Berlino…

... talmente bella che preferisco averne due
Scritto da: Massimo Balletto
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Partenza il: 13/07/2014
Ritorno il: 18/07/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Quest’anno abbiamo deciso per la Germania: Berlino per l’esattezza!

Abbiamo intrapreso questo viaggio con l’idea di scoprire quella che è senza dubbio la capitale di un grande paese e che, in Europa, rivaleggia per notorietà con Londra, Parigi e la nostra Roma. Siamo tornati a casa con la sensazione che Berlino è una città moderna ed in continua evoluzione, protesa sicuramente al futuro ma senza voler dimenticare quel passato che a volte potrebbe anche essere un po’ scomodo. Si respira un’aria frizzante, inebriante che entusiasma e che, ahimè, stride con il periodo decadente e buio che viviamo ora in Italia. Passeggiare per la città è come camminare sopra quel muro che ha diviso per anni Berlino e vedere da una parte il futuro fatto da edifici super moderni, da gru che si protendono verso l’alto e dall’altra la storia subita e inflitta della seconda guerra mondiale e della successiva guerra fredda che forse vive ancora lì come un fantasma, come dimostrano le ricostruzioni ancora non terminate o le indecisioni su cosa fare di alcune zone “no man’s land” e di pezzi di muro ancora in piedi.

Primo giorno

Ore 9.30 arrivo all’aeroporto di Berlino ed immediato acquisto della berlino welcome card, indispensabile per chi vuole muoversi in tutta tranquillità con ogni mezzo pubblico nelle zone A/B/C della metropoli tedesca. Utilizzando la metro arriviamo con facilità all’albergo “Holiday Inn Express Berlin City Center“; carino e pratico situato in via Stresemannstrasse nella zona centrale della vecchia parte est di Berlino.

Nel pomeriggio ci dirigiamo al Kurfurstendamm (Ku’damm) che oggi è una via per lo shopping come lo era prima della caduta del muro in quanto apparteneva alla vecchia parte ovest di Berlino, ma un tempo era la via regale che percorrevano i sovrani prussiani per andare a caccia al castello di Charlottenburg e per raggiungere Potsdam.

All’inizio della via si trova la chiesa definita “Dente cariato” simbolo dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Nella via si trova il museo ”The story of Berlin” che ripercorre la storia della città dalla sua nascita fino alla caduta del muro; lo visitiamo perché può essere una buona preparazione per affrontare più consapevoli la visita dei giorni successivi. L’esposizione è di grande suggestione e colpisce molto l’ultima parte che presenta e mette a confronto la vita nelle due Berlino con una ricostruzione di abitazioni e vita familiare nell’est e nell’ovest. La visita del museo finisce con la discesa nel bunker costruito durante la seconda guerra mondiale che avrebbe dovuto ospitare 3000 persone: non vedevamo l’ora di uscire fuori da quel freddo e buio sotterraneo!

Finiamo la visita di questa parte della città raggiungendo con il bus il castello di Charlottenburg e passeggiamo e ci rilassiamo nell’immenso parco che lo circonda.

La giornata finisce poi con una cenetta in un ristorante vicino all’albergo dove, insieme ai berlinesi euforici, abbiamo visto il primo tempo della finalissima dei mondiali di calcio: Germania vs Argentina, sperando che l’arbitro italiano non commettesse imparzialità ed errori, non si sa mai!

Alla vittoria della Germania i Berlinesi si sono scatenati, come prevedibile, in grandi festeggiamenti durati tutta la notte.

Secondo giorno

Sveglia presto e alle 9.00 pronti per la giornata. Ci avviamo a piedi verso il cuore futuristico della città: Potsdamer Platz, simbolo della ricostruzione. La piazza è veramente emozionante, il sole si riflette nelle mille vetrate dei palazzi e fa scintillare l’acciaio delle strutture. Il nostro bambino di 9 anni rimane meravigliato della piazza e del Sony Center ed è incredulo al racconto di cosa abbia rappresentato per Berlino quel muro di cui è ancora visibile un pezzo a metà piazza e come quel luogo, oggi così pieno di vita e di frenetiche attività, prima del 1989, potesse essere una no man’s land. Oggi da quel pezzo di muro parte la striscia di mattoni incastonati nell’asfalto che attraversa tutta Berlino tracciando l’antico percorso, come ricordo di quell’assurdità. Camminiamo seguendo la striscia di mattoni verso il simbolo storico di Berlino, la porta di Brandeburgo.

Nel cammino incontriamo un monumento moderno dedicato allo sterminio degli ebrei (Memoriale della Shoah): tanti cubi e parallelepipedi di varie altezze e di colore scuro disegnano una città labirinto dove, solo ad entrarci dentro, viene la sensazione di perdere chi è insieme a te.

La porta di Brandeburgo la troviamo ancora allestita a festa per la vittoria della nazionale di calcio; trovarsi sotto e guardare ad est verso Unter den Linden e poi girarsi a ovest verso Strasse des 17 Juni non può non far venire in mente le immagini, viste in tv, della caduta del muro ed invitare a soffermarsi un attimo e ripercorrere quei momenti…

Decidiamo di proseguire verso est: Unter den Linden, fiancheggiata da magnifici palazzi storici tra cui l’università Humboldt dove hanno insegnato grandi nomi (Fichte, Hegel, Koch, Planck, Einstein). L’ultima parte della via è ancora in ricostruzione come pure la zona davanti al Berliner Dom (la cattedrale) dove troverà posto il palazzo reale prussiano, distrutto dai comunisti russi ed attualmente oggetto di una fedele ricostruzione.

La Unter den Linden conduce all’isola in mezzo al fiume Spree, denominata “isola dei musei” – Museumsinsel, che rappresenta uno dei più grandi progetti di rinnovamento della città e che contiene un complesso di cinque musei dove trovano collocazione preziose opere e reperti archeologici di fama internazionale.

Noi abbiamo scelto di ammirare da vicino lo splendore del busto di Nefertiti al Neues Museum.

Proseguiamo la visita verso il quartiere di S. Nicola – Nikolaiviertel, appartenente alla vecchia Berlino, raso completamente al suolo durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi fedelmente ricostruito in perfetto stile prussiano: tanto da sembrare distaccato da tutto il resto.

La camminata nella “Berlino dell’est” finisce nella super piazza di Alexanderplatz che rievoca ancora oggi il sapore malinconico della sua storia passata: la dimensione immensa ed i palazzi tristi che la circondano incorniciano, come un quadro d’antan, quello che era il tempo della DDR. Per la cronaca la piazza è in attesa di ristrutturazione.

Finiamo la giornata salendo in cima alla torre della televisione – Fernsehturm – dove Berlino ci appare nella sua interezza: squadrata, con i suoi palazzi per lo più moderni e le sue mille gru sparse per tutta la città.

Terzo giorno

Oggi ci dirigiamo a Potsdam in quanto Berlino è presa d’assalto da centinaia di migliaia di tedeschi, giunti da tutto il paese, per i festeggiamenti alla nazionale di calcio che fa rientro a casa e procederà ad un tour trionfante per le vie della capitale. Prendiamo la S-Bahn ed in 40’ arriviamo alla vicina città, scelta dai sovrani prussiani come residenza durante le battute di caccia.

Visitiamo il castello di Sanssouci, gioiello del rococò tedesco, che era il luogo di villeggiatura di Federico II il Grande. Il nome della residenza significa “senza pensiero” ed infatti il sovrano ci si rifugiava per allontanarsi dai pensieri delle battaglie e nutrire il suo animo con arti nobili come la musica, la pittura, la filosofia; lo scrittore Voltaire frequentava assiduamente la casa tanto che una camera era arredata per lui. Il castello ha un solo piano perché il re amava pensare che l’arte di cui si circondava dovesse essere un tutt’uno con la natura del parco circostante.

In serata facciamo tappa per la nostra cena lungo le rive del fiume Spree, nel quartiere Friedrichshain, vecchio quartiere popolare di Berlino Est, oggi preso d’assalto dai berlinesi artisti, intellettuali e radical chic. Il quartiere è poco turistico e l’aria che si respira è rilassante, soprattutto gironzolando nelle zone che furono no man’s land ed oggi, ancora solo oggetto di un progetto di riqualificazione e ricollocamento, “occupate” da associazioni culturali che danno vita a circoli culturali in piena libertà e dove gli artisti anche più audaci possono dar forma e vita alla loro creatività.

Ceniamo in un locale alla moda vicino al tratto di muro ancora in piedi, lungo 1,3 km, che nel 1990 venne decorato con murales satirici sul tema della fuga e della caduta da street writers giunti da tutto il mondo per celebrare la caduta del muro. I murales rappresentati costituiscono la più grande galleria all’aperto del mondo.

Quarto giorno

Oggi ci dedichiamo alla scoperta della Berlino Ovest e dalla porta di Brandeburgo ci dirigiamo verso Strasse des 17 Juni in direzione della Cancelleria – enorme “lavatrice” – così come viene definita dai berlinesi. Qui i turisti affollano in gran numero la piazza che fronteggia il Bundestag.

Rinunciamo a visitare il Museo d’arte Contemporanea, come era da programma, perché poco accattivante ai nostri occhi e ci buttiamo invece nel Museo delle Comunicazioni dove il nostro bambino inizia la visita giocando a pallone con due robot posti all’ingresso.

Pranziamo e girovaghiamo un po’ nel grandissimo parco Tiergarten (polmone verde di Berlino) e poi saliamo in cima alla colonna della vittoria – Siegessaule assolutamente da non perdersi! con la sua statua dorata scintillante al sole – da cui si ha una vista a 360 gradi sulla città e che ci rimanda con il pensiero al film Il Cielo Sopra Berlino con i famosi angeli che osservano la città dall’alto.

Sotto la colonna prendiamo il bus n°100 – riportato su tutte le guide come un must per un tour della città – ma che in realtà sconsigliamo vivamente a tutti i viaggiatori un po’ dinamici che preferiscono girare con le proprie gambe, in quanto affollato e noiosissimo.

Ceniamo presso il rinomato ristorante Kartoffelkeller che propone un ottimo menù chiaramente tutto a base di patate e poi ci dirigiamo verso il Reichstag per la visita alla cupola alle ore 21:00, che avevamo prenotato on-line dall’Italia.

Bellissimo!! Una lenta salita a chiocciola ti porta in cima alla cupola di vetro e mentre si sale, attraverso l’audioguida fornita anche in italiano, si ascolta la storia della cupola e delle costruzioni della città che si possono ammirare. Abbiamo aspettato le 22:00 per vedere da qui il tramonto sopra Berlino e le luci della città accendersi. Tornando verso l’uscita si rimane sorpresi dalle immagini della cancelliera Merkel proiettate su maxi schermo in una parete vicino al Bundestag e ti viene da pensare … altro che talk show all’italiana!!

Quinto giorno

Tutta la mattina, fino alle 14.00, viene impiegata nella visita del Museo della Tecnica (Deutsches Technikmuseum Berlin), … semplicemente grandioso!! Ci sarebbe voluta una giornata intera per vederlo tutto con la massima calma!

Nostro figlio è partito “sparato” con la parte chiamata Spectrum, un annesso al museo dove si possono eseguire ben 250 dimostrazioni di esperimenti in tutti gli ambiti scientifici. Euforico si è precipitato all’ingresso del Technikmuseum – allestito all’interno della vecchia stazione merci di Anhalt (Anhalter Bahnhof) dove, al piano terra, c’è un’esposizione di treni – carrozze e motrici di tutte le epoche, poi è salito al primo piano dove è collocato il settore fotografia e cinema, poi il settore chimico e farmaceutico, poi quello manifatturiero e metallurgico. Salita veloce al secondo piano dove c’è il settore nautico (eccezionale!) e ancora sopra il settore velivoli e qui, Riccardino ha avuto una battuta di arresto, la stanchezza ha preso il sopravvento sulla curiosità di vedere. In realtà il museo contiene talmente tante cose belle che vorresti vederle tutte ma è praticamente impossibile farlo in una sola volta senza stancarsi; tant’è che noi abbiamo saltato il settore della stampa e del tessile.

Dopo il pranzo al museo, ci dirigiamo all’angolo tra Friedrichstrasse e Kochstrasse per l’imperdibile Checkpoint Charlie, ex postazione di frontiera e praticamente l’unico punto di passaggio tra Est e Ovest all’epoca della divisione della città.

Qui ci siamo fermati a guardare le foto ricordo e a rispondere alle domande di nostro figlio curioso e un po’ sbalordito della storia che gli raccontavamo.

Proseguiamo per Friedrichstrasse e ci fermiamo a mangiare un gelato nella Gendarmenmarkt, un tempo piazza del mercato ed oggi una elegante e bella piazza nel quartiere Mitte di Berlino.

Decidiamo poi di fare una passeggiata nel quartiere Prenzlauer Berg, un tempo quartiere popolare tra i più squallidi dell’epoca comunista, ma oggi totalmente diverso. L’atmosfera è animata da mamme e bambini e studenti ai tavolini dei caffè soprattutto sulla Kollwitzplatz.

Ora, con la metro, non ci resta difficile raggiungere di nuovo il quartiere di Kreuzberg e cenare lungo Bergmannstrasse, strada molto animata e poco turistica con begli edifici, atelier d’artisti, negozi d’antiquariato e caffè di tendenza. Questa è una parte del quartiere dove convivono diverse comunità anche se la predominante è quella turca. Per la cena non sappiamo che ristorante scegliere, tanta è la vastità di cucine di tutto il mondo, specchio dell’anima multiculturale di questo quartiere.

Il nostro viaggio a Berlino finisce qui con il rimpianto di non aver potuto vedere tanti altri bei musei come quello ebraico o quello della Gestapo o quello della DDR e quello naturalistico, ma con la consapevolezza che a Berlino val sempre la pena di tornarci.

Ora proseguiamo per LegoLand, per far divertire nostro figlio … ma questa è un’altra storia.

Ciao.

Di Romina, Riccardo e Massimo

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