Möwenpick di El Quseir, maggio 2007

Siamo una coppia di cinquantottenni. Di solito organizziamo da soli i nostri viaggi; per la prima volta siamo stati in un villaggio turistico, al Möwenpick di El Quseir, prenotando un last minute, con partenza da Roma Fiumicino. Siamo atterrati (con brusca frenata, la pista è piccola) all’aeroporto di Marsa Alam. Non avevamo passaporto, ma...
Scritto da: mteresa48
möwenpick di el quseir, maggio 2007
Partenza il: 05/05/2007
Ritorno il: 13/05/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Siamo una coppia di cinquantottenni. Di solito organizziamo da soli i nostri viaggi; per la prima volta siamo stati in un villaggio turistico, al Möwenpick di El Quseir, prenotando un last minute, con partenza da Roma Fiumicino. Siamo atterrati (con brusca frenata, la pista è piccola) all’aeroporto di Marsa Alam. Non avevamo passaporto, ma carta d’identità, con due foto per il visto. Attenzione a non smarrirla; fatevene una copia! Nove giorni (due per il viaggio), con spesa di 620 euro (alcuni avevano pagato la cifra originaria di 860; altri, avendo atteso qualche giorno in più di noi per riservare il soggiorno, hanno speso 540; altri ancora, avendo acquistato un last second, hanno pagato – per identico servizio – 460).

Il viaggio del ritorno (anticipato a mezzogiorno… per fortuna!) è stato il migliore tra quelli che ho fatto dal 1954. Aereo semivuoto, ci siamo presi sei posti (cioè due finestrini) ciascuno; niente nuvole o foschia. Abbiamo viaggiato su una carta geografica, osservando i minimi dettagli, per es. Saqqarah, Giza, le piramidi, la sfinge; tutte le baie dell’isola di Creta; l’eruzione dell’Etna e dello Stromboli, col vento che portava il fumo in due direzioni opposte… Spuntino a bordo ed atterraggio dolcissimo. Ottima Air Italy.

Il villaggio è assolutamente perfetto, con bellissima architettura, particolari di ottimo gusto, bella spiaggia (anche dal punto di vista estetico) con paraventi, neppure una foglia secca nelle aiuole piene di ibis (la manodopera costa poco e c’è un sistema di controllo efficiente), pulizia impeccabile e cucina meravigliosa, con tanti ristoranti, alcuni compresi nel prezzo. Provate il Fischerman: dicono che è ottimo per il pesce. Il ristorante principale, l’Orangerie, è a buffèt, con una varietà inimmaginabile. Il servizio accuratissimo; tutti parlano italiano. Abbiamo dato mance solo a fine soggiorno, eri trattato bene comunque. La gestione del villaggio è svizzera.

C’era la possibilità di assistere a qualche spettacolo folcloristico, nonché centro benessere, campi da tennis e quant’altro: ma non abbiamo usufruito di questi servizi.

Ho sofferto, come altri, di dissenteria e febbre, attribuibili al clima, all’alternanza di caldo e freddo (aria condizionata) e forse anche ad un’eccessiva curiosità per gli attraenti cibi della cucina orientale e mitteleuropea, copiosamente divorati. Sicuramente non posso imputare i miei disturbi a mancanza di pulizia o a cibi mal cucinati, visti i livelli di estrema cura ed attenzione presenti. D’altronde mio marito ha mangiato insalata tutti i giorni ed è stato bene.

Non si deve bere acqua del rubinetto; a pranzo e cena forniscono bottiglie grandi di minerale, che bastano ed avanzano. Meglio comunque, se si parte nei mesi caldi, fare un po’ di prevenzione con fermenti lattici. E portarsi medicinali adatti, come Bimixin e Tachipirina, perché il medico locale (a pagamento, per via della franchigia dell’assicurazione) ti ammolla una vera e propria bomba di farmaci (secondo il giudizio del mio medico di Roma). E poi, se ti prende qualcosa, ti puoi curare anche con la dieta (riso, patate, carote, mele). I cuochi, lo chef, il personale si sono tutti prodigati per consentirmi di fare questa dieta, gliene sono molto grata.

Ho conosciuto due responsabili di Alba Tour: Gamal, che incantava con la descrizione delle gite (avresti partecipato a tutte), cui è subentrato Sahid, con più modesta conoscenza dell’italiano e che mi è parso ancora un po’ inesperto. Sembrava anche seccato quando ti rivolgevi a lui per qualche problema (attinente, in uno dei due casi, alla dieta durante la gita). Ma perché allora l’invito iniziale a rivolgerci a lui per qualsiasi difficoltà? E’ un giovane che può crescere e migliorare, e che ha avuto anche pensieri teneri (un bel regalo ad una bimba; discorsi con turisti suoi coetanei a proposito della società egiziana e della situazione della donna, anche in politica). Forse dovrebbe esserci più chiarezza sulle sue mansioni e compiti (per noi turisti ed anche perché ne sia cosciente lui stesso).

Davanti al villaggio è facilmente raggiungibile attraverso un varco naturale nel reef una stupenda barriera corallina. Con due bracciate vedi pesci e coralli di tutti i generi. C’è anche una passerella per i sub. Da lì ho fotografato un sacco di pesci senza entrare in acqua! La temperatura dell’acqua era circa di 23-24 gradi. Il mare era inizialmente un po’ fresco, perché noi restiamo per ore in acqua e ci allontaniamo tantissimo in esplorazione, mio marito s’immerge senza bombola anche a venti metri: così ci siamo dotati di una tutina leggera che ricopre tutto il corpo (anche per proteggerci dal sole), e di una mezza mutina. Sono materiali nuovi e le abbiamo acquistate a Roma. Si sono rivelate utilissime. Ma negli ultimi giorni il mare era un brodo.

All’esterno la temperatura è estiva, sopra i 30 gradi, e solo alla sera può essere utile una maglietta più pesante o un golfino.

Amando immergerci e fare snorkeling, abbiamo scelto l’escursione alla baia di Abu Dabbab, dove abbiamo visto il Dugongo (mammifero di circa tre metri ed aspetto di delfino, con labbroni adatti a brucare le alghe; lo si vede, dicono, nel 50 % dei casi) e le tartarughe marine. D’altronde la barriera era bellissima e valeva da sola la pena di andar fino a lì. I coralli erano molto colorati.

L’altra escursione me la sono goduta di meno, per via della salute, ma è stata comunque stupenda. L’isola di Utopia, linguetta di sabbia bianchissima nel mare cobalto e turchese; tre immersioni per snorkeling una più bella dell’altra (dice mio marito); sciami di pescetti rossi e grandi pesci tipo cernie, enormi napoleone e pesci imperatori, grossi dentici e saraghi… Peccato per il vento che riduce un po’ la visibilità. L’acqua ci è sembrata generalmente meno limpida che nelle nostre piccole isole, per via forse della gran quantità di plancton e della densità dei pesci presenti: scorpione, palla, pappagallo, balestra, tordo, farfalla, angelo, pagliaccio, murene.

Non avendo macchina fotografica subacquea, abbiamo acquistato due DVD delle nostre gite. Non ne vale assolutamente la pena: la qualità della riproduzione è pessima, il colore è cupo e a fatica si distingue qualcosa. Ciascuno costa venti euro, ed aggiungono un CD sul mare (ripetitivo, ma carino) e su Luxor (non l’ho ancora visto).

Tutti quelli che sono stati a Luxor sono tornati entusiasti; dicono di munirsi di molta acqua perché la temperatura è torrida, il viaggio è un po’ pesante ma ne vale la pena.

El Quseir si trova a cinque chilometri e ci siamo stati col gruppo. Dato che ci siamo allontanati esplorando stradette e fotografando (non le persone), siamo stati sommersi da ragazzini che chiedevano euro e da adulti che ti volevano nei loro negozi. E’ stata una esperienza poco piacevole, di forte disagio. Consiglio comunque di visitare il quartiere italiano, la moschea, il porto, la zona dei bazar, il lungomare. Le case hanno gli spunzoni di cemento armato per eventuali sopraelevazioni e il tono generale è un po’ di degrado; abbiamo visto le due scuole, dall’esterno; alcune ragazze avevano dei bellissimi veli amaranto, rosa, celeste, con perline e monetine. Non abbiamo acquistato nulla (non ci andava di trattare o di essere pressati), ma i prezzi possono essere convenienti.

Il rapporto qualità-prezzo di viaggio e soggiorno è stato in definitiva ottimo. D’altra parte avevamo letto negli anni tante relazioni di viaggio e parlato con un sacco di gente. Sapevamo che con Alba Tour (venduto da Caesar Tour) andavamo sul sicuro e che Möwenpick è uno dei due alberghi migliori della costa sud. Siamo molto soddisfatti.

M.Teresa



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