La storia e i colori della Grecia: queste 2 isole sono un vero e proprio concentrato di meraviglia

un mix di colori e richiami ancestrali
Scritto da: FraRu
la storia e i colori della grecia: queste 2 isole sono un vero e proprio concentrato di meraviglia

Cefalonia con la scusa di Itaca e Itaca con la scusa di Cefalonia. Troviamo talmente piacevole lo scegliere ogni anno una meta fra le isole greche che abbiamo deciso di concedercene due in un colpo solo approfittando delle vantaggiose condizioni di prossimità. Il resto lo hanno fatto un meteo eccezionale e la sempre magnifica accoglienza di un paese che a differenza del nostro continua a considerare il turista una risorsa prima che una vacca da mungere. Partiamo proprio da questo aspetto, a mio avviso il più importante nell’ottica di un’esperienza di viaggio che voglia essere rilassante e sostenibile. Chi scrive considera le scelte di consumo l’unica leva che ci resta per provare ad orientare il cambiamento verso una direzione migliore. Ad esempio noi siamo del tutto contrari ai lidi privati, che in Italia, ma anche in alcune zone della Grecia, fagocitano spazi senza ritegno col beneplacito delle amministrazioni, e tendiamo nel contempo ad evitare i luoghi travolti dall’ondata globale che hanno per questo perso identità e fragranze a vantaggio dell’insipienza dell’ibrido.

Cefalonia, per quanto sia in buona parte turistica, ha in questo senso ancora tanto da offrire. Siamo riusciti a ritagliarci spazi soddisfacenti sulle spiagge libere, che in alcune zone come Skala sono ancora a perdita d’occhio, e solo in pochi casi, come ad esempio Antisamos, abbiamo percepito con fastidio la prepotenza dei lidi privati. Itaca è invece in buona parte incorrotta, con molti turisti di origine greca. Solo sulla spiaggia di Filiatro abbiamo dovuto convivere col fastidio di sostare accompagnati dalla musica cubana sparata da lido (per inciso adoro la musica cubana, ma non in Grecia!).

Entrambe le isole sono inoltre lontane anni luce da contesti a noi familiari dove i sindaci approfittano del turismo per sguinzagliare vigili armati di velox e vernice blu da striscia-parcheggio per rimpinguare le casse comunali. Ad eccezione di Petani, dove i privati hanno messo le mani su buona parte dello spazio-sosta, abbiamo sempre parcheggiato gratis, anche su strada. Un plauso particolare va ai vigili di Itaca, in particolare ad un ragazzo incontrato per due giorni di fila, prima a Vathi, poi al Porto di Pisaetos, che in entrambi i casi ha risposto ad una nostra richiesta di informazioni indicandoci la strada correndo per svariati metri al fianco della nostra auto. Provateci su un qualsiasi litorale italiano e fatemi sapere come vi va.

Cefalonia

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Alloggio

Consiglierei di alloggiare nella fascia che va da Argostoli a Spartia/Lourdata/Vlachata, più o meno centrale nell’ottica di visitare l’isola nella sua totalità e soprattutto più economica. Inutile dire che Lassi è la zona più aggredita dal turismo e dal cemento, con relativa movida e fiumi di turisti in ogni angolo. Se è questo che cercate bene, altrimenti statene lontani. I prezzi degli alloggi non sono male anche nella penisoletta di Paliki, precisamente a Lixouri, ma in tal caso gli spostamenti saranno improbi. Ed entra qui in gioco la questione delle strade. Che sono asfaltate e sicure, con tutte le migliori spiagge raggiungibili senza impelagarsi in improbabili sterrati. Ma attenzione: la strada che mette in collegamento Fiskardo e Myrtos con Paliki è al momento chiusa per frana costringendo chi volesse percorrere questa tratta a ridiscendere fino ad Argostoli per poi risalire sulla comoda strada costiera. Al ritorno da Myrtos in direzione Argostoli per uno scherzo del navigatore, che per un’ignota ragione non ci ha proposto la comoda strada dell’andata, ci è toccato percorrere inconsapevolmente la tratta chiusa fino allo sbarramento (per chi ha visitato Karpatos la strada somiglia molto a quella che porta ad Olympos, capre comprese) per poi tornare inevitabilmente indietro. Il bello dell’avventura.

Spesa

 Se avete un appartamento con cucina il supermercato è un’ottima opzione per alternare pasti casalinghi alle immancabili escursioni in taverna. A Cefalonia i migliori sono in zona Argostoli, Lidl e Kritikos su tutti. A 50 metri dal Kritikos c’è anche il distributore di carburante secondo noi più economico, l’Aegean (1.95 la verde, 1.78 il gasolio). I prezzi del cibo non sono molto diversi da quelli italiani. Il Lidl offre ampia scelta di pane, rustici e pezzi per la colazione a costo contenuto. Per i formaggi molto meglio il Kritikos che ha il servizio al taglio. Riguardo l’olio d’oliva i prezzi riscontrati ci hanno confermato la bontà della scelta di portarne un barattolino da casa.

Noleggio auto

La Grecia conferma di essere uno degli ultimi luoghi dove puoi noleggiare in tutta serenità, senza depositi ed a costi ancora accettabili. Da Pefanis abbiamo speso 350 euro per una Daihatsu tenuta 12 giorni, con copertura totale di eventuali danni prodotti in stato di sobrietà (tengono a precisarlo) al di fuori di quelli agli interni e dello smarrimento chiavi. Al terzo giorno abbiamo dovuto ricorrere al cambio della vettura a causa di un fruscio dell’impianto frenante. Problema comunicato alle 20 via e-mail, risposta arrivata dopo mezzora e all’indomani la nuova auto era già bella e pronta.

Inusuale la loro scelta di consegnare le auto non col serbatoio pieno. È stato comunque sufficiente segnalargli il livello presente restituendola alla fine con la medesima quantità di carburante. Evitate i distributori prossimi all’aeroporto, i cui prezzi sono più alti anche di 20 centesimi al litro.

Leggendo l’informativa inviataci da Pefanis già all’atto della prenotazione via e-mail abbiamo infine riscontrato una clausola curiosa quanto gradita: pare coprano anche le eventuali multe. Sembra strano, ma in ogni caso non ci hanno chiesto nulla di più della patente di guida, quindi probabile che sia vero!

Ombrellone

Molti studios ne hanno a disposizione, noi lo abbiamo scoperto tardi. Con 9.90 euro ne abbiamo trovato uno da Yoopi, un negozio non lontano dal Kritikos di cui sopra (precisamente sulla strada che dal Lidl va a Matzakarata, dove c’è pure una necropoli micenea purtroppo abbandonata.

Siti di interesse culturale

Abbiamo provato a visitare il museo di Sami (con biglietto mi sembra a 5 euro), trovandolo però chiuso. I musei chiudono di solito fra le 15 e le 16. Evitata per lo stesso motivo la villa romana di Skala.

Taverne

Ne abbiamo scelte due. Taverna Malikhtari fra Agia Effimia e Myrtos per una buona cucina di terra e To Enetiko a Svoronata per una cena a venti metri dal mare. Entrambe straconsigliate, con possibilità nel secondo caso anche di trovare la moussaka vegetariana.

Vespe

Né più né meno quelle che si incontrano su qualsiasi spiaggia a ridosso delle vegetazione di macchia. Nulla che giustificasse la psicosi in atto fra i futuri avventori sull’isola. A Dafnoudi abbiamo piuttosto incontrato una simpatica vipera avventuratasi sul bagnasciuga. Mi auguro che ciò non contribuisca a scatenare una nuova ondata di panico con relativi frame-social…

Spostamento ad Itaca

La maggior parte delle compagnie di autonoleggio offre la possibilità di portare l’auto ad Itaca beneficiando dei traghetti che collegano Sami a Pisaetos (le compagnie sono Levante Ferries e Ionion Pelagos). Noi abbiamo scelto i primi, acquistando il biglietto online con una quindicina di giorni di anticipo. Prezzo 3 euro a persona per tratta + 12 euro per l’auto. Un po’ nascosto il punto di attracco, su un molo alquanto periferico che sorge a due passi dalla piazzetta dove è segnalato il monumento eretto in onore dei caduti italiani della Brigata Acqui. All’atto della prenotazione non c’è da preoccuparsi nel caso probabilissimo in cui non si conosca in anticipo la targa dell’auto: basta inserire il codice Rent 123.

Spiagge di Cefalonia

Lasciamo il dulcis alla fine. Le spiagge di Cefalonia che abbiamo scelto, tutte raggiungibili in auto con parcheggio, sono state le seguenti:

  • 1° giorno – Makris Gialos. Molto frequentata, con sabbia. È stato un ottimo antipasto in vista del prosieguo.
  • 2° giorno – Agios Thomas: un po’ troppe alghe e discesa da percorrere a piedi un tantino ripida, anche se dotata di ringhiera. Spartia: spiaggia contornata da una splendida falesia, ma anche qui troppe alghe e sole che rientra abbastanza presto. A due passi c’è una piattaforma rocciosa esposta maggiormente al sole con possibilità di entrata in acqua tramite scaletta
  • 3° giorno – Myrtos: meravigliosa dall’alto al tramonto, mi ha leggermente deluso da vicino, forse a causa delle onde che hanno caricato l’acqua di azzurro a scapito della trasparenza. Nel pomeriggio si è anche un po’ sporcata della consueta schiumettina prodotta verosimilmente dalle solite barche di arricchiti maleducati.
  • 4° giorno – Spiaggette di Fiskardo. Stupenda Dafnoudi, raggiungibile con un sentierino praticabilissimo lungo 7-8 minuti di cammino, al pari di Kimilia, meno suggestiva, ma dalle acque parimenti limpide. Infine Emplisi, che ha uno specchio forse addirittura superiore, ma essendo più accessibile è decisamente meno selvaggia, quindi tendente ad essere preferita dalla massa.
  • 5° giorno – Petani – La spiaggia che ci è piaciuta di più. Acqua stupenda ed ampio spazio di spiaggia libera con sassolini che sembrano marmo. Bella anche la strada per arrivarci, in parte costeggiante la laguna.
  • 6° giorno – Antisamos – Fatta il giorno dello spostamento ad Itaca essendo vicinissima al porto di Sami. Paesaggisticamente è superba essendo circondata dalla macchia mediterranea, ma come detto è anche quella più invasa dagli stabilimenti che, per inciso, monopolizzano i posti auto all’ombra obbligando chi va in spiaggia libera a parcheggiare al sole. Non mancano pedalò e moto d’acqua.
  • 7° giorno – Kaminia, sabbiosa con fondale basso e Skala, dalle acque turchesi. In quest’ultimo caso conviene parcheggiare un buon km fuori dal centro abitato, in prossimità del supermarket, dove si accede alla parte più solitaria del litorale.

Itaca

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Abbiamo alloggiato nella parte collinosa di Vathy, distante circa 1km dal porto ma con un dislivello importante. Per la conformazione dell’isola e la distribuzione delle spiagge più interessanti ed accessibili è consigliabile alloggiare proprio lì, nel capoluogo. La cittadina è decisamente carina con il lungomare che si affaccia su un fiordo molto suggestivo. Ci sono almeno tre supermercati medio-piccoli, ma ben forniti ed un paio di negozi in zona porto dove poter reperire pasticceria e rosticceria locali (consigliatissimi tiropita e spanakopita). Prezzi della benzina, degli alloggi e dei noleggi molto più alti di Cefalonia. È abbastanza complesso parcheggiare in centro, ma in compenso in buona parte delle spiagge si trova posto tranquillamente in strada. La nostra permanenza ad Itaca è stata di quattro notti. È questo il tempo sufficiente a godere di tutte le bellezze di un’isola a nostro avviso molto sottovalutata e, per questo, solo in parte azzannata dal turismo di massa che in buona parte si concentra nella zona del porto destinata agli attracchi degli yacht battenti le più svariate bandiere, come di consueto rumorosi ed invasivi.

L’attrazione storica più interessante è stata senza dubbio il monolite di Anogi, un menhir molto particolare situato in un paesino dell’entroterra distante circa dieci minuti d’auto da Stavros, località dove abbiamo ottimamente pranzato presso la taverna Kanenas. Nei dintorni si trovano anche il cosiddetto Palazzo di Odisseo e l’altrettanto cosiddetta scuola di Omero, vestigia forzatamente accostate a personaggi di cui veramente non vi è traccia alcuna, se si eccettua una toponomastica che spazia da Penelope ad Eumeo, da Telemaco a Laerte. Nella strada interna che da Stavros va al porto di Pisaetos passando proprio per Anogi vi è inoltre uno straordinario belvedere che merita una sosta fotografica.

A due passi dal porto sorge il Museo Archeologico, che si limita ad un’unica sala che contiene reperti comunque molto interessanti. L’ingresso è gratuito.

Spiagge di Itaca

  • 1° giorno Sarakiniko (parcheggio a bordo strada), spiaggia divisa in due parti: la prima con baretto, piccolo lido e molo conduce ad un breve sentierino roccioso percorribile anche in infradito che sbocca su una caletta stavolta del tutto selvaggia, circondata da una folta vegatazione fra cui spiccano anche dei cipressi. Ad un paio di km c’è Filiatro, dalle acque parimenti belle e con ampio, ma scosceso, parcheggio all’ombra degli olivi.
  • 2° giornoGidaki. Una delle due spiagge raggiungibili in barca (l’altra è Afales, che non abbiamo visitato in quanto pare che vi arrivi solo tramite minicrociera). In realtà Gidaki è collegata alla spiaggia di Skinos con un sentiero di circa 1.2km, ma pur essendo equipaggiati di marsupio per la nostra bimba di due anni abbiamo preferito evitare il trekking non conoscendone le caratteristiche tecniche. Il barcone per Gidaki salpa alle 11 dal porto di Vathy (il punto preciso è riconoscibile grazie alla presenza di un pannello informativo) e rientra alle 15. Prezzo 15 euro a persona a/r, gratis per i bimbi piccoli. Le acque sono azzurrissime con fondale di sassolini, per uno scenario non molto dissimile a quello di Petani. Al rientro abbiamo deciso di trascorrere il resto del pomeriggio a Dexia, che si narra sia la spiaggia su cui i Feaci abbiamo condotto Ulisse al suo rientro ad Itaca. È questa una delle spiagge tipicamente itacensi, con le acque rese verdissime dai riflessi offerti da una cornice vegetale tipicamente mediterranea, con gli olivi a fungere da ombrelloni per un avventore che si ritrova immerso in una dimensione quasi meditativa. All’ingresso apprendiamo da un pannello informativo contenente informazioni sulla qualità delle acque che esse sono assolutamente balneabili, ma che possono sporadicamente risentire di fenomeni di inquinamento causati dai vicini allevamenti ittici. Per fortuna non abbiamo avuto modo di constatarlo.
  • 3° giornoMinimata – Anche questa spiaggia dista pochissimi km da Vathy, ma per raggiungerla abbiamo dovuto dribblare, con l’aiuto del navigatore, la comoda strada del lungomare, chiusa per qualche ora a causa della visita del Patriarca di Costantinopoli. In mattinata ci siamo goduti le sue acque approfittando dell’ombra offerta da un piccolo pino, poi dopo pranzo abbiamo raggiunto a piedi via strada la spiaggetta di Skinos, distante circa 800 metri, ma dotata solo di 4-5 posti auto con angusti spazi di manovra. Quest’ultima è molto simile a Dexia, ma ancor più lunga e selvaggia, con alberi di pino ed olivo a fornire riparo in un’atmosfera resa ancor più suggestiva dal frinire dei grilli. Approfittando delle tante ore di sole offerte dal periodo a ridosso del solstizio abbiamo quindi chiuso la giornata sulla spiaggia di Mprosta Aetos, distante un paio di km da Dexia sulla strada costiera che conduce al nord dell’isola. Talmente vicina alla strada dall’essere raggiungibile tramite una scaletta che aggira il guardrail, ma nonostante ciò silenziosa e poco frequentata, con un fondale di sassi limpido e pacifico che non ha nulla da invidiare a quello delle più celebri spiagge itacensi.
  • 4° giorno – Ultima giornata dedicata alla zona nord. La scelta è caduta sulla spiaggia di Frikes, che sul navigatore è segnalata come Kourvoulia. Anche in questo caso parcheggio in strada (disponibili 5-6 posti fuori carreggiata, altrimenti è dura) e comoda scaletta che conduce ad una caletta dai colori come sempre vividi. Insieme alla nostra bimba ci siamo divertiti a costruire dolmen e cromlech con i sassi, ispirando il programma per il dopo pranzo che ci ha visto, come detto, arrampicarci fino al paesino di Anogi per la visita al menhir. Il sito è contemplato dai navigatori, che però conducono in un punto della strada assolutamente anonimo. Dopo aver provato invano ad addentrarci nella macchia piena zeppa di rovi ecco l’illuminazione. Avanzando di circa dieci metri ecco sulla destra un comodo viottolo con tanto di targa di benvenuto che dopo un breve cammino conduce direttamente allo spiazzo che ospita il monolite.

Che dire. Il binomio Cefalonia-Itaca ci ha pienamente soddisfatto, imprimendo nei nostri occhi tutti i colori che il mare può offrire, dall’azzurro carico al verde e lasciandoci la consueta sensazione che la Grecia sia una grande madre che accoglie noi mediterranei sempre con lo stesso calore. E a proposito di Itaca, si è rafforzata la convinzione che non sia realmente la patria di Ulisse percependo lo stesso concetto afferrato dal poeta Kostantinos Kavafis: l’Itaca è una magnifica idea, quella del sentirsi a casa anche e soprattutto lontano da casa.

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