Bahamas e Sud della Florida

15 gg tra crociera e viaggio on the road alla ricerca delle migliori spiagge
Scritto da: pablita
bahamas e sud della florida
Partenza il: 08/08/2010
Ritorno il: 22/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
La nostra passione per i Caraibi ci spinge ad andare alla ricerca sempre di nuovi itinerari in questo splendido mare, così la nostra ultima tappa ad Agosto 2010 sono state le Bahamas, godute appieno con una breve crociera, seguite da un tour nel Sud della Florida: dalle spiagge della Gold Coast fino a Miami, passando per le Everglades,fino alle Keys Islands.

Con un comodissimo volo British Airways, via Londra abbiamo raggiunto Miami in serata, dove abbiamo pernottato in un discreto motel vicino al porto, pronti per l’imbarco in nave la mattina successiva.

La Norwegian Sky della compagnia Norwegian Cruise Line è una bella nave, di medie dimensioni e proprio per questo ci è piaciuta: è a misura d’uomo; lo slogan della nave è Free Style Cruise, cioè una crociera all’insegna dell’informalità, quindi pur garantendo servizi di livello medio-alto, consente all’ospite di sentirsi come a casa propria, non vincolato da orari e standard formali generalmente richiesti sulle navi da crociera di questo livello.

La portata della nave è di 2.000 passeggeri e 900 membri di equipaggio; 13 ponti, 3 piscine, 11 bar, palestra e spa, campo da basket, mini campo pratica golf, immancabili casinò e duty free, e saloni delle feste. Le cabine (noi avevamo un’interna sul ponte principale) sono confortevoli e gli spazi sono studiati per poter essere sfruttati al meglio. Dei 10 ristoranti, 6 sono a buffet e 4 con servizio à la carte: tutti propongono ogni giorno cucina internazionale alternata a piatti tipici della tradizione creola, giapponese, francese, spagnola ed italiana. I buffet sono ricchi di proposte e sempre ben forniti, sin dalle 7.00 del mattino quando aprono per la colazione (dove si passa da una ricca colazione all’inglese o all’americana, ad una più salutista a base di succhi e frutta fresca tropicale, yogurt, biscotti, torte e croissant) fino a tarda serata,quando gli ospiti possono fare uno spuntino di mezzanotte, senza però saltare le sfiziose merende pomeridiane.

Il nostro itinerario ha toccato Gran Bahamas, Nassau e Great Stirrup Cay.

Gran Bahamas: sbarcati nella capitale, Freeport, un taxi ci ha portati lungo West Sunrise fino a South Bahama. Qui abbiamo fatto un giro a Port Lucaya, il mercatino all’aperto con negozi duty-free, di souvenir e prodotti di artigianato locale.

Da veri amanti della natura e dei paesaggi, però, non ci siamo persi il Lucayan National Park, 40 acri di mangrovie, dune sabbiose, spiagge e foreste di palme. Il kayak è il mezzo migliore per addentrarsi nei canali tra le mangrovie, ed esplorare così grotte e calette, oltre che fare snorkeling nella bellissima Gold Rock Beach, oltre 20 km di sabbia bianca e abbagliante. O ancora visitare Ben’s Cave, il più grande insieme di grotte sottomarine collegate all’oceano. E’ anche possibile noleggiare dei quad (ATV) con cui raggiungere Gold Rock Creek, che raggruppa i 5 ecosistemi di Grand Bahama: una volta giunti qui, trekking tra le foreste, birdwatching e snorkeling sono le attività prevalenti. Mentre Peterson’s Cay è il paradiso preferito dagli snorkelisti: un piccolissimo cayo i cui fondali sono ricchi di flora e fauna marine ancora intatte.

Nassau: è la capitale dell’isola di New Providence, fulcro delle attività commerciali che fanno dell’isola un paradiso fiscale. Qui hanno sede le maggiori banche e compagnie di assicurazione, oltre a gioiellerie e negozi duty free che si alternano una dopo l’altra lungo Bay Street appena fuori dal porto, fino a Rawson Square, dove hanno sede il Governo Bahamiano, il Parlamento e la Corte Suprema: edifici di inizio Ottocento dipinti con le tipiche tinte pastello.

Per chi vuole godersi anche il mare e il relax, l’ideale è recarsi a Paradise Island, una piccola isola privata dotata di tutti comfort richiesti dai vacanzieri più incalliti, oppure trascorrere la giornata all’Atlantis Nassau, un enorme resort dotato di piscine e scivoli acquatici, accessibile anche ai turisti/crocieristi “di giornata”.

Ma Nassau è nota anche per le sue spiagge ed i fondali ricchi di vita, soprattutto lungo la costa Nord: Sandyport Beach, Orange Hill Beach e Love Beach sono molto rinomate. Noi abbiamo raggiunto con un minibus il centro Diving Stuart Cove’s, e con loro abbiamo potuto fare un’esperienza indimenticabile: le immersioni con gli squali grigi dei Caraibi.

Preparate le attrezzature e caricate sul motoscafo, in 15 minuti di navigazione siamo giunti nel punto di immersione prefissato, quindi ci siamo calati a circa 20 mt lungo una parete dove abbiamo potuto ammirare coralli molli, gorgonie rosse e spugne tubo, tartarughe, pesci angelo, pesci pappagallo e barracuda. Dopo pochi minuti sono comparsi alcuni squali grigi che, incuriositi, hanno iniziato a seguirci, pur mantenendo le distanze. A ben contarli alla fine erano una decina, ed alcuni di dimensioni considerevoli, ma bellezza dei loro corpi e la sinuosità dei loro movimenti ha fatto sì che i nostri primi timori si tramutassero in curiosità e voglia di vedere ancora più da vicino questi animali straordinari.

Quindi, dopo la sosta in superficie prevista dalle norme di sicurezza, la seconda immersione è stata un vero e proprio Shark Feeding: una volta giunti sul fondale il Dive Master, munito di muta e guanti in maglia di acciaio, ha arpionato alcuni pezzi di pesce che hanno immediatamente stimolato l’olfatto sensibile degli squali, che si sono quindi precipitati con fare famelico sullo scarno pasto, addentando i piccoli pezzi nelle loro enormi fauci dentate. Il tutto durava pochi secondi: ogni boccone arpionato non faceva che aumentare la frenesia degli squali, i quali iniziavano a girare vorticosamente, sfiorandoci con le loro pinne e i loro musi famelici. Questa volta gli squali erano una ventina, attirati dall’illusione di un pasto che altro non era che un contentino datogli per soddisfare il nostro desiderio di subacquei di poter quasi sentire anche noi la loro eccitazione. Davvero un’emozione unica.

Great Stirrup Cay: è un piccolo Cayo, un’isoletta disabitata, di proprietà della compagnia NCL, dove si viene sbarcati sin dal mattino per mezzo di tender, in quanto la nave deve rimanere ancorata al largo per via del basso fondale. Qui vi sono due spiagge di sabbia farinosa e abbagliante, ben fornite lettini e parasole, kajak e jet ski a noleggio, bar e servizi, oltre che un ricco buffet/barbecue che si protrae per tutto il giorno.

Inutile dire che l’attività principale su questo Cayo è lo snorkeling, reso piacevolissimo dalle acque tiepide e cristalline, e dal fondale ricco di spugne, coralli cervello, piccoli e coloratissimi pesci di barriera. Ovviamente non mancano musica e corsi di balli di gruppo, così come l’intrattenimento per i bambini a cura degli animatori della nave. Nel tardo pomeriggio i tender riportano gli ospiti in nave, che salperà per l’ultimo giorno di navigazione in mare aperto (dedicato al relax a bordo piscine e ad usufruire di tutte le attività di intrattenimento che offre la nave) alla volta di Miami per lo sbarco di fine crociera.

Le operazioni di imbarco e sbarco sono state gestite egregiamente dallo staff NCL sia per chi aveva già fatto il check-in on-line che per i passeggeri che dovevano ancora essere registrati. I bagagli venivano recapitati direttamente in cabina all’imbarco e sbarcati sulla banchina del terminal a fine crociera.

La nostra vacanza è quindi proseguita alla volta di Miami Beach, dove abbiamo soggiornato per una settimana al Fontainebleau Beach Resort, sulla Collins Avenue.

Fontainebleau Beach Resort : è situato fronte Oceano al 4441 di Collins Avenue, su di una bellissima spiaggia di sabbia bianca.

Costruito negli anni ’50, ha subito una totale ristrutturazione a Novembre 2008, affidata ad architetti ed interior designer quotatissimi che ne hanno fatto uno dei più begli hotel di Miami Beach; lussuosissimo e dotato di ogni comfort, pluri-premiato dalle maggiori riviste internazionali di settore, grazie ai suoi 11 ristoranti e lounge curati da chef internazionali, agli arredi high-tech, ai pool-bar e le piscine con cabanas che nel weekend ospitano feste ed eventi musicali curati da deejay internazionali, oltre a palestra e spa, negozi e nightclub, è quanto di meglio l’ospite possa desiderare. 1504 tra camere e suite dislocate tra le due torri di nuova costruzione e l’edificio originale curvilineo disegnato da Morris Lapidus, tutte affacciate su spettacolari piscine, giardini e l’oceano.

Trasporti: per spostarsi a Miami si possono utilizzare gli autobus pubblici (Metrobus) che collegano Miami Beach con Downtown, mentre il percorso della metropolitana è circoscritto a Downtown quindi molto limitato; i taxi sono comodissimi ma decisamente cari: una corsa di pochi isolati limitatamente a Miami Beach si aggira sui 15/20$, mentre spostarsi fino a Downtown può arrivare a 30/35$.

Valida alternativa è noleggiare un’auto (soluzione decisamente vantaggiosa soprattutto se prenotata già dall’Italia); sul sito www.enoleggioauto.it, impostando luogo di ritiro e di riconsegna, periodo e tipologia di auto, vi propongono i migliori prezzi suddivisi per compagnia di noleggio (ad esempio, a parità di giorni ed optional, una Camaro decappottabile è meglio quotata dalla Dollar, mentre per una berlina Crysler può essere più conveniente la National e così via). Da tener presente che quasi in tutta Miami Beach il parcheggio si paga anche la sera!!!

Go Miami Card (http://www.cheaptickets.com/cheap-travel/go-miami-card.shtml): questa card prepagata permette di usufruire gratuitamente di oltre 40 attrazioni con essa convenzionate: musei, parchi, zoo, tour della città e dintorni (comprese le Everglades, le Keys Island, il Kennedy Space Center ed il circuito di Daytona), oltre a sconti in ristoranti e negozi.

Noi abbiamo scelto la card da 3 gg. Da 140 US$ ed abbiamo effettuato il tour di una giornata intera alle Keys, mezza giornata alle Everglades, la crociera in motoscafo a Star Island (per sbirciare le ville di Jlo, Antonio Banderas e Shakera) ed il Duck Tour a SoBe. Abbiamo ritenuto molto conveniente questa soluzione, perchè ci ha permesso di usufruire di un certo numero di attrazioni senza doverci preoccupare dei trasporti, della guida e del parcheggio (molto critico a Miami), mentre per i restanti giorni abbiamo noleggiato un auto per spostarci sulla costa a Nord di Miami.

Miami Beach: l’anima di Miami Beach è South Beach, o SoBe come viene comunemente chiamata, nota in tutto il mondo come luogo di lusso e di tendenza che offre un insieme effervescente di spiagge animate, locali notturni, hotel ed edifici Art Decò.

Il quartiere Art Decò è composto da circa 800 edifici di rilevanza storica, tipici degli anni ’20 e ’30: il Beacon Hotel, il Colony, il Cardozo, il Lesile, il Clevelander sono i rappresentanti di questo patrimonio architettonico stupendo ed unico, caratterizzato da colori pastello, fregi, motivi geometrici stilizzati, cromature e neon.

La mecca dello shopping di SoBe si snoda tra Ocean Drive, la Collins e la Lincoln; proprio qui si trovano i negozi di abbigliamento ed accessori più gettonati dalle fashioniste: The Webser (1220 Collins Avenue), Atrium (1931 Collins Avenue) ed Intermix (634 Collins Avenue), oltre ovviamente ai corner shop dei grandi stilisti italiani.

Anche i ristoranti di tendenza sono a SoBe: Quattro (1014 Lincoln Rd), Tiramesù (721 Lincoln Rd), Maiko Sushi (1255 Washington Av), Tapas Y Tintos (448 Espanola Way), Prime One Twelve (112 Ocean Drive) ed offrono dalla cucina Italiana, a quella giapponese, dalle tapas a quella fusion.

Per gli amanti della vita notturna, i migliori locali si trovano sulla Washington e sulla Collins, tra la 5th e la 16th Avenue: il LIV (nell’hotel Fontainebleau), il Mia ed il Nikki Beach propongono serate di grande effetto e sicuro divertimento fino all’alba, animate dalla musica di grandi deejay internazionali.

Ma SoBe è anche una splendida spiaggia bianca larga 90 metri e che si estende per dieci isolati, caratterizzata dalle torrette dei bagnini in stile Art Decò, con un lungomare frequentatissimo soprattutto dai cultori del fisico che qui amano praticare jogging e beach-volley, oppure percorrerlo in rollerblade o in bicicletta.

Miami Downtown: Downtown è la zona dove nell’Ottocento sorse Miami, ma solo negli anni ’50 con l’arrivo degli esuli cubani divenne un centro di rilevanza mondiale. Ora è il distretto finanziario dove hanno sede la Corte Federale, la Bank of America, il Miami Art Museum oltre a teatri e centri culturali.

Bayside Marketplace (http://www.baysidemarketplace.com) è un mall aperto dalle 10 alle 22 con negozi e mercatini all’aperto, bar e ristoranti, che abbraccia il porto turistico di Miami ed è sicuramente la principale attrazione del centro città. Qui si può fare shopping tra Victoria’s Secret, Guess, Nike, Gap, Footlocker, fare una pausa caffè da Starbucks o bere un batido di mango preparato in uno dei tanti chioschetti, oppure abbuffarsi di gamberi cucinati in mille modi da Bubba Gump (http://www.bubbagump.com), la vera attrazione culinaria di Bayside.

Al pomeriggio qui si respira l’aria di Cuba: sulla passeggiata lungo il porto turistico le band suonano musica dal vivo e la gente, turisti e locali, si cimenta in passi di salsa e merengue. Ma il vero tuffo nella cultura cubana si fa a Calle Ocho, la 8th Avenue, nella zona chiamata Little Havana: qui si trovano veri souvenir cubani, dai sigari al rum agli oggetti d’artigianato; l’ideale è gironzolare per le strade ed abbandonarsi all’atmosfera fuori dal tempo.

Qualche miglio a sud si trova il quartiere di Coral Gables, una città nella città. Nata negli anni ’20 dal sogno di George Merrick di costruire una Venezia americana, vanta sfarzose dimore allineate lungo ampi viali alberati, con il retro affacciato sui canali. Qui sono state riprodotte fedelmente una piscina veneziana con grotte e cascate, una chiesa barocca, un villaggio rurale francese ed uno della Normandia, un villaggio di ispirazione rurale italiano ed un villaggio dei pionieri che unisce lo stile coloniale al gusto della tradizione tropicale.

Everglades National Park (www.everglades.com): sono un parco nazionale con un ecosistema pressoché unico, coperto da foreste subtropicali e composto da canali, paludi e da un abbondante patrimonio faunistico. Qui è possibile campeggiare, oppure effettuare escursioni in kayak o airboat, o addentrarsi in canoa attraverso i canali con i Ranger per avvistare alligatori, cicogne ed aironi. Le Everglades si raggiungono con la Tamiami Trail (US 41) che sta per Tampa-Miami, le due città unite da questa highway, che dalla costa dell’Atlantico arriva fino a quella del Golfo, attraversando i territori degli indiani Seminole e toccando i villaggi dei pionieri dell’800; oppure con l’Alligator Alley (I-75), un’autostrada interstatale che attraversa la Riserva Nazionale di Big Cypress, dove trovano rifugio centinaia di specie protette. L’ideale è arrivare alle Everglades in prima mattina, per evitare il caldo e l’umidità soffocante che renderebbero meno piacevoli le escursioni sui canali a bordo degli airboat e la visita alla fattoria degli alligatori.

Gold Coast: dall’estremità Nord di Miami Beach si sviluppa per circa 80 km una fascia di ricche cittadine che nulla ha da invidiare all’area metropolitana di Miami, con ottime località turistiche e spiagge incontaminate. La strada costiera attraversa splendidi ambienti naturali, oltre che alcuni dei centri più ricchi degli USA (qui vivono Donald Trump e le tenniste Venus e Serena Williams). Merita assolutamente dedicarvi almeno un giorno o due per ammirare le aree tropicali protette, intervallate da favolose dimore, immerse in scenari di sabbia dorata e acque turchesi.

Hollywood Beach è la prima località che si incontra usciti da Miami Beach; ha un lungomare di 4 km, il Boardwalk, con ristoranti, bar e negozi ed un’ampia spiaggia bianca con le classiche torrette di avvistamento dei baywatch.

Fort Lauderdale è nota per i centri commerciali, negozi di lusso e ristoranti eccellenti, dislocati lungo Las Olas Blvd, ma vanta anche splendide acque cristalline certificate dal premio Blue Wave Beaches, che ne fanno un luogo ideale per lo snorkeling e le immersioni.

Palm Beach è una ricca cittadina che vanta favolosi negozi, splendide ville e una spiaggia lunghissima, oltre a ricchi musei d’arte moderna americana.

Keys Islands: sono una sequenza di isole ed isolotti uniti tra loro per mezzo di ponti (il più famoso è il Seven Mile Bridge): Key Largo, Indian Key, Long Key, Marathon, Pigeon Key ed infine Key West sono habitat naturale di varie specie di flora e fauna marina e terrestre, valorizzate e preservate da molti parchi naturali dove è possibile fare ogni tipo di attività all’aria aperta: snorkeling e immersioni, kajak e gite in catamarano, trekking e bird-watching, oltre che visitare i parchi marini per approfondire la conoscenza dei delfini (www.dolphinscove.com, www.dolphins.org), della vita subacquea che popola questa splendida barriera corallina (www.bahiahondapark.com) e della storia delle Keys attraverso i reperti conservati nel Mel Fisher Museum (www.melfishermaritimemuseum.org), testimonianza delle prime esplorazioni dei navigatori Europei che scoprirono queste isole: galeoni, relitti di navi pirata e casse di tesori sommersi recuperati in queste acque.

Le Keys si snodano lungo la US 1 (che parte proprio da Key West e percorrendo tutta la East Coast risale fino a New York) dove si possono trovare dai lussuosi resort agli hotel famigliari, dai ristoranti ai piccoli chioschi a bordo strada di frutta fresca tropicale.

Key West si è evoluta nei secoli da covo di pirati a città dedita al turismo d’élite, molto amata da pensatori, artisti eccentrici e scrittori, tra cui Ernest Hemingway che visse qui dal 1931 al 1940. La visita a questa piccola isola può snodarsi in uno o due giorni al massimo, partendo da Duval Street (dove si susseguono bar – qui il famoso Sloppy Joe’s frequentato proprio da Hemingway – ristoranti, pub e negozi di souvenir), passando per il Bahama Village (un quartiere afro-americano ancora legato alle proprie tradizioni culturali), il faro del 1848 dalla cui sommità si gode di un’ottima vista dell’isola ed oltre, senza dimenticare il Southermost Point, il punto degli USA più vicino a Cuba (solo 90 miglia), la casa-museo di Hemingway, la bellissima Higgs Beach con l’adiacente giardino botanico tropicale, quindi tornare a Mallory Square, dove ogni sera sul lungomare centinaia di turisti assistono allo spettacolo del tramonto festeggiando con musica e ron ponch, un cocktail locale a base di rum e frutta tropicale.

Una valida alternativa per gustarsi il meglio di Key West in un solo giorno è l’Old TownTrolley Tour (www.trolleytours.com), un vecchio tram arancione e verde che partendo da Duval Street effettua soste nei punti di maggior interesse dell’isola, con la possibilità di salire e scendere per tutto il giorno con un unico biglietto e al contempo di godere di brevi cenni storici e curiosità sulle attrazioni locali declamati a gran voce dall’autista-attore.



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