Danimarca tra cielo e nuvole

Viaggio fai da te-on the road alla scoperta di alcune zone del Paese
Scritto da: ALOCCIC
danimarca tra cielo e nuvole
Partenza il: 27/06/2012
Ritorno il: 03/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Danimarca, giugno-luglio 2012

Ci piace il nord Europa. Ci piace visitarlo nei periodi caldi… pensando che in Italia si muore di caldo… ci piace farlo quando le giornate sono lunghissime! Dopo Olanda, Islanda, Svezia, Normandia, tocca alla Danimarca. Il 2012 è il suo anno. Prenotiamo con largo anticipo il volo Milano Malpensa-Copenaghen operato da Easy jet. Pagato in 2, 136 euro totali senza imbarco bagaglio. Prenotiamo la macchina con la Hertz per 5 giorni al prezzo di 200 euro circa con assicurazione totale. Prenotiamo gli ostelli con uso cucina tramite il sito hostelling international (www.hihostels.com). Il 27 giugno si parte.

27.6

Usciamo alle 3.40 da Reggio Emilia per la volta di Malpensa. Lasciata la macchina presso un posteggio low cost, ci dirigiamo al terminal 2. Puntuali alle 7.25 partiamo ed atterriamo a Copenaghen alle 9.20. Ci dirigiamo subito alla hertz dove dispiegate le pratiche di turno, ci affidano una golf nera nuova fiammante… e pensare che io avevo detto una macchina piccola! Prendiamo familiarita’ con il mezzo… e partiamo alla volta di Roskilde, un’armoniosa cittadina non lontana dalla capitale con una bella cattedrale. Guidare nel nord Europa non dà molti problemi. Autostrade e statali si alternano. Pochi i mezzi pesanti e le macchine stesse rispetto al nostro traffico. Tutti guidano in modo corretto senza superare i limiti. Facciamo una breve visita al centro e una lunga sosta nella cattedrale, ricca di tombe di regnanti, un orologio con carillon raffigurante san Giorgio che uccide il drago, pregevoli affreschi e un coro ligneo con scene del nuovo e vecchio testamento. Il prezzo di ingresso 60 corone cad. Dopo un frugale pasto in un banchetto all’aperto, ripresa la macchina ci dirigiamo verso Odder dove abbiamo prenotato un traghetto che alle 14.30, con meno di un’ora ci permettera’ di arrivare ad Arhus ed evitare 300 km circa di strada (www.mols-linien.dk). In meno di un’ora arriviamo al molo, in pochissimo ci imbarchiamo. Il traghetto e’ nuovissimo e molto pulito. Alle 15.30 siamo ad Arhus. La giornata e’ limpida ma l’aria fredda… e devo dire che questa volta non sono stata molto previdente con l’abbigliamento! Il k-way diventa un fedele amico. Arriviamo in ostello (www.aarhus-danhostel.dk/en.aarhus-danhostel.dk/index.html). Una struttura e’ bellissima e si trova in un verde parco, dotata di camere per famiglie con bagno, sala da colazione che facciamo a pagamento, cucina in comune. La gente che vi soggiorna sono famiglie, coppie di ogni eta’ ciclisti e non. Dopo aver preso confidenza con la stanza, andiamo a visitare il museo di arte contemporanea di Arhus (www.aros.dk). Una struttura eccellente, un esempio di architettura moderna, su cui spicca un anello in vetro detto l’arcobaleno (your rainbow). Costo di ingresso 100 corone. Saliamo sugli otto piani sino all’anello colorato che e’ percorribile internamente e da la possibilità, illuminato dai raggi solari, di ammirare la citta’ dall’alto in un gioco cromatico veramente particolare. Il museo ospita mostre permanenti e non. Spiccano esempi di arte nordica contemporanea e moderna. Dopo un veloce pasto torniamo in ostello…la stanchezza inizia a farsi sentire…e domani ci attende un lungo viaggio…sino alla punta nord!

28.6

La mattina inizia con un bel cielo terzo e un’ottima colazione in ostello (59 krc a testa). A disposizione dolce, salato, succhi, yogurt etc etc. nella bellissima sala ottagonale adibita a refettorio. Si parte alla vota di Skagen ben a 250 km a nord. Il viaggio risultera’ comunque comodo. Quasi totalmente in autostrada poco trafficata. Nel mentre facciamo due soste. Una alla ricostruzione di una fattoria vichinga che pero’ apre al pubblico alle 10 e sono le 9.30. Decidiamo di visitarla solo dall’esterno e di proseguire visto che abbiamo parecchi km. Il viaggio e’ tranquillo e il paesaggio costante: campagna verde, coltivata prevalentemente a grano intervallata da ordinate zone industriali. Avvicinandoci alla costa nord il paesaggio diventa mutevole e assume la forma di piccole dune coperte da vegetazione. Una piccola deviazione ci porta al miglio di Rabjerg la piu’ grande distesa di sabbia della Danimarca, colline alte anche 40 m su cui passeggiamo con piacere e perdiamo lo sguardo. Qui ritroviamo, dopo l’islanda il cotone artico. Proseguiamo per 16 km e raggiungiamo Skagen nei pressi della punta piu’ a nord della Danimarca. Li’ ci fermiamo nella zona del porto, dove facciamo pranzo in uno dei tanti localini che circondano il porto. Mangiamo un ottimo piatto unico di pesce. Proseguiamo per la punta piu’ estrema. E’ molto caldo oggi… i danesi affollano le spiagge ed anche questo luogo che visitiamo a piedi. Sulla spiaggia tracce di bunker della seconda guerra mondiale. Tornando indietro vistiamo meglio il centro di Skagen che si rivela ricco di negozi che vendono arredamento, accessori per il mare e giacche tecniche… un po’ di tutto… ma e’ anche vero che oggi si va al mare… e ieri era freddo! Facciamo spesa perche’ stasera abbiamo decido di cucinarci in ostello una zuppa visto il lauto pasto di oggi e facciamo due brevi soste: ad un piccolo museo all’aperto con un mulino e alla Tilsandede Kirke, una chiesa costruita alla fine del XIV secolo che nel XVII inizio’ ad insabbiarsi. Il corpo principale fu demoliti ma rimane ancora la bianca torre che e’ ancora in piedi ed e’ visitabile…e noi la visitiamo! Ripartiamo e siamo in ostello per le 19.30, in tempo per scaldarci la zuppa, fare la doccia e goderci la vittoria della nazionale alla semifinale degli europei nella nostra stanza con tanto di tv hd.

29.07

Ci svegliamo presto… fuori piove a dirotto! Facciamo colazione in ostello e ci prepariamo per il check-out. Abbiamo il serbatoio a meta’ e decidiamo di fare benzina per capire i consumi. Facciamo il pieno con circa 30 euro. Abbiamo consumato per 700 km circa 30 euro di diesel che al litro paghiamo poco piu’ di un euro. La nostra prima tappa e’ la cattedrale di Arhus, dove pero’ riusciamo a fare una brevissima visita perche’ da li a poco si svolgera’ una cerimonia che riguarda i ragazzi da quello che ci sembra di capire diplomati. La chiesa e’ gremita di parenti e ragazzi. Continua a piovere e decidiamo di fare un giro per il centro citta’ dove sono presenti sia negozi monomarca che negozi di design domestico. Ci rechiamo a Dengamble By (www.bananiele.it/danimarca/arhus01.htm), un villaggio ricostruito che narra usi, costumi e tradizioni della Danimarca nel corso dei secoli. E’ un bell’esempio di museo all’aperto, in cui passare alcune ore entrando ed uscendo dalla casette ricostruite e arredate secondo le tradizioni danesi. Case di mercanti, antiche farmacie, sartorie, primi laboratori tessili artigianali e negozi anni 70, si succedono con ordine e minuzia di particolari. Veramente consigliato! Procediamo poi alla volta di Ribe, dove sosteremo nell’ostello per una notte. Ci fermiamo in un supermercato per acquistare cibo per il pranzo (panini), la prossima colazione e cena che cucineremo stasera in ostello (www.danhostel-ribe.dk/main-page/accommodation/accommodation.html).

La strada che il navigatore ci consiglia di fare per raggiungere Ribe e’ interna, non autostrada ma comunque comoda e poco trafficata. Attraversa boschi e piccoli paesetti. Prima di raggiungere Ribe sostiamo pochi minuti in un piccolo borgo consigliato dalla loney planet che pero’ ci delude: Gelling. La guida consigliava la visita della chiesa e delle pietre runiche, ma secondo il nostro punto di vista non ne vale la pena. La chiesa e’ un mix di stili, i tanto decantati affreschi non sono nulla di particolare. Al massimo ci si puo’ sostare per osservare le pietre runiche, ma la Loney su questo paese di vista esagera un po’. Proseguiamo per Ribe che raggiungiamo attorno alle 17,30. Arriviamo in ostello, svolgiamo le pratiche del check-in. La struttura, adiacente al centro storico, ha ottimi servizi comuni sebbene sia meno scenografico del precedente. La camera e’ pulita e dotata delle cose essenziali. Ci riposiamo un po’ in camera e poi cuciniamo velocemente. La cucina e’ vuota… alle 20 mangiano solo spagnoli ed italiani… e noi, in questo viaggio, fino ad ora, non ne abbiamo visto uno. I turisti incontrati sono gli stessi danesi, tedeschi, olandesi, svedesi e norvegesi. Dopo aver sostato nella zona comune per scaricare posta e quant’altro, bevendo qualcosa di caldo, usciamo alle 21.15 per fare un veloce giro della citta’ e fare un giro raccomandato sia dalla loney che dal gestore dell’hostel: una sorta di ronda guidata da una guida locale in costume tipico che racconta le particolarita’ della citta’. Inizia alle 22.00, e’ gratuita e parte davanti al ristorante Weis stue nei mesi da maggio a settembre Facciamo un breve giro. Il cielo si sta rasserenando, e il borgo con i tetti rossi acquista una luce calda e accogliente. Il centro storico e’ un gioiellino: strade tipiche, casette che sembrano esporre piccoli tesori dalle finestre, tetti spioventi e chiese. Un piccolo scrigno che domani scopriremo con calma, intervallando la storia a negozi tipici che sembrano animare il paese. Seguiamo alle 22 la ronda. Il signore che ci guida e’ vestito con un costume locale, ha in mano una lanterna e un bastone con una morning star. Narra a noi, ed altri turisti, i punti piu’ famosi di Ribe in 45 minuti, camminando per il centro, e parlando due lingue diverse: danese e inglese. Torniamo in ostello che e’ al completo e dopo aver fatto il punto di cosa fare domani, sorseggiamo una coca nel living room.

30.07

Ci svegliamo presto ma non troppo, facciamo colazione in modo autonomo nella cucina comune, poi lasciamo la stanza e andiamo in giro per Ribe, approfondendo cio’ che abbiamo visto di sera e entrando dentro la cattedrale. Il centro e’ veramente ben conservato e le case molto tipiche. Ognuna fa bella mostra di oggettistica varia alla finestra: bamboline, gattini di vetro, cuoricini, etc etc. Tutto molto nordico. L’ordine interno ed esterno di queste case e’ un imperativo condiviso. Visitiamo prima la chiesta di santa Caterina, poi la cattedrale. Alle 10 entriamo in quest’ultima: prima saliamo sulla torre (10kr) e ci affacciamo dalla terrazza ad ammirare i tetti rossi. E’ caldo, c’e’ il sole con qualche nuvola e prendiamo un po’ di sole sdraiati sulla panchina. Scendendo facciamo visita alla chiesa in modo molto veloce perche’ sta per iniziare un concerto gratis. I banchi sono pieni di locali di ogni eta’ che assistono in questo sabato mattina ad una rappresentazione sonora e canora di musica sacra. Uscendo entriamo in un negozio bottega che crea molti degli oggetti di vetro che le persone mostrano nelle finestre. Acquistiamo con circa 250 kr una casetta da regalare con una base in ferro ed un magnete fatti dalla signora (www.ribeglas.dk). Salutiamo Ribe, i suoi canali e il suo bel centro per dirigerci verso Kolding, una cittadina a meta’ strada per Odense che ha un castello che noi visitiamo, andato parzialmente distrutto da un incendio, ma recentemente alcuni dei maggiori designer ed architetti danesi hanno recuperato la struttura integrando le parti distrutte con nuove costruzioni dando vita ad un interessante quanto bizzarro e dal mio punto vista azzeccato mix; una cosa di certo improponibile per i nostri standard ma che personalmente apprezzo in alcuni contesti. La parte ricostruita e’ adibita a mostre temporanee. Uscendo abbiamo una poco piacevole quanto scontata visto che siamo a nord sorpresa: negozi chiusi alle 14.00, non c’e’ quasi traccia di vita. Anche questo e’ il nord. Proseguiamo per Odense, ci fermiamo a fare spesa, compriamo qualcosa da cucinarci per la cena. Arrivati ad Odense parcheggiamo e facciamo il check-in ). L’ostello e’ centrale, gli spazi comuni sono belli, la stanza non grandissima ma pulita e nuova. Odense e’ pero’ una delusione. Purtroppo per noi la vediamo di sabato pomeriggio: come ripeto negozi chiusi, strade semi deserte e tanti troppi ubriachi in giro… di ogni eta’ e sesso. E’ veramente triste che una popolazione avanti in tante cose come questo si riduca a spendere il proprio tempo libero a bere in maniera smodata per puro divertimento e noia. Torniamo in ostello molto delusi e riflettendo sul vero valore che certi popoli danno ai concetti di ordine e precisione. Facciamo cena in ostello cucinando cio’ che avevo comprato nel market.

1.7

Svegli alle 8 ci prepariamo con calma e riprendiamo la macchina. La meta finale di oggi sara’ a Copenaghen il CopenHagen Downtown. Dopo aver riconsegnato la macchina in aeroporto durante il pomeriggio. Prima di cio’ facciamo due visite fra le piu’ significative: al museo Luisiana e il castello Federiks borgslot. Per raggiungerli un viaggio di circa 1.5 ore che ci da la possibilità’ di attraversare il lunghissimo ponte che collega la Fionia con la Zelanda lungo circa 19km. Costo per attraversarlo circa 25 euro… non economico… ma considerando che qui non si pagano autostrade…si puo’ fare! La struttura e’ bellissima ed ultramoderna in un ambiente tipicamente del nord. Il museo Luisiana (http://www.louisiana.dk/dk/Service+Menu+Right/English) a me e’ piaciuto tantissimo. Si tratta di un museo di arte contemporanea che si affaccia sul mare ed e’ in parte all’aperto ed in parte in una struttura interna ed anche sotteranea. In mostra strutture ed opere temporanee e stabili che si alternano in parti esterne ed interne. Una visita veramente particolare fruita da molti indigeni che trascorrono la domenica in questo luogo culturale e scenografico allo stesso tempo. Proseguiamo poi per il castello, una dimora riccamente arredata in stile rococo’ con un bel giardino alla francese. E’ molto caldo rispetto a quando siamo arrivati… ossia 23 gradi… abbiamo notizie che a Reggio Emilia si stia boccheggiando… un afa terribile attanaglia l’Italia e sopratutto la pianura padana. Qui in realta’… rispetto all’Italia e’ un paradiso! Mangiamo in un locale vicino al castello… un mega piatto unico: salmone, pane, patatine, verdurine e salsina, con acqua, circa 20 euro. Certo non e’ proprio a buon mercato, ma sazia e la collocazione e’ carina. Comunque si sa che questi paesi sono cari… sopratutto per le consumazioni nei locali. Torniamo in aeroporto, lasciamo la mitica golf (abbiamo fatto 1270 km con circa 60 euro di diesel) e acquistiamo un biglietto per metro e bus con cui ci rechiamo in ostello. Arriviamo attorno alle 18 in una struttura nuova, colorata e piena di giovani ma anche persone di diverse eta’. Facciamo il check-in e la ragazza della reception quando legge che siamo italiani ci assicura che stasera si vedra’ la finale (che si sta giocando mentre sono nel bar in questo momento… e sto soffrendo vedendo il 2-0 spagnolo… al 60esimo minuto! E per esorcizzare sto scrivendo…). Scendiamo alle 20 e il bar e’ gia’ popolato per la partita. Nicola prende una birra… che diventano 2 perche’ happy hour ed in un ambiente colorato e vivace, vediamo la partita…tifando rigorosamente Italia…che ha pero’, purtroppo, perso!

2.7

Svegli attorno alle 8 facciamo colazione in ostello (65kr a testa), ricca ed abbondante. La connessione e’ gratuita e libera nella hall sala colazioni, dunque leggiamo la posta ed i giornali italiani con i nostri ipad e iphone. La clientela si conferma eterogenea: dai signori di mezza eta’, a famiglie, a ragazzi. Tutti mangiano e si connettono con i loro-nostri strumenti apple. Attorno alle 9.30 iniziamo il giro alla scoperta di Copenaghen. La citta’ si presenta a quest’ora semi-deserta! Iniziano solo verso le 10 a vedersi i primi negozi aperti…! Facciamo una via commerciale, la Straedet la cui unica monomarca presente e’ hm. Si tratta di negozi con prodotti per la casa e personali made in Denmark con particolare attenzione al design. Vasi, ciotole, libri, cartelle, tutto con linee e stile molto nordico a noi familiare perche’ simile a quello Ikea. Al fianco di questi bar e ristoranti, fra cui uno che e’ menzionato dalla loney e in cui faremo cena (alle 1… ma cmq cena!). Dopo aver fatto un veloce giro per i negozi, proseguiamo per il palazzo Chritiansborg slot dove visiteremo l’ala “de kongelige repraesentationslokaler”. Per entrare nelle stanze dobbiamo indossare dei sacchettini sopra scarpa per non sporcare tappeti e pavimento. Belle le stanze, sopratutto quella degli arazzi moderni che narra la storia di Danimarca dal medio evo ad oggi.

Usciti, proseguiamo il nostro giro verso la biblioteca nazionale una bellissima struttura moderna unita a quella piu’ antica. Dentro stanze polivalenti, bar, ristorante, mostre, shop, wifi free ed una terrazza sul canale dove prendere un caffe’ navigando o leggendo un libro. Andiamo ora verso l’Opera, facendo una breve sosta alla chiesa di Vor frelsers kirke osservando dal basso la particolare torre, e al quartiere di Christiania quartiere autonomo, sussistente ed occupato. La visita, tranquilla, si dispiega fra le casette di legno gestite da una micro societa’ hippy e che vive in questo luogo. E’ vietato fra le altre cose fare foto. Si vendono magliette, orecchini, cappelli e… piantine di mariuana spiccano dai vasi…. In realta’ la loney diceva che droghe sia pesanti che leggere qui sono vietate… forse non e’ molto aggiornata! Comunque il quartiere e’ tranquillo, visitato da ragazzi alternativi, da turisti come da famiglie con bambini. Uscendo ci dirigiamo verso la struttura dell’opera, una costruzione gigantesca in acciaio, ferro e vetri accanto al canale. Dal momento che abbiamo fatto parecchia strada decidiamo di tornare con il battello. Prediamo dal molo dell’opera il 992 che con 24 kr ci riporta in biblioteca e da la’ in pochi minuti nel quartiere centrale delle shopping di questa mattina. La strada e’ ora vivissima, i locali pieni di persone che mangiano. Noi ci dirigiamo verso il menzionato dalla loney (Zirup; http://zirup.dk/dk/index.php un locale trendy), con un bel arredamento interno, buona gestione del personale. I piatti unici sono dei mega panini con ottimo burgher e contorno. Due di questi, birra grande, acqua, caffe’ per uno, totale 330 kr. Come al solito poco economici rispetto ai nostri standard… ma facendo un pranzo ogni tanto fuori ed alternandolo con la cucina dell’hostel, si puo’ fare! Facciamo una breve passeggiata per smaltire il mega panino e torniamo all’hostel dove facciamo sosta per pianificare l’ultimo giorno. Finiamo la nostra serata nella hall dell’hostel a bere una birra ed una coca, scaricando e rispondendo alla posta e facendo una passeggiata nelle vie centrali di Copenaghen… che sono quasi deserte… alle 21.30… mah!

3.7

Ci svegliamo alle 8, finiamo di preparare le valigie, colazione e lasciamo nelle cassette di sicurezza dell’ostello i bagagli. Visitiamo il palazzo del municipio e la sua grande sala consigliare. Andiamo alla scoperta della zona piu’ commerciale, una lunga traversa parallela alla strada dove abbiamo mangiato ieri. Monomarche e grandi magazzini sono la’ presenti fra cui spiccano il Royal Copenaghen con le loro porcellane ed un grande magazzino di design. Proseguiamo la nostra passeggiata sino a Ofelia Beach, dove hanno organizzato un festival di sculture di sabbia. Per raggiungerlo attraversiamo la via Nyhavn, che si affaccia su un canale, caratteristica e colorata…un po’ la Copenaghen che immaginavo. Sulla strada locali per mangiare con spianate all’aperto. Proseguiamo il nostro giro come indicato nella loney alla ricerca di un locale che sembra cucini i migliori smorrebrod di tutta la capitale. Gli smorrebrod sono dei tramezzini aperti, tradizionali di Copenaghen, su pane integrale, spesso fatto artigianalmente con una ricca farcia che puo’ essere diversa: carne, pesce, uova, salse etc. Sono anche molto scenografici e i commenti indicano che ida davidsen sia la cuoca migliore di smorrebrod di tutta la citta’ (http://www.idadavidsen.dk/da-dk/cms/Velkommen). Arrivati alla meta una gentile cameriera ci dice che i tavoli sono tutti prenotati… dunque nulla. Effettivamente il locale e’ pieno di gente e arredato con buon gusto. Ad averlo saputo prima avrei inviato una mail. Non vogliamo pero’ lasciare Copenaghen senza aver mangiato lo smorrebrod. Facciamo 200 m ed entriamo dentro il ristorante Amadeus che vediamo poi recensito da tripadvisor. (www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g189541-d1035810-Reviews-Amadeus-Copenhagen_Zealand.html). Facciamo conoscenza con una cordiale cameriera siciliana partita anni fa per far visita ad uno zio e rimasta qui a lavorare…e non sembra affatto intenzionata a tornare. Lei ci consiglia gli smorrebrod piu’ sfiziosi…due riempiono molto e li ho trovati molto gustosi. Usciti da Amadeus proseguiamo per il castello ed il suo parco, dove sostiamo al sole osservando la facciata. Con calma riprendiamo la via dell’hostel attraversando il vivace quartiere latino, con negozi e ristoranti take away. A quest’ora… con i negozi aperti… piena di gente che fa pranzo… o cena (ore 16.00) Copenaghen ci dà un ultimo saluto solare e giovanile. Sostiamo in ostello un po’ per rilassarci un attimo e fare una sosta prima del viaggio, poi partiamo alla volta della metro che in pochi minuti collega la capitale dall’aeroporto (36 kr). Qui attendiamo il tempo necessario prima dell’imbarco navigando sulla free wifi dell’aeroporto. Ora siamo in fila prima dell’imbarco…arriveremo a Reggio Emilia verso mezzanotte… e domani faremo le considerazioni finali prima di postare questo viaggio!

Conclusioni

Questo viaggio in Danimarca ha confermato parzialmente le attese che avevo verso questa terra del Nord (parlo al singolare perche’ per mio marito e’ la terza volta nella capitale e la seconda nella penisola). La parte che mi e’ piaciuta di piu’ e’ stata quella verso la punta nord, le sue dune, le sue spiagge. Il paesaggio e’ ovunque molto omogeneo: si alternano campi di grano coltivato a piccoli e medi boschi. E’ una campagna ordinata e industriale ma poco varia. Notevole sicuramente l’organizzazione e l’efficenza che si nota in ogni cosa. E’ una societa’ giovane, all’avanguardia, con tanti figli molto orgogliosa ed indipendente. Bellissimi i musei, le loro strutture, il loro concetto di fruibilita’ e l’attenzione in questi luoghi per l’infanzia adibendo parti degli stessi ad uso dei bambini ed adulti assieme (laboratori, atelier etc).

Il silenzio tipicamente dei luoghi del nord caratterizza il loro modo di essere: nelle citta’ non si sentono clacson, tutto e’ ovattato, vedi che parlano fra loro a tavola, ma non senti le loro voci. L’alcolismo del fine settimana e l’uso esagerato di birra sono dei problemi evidenti. La capitale ha parzialmente deluso le mie attese. Probabilmente sbagliando mi ero immaginata una citta’ simile ad Amsterdam, con canali e dimore tipiche colorate. In realta’ poco di questo si vede a Copenaghen, dove molte costruzioni sono moderne, spesso grandi palazzoni con uno stile un po’ troppo eterogeneo ed impersonale. Vivere in centro non da l’idea di una capitale ma piu’ di una citta’ piccola dove tutto e’ raggiungibile facilmente, e questo e’ sicuramente un pregio. Rimane a noi la voglia di scoprire per un prossimo viaggio la parte ovest, e le sue coste ed isole per completare questo tour ed avere un’immagine completa di questo paese che consigliamo di visitare non tanto per la sua capitale, ma per scoprire angoli naturali nascosti, culturali e comprendere le peculiarità’ del suo popolo.



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