Viaggio nell’Egitto magico tra piramidi e antichi luoghi sacri

Nella magia dell'antico Egitto, dalle piramidi di Giza e Saqqara a quelle di Dahshur, dalla crociera sul Nilo alla sacra città di Abydos
Scritto da: aestene
viaggio nell'egitto magico tra piramidi e antichi luoghi sacri
Partenza il: 22/01/2015
Ritorno il: 29/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

La Magia dell’Egitto

Finalmente dopo tanti anni ho realizzato il sogno di fare questo viaggio in Egitto con la crociera sul Nilo ed era la quarta volta che atterravo in questa magnifica terra.

Mi sono appoggiata ad una agenzia per la logistica di base, quindi volo, motonave e hotel al Cairo, ma ho molto personalizzato il viaggio avendo degli interessi specifici e cose da vedere al di fuori delle normali visite.

ll primo giorno è stato dedicato al viaggio: i tipici 8 giorni (7 notti), con 4 notti al Cairo e 3 di crociera.

Il volo di linea era con Egyptair, puntualissimo e con ottimo servizio a bordo. La fortuna è stata quella di fare tutti il viaggio il primo giorno, cioè volo di linea per il Cairo e poi quello per Assuan, dove ci siamo trasferiti direttamente sulla motonave.

E’ una cosa che consiglio vivamente per non dovere perdere tempo tra aeroporti e trasporti, soprattutto in città grandi e trafficate come il Cairo.

Il clima già dal primo giorno è stato piacevole, caldo di giorno e la sera come la nostra primavera inoltrata.

La motonave sul Nilo era la Tower Prestige, bella ed elegante nelle rifiniture, ma con evidenti segni dell’ età e della passata epoca dell’ oro.

Dopo la rivoluzione di 4 anni fa, l’Egitto risente molto del calo del turismo, nonostante stia migliorando negli ultimi mesi.

Per tornare alla nave, tutto il personale è stato molto gentile, disponibile, la camera spaziosa con una bella finestra/ terrazza per godersi la vista sul Nilo.

Già dalla prima mattina la sveglia è stata molto presto, verso le 7, per partire alle 8 nella prima escursione alla diga di Assuan costruita nel 1960. Vale la pena soprattutto per vedere la maestosità di quest’opera ingegneristica che ha cambiato il corso del Nilo e che ha formato il Lago Nasser con tutti i problemi ad esso correlato soprattutto per lo spostamento di molti templi antichi.

Avendo ancora tempo nella mattinata siamo andati a fare una passeggiata nel mercato delle spezie di Assuan, nel centro della cittadina. E’ una via piena dei tipici negozietti di souvenirs, frutta e verdura, e di tutto e un po’. Amo molto le spezie quindi per me è stato un viaggio nei profumi tra cannella, curcuma e chiodi di garofano. Essendoci pochi turisti, i venditori sono abbastanza insistenti, abbindolandoti con frasi del tipo “mi ricordo di te, ho pulito la tua camera nella nave” oppure “ hai gli occhi da egiziana” e ovviamente parlando tutte le lingue del mondo. Come biasimarli però visto che il paese viveva sul turismo e nel giro di poco si è ritrovato senza la fonte principale. Quindi con pazienza passeggiamo, chiacchieriamo, compriamo mele e banane, il loro tipico pane buonissimo e per l’ora di pranzo torniamo sulla nave per il nostro primo buffet che devo dire semplice, ma buono.

Il pomeriggio era in programma la prima visita facoltativa al tempio di Philae, un tempio di epoca tolemaica, quindi abbastanza recente, dedicato ad Iside ed Hathor. Il tempio non si trova più nella sua posizione originale proprio a causa dell’alta diga di Assuan, ma fu spostato blocco per blocco a pochi centinaia di metri su di un’ altra isola. Per arrivarci ci vogliono 10 minuti di bus/taxi da Assuan e poi bisogna prendere una barca che ti porta sull’ isola in cui si trova il tempio. Avendo fatto con l’ agenzia, era tutto organizzato, ma anche da soli è abbastanza facile. Basta un po’ districarsi nel caos delle barche e ricordarsi la propria per tornare. Il tempio è considerato la perla del Nilo, ed è effettivamente molto bello come il tragitto per arrivarci.

La sera è arrivata la notizia shock della sveglia del giorno dopo per potere andare ad Abu Simbel: 2.45 del mattino. L’ escursione ad Abu Simbel è spesso opzionale, ma la consiglio vivamente. Dopo i problemi che successero tanti anni fa, per andare ad Abu Simbel tutti i veicoli turistici partono alla stessa ora, le 4 del mattino, con un viaggio della durata di 3 ore. Si arriva alle 7, si hanno due ore e mezza per visitare il tempio e alle 10 si riparte per Assuan. E’ abbastanza rigido come programma, ma comunque dà il tempo per godersi il tempio più maestoso costruito da Ramese II insieme a quello per la sua sposa amata Nefertari e che è da sempre nel nostro immaginario quando pensiamo all’Egitto. Anche il tempio di Abu Simbel fu spostato blocco per blocco per evitare di essere sommerso dalle acque del lago Nasser. Ora i turisti non sono molti e quindi è possibile fare una bella visita nella tranquillità che il luogo merita. Dentro al tempio non si possono fare foto. Se le fate sappiate che è pieno di guardie in borghese che controllano e che dopo chiedono una mancia. Questo è abbastanza tipico in tutti i siti archeologici, quindi preparatevi. Capisco che c’è poco turismo, ma vi assicuro che dopo 8 giorni non se ne può più. Il momento che per me è stato il migliore per visitare il tempio è stato verso la fine, alle 9.30, quando la maggior parte della gente usciva dal sito archeologico.

Alle 10 siamo ripartiti per il lungo viaggio nel deserto, dove tra l’ altro ci sono montagne che sembrano delle vere e proprie piramidi. Arrivati sulla nave, subito dopo pranzo la nave è partita in direzione di Kom Ombo. Navigare sul Nilo è veramente piacevole, la terrazza della motonave è molto comoda, lettini per prendere il sole e una piccola piscina, gioia dei bambini. Il turismo principale era un turismo locale visto che a gennaio hanno le loro feste, di europei molto pochi, e un grande gruppo di Taiwan. Dopo un paio d’ ore di navigazione siamo arrivati a Kom Ombo, tempio di epoca tolemaica sulle rive del Nilo dedicato a Sobek il dio coccodrillo e Haroeris. I tempi sono sempre abbastanza stretti, ma vedere il tempio all’ imbrunire è veramente magico. Connesso al tempio vi è anche un piccolo museo in cui si possono vedere enormi coccodrilli che erano stati mummificati. Tra il tempio e la motonave ci sono ogni sorta di negozietto e lì i venditori sono veramente insistenti, mettendoti la mercanzia addosso.

Risaliti sulla motonave siamo partiti in direzione di Edfu sempre sulla sponda orientale del Nilo dove siamo arrivati durante la notte. Speravamo di poterci riposare un po’ di più, ma anche la mattina del nostro terzo giorno la sveglia è stata alle 6 e mezza.

Il problema della crociera è che tutte le navi fanno lo stesso percorso e quindi i tempi sono tutti regolamentati e brevi. Edfu avrebbe avuto bisogno di una mezza giornata di visita perché è un tempio ricchissimo e che andrebbe analizzato in ogni suo dettaglio, ma aimè abbiamo avuto solo un’ oretta e mi è rimasta la voglia di tornarci. Il caos è dovuto anche da fatto dalla nave al tempio si prende un calesse per attraversare la cittadina non proprio curata. E’ un tempio dedicato ad Horus, nella tipica struttura dei templi egizi. E’ ancora conservato anche il tetto e quindi si ha proprio l’ impressione di entrare in un luogo sacro ancora in vita. Vi consiglio di iniziare la visita dalla parte interiore, prima che ci sia l’assalto dei turisti, in questo caso moltissimi, quasi tutti egiziani.

Dopo essere tornati sulla nave siamo ripartiti in direzione di Luxor, 7 ore di navigazione attraversando anche la chiusa di Esna ed è stato l’unico momento del viaggio in cui ci siamo potuti tranquillamente riposare.:) Arrivati a Luxor, la motonave si è attraccata in un porto a sud e abbastanza lontano dal centro della città e bisogna prendere un taxi per arrivarci. Ha tardato circa una quindicina di minuti. Essendo il 25 di gennaio, anniversario della rivoluzione, c’erano abbastanza controlli, ma in nessun momento del viaggio ci siamo sentiti in pericolo. Il tempio di Luxor è sempre bello, io lo avevo visto già qualche anno fa quando feci un’ escursione da Marsa Alam. La via delle sfingi e l’obelisco di Rameses II sono maestosi.

Questa era l’ ultima notte che trascorrevamo nella nostra crociera visto che il giorno dopo saremmo partiti per il Cairo, per fortuna alle 11 della notte. Questo ci ha permesso di fare una personalizzazione importante al nostro viaggio e direi fondamentale. Invece di andare a vedere il tempio di Karnak e la valle del Re e delle Regine, che già conoscevo, abbiamo deciso di contrattare una guida solo per noi per potere andare ad Abydos e Dendera. Abydos si trova a 150 km da Luxor e ci vogliono all’ incirca 2 ore e mezzo per arrivarci, ma mai scelta fu migliore, perché dal mio punto di vista è stata la visita più bella di tutto il viaggio e che quindi consiglio vivamente come la lettura del libro Omm Sety edito da Venexia sulla storia vera dell’ inglese Dorothy Edith. Eravamo meno di 10 persone in questo luogo meraviglioso, da una parte è positivo per potere apprezzare la sacralità del luogo, dall’altra ho sentito un pizzico di tristezza perché non rientrando ora nel circuito dei viaggi in pochi vanno a visitarlo. E’ stato veramente il momento più magico di tutto il viaggio. L’attuale cittadina di Abydos è stata costruita attorno al tempio costruito da Seti I, faraone della XIX dinastia, ed era considerato il luogo più sacro dell’ antico egitto soprattutto anche per la presenza dell’ Osireion, una struttura che sicuramente è di gran lunga più antica dello stesso tempio di Seti. La storia vuole che qui si trova la testa del Dio Osiride quando fu diviso in 14 parti dal fratello rivale Set. Ci sarebbe da parlare per ore sulla bellezza dei geroglifici, dei basso rilievi, degli alto rilievi, dei colori ancora conservati, della magia di questo luogo, del geroglifici misteriosi e delle forti sensazioni che questo tempio trasmette.

Come già accennavo la visita non riguarda solo il tempio di Seti, ma uscendo vi si trova anche l’Osireion, uno dei misteri dell’ antico Egitto. Questio tempio si trova molto più in basso rispetto a quello di Seti ed è formato da grossi blocchi di granito. Siamo potuti scendere in basso visto che l’ acqua non era alta e permetteva potere girare tra questi monoliti giganti. Non lontano si può visitare anche un tempio fatto costruire dal figlio di Seti, il grande Ramses II, anch’ esso veramente interessante. Insomma… un sito archeologico ricchissimo da tutti i punti di vista.

Dopo aver visitato la casa dove aveva vissuto Omm Sety abbiamo tristemente lasciato Abydos alla volta di Dendera che si trova all’incirca a un’ora e mezza n direzione sud. Siamo arrivati verso le 3 e lì eravamo veramente da soli con la nostra guida. Sito bellissimo, ordinato, enorme con un tempio dedicato alla Dea Hathor. Ci hanno aperto la cripta sotterranea per potere vedere l’ alto rilievo misterioso che raffigurerebbe due lampadine. Il tempio è veramente immenso, ed è molto interessante andare anche al piano di sopra dove in una delle sale è stato trovato il famoso calendario di Dendera che ora si trova al Louvre a Parigi.

Tornati in nave, abbiamo avuto giusto il tempo per mangiare qualcosa e partire per l’ aeroporto per imbarcarci nel volo per il Cairo.

Il volo è breve, all’incirca 50 minuti. La temperatura al Cairo è un po’ più bassa rispetto al sud, ma comunque gradevole rispetto ai nostri inverni del nord. Avevo scelto l’hotel Oasis non lontano dalle Piramidi. Se dovessi tornare indietro non farei la stessa scelta, non perché l’ hotel non andasse bene, camere pulite, nel verde, bella colazione, ma per la posizione. Credo sia meglio o essere veramente vicini alle Piramidi di modo da andarci a piedi oppure nel centro del Cairo. La strada dove si trova questo hotel è abbastanza trafficata ed è complesso riuscire a fermare un taxi. Per questo per andare in centro (40 minuti) ce lo siamo fatti prenotare dall’hotel e ci è costato veramente caro. Da evitare.

Il nostro primo giorno al Cairo lo abbiamo dedicato alle Piramidi di Giza e fortunatamente eravamo da soli con la guida visto il tempo che ci piace dedicare per ogni sito. Il costo è di 80 lire egiziane. La prima cosa che abbiamo fatto è stata entrare nella grande Piramide, quella di Cheope per intenderci, il cui biglietto è a parte, ma vale la pena entravi. Io personalmente c’ero già stata, ma credo che sia una di quelle esperienze imperdibili per ogni persona che va in Egitto. Vi consiglio di lasciare macchina fotografica e tablet alla vostra guida, nel caso che non entri con voi, perché altrimenti bisogna lasciarli fuori dall’ entrata della piramide costuditi, ma in bella vista e questa cosa mi ha un po’ messo l’ ansia visto che c’erano tutte le foto del nostro viaggio. Per chi soffre di claustrofobia potrebbe non essere la migliore visita, ma a parte il punto iniziale con un corridoio stretto e basso, dopo si entra nella grande galleria che ha un’altezza di 8 metri fatta a gradoni ascendenti ed è superlativa. Dalla grande galleria si arriva alla camera del Re e abbiamo avuto la fortuna di poter restare qualche minuto da soli e goderci il silenzio di uno dei luoghi più magici del mondo.

Usciti dalla grande Piramide abbiamo passeggiato a piedi per la piana di Gizah, con tutti i vari cammellieri che ci chiedevano di fare un giro con i loro cammelli per 100 lire egiziane. Sinceramente credo sia anche una cosa carina, ma non l’ abbiamo fatto. Molto bello è andare nella parte più alta per potere fare delle foto a tutte e tre le piramidi assieme per poi scendere nella zona della Sfinge dove anche da lì il panorama è fantastico. Nella zona intorno ci sono tanti negozietti se volete comprare qualcosa, ma se potete per lo shopping vi consiglio di andare al grande mercato del Khan el Khalili nel centro Cairo.

L’ ultimo giorno è stato dedicato alla parte sud del Cairo: Dahshur e Saqqara. Se siete amanti delle piramidi queste sono visite imperdibili e soprattutto lontane dalle mete dei turisti. A Dahshr si possono vedere tre piramidi: quella rossa in cui si può entrare e le altre due solo da fuori, quella romboidale e quella nera, che però abbiamo visto solo da lontano. Il sito è molto affascinante, nel deserto, senza la città vicino come accade per Giza. Il biglietto si fa all’ingresso e vale per tutto il sito archeologico, entrata alla piramide compresa. Anche in questo caso posso dire che valeva la pena entrarvi perché la struttura interna è ancora diversa da quelle che avevo già visto. Si entra da soli, senza guida, c’è solo un guardiano simpatico all’entrata. Il corridoio discendente è impressionante e dopo si arriva a tre stanze che come architettura assomigliano alla grande galleria della grande piramide. Tutto veramente magico!

Anche la piramide romboidale lo è e peccato che non vi si possa entrare, ma consiglio di andare a farvi un giro intorno per vedere il rivestimento e potere vedere anche la piccola piramide al lato.

Da lì siamo partiti per l’antica Menfi dove rimane ben poco, un piccolo museo con il colosso di Ramses, una bellissima stele con Ptah, Sekhmet e Nefertum e la sfinge.

Usciti da Menfi abbiamo mangiato un falafel in uno dei baracchini sulla strada ed è stato il migliore che io abbia mai mangiato. A una decina di minuti da Menfi si trova Saqqara, sito archeologico immensamente ricco per la diversità di piramidi e strutture che vi si possono trovare. Al momento è possibile entrare solo in quella di Teti, ma è già molto importante perché vi sono all’ interno i testi delle piramidi. Quindi da non perdere. Da lì si vedono sia a nord le piramidi di Giza che a sud quella rossa e romboidale. Sembrano così vicine vista la loro grandezza.

Insomma, un viaggio veramente ricco e magico. Sicuramente non per riposarsi molto, ma ne vale la pena.

Ho voluto scrivere questo diario anche per dire che nonostante a volte le notizie non siano delle migliori, la situazione per i turisti mi è sembrata tranquilla, con le dovute precauzioni ovviamente che si ha quando si viaggia in qualsiasi posto.

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