Bello come una ceramica artistica, questo borgo della Val di Chiana è un terrazzo aperto sulle meraviglie della Toscana

Il Borgo di Civitella
ilario_sesto, 21 Giu 2024
bello come una ceramica artistica, questo borgo della val di chiana è un terrazzo aperto sulle meraviglie della toscana

Civitella in Val di Chiana è un antico borgo medievale che si trova in Toscana, per la precisioni a una manciata di km da Arezzo. Un luogo dal quale si gode di una vista spettacolare, anche perché si trova sulla sommità di una collina, benché sia un comune sparso (ovvero formato da tante piccole frazioni). Il nucleo fondante di Civitella è il borgo che si trova a 525 m s.l.m. ed è costituito da stretti vicoli e antiche case. All’ingresso, all’inizio di una salita, troviamo una splendida opera in ceramica policroma attribuita alla sapiente mano dei Della Robbia, la Madonna con il Bambino, datata 1522 e completamente restaurata nel 2009. La sua piazzetta è piccola ma molto caratteristica, con il suo buonissimo ristorante dove degustare ottimi cibi della tradizione toscana.

La storia di Civitella e le sue mille influenze

 
 
 
 
 
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Il borgo di Civitella in Val di Chiana è sicuramente conosciuto per la sua rocca. Questa imponente struttura, un vero argine monumentale tra Val di Chiana e Val d’Ambra, rimane nella parte alta del paese, che domina. Per entrare nel complesso monumentale, un cancello in metallo funge come entrata a questo luogo magico. La rocca veniva usata già in epoca Longobarda, come posto di controllo grazie alla sua posizione strategica. A partire dal 1242 fu dimora del vescovo Guglielmino degli Ubertini, ma fu poi distrutta dai Ghibellini Aretini nel 1265.

Pensate che, sul sito della rocca, esisteva già un insediamento di epoca Etrusco-Romana. A partire dall’XI secolo sorsero in questo luogo strutture molto importanti, rette dai vescovi di Arezzo. Agli inizi del XIV secolo, all’epoca di Guido Tarlati, la Rocca aveva due ingressi: uno principale all’interno del paese, e l’altro a sud, collegato al mastio tramite una galleria. All’interno della rocca c’erano dei servizi, le stalle, e la piazza d’arme. Il torrione coperto da un grande tetto. Notevoli danni sono stati fatti durante l’ultimo conflitto mondiale. Oggi la Rocca è visitabile, completamente gratuita, intorno c’è un bel parco con delle panchine dove potersi riposare in totale tranquillità. La giunta comunale di Civitella nel 2000, ha fatto partire dei lavori, che hanno permesso di liberare la torre dai detriti del solaio, caduto nel ’44 sotto i bombardamenti. Durante gli scavi, inoltre, è stata ritrovata una bomba inesplosa risalente al periodo bellico.

Cosa vedere a Civitella in Val di Chiana

Il paese di Civitella è caratterizzato da due piazze collegate tra di loro con edifici molto importanti, ricostruiti dopo la seconda guerra mondiale, tra cui Palazzo Pretorio e Palazzo Becattini. Salta subito all’occhio la grande cisterna in mezzo alla piazza, con il suo basamento ottagonale. In piazza Martiri, da vedere assolutamente c’è la Sala della memoria, una raccolta di cimeli vari, appartenenti alle vittime dell’eccidio di Civitella del 29 giugno 1944, oltre numerose fotografie del paese, documenti e vari residui bellici raccolti nel corso degli anni.

La chiesa di Santa Maria Assunta è il santuario più famoso del luogo, risale all’anno mille, finita di costruire nel 1252, in stile Romanico. La sua facciata in pietra si presenta in modo semplice, impreziosita da un portale in bronzo. Interessanti sono le grandi vetrate del ‘900. Lungo la navata di destra, superata la sacrestia, possiamo notare un importante dipinto di Teofilo Torri.

Cosa vedere nei dintorni

Il territorio di Civitella in Val di Chiana si trova in Valdichiana Aretina, una valle molto importante e verde. A pochi km da qui si arriva alla riserva naturale del Ponte Buriano e Penna, una area famosa per gli amanti del trekking e gli appassionati di birdwatching.

In località Oliveto è invece possibile visitare Villa Oliveto (o Villa Mazzi), che ospita il Centro di documentazione sui campi di concentramento. Infatti, la villa fu utilizzata dal 1940 al 1944 come campo di internamento per ebrei e stranieri in vista della deportazione in altri campi in Germania.



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