Terza visita all’Expo di Milano

Un lunedì in giro per i padiglioni dell'Expo
Scritto da: Marina1983
Partenza il: 22/06/2015
Ritorno il: 22/06/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Terza visita ad Expo Milano

Lunedì 22/06, biglietto preso in anticipo con data fissa alla Coop vicino casa (costa di meno, se sei “socio coop”).

La prima visita invece ho avuto il piacere di farla sabato 23/05 ed ero riuscita a visitare i Padiglioni di: Coca Cola, Food Truck Nation, Svizzera, Ecuador, Chile, Iran, Kuwait, Stati Uniti d’America, Slovenia, Austria, Turchia, Monaco, Slovakia, Estonia, Sultanato dell’Oman, Indonesia, Turkmenistan, Qatar, Marocco, Cluster Cereali e Tuberi, Germania, New Holland, Cluster Bio Mediterraneo, Cluster Isole Mare e Cibo. Qui si può leggere il racconto: http://turistipercaso.it/expo-milano/73620/prima-visita-allexpo-di-milano.html

Mentre la seconda volta è stata sempre di sabato, il 13/06 ed ero riuscita a visitare molte cose, i Padiglioni di: Giappone, Russia, Slow Food, Birra Moretti, Israele, Francia, Santa Sede, Polonia, Spagna, Ungheria, Romania, Messico, Regno Unito, Olanda, Azerbaijan, Argentina, Colombia, Cina, Thailandia e finalmente avevo assistito allo spettacolo dell’Albero della Vita in versione notturna. Qui si può leggere il racconto: http://turistipercaso.it/expo-milano/73728/expo-di-milano-mordi-e-fuggi.html

PRIMA DI ENTRARE

Io vengo da Bergamo, lasciamo l’auto tutta la giornata al parcheggio di “Lampugnano”, spendendo solo 2,50€ (e non ho sbagliato a scrivere…). Qui si prende la Metro Rossa e dopo 5 fermate (“Uruguay”, “Bonola”, “S.Leonardo”, “Molino Dorino”,”Pero”) si arriva al capolinea “Rho Fiera”. Il biglietto da “Lampugnano” costa 2,00 euro, si consiglia sempre di specificare il tragitto per non incorrere in eventuali sanzioni. Il tragitto dura poco meno di dieci minuti e i treni sono frequenti. Abbiamo aspettato massimo due minuti. All’uscita dei tornelli della metro la prima volta ci sono stati i controlli del personale ATM dei biglietti della metro, questa volta invece no. Qui si seguono le indicazioni e si arriva ai tornelli d’ingresso Expo. Fuori dai tornelli ci sono i bagni (pulitissimi), le biglietterie, l’info point (qui ho preso la cartina). Ai tornelli ci sono ingressi riservati a: gruppi, media, donne incinte e portatori di handicap, operatori che lavorano all’interno e visitatori. Ho scelto un tornello e poco prima delle 10:00 mi sono messa in coda. Nella vaschetta dei controlli si mette: cellulare, tablet, cinture, oggetti metallici, bevande in bottiglie di plastica (queste le mettono loro in un contenitore a parte), subito dopo si passa il biglietto sotto la “timbratrice” ottica.

DOPO L’ENTRATA

Militari, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Guardie Forestali, Guardia di Finanza (scusate chi ho dimenticato), ovunque, magari non danno troppo nell’occhio ma ci sono e sono tanti. Ho visto anche unità cinofile verso la sera. Lo staff dei padiglioni in cui sono entrata è stato tutto molto carino, sorridente, gentile e preparato. Ognuno con il suo abbigliamento tipico, sia uomini che donne.

Da qui inizia la lunga camminata attraverso il ponte coperto che arriva proprio davanti al “Padiglione Zero”, la mia giornata si è concentrata nella visita dei padiglioni all’inizio del Decumano, di alcuni Cluster non ancora visitati ed altri (sia Cluster che Padiglioni) che avevo già visitato in precedenza per vedere alcune cose che mi erano sfuggite oppure per vedere se avevano apportato delle migliorie (Esempio: Cluster Isole, Mare e Cibo).

CODE

Anche questa volta ho avuto la fortuna di visitare all’interno parecchi padiglioni e le code erano nulle, tranne che per Angola, Brasile e Corea che avrò aspettato solo dieci minuti.

CLIMA

La giornata è stata abbastanza calda, verso l’ora di cena il cielo ha iniziato ad annuvolarsi e una lieve e breve pioggia anche questa volta ha salutato Expo con la sua presenza. Ci siamo riparati sotto al Decumano. Consiglio di portarsi dietro un piccolo ombrello.

PADIGLIONI VISITATI

1) REPUBBLICA CECA

Nessuna coda. Facilmente notabile dalla piscina con al centro un’auto che si trasforma in uccello, da un lato il bar dove prendiamo un caffè pagandolo 1,50 euro dall’altro lato invece sdraio di legno a disposizione dei visitatori, dopotutto siamo in un’area relax.

In un’area più ombreggiata noto delle persone dello staff in costumi tipici, si preparano per delle danze.

Entrando nel padiglione si arriva in una “stanza del silenzio” dove c’è la vegetazione tipica delle foreste. Attraverso delle postazioni con schermo, il visitatore può immergersi nella natura, fino al suolo e vederne i dettagli (grazie ad una telecamera installata e nascosta nel verde della natura), ci si sente molto piccoli, quasi delle formiche.

Proseguendo in un’altra stanza, una gentile ragazza ci accoglie e ci invita ad interagire con il tablet che ci consegna. In questa stanza vengono allestite mostre temporanee, questa volta era dedicata alla città di “Pilsen”, infatti ci sono oggetti, marionette, e fotografie.

Nella stanza successiva ci sono delle installazioni artistiche strane, infatti è molto consigliato leggere le spiegazioni scritte in bianco accanto ad ognuna. Si parla anche di acqua e cure veterinarie. Sempre più in alto si trova il ristorante tipico e una bella terrazza. Anche al piano terra c’è un’aera ristoro.

2) BAHRAIN

Niente coda, un piccolo padiglione bianco, con corridoi popolati da piante tipiche del luogo. Un piccolo cafè e qualche tavolino colorato si incontra a metà padiglione. Inoltre un’area con un filmato e l’ultima stanza con vasi e sculture. Si visita velocemente, durante la visita s’ incontrano delle targhe con varie spiegazioni.

3) ANGOLA

Breve coda di quasi dieci minuti. La prima cosa che si nota è una piccola area bambini all’aperto, poi sulle pareti ci sono dei binocoli rossi dove si può guardare dentro e leggere delle informazioni mentre si sta in coda. La grande scritta laterale rende il padiglione ancora più bello alla sera. Ci sono diversi piani da visitare e si sale sempre più in alto fino ad arrivare alla terrazza con tante piante, fiori e il ristorante. All’interno si parla di pesca, agricoltura ed allevamento sia con fotografie sia con attrezzi tipici. C’è anche una zona con il tema dell’apicoltura e gigantografie di personaggi femminili di spicco nella società.

Si prosegue con i piatti tipici delle varie zone: dal nord al Sud, dall’Est all’Ovest, è anche interessante leggere delle ricette scritte sui pannelli dimostrativi come quella del “Capretto arrosto al pomodoro”. L’ultima stanza mostra i prodotti tipici del paese inseriti in cassette colorate, sono esposti anche cesti di paglia. Prima di scendere al piano terra, passiamo in una stanza dove vi è in corso una mostra d’arte dell’artista Armanda Alves, una gentile ragazza dello staff, presenta le opere e il loro significato.

Ritornati al piano terra si incontra il bar e un palco per degli spettacoli.

4) REPUBBLICA DI COREA

Breve attesa di dieci minuti. Il padiglione è completamente bianco e anche mentre si sta in coda si inizia già la visita con delle installazioni all’esterno, la più impressionante è di un’infinità di barattoli che rappresenta il consumo eccessivo di cibo preconfezionato.

Il tema del padiglione è “Hansik”, cioè “cibo coreano”, definito sano e se condiviso rende le persone ancora più felici, si da molta importanza alla dieta e all’equilibrio. Inoltre lotta contro l’obesità, il cibo preconfezionato e la non condivisione.

All’entrata siamo accolti da un ragazzo dello staff che fa una presentazione generale in italiano e in inglese, ci insegna anche qualche parola in coreano e ci invita a guardare la parete bianca con tantissime scritte di cibo di vari piatti in molteplici lingue, tra le tante, trovo anche le parole “polenta”, “caponata” e “spaghetti”. Dietro di noi c’è la riproduzione gigante delle posate tipiche usate durante i pasti: bacchette e cucchiaio. Si prosegue in altre stanze bianche con luci soffuse con installazioni che rappresentano il “come mangiamo”, “cosa si mangia” e “come nutrire il mondo”, inoltre delle giare dove viene conservato il cibo. L’ultima stanza è la più affascinante, tutta al buio con installazioni multimediali rotonde che cambiano colore e fanno vedere le foto di vari cibi.

Proseguendo si arriva nell’atrio al piano terra con il ristorante, uno shop, l’area relax e una bancarella con prodotti tipici in esposizione e piccole sculture fatte con i gamberetti da una graziosa signora coreana in abiti tipici.

5) MOLDAVIA

Nessuna coda, il padiglione all’esterno è tutto verde e all’interno molto piccolo. Si può assistere ad un filmato di danze popolari, inoltre qualche quadro con anche la cartina del paese. Raggiungendo l’esterno si arriva all’altrettanto piccola area ristoro che propone panini e bibite a prezzi bassi.

6) PADIGLIONE BACI PERUGINA

Come non notarlo, tutto blu e con un grande Bacio su un lato e stelle nel cortile di fronte.

Riproduzione dei biglietti che si trovano all’interno dei prodotti anche sul pavimento, all’interno una grandissima varietà dei prodotti Perugina. C’è anche un angolo dove si possono lasciare dei messaggi su dei foglietti di carta a forma di stella e poi attaccarli sul muro. Il colore predominante è ovviamente il blu.

7) LITUANIA

Niente coda nemmeno qui, questo edificio è completamente bianco, al piano terra si trova l’area ristoro con tavolini e sedie sia di plastica che di legno. All’interno invece all’inizio viene presentato il paese con superficie, capitale e popolazione, poi al centro della stanza c’è una grande sfera interattiva, io provo ad indovinare i prodotti tipici del paese attraverso delle fotografie che scorrono su uno schermo. Si prosegue in un’altra stanza con souvenir ed un piccolo bar con dolci in vendita ad 1,00 euro, ne ho assaggiato uno, un “Grybukas”, biscotto lituano di cioccolato e glassa dello zucchero, direi buono.

8) PADIGLIONE ZERO

Siamo fortunati, nessuna coda, lo so, si dovrebbe visitare per primo ma non è mai troppo tardi per visitare il Padiglione Zero. Ad accogliere il visitatore è una gigantesca scritta “Divinus Halitus Terrae” che tradotto è “il divino respiro della terra” per descrivere il rapporto dell’uomo con la terra. Il viaggio inizia in una stanza “della memoria”, infatti è come se ci si ritrovi in una grande biblioteca piena di cassetti, si prosegue con la proiezione di un filmato per poi incontrare un grande albero secolare. La stanza successiva mostra dei pannelli interattivi appesi al soffitto dove si muovono dei cibi e sulle pareti sono raccolti un’ampia varietà di semi, conservati dietro delle teche. Poi c’è la sala dedicata agli animali, dai pesci attaccati sul soffitto, ai cavalli, oche, maiali, asini, conigli. Si prosegue per arrivare nella stanza successiva con un grande mulino ed attrezzi da lavoro; poi un grande plastico di varie città modello dell’industrializzazione, tra cui il Villaggio di Crespi d’Adda. Impressionante anche la sala della borsa e il paradosso dello spreco. Consiglio vivamente di leggere le spiegazioni durante il percorso. Mi è piaciuto veramente tanto e credo che ci ritornerò un’altra volta.

9) IRLANDA

Nessuna coda, all’interno il colore predominante è il verde. Il padiglione mostra fotografie di allevatori e agricoltori, filmati ed informazioni dell’eccellenze irlandese nell’assicurare cibo di qualità, dei controlli e dei suoi splendidi paesaggi.

10) BRASILE

Ho atteso circa dieci minuti in coda, il padiglione è famoso per il suo colore marrone e per la sua grandissima rete che attira gente di tutte le età. Una ragazza dello staff spiega le regole di comportamento da seguire una volta saliti sulla rete, sia in italiano che in inglese.

Qui si consiglia di non soffrire di vertigini, di indossare scarpe comode, di non saltare, fare un bel respiro e via a raggiungere l’altro capo del padiglione. È abbastanza faticoso ma allo stesso divertente, un’esperienza nuova ed unica.

La visita prosegue poi sulla “terra ferma” in una grande stanza bianca con schermi interattivi e delle piccole serre appese con varie piccole piante e fiori. Si incontra anche il ristorante brasiliano e al piano terra c’è un angolo bar con il negozio. Per uscire si cammina sta volta sotto alla rete tra aiuole di legno dove si incontrano anche girasoli, ananas, patate dolci.

11) NEPAL

Nessuna coda, purtroppo a questa data, il padiglione era ancora chiuso, si poteva accedere solo fino alla costruzione principale. L’architettura è in stile orientale e c’è un silenzio surreale, forse per il terremoto che ha colpito il paese qualche mese fa; per questo sia qui e lungo il Decumano, sono installati dei cubi con la raccolta delle donazioni in denaro, è sorprendente come tanta gente voglia lasciare anche solo una moneta e si notano le valute di paesi diversi fra loro. Ho notato anche banconote di cento euro, segno generoso di qualche benefattore. Anche noi contribuiamo nel nostro piccolo. Forza Nepal!

12) SUDAN

Nessuna coda, piccolo padiglione con all’interno solo oggetti tipici del folklore del paese. Una piccola aerea ristoro sul retro con tavolini. Da fuori lo si riconosce per il colore tipico del marrone/rosso della sabbia.

13) BELGIO

Nessuna coda nemmeno qui. Il padiglione ha delle sezioni distaccate esterne come il chiosco delle patatine “Belgian Fries” (le assaggiamo per 4,00 euro a porzione), quello dei Waffles e della birra, un piccolo palco per gli intrattenimenti musicali.

Fuori dal Padiglione ci sono varie scritte di benvenuto in varie lingue, varcata la porta, due ragazze dello staff offrono i biscotti “Lotus”, il profumo di cioccolato accoglie il visitatore, infatti si trova una postazione dove un maestro cioccolataio lavora il cioccolato e ci fa anche assaggiare un pezzo, molto buono. Poi attraverso una “rampa del futuro” si arriva in una grande stanza buia dove vengono mostrate delle tecnologie nuove per la coltivazione.

Attraverso una scala si accede al ristorante e al negozio dove si possono acquistare cioccolatini, c’è anche una mostra di gioielli.

14) VIETNAM

Nessuna coda, la struttura è molto bella a forma di fiore di loto e prima di entrare ci sono delle statue nell’acqua che attraggono la maggior parte dei fotografi. Al piano terra c’è un palco dedicato agli spettacoli tradizionali, tre volte al giorno e non al lunedì. Inoltre statue e vasi. Proseguendo al piano di sopra ci sono dei banchetti con oggetti tipici da poter acquistare come i cappelli a punta, vestiti e biglietti di carta. Sul retro c’è la piccola area di ristorazione e provo un mix di involtini, crocchette di pollo e gamberetti fritti per 10,00 euro, porzione abbondante, tutto molto buono e ce li gustiamo all’esterno dove ci sono a disposizione dei tavolini.

15) CLUSTER ZONE ARIDE

I paesi appartenenti al Cluster sono: Eritrea, Gibuti, Mauritania, Mali, Palestina, Senegal, Somalia, Giordania. L’architettura del Cluster è caratterizzata da una moltitudine di cilindri appesi al soffitto e tutt’intorno i piccoli padiglioni prendono il colore delle sfumature della sabbia, portando il visitatore ad immedesimarsi appunto in una zona arida come il deserto. Anche qui, ogni paese si racconta attraverso delle esposizioni di oggetti e prodotti tipici. Non mancano le aree ristoro, dove con pochi euro, si può provare la cucina tipica.

16) KINDER+SPORT

Questa area dedicata ai bambini, li coinvolge sia in un’esperienza fisica che avventurosa. Il padiglione infatti vuole trasmettere l’importanza del movimento nella crescita dei bambini. Tra le varie installazioni, i genitori possono rilassarsi sulle sdraio messe a disposizione. Una grande presenza dello staff vestito di azzurro e blu, segue i bambini e li coinvolge nelle varie attività.

17) CLUSTER SPEZIE

I paesi appartenenti al Cluster sono: Afghanistan, Brunei Darussalam, Repubblica Unita della Tanzania e Vanuatu. Anche se sono collocati in spazi ridotti, ogni paese si presenta attraverso fotografie, prodotti tipici, quadri, piccole mostre e percorsi. Quasi tutte hanno la loro area ristoro.

18) CLUSTER FRUTTA E LEGUMI

I paesi appartenenti al Cluster sono: Benin, Gambia, Guinea, Guinea Equatoriale, Repubblica del Kyrgyz, Repubblica Democratica del Congo, Sri Lanka, Uzbekistan, Zambia.

I Padiglioni sono fatti di legno e accanto al nome di ognuno vi sono una grande varietà di colori che rendono la zona ancora più allegra; si incontrano anche aree coltivate con piante da frutto. Tra questo Cluster e quello delle Spezie vi è un grande mercato di bevande e succhi di frutta del gruppo cinese “Beijing Huiyuan Food & Beverage” e partner ufficiale dei due cluster. Tra i padiglioni troviamo un chiosco che offre piccoli assaggi.

Anche qui ogni paese presenta la propria mostra e mette a disposizione angoli di ristorazione locale.

19) MALAYSIA

Solo cinque minuti d’attesa, la sua architettura è molto curiosa e riconoscibile, tutta di legno, riproduce la forma di quattro semi della foresta malese. La prima stanza a dedicata alla proiezione di un filmato sulle pareti e sul pavimento mentre il visitatore è seduto su un comodo divano lungo le due pareti più lunghe. Si prosegue in una stanza dove viene riprodotta la foresta pluviale, per poi trovarsi nella stanza dedicata al futuro ed alle innovazioni tecnologiche, qui c’è un’area dedicata agli impieghi della gomma. Nell’ultima parte del padiglione si trova un teatro adibito a spettacoli, al piano terra si trova un’area ristoro dove si posso trovare piatti tipici malesi. Qui compro una lattina di birra analcolica per 2,50 euro.

20) PADIGLIONE ENEL

Molto carino, il visitatore cammina lungo un percorso dove vengono spiegati tanti concetti legati all’energia ed ai servizi che l’azienda offre. Tutt’intorno ci sono delle installazioni cilindriche verticali che cambiano colore e alla sera è veramente magico.

ALTRO

– Per pranzo scegliamo di mangiare al chiosco di Davide Oldani, accanto al Padiglione Zero ed assaggiamo due specialità tipiche: Risotto con zafferano e panettone e Risotto con grana, limone e zafferano. La spesa è stata di 20,00 euro. Il gusto è particolare, forse troppo e probabilmente non rifarei la stessa scelta.

– Per cena invece decidiamo di andare al Padiglione dell’Argentina, c’è tantissima gente ma non ci scoraggiamo. Decidiamo di dividere una grigliata di carne mista con costine di vitello, tagliata di scamone, salsiccia e sottopancia di manzo il tutto accompagnato da patate al forno e verdure alla griglia, spendiamo 20,00 euro. Giudizio ottimo. Per trovare posto a sedere siamo stati fortunati.

Passaporto: acquistando il passaporto ufficiale di Expo Milano, si possono collezionare i timbri di tutti i Paesi visitati, basta mostrarlo allo staff. Il costo attuale è di 5,00 euro e si può trovare nello shop OVS / Excelsior all’inizio del Decumano. Un timbro si raccoglie agli Info Point e l’ultima pagina è dedicata al francobollo ufficiale in vendita anche presso gli Uffici Postali.

– Passaporto Ferrero: questa souvenir è gratuito, lo si può trovare alle Torrette Ferrero sparse per il sito espositivo. Non sempre si trova e questa volta ho avuto fortuna. Funziona in questo modo: visitare l’area “Kinder+Sport” e almeno 5 Torri Ferrero dalle 10:00 alle 18:00 per raccogliere i timbri. Al completamento si ha un omaggio al Nutella Concept Bar (zona Eataly) una confezione di Nutella B-Ready. Nella torretta dedicata al prodotto Tic Tac mi hanno omaggiato di una confezione e in quella dedicata al B-Ready, anche qui omaggio di uno di questi.

Parata di Foody: si svolge due volte al giorno (h 12:00 e h 16:00 circa) per tutta la settimana partendo dal Padiglione di Intesa San Paolo fino ad arrivare a quello della Thailandia. Insieme a Foody, ai Rap Brothers e a Guagliò l’Aglio posizionati sui carri, partecipano a rotazione gli altri personaggi (Banana, Pera, il Fico, l’Anguria, il Mango, la Mela, l’Arancia, il Mais, la Melagrana e la Zucchina). Arricchiscono l’allegra parata anche tanti personaggi come l’Ape Maya, Calimero e Topo Tip. Nelle due precedenti visite non sono mai riuscita a vederli, questa volta si, ed è stato molto divertente. All’albero della vita ho anche incontrato Foody in versione pupazzo e non ho rinunciato a fare una foto insieme.

– Sono tornata ai Padiglioni di:

> Francia: mi era piaciuto molto, non c’era coda e ho fatto ancora un giro.

> Olanda: ho visitato la parte in fondo dell’aerea con la piccola ruota panoramica, il ristorante e la terrazza, la scorsa volta mi erano sfuggite.

> Romania: sono salita al piano di sopra dove c’è il ristorante e un piccolo giardino, molto bella l’atmosfera.

> Ungheria: anche qui sono salita alla terrazza molto grande, con un bar e una stanza con una mostra.

> Cluster Bio Mediterraneo (Albania, Algeria, Egitto, Grecia, Libano, Malta, Montenegro, San Marino, Serbia, Tunisia, World Expo Museum): Oggi era il National Day di Serbia, e tutto il Cluster era in un’atmosfera di festa, musica e brindisi. Ne ho approfittato per rivisitare una seconda volta i piccoli padiglioni che lo compongono dato che mi trovavo già in questa zona.

> Cluster Isole, Mare e Cibo (la Comunità dei Caraibi con Barbados, Belize, Dominica, Grenada, Guyana, Saint Vincent & Grenadine, Saint Lucia, Suriname. Poi Comore, Corea del Nord, Guinea Bissau, Madagascar, Maldive): Ci sono ritornata perché la prima volta ne sono rimasta delusa e questa volta invece è stata una sorpresa nonché una riscoperta. Tanti visitatori, staff presente, e spazi allestiti. Sono rimasta colpita dal ragazzo dello staff del Belize che con tanto entusiasmo mi ha spiegato il suo paese attraverso le fotografie di un libro. Che dire, confermo che ogni volta, Expo è una scoperta sempre nuova. Consiglio a tutti di iscriversi alla pagina Facebook “Expo 2015 Milano – consigli per gli utenti”.



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