Arriviamo a Roma Fiumicino alle 7,45 scarichiamo tutti i bagagli sui carrelli (ne occorrono 3 pienissimi) e ci avventuriamo verso il terminal dove fare i biglietti per l’imbarco. Tutto bene, riusciamo a far andare i bagagli piu’ pesanti e ci teniamo il bagaglio a mano piu’ leggero. Il nostro volo parte alle 10,20 non facciamo in tempo a mangiare nulla perche’ prima che passiamo tutti i Ceck-in passano altre 2 ore di file e di code… Finalmente arriviamo alla porta d’imbarco ed il pulmino ci porta in Aereo per Madrid.

Arriviamo a Madrid senza problemi, ma sull’aereo niente generi di conforto, giusto solo un bicchiere di aranciata o di acqua, ma se volevi mangiare qualcosa te lo dovevi pagare, cosi abbiamo fatto a meno del pasto.

Scendiamo nello scalo di MADRID che ha un aeroporto piu’ grande di Roma, e facciamo la coda per gli imbarchi internazionali.

Purtroppo un errore nella lista dei passeggeri ci fa perdere circa 3 ore di attesa sull’aereo che parte con ritardo, pero’ partiamo e finalmente in volo ci danno da mangiare qualcosa, faccio qualche ripresa con la telecamera, ci vediamo un film in spagnolo e dormiamo… Quando atterriamo all’Aeroporto di Las Americas – Santo Domingo qui sono le 20,30 locali, in Italia invece l’orario e’ indietro di 5 ore, saranno circa le 3 di notte di sabato 4 dicembre. Siccome Maribel mi dice che e’ sconsigliato viaggiare di notte, decidiamo di fermarci da suo fratello maggiore che si chiama Carderon Ventura e ci aspetta all’uscita dell’aeroporto con un taxi scassato che fa fatica a far entrare tutte le valigie che abbiamo. Nonostante tutto riusciamo a caricare tutto e partire per la capitale Santo Domingo.

E’ buio quando arriviamo nel barrio dove alloggia la famigia di Ventura, e’ in periferia e la casa e’ piccolina, cosi ci sistemiamo in parti diverse dell’abitazione, che ha un solo piano, un ingresso, 2 camere, cucina ed un bagnetto dove non c’e’ acqua corrente ma una grande cisterna dove si prende un secchio di acqua per lavarsi e fare la doccia. Non ho molta fame per cui decido di non mangiare, ma voglio lavarmi assolutamente e mi lavo a forza di secchiate di acqua fredda e sapone! Finalmente sto meglio e ci godiamo il fresco della serata, fino a circa mezzanotte, poi andiamo a dormire non prima di aver fatto la conoscenza di tutta la famiglia di Ventura e di tutti i figli, cugini, fratelli, sorelle ecc… Di Maribel, che mi accolgono benissimo, sono cordialissimi e gentilissimi, non dispongono pressocche’ di niente ma tutto quello che hanno me lo mettono a disposizione. Mi sistemo con il fratello minore di Maribel in una cameretta senza luce e senza servizi, mi faccio dare solo un bicchiere d’acqua per la notte, e c’e’ un ventilatore acceso che attenua il caldo della stagione.

Mi sveglio alle 7 di mattina del giorno appresso, non mi ricordo piu’ se e’ venerdi o sabato, penso sia sabato mattina, infatti e’ cosi, si comincia con una colazione con solo caffe’ e latte, poi approfitto per fare un giretto in centro e visitare il QUARTIERE COLONIALE di SANTO DOMINGO, che ha il centro storico piu’ antico dei Caraibi, con una Chiesa che risale al 1530 (qui era praticamente la Preistoria dell’isola). Sono bellissime le volte che reggono la struttura interna, e ci sono degli altari laterali con prezioni manufatti in legno ed argento antichissimi, risalgono alle prime missioni, vedo anche un affresco con Papa Giovanni Paolo II durante la recente sua visita da queste parti. Usciti dalla Chiesa ecco che entriamo nel museo dell’AMBRA. Che altro non e’ che la resina dei pini preistorici che dopo 20 milioni di anni diventa una roccia durissima che si puo’ lavorare e lucidare diventando un gioiello molto bello da collezionare se all’interno si trova un insetto come una zanzara, un ragnetto, un animaletto del periodo Giurassico.

Non costano molto, e comunque ogni cosa qui va trattata sul prezzo, per cui al momento non compro nulla. Passiamo davanti alla casa di Cristoforo Colombo, e poi andiamo a pranzo. ANNA, la moglie di Ventura ci ha preparato RISO con Fagioli, insalata, carote e pollo, non sediamo a tavola tutti insieme, ma si mangia ognuno qua’ e la’ a secondo dove c’e’ un po’ di posto, io mi metto seduto al tavolo della cucina con sospeso sul tavolino una gigantesca gabbia con un bellissimo pappagallo verde e giallo che parla e se si avvicina il dito CI SALUTA appoggiando la sua zampina sul dito.

Alle 17 del pomeriggio facciamo i preparativi per arrivare alla destinazione finale di MARIBEL, che e’ la sua vera abitazione dalla quale e’ partita per arrivare in Italia, ed e’ a circa 300 Km da Santo Domingo, in una zona tuttaltro che turistica ma proprio per questo ancora incontaminata da alberghi e comodita’ della nostra “civilta”.

Arriviamo che e’ buio pesto, per rallentare il traffico ogni tanto sulle strade si trovano dei dossi molto spessi, che se non si rallenta rischiano di spaccare le sospensioni; alle 21 circa arriviamo a MONSSERRATE, che e’ un agglomerato di casupole di legno tutte immerse nell’oscurita piu’ totale, in quanto non esiste illuminazione pubblica, la macchina si ferma, davanti al buio di una casa dalla quale appare la vecchia madre di MARIBEL, una anziana signora vedova e con pochi mobili in casa.

La pila della telecamera e’ finita, riesco a filmare pochi secondi e si spegne, restiamo alla luce di tre candele che ci servono per illuminare fiocamente le stanze dalle quale trasuda una poverta’ secolare, non c’e’ un bagno, e quando chiedo dove sta, mi porta con una candela fuori al cortile esterno in una latrinetta fatta con quattro lamiere laterali, di cui una e’ la porta. Non ce’ il tetto perche’ qui non serve, non c’e’ una tazza ma solo un buco di cemento il quale fa sia da lavandino che da WC. Appoggio la candela a terra e faccio quel che devo fare, poi ritorno in casa alla luce della candela ed aiuto a sistemare le valigie.

Il Nipote di Maribel mi accompagna un po’ fuori e mi fa conoscere la gente del quartiere, che appena mi vede si avvicina incuriosita e mi chiede informazioni su chi sono, cosa faccio, ecc.. Sono tutti gentilissimi e mi raccontano da dove vengono, cosa fanno, mi presentano altre persone di cui non faccio in tempo a capire i discorsi ma basta un sorriso e le poche parole in spagnolo che conosco a capirsi ed intendersi.

In questa comunita’ non ci sono che pochi gruppi elettrogeni per illuminare e dare corrente, sono come i televisonri negli anni 50 in Italia, ce li hanno solo i BAR o le Sale da BALLO, dalle quale si spargono le note sparate a ritmo di MERENGUE e BACHATA.

Le case degli abitanti sono ancora piu’ povere e misere di quelle di Santo Domingo, tutte casette in legno molto squallide dentro che vengono dipinte con colori sgargianti di fuori per farle sembrare meno brutte di quello che sono.

Alle 23 circa mi accompagnano a casa del Nipote di Maribel dove alloggero’ per questo soggiorno VICINO al POPOLO dominicano, entro in una casetta di cemento appena abbozzata col tetto in lamiera, le pareti sono di cartone e separano un ambiente unico grande circa 20 metri quadrati, in bagno e’ un piccolo bugigattolo che in Italia non supererebbe le normative di igienicita, ha una tazza otturata ed un lavandino che funge da ripostiglio, in quanto non c’e’ l’acqua corrente; la luce e’ agganciata con un filo provvisorio alla luce esterna ma stasera non funziona, proviamo a dare qualche colpo al filo per vedere se non fa contatto, ma non succede nulla, restiamo alla luce di un mozzicone di candela vicino al letto ed ad un pacchetto di fiammiferi che sono il mio interruttore di luce. Senza ventilatore fa un po’ caldo, ma ho sonno e mi addormento subito.

Questa mattina mentre scrivo questa corrispondenza e’ DOMENICA 5 dicembre, ho trovato un punto Internet aperto e mi sto guardando la posta arrivata a casa. Ho anche appena comprato un cellulare che mi serve per telefonare ESCLUSIVAMENTE qui con i compagni dominicani, in quanto non voglio spendere soldi per le chiamate internazionali, perche’ se mi chiamano sono a mia carico dal confine italiano fino a qui!!!! Al momento io sto superbenissimo, mi sto godendo questa natura selvaggia e sto ritornando ad apprezzare tutte quelle comodita che noi diamo molto per scontato ed invece qui’ sono un lusso che pochissimi possono permettersi. Per fortuna che l’attuale Presidente della Repubblica Dominicana LEONEL ha iniziato con una politica di abbassamento dei prezzi dei beni di maggior consumo ed i poveri possono avere garantito una pasto al giorno.

Oggi e’ mercoledi 15 dicembre 2004 qui sono le 20,30 locali, in Italia invece l’orario e’ AVANTI di 5 ore, scrivo da un “Internet Point” della citta’ di VINCENTE NOBLE (circa 18.000 abitanti), il nucleo urbano piu’ consistente che si trova nella Provincia di BARAHONA al Sud della Rep. Dominicana.

E’ dal 4 di dicembre che sono alloggiato nella casa (ancora da finire) di ALEXIS CARDERON (detto PAPO – 35enne separato dalla sua convivente e fratello minore di Maribel nostra iscritta al Sindacato Unione Inquilini, che vive e lavora ad Ancona con i suoi figli). Alexis e’ un funzionario comunale precario (attualmente disoccupato ed in attesa di contratto definitivo); lavorava per una specie di costituendo Consorzio acquedotti del Municipio di Tamayo; e’ molto conosciuto e popolare da questi parti, dovunque lo salutano tutti, infatti apprendo che e’ responsabile dei rapporti con la popolazione su tutte le questioni di materia di acqua, igiene, ecc… Tutti beni di estrema importanza e necessita’ che sono beni rari da queste parti, in quanto l’acqua corrente c’e’ solo nelle case di lusso, negli Hotel ed i servizi igienici lasciano il tempo che trovano, (sono privi di fognature), hanno delle fosse asettiche indipendenti le une dalle altre e ci si lava con acqua contenuta in grandi di serbatoi di plastica neri (da mille litri circa), trasportati a domicilio su camion e che durano un mesetto circa.

E’ un esperienza molto interessante per vedere quanto consumo di acqua c’e’ da noi ed invece quanta attenzione occorre fare qui per non sprecare nulla, e riutilizzare sempre tutto quello che si puo’ riutilizzare.

Non basta questo, c’e’ anche il fatto che qui la corrente va via molto spesso, e le abitazioni si trovano senza energia per moltissime ore del giorno e della notte quando si piomba spesso nel buio piu’ totale; chi puo’ si procura un gruppo elettrogeno alimentato da batterie a corrente continua che in uscita fornisce corrente alternata a 115 Volts, io uso sempre un trasformatore per ricaricare la batteria della telecamera che funziona a 220 Volts.

PAPO abita al centro di un piccolissimo centro abitato costituito da un insieme di casupole di legno o di cemento a 3 km da una localita’ poverissima chiamata MONSERRATE che e’ una frazione del Municipio di TAMAYO. Questa non e’ una zona economicamente molto sviluppata, turisticamente parlando gli unici Hotel sono costruiti lungo la costa, e nelle campagne dell’entroterra’ (dove mi trovo), si alloggia in “Resort” molto molto spartani, in generale l’economia e’ un poco depressa (si potrebbe fare il paragone con certe localita’ piu’ abbandonate del Sud Italia), le abitazioni sono ancora per il 70% tutte di legno con il tetto in paglia (o lamiera ondulata), e solo da alcuni anni le stanno sostituendo in abitazioni di cemento e mattoni. Naturalmente le piu’ vecchie (quelle col tetto in paglia), sono un po’ diroccate, gli infissi pendono paurosamente, ma sono ugualmente abitate e rese quanto piu’ confortevoli possibili dalle famiglie che vi abitano. Dal giorno 5 al 7 ho stazionato nell’abitazione di legno dove abita l’anziana madre di Maribel a Monserrate, una specie di guaritrice che vende polli, lardo, ecc.. E cura malattie della circolazione del sangue con dei preparati che conosce solo lei; e’ molto severa ed autoritaria, il marito le e’ morto da appena 3 anni dopo una lunga malattia che e’ costata molto in termini di cure mediche, tanto da farle interrompere i lavori di costruzione di una casa in cemento vicino a quella dove abita.

Parla sempre dei suoi problemi familiari con i 7 o 8 figli e nipoti che ha sparsi per i Caraibi e per il mondo, mi tratta sempre con molto rispetto mentre alla sera chiacchieriamo seduti su sedie di plastica davanti alla casetta o dietro nel cortile; ogni volta che arrivo mi prepara un caffe’ veramente favoloso.

Intorno alla sua casetta di legno (che per noi potrebbe essere un grosso capanno per gli attrezzi che si tiene in campagna), ad ogni ora sciamano frotte di ragazzini scalzi e seminudi (qui’ non esiste l’inverno e l’autunno, e’ sempre primavera o estate), che sono in parte i nipoti e nipotini di Maribel, ed in parte sono i figli dei vicini di casa.

Ho cercato di conoscere i nomi di tutti ma e’ quasi impossibile, sono vivacissimi e per loro sono un “oggetto” curioso da osservare e con il quale giocare; passo un po’ di tempo con loro e gli imparo un po’ dei giochi che facevo da piccolo ed ho promesso di costruire loro un altalena (qui si chiama “columpio”), prima di ritornare in Italia Dal giorno 8 all’11 dicembre con PAPO sono stato a Santo Domingo ospite del Centro San Paolo (Proprieta’ del Vaticano che in questo Paese e’ la prima grande Istituzione dopo il Governo stesso, e prima ancora degli Stati Uniti di America).

A questo convegno si e’ parlato dell’indebitamento dei paesi centroamericani e caraibici nei confronti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, debiti contratti spesso da Governi dittatoriali molto corrotti, che anziche’ finanziare progetti di sviluppo per migliorare la qualita’ di vita del popolo, spesso finanziano con denaro pubblico opere di grandi multinazionale private, soffocando l’economia domestica che fatica ad emergere con la concorrenza sleale di grandi gruppi industriali stranieri.

Erano presenti i rappresentanti di Giamaica, Haiti, Rep. Dominicana, San Salvador, Honduras, Nicaragua, Panama, CostaRica, ecc… Qui la legalita’ stenta ancora a farsi largo, e la corruzione e’ presente a tutti i livelli nelle istituzioni pubbliche tanto che a volte, per emarginarla si tende un po’ troppo a privatizzare, ma come si sa bene, il privato tende a fare gli interessi particolari di singoli, e la politica e’ utilizzata ancora come strumento di arricchimento personale di molti politici improvvisati.

L’attuale Presidente della Repubblica LEONEL FERNANDEZ eletto quest’anno ha ripreso una politica sociale popolare ripristinando un abbassamento generale dei prezzi che si erano alzati enormemente; per esempio, il Gasolio, quando sono arrivato il 3 dicembre era a 61 Pesos (circa 2 dollari e mezzo), oggi si e’ abbassato a 57 Pesos!!! E’ un risparmio notevole per le tasche di parecchie famiglie di dominicani, ne guadagnano i trasporti, e l’abbassamento in generale di tutti i beni trasportati su gomma all’interno del territorio nazionale. Credo che il Parlamento Europeo debba mantenere rapporti piu’ stretti con questi Governi e con le O.N.G. Che si battono per salvaguardare quella qualita’ di vita che ancora costituisce un bene basilare per chi ha un reddito 100 volte inferiore al nostro.

Si e’ parlato di CONTRATTARE questo DEBITO con programmi governativi che avviino progetti di sviluppo sostenibile in materia di ABITAZIONI, AMBIENTE, DIRITTI UMANI, GIUSTIZIA E TUTELA DEL CONSUMATORE, spero che la COMMISSIONE EUROPEA si faccia promotrice di questa campagna politica lanciata dal JUBILEO SUR (GIUBILEO DEL SUD), il 1 dicembre, costituito da una rete serie di associazioni che chiedono la cancellazione del debito esterno con riparazioni di carattere sociale, che contrastino le privatizzazioni del liberismo ed il militarismo di certi regimi corrotti del centroamerica che hanno contratto questi debiti senza consenso popolare, e che fanno dipendere sempre piu’ l’economia dei Paesi da loro Governati da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Domenica 12 dicembre siamo tornati con un “gua-gua” (un piccolo autobus da 25 posti), a Monserrate, e continuo a stazionare nella casa di Maribel perche’ la motocicletta (“concho”) di PAPO e’ rotta, e siamo costretti a chiedere passaggi ai “CONCHO” di suoi amici; e’ bello comunque stare qui senza nessuna fretta e nessuna destinazione precisa, perche’ ogni giorno si scopre qualcosa di bello; la festa locale, i ritmi ossessionanti di Merengue e Bachata, il cielo di notte che e’ una meraviglia ed un incanto, le ragazze che sono tutte sorridenti e bellissime (i loro sederi veramente tendono ad essere un poco ad essere piu’ grandi del normale), ma dipende dalla dieta costituita soprattutto di grassi animali e condimenti pesanti.

TUTTO PROSEGUE NEL MIGLIORE DEI MODI.

Passano i giorni ed ogni volta si fa una scoperta nuova.

Come al solito scrivo in uno dei rari momenti in cui la luce permette di servirsi dei mezzi di comunicazione come Internet, ed anche il telefono fisso qui, se va via la corrente, non funziona. Mi sono munito di una torcia a pile e con quella faccio luce in casa e fuori.

Mi sposto da un centro ad un altro a bordo dei “guagua” (autobus di 15-25 posti), oppure a bordo dei “concho” (motocilette) che sono quasi tutte di esclusiva produzione giapponese (Honda, Yamaha, ecc…) . Qui il casco e’ un optional del tutto inutile, nessuno lo porta, ed io in circa 20 giorni che sono qui ne avro’ visti si e no 3 o 4 in tutto. Quando e’ notte fonda e la luce parte all’improvviso andare in moto diventa un avventura dell’altro mondo, tutte le luci improvvisamente scompaiono e tutto cade nel buio piu’ profondo; la luce del fanale anteriore (quando funziona), squarcia il buio ed illumina il fondo stradale sconnesso da dove emergono, ai lati della carrettera, le sagome di casupole fatiscenti in legno e cemento colorate, persone che ti compaiono improvvisamente davanti come neri fantasmi che camminano o se ne stanno sedute davanti alle case a godersi l’aria freschetta della sera, e’ un esperienza straordinaria anche questa. Dovunque e sempre dovunque si sente a tutto volume la musica ed i ritmi di Merengue, Bachata, Salsa… E le canzoni di Antony Santos e degli “AVENTURA” un complesso che va per la maggiore (qui sono considerati i Beatles dei Caraibi), il 28 dicembre andro’ a vedere un loro concerto vicino al Barrio di Piña Liberation il quartiere popolare dove sono alloggiato ed abita Alexi detto PAPO, il fratello della mia amica Maribel. Abbiamo girato molto negli ultimi giorni, visitato le strutture ospedaliere, le scuole, i parenti ed amici di Alexi che vivono in Italia, e filmiamo tutto quello che puo’ interessare, compreso uno spettacolino a luci “rosse” fatto all’aperto nello spiazzale di un distributore di benzina sulla strada principale tra Santo Domingo e Monserrate.

Ho fatto una scoperta un po’ spiacevole, qui’ in questa isola gira una zanzara pericolosissima, la sua puntura e’ inizialmente innocua, ma inietta un virus incontrollato che sta in incubazione per 3 anni dopodiche’ deflagra in una mostruosa deformazione di alcune parti del corpo umano, specialmente gli arti inferiori e superiori e gli organi sessuali producendo orribili piaghe e rigonfiamenti (ho visto le foto e sono rimasto sbalordito le ho filmate con la telecamera), ci siamo procurati subito le pasticche per vaccinarci, e le abbiamo subito prese, cosi sono sicuro che non avro’ problemi ne’ oggi ne’ in futuro con questo tipo di zanzare.

Qui’ dopo che si e’ sparsa la voce che ci sono due italiani in giro da queste parti (ripeto che la zona non e’ turistica e quindi siamo gli unici europeri nel raggio di almeno 200 Km), si e’ aperta la caccia al “TOTOMARITO”. Alcune bellezze tipiche della zona mi si sono presentate ed offerte come mogli tuttofare, disposte a lavorare in casa ed accudire anche i gatti, ma una di queste aveva almeno 3 figli a carico e 180 Kg di sedere… Ce n’e’ una che e’ carina, non e’ grossissima ed ha due o tre figli ma e’ sposata con un mafioso di Santo Domingo che non gli fa arrivare i soldi per accudire la famiglia, cosi si lamenta sempre con me di quello che deve fare per fare studiare la figlioletta Olga (9 anni visino nero e dolcissimo) ed il piu’ piccolo Amre (5 anni vivacissimo)…Un altra sarebbe libera da figli e non e’ tanto grossa, ma ancora la devo mettere in “prova” perche’ l’ho conosciuto appena ieri sera; mi ha gia’ regalato una camicia (da 250 pesos dominicani = 7 Euro) ma tanto gliela pago lo stesso perche’ non voglio rimanere in debito con nessuno.

Per la lingua me la cavo con quel poco di spagnolo che conosco, e se non conosco il significato di qualche parola utilizzo un vocabolario di spagnolo-italiano, oppure mi arrangio utilizzando un infinito giro di parole per fare capire quello che voglio dire. Le tre cittadine tre le quali principalmente mi muovo sono Vincente Noble capoluogo, Tamayo da dove partono corriere per ogni direzione, e Monserrate villaggio con accanto il barrio dove alloggio. Sono localita’ in linea di massima molto tranquille, anche se dal telegiornale ho sentito che un turista spagnolo (commerciante), e’ stato trovato ammazzato ai bordi di una strada non tanto distante da dove sto io. C’e’ da dire che la gente puo’ girare armata (c’e’ una legge che lo permette), infatti ogni tanto si vede qualcuno con un pistolone infilzato nella cintura dei pantaloni (ma non sono molti).

Quello che e’ importante dire e’ che qui c’e’ un forte controllo sociale, e le famiglie si conoscono tra loro anche nelle cittadine molto grandi, i ragazzini vanno e vengono dappertutto, quelli piu’ poveri fanno delle faccenduole nelle case di altre famiglie piu’ benestanti e portano anche loro a casa qualche pesos. Negli ultimi 2 o 3 anni e’ aumentata anche la delinquenza nei centri periferici alle grandi citta’, ma di solito appena succede un incidente, una fatto grave, la gente accorre tutta sul luogo dell’accaduto per aiutare chi e’ stata coinvolto nell’incidente o nel fatto delittuoso, il criminale qui’ non puo’ contare sull’omerta’, non e’ coperto dalla gente, anzi e’ isolato e non ha molta considerazione; la gente considera “GRINGOS” chiunque si aggiri con fare da prepotente, ma e’ sempre tendenzialmente generosa, gentile ed affabile. La legalita’ pero’ non e’ il forte di queste parti, i dominicani sono i discendenti dei famigerati equipaggi delle navi pirata che per olre 200 anni (dal 1600 al 1800) infestavano questi mari all’assalto delle navi spagnole cariche di oro che portavano in Spagna; quindi nel fondo di ogni buon dominicano c’e’ un po’ di furberia ladronesca che non si tenta neanche di reprimere perche’ e’ perfettamente inutile, come il divieto di far girare gli altoparlanti di musica dopo la mezzanotte, qua la musica la senti fino alle 5 di mattina, e se non hai sonno sono cazzi perche’ non ti fanno dormire, o balli o dormi. Il 17 e’ arrivato l’altro amico italiano di Maribel, si chiama Enzo ed e’ di Ancona, non parla una parola di spagnolo, fuma come un turco ed ha tutti i bracci e schiena tatuata, cosicche’ qui passa come un “gringo” italiano, in realta’ e’ del tutto innocuo, e beve molta birra (cerveza) che e’ la bevanda piu’ bevuta di questo Paese.

Qui’ 1 Euro vale 35 Pesos. Con 1 pesos non e’ che si compri granche’, comunque basta per acquistare un sacchetto di plastica (10×7) che contiene circa 70 cl. Di acqua fresca marca “Agua Noble”, con 10 Pesos si compra un pezzo di sapone fatto in casa di colore verdognolo e profumatissimo, con 20-50 Pesos si acquistano bibite come la Fanta, Sprite, Coca Cola, acqua naturale o latte e cioccolato; una casetta di legno da 50 mq circa in affitto puo’ costare al mese 450 Pesos (circa 13 Euro).

Il costo dei passaggi in motocicletta dipendono dalla distanza da percorrere e dall’orario in cui si chiede il passaggio, di notte costa un po’ di piu’, comunque per fare circa 3 Km di moto sono circa 20-30 Pesos.

Sono sempre accompagnato da Papo in questi spostamenti, che mi vuole proteggere da brutti incontri che si possono fare, pero’ questo mi limita un poco con le relazioni sociali, nel senso che non ho una liberta’ di fare tutto quello che voglio con le donne che conosco, non sono indipendente per spostarmi, e devo cercare i momenti in cui non c’e’ tanta gente intorno per fare dalle advance.

Finalmente sono riuscito a costruire un altalena per tutti i bambini che si aggirano intorno alla casa di Maribel a Monserrate, veramente lei e la sua famiglia non erano tanto contente, perche’ come prevedibile, i bambimi di qui sono molto invadenti e tutto il giorno stanno a giocare con questa altalena litigando furiosamente tra di loro per salirci sopra; arrivano anche a darsi violenti schiaffi e a buttarsi per terra, allora per far rispettare un poco di regole (cosa non da poco), ho fatto fare dei numeri su dei fogli di carta ed ogni bambino ne aveva uno, poi ognuno di loro aveva un minuto di tempo per dondolarsi e cedere il posto ad un altro; questo pero’ non e’ bastato perche’ sono subito saltati fuori dei biglietti falsi che si erano fatti da soli con i primi numeri, oppure un bambino di nome Sandro a cui avevo consegnato il numero 12 per la fila fino a 25, ha strappato il numero 1 e mi ha fatto vedere il pezzo di carta con il 2 che avevo scritto io, siccome in quel momento stava andando in altalena una bambina che aveva il numero due ad un primo momento sono rimasto interdetto poi gli ho detto “scherzando” SANDRO USTEDES ES UN LADRON!!! Si e’ messo a ridere ed io pure, ho capito che tanto con questi non c’e’ niente da fare… E li ho lasciati fare come gli pare.

Quando c’e’ il sole (quasi sempre perche’ ancora non ho visto mai piovere – solo un paio di volte a S.Domingo), andiamo tutti a fare il bagno in un fiume che loro chiamano RIVOLON o RIGOLON, ed anche io ho fatto il bagno con loro, subito mi hanno dato l’assalto perche’ li facevo tuffare lanciandoli in aria (quelli piu’ piccoletti), ma poi pretendevano di essere lanciati in aria anche quelli piu’ grossi ed allora ho smesso di fare da trampolino. La piu’ scatenata e simpatica e’ una ragazzina di nome “Monio” che e’ un peperino, piccola come uno scricciolo e nera come l’ebano, basta un niente a farla arrabbiare, se vuole qualcosa se lo prende di prepotenza, se vuole giocare a carte ed ancora non e’ fnito il giro si prende le carte dal mazzo… E’ una fatica fargli capire di rispettare le regole.

Ha una sorella di 14 anni ed una di 13 mesi sempre seminuda in mezzo alla strada con un faccione da bambolotta che e’ un amore.

Ho inventato anche una canzone quando li accompagno al fiume a fare il bagno: “Osteria del Rigolon, Paraponziponzipo’ Vamos todos al Rigolon, Paraponziponzipo’ Vamos todos hacer baño y tambien limpiamo paño Paraponziponzipero Paraponziponzipa”.

Per il momento e’ tutto.

Non so quando ancora potro’ rimettermi in contatto, comunque faccio gia’ da adesso gli auguri di Buone Feste a tutti.

il racconto PROSEGUIRA’…



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