Dubai e Abu Dhabi

Un viaggio (anche nel lusso) tra vacanza e lavoro...
Scritto da: babisa
dubai e abu dhabi
Partenza il: 04/03/2011
Ritorno il: 13/03/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Abbiamo trascorso una settimana a Dubai e Abu Dhabi nel mese di marzo, combinando alcuni giorni di vacanza con altri di lavoro. Il primo ostacolo che abbiamo affrontato è stata la scelta del volo: partendo da Venezia non è possibile atterrare a Dubai ad altri orari che a notte fonda. Noi abbiamo optato per fare scalo a Istanbul, atterrando all’aeroporto di Dubai alle 3.30 AM. Sbrigate alla svelta le formalità doganali, recuperiamo i bagagli e prendiamo un taxi per raggiungere il nostro albergo, il Media One a Dubai Media City. Appena usciti dall’aeroporto, capiamo subito che Dubai è sterminata. Il viaggio dura circa mezz’ora, durante il quale sfrecciamo sulla Sheyk AlZayed Road – la strada principale che attraversa Dubai, è una autostrada a 6 corsie – passando in mezzo ad agglomerati di grattacieli avvenieristici intervallati da zone dove non c’è assolutamente nulla. Eravamo convinti di aver preso un albergo in centro, ma in effetti, capiremo presto che Dubai non ha un vero e proprio centro… soprattutto, non è possibile andare da nessuna parte se non in taxi, perchè le distanze sono enormi, e i mezzi pubblici sono praticamente inesistenti. Ci sono autobus utilizzati dai locali, ma sono pochi e passano molto di rado, e c’è una modernissima linea metropolitana, che però corre solo lungo l’autostrada e non ha molte fermate convenienti: per raggiungere il lungomare da una qualsiasi fermata della metro bisogna mettere in conto almeno 20 o 30 minuti di cammino. Inoltre, gli spostamenti a piedi sono praticamente impossibili vista la quasi totale assenza di marciapiedi o di percorsi pedonali; d’altronde le temperature esterne sono proibitive per la maggior parte dell’anno, e impediscono qualsiasi spostamento all’aperto. La prima mattina ci svegliamo tardi, e dalla finestra della camera diamo una prima occhiata a Dubai di giorno. Il tempo non è bellissimo, tutto è avvolto dalla foschia, probabilmente si tratta di sabbia sollevata dal vento. Scendiamo e chiediamo alla reception come sia possibile raggiungere Dubai Marina: ci viene immediatamente proposto un taxi, che rifiutiamo dato che si tratta di una camminata di meno di 1 km. Non immaginavamo che lo avremmo percorso a bordo di una strada a 4 corsie, attraversando cantieri di edifici in costruzione che sembrano abbandonati (evidentemente questo è l’effetto della crisi) e schivando le auto.

Decisamente, Dubai non è fatta per i pedoni: comunque, in qualche modo arriviamo a destinazione: ci aspettavamo un piccolo borgo marittimo, con negozietti di souvenir e localini, ma Dubai Marina è abbastanza desolata, il panorama degli scheletri dei grattacieli in costruzione è piuttosto triste e non ci sono i grandi yacht che mi aspettavo. Facciamo un giretto e camminiamo fino alla fermata del treno sopraelevato, che è nuovissimo ed evidentemente poco utilizzato, con il quale ci spostiamo verso il Creek, il canale navigabile dove si è formato il primo centro di Dubai. Scendiamo dopo 20 minuti al gigantesco Mall of Emirates, e siamo ancora lontanissimi dalla città vecchia! Facciamo un giro per il centro commerciale, mangiamo qualcosa alla food court e poi con il taxi ripartiamo in direzione Creek. Qui girovaghiamo per i souk delle sete e delle spezie, dove si respira un’atmosfera un po’ meno artificiale rispetto alla Dubai vista finora, attraversiamo il Creek con il water-taxi, divertente ed economicissimo, e facciamo un giretto per il souk dell’oro nel quartiere Deira, facendoci abbagliare dalle vetrine strapiene di monili di un oro un po’ troppo giallo rispetto al nostro. In zona Creek, c’è il Souk Madinat: dovrebbe essere una ricostruzione di un souk tradizionale, però è fin troppo moderno, molto meglio una passeggiata nei mercati lungo il Creek. A bur Dubai merita una visita il quartiere di Bastakiya, con le abitazioni costruite con pezzi di corallo e le tradizionali torri del vento. Qui possiamo anche ammirare dall’esterno una piccola moschea, i cui minareti bianchi diventano rosa nella luce del tramonto, mentre il Muezzin chiama i fedeli alla preghiera, molto suggestivo.

Trascorriamo i giorni seguenti girovagando per i centri commerciali, e in spiaggia – noi siamo andati alla Public Beach, con vista sul Burj al Arab (la Vela), pulita e molto tranquilla se non fosse stato per gli elicotteri che atterravano sulla pista sul tetto dell’hotel… Va detto che sebbene fossimo in marzo, faceva già molto caldo, quindi girare a piedi nei souk era faticoso. Inoltre, la maggior attrattiva di Dubai sono proprio i Mall: sono talmente grandi che si può trascorrere una giornata intera a gironzolare senza nemmeno riuscire a vedere tutti i negozi: ci si trova davvero di tutto. In generale, e questo vale sia per gli hotel che per i ristoranti o per i negozi nei Mall, Dubai è una città costosa: oltre al cibo e all’alloggio, bisogna tener presente la spesa per gli spostamenti: i taxi sono economici, ma non c’è altra scelta se si vuole spostarsi anche di poco, quindi in una giornata se ne prendono tanti. Il treno sopraelevato copre un percorso molto limitato, e se per caso si sbaglia fermata non è assolutamente consigliabile cercare di arrivare a destinazione a piedi, anche nel caso un cui si dovessero percorrere solo poche centinaia di metri. Noi siamo scesi troppo presto, e anche se il ristorante che volevamo raggiungere era a meno di 800 metri abbiamo dovuto scavalcare i guard rail e camminare lungo l’autostrada e attraverso zone abitate non proprio rassicuranti. Ci siamo pentiti di non aver dato retta alla bigliettaia che ci consigliava di risalire sul trenino o prendere un taxi. Ci sono comunque alcune cose che nonostante il costo non proprio trascurabile, secondo me vale la pena di fare, come prendere un cocktail al Burj al Arab, (è necessario prenotare in anticipo via internet) da sorseggiare godendo il panorama della città illuminata dalla cima della Vela; gli arredi del bar sono un po’ datati e il cocktail decisamente costoso, ma è pur sempre l’unico albergo a 7 stelle del mondo. Sempre prenotando in anticipo, si può salire fino alla terrazza panoramica del Burj Khalifa, 124 piani in ascensore in meno di un minuto; da lì, si può vedere dall’alto lo spettacolo delle fontane danzanti davanti al Dubai Mall. Le fontane sono comunque molto belle anche viste “da terra”, e questo è uno dei pochi divertimenti gratuiti che la città offre. Per quanto riguarda i pasti, a Dubai non c’è che l’imbarazzo della scelta quando si tratta di decidere cosa e dove mangiare: i ristoranti sono raffinati e il cibo ottimo. Bisogna fare attenzione però, perchè si rischia di pagare un conto astronomico. Nelle food court dei Mall si mangia bene senza spendere troppo. Sempre nei Mall, è molto divertente guardare le persone vestite con le tuniche tradizionali caracollare sui pattini sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio al Dubai Mall, o scendere lungo la pista da sci indoor del Mall of Emirates; e dato che guardare non costa nulla, si può farsi abbagliare dalle vetrine dei negozi di lusso nei centri commerciali, chiedendosi se i gioielli esposti siano veri o imitazioni, mentre gli originali sono ben nascosti in cassaforte.

Durante la settimana che abbiamo trascorso negli Emirati, abbiamo passato due giorni a Abu Dhabi. La si raggiunge in circa un’ora e mezza in taxi, noi ci siamo accordati col tassista per ottenere un prezzo ragionevole per il viaggio. Alloggiavamo a Yas Island, in uno degli hotel vicino al circuito di F1: un po’ decentrato, ma anche qui senza taxi non ci si muove, quindi la posizione dell’albergo non fa grande differenza. Trattandosi di un viaggio di lavoro, durante il soggiorno ad Abu Dhabi non siamo riusciti a fare nessuna escursione nei dintorni, ma ho potuto visitare la Sheikh Zayed Grand Mosque, spettacolare sia dall’esterno che all’interno, dove è possibile accedere solo con le visite guidate, che si svolgono al mattino. La visita dura circa un’ora, durante la quale ci sono state spiegate varie cose riguardo alla costruzione della moschea, e ad alcuni precetti dell’Islam. Rientrati da Abu Dhabi, scegliamo di dedicare gli ultimi tre giorni di vacanza alla spiaggia. Alloggiamo al Dubai Marine Beach Resort di Dubai, che abbiamo scelto perchè dotato di spiaggia privata, molto tranquillo nonostante fosse frequentato in prevalenza da russi, che in tutte le nostre precedenti esperienze di viaggio, si sono sempre rivelati piuttosto rumorosi. La spiaggia dell’hotel era attrezzata e tranquilla, anche se non molto grande; all’interno del complesso ci sono vari ristoranti, piscine e una Spa. La sera era molto piacevole trascorrere qualche ora chiacchierando di fronte a una limonata alla menta. Sono stati tre giorni di vero lusso. In conclusione, Dubai mi ha dato l’impressione di un posto fatto dai ricchi, per i ricchi: la città è straordinaria da un punto di vista architettonico, ma è poco godibile, la sua maggiore attrattiva sono i negozi e per chi non è patito di shopping resta ben poco altro da fare. Non è una meta dove sceglierei di tornare, anche se sono felice di averla visitata.



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