Ecuador viaggio fantastico

A Quito, nella foresta e poi in crociera alle Galapagos
Scritto da: CELE55
ecuador viaggio fantastico
Partenza il: 28/08/2010
Ritorno il: 16/09/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
Sembra un sabato qualunque di fine estate ma per noi la levataccia improponibile di questa mattina, segna l’inizio di una lunga e desiderata vacanza: tour dell’Equador con crociera alle Galapagos. Ci siamo affidati a Fabio Tonelli, un italiano conosciuto grazie a Turisti per caso, che da anni si è trasferito in Equador e qui, occupandosi di turismo, è diventato famoso ovunque. Partiamo da Bologna per raggiungere Madrid dove incontreremo i ns. Amici provenienti da Torino coi quali condivideremo questa grande avventura e, di qui, dopo uno splendido volo di circa 11 ore, atterriamo a Quito alle 16. – 7 ore rispetto all’Italia E’ una giornata grigia, quasi autunnale e la città ci appare tranquilla; e’ sicuramente il fatto di essere sabato pomeriggio. I 2800 mt. Di altitudine si avvertono tutti e siamo costretti a camminare al rallentatore per evitare il fiatone. Dopo aver sistemato le ns. Cose in albergo, usciamo per la cena. La città nel frattempo inizia ad animarsi ed i giovani, che sicuramente hanno la musica nel sangue, accennano passi di danza anche in attesa dell’autobus; non è il caso di unirsi a loro, è molto meglio rientrare in albergo dopo questa lunghissima giornata!!!!! 29.08.2010 – Alle 8,30 la ns. Guida ci attende per iniziare il tour della città. Tutta la città di Quito è, dal 1978, patrimonio dell’Unesco e, il suo centro storico che si snoda attorno a Plaza Grande, è veramente pittoresco E’ domenica mattina, forse il momento più giusto per visitare la città. Le chiese sono gremite di fedeli che assistono alle funzioni e, all’uscita, si soffermano sulle panchine della piazza per scambiarsi convenevoli e saluti. I bellissimi capelli neri delle donne ed i loro abiti dai colori sgargianti, creano un effetto cromatico veramente notevole. Attirano la ns. Attenzione le postazioni dei lustrascarpe, quasi sempre bambini, che però operano con professionalità impeccabile, proponendosi senza imporsi. Notiamo anche un capannello di persone che occupano un angolo della piazza. Sono tutte in circolo e, davanti a loro hanno appoggiato a terra i loro caschetti; la guida ci spiega che sono lavoratori che stanno rivendicando certi loro diritti e quello è il loro modo di scioperare. Dopo una lunga passeggiata, ci rechiamo al Paenecillo, un belvedere dal quale si ha la visione totale della città nel suo insieme. Raggiungiamo poi, in pochi km, il centro LA MITAD DEL MUNDO. E’ questo una specie di museo all’aria aperta situato nel punto preciso in cui passa l’Equatore a latitudine 0, all’interno del quale si possono fare esperimenti che dimostrano l’assenza totale di gravità. Dopo il pranzo partiamo per raggiungere S. Antonio da Barra, visitando sul tragitto alcuni laboratori artigiani. Raggiungiamo in serata l’Osteria Chorlavi dove passeremo la notte. 30.08.2010 – Partiamo da S. Antonio da Barra per raggiungere Otavalo. E’ questo il mercato più famoso di tutto l’Equador, talmente inflazionato dalle riviste e dalle guide turistiche, da far sì che ci aspettassimo chissà cosa, invece, come spesso succede, è notevolmente al di sotto delle ns. Aspettative; molto probabilmente tutto ciò è dovuto al fatto che il mercato c’è sì tutti i giorni, ma la giornata clou è il sabato mentre oggi è lunedì. Passeggiamo comunque in questo tripudio di colori e di oggetti di artigianato e ci sembra di essere in uno scrigno che racchiude l’Equador intero. Veniamo a contatto coi cappelli di Panama e ci pregustiamo la visita che andremo a fare fra qualche giorno nel laboratorio Ortega, il più famoso del mondo. Lasciamo il mercato con un po’ di delusione per dirigerci al Lago Cuicoha. E’ uno splendido lago di origine vulcanica situato ad un’altitudine di 3100 mt. Qui, accompagnati da uno sciamano, visitiamo la riserva Cayapas e, col suo aiuto, facciamo conoscenza con innumerevoli piante e fiori medicinali da tempo impiegati nella medicina alternativa. Nel pomeriggio percorriamo a ritroso la strada per Quito dove in serata avremo l’aereo per Cuenca dove passeremo la notte. 31.08.2010 Il risveglio a Cuenca è sotto i migliori auspici! Ci attende Ivan che sarà la ns. Guida alla scoperta della città. Con Ivan è tutta un’altra cosa. E’ veramente una guida esperta e professionale, oltre che una persona simpatica e alla mano. Visitiamo, come primo assaggio della città, la fabbrica per eccellenza dove vengono prodotti i famosi panama. I cappelli di paja toquilla di Homero Ortega sono completamente prodotti a mano ed esportati in tutto il mondo. Visitiamo gli ambienti in cui si svolgono le varie fasi di lavorazione, fino ad arrivare all’incantevole prodotto finito. A seconda dello spessore del filo intrecciato da mani sapienti, si determina il valore del cappello di panama; i più pregiati di questi, fatti con fili grossi come capelli, possono raggiungere il costo di 12.000 euro. Lasciamo la fabbrica coi ns. Preziosi acquisti che, probabilmente non verranno mai indossati, ma felici di aver appagato la ns. Curiosità al riguardo di questo prodotto unico al mondo. Iniziamo poi la visita della città che ha veramente un centro storico notevole. Pranziamo in un delizioso locale posto a lato della piazza principale dove, in un’atmosfera d’altri tempi, gustiamo degli splendidi piatti unici all’irrisoria spesa di 5,50 $. Proseguiamo la visita nel pomeriggio, per terminarla con le case coloniali lungo il fiume. Incombe la sera e noi abbiamo l’aereo per Quito.

01.09.2010 L’Amazzonia ci aspetta e noi siamo ansiosi di prendere contatto con questo mondo lontano e misterioso. Ivan ci preleva dall’albergo per accompagnarci in aeroporto. Il volo per Coca ha purtroppo 3 ore di ritardo e così, con 30 minuti di volo, atterriamo alle 13. Ci attende un pick up che ci accompagna al battello. Navighiamo sul Rio Napo, il più grande affluente del Rio delle Amazzoni per circa 3 ore, poi percorriamo un tragitto di circa mezz’ora nella foresta, ed infine un’ultimo tratto in canoa. Raggiungiamo così il Sani Lodge che è veramente uno spettacolo, sia per la sua collocazione, sia per l’impatto zero che ha sull’ambiente. Siamo stanchi per tutto ciò che abbiamo fatto per raggiungerlo ma, si sa, le cose belle non sono mai a portata di mano. 02.09.2010/03.09.2010 La prima notte al lodge è sotto la pioggia ed è bellissimo ascoltarne il rumore dal ns. Bungalow in legno; i rumori della notte sono i più svariati o, per lo meno, sono quelli a cui non siamo abituati nella ns. Vita di tutti i giorni in quanto sono le voci di tutti gli animali della foresta. Ci si trova a rimanere a lungo in silenzio solo per poter individuare a chi appartengano. Le giornate al lodge scorrono veloci, le uscite in battello ci portano nei vari punti della foresta dove ci sono le cose più interessanti da vedere e, di qui, a piedi, con lunghe passeggiate veniamo a conoscenza di piante ed animali conosciuti solo sui libri. La ns. Guida ci illustra le proprietà di determinati tipi di piante e di come vengano ancora oggi impiegate nella medicina comune. Raggiungiamo poi la torre. Viene così definito un traliccio in ferro che termina con una piattaforma, costruito a ridosso in un albero che, con 150 gradini, ci porta ad un’altezza di 35 metri. Da questa notevole altezza si domina tutta la foresta e, col binocolo che la ns. Guida ha portato con sé, riusciamo ad avvistare vari tipi di animali, fra i quali una specie di scimmie piccolissime che possono stare sul palmo di una mano. Dalla terrazza del lodge assistiamo a dei tramonti mozzafiato; l’atmosfera è così carica di emozione che, insieme agli altri ospiti ci troviamo assiepati, in religioso silenzio, per goderci ogni momento del sole che sta calando; il silenzio è rotto solo dagli incessanti clik delle macchine fotografiche; sui visi dei presenti non è raro veder scendere una lacrima. Anche i dopocena al lodge sono carichi di mistero………..facciamo escursione in battello con le torce per l’avvistamento dei Kaimani. Ne vediamo 3, ma 1 in particolare è esattamente ad 1 metro dal ns. Battello. E’ enorme, lungo forse 4 mt. A detta della guida, ha il corpo completamente immerso, solo la testa fuoriesce dall’acqua. Ci sbizzarriamo coi flash, ha gli occhi rossi come sangue, l’aspetto forte e fiero e l’espressione di chi, rimanendo immobile, è certo di non essere visto. Non sembra minimamente turbato dalla ns. Presenza in quanto non accenna ad andarsene. Rientrando verso il lodge, il battello si arresta improvvisamente: la guida si sporge un attimo ed introduce una mano in acqua; ne esce un attimo dopo con un cucciolo di kaimano lungo circa 30 cm. Lo tiene stringendolo alla testa perchè anche così piccolo potrebbe mordere; per noi una grande soddisfazione e la certezza che forse non avremo più un’opportunità simile! La sera prima della partenza, dopocena, escursione in piena foresta per vedere ragni, tarantole e insetti vari; tocchiamo con mano tutto quello che abbiamo sempre e solo visto nei documentari. Andiamo a dormire presto in quanto domani ci aspetta una levataccia. 04.09.2010 Giornata tutta dedicata al trasferimento. Ci alziamo prestissimo e, con un groppo alla gola, percorriamo a ritroso il Rio Napo. E’ il ns. Saluto all’Amazzonia, certi che rimarrà nel ns. Cuore un ricordo indelebile. In aereo ritorniamo a Quito e qui, dopo cena, ci godiamo un po’ la città by night, passeggiando fra i monumenti magistralmente illuminati. 05.09/11.09.2010 Lasciamo Quito e, dopo 3 ore di volo raggiungiamo Baltra alle Galapagos. Inizia la grande avventura che in una settimana ci permetterà di prendere contatto col paradiso degli animali più famoso del mondo. Siamo emozionati e forse a ragione! Da Baltra un pullman ci porta all’imbarco sul catamarano Archipel. Siamo in tutto 15 ospiti delle più svariate nazionalità ed insieme condivideremo questa settimana full immersion nella natura più incontaminata. Dopo aver preso possesso delle ns. Cabine, raggiungiamo Puerto Ayora nell’isola di Santa Cruz e la prima visita è alla Stazione scientifica Charles Darwin. Tartarughe e iguane a profusione; si deve fare attenzione in quanto gli animali, così abituati alle persone, invadono i passaggi senza alcun timore.

  • ESPANOLA –

E’ la più meridionale delle isole dell’arcipelago, regno incontaminato di iguane terrestri, leoni marini, tartarughe marine, sule dai piedi azzurri ed una consistente colonia di albatros che qui vengono a nidificare. Siamo particolarmente fortunati in quanto nei nidi ci sono molti nuovi nati. I piccoli albatros sembrano batuffoli di bambagia; hanno solo un becco molto pronunciato che spalancano in maniera abnorme all’arrivo del cibo da parte dei genitori che li accudiscono e li coccolano con tanto amore.

  • SANTA FE’ –

Numerose iguane marine e terrestri e leoni marini; il paesaggio è molto arido, costellato qua e la da cactus giganti; ci vivono numerose capre selvatiche

  • ISLA PLAZAS –

E’ un paesaggio unico! L’isola è ricoperta da una pianta erbacea che quando piove è verde mentre, durante la stagione secca si colora di un rosso acceso. C’è una grande maggioranza di iguane terrestri di dimensioni notevoli che, col loro colore giallo intenso, fanno un effetto cromatico molto particolare a contatto col rosso del tappeto erboso. Il contrasto aumenta con le prime luci del tramonto, con un effetto sicuramente notevole.

  • SEYMOUR –

L’escursione all’isola si svolge prima di colazione. Si approda sulla spiaggia ricoperta di rocce vulcaniche. E’ il regno incontrastato di fregate, sule dalle zampe azzurre e verdi e pellicani che nidificano sugli alberi. Ci sono nidi con le uova anche sui sentieri e, qua e là pulcini appena nati. Ci sono anche tantissimi leoni marini che si crogiolano sul bagnasciuga; alcuni di loro sono veramente giganteschi ma, nonostante il peso, riescono ad avere movimenti aggraziati ed espressioni dolcissime.

  • S. BARTOLOME’ –

E’ l’isola più vista in quanto, col suo faraglione di basalto, viene raffigurata nelle cartoline. Ci vivono colonie di foche, leoni marini, pellicani, pinguini, tartarughe e iguane marine. A ridosso dello sbarco, una scala di legno di circa 300 gradini, sale sul fianco della montagna con alcuni belvedere, fino alla sommità sulla quale si eleva un piccolo faro. La vista dall’alto è superba, col contrasto della spiaggia color biscotto ed il verde smeraldo delle acque. E’ bellissimo esserci andati al tramonto; con questi colori le emozioni raddoppiano.

  • FERNANDINA –

Si sbarca a Punta Espinosa. La vegetazione di mangrovie che ricopre buona parte dell’isola, scende fino al mare fra nerissime rocce laviche e brevi anfratti di spiaggia. Sulle rocce spiccano enormi granchi rossi ed azzurri; nelle piscine naturali formatesi fra le rocce, cuccioli di otaria giocano fra di loro e si avvicinano fino a fiutare i piedi dei turisti che li guardano estasiati. Strati su strati di iguane marine giacciono accatastate lasciandosi scaldare dai raggi del sole. Assistiamo ad uno spettacolo piuttosto toccante. Un’aquila piomba su un’iguana marina e, non ancora morta, inizia a strapparle brandelli di carne; l’iguana muove ancora la coda quando, col ventre squarciato, l’aquila prende il volo, serrandola fra i suoi artigli. La natura, anche se spietata, non ha leggi e non ammette commenti. Nel pomeriggio approdiamo in un’altra parte dell’isola e ci inoltriamo in mezzo a grandi piantagioni di cotone; ci sono gigantesche iguana di terra e tante tartarughe.

  • ISABELA –

Da Bahia Elizabeth con un tragitto di circa 2 ore, il battello ci porta ad una roccia con leoni marini ed uccelli; ci avviciniamo, seguendo un canale costeggiato da fitta vegetazione di mangrovie. Il paesaggio è incantevole ma non vediamo tanti animali; siamo però sorpresi di vedere leoni marini che riposano appollaiati sui rami più alti delle mangrovie come fossero scimmie. Lasciamo il canale per dirigerci di nuovo verso le rocce e qui facciamo il primo incontro con 3 pinguini di Darwin. Sono piccoli e graziosissimi e col loro goffo atteggiamento, farebbero venire la voglia di stringerli fra le braccia. Discesa nel tardo pomeriggio a Punta Moreno, dove ci aspetta una dura passeggiata. Si svolge interamente sulla colata lavica dell’ultima eruzione del 2005. Il paesaggio lunare, interrotto solo da qualche grande cactus, assume un aspetto spettrale. Raggiungiamo 3 lagune costeggiate una una fitta vegetazione palustre. Troviamo tante colonie di pellicani coi pulcini e 4 fenicotteri rosa. Il rosa dei fenicotteri che proiettano la loro ombra sulle acque della laguna, formano un tutt’uno con le luci rosate del tramonto; è un quadro molto romantico, quasi da lacrima! Ritorniamo in barca, ci attende una notte burrascosa in quanto dovremo percorrere un tratto di oceano “poco pacifico”

  • FLOREANA –

Dopo una notte da incubo, scendiamo alla scoperta dell’isola. Purtroppo la laguna ci offre solo leoni marini mentre non c’è traccia di fenicotteri che invece solitamente la popolano. Ci dirigiamo poi alla corona del diavolo; è un massiccio roccioso abitato da sule con la maschera ed i piedi rossi e da alcuni uccelli del paradiso con la lunghissima coda bianca. Nel pomeriggio visitiamo la Bahia del Correo o Post Office. Qui c’è la possibilità di lasciare posta senza francobollo; sarà recapitata da qualche turista di quella zona che si farà carico dell’affrancatura. Proviamo ad autoinviarci una cartolina sperando di riceverla. Risaliamo in barca e la sera, al termine della crociera, passeggiamo per le strade di Santa Cruz per gli ultimi acquisti. Domani ritorneremo a terra.

12-09-2010 Si parte di primo mattino per dare l’addio a questo mondo fantastico. Le sensazioni provate sono molto contrastanti in quanto il piacere di questi giorni è stato in parte offuscato dai disagi della vita in catamarano, che lasciamo senza rimpianti. Percorriamo in pullman la strada per Santa Cruz, con una sosta per l’ultima visita ad una zona popolata da tartarughe di terra gigantesche. E’ l’immagine che forse porteremo con noi e che rimarrà indelebile nella ns. Memoria. Sta piovviginando e la tristezza del cielo è paragonabile al ns. Addio alle isole Galapagos. In volo da Satra Cruz raggiungiamo Guayaquill e di qui, verso sud, con un pullmino scoppiettante, in circa 3 ore siamo all’ecolodge Alandaluza. E’ il luogo in cui fare base per la visita all’Isla de la Plata. L’ambiente è bellissimo. Il lodge è costruito proprio in riva al mare, immerso in un giardino meraviglioso. Anche le stanze sono molto accoglienti, hanno persino un caminetto che verrebbe voglia di accendere in quanto il tempo è bruttissimo e la pioggia cade incessantemente; sembra di essere a novembre nella pianura padana ma l’atmosfera che si sta creando, non sarebbe la stessa con giornate assolate.

13-09-2010 Dal Lodge raggiungiamo Puerto Lopez per visitare il parco Machalilla. Con una barca si parte per l’Isla de la Plata. Il mare è da incubo e le 2 ore che occorrono per raggiungere l’isola, sembrano non passare mai. Durane il tragitto avvistiamo tantissime balene che qui transitano nel periodo degli accoppiamenti, da giugno ad ottobre; il primo è un “cucciolo” di circa 5 metri che vediamo fuoriuscire dall’acqua a non più di 10 metri dalla ns. Barca; è un’emozione indescrivibile vederlo così la vicino! Siamo talmente presi ed impegnati, che vorremmo avere 10 occhi per non perdere nulla di quello spettacolo unico. Balene gigantesche che guizzano dall’acqua e con slanci acrobatici fuoriescono completamente e poi ricadono in tonfi fragorosi seguiti da spruzzi esagerati. Ci godiamo estasiati questo grande spettacolo poi arriviamo all’isola. La passeggiata sull’isola non è di alcun interesse per chi, come noi, ha già visitato le Galapagos. Ci sono colonie di sule dai piedi azzurri, gabbiani, albatros e fregate; quindi nulla di nuovo. 14-09-2010 Dopo una mattinata in libertà, nel pomeriggio raggiungiamo un piccolo ma interessante parco, all’interno del quale visitiamo un museo che racchiude reperti risalenti a 500/600 d.c. Con informazioni dettagliate sulla popolazione locale. Dal museo, con una bella passeggiata raggiungiamo una piscina naturale di acqua sulfurea, alla quale sono attribuite virtu’ miracolose per la cura della pelle. Facciamo rientro al lodge dove trascorreremo la ns. Ultima notte in terra equadoregna. 15-09-2010 La triste pioggerellina che ci ha accolto al ns. Arrivo, accompagna anche il ns. Congedo dal lodge. Raggiungiamo Manta in pulmino e di qui Guayaquill – Quito in aereo. Il ns. Volo internazionale per Madrid parte con notevole ritardo, quasi a voler protrarre il più a lungo possibile questa ns. Unica ed irripetibile vacanza, difficile e faticosissima, ma sicuramente indimenticabile. 16-09-2010 Rientro a casa. E’ veramente finita!



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