Scozia 2004: Cronistoria di una vacanza

Eccoci nella terra di Braveheart. Partiamo per la prima volta per un paese anglosassone, alla ricerca di un lavoro per il festival di Edinburgo, manifestazione che si svolge ogni anno d'Agosto, con stand sparsi per la città e rappresentazioni sceniche di teatro d'avanguardia. La spedizione però si trasforma ben presto in un giro della Scozia...
Scritto da: Barbacoabcn
Partenza il: 16/07/2004
Ritorno il: 05/08/2004
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Eccoci nella terra di Braveheart. Partiamo per la prima volta per un paese anglosassone, alla ricerca di un lavoro per il festival di Edinburgo, manifestazione che si svolge ogni anno d’Agosto, con stand sparsi per la città e rappresentazioni sceniche di teatro d’avanguardia. La spedizione però si trasforma ben presto in un giro della Scozia quando sperimentiamo che il lavoro nella città di Edinburgo è per noi un mistero sconosciuto. Ci mettiamo alla ricerca di una casa, ma i prezzi sono esorbitanti; vagando per le vie, apprendiamo comunque che in Scozia sei controllato a dovere e il vicinato ti guarda (neighbourhood watch). Nel frattempo ci vediamo il giardino botanico e alloggiamo all’Ostello ***no pubblicità***, una chiesa sconsacrata dove conosciamo uno spagnolo di Valencia che dopo una settimana battezzeremo “nano”, parola che continuamente arricchische le sue frasi, ma che per noi non ha un senso compiuto. A Edinburgo c’è anche il mare, Portobello è una zona tranquilla, fanno letteralmente impressione i bambini (bianchi come il latte) che costruiscono castelli sulla sabbia. Pochi invece gli audaci che osano fare il bagno in un acqua a dir poco gelida. Dopo una settimana di esplorazione nella città di Walter Scott e Stevenson decidiamo però di affittare una macchina e partire per altre destinazioni: le Highlands e i castelli della Scozia! Anche qui un incidente stradale (illesi!) ci complica la vita, la guida a sinistra è veramente un casino! Fortuna che avevamo l’assicurazione! mediante spiegazioni a gesti (oh our english!) riusciamo a farci capire con il poliziotto di Perth!Poi torniamo a Edinburgo all’ufficio di easycar e indichiamo la Meriva Vauxall (non sappiamo come mai nel Regno Unito anche il nome della OPEL può cambiare…) appena ammaccata (si fa per dire) ai due impiegati. Dopo le loro risate a crepapelle, ci ridanno una macchina nuova e continuiamo il giro con una fifa addosso fuori dal comune, fermandoci dopo un’ora a Stirling. La cittadina si presenta come il luogo dell’ormai celeberrima battaglia in cui il nostro cuore impavido sconfigge gli Inglesi (grazie guida Routard); sono le sei del pomeriggio, il castello di Maria Stuarda è chiuso, visitiamo il monumento all’eroe scozzese e ci prepariamo per la notte. Risveglio mattiniero e partenza per Fort Williams, qua iniziano i bellissimi paesaggi, le highlands con laghetti, lande deserte e soprattutto tante, tantissime pecore. Fort Williams è grande quanto una via, ci prendiamo una birra in un pub chiamato Ben Nevis, poi decidiamo che per una notte passata a Fort Williams ci sarebbero state possibilità di suicidio collettivo. Sono le sei del pomeriggio (ancora!) e partiamo per Mallaig, paesino di pescatori, è qui che si prende il traghetto per l’isola di Skye, nostra prossima meta. Ci prendiamo una MCEwan in un pub con partita a biliardo incorporata poi ritirata visto il freddo, la scarsa vita notturna e l’età avanzata degli abitanti del paese. Il mattino seguente ci traghettano fino all’isola di Skye, nel Nord della Scozia! Qua ancora pecore, sempre più pecore e laghetti, paesaggio condito da una temperatura climatica sui 15 gradi e da un tempo perennemente nuvoloso. Ci spingiamo fino al castello di Duvengan, del clan dei McLeod, spacciato per struttura del 1200, ma in realtà totalmente restaurato e della serie “lascio uno spiacevole pensiero sul book”. Dopo averlo visitato per la modica cifra di 6 pound e mezzo con sconto studenti (un furto!) non ci resta che tornare subito nella metropoli dell’isola (si fa per dire). Portree è un villagio, ma nel simpatico Indipendent Hostel, incontriamo Lorenzo di Roma che si unisce ben presto a noi e al nostro viaggio.Lo incontriamo per strada diverse volte, poi la sera lo becchiamo in Ostello e vuole cucinare per noi! da ammirare. Il giorno seguente torniamo a Edinburgo, un viaggio da 500 miglia, mentre Lorenzo si reca a Lochness…Torniamo nel mitico Caledonian Youth Hostel, a due passi da princes street, in precedenza scelto da noi al posto del più costoso Belfold e sempre più popolato da spagnoli e da belle polacche. Lorenzo ci raggiunge il giorno dopo, poi la sera grazie a due tipe di Genova ci infiliamo nel locale per eccellenza…Il Three Sister! Edificio a due piani con musica rock e poi tante, tantissime bionde! C’è da dire che l’effetto “bel locale”è anche accentuato dalle due pinte e mezzo di Tennent’s super da noi consumate, durante e dopo la cena. Il lavoro è sempre un miraggio, prendiamo contatti con il “C venue” uno stand del festival, ma non ci prendono nemmeno per spazzare per terra. Poi all’improvviso una telefonata mentre giocavamo a calcio su un perfetto prato all’inglese all’altezza del monumento a Walter Scott: vogliono che uno di noi regga una torcia in uno spettacolo del festival. Barbacoa BCN ringrazia vivamente ma il 26 Agosto è troppo tardi! Così tra una partita a calcio e l’altra, grazie a un mitico pallone trovato per caso, passiamo altri tre giorni a Edinburgo e poi, decidiamo di partire per Glasgow. Dopo appena un’ora e mezzo di viaggio arriviamo nel cuore della Scozia operaia; non nascondiamo che la città ci appare subito brutta e industriale, ma la gente è di una simpatia unica. Ci fermiamo due sere al Black Horse un pub ottocentesco con il bancone più lungo d’Europa! L’ultima sera c’è l’amichevole Celtic Glasgow – Newcastle e la vediamo in televisione in compagnia di un tifoso del Celtic che ci narra le imprese della squadra e della rivalità con gli odiati concittadini Rangers. La mattina seguente il volo, ci congediamo tutti promettendo di ritrovarci alla Festa della Bistecca a Cortona, dieci giorni dopo.


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