Tamil nadu e kerala

India del sud: tamil nadu e kerala. (1-22 Agosto 2008) I due stati che abbiamo visitato sono solo una piccola parte della grande India, ma crediamo che possa essere un buon assaggio come primo impatto per questo interessante paese. Per organizzare il viaggio verificate prima di tutto l’andamento dei monsoni e il clima; a noi è stato dato un...
Scritto da: marcoepatrizia
tamil nadu e kerala
Partenza il: 31/07/2008
Ritorno il: 23/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
India del sud: tamil nadu e kerala. (1-22 Agosto 2008) I due stati che abbiamo visitato sono solo una piccola parte della grande India, ma crediamo che possa essere un buon assaggio come primo impatto per questo interessante paese. Per organizzare il viaggio verificate prima di tutto l’andamento dei monsoni e il clima; a noi è stato dato un buon consiglio, arrivare ad inizio Agosto nel Tamil Nadu, a Chennay, dove i monsoni in quel periodo si fermano (c’è stato un solo acquazzone una sera) e proseguire per il Kerala intorno alla metà di Agosto quando i monsoni si sono spostati. Nonostante il buon consiglio in Kerala abbiamo preso 5 giorni di pioggia, talvolta anche battente, quindi è meglio ritardare la partenza. Ma andiamo con ordine.

Abbiamo preparato il viaggio scegliendo il sud proprio per il problema monsoni (in effetti al nord abbiamo visto sui giornali giorni e giorni di pioggia e inondazioni). Il volo con Air France è risultato caro ma comodo con un solo scalo a Parigi, (non fa male viaggiare con un minimo di agio dopo un anno di lavoro!). Proprio per questo abbiamo prenotato una macchina (viste le condizioni delle strade e del traffico folle, con autista) con Moksha Tour, che abbiamo scoperto proprio attraverso altre esperienze di viaggio su internet. Già che c’eravamo abbiamo deciso di chiedere un preventivo per gli alberghi sul percorso da noi stabilito, per evitare noiose e faticose ricerche, visto che volevamo spostarci spesso. Vista la cifra proposta, abbiamo fissato anche quelli per i primi 15 giorni. La scelta si è rivelata ottima e comoda, anche perché la fatica non manca, e il simpatico Murali (che parla un pittoresco italiano) ha seguito tutto il nostro viaggio, dall’arrivo in piena notte a Chennay, con serietà ed attenzione per ogni dettaglio, gli alberghi sono risultati buoni e alcuni ottimi.

Chennay è una grande città (6 mln di abitanti) ma non vale la pena di fermarsi per molto, giusto per fare un giro sul lungo mare, al mercato dei fiori (molto bello e colorato), il parco della Theosophical society ed all’antica chiesa, per il resto solo un gran traffico. Molto più interessante una puntata a Kanchipuram con i suoi templi, dove si può iniziare a godere di questi luoghi davvero splendidi e per noi incredibili, e del rapporto con questo ospitale popolo. Se proprio non ci tenete, evitate le cerimoniette finte dei vari sacerdoti nei templi. Varrebbe invece la pena di fermarsi qualche giorno a riposare a Mahabalipuram, posto davvero splendido per i suoi siti archeologici con rilievi rupestri e templi, il villaggio, le bellissime spiagge, ecc. Un luogo da vacanza, è vero, se cercate la “camel adventure” non fa per voi, per noi comuni mortali è una delizia ed i siti sono qualcosa di davvero unico al mondo. Poi partiamo per Poducherry, che sinceramente non ci è sembrata all’altezza delle descrizioni, anche perché c’è si una parte ex francese carina, ma niente di che, casette basse colorate e alberi, ma tutto il resto è il solito caos che vi accompagna per tutto il viaggio, case improbabili, polvere, sporco e gran traffico, tra le due parti un canale grigio e putrido, così la parte coloniale sembra finta. Bello invece il lungomare, vedere gli indiani rilassati che passeggiano, i carrettini con i gelati e la statua di Gandhi è molto piacevole. Andate assolutamente nel locale consigliato dalla Lonely dove si può godere di un po’ di relax fuori dal caos: kasha ki aasha, fantastico. Aurobindo, se non siete mistici, potete anche lasciar stare…

Sulla strada per Tanjavure fermati in due posti molto belli: uno è Chidambaram l’altro Kumbakonam, dove visitiamo altri templi sempre molto belli e suggestivi, nel primo assistiamo ad una cerimonia di preghiera (vera,) che inizia a darci il senso della religiosità di questo popolo: le preghiere, le campane, il gong rendono il momento emozionante. A kumbakonam ??? ci fermiamo a mangiare in un heritage dove avremmo voluto restare, davvero magnifico (ma piuttosto costoso). Tanjavure non un granchè, invece magnifico il tempio di Triruchiripalli, dove consigliamo a tutti di fermarsi, in effetti è più carina. Il tempio di Trichy inoltre, con i suoi sette giri di mura, è uno spettacolo unico, antico, ancestrale. Negozi, preghiere, offerte, caos si mescolano rendendo l’atmosfera medioevale. Particolare anche il tempio in cima al monolite, ma soprattutto il panorama vale i 497 gradini che bisogna fare fino in cima. Madurai vale sicuramente la pena, città grande e caotica al massimo, piena di negozi di ogni tipo molto convenienti. Il tempio e la zona circostante sono immensi, c’è una marea di gente, il movimento è continuo, c’è chi prega, chi fa offerte, chi compera e vende, chi mangia, chi si prostra… Gira la testa, persone a centinaia, i colori dei sari mandano insieme la vista. Tra l’altro non ve ne è uno di uguale, non ci si può credere. Mentre facciamo un giro offriamo delle caramelle ad un gruppo di bambini di strada che, nel frattempo, cercano di prenderci la macchina fotografica e il borsello. Il tutto con dei gran sorrisi. Per fortuna la situazione è molto soft, e appena capiscono che non è il caso corrono via. Tra l’altro a Madurai mangiamo in due posti consigliabilissimi: il primo è sul tetto dell’hotel Plaza (Lonely) dal quale la vista tempio ricorda scene di Blade runner. L’altro è il ristorante del Taj Garden, una meravigliosa oasi di pace con vista sulla città. Tra l’altro considerate che quando si spende molto in questi posti si arriva a 10-15 euro, che certo rispetto ai 2 (!) euro dei posti popolari sono una cifra, ma ogni tanto si può fare, anche perché il cibo è più vario e meno speziato, e dopo 15 giorni l’unica cosa che si vorrebbe è… Una mozzarella! Anche se il cibo è buonissimo e gustoso, le spezie sono veramente pesanti. Verso il 10 partiamo per il Kerala e Peryar e qui ci aspetta la pioggia che ci accompagnerà per qualche giorno, perché c’è ancora la coda del monsone. A Peryar c’è il parco naturale con il suo lago, che, nonostante il giro in barche rumorose e affollate e la pioggia battente, ha un suo fascino. Vedere gli animali (elefanti, bufali, cervi, cinghiali, scimmie, uccelli) che pascolano e si muovono tranquilli nel loro habitat fatto di foreste a vista d’occhio è comunque uno spettacolo che rasserena e stupisce, almeno per noi cittadini. Scendiamo a Fort Cochin attraversando distese di the, caffè, caucciù e montagne. Fort Cochin è bellissima, il suo quartiere coloniale è all’altezza della fama, l’Hotel Heritage è una casa olandese del ‘600, molto suggestivo, piacevole e pulito (ma fatevi dare la stanza con le finestre apribili). Reti di pescatori, quartiere ebraico, Dutch Palace, nonché uno spettacolo di katakali valgono da soli un viaggio. Andate a vedere tutto, proprio da non perdere, inoltre approfittate per cambiare dieta e passate … Ai king prawns, fantastici! Dopo due giorni, ad Aleppey, sotto una pioggia battente giriamo per le backwaters davvero magiche. Consigliamo però una barca non a motore per godere il paesaggio, anche se sono molto piccole e un po’ inquietanti per la stabilità. Infine arriviamo a Varkala e finalmente finisce il monsone e arriva un sole pazzesco (portatevi protezioni alte!). Molto, molto carina, ma prima di prendere l’alberghetto fatevi un giro sul sentiero lungo oceano che costeggia il paese, ce ne sono diversi carucci un po’ alla mano. La costa è selvaggia ma ovviamente l’oceano si può solo guardare, al massimo metterci i piedi. Per quanto riguarda i massaggi ayurvedici andate da qualcuno che vi hanno consigliato e non aspettatevi granché, non tutti li sanno fare e lavorano come pazzi 10 ore al giorno, per non parlare della pulizia… Ultimi giorni a Kovalam, meno pittoresca e vale la pena fare solo un giro a Lighthouse Beach per cenare, ma non sovraffollata come si dice. Se avete voglia di fare un giro nella frenetica vita di Trivandrum consigliamo una puntata allo zoo (anche se non amiamo il genere) perché è impressionante per gli animali, compresi coccodrilli, leoni, ippopotami, ecc. In grandi aree aperte circondate da fossati.

Da qui si riparte e dal nostro ritorno ci manca moltissimo questo paese stupendo. Ultime considerazioni: il Tamil Nadu fa molto più “India”, è ciò che ci si aspetta di trovare. Il Kerala sembra molto più occidentale e secondo noi non vale, da solo, un viaggio così lungo. Insieme, sono perfetti.



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