12 giorni in Islanda ad aprile

Informazioni utili e cose da vedere
Scritto da: ciottolina
12 giorni in islanda ad aprile

12 giorni ad aprile in Islanda, tutto quello che c’è da sapere

Informazioni utili

Voli

Abbiamo utilizzato Wizzair in quanto ha volo diretto Roma-Reykyavik. Buona l’esperienza di check-in online, attenzione se non volete come noi pagare per prenotare i posti, potete aspettare l’apertura del check in online e farsi assegnare i posti in modo casuale. Noi abbiamo preso wizz priority per poter imbarcare un trolley a testa, e conviene anche perché si ha un check in in aeroporto più veloce e si entra prima sull’aereo. 45’ di ritardo all’andata e quasi 2h al ritorno, e non è la prima volta che prendiamo questa compagnia e che fa ritardi, non certo il massimo, ma il costo contenuto e il fatto che è l’unico volo diretto la rende per noi una scelta comunque obbligata.

Costo: 1.338€

Assicurazione

Stante la pandemia abbiamo ovviamente stipulato un assicurazione, scegliendo Columbus che aveva un buon prezzo. € 87 per 4 persone.

Alloggi

Tutti prenotati con largo anticipo (dicembre per aprile che non è alta stagione) su booking per poter avere l’agevolazione della cancellazione gratuita che abbiamo in effetti usato in alcuni casi avendo rifinito il piano in momenti successivi. Abbiamo preso tutti appartamenti/cottage per avere possibilità di cucinare visti i prezzi dell’Islanda e anche le zone remote in cui in molti casi ci saremmo andati a trovare. Per 12 notti abbiamo pagato circa 2.000€, immagino che ad agosto sia decisamente più costoso.

Auto

Dopo varie ricerche il prezzo più vantaggioso ce lo dava autoeurope, 610€ per 12 gg di noleggio per una i30 o simili con assicurazione top. Siamo stati fortunati in quanto ci hanno fatto l’upgrade gratis ad una 4×4 Dacia Duster più grande e comoda e anche più sicura. La compagnia era Payless e se non abbiamo capito male questa compagnia ha quasi esclusivamente Dacia Duster, quindi consiglio di prenotare direttamente con loro una categoria sotto per risparmiare e presumibilmente vi dovrebbero fare upgrade. Il 4×4 non è fondamentale se si fa il giro classico tramite Strada 1, certamente in periodi diversi dall’estate può essere una sicurezza in più quando si prendono strade diverse. Ovviamente necessario il 4x$ se si vogliono prendere strade interne. Da considerare che la benzina è costosa, attualmente il diesel leggermente di più, quindi quanto più grande è l’auto tanto più consuma. Noi abbiamo fatto circa 2500 km.

Valuta

Noi non abbiamo cambiato valuta, ovunque si paga con carta di credito anche per importi irrisori. Utile averne una che non vi applichi commissioni altrimenti è un salasso.

Pasti

A pranzo ci siamo quasi sempre organizzati con i panini dato che stando in giro anche in posti isolati non potevamo fare affidamento sul fatto di trovare un posto dove acquistare cibo. Le cene abbiamo sempre cucinato nei cottage, presi appositamente con angolo cottura, sia per abbattere i costi sia perché la sera siamo stanchi e non ci va di andare ancora in giro a cercare ristoranti. Nei supermercati del resto si trova di tutto incluso cibo italiano per allestire un pasto decente. Ci siamo portati dall’Italia alcune buste di risotti e polenta e minestrina per emergenze, e un bel tocco di parmigiano. Abbiamo mangiato fuori solo quattro volte. I supermercati più economici sono quelli della catena Netto e Bonus.

Aurora boreale

Tutti i siti dicono che l’aurora è visibile massimo fino a metà aprile, visto il periodo del nostro viaggio abbiamo pensato che non era possibile vederla e non ci abbiamo dedicato tempo, fino a che per nostra fortuna abbiamo incontrato un gruppo di ragazzi italiani di Napoli che l’aveva vista chiaramente la sera prima. Ci hanno indicato l’app migliore da usare (noi ne avevamo scaricata una che non era adatta) che si chiama My Aurora forecast e ha come scritta semplicemente Aurora. Monitorando l’app si verifica se la notte il cielo è terso (se è nuvoloso, cioè verde, inutile perdere tempo) e si vede man mano dove si sposta l’aurora. Inoltre in una scala da 0 a 9 anche una possibilità 3 è una media alta e si può tentare. Noi con cielo semi terso al lago Myvatn con un indice 3 e una probabilità intorno al 13% abbiamo visto una bellissima aurora che si è accesa e spenta più volte tra mezzanotte e l’una.

Strade

Fondamentale verificare sempre il sito road.is per vedere le condizioni delle strade, quelle chiuse e quelle innevate, ecc. probabilmente d’estate saranno tutte verdi ma comunque meglio controllare, se poi come noi siete in periodi a rischio è imprescindibile. Tutte le strade sono gratuite, tranne il tunnel di circa 10 km vicino Akurvery che va pagato online con carta di credito inserendo la targa (circa 10€). Il limite massimo sulle strade è di 90 km/h tranne punti in cui scende ma è segnalato sempre. Nei centri abitati è 50 km/h.

Vestiario

Per il vestiario tecnico ci siamo forniti esclusivamente da Decathlon, che ha un ottimo rapporto qualità prezzo in particolare per chi, come noi, non è appassionato di trekking invernale, quindi presumibilmente non avremo molte altre opportunità di sfruttarlo. Utile il solito vestiario a più strati per avere possibilità diverse in base a quanto fa freddo. Imprescindibili i seguenti item:

  • Scarponcini invernali da trekking impermeabili
  • Guanti impermeabili (vanno bene quelli da neve)
  • Sottoguanti touch (quando non fa molto freddo si usano solo questi)
  • Magliette termiche (come quelle da sci)
  • Piles
  • Pantaloni da trekking invernali impermeabili (noi ne abbiamo usati due paia  a testa per 12 giorni)
  • Sotto pantaloni (calzamaglia o leggins come quelli da neve)
  • Cappello felpato internamente
  • Scaldacollo o sciarpa
  • Calzettoni caldi (da neve o trekking)

Periodo migliore per andare

Aprile ci era stato fortemente sconsigliato sui vari forum, noi a dire il vero ci siamo trovati benissimo. Pochissimi turisti, il che ha significato visitare il paese e le varie attrattive, anche quelle più gettonate, con poca confusione. Inoltre è vero che molte guesthouse sono ancora chiuse, ma prenotando per tempo si trova comunque posto ed a prezzi decisamente più abbordabili rispetto all’estate. Inoltre la natura è in un momento molto particolare, si attraversano posti in cui c’è già molto verde, altri che sono più brulli, e altri molto innevati, quindi si spazia con i colori e i paesaggi. È vero che noi siamo stati particolarmente fortunati con il tempo, in 12 giorni ha piovuto veramente solo un giorno intero, poi abbiamo avuto un paio d’ore un pomeriggio, e una notte mentre dormivamo. Il resto non una goccia, temperature intorno ai 7 °C, solo un giorno più freddo sui 2-4 °C e 2-3 giorni addirittura a 12-14 °C con sole. Normalmente le condizioni meteo di aprile sono più fredde e piovose, ma è anche vero che ho sentito di persone andate ad agosto che hanno beccato pioggia e freddo, quindi non è mai automatico. Forse il periodo migliore potrebbe essere maggio, che è mediamente più caldo e meno piovoso, però è anche vero che sicuramente non si vede l’aurora mentre ad aprile, e intendo fino a fine aprile, ci sono discrete probabilità di vederla se ci sono notti serene.

Diario di viaggio

1° giorno – 14 aprile

Arrivati alle 20 presa l’auto ci siamo recati subito al primo alloggio, un appartamento ampio vicino all’aeroporto: Odin’s homestay, buona la pulizia e le dimensioni, ma cucina senza pentole, bagno cieco senza ventola e con lavandino microscopico e vasca senza tenda impossibile fare doccia. Siamo andati in un vicino supermercato aperto h24 extra per prendere colazione e cose per fare panini a pranzo.

2° giorno – 15 aprile 

Prima tappa: Parco Pingvellir

Bellissimi panorami e la spaccatura è impressionante da vedere. Ci sono molti percorsi da fare. Tempo di visita: almeno un’ora e mezza di tempo.

Seconda tappa: Cascata Gulfoss

Molto facile l’accesso. Non tirava vento quindi non abbiamo avuto necessità di mettere il poncho antipioggia. Ci sono due punti di osservazione uno basso e uno alto. Tempo di visita: mezz’ ora è sufficiente

Terza tappa: Geyser e Stukkur

L’area geotermica è molto bella da passeggiare, Stokkur sbuffa ogni 5-10 minuti ma anche le altre solfatare con i colori cangianti del terreno sono stupende. Tempo di visita: calcolare un’oretta.

Quarta tappa: Cratere Kerid

Posto imperdibile, il colore dell’acqua e della terra circostante crea degli effetti cromatici meraviglioso. Consigliato fare il giro del cratere e scendere lungo lago. Tempo di vista: circa 45’-1h

Quinta tappa: Selfoss

Delizioso il microscopico centro pedonale di casette colorate vale una sosta lampo. Noi ci siamo fermati anche per la spesa.

Pernotto alla Farmer’s guesthouse 9 km prima di Hella. Cottage delizioso iperfornito per cucinare e arredato con gusto, con bellissime vetrate e vista sulla campagna circostante. Un po’ piccolino per 4 in quanto ha divano letto nel piccolo soggiorno ma per noi è andato bene visto che era solo una notte.

Terzo giorno – 16 aprile

Prima tappa: Lava Museum

Eravamo indecisi se fermarci ma abbiamo fatto benissimo! Si tratta di un museo interattivo con spiegazione sulla nascita dell’Islanda, sui terremoti e sui vulcani, sale bellissime e con cose davvero interessanti soprattutto se avete figli piccoli o anche grandicelli come i nostri non lo perdete. Assistete anche alla proiezione del film di 15’, ne vale la pena! Tempo di visita: Calcolate 1h. Costo 55€ abbiamo pagato solo noi adulti, piuttosto caro direi.

Seconda tappa: Cascata Seljalandsfoss

Si vede dalla strada e ha un comodo parcheggio (costo 700ISH- 5€) di fronte. Si può passare dietro alla cascata, e ci si bagna completamente, quindi portare poncho impermeabile o simili. Si può procedere ad una seconda cascata noi non l’abbiamo fatto perché pioveva a dirotto. Calcolare 30’ se si vede solo una cascata, 1h per tutte e due.

Terza tappa: Cascata Skogafoss

Parcheggio gratis comodo davanti alla cascata. Ci sono due punti di osservazione uno in basso e uno con una scalinata molto ripida che porta ad una piattaforma sospesa da cui si gode di un panorama fantastico sopra la cascata. Per salire serve un discreto fiato. Tempo di visita: 1h per la visita completa, sotto e sopra.

Quarta tappa: promontorio Dhioraley

Purtroppo era completamente immerso in una nuvola con pioggia battente non abbiamo visto nulla.

Quinta tappa: spiaggia Reynsfjara

Posto a dir poco fantastico con le colonne di basalto nere, la spiaggia nera che più nera non si può, i faraglioni nel mare in tempesta, suggestivo al massimo. Noi abbiamo fatto toccata e fuga perché pioveva a dirotto, ma varrebbe la pena prendersela comoda e fare una bella passeggiata, direi di riservare come tempo di visita 1h.

Sesta tappa: Canyon Fjaorarglyufur.

A noi è piaciuto molto, si arriva per una strada piena di buche ma comunque accessibile, si entra in una vallata che sembra l’eden perduto. Si parcheggia e si può scendere a vedere il letto del fiume ma la passeggiata più bella è ovviamente in salita con dei bellissimi panorami sul Canyon. Al momento della visita c’era un solo sentiero percorribile, quindi ci abbiamo messo circa 40’.

Pernotto all’Horgsland Cottage. Casette lungo la strada 1, noi avevamo il cottage n.3, tutto in legno molto carino con un bel patio, 2 stanze con letti a castello di cui quello sotto mezza piazza e due letti singoli sul soppalco. Bagno microscopico e casette vecchiotte, comunque graziose.

Quarto giorno – 17 aprile (Pasqua)

Prima tappa: escursione al ghiacciaio Vatnajokull

  • Si parcheggia alla base dello skaftafell : 750 ISK (5,3€)
  • Escursione di 3,5h per 2 adulti e 2 ragazzi: 51.600 ISK (366€)

Abbiamo prenotato su internet alle 10.30 un’escursione “Glacier walk and Ice Cave con Icelandic Mountain Guides”. A fortuna abbiamo fatto decisamente la scelta migliore. A differenza di altre agenzie, qui il gruppo è di massimo 12 persone, quindi si va con un pullmino piccolo che arriva alla base del ghiacciaio a differenza di altre con gruppi enormi che si devono fermare prima e si fa una scarpinata a piedi, per non parlare del trovarsi con 30 persone sul ghiacciaio! Inoltre è una delle poche agenzie che unisce la passeggiata sul ghiacciaio con la visita seppur rapida di una caverna di ghiaccio, tra l’altro ad aprile difficile farla ma ci siamo riusciti in extremis prima che fosse troppo pericoloso. Prenotate su internet con largo anticipo se no difficilmente troverete posto. Inoltre meglio farla la mattina anche perché il pomeriggio si rischia di non andare perché se fa caldo c’è rischio che il ruscelletto che si guada a piedi con delle passarelle si gonfi troppo e non sia possibile fare l’escursione, cosa che è successa a un gruppo che abbiamo incontrato quando tornavamo indietro alle 13.30. Questa escursione è imperdibile, una cosa da fare una volta nella vita, non si può venire in Islanda e non provare l’emozione di camminare sul ghiacciaio, si raggiungono dei punti panoramici sulle onde di ghiaccio stupendi. Per non parlare della grotta di ghiaccio, veramente top. La nostra guida, Kadi, simpaticissimo, ci ha dato un sacco di informazioni e ci ha intrattenuto con un sense of humor davvero spassoso.

Seconda tappa: Svartifoss

Dal centro visitatori si prende un sentiero che arriva alla Svartifoss dopo 45’ di cammino (1,8 km), all’andata per lo più in salita. La camminata è piacevole e la cascata è davvero stupenda con le colonne nere di basalto che la circondano. Tempo di visita: 1h/1he mezza

Pernotto: Reynvellir II abbiamo un cottage molto grande con 2 stanze da letto un soppalco e 2 bagni, con alle spalle la montagna da cui cadono diverse cascate, davvero molto bello. Costoso sia per le dimensioni sia perché qui in zona le possibilità di dormire sono davvero scarse.

Quarto giorno: 18 aprile (Pasquetta)

Prima tappa: laguna Jokulsarlon

La laguna glaciale è un posto spettacolare a cui dedicare almeno un paio d’ore ad ammirare lo spettacolo degli Iceberg di vario colore, dal’azzurro al bianco al nero, fluttuare sull’acqua per dirigersi nel canale che arriva al mare. C’è un parcheggio principale sul lato di destra guardando la laguna ma se si vuole avere meno confusione meglio andare in uno dei parcheggi sul lato sinistro. Sempre che si trovi posto in alta stagione, noi ad aprile eravamo con due altre macchine solamente. Si può passeggiare lungolago e con un po’ di fortuna avvistare le foche, noi ne abbiamo scorte tre. Poi si deve assolutamente andare anche a fare una passeggiata alla spiaggia, detta Diamond Beach, perché i pezzi di iceberg sembrano risaltare come diamanti sulla sabbia nera lavica, uno spettacolo mozzafiato, mai visto nulla di paragonabile.

Tempo di visita: 2h

Seconda tappa: laguna Fjallsarlon

È una laguna più piccola a 10 minuti di distanza da quella grande, assolutamente da vedere. Meno maestosa, ha però l’enorme vantaggio di offrire una vista super ravvicinata di una delle lingue del ghiacciaio. Qui abbiamo fatto la gita in gommone zodiac che consiglio vivamente (costo 8.300 ISK adulti, 4.200 Isk fino a 15 anni). Ad aprile è possibile farla solo qui perché nell’altra laguna i tour cominciano solo a maggio, ma onestamente ora che ho visto la situazione consiglio comunque di farla qui, gli zodiac hanno solo 10 posti. E poi la laguna è meno battuta e ci sono solo 3/4 gommoni quindi poca confusione e possibilità di vedere il ghiacciaio vicinissimo. Da prenotare con largo anticipo, noi infatti non abbiamo potuto scegliere l’orario più comodo era già tutto preso nonostante fosse bassa stagione!

Terza tappa: Fiordi dell’est

Abbiamo fatto 2h e 15’ di viaggio attraversando la prima parte dei fiordi dell’est, panorami di una bellezza struggente, con la strada che costeggia il mare, le montagne a picco con colori improbabili, mandrie di cavalli sciolte, davvero fantastico.

Pernotto: Lindarbrekka. Unica guesthouse che abbiamo trovato da queste parti, diciamo che è un alloggio spartano senza fronzoli, almeno per quanto riguarda l’appartamento, i cottage sembrano decisamente più graziosi, con unica nota positiva una bella vetrata vista mare, e una proprietaria super accogliente che ci ha fatto trovare un litro di latte in frigo avendo noi avvisato che saremmo arrivati tardi e che non avremmo trovato un negozio aperto.

Quinto giorno: 19 aprile

Prima tappa: Djupivogour

Paesono dei fiordi dell’est minuscolo, ci aspettavamo qualcosa di più, abbiamo fatto un veloce giro con inclusa l’installazione al porto delle uova di marmo (bah!), pieno di benzina e via

Seconda tappa: Seydisfjordur

Dopo circa 2h e 15’ di auto, di cui l’ultima mezz’ora ci si inerpica sulla montagna con tratti di strada innevata e una vista mozzafiato sulla valle e sul lago di Egilsstadir, si arriva a questo decantato paesino dei fiordi dell’est. Un pungo di case colorate e poco più, la famosa rainbow street non è altro che un pavimento colorato che termina vicino a una pittoresca chiesa celeste e bianca. Volevamo fermarci a pranzo per assaggiare la famosa pizza del locale del museo, ma il pizzaiolo non c’era quindi siamo andati a Egilsstadir.

Terza tappa: Egilsstadir

Questa cittadina non ha alcuna attrattiva ma molti servizi utili come supermercati e pompe di benzina. Ci era rimasta la voglia di pizza quindi attratti dalle buone recensioni ci siamo fermati da Askur pizzeria, e in effetti siamo rimasti soddisfatti. La mozzarella è un formaggio filante ma l’impasto molto buono così come il pomodoro. Inoltre una margherita ha anche un prezzo contenuto per lo standard islandese, 1800 ISK. Dopo pranzo abbiamo fatto un giro in macchina lungolago, sul lato della cascata ma la strada a un certo punto è diventata sterrata e siamo tornati indietro.

Pernotto: Abot riverside cottage. Si tratta di un cottage verde e bianco a circa 9 km dalla cittadina, accanto a un fiumiciattolo. La location è molto graziosa e anche il cottage da fuori è tipico, dentro spazioso con un salotto cucina, un bagno ampio e una stanza con due letti singoli. Sul soppalco altri tre letti singoli ma con materassi appoggiati a terra. Pulizia così e così, check in facile con lock box, casa molto calda, per una notte va benissimo.

Sesto giorno: 20 aprile

Prima tappa: Dettifoss e Selfoss

Ci spostiamo da Egilsstadir in direzione lago di Myvatn, e deviamo per andare a vedere queste due bellissime cascate una vicina all’altra (2 h circa per arrivare). Ad aprile lo spettacolo di questo trasferimento è davvero unico, lande ancora piene di neve e sferzate dal vento, paesaggi surreali e di una bellezza sconfinata che sembra di stare in un altro mondo. Per arrivare a Dettifoss sono due strade, la 864 che è chiusa ad aprile, apre solo d’estate, e la 862 che invece è aperta e avevo anche letto che offre la visuale migliore sulle cascate. Al parcheggio ci sono dei bagni. Per arrivare a Dettifoss occorre fare un sentiero di 1km e 200, comunque semplice, anche se ad aprile c’è neve in diversi punti ma non crea problemi. Dettifoss è impressionante con la sua portata d’acqua e il rumore sordo, c’è una bella piattaforma di osservazione. Per Selfoss occorre tornare indietro e poi prendere un altro sentiero per 400 metri. La cascata è visibile da lontano ma ci si può avvicinare seguendo il crinale, non ci sono protezioni quindi per chi come me soffre gli strapiombi meglio tenersi abbondantemente all’interno. Tempo di vista: un’ora e mezza per una visita completa.

Seconda tappa: Vulcano Kafla

Dopo circa 45’ si arriva al vulcano per andare a vedere i due punti turistici più belli. Ad aprile la stradina in salita per arrivare al parcheggio è chiusa per neve, quindi si parcheggia insieme ai pochi altri turisti alla base e ci aspettano 750 metri in salita per arrivare al cratere Leirhnjukur che è davvero impressionante per le sue dimensioni, lo spettacolo poi della terra gialla ocra e delle striature di neve bianca è bellissimo. Andando avanti per un altro km circa si arriva prima a un punto panoramico sulla valle e sulla centrale geotermica e poi al famoso cratere Viti, che ha un laghetto al suo interno che in questo periodo dell’anno è però ancora ghiacciato purtroppo. Oggi è una giornata fredda e ventosa quindi ripieghiamo sulla nostra guesthouse

Pernotto: Dummoborgir guesthouse

Abbiamo prenotato un cottage  tutto in legno che si rivela deliziosamente allestito. Lo spazio è davvero piccolo, onestamente va bene in due non altrettanto in quattro, ma il cottage è stato allestito in maniera ineccepibile. Ogni spazio è ben sfruttato, ci sono appendiabiti e mensole in punti strategici che consentono di appoggiare di tutto, sotto i letti ci sono scatole porta vestiti per chi si trattiene con soggiorni lunghi, la cucina ha molte più dotazioni di altri cottage più grandi e pulizia ottima. inoltre il personale della reception è ipergentile, e alla nostra richiesta di avere uno dei cottage più grandi ci accontentano a partire dal giorno successivo visto che la prima notte erano al completo, senza alcun supplemento di prezzo! Inoltre a fronte di un piccolo problema all’auto il proprietario ci chiama subito il meccanico e ci indirizza in officina dove dopo 10’ arriviamo che ci stanno aspettando. Direi attenzione al cliente al top! Passiamo qui tre fantastiche notti, tra l’altro i cottage hanno tutti vista sul lago e la posizione è ottima per visitare la zona. Il cottage grande è molto comodo, con cucina/salotto ampi, e due camere da letto e un bagno. Infine c’è anche un locale con due lavatrici e asciugatrici, utilissimo. Abbiamo scelto di passare qui tre notti e di raggiungere Husavik da qui visto che dista solo 45’ per avere possibilità di scegliere il giorno con tempo migliore per fare la gita in barca ed è stata una scelta superazzeccata. Inoltre dopo tutte tappe da un giorno stare stanziali per 3 notti è un lusso apprezzatissimo!

Settimo giorno: 21 aprile

Oggi giornata totalmente dedicata alle bellezze del lago Myvatn.

Cratere Hverfjall: alle spalle della nostra guesthouse, domina lo skyline del lago con la sua forma inconfondibile e il colore nero assoluto. Per salire munirsi di fiato ma sono solo 550 metri e la vista è mozzafiato! Tempo di visita: 45’ se andate solo al punto panoramico, decisamente di più se volete fare il perimetro del cratere.

Hveir: l’area geotermale più famosa è davvero spettacolare con i colori cangianti del terreno, dal giallo all’ocra al rosso e poi il grigio acceso e azzurro delle pozze sulfuree. Soffioni ovunque che creano un panorama spettrale. Vietato uscire dai percorsi segnalati visto che la terra è caldissima. Tempo di vista: un’oretta.

Grotajia: questa grotta è spettacolare ma è necessario andarci in un giornata di sole e quando questo filtra dalle rocce altrimenti sarà una delusione. Noi siamo stati fortunati perché le condizioni meteo erano perfette e i raggi che entravano illuminavano l’acqua in maniera ideale creando un fascio che sembrava quello della spada nella roccia con l’acqua di colore azzurro acceso. Tempo di visita: 15’

Pseudocrateri: a sud del lago si trovano questi percorsi tra crateri spenti ricoperti di vegetazione che offrono belle viste sul lago. Ci sono percorsi più brevi o più lunghi. Tempoi di visita: da 45’ in poi

Campi di lava di Dimmuborgir: si snodano diversi sentieri di lunghezza e difficoltà varia tra le formazioni di lava che creano pinnacoli scenografici. Attenzione che il percorso celeste oltre a essere in alcuni tratti in arrampicata tra le rocce, in questo periodo dell’anno era molto fangoso. La durata della visita dipende da quali e quanti percorsi volete fare, noi abbiamo dedicato un’oretta abbondante.

Ottavo giorno: 22 aprile

Abbiamo prenotato per questa mattina l’escursione a Husavik che dista circa 45’ dal lago Myvatn, con la compagnia North Sailing con cui la nostra guesthouse ha uno sconto del 10%. Giornata incredibile per andare in barca: mare piatto come una tavola, sole, zero vento e temperatura sui 12 gradi, penso ad aprile una rarità. Ci hanno comunque fornito le tute termiche con le quali non abbiamo sofferto in alcun modo il freddo. Il personale gentilissimo e prodigo nel dare informazioni con il microfono e indicazioni su dove guardare. Si va avanti e indietro nella baia alla ricerca delle balene, che noi abbiamo avuto la fortuna di vedere anche in punti ravvicinati per tante volte. Nel nostro caso l’unico tipo di balena presente era la minke whale, cioè la balenottera minore, l’abbiamo vista anche un paio di volte sbuffare acqua. Inoltre abbiamo avvistato anche diverse focene, molto simili ai delfini ma di dimensioni ridotte. Sulla via del ritorno ci hanno offerto cioccolata calda a volontà e ciambelle alla cannella. 3h spese bene, per noi è valsa la pena, immagino sia molto diverso se le condizioni del mare e del tempo non sono delle migliori. Considerate che la barca è completamente aperta, non ci sono posti dove ripararsi da eventuale pioggia o freddo. Ci sono due bagni sottocoperta.

Mostrando il biglietto di North Sails si ottiene il 10% di sconto al ristorante proprio di fronte al molo Gamli Baukur, molto grazioso sia l’esterno che l’interno. Abbiamo pranzato a base di hamburger ( buoni) e fish and chips (buono ma la frittura pesante). Hanno anche un conveniente menù kids, e la porzione è praticamente identica a quella degli adulti, ci siamo pentiti di non averla presa anche per nostro figlio grande visto che pensavamo fosse una porzione ridotta, cosa che appunto non è e costa meno della metà!

Dopo pranzo abbiamo fatto gita in auto nella penisola di Tjornes fino al belvedere che si trova a circa 10 km ad est del Museo marittimo.

La sera tra mezzanotte e l’una abbiamo avuto l’incredibile fortuna di vedere l’aurora boreale sul lago Myvatn, comodamente di fronte al nostro cottage, uno spettacolo che non dimenticheremo mai!

Nono giorno: 23 aprile

Oggi è una giornata di trasferimento per andare dal lago Myvatn verso la penisola Snaeffelness. Ci fermiamo a fare tre soste:

  1. Godafoss, l’ultima cascata del nostro tour non delude le aspettative, meno alta ma non meno spettacolare. Ci sono due parcheggi, lato est e lato ovest, e da entrambi in pochi minuti si arriva ai punti dì osservazione. 30’ per la visita sono sufficienti a meno che non si vuole fare entrambe i lati.
  2. Akureyri, cittadina graziosa di dimensione notevole per lo standard islandese, con quartieri di casette ordinate e colorate, mi ha dato l’impressione di essere una cittadina di persone mediamente benestanti. Il minuscolo centro consta di una strada commerciale e poco più con belle casette colorate.
  3. Hvammstangi, abbiamo fatto solo due passi nella cittadina per sgranchirci le gambe ma non ci sono attrattive. Abbiamo rinunciato ad andare alla ricerca delle foche che ci avrebbe fatto deviare di troppo ed eravamo stanchi dai tanti km fatti.

Il pernotto presso il cottage Stora Vatnshorn Unico posto trovato in località comoda lungo il tragitto. Il cottage tutto di legno è grazioso anche se piccolino, ma dotato di tutto e caldo. Ha una sola stanza da letto, molto piccola, e poi un divano letto in salotto, comunque molto comodo. Per una notte va più che bene anche a un prezzo molto conveniente rispetto a tutti gli altri alloggi che abbiamo avuto in Islanda.

Decimo giorno: 24 aprile

Oggi è la prima a delle due giornate che dedichiamo a visitare la penisola Snaeffelsness.

Prima tappa: spiaggia Ytri Tunga

Qui si può fare una bella passeggiata sulla spiaggia e ammirare le colonie di foche che si crogiolano sugli scogli e nuotano nel mare, il tutto a poca distanza. Tempo di visita: 45’

Seconda tappa: chiesa nera di Budir

Bella chiesetta nera e bianca su un altura di fronte al mare, sosta veloce giusto per scattare una foto di rito. Tempo: 15’

Terza tappa: Anarstarpi-Hellnar

Merita fermarsi ad Anarstarpi, che ha anche qualche ristorantino, per fare una bella passeggiata sulle scogliere con panormi a picco sul mare. Se si ha tempo si può fare l’intero percorso che in 2,5 km vi porta a Hellnar, ma poi bisogna anche tornare! Il tempo della visita dipende da quanta passeggiata volete fare.

Quarta tappa: Londargar e faro di Malariff

Posto extra panoramico facilmente raggiungibile essendoci un comodo parcheggio lungo la strada principale. Le formazioni laviche a pinnacolo lungo il mare sono davvero scenografiche. Anche qui il tempo della visita dipende da quanto volete camminare ci sono diversi sentieri, di cui il più lungo è di 1,6 km per arrivare al Faro.

Quinta tappa: Djupalon spiaggia

Questa spiaggia nera con faraglioni offre un panorama davvero spettacolare. Conviene andare prima al viewpoint per rendersi conto della conformazione del posto e poi scendere passando per il tratto in cui ci sono le 4 famose pietre che servivano a testare la forza degli aspiranti marinai, per poi arrivare a riva passando attraverso la spiaggia disseminata di resti arrugginiti di un peschereccio inglese naufragato nel 1948. Tempo di visita circa 45’.

Pernotto nel cottage più bello della vacanza, alla SODULshot horse Farm & cottages. Si tratta di 4 cottage appena all’interno rispetto alla strada principale,  con vetrate sulla bella vallata. Dentro sono curati in ogni minimo particolare, tutti in legno chiaro e rifiniture bianche, spaziosi, con tanto di sgabuzzino con frigo aggiuntivo. Una camera da letto, un bagno, e nel soppalco vivibile altri due letti singoli. La cucina è attrezzatissima, inclusa una piccola lavastoviglie. Abbiamo scelto di stare qui 2 notti, ubicati al lato est estremo della penisola, il che ci fa fare un po’ di km per visitare in un giorno il lato sud e l’altro il lato nord, ma ci permette poi di essere più comodi per scendere a Reykjiavik. Inoltre rispetto alle altre poche strutture dell’isola questo era decisamente il più bello a prezzo competitivo (nel nostro periodo 175€ a notte in 4). Consigliato visitare le stalle, il personale è molto disponibile e gentile. Check in con lock box e indicazioni fornite via mail su cosa visitare nei dintorni. Saremo volentieri rimasti più tempo.

Undicesimo giorno: 25 aprile

Prima tappa: cratere Saxholl

Una scalinata di 400 scalini porta in cima a questo cratere da cui si gode un bellissimo panorama. Tempo di visita: 30’

Continuando la strada costiera si passano diversi paesi affacciati sul mare, nessuno ci ha colpito particolarmente, sono gruppetti di case colorate (quelle si molto carine) che terminano nell’immancabile porto di pesca.

Seconda tappa: Monte Kirkjufell

Questo monte iperfotografato non è in realtà scalabile come sembrava dalla lonely planet. C’è un parcheggio di fronte a pagamento (7500 ISK) che onestamente appare abbastanza incomprensibile visto che non ci sono nemmeno i servizi. Si può fare una breve passeggiata sul lungo fiume con delle cascatelle ma onestamente niente di che…

Terza tappa: Stykkisholmur

Ci aspettavamo onestamente di più da questo paesino così decantato, ma a parte le solite casette colorate molto carine non abbiamo trovato molto d’interessante. Inoltre all’ora di pranzo tutti i ristoranti erano chiusi, abbiamo ripiegato sull’unico aperto, un fast food annesso alla stazione di servizio OB che si chiama Skurinn dove abbiamo mangiato dei buoni hamburger con patatine a prezzi islandesi (4 panini con patatine e una birra 65€).

Quarta tappa: colonne di basalto di Gerouberg

Questa attrattiva non è segnalata sulla lonely planet ma merita una sosta. Si tratta di una “cinta” di colonne di basalto molto lunga e alta che può essere anche in parte scalata per la gioia dei nostri figli. Dall’alto il panorama è sconfinato. Tempo di visita: 30’

Dodicesimo giorno: 26 aprile

Oggi giornata di rientro, ne approfittiamo per visitare Reykjavik prima di andare in aeroporto.

Non c’è moltissimo da vedere, ma la parte definita Vecchia Reykjavik è graziosa, con case curate e colorate, belle piazze e piazzette. Vediamo il Rathus (non ne comprendiamo il valore in realtà), poi ci dirigiamo all’Arpa, che probabilmente è più scenografica la sera con luci accese, e poi saliamo nella via pedonale piena di negozietti che porta all’abominevole chiesa moderna. Anche questa parte è molto graziosa e piacevole da passeggiare. Pranziamo al 101 street food, poca scelta di piatti ma tutti molto buoni, in particolare la zuppa di pesce misto. Prezzi bassi rispetto allo standard del paese, servizio veloce e super cortese, in uscita veniamo omaggiati di tanti dolcetti graditissimi dai nostri figli e non solo!

Nel pomeriggio, sempre per ingannare il tempo, andiamo alla punta estrema della penisola di Reykjanes, vicino a Keflavik, con i due paesi di pescatori Garour e Sandgeroi. La parte più bella è il promontorio al termine di Garour, con due bei fari e una vista sul mare che permette anche avvistamenti di balene, foche e uccelli migratori. Ci dirigiamo anche alla chiesetta di Hvalsnes per una foto scenografica.

In conclusione un viaggio strepitoso che consiglio a tutti di fare per immergersi in panorami di un altro mondo e vedere bellezze mozzafiato.

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