È la Spagna che non ti aspetteresti: tra musei modernissimi e santuari sospesi sull’oceano, questa regione è un capolavoro… fantastico!

Tour completo fai da te, nelle tre province: BIZKAIA, GUIPUZCOA e ALAVA, tra paesaggi naturali mozzafiato e pintxos.
Scritto da: Gabry1962
È la spagna che non ti aspetteresti: tra musei modernissimi e santuari sospesi sull'oceano, questa regione è un capolavoro... fantastico!
Partenza il: 24/06/2019
Ritorno il: 03/07/2019
Viaggiatori: 2
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È il lato meno noto, ma più originale della Spagna: i Paesi Baschi sono un paese nel paese, dove si parla una lingua diversissima e senza collegamenti con il resto d’Europa, dove il clima è più fresco e umido, dove i paesaggi sembrano un misto tra Game of Thrones e il Signore degli Anelli. E dove sarà difficile non rimanere incantati. Scommettiamo?

Informazioni utili su un viaggio nei Paesi Baschi

Circa due mesi prima della partenza, abbiamo prenotato il volo a/r Milano MPX – Bilbao sul sito della easyJet, 227 euro per due persone (con un bagaglio in stiva). Sempre on line abbiamo prenotato l’auto a noleggio con la Goldcar, al prezzo di 191 euro per 10 giorni, comprensivo di assicurazione totale (senza franchigia).

Poi, dopo aver stilato un percorso di massima per il nostro tour dei Paesi Baschi, abbiamo riservato i seguenti hotel:

  • 2 notti a Bilbao presso l’hotel Ercilla Lopez de Haro, 175.00 euro senza colazione (tramite Trivago – hotel.com), più parcheggio in garage disponibile sul posto per 20.00 euro al giorno;
  • 1 notte a Bermeo presso l’Hotel-Apartamento Rural Atxurra, 99.90 euro (prenotato on line su booking.com), con colazione e parcheggio gratuito;
  • 1 notte a Lekeitio presso l’Hotel Zubieta (prenotato sul sito dell’hotel con il 5% di sconto, 114,00 euro anziché 120,00), con parcheggio gratuito, ma senza colazione;
  • 3 notti a San Sebastian-Donostia presso l’Hotel Astoria, 270.00 euro senza colazione (prenotato sul sito hotel.com), più parcheggio in garage per 18.70 euro al giorno;
  • 1 notte a Hondarribia presso l’hotel Sercotel Jauregui, 89.00 euro senza colazione (prenotato sul sito hotel.com), più garage privato a 200 metri per 12.00 euro;
  • 1 notte a Vitoria-Gasteiz presso NH Hotel, 83.80 euro con colazione “stratosferica” (prenotato sul sito Expedia); il parcheggio dell’hotel era al completo e quindi abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio pubblico coperto distante 300 metri (non ricordo esattamente quanto abbiamo pagato, ma sicuramente meno di quanto avremmo speso in hotel).

Diario di viaggio nei Paesi Baschi

Giorno 1 – Bilbao

bilbao

Arrivo all’aeroporto di Bilbao in perfetto orario. All’uscita dell’aeroporto prendiamo la navetta dell’autonoleggio Goldcar, che ci porta presso i loro uffici, per ritirare l’auto. Le pratiche si svolgono velocemente e quindi possiamo partire per raggiungere l’hotel. Lasciamo i bagagli in camera e usciamo subito per recarci all’ufficio del turismo che è aperto fino alle 20.00.

Facciamo poi un giro nelle viuzze del Casco Viejo, sino ad arrivare alla Plaza Nueva, la piazza principale in tipico spagnolo: pianta rettangolare, contornata da portici, con i balconi che si affacciano sulla piazza e piena di locali dove servono i famosi pintxos.

Fra i tantissimi ristoranti che incontriamo nelle vie, ne scegliamo uno a caso per la cena ( a nostro avviso nei Paesi Baschi si mangia bene ovunque): Izen Barik. Tra una chiacchiera e l’altra con il simpatico titolare sul calcio italiano e spagnolo, ordiniamo 2 antipasti, 1 paella e 1 secondo di pesce, tutto buono, al costo di 56,00 euro con 1 birra e acqua

Prima di ritornare in hotel, passeggiamo lungo il fiume Nervion, attraversiamo il ponte Zubizuri (progettato da Calatrava), fino ad arrivare al famosissimo Guggenheim, ben illuminato e dove possiamo osservare due delle principali sculture esterne del museo: Maman (lato fiume) a forma di ragno e Puppy (lato ingresso), un enorme cucciolo ricoperto di fiori coloratissimi.

Giorno 2 – Getxco

Dopo aver fatto colazione, ci dirigiamo subito alla Plaza Moyua, bellissima piazza ricca di aiuole fiorite, dove convergono tette le principali strade di Bilbao e su cui si affacciano importanti edifici come l’Hotel Carlton ed il Palacio de Chavarri in stile fiammingo.

A seguire facciamo una passeggiata nel bel parco di Doria Casilda Park, molto verde con un laghetto dove nuotano cigni ed anatre, statue, fontane e tanto altro. Curatissimo e pulitissimo (come del resto tutta la città), merita sicuramente farci una sosta.

Passiamo davanti al moderno e grande palazzo Euskalduna, il palazzo della musica e dei congressi e ritorniamo al Museo Guggenheim per ammirare le sue forme particolari in titanio che luccicano alla luce del sole, ma anche per rivedere il cucciolo di fiori Puppy, che merita di essere visto soprattutto di giorno!!!

È ora di pranzo e decidiamo di andare a mangiare al Ribera Market, un moderno (servito da scale mobili) e pulitissimo mercato, praticamente senza odori nonostante la presenza di molti venditori di pesce, carne e molto altro. Al 2° piano c’è la zona per mangiare, piena di bar che offrono svariati pintxos, oltre ad altre bancarelle che preparano svariati piatti tipici. Ci fermiamo per pranzo e la scelta è veramente difficile talmente è varia la selezione, noi prendiamo quattro pintxos ed una birra per 8.90 euro.

Una volta usciti, vediamo lì vicino il San Anton Bridge, il ponte più antico della città e l’omonima chiesa. Poi, uscendo dal Casco Viejo, passiamo davanti al teatro Arriaga Antzokia e raggiungiamo la stazione della metro che si trova vicino all’ufficio del turismo. Facciamo il biglietto (euro1,80) e dopo circa 20-25 minuti scendiamo alla stazione Areeta (linea 1). In circa 10 minuti di camminata arriviamo al fiume Nervion, dove si trova il Puente Colgante, noto anche come Ponte di Vizcaya o Bizkaia. Il ponte collega le località di Getxo e Portugalete, con una piattaforma sospesa che attraversa ogni 5 minuti il fiume, caricando passeggeri ed automobili.

Attirati da questo alto ed apparentemente stretto ponte decidiamo di salire in cima (46 metri), dove c’è una passerella che lo attraversa (senza paura in quanto ben protetto) e dal quale si vede un bel panorama. Salita in ascensore e attraversamento 8,00 euro.

Rientriamo a Bilbao sempre con la metropolitana e scendiamo alla fermata Indautxu per andare a curiosare dentro l’Azkuna Zentroa: un ex magazzino trasformato in centro culturale e di intrattenimento, sorretto da 43 diverse e tozze colonne, di svariati colori e ognuna di forma diversa. Molto particolare, forse un po’ buio, ci si può trovare un cinema, gallerie d’arte, piscina sul tetto con fondo trasparente, caffè e ristoranti.

Cena al ristorante La Vina del Ensanche (meglio prenotare perché è sempre pieno): 2 antipasti (asparagi gratinati ed acciughe), un secondo e due dolci 56,00 euro. Il locale è caratteristico e molto caotico, noi abbiamo cenato all’interno. Buono e servizio veloce.

Giorno 3 – Acantilados de Azkorri, Sopelana, Pentzia, Bermeo

Dopo aver fatto colazione alla panetteria Bertiz (a Bilbao ce ne sono molte), una valida alternativa alle care colazioni degli hotels, partiamo in direzione di Getxo e facciamo una breve sosta per vedere il palacio Lezama Leguizamon che si trova sullla strada che costeggia il mare, in alto sulla destra. Lo vediamo solo esternamente, un bel palazzo con un bel parco.

Proseguiamo sul lungomare e ci fermiamo al grande parcheggio di Puerto Viejo. Lì usufruiamo dell’ascensore che sale sino al paesino dei pescatori costruito sulle rocce. Però prima di visitarlo, giriamo a sinistra e percorriamo una stradina, inizialmente in salita, per raggiungere un belvedere sulla Playa de Arrigunaga. Molto bella, con veduta panoramica delle scogliere sullo sfondo. Al rientro, facciamo un giro nelle viuzze del paesino, molto caratteristico, con case bianche dai balconi fioriti e numerosi ristorantini.

Riscendiamo a Porto Viejo e con l’auto ci spostiamo fino al parcheggio nei pressi del Fuerte de la Galea. Da lì con una passeggiata non difficile, ma totalmente sotto il sole, passiamo davanti al Faro de la Galea, per poi arrivare ad ammirare l’Acantilados de Azkorri, un posto dove le scogliere con le loro particolari formazioni geologiche rendono questo posto davvero affascinante. Proseguiamo la passeggiata ammirando la costa da vari punti panoramici fino ad arrivare alla spiaggia di sabbia nera di Azkorri. La passeggiata è lunga ma semplice, ma con giornata di sole è meglio portarsi berretto, creme solari e bere al seguito.

Proseguiamo verso Sopelana Beach, una spiaggia molto bella e vasta. Si lascia l’auto in un parcheggio a pagamento posizionato su un’altura dove ci sono due “mirador” su due spiagge diverse. Noi scendiamo in quella di destra, dove ci sono punti di ristoro e una scuola di surf.

Dopo aver mangiato un buon panino ed un’insalata, ripartiamo in direzione di Barrika. Dal parcheggio una breve discesa porta all’inizio della scalinata che scende alla spiaggia selvaggia. Merita!

Ultima sosta prima di andare in hotel, la Playa de Plentzia, una spiaggia enorme e molto affollata. Fate attenzione: il parcheggio anche qui è a pagamento e i controllori passano ogni 5 minuti.

Raggiungiamo infine l’hotel prenotato, che si trova a 10 minuti dal centro di Bermeo. Visto l’orario (abbastanza tardi), la stanchezza e la posizione decentrata, decidiamo di non uscire per cena e mangiamo lì: bene ed abbondante (71,00 euro).

Giorno 4 – San Juan de Gaztelugatxe, Mundaka, Gernika-Lumo, Lekeitio

Dopo colazione raggiungiamo San Juan de Gaztelugatxe (all’ingresso c’è un parcheggio gratuito). Noi avevamo fatto la prenotazione della visita online per evitare eventuali code, ma poiché siamo arrivati presto, non c’è stato alcun controllo (l’ingresso è gratuito). La prima parte del percorso è una ripida discesa, poi questa si attenua e si arriva all’inizio della scalinata (200 scalini), meno dura di quanto immaginavo osservandola da lontano. Che dire, posto incantevole, con numerosi scorci panoramici per fare fotografie. Vale la fatica e oserei quasi dire l’intero viaggio nei Paesi Baschi. Noi, forse per l’orario o forse per il giorno infrasettimanale, non abbiamo trovato orde di turisti come molti dicevano.

Ora si va a Mundaka, un paesino che si affaccia sull’oceano con una chiesetta, l’Ermita de Santa Catalina, posta a picco su una scogliera. Dopo le foto di rito facciamo una passeggiata nel centro fino al porto, dove ci fermiamo per mangiare degli ottimi pintxos (4 + il bere 9,00 euro).

Prossima meta Gernika-Lumo, famosa purtroppo per il bombardamento subito durante la guerra civile spagnola. Una cittadina graziosa, con molti fiori ed aiuole, una copia a grandezza naturale del famoso dipinto di Picasso realizzata con piastrelle di ceramica ed esposta su un muro vicino al Museo de la Paz de Gernika, un parco molto carino e il troncone della quercia sotto la quale si riuniva il Parlamento basco dal Medioevo fino al 1876. Quest’ultima abbiamo potuto vederla solamente dall’esterno del palazzo in cui è custodita, la Casa de Juntas (dove si riunisce il governo provinciale), poiché quel giorno si teneva un discorso del presidente basco. La cittadina merita la visita.

Giungiamo quindi a Lekeitio, dove dormiremo una notte. Dall’hotel con una passeggiata di 15 minuti tra le vie cittadine si arriva fino al porto, dominato da un’enorme basilica, molto bella dal lato principale. Sul lato sinistro del porto si estende la cittadina e sul lato destro c’è una bella spiaggia con davanti un’isoletta che si può raggiungere a piedi quando c’è la bassa marea. Dietro alla spiaggia un parco con aiuole e panchine da dove ammirare un bel panorama. Cena al ristorante Antzarrak, che si trova alla fine del lungomare. Locale spartano, con personale molto cordiale. Abbiamo mangiato bene un antipasto, un rombo molto grande per due con verdure, al prezzo di 71 euro.

Giorno 5 – Lekeitio, Zumaia, Deba, San Sebastian 

Partenza per Zumaia dove il personale dell’ufficio del turismo, ci consiglia di parcheggiare in un grande parcheggio gratuito, un po’ lontano dalla spiaggia e dalla partenza della Ruta del Flysch. Quindi attraversiamo la cittadina, e dopo una breve salita arriviamo nei pressi dell’Ermita de San Telmo, da dove parte la “Ruta”. Prima di arrivare all’eremo sulla destra c’è un “mirador” da dove si può godere di un panorama eccezionale sulle rocce e sulla spiaggia di Zumaia. Dopodiché iniziamo a percorrere il sentiero della Ruta del Flysch e dopo circa 10-15 minuti di cammino, arriviamo ad un altro “mirador” con una veduta spettacolare.

Presi dall’euforia dei bei paesaggi che incontriamo, decidiamo di proseguire la camminata che in 15 km arriva fino a Deba. Il sentiero sale e scende, e dopo un’ora e mezzo troviamo un furgone (alcune recensioni dicevano che si raggiungeva dopo 45 minuti) che vende panini e bibite, dove ci si può rifocillare. Non è il massimo, ma è l’unico posto dove mangiare e bere qualcosa che si trova lungo l’intero percorso. Almeno ci sono tavoli e panchine dove riposarsi un po’. Dopo aver mangiato qualcosa, non sapevamo se proseguire o meno, in quanto la segnaletica indicava ancora 3 ore e 10 minuti per arrivare a Deba. Alla fine decidiamo di proseguire, anche perché rimessi in forza dai panini e dalla frutta. Il sentiero si scosta dal mare verso l’interno per circa un’ora, se non di più, ed attraversa prati verdi e boschi. Dopo circa due ore arriviamo allo splendido mirador di Sakoneta che ci ripaga di tutte le fatiche. Sostiamo un po’ qui per ammirare queste bellezze naturali, sicuramente esaltate dalla bella giornata di sole. Arriviamo poi a Deba con la sua lunghissima spiaggia e raggiungiamo la stazione, dove prendiamo il treno (che parte ogni ora) per ritornare a Zumaia. Il sentiero è quasi tutto un saliscendi, la segnaletica indica come durata del percorso Zumaia-Deba o Deba-Zumaia 4 ore e 30, noi con le soste e le pause per le fotografie, ci abbiamo impiegato 5 ore e 30. A parere nostro la parte più bella è quella iniziale e quella centrale (partendo da Zumaia).

Riprendiamo l’auto e dopo 35 km arriviamo a San Sebastian. Molto stanchi per la lunga camminata, ceniamo vicino all’hotel, alla Sidreria Salaberria Sagardotegia, dove mangiamo abbastanza bene ad un buon prezzo. Un antipasto, due piatti di pesce e bevande 52,00 euro.

Giorno 6 – San Sebastian, Zarautz, Getaria, San Sebastian

Colazione alla pasticceria Geltoki, che dista 800 metri dall’hotel, ma vicino al centro di San Sebastian. Proseguiamo sino al Parco Alderdi Eder, che si trova davanti al municipio e vicino alla Playa de la Concha. Il parco molto ben curato, fiorito e con panchine dove fare una pausa, è molto bello. Poi ci addentriamo nella Parte Vieja della città, dove percorriamo i suoi vicoli, tra cui la famosa calle 31 de agosto, una delle vie principali con i suoi innumerevoli locali dove mangiare e dove si svolge la “movida” di San Sebastian.

Vediamo anche l’Iglesia de San Vicente e la Plaza de la Constitucion. Il tempo non è dei migliori, così decidiamo di ritornare in hotel per vestirci in maniera un po’ più pesante e prendere l’auto per andare a Zarautz e Getaria, due cittadine che ci eravamo prefissati di visitare il giorno prima, ma non eravamo riusciti a visitare per mancanza di tempo.

Quindi prima tappa Zarautz, dove parcheggiamo un po’ lontano dalla spiaggia (costo minimo 2,50 euro). A piedi raggiungiamo l’affollata e lunga passeggiata lungomare che percorriamo in tutta la sua lunghezza. È ora di pranzo e ci addentriamo nel bel centro della cittadina pieno di locali, ma fatichiamo a trovare posto per sederci talmente sono affollati. Finalmente troviamo posto in uno di questi e come al solito pranziamo alcuni pintxos.

Incerti se proseguire a piedi per Getaria, percorrendo la lungo la passeggiata che costeggia il mare (3-4 chilometri), optiamo alla fine per andarci in auto, risparmiando così le forze per salire al Monte San Anton. Posteggiamo nei numerosi parcheggi a pagamento lungo il porto (anche qui raccomandiamo vivamente di pagare perché non abbiamo mai visto così tanti controllori, tra l’altro molto solerti). Saliamo prima nel paesino, dove si incontra l’Iglesia de San Salvador (chiesa molto particolare, con il pavimento in pendenza) e percorriamo la graziosa via centrale ricca di locali e ristoranti, dove grigliano il pesce all’aperto. Riscendiamo quindi al porto e prendiamo una stradina in salita che porta al Monte San Anton. Il percorso dura circa 20 minuti ed è una salita costante. Lungo il percorso bella vegetazione con piante e tanto verde. Dalla cima si può godere di un bel panorama, anche se purtroppo, la giornata in cui siamo stati noi, il tempo non era dei migliori.

Ritorniamo a San Sebastian dove ceniamo alla Karriba Taberna. Qui tra le tante varietà di pintxos, c’è quello con la chuleta (bistecca), che praticamente è un mezzo secondo. Il proprietario è cordiale e simpatico. Non lo so se perché è sabato, ma questo come tanti altri locali nelle vie della Parte Vieja sono tutti affollatissimi.

Giorno 7 – San Sebastian

Anche oggi la giornata non è serenissima, peccato! Dall’hotel ci dirigiamo verso il centro dove troviamo un caffè aperto per far colazione. Proseguiamo a piedi fino alla playa di Zurriola, per vedere una delle tre spiagge di San Sebastian. La spiaggia è meno affollata della Concha, dicono che abbia onde adatte ai surfisti, anche se quando siamo stati noi il mare era calmo. Dietro alla spiaggia si trova il Kursaal, palazzo in stile moderno con la forma di due cubi, dove si svolgono eventi culturali, tra cui il famoso Festival del Cinema di San Sebastian. Non mi è piaciuto eccessivamente, più interessante alla sera quando si illumina di svariati colori. Percorriamo il Paseo Nuevo che costeggiando il mare aggira il Monte Urgull, fino ad arrivare ad ammirare l’isola di Santa Clara e la baia della Concha. Volevamo salire sul monte ma visto la giornata uggiosa rinunciamo. A piedi percorriamo tutta la lunga passeggiata che costeggia la bella spiaggia de La Concha, fino ad arrivare (dopo 1,5 km) al Palazzo Miramar sul promontorio che divide le due spiagge de La Concha e Ondarreta. Bellissimi i suoi giardini fioriti e il panorama è spettacolare!!!

Dopo una breve sosta proseguiamo il cammino sul lungomare di Playa Ondarreta, anche questa meno affollata della Concha, ma comunque graziosa.

Dopo un pranzo a base dei soliti pintxos, saliamo con la funicolare (3,75 euro a/r) sul Monte Igueldo, dal quale si ha una vista eccezionale sulle spiagge e sulla baia. Da non perdere!!! C’è anche un vecchio luna park e qualche posto dove mangiare qualcosa.

Al rientro arriviamo sino alle Peine del Viento, enormi sculture moderne in ferro, ormai arrugginito, ancorate sulla scogliera. Sempre lì, ci sono 7 buchi nel pavimento dai quali fuoriesce vento con l’arrivo delle onde.

Prendiamo poi il bus e ritorniamo in centro, più precisamente in Plaza de Gipuzkoa, una piccola piazza con un bel giardino pieno di aiuole fiorite, panchine su cui rilassarsi e bellissimi scorci su un laghetto artificiale. Cena in uno dei tanti ristoranti della zona vecchia della città: il Betijai Barria, dove abbiamo mangiato bene. 2 antipasti, 2 piatti unici + bevande al prezzo di 50,00 euro. Rientro in hotel con il bus. Il biglietto si fa a bordo (1.75 euro).

Giorno 8 – Pasai Donibane, Monte Jaizkibel, Hondarribia

Lasciamo San Sebastian e raggiungiamo la vicina Pasaia, con un porto molto importante, composta da quattro villaggi. Noi ci fermiamo a Pasai Donibane, il più caratteristico. Un pittoresco paesino che si sviluppa lungo la costa del fiume, con una bella piazza su cui si affacciano le case colorate dei pescatori. Una bella strada che poi si trasforma in sentiero, conduce fuori dal paese sino a vedere lo spettacolare accesso al porto attraverso una stretta fenditura nella scogliera. Lungo il percorso si possono ammirare belle fioriture di ortensie azzurre.

La tappa seguente è Hondarribia e per raggiungerla prendiamo la strada che sale sino al Monte Jaizkibel (547 metri di altitudine), che dovrebbe essere panoramica, ma purtroppo ci ritroviamo avvolti da una nebbia fittissima. Peccato! Scendendo ci fermiamo un attimo a vedere il Santuario della Madonna di Guadalupa (tappa del cammino di Santiago), da dove si ha una bella vista su Hondarribia e sulla cittadina francese di Hendaye, che si trova sulla sponda opposta del fiume.

Raggiungiamo quindi Hondarribia, lasciamo l’auto in un parcheggio pubblico e saliamo attraverso stradine acciottolate nel centro storico, racchiuso da possenti mura. Assolutamente da vedere due bellissime piazze: Plaza de Armas e Plaza de Gipuzkoa. Usciamo poi fuori dalle mura e raggiungiamo Calle San Pedro, una via alberata con le vecchie case coloratissime dei pescatori riadattate a bar e ristoranti. Arriviamo piedi, anche se un po’ distante, fino alla spiaggia. Non ci è piaciuta molto perché rovinata dai palazzoni costruiti alle sue spalle. Hondarribia comunque merita sicuramente una visita.

Rientriamo in centro e andiamo a riposarci in hotel, il Sercotel Jauregui. Per cena ritorniamo in Plaza de Armas al ristorante Txina, dove abbiamo mangiato bene spendendo 62 euro (1 antipasto a base di vongole, coda di rospo e sogliola con contorno, 1 dolce). Unica nota dolente, agli spagnoli proponeva il menù del giorno, mentre ai turisti solo quello alla carta.

Giorno 9 – Santuario di Loyola, Onati, Santuario de Arantzazu, Vitoria-Gasteiz

Dopo aver fatto una buona colazione alla Pastelería Kai Alde in Calle San Pedro, partiamo in direzione di Vitoria Gasteiz. Lungo il percorso facciamo delle soste. Prima tappa al Santuario di Loyola, dove arriviamo dopo aver percorso circa 60 km. Il santuario dedicato a San Ignazio, raccolto in mezzo ad un parco, non è enorme, ma l’interno è molto carino con una bella cupola, i cui dipinti vengono riflessi in uno specchio situato al centro della navata, che ingrandisce i dettagli.

Dopo il santuario ci fermiamo ad Onati, una graziosa cittadina che si trova nella parte rurale dei Paesi Baschi. Prima di andare a mangiare qualcosina, facciamo tappa all’ufficio turistico che ci consiglia sulle cose da vedere: Universidad de Sancti Spiritus, la prima università dei Paesi Baschi che è stata aperta sino al 1902; l’Iglesia de San Miguel, un’enorme chiesa vista solo da fuori perché era chiusa; il Monasterio de Bidaurretae e la piazza con il Municipio. In quest’ultima piazza, mangiamo degli ottimi pintxos, molto buoni a prezzi onestissimi.

Seguendo i consigli della Lonely ci rechiamo poi al Santuario de Arantzazu, 10 km a sud di Onati. Una stradina molto panoramica, ci conduce presso questo luogo di pellegrinaggio. La struttura, a prima vista, assomiglia a tutto tranne che ad un santuario. È in stile moderno, con due torri rettangolari ai lati ed una più alta alla sua sinistra, con 14 sculture moderne che rappresentano gli apostoli. All’interno lo sfondo dell’altare è in pietra, e crea un’ambiente freddo. Particolare, non posso dire che è bello, ma sicuramente vale la pena di vederlo per la sua atipicità.

Nel pomeriggio arriviamo a Vitoria Gasteiz, capoluogo dei Paesi Baschi. La prima impressione è che la viabilità non sia delle migliori, poco scorrevole e con soste molto lunghe ai semafori. Arriviamo comunque in hotel. Il garage privato è pieno, il personale della reception ci indica un parking pubblico che dista circa 200 metri. Dopo aver lasciato i bagagli in camera, usciamo per visitare la città. Subito di fronte all’hotel c’è il grande parque de la Florida, con tanto verde, aiuole, ruscelli ed alberi. Leggendo la guida, apprendiamo che nel 2012 è stata nominata Capitale Verde d’Europa, per la serie di parchi, laghi e paludi collegati tra loro con piste ciclabili per un totale di 31 km che fa da anello e circonda tutta la città. All’interno del parco c’è anche la Catedral Nueva. Proseguiamo fino alla Plaza de la Virgen Blanca. Bellissima! Per ammirarla meglio dall’alto, saliamo sino alla chiesa gotica di San Miguel, che domina piazza. Sul lato destro si trova la Plaza del Machete, con alle spalle il Paseo de Los Arquillos, una serie di arcate con scale e terrazze, che segna il confine tra la città vecchia e quella nuova. Tutto molto bello! Nelle vivinanze si trova Plaza Espana (o Plaza Nueva) una tipica piazza spagnola, quadrata e contornata da portici. Percorriamo Calle de la Cuchilleria, la via principale della città vecchia, per poi arrivare alla Catedral de Santa Maria. Questa chiesa si trova nel punto più alto della città vecchia ed è in ristrutturazione. Ha ispirato Ken Follet alla stesura del romanzo I pilastri della terra, non per niente si può anche trovare una sua statua che gli hanno dedicato. Per accedere alla parte alta della città ci sono scale mobili e tapis roulant perfettamente funzionanti. Bravi! Passeggiando nelle stradine della città vecchia ci imbattiamo in numerosi murales dai colori molto vivaci che affrescano intere facciate dei palazzi.

Ceniamo vicino all’hotel al ristorante The Bost (prenotato), dove abbiamo mangiato benissimo pagando 67,50 (un antipasto con jambon iberico buonissimo, uno con acciughe e patate, un filetto di carne ed un rombo).

10° giorno – Vitoria Gasteiz, Saline di Añana, Bilbao

Ultimo giorno. L’aereo parte nel tardi pomeriggio. Da Vitoria decidiamo di arrivare sino alle Salinas de Añana, che raggiungiamo dopo mezz’ora d’auto. Un luogo naturalistico di grande fascino. Queste saline producono un rinomato sale presente su tante tavole degli chef baschi. Raggiungiamo quindi l’aeroporto di Bilbao, per il rientro in Italia.

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