La Danimarca sconosciuta

Un tour dei luoghi meno battuti del regno danese che, come spesso accade, al viaggiatore non offre solo la capitale Copenaghen
Scritto da: kavaz91
la danimarca sconosciuta
Partenza il: 22/06/2015
Ritorno il: 01/07/2015
Viaggiatori: 5
Spesa: 500 €
Se domandate a qualcuno se abbia già visitato o meno la Danimarca potreste ricevere molteplici risposte, ma probabilmente la maggior parte di queste riguarderebbero sempre e solo la sua frizzante ed accogliente capitale: Copenaghen. Nessuno di voi probabilmente sarebbe propenso ad approfondire il discorso. La percezione della Danimarca dal punto di vista turistico è piuttosto univoca. Non si tende a pregiudicare negativamente il resto del paese, quanto piuttosto ad ignorarlo completamente, bollandolo come piccolo, piatto e brullo. Non si può dire che questo staterello, esteso pressappoco quanto la nostra Sicilia, centro europeo del welfare e dello sviluppo sociale e nipote di un epico regno vichingo, possa offrire altri luoghi clamorosi ma, se siete stressati, stanchi di affollate zone turistiche e vogliosi di alternative, fate un favore a voi stessi: prendete un volo per Copenaghen, trascorrete qualche giorno nella splendida capitale del design e delle case a graticcio colorate, quindi affittate una macchina o un camper e, attaccata a queste una bicicletta, partite…

Dirigetevi verso nord e, se potete, durante la guida godetevi la particolarissima atmosfera del litorale nord-est dell’ isola della Selandia (o Zelanda: esatto, ecco qual è la vecchia Zelanda). Lungo lo stretto di Øresund vi fiancheggerà la costa svedese, curiosamente speculare rispetto a quella danese. È alla fine di questo lungo rettilineo che troviamo la nostra prima tappa, un must storico – letterario: Helsingør. Il nome non vi dirà nulla ma, non appena parcheggiato nei pressi della stazione ferroviaria e scesi dalla macchina, alla vostra sinistra si staglierà l’imponente castello di Kronborg che domina su un ventosissimo stretto di mare. Se davvero c’è del marcio in Danimarca, è proprio qui che si trova. La fortezza ha ospitato infatti le drammatiche vicende di Amleto. Sarà un cliché turistico, ma passeggiare lungo queste mura ispiratrici con vista sulla città svedese di Helsingborg e con il frizzante vento marino che vi investe vale assolutamente l’ora trascorsa in macchina.

L’orografia danese e la sua rete autostradale gratuita permettono di percorrere tratti apparentemente lunghi in brevissimo tempo, quindi è questione di un attimo raggiungere qualsiasi posto. Se siete interessati alla storia fate un salto a Roskilde che ospita ben due interessanti musei riguardo i vichinghi e le loro vicende, ma soprattutto i loro famosi e temibili Drakkar.

Se invece è la natura che vi stuzzica maggiormente, cercate di raggiungere l’isola di Møn per pranzo. E godetevi il resto della giornata con la bicicletta che vi ho suggerito di tenere sempre pronta, basta trovare un alloggio nella città principale – Stege – e godervi il pomeriggio o anche qualche giorno in sella tra scogliere e verdi colline che tanti artisti scandinavi hanno ispirato.

La Danimarca è costituita principalmente dalla Selandia e da una penisola, lo Jutland. Oltre a queste sono circa altre 443 le isolette che la compongono. Una di queste va assolutamente ricordata: Fyn, raggiungibile attraverso l’impronunciabile ma suggestivo ponte Storebæltsbroen. L’isola offre due spunti davvero fiabeschi: Odense e il Castello di Egeskov. La residenza si poggia su un lago e, se andate a primavera, quando la natura danese esplode letteralmente di gioia dopo il lungo inverno, non potete non concedervi un pic-nic sul prato con vista sul castello e una passeggiata tra i 40 acri di bosco circostanti e scoprire i suoi labirinti. Per gli interessati, la fortezza offre una sorprendente varietà di esposizioni: ne abbiamo per tutti i gusti, dalle stanze colme di ornamenti a quelle dedicate alla caccia, passando per le bambole antiche.

Ma perché è fiabesca Odense? Beh, vi basta arrivare e credo che dovreste rendervene conto. La città ha dato i natali ad Hans Christian Andersen, celebre autore di favole. Come ve ne accorgereste? Semplice, le vie sono colme di statue e targhe commemorative rappresentanti lui o i suoi personaggi e sono visitabili sia la casa dove lo scrittore nacque, sia quella dove visse la maggior parte della sua infanzia e adolescenza. La città non è molto grande ma la pervade una stupenda atmosfera, accogliente e rilassante, due caratteristiche riassumibili in una parola, tutta danese: hygge, un concetto che pervade ogni angolo di questo paese.

Odense possiedi gli stigmi del tipico paesino danese, con le sue case a graticcio colorate e le vie dritte ed aperte: è abbastanza grande da meritare di spendervi una giornata, quindi è il luogo ideale per esperire un po’ di autentica vita locale, serafica e diligente. Magari sorseggiate una birra Classic ad un tavolino: si tratta di una specialità locale, che va ad arricchire il già ricco panorama di bionde, scure e rosse. È preparata seguendo la tradizione e, con il suo retrogusto mielato, potrebbe tranquillamente essere la migliore birra che mai assaggerete, perfetto connubio di freschezza e aromi forti.

Non siete ancora abbastanza rilassati? Ai margini del centro storico c’è un bellissimo parco in cui passeggiare o andare in bici, con un fiume artificiale che lo attraversa: affittate un pedalò o una barca a remi. Forse quest’ultimo suggerimento vi sembra troppo un cliché da turisti. Siete un po’ stufi e vi siete riposati abbastanza? Avete bisogno di qualche stimolo in più? Bene, cenate a Odense e passatevi la notte. Riposate bene che adesso viene il bello.

Domani si riprende la macchina.

Vi siete goduti un po’ di natura nordica, un po’ di magia e di atmosfera rilassata.

Ora, superato in macchina un nuovo ventoso ponte e costeggiato lo Jutland del sud, è tempo di vivacizzare il nostro viaggio. La nostra prossima tappa, infatti, è Aarhus, idealmente capitale della penisola e unica possibile città concorrente a Copenaghen in termini turistici e culturali.

Consiglio di spendere almeno due o tre giorni nella più piccola grande città del mondo, com’è simpaticamente chiamata dai suoi stessi abitanti. Il soprannome non è di difficile comprensione. La città, infatti, non è certo una metropoli, ma offre di tutto e di più, grazie al gigantesco campus universitario, su cui è basata gran parte dell’economia e della vita cittadina, alla miriade di musei ed eventi e alla brulicante quantità di negozi, bar e ristoranti, alcuni molto particolari e di alto livello.

Se siete dei giovani, non potete non approfittare del weekend per un giro dei locali, pieni zeppi di studenti, che si dipanano lungo l’Aboulevarden, il canale che attraversa il centro. Ne troverete per tutti i gusti e prezzi.

Non dimentichiamoci che siamo pur sempre in una città danese e durante il primo giorno non può mancare una passeggiata rilassante, magari con birra annessa, tra le vie del centro. In particolare il piccolo quartiere latino, pieno di botteghe, dovrebbe offrirvi una buona dose di seraficità.

È il momento di una giornata all’insegna dei contrasti. Al mattino avviatevi verso il Den Gamle By, la città antica. Il museo all’aperto offre una totale immersione della quotidianità danese di ogni epoca passata, dal ‘500 fino agli anni ’70. Potete comprare una bella salsiccia da un baffuto venditore ambulante ottocentesco e, attraversata la strada, trovarvi in un negozio di vinili danesi.

Il pomeriggio, a questo punto, potete dirigervi verso l’Aros, importante museo d’arte contemporanea. Oltre ad un’esibizione ben studiata e godibile anche per i profani del genere, il pezzo forte è senz’altro all’ultimo piano dell’edificio: Your Rainbow Panorama è una gigantesca vetrata dai colori arcobaleno, da cui è possibile godere di una vista della città “filtrata”.

Avete ancora la bicicletta di cui vi avevo parlato? Bene, inforcatela e avviatevi a sud della città. Aarhus è anche luogo di villeggiatura e offre un litorale stupendo, circondato da alcune bellissime aree verdi, con boschi, colline, un parco dei cervi e il Moesgard Museum, un’esibizione etnografica che contiene, tra le altre cose, l’uomo di Grauballe, un millenario abitante delle zone il cui corpo si è perfettamente conservato in una pozza di torba.

Ah, prima di arrivare ad Aarhus consultate il calendario, perché l’evento è sempre dietro l’angolo.

Lasciate Aarhus e dirigetevi verso nord, in direzione Aalborg e Frederikshavn, che sono le due, per così dire, grandi città del nord dello Jutland. Se riuscite, e dovreste, passatele e per pranzo tirate fino in cima alla penisola, presso un paesello apparentemente insignificante di nome Skagen, dove potete prendere un panino.

Una volta rifocillati, occorrono cinque minuti in auto per raggiungere l’estremo nord del paese e qui non si tratta di un puro e semplice sfizio. Parcheggiata la macchina, infatti, ci si avvia lungo una lunga spiaggia bianca, inframezzata da dune, che restringendosi vi conduce, come sospinti dal vento, fino alla sua fine, dove i due mari dello Jutland, il Kattegat e lo Skagerrak, si scontrano in un epico duello di onde. Uno spettacolo della natura incredibile, soprattutto quando il vento è molto forte. Una volta lì non resta che togliersi le scarpe e a cercare di avventurarsi più in là possibile tra i flutti, godendosi ogni sensazione.

Ora, avendo valicato la penisola, vi ritrovate sulla costa ovest dello Jutland. Questa è molto meno abitata e potete divertirvi, durante il resto del giorno e in quello successivo, a esplorare la zona, caratterizzata da spiagge e scogliere scoscese circondate da boschi e dune. Il Miglio di Råbjerg, ad esempio, è la duna più grande dell’Europa settentrionale, un’irreale distesa di sabbia lontana dal mare. Passeggiandovi non se ne vede la fine e si ha la sensazione di essere stati catapultati senza preavviso in un remoto deserto. Il pezzo forte di questa zona però è il Rubjerg Knude, una scogliera dove, a testimonianza della potenza della natura, si trova un faro mezzo sommerso dalla spiaggia stessa, chiuso dopo che chi vi lavorava, si era stufato di togliere sabbia tutti i giorni davanti alla porta per poterne uscire. La scogliera che, nascendo dalle dune e dalle verdi foreste, scende a picchio sul mare circondando il faro, disegna un’atmosfera impareggiabile in mezzo alle intemperie del vento.

In questa fase del viaggio non dovreste faticare a trovare campeggi, ostelli e pensioncine a prezzi davvero vantaggiosi e potete davvero fregarvene della posizione dell’alloggio. Questa parte di costa, infatti, è in sostanza dritta e ogni piccola chicca da visitare è raggiungibile davvero rapidamente. Attraverserete molti punti in cui viaggerete su veri e propri lembi di terra con il mare da ambo i lati. Prendendo il traghetto dal porticciolo di Esbjerg potete raggiungere la suggestiva isola di Fanø, un isolotto davvero delizioso il cui paese sembra uscito da una saga tolkeniana. Vi potete lentamente perdere nell’atmosfera antica di queste basse casette colorate. Anche qua è il vento a farla da padrone, come sempre e, se capitate nel periodo giusto, potete assistere allo spettacolo della festa degli aquiloni su ognuna delle sue spettacolari spiagge.

Cominciamo a deviare verso l’interno. Raggiungete assolutamente la cittadina di Ribe, il più antico insediamento danese, fondato nel 704, che offre una spettacolare cattedrale e un reticolo di affascinanti vie e edifici antichi in salsa locale.

Stiamo decisamente convergendo di nuovo in direzione Copenaghen, da dove il nostro viaggio troverà la sua conclusione. Prima però non fatevi sfuggire una piccola chicca. Nel bel mezzo del paese si erge l’Himmelbjerget, il monte più alto del paese. Toglietevi la soddisfazione di scalarlo e di godervi la sensazione di essere nel punto più elevato di questo glorioso regno. Tutto intorno a esso si dipana una stupenda regione dei laghi, dove eventualmente potreste anche fermarvi qualche giorno per praticare sport acquatici. Come dite? Non siete degli scalatori e siete pigri? Oh non vi preoccupate, il “monte” non è che 147 metri.

Del resto in questo paese tutto è molto piccolo. Tutto tranne la cordialità delle persone, la quantità di birra e il pezzo di cuore che potreste lasciarvi.

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Skagen. la punta più estrema

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Il faro del Rubjerg Knude

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Il castello di Amleto

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Aarhus

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Aarhus. la città vecchia

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tipica casetta danese

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Odense

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Aros. il museo con il filtro



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