Prima visita all’Expo di Milano

Un sabato nel capoluogo lombardo per visitare l'Esposizione Universale
Scritto da: Marina1983
Partenza il: 23/05/2015
Ritorno il: 23/05/2015
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Prima visita ad Expo Milano: sabato 23/05, biglietto preso in anticipo con data fissa alla Coop vicino casa (costa di meno, se sei “socio coop”).

PRIMA DI ENTRARE

Io vengo da Bergamo, parcheggiamo al parcheggio di “Lampugnano” (aperto fino a tardi), abbiamo lasciato l’auto 12 ore e speso solo 2,50€ (e non ho sbagliato a scrivere…). Qui si prende la Metro Rossa e dopo 5 fermate (“Uruguay”, “Bonola”, “S.Leonardo”, “Molino Dorino”,”Pero”) si arriva al capolinea “Rho Fiera”. Il tragitto dura poco meno di dieci minuti e i treni sono frequenti, abbiamo aspettato massimo due minuti. All’uscita dei tornelli della metro ci sono stati i controlli del personale ATM dei biglietti della metro. Qui si seguono le indicazioni e si arriva ai tornelli d’ingresso Expo. Fuori dai tornelli ci sono i bagni (pulitissimi), le biglietterie, l’info point (qui ho preso la cartina). Ai tornelli ci sono ingressi riservati a: gruppi, media, donne incinte e portatori di handicap, operatori che lavorano all’interno e visitatori. Ho scelto un tornello e alle 09:30 mi sono messa in coda. Nella vaschetta dei controlli si mette: cellulare, tablet, cinture, oggetti metallici, bevande in bottiglie di plastica (queste le mettono loro in un contenitore a parte), subito dopo si passa il biglietto sotto la “timbratrice” ottica.

DOPO L’ENTRATA

Militari, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Guardie Forestali, Guardia di Finanza (scusate chi ho dimenticato), ovunque, magari non danno troppo nell’occhio ma ci sono e sono tanti. Ho visto anche unità cinofile verso la sera. Lo staff dei padiglioni in cui sono entrata è stato tutto molto carino, sorridente, gentile e preparato. Ognuno con il suo abbigliamento tipico, sia uomini che donne.

Da qui inizia la lunga camminata attraverso il ponte coperto che arriva proprio davanti al “Padiglione Zero”, subito a destra siamo andati alla fermata n. 10 della navetta gratuita, molta gente ha avuto la stessa idea ed eravamo abbastanza pressati come sardine. Scendiamo alla fermata n. 5, all’altezza del “Cluster Bio Mediterraneo”. La mia giornata si è concentrata nella visita di tutto ciò (o quasi) che si trova ad Est del “Cardo”.

CODE

Ho avuto la fortuna di visitare all’interno tutti i padiglioni di questa zona tranne: Russia (troppa coda), Giappone (un’ora e mezza di attesa prevista, ho visitato solo la zona ristoranti, attenzione ai prezzi. Era incorso una presentazione dei dolci “Misomaru”), Cluster “Zone Aride” (era chiuso, forse perché era tardi), Slow Food, Collina Mediterranea, Vanke, China Corporate (qui fuori venivano venduti biscotti della fortuna a 1,00€ l’uno). In alcuni padiglioni non ho fatto coda, in altri era scorrevole oppure ho aspettato meno di 5 minuti, l’unico posto in cui ho atteso parecchio è stato alla Germania, circa 30 minuti. (aveva iniziato anche a piovere).

CLIMA

Nuvoloso tutto il giorno, qualche raggio di sole verso mezzogiorno, pomeriggio e sera freddo, si stava bene con la giacca, c’era molto vento, ha piovuto a tratti. Consiglio di portarsi dietro un piccolo ombrello.

PADIGLIONI VISITATI

1) COCA COLA

Non c’era nessuna coda. All’entrata una ragazza dello staff ha registrato i nostri nomi e ci ha dato una specie di portachiavi che serviva durante il percorso da far leggere ai vari totem interattivi. È stata offerta (gratis) una bottiglietta di Coca Cola (si poteva scegliere la classica o quella Zero). A gruppi di circa 10 persone, si veniva accompagnati in un mini tour interattivo: un tabellone dove si spiega che il marchio è sponsor ufficiale delle Olimpiadi da molti anni e quindi promuove il movimento, delle domande da rispondere su un led, ballare (chi vuole) in una piattaforma interattiva, si parla di riciclo e di distributori automatici innovativi dei prodotti per la ristorazione. C’è un piccolo negozio.

Le lampadine sul soffitto a forma di bottigliette, formano una grande bottiglia. Una curiosità, Coca Cola è distribuita in tutto il mondo tranne a Cuba e in Corea del Nord.

2) FOOD TRUCK NATION

È una piazzola con tre chioschi di casse (tutte uguali) dove si ordina il singolo cibo, oppure il menù con bibita e patatine, dopodiché con il biglietto ci si dirige in uno dei camioncini a ritirare il prodotto. Ogni camioncino è specializzato in qualcosa: solo bevande, solo BBQ, solo pesce, solo Hamburger, solo dessert. C’è una terrazza rialzata, coperta, attrezzata di tavolini e sedie, tutto pulito. Abbiamo scelto di provare un “Black Angus Burger” a 8,00€ (facendo il menù costava 10,00€), mi è piaciuto e ne sento ancora il profumo.

3) SVIZZERA

Impossibile non riconoscerlo dalle sue grandi torri. Il padiglione è formato da un paio di mostre al piano terra, una sull’acqua e una inerente a Basilea e poi dalle Torri. Si possono prendere delle cartoline gratuite raffiguranti dei paesaggi tipici svizzeri.

Per accedere alle torri bisogna prendere un biglietto (gratuito) ad un chiosco accanto al padiglione. Sul biglietto è riportato l’orario a cui presentarsi presso l’ascensore x salire al quarto piano delle torri. Si prende il biglietto perché gli spazi sono limitati e quindi la visita risulta più piacevole ed istruttiva se accedono poche persone alla volta.

Noi abbiamo aspettato solo 15 minuti. Confermo che mele e acqua sono esaurite, rimane il caffè e il sale, responsabilmente ne abbiamo presi un articolo a persona. Lo staff spiega che quando tutti i prodotti del quarto piano saranno esauriti, si accederà al terzo piano e si ricomincerà da capo. C’è un negozio al piano terra. Nell’area esterna iniziava di lì a poco un evento sul cioccolato, su prenotazione. Nelle vicinanze si trovano le mascotte, vestiti da chicco di caffè, goccia d’acqua, mela e sale.

4) ECUADOR

La struttura è molto bella e con il sole sembra che brilla, è formata da catene (da lontano sembrano prima schermi luminosi e poi tende). La breve coda è allietata da balli e musica da alcuni ragazzi dello staff e dalla mascotte “Boobie”.

Si arriva in una stanza buia con schermi luminosi sui paesaggi, per terra si nota una grande linea rossa che è l’Equatore che divide in due il paese. Ci sono delle postazioni sempre interattive dei prodotti tipici locali (banane, cioccolato, gamberetti…) ci si avvicina e se ne sente l’odore. C’è un negozio e il chiosco con tavoli e sgabelli al coperto. Abbiamo provato i “Camarones Apanados” (gamberetti fritti con due salse) a 9,00€, porzione piccola ma buoni.

5) CHILE

All’esterno di legno, all’interno schermi che fanno vedere paesaggi e prodotti. Ci sono postazioni interattive dove con il touch screen si cucinano i piatti tipici, io ho cucinato il salmone, è stato divertente. C’è una grande area ristoro e il negozio, panchine e tavoli di legno, tutto al coperto. Ho comprato due lattine di bibite al negozio per 4,00€ l’una. Nel ristorante ci sono i bagni.

6) IRAN

Formato da un percorso con schermi che raccontano un po’ di questo paese, è circondato da piante, fiori e spezie. Ristorante e piccolo negozio al coperto. Ho comprato una piccola bustina di zafferano a 5,00€.

7) KUWAIT

All’entrata c’è una grande cascata che in alcuni momenti forma delle parole. Poi lo staff fa una piccola introduzione e ci sono delle proiezioni sul soffitto, si accede poi in una grande stanza buia dove si riproduce la pioggia e avviene il miracolo della crescita delle piante, nonostante in Kuwait non piove mai. Nella stanza successiva c’è un plastico della città, sulle pareti piccoli vasi di piante, un acquario, un piccolo negozio e altrettanta mini area cafè. Alla fine c’è il ristorante, al coperto, si può lasciare un giudizio sulla visita schiacciando degli smile elettronici.

8) STATI UNITI D’AMERICA

Belli i giochi d’acqua sotto la bandiera, all’interno non mi ha proprio entusiasmato, mi aspettavo qualcosa di diverso, tutto interattivo, mentre all’esterno un giardino verticale. Il ristorante non l’ho visto.

Al piano di sotto (prenotando tramite biglietto, gratuito) si accede ad un’area con circa 7/8 schermi (è un percorso) dove fanno vedere dei brevi filmati divertenti inerenti: le fattorie, il giorno del ringraziamento, cibo da strada ecc. Sono divertenti. Sopra c’è una grande terrazza coperta con tavolini, musica e bar.

9) SLOVENIA

Fuori di legno, all’interno una grande distesa di sale, uno specchio interattivo, pubblicità sulle terme, una piccola area di ristoro, all’esterno piante tipiche.

10) AUSTRIA

Interamente formato da una foresta, con scritte che invitano il visitatore a respirare e ad apprezzare l’aria. All’interno c’è un punto ristoro con strudel ed altre pietanze. Si possono prendere delle corone e dei ventagli di cartone all’entrata.

Ci sono installate delle macchine con all’interno degli oggetti gonfiabili e ci si diverte, con la forza, a gonfiarli con l’aria. Abbiamo assaggiato una porzione di strudel con una pallina di gelato, spesa 4,50€.

11) TURCHIA

Prevalentemente a struttura bianca e blu, espone vasi in vetro, spezie, piante, c’è un’area ristoro dove si assaggia anche il thè.

12) MONACO

L’esterno è formato da container colorati, l’interno invece è composto da postazioni interattive (soprattutto per i bambini). Io ho provato attraverso delle manopole e degli schermi a nutrire le conchiglie nelle quali crescono le perle (di cui il Principato è produttore).

13) SLOVAKIA

Fuori abbiamo trovato un piccolo chiosco che a 5€ si possono mangiare i “Trdelník” (un dolce tipico). All’esterno c’è una scultura di tre teste bianche che fanno delle smorfie, qui c’è anche una colonnina per ricaricare i cellulari (non custodito). All’interno panchine formate da palline da tennis, colonne di spezie, un albero di campanacci delle mucche, e dei manichini dove si può scrivere sopra con un pennarello. All’esterno, sui lati più lunghi c’è una grande faccia d’erba come se stesse per uscire dal padiglione. L’area ristoro è sul retro, interna e con tavolini anche esterni.

14) ESTONIA

Tutto di legno, sui perimetri delle altalene, al piano superiore un pianoforte, delle postazioni TV, un piccolo shop abbastanza costoso e delle piantine in crescita. Giudizio: Abbastanza deludente.

15) SULTANATO DELL’OMAN

Fuori una fontana con giochi d’acqua, all’interno piatti tipici, la riproduzione di una cucina tradizionale con sullo sfondo un video con una donna indaffarata in cucina, sembrava pure vera! Infine una zona dedicata alla pesca. Gradini un pó scomodi con sassolini.

16) INDONESIA

Prodotti tipici da poter toccare come spezie, cipolle, nocciole. Inoltre vasi, strumenti musicali. Piccolo angolo di ristorazione sia all’interno che all’esterno.

17) TURKMENISTAN

Questo padiglione da fuori dà proprio la sensazione dell’oriente. Ci sono prodotti tipici, tappeti, vestiti locali, gioielli, vasi, spade. Oltre il primo piano si accede alla terrazza, molto bella, grande, con vari fiori, aiuole, sedie e tavolini e un piccolo bar. Si gode di una bella vista.

18) MC DONALD’s: visto da fuori, ci sono delle “M” giganti che sembrano dei carrelli porta vassoi.

19) QATAR

Impossibile non notarlo per il suo gigantesco cesto sullo sfondo. Meno di 10 minuti di coda e si entra. Si parla di natura, di caffè, di Ramadan, di giardino botanico del Corano. Esposizione di prodotti tipici veri con schermi interattivi dove spiegano i prodotti grazie al touch screen. Per uscire si cammina per un corridoio a chiocciola, in mezzo c’è un grande albero finto con proiezioni e musica.

Verso l’uscita ci sono degli spazi con una persona che intreccia dei cesti, poi fanno vedere un salotto tipico, e delle donne che fanno disegni con l’henné. C’è anche un’area bambini con tavolini e sedie piccole ed una marea di disegni attaccati al muro.

20) MAROCCO

Oggi era la giornata dedicata a questo paese, infatti, ci sono stati canti, musica e balli nei pressi del padiglione. Dal sito ufficiale di Expo ho scoperto che lo ha inaugurato la Principessa. All’interno prodotti tipici da toccare, piante e nella zona del sud il clima cambiava per riprodurre il clima reale. C’è l’area ristoro, uno shop e l’area esterna (molto grande) dove si possono assaggiare dolci e il thè che abbiamo assaggiato per 2,00€.

21) CLUSTER CEREALI E TUBERI

(Bolivia, Congo, Haiti, Mozambico, Togo, Venezuela, Zimbabwe) Sono entrata in tutti i mini padiglioni, a confronto degli altri, sono meno interessanti, però ognuno nel suo piccolo mostra prodotti tipici, foto, video, strumenti musicali. Si visitano velocemente. In mezzo c’è un’area ristoro chiamata “Pizza Giovane” con tavolini e sedie cilindriche colorate.

22) GERMANIA

Qui è iniziato a piovere e abbiamo fatto una coda abbastanza lunga e stancante. Nell’attesa vengono distribuite delle tavolette pieghevoli di legno seghettate che serviranno per interagire in tutto il percorso del padiglione. All’interno anche piante, fiori, verdura, ed alla fine uno spettacolo di musica dove il pubblico è coinvolto. All’esterno c’era un piccolo chiosco di panini con il würstel e birra. Abbiamo preso un panino e speso 5,50€. C’è anche il ristorante, molto grande, interno e con tavoli esterni ma al coperto.

23) NEW HOLLAND AGRICULTURE

Lo riconosci perché c’è un mega trattore blu all’esterno. Qui ci sono dei mini trattori da far usare ai bambini, mentre all’interno sono in mostra 3 macchine agricole gigantesche, si può salire sui mezzi e ci si rende conto della grandezza e della tecnologia avanzata delle cabine del guidatore.

24) CLUSTER BIO MEDITERRANEO

Vale lo stesso discorso fatto per il Cluster precedente.

– Albania: mi dispiace, ma non ricordo.

– Algeria: tappeti, schermi multimediali e una piccola area ristorante

– Egitto: schermi multimediali con anche uno con un “gioco” interattivo dove con i movimenti del tuo corpo, ci si veste con costumi e copricapi locali. Io nello schermo ero vestita da faraona e mio papà da venditore di thè. C’è un negozio con tantissimi oggetti: braccialetti, papiri, segnalibri ecc.

– Grecia: sulle pareti dei vasetti con piante in crescita.

– Libano: prodotti tipici da consumare dentro al padiglione, carino il lampadario di bottiglie

– Malta: sembra di entrare in un alveare.

– Montenegro: schermi interattivi con il soffitto con corde di cotone.

– San Marino: espone prodotti tipici.

– Serbia: espone vestiti.

– Tunisia: tappeti, seggioline, oggetti tipici, piccola area ristoro con dolcetti ad 1,00€.

– World Expo Museum: tramite fotografie racconta la storia e le date delle varie esposizione e ci sono i vari modellini di monumenti diventati famosi grazie ad Expo, come la Torre Eiffel in Francia e l’Atomium in Belgio.

25) CLUSTER ISOLE, MARE E CIBO

Metà erano chiusi e metà aperti. Molto deludenti perché sono vuoti o scarseggiano di contenuti, in alcuni ci sono solo alcune fotografie mentre in altri non c’era nessuno dello staff oppure c’erano tante mensole vuote.

Fanno parte di questo Cluster: la comunità dei Caraibi (con Barbados, Belize, Dominica, Grenada, Guyana, Saint Vincent & Grenadine, Saint Lucia, Suriname), Comore, Corea del Nord, Guinea Bissau, Madagascar, Maldive.

26) ALBERO DELLA VITA

Abbiamo assistito allo spettacolo di luci e suoni con un cielo nuvoloso e non c’era ancora buio quindi non si è potuto apprezzare al meglio. La prossima volta aspetterò sicuramente la sera tardi. Nei pressi del Lake Arena si può sedersi su panchine, gradini o sedie rosse divertenti dove si cerca di fare l’equilibrista.

27) CARDO

Abbiamo fatto una passeggiata. In tutta la via ci sono mini padiglioni italiani delle Regioni e di alcune aziende come San Pellegrino, Granarolo e Lavazza (qui abbiamo preso un cappuccino a 2,00€ è un caffè a 1,10€). C’è anche il padiglione di Vinitaly, ho chiesto informazioni e c’è da pagare 10,00€ per una degustazione di tre vini; qui c’è la statua di Giulietta con tantissimi post it colorati attaccati alla parete con messaggi dei visitatori ed il soffitto è fatto di bicchieri appesi.

28) DECUMANO

Per tornare all’uscita abbiamo percorso tutta questa via centrale, ammirando tutti padiglioni che non avevamo ancora incontrato, già con il pensiero della prossima visita.

– all’uscita la macchinetta digitale timbra di nuovo il biglietto, non buttatelo.

– con il biglietto d’ingresso si accede gratuitamente alla mostra “Arts & Foods” alla Triennale di Milano.

– all’uscita Ovest Triulza ci sono i tabelloni delle partenze ed arrivi dei treni (molto utile).

– case dell’acqua un po’ ovunque, si notano subito, c’è naturale e frizzante.

– noleggio di passeggini, carrozzine/motorini elettrici, bici, dietro cauzione.

– per il “Season Pass” portare con sè un documento.

– al Padiglione della Germanis una ragazza dello staff mi ha detto che ogni padiglione ha un suo orario diverso di chiusura. Ristoranti, bar e chioschi chiudono più tardi.

– ci sono cibi per ogni fascia di prezzo, forse in alcuni posti troppo esagerati se paragonati alla quantità della porzione, ma qualcosa bisogna pur provare, noi eravamo in tre persone e la stessa porzione era assaggiata da tutti (ci si adatta).

– se piove, munirsi di ombrello, alcune cose non sono al coperto e le strade secondarie fuori da Cardo e Decumano non sono coperte.

– critica/suggerimento: secondo me, alla fine della visita, ogni padiglione dovrebbe offrire un piccolo dolce ad ogni visitatore (es: un biscotto tipico), così da lasciare un ricordo ancora più positivo. Oppure inventare una tessera gratuita che dà diritto a dei piccoli assaggi alla fine della visita da timbrare una volta sola ogni volta che si entra in un padiglione.

– ristoranti e negozi dei padiglioni sono accessibili da altre entrate senza dover far prima la coda e quindi la visita all’interno.

I prezzi sono ben visibili.

– ho notato che bambini, donne incinta, persone con disabilità, hanno precedenza nelle code.

– pulizia ed efficienza ovunque, tutto funziona bene, e quello che mi chiedo è: perché non si può far funzionare ogni parte d’Italia così anche durante il resto dell’anno con treni e metro puliti, efficienti e sicuri? Più pulizia ed ordine nelle strade? Più sicurezza nelle strade, città e piazze? Ecc ecc?!

– parere personale: alcuni padiglioni sono più belli di altri, tutto comunque molto tecnologico ed interattivo, servono minimo 3 giorni per vedere tutto bene. Io non farei mai dei giorni consecutivi perché è veramente stancante.

– andando ad Expo Milano 2015 (sarà grazie anche al tema del cibo che accomuna tutti il mondo…) non sembra nemmeno di stare a Milano ed in Italia. Si vedono tante persone di tutte le età, nazionalità, ceto sociale e religione, tutte insieme per visitare questo luogo e condividere insieme un giro del mondo senza nemmeno prendere un aereo. Tutti in armonia, sorridenti e gentili.

Per un attimo si dimenticano tutti gli orrori che la TV ci mostra e/o si abbattono pregiudizi nei confronti di altre culture e paesi.

Io vorrei tanto che l’area, dopo il 31 ottobre 2015 rimanesse lì, perché tutte queste architetture sono veramente belle e l’Italia avrebbe un monumento in più da ammirare da tutti i turisti che ogni anno vengono nel nostro bel paese. Ci vogliono idee concrete e molti soldi, sarebbe bello alla fine, che ogni padiglione venga destinato per qualcosa (ricerca, università, case, mercati, teatri, musei…) pur rimanendo lì.

Consiglio a tutti di iscriversi alla pagina Facebook “Expo 2015 Milano – consigli per gli utenti”.



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