Alla scoperta dei borghi romagnoli

Un tour itinerante nell'entroterra riminese alla scoperta di borghi e tradizioni romagnole
Scritto da: marviu
alla scoperta dei borghi romagnoli
Partenza il: 29/04/2017
Ritorno il: 01/05/2017
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Chi pensa alla Romagna solitamente pensa al mare, alla spiaggia e all’estate. In realtà esiste un entroterra affascinante da scoprire fatto di borghi medioevali, imponenti rocche e scorci suggestivi adatti per ogni stagione. Sono di Rimini e una coppia di amici qui in vacanza mi ha chiesto di accompagnarli alla scoperta del nostro entroterra. Questo è l’itinerario che abbiamo realizzato e che mi sento di consigliare a chiunque venga in vacanza nella riviera romagnola e voglia passare qualche giorno alternativo lontano da spiagge e parchi divertimento.

Partiamo la mattina presto da Rimini e lungo la SP 258 raggiungiamo dopo circa trenta minuti Verucchio, suggestivo borgo affacciato sulla Valmarecchia. Dalla piazza principale risaliamo lungo la Scalinata della Pescheria fino ad arrivare alla rocca che maestosa domina il paese: ai suoi piedi si gode di un panorama mozzafiato mentre al suo interno è possibile osservare reliquie appartenute ai Malatesta e una piccola sala delle torture. Ci spostiamo poi al museo civico archeologico, accolto nell’ex convento di Sant’Agostino, che espone una ricca selezione di corredi funerari rinvenuti nelle necropoli adiacenti a Verucchio risalenti all’età del ferro e riferibili alla civiltà villanoviana, documentazione unica di rilievo internazionale per la rarità dei reperti conservati (per qualsiasi informazione www.prolocoverucchio.it). Nel borgo a luglio si tiene un importante festival musicale curato da Ludovico Einaudi. Riprendiamo la macchina e scendiamo verso Villa Verucchio per visitare il Convento Francescano che conserva nel suo giardino interno al chiostro il cipresso più antico d’Europa. La tradizione vuole che sia stato piantato da San Francesco circa ottocento anni fa. Vedo i miei amici soddisfatti di come si è svolta la mattinata e decido di giocarmi l’asso nella manica per sorprenderli ancora di più.

Ripartiamo infatti alla volta di San Leo, la strada per arrivare è molto panoramica e si arriva al borgo con un’unica strada tagliata nella roccia. San Leo sorge su un enorme masso roccioso della Valmarecchia e conserva un notevole patrimonio storico architettonico. Imperdibile la visita al forte in cui fu rinchiuso il Conte di Cagliostro, dove poter ammirare mostre di armi e armature e le temibili segrete. Non dimenticatevi di chiedere all’ingresso la guida interattiva gratuita su tablet (www.sanleo2000.it). Dopo la fortezza visitiamo la Cattedrale e la Pieve preromanica, due edifici con una peculiarità in comune: non hanno ingresso in facciata per via del terreno scosceso su cui si innalzano ma ai lati. La Cattedrale edificata nel 1173 in stile romanico-longobardo ha una cripta affascinante mentre la Pieve è il più antico monumento religioso del Montefeltro. Vale la pena di arrivare fin quassù anche solo per godere del panorama che spazia dai monti circostanti fino al mare (la vista migliore la si ha dal Belvedere subito dopo la torre campanaria). A fine agosto si tiene Alchimia Alchimie, manifestazione fatta di spettacoli e narrazioni itineranti dove si incontrano scienza, esoterismo e spiritualità per celebrare l’alchimista Cagliostro.

Il giorno successivo ci rechiamo a Montebello di Torriana, piccola frazione del comune di Poggio Torriana, antico borgo famoso per il suo castello che, secondo la leggenda, sarebbe abitato da un fantasma di nome Azzurrina la cui storia si tramanda tutt’oggi. Si narra che Guendalina Malatesta, figlia di Ugolinuccio Malatesta, scomparve misteriosamente nelle segrete della rocca mentre giocava: il corpo della bimba non fu mai trovato e la leggenda vuole che il fantasma della bambina sia ancora presente nel castello e che torni a farsi sentire ogni cinque anni, in concomitanza con il cadere del solstizio d’estate, attraverso risate di bimba e il rumore di una palla che rimbalza (www.castellodimontebello.com/index.php?leggenda). Dopo essere andati alla scoperta del castello e dei suoi segreti pranziamo al ristorante da Pacini (da non perdere il loro famoso dessert, il porcospino).

Nel pomeriggio scendiamo a Santarcangelo di Romagna. Molto amata dai riminesi, presenta una parte moderna fatta di bei negozi e ampie vie pedonali e una parte alta storica caratterizzata da antiche dimore e scorci suggestivi. Saliamo fino alla Torre del Campanone concedendoci delle tappe intermedie nell’originale museo del bottone (con ingresso gratuito) e in quello dedicato a Tonino Guerra. Santarcangelo è il paese natio del poeta romagnolo, ovunque si respira la sua presenza: le fontane da lui ideate come “Il prato sommerso” e i “Fiori di Pietra” situate nel parco cittadino esprimono la genialità dell’artista santarcangiolese. Un altro museo particolarmente interessante è il MET (Museo degli usi e costumi della gente di Romagna) che conserva oggetti della cultura contadina romagnola. Da non perdere la visita guidata alle grotte tufacee utilizzate nell’antichità come luoghi di culto pagano e poi adoperate come cantine e rifugi durante la guerra (per programmare la visita bisogna rivolgersi all’ufficio turistico: www.iatsantarcangelo.com). Concludiamo il nostro tour con una tappa alla Stamperia Marchi, una storica bottega artigiana al cui interno si cela un antico e rarissimo mangano tuttora in funzione. Dopo una giornata passata a girovagare ci fermiamo a mangiare all’osteria La Sangiovesa dove oltre a gustare buona cucina ammiriamo le originali stufe presenti nel locale ideate da Tonino Guerra.

Il giorno seguente ci addentriamo ancora di più nell’entroterra romagnolo spingendoci fino a Pennabilli (a circa un’ora e un quarto di auto da Rimini), borgo abbarbicato su un colle nell’entroterra romagnolo sulle pendici del monte Carpegna. Pennabilli è il luogo che ha fatto innamorare il poeta Tonino Guerra il quale ha voluto lasciare un’impronta indelebile a questo affascinante borgo attraverso la creazione dei “luoghi dell’anima” (www.museoiluoghidellanima.it), un museo diffuso che ha come scopo quello di sollecitare l’anima e la fantasia del viaggiatore. Esploriamo l’orto dei frutti dimenticati dove vaghiamo fra insolite specie ormai perdute di alberi da frutto e installazioni originali come la Meridiana dell’incontro (scultura che grazie alle ombre del primo pomeriggio segna i profili di due grandi artisti amici del poeta romagnolo, Federico Fellini e Giulietta Masina). Dopo aver cercato e scoperto altre installazioni in giro per il paese, ci immergiamo nel Mondo di Tonino Guerra, uno spazio museale ospitato nei sotterranei del trecentesco Oratorio di Santa Maria della Misericordia ricco di opere pittoriche, ceramiche e scultoree, un luogo suggestivo in cui approfondire l’opera del maestro. Usciti dal museo ci dirigiamo in cima al colle che domina il paese dove si trova il monumento della Campana di Lhasa inaugurata dal Dalai Lama nel 2005 e da cui si gode di una bella vista sul borgo e sulla vallata sottostante.

Il tempo scorre veloce ed è già ora di pranzo, scegliamo l’osteria Al Bel Fico in un angolo della piazza principale del paese (a fine pasto non dimenticate di assaggiare il loro liquore alla liquirizia). A inizio giugno a Pennabilli ogni anno si svolge la manifestazione “Artisti in Piazza”, un grande evento che raccoglie i migliori artisti di strada con performance di teatro, musica, danza, magia e giocoleria. Riprendiamo la strada verso casa stanchi ma felici di questi tre giorni passati a contatto con la storia e la natura lontani dal trambusto cittadino.



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