A -20° alla ricerca dell’aurora boreale

INTRO: Se solo mi avessero proposto fino a pochi mesi fa un viaggio in Lapponia probabilmente sarei scoppiata in una risata isterica! Già, perché se c’è un aspetto della mia persona che TUTTI conoscono è che detesto il freddo e soffro per tutto l’inverno di geloni (ricordo che a Cuba la sera giravo con la giacca di pelle e a Bangkok ...
Scritto da: ilaser2
a -20° alla ricerca dell'aurora boreale
Partenza il: 25/02/2009
Ritorno il: 04/03/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
INTRO: Se solo mi avessero proposto fino a pochi mesi fa un viaggio in Lapponia probabilmente sarei scoppiata in una risata isterica! Già, perché se c’è un aspetto della mia persona che TUTTI conoscono è che detesto il freddo e soffro per tutto l’inverno di geloni (ricordo che a Cuba la sera giravo con la giacca di pelle e a Bangkok NON avevo caldo!). Adoro per contro il deserto ed i Paesi toccati dell’Equatore, quindi, cos’è accaduto? Che cosa mi ha fatto cambiare completamente il punto di vista? Cosa mi ha spinto a mettermi in discussione, sfidare me stessa e sopportare il freddo? Credo si tratti i una serie di fattori che, in qualche modo, sono l’essenza stessa della Lapponia. Primo tra tutti la tranquillità opposta alla nostra quotidiana frenesia. Il paesaggio sotto la neve è immobile e silenzioso tanto quanto gli abitanti della Lapponia. La neve attutisce tutti i rumori ma gli spazi disabitati della tundra sono solo apparentemente privi di stimoli. Altro aspetto l’unicità. La Lapponia permette di vivere a noi amanti del caldo esperienze nuove ed uniche come lunghe escursioni con sci di fondo o in slitta, camminare sul mare ghiacciato, ammirare l’aurora boreale in un Paese che in fondo ci è vicino.

Cultura. Non certo ricca di arte e storia come il nostro Paese ma non certo povera a livello di quieto vivere civile e qualità della vita che spesso mette al centro l’ambiente e non solo l’uomo.

Natura …..

Ecco quindi perché ho superato i pregiudizi e mi sono avventurata alla scoperta della Lapponia! PREPARAZIONE DEL VIAGGIO: – BIGLIETTI: www.Ryanair.Com, www.Vr.Fi, – SITI UTILI: www.Visitfinland.Com, www.Rovaniemi.FI, , www.Kemi.Fi, www.Sampotours.Com, www.Lapinsafarit.Fi, www.Snowcastle.Net, www.Swpc.Noaa.Gov/pmap/, www.Swpc.Noaa.Gov/rt_plots/kp_3d.Html, www.Lonelyplanetitalia.It/destinazioni/europa/finlandia/, www.Santaclausvillage.Info/eng/main.Htm, – HOTEL: www.Hotellipalomestari.Com, www.Guesthouseborealis.Com, – GUIDE: EDT Lonely Planet Finlandia – SALUTE: farmacia da viaggio. Importanti creme per le mani, viso e burro cacao piuttosto grassi – DOCUMENTI: carta identità o passaporto – ABBIGLIAMENTO: intimo termico, pile e micropile, pantaloni e giacca da sci (o tuta) di buona qualità, guanti e sottoguanti, cappello tipo colbacco (che copra le orecchie), scalda collo o passamontagna, occhiali da sole (per le escursioni meglio la mascherina), doposci o stivali adatti alla neve.

– CIBO: renna e salmone, salmone e renna. Zuppa e patate, patate e zuppa…Ma sono caldi ed è l’unica cosa che vorrete. Se come me siete assoluti sostenitori del “non si mangia fuori pasto” in Lapponia vi ricrederete: il freddo fa bruciare e la fame è costante, per cui ben vengano tavolette di cioccolato, barrette, biscotti ecc…

COSTO TOTALE PER 2 PERSONE: 2800 euro senza farsi mancare davvero nulla CONSIGLI e VALUTAZIONI CON IL “SENNO DI POI”: – La scelta di acquistare un volo diretto su Rovaniemi (via Helsinki) permetterebbe di accorciare la vacanza di 2 giorni e risparmiare due pernottamenti. Il volo è però molto più caro quindi a mio parere è meglio prendersela più comoda.

– Si tratta di un itinerario che, per quanto gestito in autonomia, prevede escursioni effettuabili solo tramite operatori specializzati o “conoscenti degli albergatori”. Per cui, anche se l’ambiente naturale è incontaminato, purtroppo ci si sente un po’ troppo turisti … Ma in misura accettabile. Lo stesso villaggio di Santa Claus, icona del Natale commerciale, riesce a convincere ed emozionare anche i più scettici sostenitori del “sono qui solo per la Natura …” – Il viaggio in cuccetta in treno notturno oltre che costituire una piacevole esperienza vi farà apprezzare senza pari la pulizia, l’ordine, la puntualità e la correttezza dei finlandesi dai quali a livello di servizi ai cittadini ed alle famiglie abbiamo davvero tanto da imparare.

– L’attrezzatura fornita dalle varie agenzie per le escursioni è valida, tranne che per le scarpe. Meglio indossare i vs. Doposci modello moon boot che sono molto più caldi.

IL VIAGGIO 25 FEBBRAIO 2009 MILANO – BERGAMO – TAMPERE – KEMI Grazie a Ryanair voliamo con zero euro sino a Tampere da Bergamo. Volo pienissimo ed asfissiante alle 6.00 del mattino, ma puntualissimo. Dal piccolo aeroporto di Tampere con 6 euro il bus Ryanair ci porta in stazione dove, dopo il consueto casino in biglietteria (il disomogeneo gruppo di 12 persone dai 3 ai 77 anni ha preteso ogni sconto possibile sconvolgendo i precisi schemi finlandesi) prendiamo al volo il treno di mezzogiorno diretto a Kemi. Il treno lascia subito la città e siamo immediatamente avvolti da un paesaggio bianchissimo e luminoso in cui foreste di betulle e conifere si alternano a laghi ghiacciati e sparute casette di legno. Le persone spesso percorrono le strade completamente innevate con gli sci da fondo, oppure con i pattini attraversano i laghi. La neve non è fresca, ma le strade non sono grigie come da noi! Il treno è silenzioso, pulito ed efficiente. Anche i viaggiatori sono silenziosi come il paesaggio ed altrettanto gelidi e bianchi. Il nostro allegro chiacchiericcio infatti non è gradito e siamo spesso richiamati all’ordine (tremendo!). Fatto sta che alle 18.30 siamo a Kemi via Oulu. La stazione è minuscola, non so perché penso alla 2° guerra mondiale in Russia (Bho?) . Le porte del treno faticano ad aprirsi perché sono ghiacciate, la gente è infagottata da matti, traina la spesa su carrelli/slitta ed anche i bambini non sono in carrozzine ma in passeggini/slitta.

Kemi è piccina. In 5 minuti raggiungiamo a piedi l’hotel Palomestari (carino, ma sena pretese con una simpatica birreria al piano terreno). E’ tardi per poter fare una sauna così decidiamo di andare subito a cena per non rischiare che sia tardi anche per quella (qui cenano prestissimo). Scegliamo il ristorante Ankor dove scopriamo essere molto buone le zuppe di salmone o renna. Spesa media 20 euro a testa. Per le strade non c’è anima viva, ma per smaltire la cena decidiamo comunque per una passeggiata (a passo sveltissimo per non sentire il freddo) fino all’Ice Castle che affaccia sul golfo di Botnia completamente ghiacciato. La stellata è bellissima, il cielo è rossastro, ma non si tratta dell’aurora boreale solo di ciminiere in lontananza che creano uno strano gioco di luci.

Dopo un po’ di scatti in notturna incominciano a comparire preoccupanti geloni che rendono opportuno un rientro in hotel. Vorrei tremendamente qualcosa di simile ad un “bombardino” o un punch, ma qui pare abbiano solo liquori tipo whisky o del rum con acqua calda … Vabbé, mi tengo i geloni!

26 FEBBRAIO 2009 – KEMI – Ci svegliamo tutti con un terribile mal di testa e la gola arsa a causa del clima caldo e secco delle stanze ed alla mancanza di areazione. Siamo comunque terribilmente affamati, ma il nostro appetito viene smorzato dalle proposte della tradizione locale: aringhe, prosciutto (o roba del genere) affumicato, sottaceti e pane nero secco e speziato …HELP! Ma una banalissima brioche no? Per fortuna yogurt e cereali sono disponibili e riesco a sfamarmi.

Trascorriamo parte della mattina all’Ice Castle, struttura interamente di ghiaccio che viene ricostruita tutti gli anni. Affascinanti la cappella ed il ristorante, divertente lo snow park con i gommoni e gli scivoli di ghiaccio. L’Ice castle funge anche da hotel con circa 30 stanze tutte di ghiaccio con letti scavati nei blocchi, coperte di renna e addirittura calici di ghiaccio per bere champagne. Ci sono addirittura persone che scelgono di sposarsi nella cappella di ghiaccio e passare la prima notte di nozze nella suite gelata …Brrrrr, per me son pazzi. Ritengo che aver scelto di non pernottare all’Ice Castle sia davvero stata un’ottima decisione. E’ pittoresco, ma il sonno lì sarebbe una vera tortura.

Alle 11.00 con alcuni taxi raggiungiamo Kemi marina dove ci attende la rompighiaccio Sampo, vecchia perla tra le rompighiaccio storiche, oggi troppo piccola per aprire la strada agli enormi e moderni cargo. L’escursione in rompighiaccio è molto costosa (215 euro) ma davvero piacevole nonché unica nel suo genere in quanto permette, anche se solo per poche ore, di godere di un assaggio della vita nei mari del nord.

E’ davvero affascinante vedere come di fronte alla nave il ghiaccio sia immenso, bianco, spesso ed immobile, ma si apra come burro tagliato da un coltello al suo passaggio. Il rumore invece e’ quello di un tritaghiaccio enorme. La nave infatti sale sul ghiaccio e lo spezza con il proprio peso lasciando dietro di sé al suo passaggio una striscia di mare scuro costellato da piccoli iceberg. Il freddo è stato pungente per tutta la mattina, ma l’esperienza talmente bella che nessuno di noi ha lasciato il ponte. Ci scaldiamo però volentieri con dell’ottima zuppa prima del piatto forte del giorno: discesa a piedi sul mare ghiacciato e bagno fra i ghiacci appena rotti!!!!! Camminare in mare aperto sul ghiaccio è inquietante, così come è davvero strano stare in piedi e toccare con una mano la nave che non è ferma al porto, ma in mezzo al mare! Indossando la tuta stagna (rossa! Sembra una tuta da utilizzarsi in caso di contaminazione) non mi sento affatto sicura, soprattutto perché sotto posso solo tenere l’intimo (ho freddo solo al pensiero e l’acqua sarà gelata!). La tuta inoltre è gigante con giganteschi guanti e piedoni enormi alle estremità. Assomiglio al Gabibbo e mi muovo come un lumacone immenso inciampando ad ogni passo! Quando arriva il momento di scendere in acqua e vedo il mare scuro tra i pezzi di ghiaccio mi prende il panico. Voglio tornare indietro, ma scivolo, cado e come una foca rotolo sul ghiaccio finendo dritta in acqua …AAAAAH! Mi manca il fiato perché tutta l’aria contenuta nella tuta è spinta fuori, non riesco a muovermi e mettermi in verticale, galleggio a pancia in su e mi sento una palla. In ogni caso il panico passa in fretta perché non mi sembra affatto di stare nell’acqua! Cavolo, incomincio davvero a divertirmi! Cerco di arrampicarmi su un pezzo di ghiaccio, ma il nuoto è impossibile, mi muovo come un cane in quadrupedia, poi di nuovo a pancia all’aria vado alla deriva, uffa! Cercando di rimettermi dritta finisco con la faccia (unica parte scoperta) in acqua …Mi aspetto una sensazione di gelo, invece inaspettatamente mi pare quasi tiepida! In effetti l’acqua sotto al ghiaccio è circa a 0 gradi, fuori la temperatura è di – 15! Risalgo a bordo e mi godo un tè bollente chiacchierando con i membri dell’equipaggio che, aimè, mi danno alcune informazioni sull’aurora boreale e soprattutto confermano trattarsi di fenomeno raro da vedersi (uffa!) Alle 17.00 siamo di nuovo a Kemi dove in uno stano mercato del pellame compro delle moffole caldissime. Per altro shopping non trovo nulla. Nei negozi di sport (parecchi) imperversa l’abbigliamento per sci da fondo ed hockey, mentre sono completamente assenti oggetti legati al calcio, al tennis, ecc. Mi lascia basita notare che gli unici negozi affollatissimi sono quelli di liquori, d’altronde se alla sera alle 18.00 tutto chiude non resta poi molto da fare … Sempre per la strada noto che le auto hanno una spina elettrica che esce dal cofano con tanto di cavo e quando sono parcheggiate sono attaccate alla rete elettrica! Dopo una doccia caldissima siamo di nuovo all’Ice Castle per provare almeno l’esperienza della cena tra i ghiacci. L’atmosfera è comunque accogliente nonostante le luci bluastre e i -5° costanti. Ci scaldiamo con una bevanda simile al vin brulé appollaiati su seggioloni di ghiaccio rivestiti da pesanti strati di pelle di renna. Le pietanza sono servite nella carta stagnola su taglieri di legno per evitare che tutto si freddi, ma bisogna comunque inghiottire tutto velocemente se non si vuol mangiare gelato. A cena terminata incontriamo un gruppone che ha optato per il pernottamento all’hotel di ghiaccio. Sono nella baita (calda) a disposizione dei visitatori e all’idea di andare nelle camere gelate hanno lo stesso atteggiamento dei condannati a morte! Con le loro espressioni di fronte mi godo il sonno nel caldo letto del Palomestari … 27 FEBBRAIO 2009 KEMI – ROVANIEMI Il risveglio non è dei migliori. Sto male ed ho bisogno di una farmacia, ma aprono tutte solo alle 8.00! Per giunta per trovarne una salto la colazione, cammino sotto una copiosa nevicata e rischio di perdere il treno! In viaggio verso Rovaniemi facciamo il solito casino cercando di metterci d’accordo sulle escursioni da fare (sono mesi che stiamo organizzando il viaggio ed ovviamente si decide all’ultimo!).

Dalla stazione di Rovaniemi la Guest House Borealis (molto spartana) è poco distante, ma per raggiungerla in pochissimo tempo optiamo per un “fuoristrada” che ci obbliga ad affrontare una bella salita nella neve fresca con i bagagli in spalla modello sherpa.

Raccogliamo alcun informazioni sulle escursioni alla Guest House, al City info Point e nelle diverse agenzie, ma i programmi ed i prezzi sono simili. Artic Safari e Lapland Safari organizzano alcune escursioni insieme! La forza del gruppo ci permette di ottenere in media uno sconto del 15%. Sistemato il programma escursioni per i giorni a venire ci resta il pomeriggio a disposizione per Rovaniemi (che si sviluppa sulle rive di un fiume ora ghiacciato) e per il Santa Village che raggiungiamo col bus 8.

Benchè sia quasi marzo, per quanto siate scettici ed avversi alla mercificazione delle festività, nonostante Santa Claus sia più simile ad un alcolista anonimo piuttosto che d un tenero nonnetto, bhè … In ogni caso vi coglierà una voglia matta di Natale!!!!!! Ovviamente sarete colti da un irrefrenabile desiderio di shopping natalizio che la calda e accogliente galleria commerciale (che si sviluppa in tondo attorno alla casa di Babbo natale) saprà opportunamente soddisfare. Meglio quindi per non svuotare il portafogli uscire dall’altro lato trovandovi proprio sul parallelo del circolo polare artico, il Napapiri! Foto di rito per immortalare una gelata come me che ce l’ha fatta ad essere arrivata … al POLO! Appena oltre il circolo polare artico eccoci al famosissimo ufficio postale di Babbo Natale con tanto di elfi e folletti addetti allo smistamento della corrispondenza, sedia a dondolo di Santa e infinite pigne di lettere da tutto il Mondo (Non lo avrei mai detto, ma sono vere! Quindi le lettere natalizie che spedivo a 7 anni ed indirizzate a Babbo Natale – Polo Nord- sono arrivate! Gioisco anche se ormai ho passato i 30!…Sarà la magia del Natale?) Spedisco una quantità esagerata di cartoline (che saranno recapitate con il timbro del Polo!) prima di incontrare lui, Santa Claus in persona! (anche se meglio dire impersonato …). Per accedere allo scenografico stanzone occorre accreditarsi come visitatori con tanto di identificativo … È vietato ogni scatto fotografico poiché Mr. Santa ha il suo fotografo da pagare (facoltativo) a peso d’oro (30 euro!!) Ci organizziamo per uno scatto di gruppo, ma mentre parliamo con Babbo Natale scopriamo che davvero è un ladro, mercenario ed impostore. Non però per la sua barba finta, non perché puzza di vodka, non perché la sua pancia è un banale cuscino (come è giusto e ci aspettiamo che sia)…Ma perché dichiara orgogliosamente di essere un interista !!!!!!!!!!!!! Orrore!!!!!!!!! Dopo un doccia ed una cioccolata calde la sera non c’è granché da fare per cui cena veloce e letto.

28 FEBBRAIO 2009 – ROVANIEMI HUSKY SAFARY AND HUSKY FARM – Dopo aver trascorso la mattinata a -17° gironzolando per Rovaniemi (dove la gente fa sci di fondo, mangia sardine fritte in strada alle 10 del mattino, usa per la spesa carrelli con i pattini, ha mediamente quattro figli a meno di trent’anni, passa le giornate in tristissimi centri commerciali felice di avere il McDonald più a Nord del mondo …. Mah!) alle 13.00 siamo pronti per una delle più famose avventure artiche: slitta trainata da cani husky. Siamo agitati non per l’emozione ma a causa di un dubbio: geleremo? Artic Safaris fornisce abbondante attrezzatura (tuta, stivali, calzettoni, passamontagna, sciarpa guanti) che, nel dubbio, indosso sopra alla mia. Risultato? A parte i soliti geloni alle mani sto benissimo anche se sembro enorme.

L’husky farm si trova a circa 17 km da Rovaniemi ed arrivando siamo accolti da innumerevoli guaiti, latrati e dall’abbaiare impaziente dei cani già legati e pronti con le slitte (6 cani per ogni slitta). Benché non siano tutti di razza pura, puzzino un po’ di “cane bagnato”, facciano troppo spesso i loro bisogni mentre tu sei proprio dietro seduta nella slitta … è impossibile non innamorarsi immediatamente di questi dolci cagnoloni e del meraviglioso ambiente circostante. L’atmosfera richiama un po’ quella della caccia all’oro del Klondike.

I cani conoscono benissimo il percorso come i cavalli al maneggio, ma in ogni caso la guida della slitta è impegnativa (ho visto alcuni fare delle cadute micidiali perché, appena ti distrai e molli la presa, i cani scattano e strattonano con forza e se non sei pronto fai un gran volo con tanto di capriola). Devi spingere con un piede per agevolare la muta, frenare (se sei leggera non freni nemmeno se salti a piè pari sulla barra dello stop), tenere dritta la slitta … Appena la muta inizia a correre è bellissimo e l’emozione fa da padrona! Il freddo nemmeno lo sento, anzi trovo stupendo come anche il respiro si ghiacci istantaneamente e si disperda in minuscoli ed iridescenti cristalli. Sono talmente presa che non mia accorgo delle lamentele di mio marito/passeggero nella slitta che reclama il suo turno per guidare a sua volta e divertirsi un po’. Al rientro un caldo the ristoratore in un capanno presso l’husky farm e biscotti al gusto Ikea. Poi corro di nuovo fuori a fare un po’ di scatti ai bellissimi cani dagli occhi blu, ma un po’ troppo affettuosi dato che nel tentare di leccarmi il viso beccano in pieno l’obiettivo della macchina fotografica con la lingua e uno di loro si incolla! (bell’affare staccare poi saliva ghiacciata e peli dalla lente!) Ceniamo al City Hotel dove si può optare per un ottimo buffet (dalla zuppa al dolce) a 17 euro.

Nonostante il gelo e la giornata impegnativa alcuni di noi optano per una passeggiata fin oltre il ponte dove non ci sono le luci della città. Essendo sereno sono buone le probabilità di vedere l’aurora (consultate comunque il sito). I ragazzi rientrano che è quasi l’una di notte con un aspetto spaventoso! Sciarpa e cappello brinati, sopracciglia bianche e gelate, ciglia incollate tanto da non riuscire quasi ad aprire gli occhi, macchina fotografica coperta di condensa e display gelato. La temperatura segnava -24°. C’è però qualcosa che mi sfugge: perché sono così sorridenti? Scopro che, anche se per soli 30 secondi, hanno visto un piccolo assaggio di aurora boreale verde, come un lampo fluttuante nel cielo, poi scomparsa … 1 MARZO 2009 – ROVANIEMI ICE FISHING E MOTOSLITTA – Un po’ il programma di oggi mi fa paura: sei ore intere in motoslitta e all’aperto! Fuori il panorama è da apocalisse del gelo: piante ghiacciate con rami ghiacciati, fiume completamente ghiacciato (anche la parte che ieri era ancora corrente). Stante le premesse alcuni rinunciano. Io mi faccio convincere a continuare, altrimenti perché sarei arrivata qui? Mi preparo per bene e nello spogliatoio prendo 2 di tutto: doppi calzettoni, doppia tuta, doppi guanti, doppio passamontagna … E così si compie il miracolo: sono talmente coperta che quasi sudo! E la giornata passa senza il minimo disturbo. Unica pecca sono le mani, ma appena scopro che la motoslitta ha le manopole riscaldate mi metto alla guida e, oltre a divertirmi il doppio, ho pure caldo! Partiamo subito a velocità sostenuta (in media 50 KM/h, ma sui laghi ghiacciati si corre liberi con punte di 110-120 km/h) e ci dirigiamo verso la foresta. La parte più affascinante dell’itinerario è proprio il percorso sul lago dove il paesaggio è da cartolina e sullo specchio d’acqua si affacciano graziose casette di legno che sanno di infinita tranquillità. Meno piacevole invece un tratto fatto tutto di dossi e saltini che mi ha spaccato la schiena. La motoslitta comunque è abbastanza facile da guidare, a parte qualche sbandata in equilibrio su un solo pattino in curve un po’ troppo strette. Particolarmente entusiasmanti sono i “tuffi” in velocità nella neve fresca e morbida. Farsi prendere la mano però può avere dannose conseguenze economiche! Una manovra azzardata ha fatto finire uno dei nostri contro un albero. Fin qui niente di rotto, ma a causa del contraccolpo ha spaccato il parabrezza con il casco. A fine escursione lo scherzetto è costato 300 euro di danni! (l’assicurazione copre infatti illimitatamente solo i danni a terzi, per gli altri danni la franchigia è di 500 euro). Anche alla nostra motoslitta abbiamo chiesto troppo poiché dopo innumerevoli tuffi nella neve fresca un pattino ha incominciato visibilmente a vibrare, ma dato che l’arrivo è vicino abbiamo taciuto per benino, non si sa mai che mi addebitino ulteriori centinaia di euro di danni …

Durante la giornata ci sfamiamo attorno ad un fuoco da campo con un’abbondante porzione di renna e cereali tipo orzo che troviamo molto gustosa. Siamo affamati perché la camminata con le ciaspole ci ha sfiniti! Solo per infilarle si suda (forse perché ho preteso di infilarle con i moonboot), poi camminare non è semplice! Sono comunque l’unico mezzo per muoversi nella meravigliosa neve immacolata alta più di un metro. Per fortuna poi che ci han dato ‘sta zuppa, dato che la rovinosa pesca nel ghiaccio (come scemi in 5 a trivellare il ghiaccio e a tenere in mano sta cannetta col verme per un’ora sospesa su un buco di 10 cm di diametro sul ghiaccio spesso 50 cm convinti di acchiappare qualcosa … ) non ha prodotto risultati! Va annotato che il bagno a disposizione degli escursionisti è all’aperto e strettissimo dietro ad una specie di separé di legno. Due quindi i problemi soprattutto per le signore: uno, togliere e rimettere velocemente i 3 e più strati di vestiario e, conseguente, due, evitare i geloni a quelle parti come dire … Delicate? Facciamo in totale più di 100 km e la sera ovviamente siamo cotti, ma nonostante tutto dopo cena decidiamo di bere qualcosa al Pub (è domenica ed è quasi deserto perché, ci spiegano, qui si esce solo al Sabato). Scopriamo un mega caffè alcolico tipico locale che scalda anche gli iceberg e ci rimette in pista per una nuova escursione a piedi alla ricerca dell’aurora (non pervenuta).

2 MARZO 2009 – ROVANIEMI – RANUA ARTIC ZOO – ROVANIEMI Sarebbe meglio che qualcun altro descriva questa giornata. Complici la neve copiosa ed il vento ghiacciato per me le due ore passate a Ranua sono state un vero calvario conclusosi solo con il ritorno a Rovaniemi nel caldo minivan che abbiamo noleggiato la stessa mattina c/o l’agenzia Budget di Rovaniemi insieme ad una piccola Peugeot.

La strada per Ranua è deserta animata solo dalla neve spinta sulla carreggiata dal vento. Le auto dotate di ruote chiodate si muovono tranquille. Il paesaggio è immobile. Boschi-neve-boschi. Solo ogni tanto qualche solitaria casetta rossa e piccole fermate di autobus nel nulla.

Il percorso del Ranua zoo si snoda per circa 2 km in un bel bosco innevato. Ogni specie ha il suo abitat ricreato ed una propria casetta (sappiate che in inverno moltissimi animali ronfano in letargo, per cui li vedete belli appallottolati che dormono). L’orso polare è però un triste spettacolo: come tutte le specie sacrificate in uno zoo è pigro e rinchiuso. Lupi, linci, renne, volpi bianche, varie specie di volatili sono più interessanti, ma ciò che vi colpirà tra tutti saranno il Gulo gulo (ghiottone), i cui atteggiamenti sono esilaranti, ed i bellissimi buoi muschiati (ognuno poi ha il suo preferito!).

Pranzo a buffet circa 15 euro a Ranua (ci abbiam mangiato in 2) poi ritorniamo al santa Village per gli ultimi acquisti. Più tardi avremmo voluto visitare il museo Artikum ma con rammarico scopriamo che il lunedì è chiuso! Per “l’ultima cena” scegliamo il tipico ristorante lappone Nili. Prezzo elevato (circa 50 euro a testa) ma ottime sia renna che salmone nonché il servizio e l’ambiente davvero calorosi ed accoglienti.

3 MARZO 2009 – ROVANIEMI – ESCURSIONE CON LE RENNE – TRENO PER TAMPERE Incredibile! Riflettendoci bene: in 2 mesi di foglio rosa non sono ancora riuscita a prendere la patente della moto (nonostante guidi già l’auto) per laurearmi ci ho messo 5 anni, ma in Lapponia in meno di una settimana ho conseguito : patente per domare una muta di husky, attestato di attraversamento del circolo polare artico, patente per motoslitta, certificato di skipper per una rompighiaccio (neanche fossimo a Napoli!) … mmmmm che altro? Giusto! Potrei prendere anche la patente per la Renna, non sia mai che arrivi una nuova glaciazione a Milano! Eccoci quindi, nonostante nevichi di nuovo in abbondanza, tutti impegnati nella più tradizionale delle escursioni: renna! La reindeer farm dista circa 50 km da Rovaniemi ed è gestita da una famiglia lappone che ci accoglie nei tradizionali costumi. Lo so, si tratta di un “pacchetto preconfezionato”, ma giuro mi diverto lo stesso. Siamo gli unici visitatori e il comportamento della famiglia ci appare comunque spontaneo e “genuino” anche dopo i nostri innumerevoli e fallimentari approci col lazo e la renna impagliata ed anche con la prediposizone e l’instalazione dei finimenti per le renne vere.

Dopo numerosi tentativi leghiamo finalmente una renna per ogni slitta e ci avvolgiamo comodi in calde coperte per la visita della foresta circostante. I fiocchi di neve non disturbano, il passo delle renne è leggero, i loro campanelli sono davvero molto natalizi, tutto è molto dolce. Le renne poi sono tra gli animali più teneri, davvero divertenti (fanno delle espessoni assurde) quando cerchi di dar loro un po’ di muschio da mangiare. Il loro padrone si inkazza pure con me perché do’ troppo poco muschio alla mia renna … Mi dice che Lei non è a dieta! Nemmeno io se per questo! Cribbio sembro enorme perché ho addosso 3 tute!!! A proposito di pranzo quei lupi dei miei compagni di viaggio se perdo altro tempo con le renne finiscono anche la mia parte di ottime salsicce cotte al fuoco da campo e gustose crepe ai frutti di bosco anch’esse cotte sul fuoco in rudimentali padelle. Tiriamo tardi giocando come bambini nella nave sprofondati fino alla cinta (o peggio). La neve è strana perché non puoi farne delle palle, non si compatta ed è farinosa, come fatta di piccolissimi pallini.

Rientrati alla Guest House facciamo i bagagli e beviamo una calda cioccolata guardando fuori il paesaggio immobile e la neve. A casa è praticamente primavera … Alle nove il puntuale, pulitissimo e confortevole treno notturno con vagon lit ci porta a Tampere da dove riprendiamo l’aereo per Milano.

Guardo Tampere dall’alto continua a nevicare con enormi fiocchi, vedo il laghi ghiacciati, i tranquilli boschi e fisso quindi questa piacevole immagine tra i miei ricordi.

KIITOS FINLND!



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