Medici per un weekend

Una breve ma intensa full immersion nel regno mediceo e nella cultura toscana
Scritto da: luglio83
medici per un weekend
Partenza il: 04/01/2015
Ritorno il: 06/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Come ogni anno, la Befana ci porta nel suo sacco un weekend! E anche quest’anno, nonostante la crisi non è stata da meno… Fu così che la domenica antecedente l’Epifania, sfruttando anche le potenzialità dei treni ad alta velocità, verso le 10.30 sbarcammo a Firenze! Partiamo subito in direzione hotel… Devo dire che questa volta, pur andando a caso, non avendo trovato indicazioni particolari nei precedenti diari, sono stato fortunato! Ed è per questo che pubblico la nostra esperienza, sperando (con un po’ di illusione) che possa essere utile a chi ha poco tempo e vuole vedere e vivere Firenze al meglio ed in pochi giorni…

Consiglio mio è pernottare in uno degli hotel in Via della Scala. Non mi hanno dato “mazzette” per fare pubblicità, ma è una semplice constatazione! La via è pressoché parallela alla stazione (conviene assolutamente andare in treno, tanto Firenze si gira comodamente a piedi e/o con i mezzi pubblici), arriva fino alla Chiesa di Santa Maria Novella e, oltre ad essere centrale ma silenziosa, offre opportunità per tutte le tasche! Dall’hotel a 2 stelle (dove eravamo noi, che poi se tanti 3 stelle in cui sono stato fossero stati almeno così…) fino al 4 stelle con tanto di SUV di russi ed arabi parcheggiato fuori. Parcheggiate il vostro trolley in hotel e si parte!

Noi arriviamo la prima domenica del mese, e poiché il buon ministro della Cultura ha fatto sì che le prime domeniche del mese non si paghi l’ingresso ai musei statali, non resta che sperare di scegliere l’itinerario con meno coda… Partiamo da Palazzo Pitti! Via della Scala, Via de’ Tornabuoni (un autentico salotto lussuosissimo con il Museo Salvatore Ferravamo che troneggia in lontananza a vegliare sui turisti), 2 foto sul Lungarno con lo sfondo di Ponte Vecchio… e poi si prende coraggio e si attraversa il fiume sul “mitico” ponte, sempre affollato, buttando un occhio non troppo attento alle gioiellerie (per evitare di pagare pure lo sguardo), Via de’ Giucciardini e… ecco Palazzo Pitti! Ed ecco anche una coda lunga minimo 100 metri!!! Mi sa che la buona sorte non è stata dalla nostra! O forse no…

Da buon italiano, avvezzo alle scorciatoie, noto osservando la cartina che si può entrare nel Palazzo anche dal Giardino di Boboli! Proviamo tanto a 300 metri c’è l’ingresso!!! Che è deserto! E vai! Si parte con il tour mediceo! Il giardino (che poi tanto giardino non è, sarebbe meglio dire un bel parco data l’estensione…) è semplicemente strepitoso, pur essendo pieno inverno! Sei appena fuori dal centro e ti pare di passeggiare in aperta campagna!! Statue, fontane, zampilli d’acqua, svariate specie vegetali, anche se il meglio secondo me sono l’anfiteatro ed il “Giardino del Cavaliere” da cui si gode un magnifico spettacolo di Firenze e dintorni da una posizione leggermente “più elevata”, diventando il luogo ideale per testare l’asta per fare i selfie che il cingalese che stava su Ponte Vecchio ti ha “quasi” obbligato a comprare!!

Da Giardino di Boboli, entrare a Palazzo Pitti senza fare coda è uno scherzo!!! Si scende una scala e puff… eccoti a Palazzo Pitti! La Galleria Palatina, il Museo degli Argenti ed un giretto nel palazzo vi aspettano! Ed intanto il “Medico” che è in voi inizia a fare capolino, soprattutto visitando gli appartamenti… Un solo consiglio, specie a chi vuole fare un weekend low cost: se nel frattempo è giunta ora di pranzo o il tour del Giardino vi ha estenuato, sarebbe ottimale uscire e pranzare fuori dal caffè del Palazzo… Indubbiamente ottimo, ma non adatto a chi vuole spendere poco!

Finito il giro del Palazzo, è ora di continuare il tour “mediceo”… Usciamo e ci inoltriamo nelle viette di fronte. Rimaniamo a bighellonare per una mezz’oretta, giusto per respirare l’aria di questa città che trasuda storia ed artigianato da ogni angolo…Torniamo sul Lungarno, da cui si vede la coda per entrare agli Uffici che non accenna a diminuire… Vabbè, pazienza! Sarà per domani! Ora siamo qua, Oltrarno, vada per Piazzale Michelangelo! Orbene… ho amato (e amo tuttora Firenze) ma capire come funzionano i trasporti pubblici ed in particolare quali sono i bus che portano a Piazzale Michelangelo è un’impresa! Strizzo l’occhio all’aborto di tale impresa e mi incammino, con alle mie spalle una litania che fa “Basta! È da stamattina che camminiamo! Quanti chilometri avremo fatto? Ma perché tutte le volte che facciamo un weekend mi fai camminare così tanto?”. Sorrido internamente (perché se lo faccio vedere parte pure un ceffone) e proseguo. Ora, poiché il famoso piazzale è il punto più in alto di Firenze, capirete bene che vi è da salire, e non poco… e l’ultimo pezzo… beh, forse quei ceffoni che non ho preso prima me li sarei tirati da solo! Scherzi a parte! Faticoso sì, ma da fare assolutamente a piedi! Arrivare lì in pulman è quasi snaturare la visita! Senza considerare che camminando nelle viuzze ci si impregna sempre più di toscanità! E si è obbligati a passare davanti ai luoghi che fecero da set a Tognazzi con il suo “Amici miei”…

Arriviamo, come consigliato, a Piazzale Michelangelo che il sole inizia ad “andare a dormire” e lo spettacolo è assolutamente mozzafiato, nonostante il traffico sulla strada antistante… Trovarsi in una posizione dominante l’intera città (che si appresta ad accendere le prime luci) e l’Arno (che inizia a riflettere le prime luci accese) con sullo sfondo gli Appennini non ha veramente prezzo. Pare di trovarsi all’interno di una cartolina! E via di foto! Poi la temperatura scende, e pure noi dovremmo scendere! Ma questa volta con il pulman (abbandonando le mie velleità da escursionista instancabile), sia perché non ho voglia di tornare single proprio quella sera, sia perché così cogliamo l’occasione di fare un giro di Firenze da seduti e sia perché… i polpacci da impiegato sono diventati 2 mattoni! E per oggi, può bastare! La sveglia presto, il viaggio, i chilometri percorsi ci inducono a tornare all’Hotel (vicino alla stazione, dove fanno capolinea i bus) ed a ritirarci per una buona doccia e per provare un aperitivo fiorentino!

A ritemprarci però dalle fatiche fiorentine, un solo aperitivo non è sufficiente! La sera è inoltrata e ci introduciamo in una delle tante osterie! A questo proposito, non farò nomi (anche se in tutti i posti in cui siamo stati abbiamo sempre mangiato bene), ma vorrei sfatare un mito… Prima di partire, era tutto un “Stai attento! Lì se ne approfittano dei turisti e tirano di quei pacchi..!” Forse è vero, ma credo che a Firenze, a differenza di altre mete, sia molto più facile “indovinare” il posto turistico da quello in cui si mangia come da tradizione senza spendere una fortuna. Più il ristorante dà l’idea di una vecchia bettola di campagna, e più si mangia bene spendendo poco! L’attenzione piuttosto deve scattare in posti con camerieri in “alta uniforme” o che danno l’idea di ristorante. Basta un po’ “di occhio” e la ribollita, una bella fiorentina con del buon Chianti saranno vostri a prezzi modici.

Il secondo giorno sta per iniziare. Dopo una buona colazione, ci dirigiamo verso il Lungarno ed arriviamo agli Uffizi, dribblando orde di venditori ambulanti con le mitiche aste per i selfie e dopo aver fatto un giusto tributo in via de’ Georgofili al luogo dell’attentato. L’apertura è verso le 10 ma la coda è molta, quindi è opportuno essere lì con un po’ di anticipo, oppure, a differenza nostra, non essere tanto sprovveduti e comprare i biglietti on line… Dopo un po’ di attesa, si entra in questa mega galleria d’arte e si inizia a perdersi tra i vari capolavori; ora gli appassionati mi riempiranno di insulti, ma credo che con mezza giornata tutti gli Uffizi possano essere visti. Vero è che non ci siamo mai fermati in contemplazione di ogni singola opera, ma solo delle principali (Botticelli, Raffaello, Caravaggio…), ma in ogni caso credo abbiamo visto tutto ciò che c’era da vedere.

Usciamo ed eccoci in Piazza della Signoria, con il maestoso Cosimo de’ Medici che ci osserva dal suo cavallo, mentre rimaniamo a fissare la fontana di Nettuno e la Loggia dei Lanzi, immaginando cosa poteva essere Firenze qualche centinaio di anni fa… Decidiamo così di proseguire il tour con Palazzo Vecchio e la sua torre. Ecco, se c’è un posto che se dovessi tornare a Firenze sicuramente rivisiterò è proprio questo edificio storico. Non me ne vogliano gli appassionati d’arte (con cui probabilmente ho già dei conti in sospeso da prima), ma mentre gli Uffizi sono un posto imperdibile da visitare, Palazzo Vecchio è “un’esperienza” da vivere assolutamente. Ora mi spiego meglio, giusto per evitare che qualcuno pensi che il Chianti possa avere effetti funesti sulla psiche umana: detto che questa era già danneggiata, la visita all’antica residenza medicea, più che ogni altro luogo ti permette di fare “un salto” indietro di centinaia di anni! Non è difficile immaginarsi un “Medici” che passeggia tra le varie sale: dalla Sala dei Cinquecento “addobbata” con le decorazioni fatte, tra gli altri, dal Vasari, allo studio di Francesco I, tutto dipinto sempre dal Vasari, all’interno del quale il nobile si dilettava con formule alchimistiche, fino alla Sala delle mappe geografiche, che sorprendono per l’incredibile precisione (se si considera gli strumenti disponibili all’epoca per la redazione). Già che si è lì, l’ascesa alla torre (alta circa 100 metri, con qualche centinaio di scalini) è d’obbligo: il panorama, rapportato alla quantità di acido lattico nelle gambe, è infinitamente superiore. La veduta di Firenze dall’alto e la possibilità di scattare foto che paiono autentiche cartoline, specie se il meteo è clemente, deve assolutamente essere “toccata con mano”!

Finito il giro di Palazzo Vecchio, pronti per una nuova meta! Ci buttiamo nel quartiere che fu di Dante, con annessa visita alla sua casa, all’interno del quale ora vi è un museo. Devo dire che quando sono entrato, mi aspettavo di più da questo museo tutto incentrato sul “Sommo Poeta”, con maggiori aneddoti sulla sua vita! Nella realtà, è più che altro un museo “dei tempi di Dante”, con la narrazione, con tanto di reperti, delle vicende che poi si ritrovano nella Divina Commedia. Nel complesso, tuttavia, il museo è da vedere, tenuto presente quanto detto ora.

Proseguiamo… In zona c’è ancora il museo del Bargello (ma la coda ci scoraggia, o forse l’attesa per entrare agli Uffizi ci ha distrutto ogni soglia di sopportazione, e ci promettiamo che sarà fatto il terzo giorno…). Puntiamo dritti a questo punto al Duomo di Santa Maria del Fiore. Premesso che prima di arrivarci, uno dei tanti artisti di strada riesce a “catturarmi” per una caricatura, peraltro anche fatta bene, decidiamo che questa può essere sufficiente come penitenza ed evitiamo la salita sulla Torre di Giotto, ammirandola compiaciuti dal basso, consapevoli che la nostra visione dall’alto della Torre di Palazzo Vecchio possa essere sufficiente. Il battistero è chiuso, così entriamo ad ammirare la Cattedrale. Dato che chi mi accompagna è sicuramente più religiosa di me, accendiamo una candela: non so se il suo desiderio (credo che fosse legato a future uscite con meno camminate) si esaudirà mai… il mio… beh, diciamo che il fatto che circa 20 giorni dopo abbia firmato il contratto per un posto di lavoro tanto ambito con cospicuo avanzamento di carriera, può invogliare anche i più scettici (come il sottoscritto) a fare un viaggio a Firenze per provare ad esaudire uno dei propri desideri… Usciamo ed il tramonto ormai sta avanzando ad ampie falcate… Il nostro hotel, con una buona doccia calda ritemprante, ed una buona cena in una delle tante locande saranno le nostre prossime mete!

Poiché è l’ultima sera, anche complice la mangiata che poco ha a che fare con qualsiasi forma di dieta, decidiamo di passeggiare per il centro, in modo da vedere anche lo spettacolo della Firenze notturna! I musei sono chiusi, ma vagabondiamo senza meta per il centro (tanto avevamo camminato poco durante il giorno!) e per i vari vicoli, scoprendo la bellezza di questa città. Apro una parentesi: abituato (per lavoro, residenza o turismo) ad altre città, più o meno grandi di Firenze, è la prima volta che non ho avvertito rischi o un certo senso di insicurezza. Nonostante fosse un periodo con elevate presenze turistiche, mai ho avvertito disordine, sporcizia, così come ubriachi, spacciatori, gente in grado di disturbare chi passeggia tranquillamente per il centro. E ciò non solamente alla sera, ma anche durante il giorno.

Venne quindi il terzo giorno e con esso l’Epifania che si sa, tutte le ferie porta via! Il nostro tempo a Firenze stava per finire; dovevamo quindi sbrigarci a vedere il più possibile. Di prima mattina, eccoci di nuovo sul Lungarno, salutiamo Ponte Vecchio per l’ultima volta, passiamo davanti agli Uffizi e la mia attenzione viene catturata subito da una stranezza appena superata la prestigiosa galleria d’arte: ci ritroviamo in una piazzetta, su cui è costruita una meridiana “a pavimento” che, per uno come il sottoscritto che vive nel “paese delle meridiane” è sicuramente una novità!!! Il tutto ha anche una logica, se si considera che sulla piazza c’è l’ingresso al museo dedicato a Galileo… senza esserci lasciati intimidire dal genio di Galilei, proseguiamo diretti al quartiere di Santa Croce, che si trova a poche centinaia di metri. Una visita al Pantheon fiorentino e poi si riprende il tour… una cosa particolarmente apprezzata del quartiere è stata la tranquillità! Ancorché eravamo in una giornata ad alta frequentazione turistica ed il centro distasse solo poche centinaia di metri, la possibilità di passeggiare per i viottoli senza il minimo affollamento e la possibilità di vedere le opere di artigianato esposte è quantomeno apprezzabile!

Proseguiamo, dritti in direzione nord… incontriamo prima la casa Buonarroti, poi il mercato delle pulci: non troviamo nulla, o forse non cerchiamo nulla, dato che il nostro obiettivo era di portare a casa souvenirs culinari…

Attraversiamo nuovamente tutta Firenze, passando per il quartiere medievale che fu “casa” di Dante con il chiaro obiettivo di dirigerci per il quartiere San Lorenzo, dove le tracce dei Medici sono maggiormente significative! Visitiamo le Cappelle Medicee, la Basilica di San Lorenzo e Palazzo Medici… Siamo in zona e, poiché ci era stato detto un gran bene la sera precedente da una coppia romana conosciuta a cena la sera precedente, ci dirigiamo al Mercato Centrale. E qui rimango piacevolmente basito… Abituato come ero al concetto di “mercato centrale”, mi ritrovo di fronte ad una realtà completamente diversa! Al piano terra vi era il classico mercato coperto con i classici esercizi che si possono ritrovare in questi luoghi, come macellerie, panetterie, pescherie… (o almeno suppongo, sbirciando dalle vetrate dato che il 6 gennaio era tutto chiuso…) ma il primo piano è un autentico “eden”… tanti piccoli ristorantini che offrono prodotti locali: chi specializzato in carne alla griglia, chi in verdure, altri in primi… Una visione che tuttavia mi crea un po’ di “nervosismo”… Penso che con tutte le tipicità agro alimentari che la nostra penisola offre, tutte le città (o almeno una per Regione) dovrebbe “copiare” un’idea simile e valorizzare al meglio le specialità locali! Purtroppo così non è! Vengo dal Piemonte (regione che in materia dovrebbe insegnare alle altre) e, fatta eccezione per pochi casi di dimensioni limitate, di idee del genere non vi è la minima traccia.

Usciamo quindi dal mercato e ci dirigiamo nuovamente verso il centro, passando attraverso un mercato permanente dove nelle varie bancarelle si possono trovare, tra le altre merci, numerosi prodotti dell’artigianato locale. Le vie del centro sono ormai tutte quante affollate: una moltitudine di fiorentini e di turisti si mescolano per assistere alla sfilata a carattere storico che attraversa parte della città. Piazza del Duomo, dal canto suo, offre lo spettacolo della chiusura dei festeggiamenti legati alla natività con un presepe vivente.

Il pomeriggio avanza… un breve giro per le vie del centro per riempire le borse di Chianti, cantucci, vin santo e ragù di cinghiale e poi percorriamo per l’ultima volta Via della Scale, con direzione la stazione di Santa Maria Novella.

Il nostro breve soggiorno fiorentino si è chiuso! Abbiamo visitato gran parte delle attrazioni, anche se alcune (come il David o il Campanile di Giotto), per vari motivi non sono state viste… Abbiamo camminato (o forse meglio corso) per 3 giorni in modo instancabile (o quasi) ma devo dire che, con l’itinerario sopra descritto, abbiamo visitato e visto buona parte di Firenze, e soprattutto, “ci siamo immersi” in Firenze!



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