Mar Rosso e Sinai

Mar Rosso. Con giudizio, andateci. Una premessa. Sarebbe opportuno che i tour operator e gli agenti di viaggio fornissero informazioni più precise sul cambio dell’ora legale nei paesi di partenza e di destinazione, a primavera. Ci sono periodi in cui chi viaggia può far confusione e subire qualche inconveniente. A noi è successo per due...
Scritto da: Alberto B.
mar rosso e sinai
Partenza il: 30/03/2004
Ritorno il: 06/04/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Mar Rosso. Con giudizio, andateci. Una premessa. Sarebbe opportuno che i tour operator e gli agenti di viaggio fornissero informazioni più precise sul cambio dell’ora legale nei paesi di partenza e di destinazione, a primavera. Ci sono periodi in cui chi viaggia può far confusione e subire qualche inconveniente. A noi è successo per due anni di fila di arrivare con l’orologio puntato sull’ora sbagliata! Mar Rosso, dunque.

Io e mia moglie ci prendiamo a fine marzo una settimana di ferie al volo e, visto anche il buon rapporto qualità prezzo che una vacanza in Egitto garantisce (per non parlare dei diversi commenti tutto sommato incoraggianti che avevamo letto su questo sito, commenti in gran parte corrispondenti al vero, grazie!) decidiamo di partire per il Mar Rosso, zona di Sharm.

Allora, allora, la prima considerazione da fare è che effettivamente i soldi per andare in Egitto, anche in percorsi “preordinati” e ormai di massa, tutto sommato non sono spesi male. L’ultima estate eravamo stati in Sardegna, posto molto bello, ci mancherebbe, ma dove i servizi per i turisti, sovente non sono di livello pari alla spesa. In generale in Italia, del resto, i costi da qualche anno sono divenuti a dir poco esorbitanti e servizi sono rimasti gli stessi (ma non è il caso di darsi una regolata, amici del settore, piuttosto che piangere per il destino cinico e baro…?). L’Egitto è assai differente, va da se, ma se molti Italiani ci vanno, un motivo ci sarà pure…Dopo esserci stato credo, ripeto, che il rapporto qualità prezzo sia rispetto ad altre destinazioni assolutamente conveniente. Visto che io e mia moglie non sopportiamo la tendenza tutta italiota di andare all’estero per rinchiudersi in un villaggio dove tutti sono italiani, si mangia italiano, si fanno i balli figurati con i soliti tormentoni (eccheduemaroni, almeno cambiateliiiiiiii!!!) e in considerazione del fatto che (come abbiamo sentito con le nostre orecchie sul volo di rientro) non di rado i nostri connazionali vanno in vacanza soprattutto per l’animazione (!?!?!?) propendiamo per un hotel magari un po’ piu costoso della media, ma con gestione e clientela rigorosamente internazionale. Alla fine il costo è rimasto accessibile (in Italia avremmo speso almeno il triplo per gli stessi servizi alberghieri, garantito) ma soprattutto non siamo stati costretti a sentire dalla mattina alla sera un continuo vociare di gente convinta che un animatore (a volte anche molto capace nell’intortarti, lo dobbiamo ammettere) sia un “amicone sul serio”, oppure che il proprio divertimento comincia sostanzialmente dove si rompono timpani e balle al vicino di ombrellone. Ma facciamo un passo indietro.

Il volo di andata è con Eurofly. Partiamo con piu di 4 ore di ritardo. Non sarebbe gravissimo, di per se, ma con una settimana di ferie perdersi mezza giornata non fa piacere (poi alla fine ne perdi anche di piu, perché arrivando a tarda notte ti si sballa un po anche il giorno successivo…) I posti sul’aereo, inoltre, originariamente dovevano essere riservati a un tour operator di pigmei. Qualcuno si incavola anche un po’ con il personale di bordo (un po scostante ed evidentemente affaticato…). Devo dire che chi si lamenta tra i passeggeri dei charter, non di rado ha ragione. Io che non amo fare piazzate e polemizzare, prendo pazientemente nota, ma faccio sì con la testa ai compagni di viaggio inviperiti… Tra l’altro il sedile di mia moglie è sfondato e la sua cuffietta va un minuto si e un minuto no…Insomma, Eurofly ci fa una pessima impressione (al ritorno invece voleremo Linvingstone e passeremo dalle stalle alle stelle; davvero servizio, volo e aereo impeccabili, complimenti! Dell’Hotel (lo Sheraton) non possiamo che dire bene, in tutti i sensi, a parte qualche piccolo problema con i fin troppi apprendisti (ragazze russe in particolare, pratiche di bar come il sottoscritto lo è di coltivazione di barbabietola da zucchero..). L’assistente del Tour Operator ci consiglia al nostro arrivo un paio di escursioni. Una di queste, molto bella tra l’altro, risuterà totalmente inadatta per mia moglie che è in dolce attesa.

La cosa ci farà arrabbiare durante la gita, perché sobbalzando come pazzi sulle jeep nei peraltro bellissimi canyon del Sinai, eravamo inevitabilmente preoccupati per il bimbo in arrivo, sottoposto ad un trattamento davvero poco ortodosso. Fortunatamente l’autista egiziano (gentile e attento come tutte le guide con cui abbimo avuto a che fare) ha capito la situazione e ha rallentato un po’ l’andatura. Avevamo letto diverse cose su questo sito riguardo alle escursioni e Ras Mohammed, Abu Galum con il fantastico Blue Hole (più puntatina a Dahab) e il Sinai alla prova dei fatti meritano tutte, senza dubbio (ma date retta a noi, soprattutto il rally nel deserto è assolutamente sconsigliabile alle signore in dolce attesa).

Magari i programmi di giornata sono un po troppo densi, si corre molto, ma i posti visitati meritano. A noi in particolare l’attraversamento del Sinai, di giorno e con la luna piena al ritorno (fantastico!), le barriere coralline dei parchi marini (con la muta che si noleggia sul posto, che consigliamo se sono previste correnti fredde) e l’atmosfera turistica ma rilassata di Dahab (con sullo sfondo il mare sempre un po’ mosso del suggestivo golfo di Aqaba) rimarrano come ricordi inedelebili. In particolare Dahab, turistica ma in modo ancora “umano” meriterebbe di essere visitata non soltanto un paio di orette nel pomeriggio (con il tour operator oltretutto che cerca di farti acquistare souvenir nel negozio convenzionato..Insomma, insomma, vabbè che il turista va un po spennato, ma almeno salvate le apparenze…) Se fai un pomeriggio a Dahab dopo essere stato a Naama Bay (mamma mia che angoscia il centro commerciale labirintico e la plastica dilagante) torni minimamente riconciliato con le tue certezze che un turismo sostenibile non sia poi una chimera. E che non necessariamente il commercio debba uccidere tutto. E’ una questione di dosi, come in molte cose della vita. In definitiva. Non è certo una vacanza “alternativa”, quella che si può fare sul Mar Rosso, ma non si spende troppo, di cose da vedere ce ne sono, il mare è bello, ci si può divertire, rilassare, oppure stancare, come si preferisce. Di più è difficile chiederlo, a due passi da casa (quattro ore di volo).

E come in tutte le cose, se si rinuncia ad avere tutto organizzato fin da casa, se con la gente del luogo si prova a parlare ed avere un confronto anche un po’ al di là dei ruoli (nel limite del possibile) anche semplicemente prendendo un volo e noleggiando un auto in loco si può cercare con un minimo di successo di sfuggire alla sensazione (per qualcuno insopportabile, lo comprendiamo) di essere in un mero tritacarne consumistico.

Fateci sapere anche le vostre impressioni sul Mar Rosso su questo sito. Le leggeremo volentieri.

Berto e Chica



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