Singapore 2015

Una settimana nel sud-est asiatico
Scritto da: LucaBene
singapore 2015
Partenza il: 18/01/2015
Ritorno il: 25/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Una settimana a Singapore, forse la scelta è un po’ singolare, tante ore di viaggio per arrivare in estremo Oriente per poi rimanerci solo pochi giorni, ma a me questa città ha sempre affascinato sin da quando la sentivo cantare da i Nuovi Angeli “Singapore vado a Singapore vi saluto belle signore” e alla fine le mie attese sono state ripagate. Un piccolo concentrato d’Asia dove la grande maggioranza è cinese, ma con un importante presenza Indiana, dove mussulmani, buddisti, induisti e cristiani convivono e professano le proprie fedi a pochi metri gli uni dagli altri, con uno sviluppo economico galoppante tra infrastrutture di altissimo livello e una coscienza civile a noi purtroppo sconosciuta.

Per il viaggio abbiamo scelto la compagnia Emirates che offre destinazioni per tutto il mondo a prezzi molto concorrenziali. Il nostro volo Milano Singapore con scalo a Dubai è costato 550 Euro e già il viaggio è stata una bella esperienza. Sono state due tratte da 7 ore l’una con una sosta a Dubai di un paio di ore. L’aereo è molto confortevole con schermo personale dietro ogni schienale e la possibilità di scegliere tra molti film anche in Italiano e joypad per giocare. Il personale sempre presente con stuzzichini e bevande e anche un piccolo menù dove poter scegliere il pasto a bordo. Una compagnia aerea che sicuramente riprenderò. Degno di nota anche lo scalo a Dubai, l’aeroporto è di ultima generazione molto pratico ed efficiente, forse troppo lussuoso per i miei gusti, ma comunque molto piacevole da vedere.

Partiamo domenica mattina da Malpensa alle 10 e tra voli e fusi orari ci ritroviamo all’aeroporto Changi di Singapore alle 8 di lunedì. Non troppo stanchi e dopo avere sbrigato velocemente le procedure d’immigrazione ritiriamo i bagagli e facciamo un primo prelievo allo sportello ATM per avere in mano un po’ di contante. La moneta è il Dollaro di Singapore e il cambio più o meno è 1 Euro = 1,5 Dollari. L’impatto già dall’aeroporto è positivo, tutto sembra ben curato anche nei piccoli particolari. C’è una monorotaia che collega i vari terminal con la quale arriviamo alla fermata della Metropolitana dove acquistiamo il tourist pass della durata di tre giorni per 30 Dollari con il quale abbiamo accesso a metro e autobus. Allo scadere dei tre giorni riconsegnando la card si hanno 10 dollari di rimborso. La Metropolitana merita un discorso a parte. Sempre pulitissima sia nei treni che nelle stazioni, come lingua ufficiale usa l’Inglese. Ci sono alcune regole base che tutti rispettano, anche grazie all’aiuto di segnali ben chiari su come ci si posiziona in attesa dei treni e come ci si comporta all’interno o nell’uscire dalle stazioni con tanto di addetti che ad alta voce indicano le varie vie possibili. Ma la cosa che più colpisce è la quasi totalità delle persone isolate nei loro apparecchi elettronici, Smartphone o Tablet, con misura dello schermo minima di 5,5 pollici, giovani o vecchi tutti con lo sguardo rivolto allo schermo. Chi legge libri sui social o giochi tutti sono impegnatissimi e chi guarda film o cartoon continua a farlo anche mentre cammina tra la folla con una certa abilità.

Arriviamo alla fermata Bugis dove abbiamo prenotato al Central Pacific, un buon Hotel dove passeremo 5 notti con stanze ampie anche se un po’ datato nel bagno e con una colazione molto orientale: zuppe, molto salato e pochissimo dolce ma dal gusto buono e con un buon caffè.

Sistemiamo le nostre cose e ci rilassiamo un attimo anche per capire che ci troviamo a più di 13000 km da casa e che sarà un continuo sbalzo di temperature tra l’aria condizionata che funziona ovunque e il caldo umido che troveremo all’esterno. Anche se è fine gennaio è uno dei periodi climatici migliori per queste latitudini.

La giornata è bella e decidiamo di andare verso Sentosa, un’isola collegata alla città da una monorotaia che si prende dal quarto piano di un mega mall chiamato vivocity. In passato usata come base militare Inglese, adesso è una grande zona ricreativa con parchi divertimento, musei, siti storici e percorsi naturalistici. Noi scegliamo di passare il pomeriggio in relax e ci godiamo le belle spiagge di Palawan e Siloso con sabbia bianca e palme che ci fanno sembrare di essere in Thailandia. Purtroppo il mare non è all’altezza l’acqua è verde e non si vede il fondo e avanti a noi al largo c’è la più grande flotta mercantile di navi che mai potessi immaginare, ma se ci si limita alla spiaggia e alla natura circostante si possono passare ore piacevoli con stabilimenti attrezzati e ampi spazi . Cominciamo a sentire la stanchezza del viaggio e dopo esserci trascinati da una spiaggia all’altra facciamo ritorno all’hotel dopo circa un oretta di mezzi di trasporto .

Martedì

Dopo colazione, con la metro e in seguito il Bus 29 dalla stazione di Tampines, raggiungiamo il nord e Changi village dove c’è un terminal di piccoli traghetti in legno che in dieci minuti portano sull’isola di Pulau Ubin. Qui vive una comunità di Malesi su case palafitte, un salto indietro di 50 anni. L’isola è ricca di specie vegetali; palme, bambù, tantissime piante colorate o con foglie enormi, mangrovie e altro che non saprei riconoscere, ma che nel contesto creano una giungla meravigliosa. Ci sono anche diverse specie animali che si possono facilmente incontrare; varani, cinghiali, serpenti e scimmie. All’arrivo ci sono diversi noleggi di MTB, 15 Euro per tutto il giorno, e partiamo alla scoperta di questa piccola isola che non supera i 10 km in lunghezza. I percorsi sono ben segnati e lungo le strade si incontrano solo ciclisti. Troviamo anche un bellissimo monastero Buddista che ci piace molto con migliaia di preghiere coloratissime mosse dal vento che creano un effetto molto suggestivo. Passiamo così una giornata molto bella immersi nella natura e tornati al villaggio ci fermiamo in un piccolo ristorantino molto alla buona dove mangiamo riso con pesce e verdure e gamberi bolliti. Tornati al Changi village prendiamo il Bus n. 2, un Bus a due piani, e saliti al piano superiore in prima fila ci godiamo una bella panoramica su questa zona residenziale che fa invidia a Beverly Hills fin davanti al nostro Hotel.

Dopo un paio di ore di riposo usciamo per la nostra prima visita notturna di Marina Bay, il cuore della città. Scendiamo a Bayfront e usciamo proprio sotto al famoso Marina Bay Hotel, una struttura composta da tre grattacieli uniti in alto da una specie di nave dove si può nuotare in piscina o cenare tra alte palme e giardini pensili. Raggiungiamo la vicina Singapore Flyer, la ruota panoramica più grande al mondo e dalla quale godiamo di uno spettacolo bellissimo sullo skyline. Il giro dura 30 minuti e all’uscita facciamo una bella passeggiata tra le mille luci della baia e dei suoi grattacieli.

Mercoledì

Comincia la vera visita della città seguendo un percorso vicino al nostro Hotel. Anche per brevi spostamenti prendiamo sempre gli autobus che passano molto frequentemente, un servizio veramente efficiente dove ad ogni fermata si trovano mappe che spiegano chiaramente dove andare. Raggiungiamo così il quartiere Arabo. Ci incamminiamo lungo Arab street tra grandi negozi di tessuti batik e la pedonale Bussorah Mall che tra palme e shophouse colorate conduce alla bella Moschea del Sultano che visitiamo. Lasciamo il quartiere arabo per raggiungere, sempre in Bus, Little India, il grande quartiere Indiano. Scendiamo nella via principale Serangoon Road e subito si ha l’impressione di trovarsi in una strada di Mumbai tra insegne, facce e negozi. Anche i mezzi sembrano più scassati con vecchi camion carichi di persone. Visitiamo il tempio Sri Srinivasa dedicato a Visnù. L’ingresso è formato da un’alta torre ricoperta di sculture e all’interno ci sono vari santuari. Vediamo molti sacerdoti e fedeli che pregano ma noi possiamo visitare tutto molto liberamente. Poco distante ci sono due piccoli templi Buddisti, all’interno di uno c’è una grande statua del Budda e la reliquia di una sua impronta. Tornati in Serangoon Road ci tuffiamo nel caos indiano tra mille negozi dove si vende di tutto, dall’abbigliamento alla telefonia dagli accessori Indù ai film di Bollywood. Vicino alla fermata metrò Little India c’è una grande piazza coperta dove si mangia ogni genere di cibo Indiano, ma noi siamo molto stanchi e facciamo ritorno in camera.

Usciamo nel tardo pomeriggio per visitare downtown e Marina Bay. Prima tappa il vicino Raffles Hotel, un Hotel mitico e monumento nazionale in stile coloniale circondato da verande e con grandi spazi verdi al suo interno che fanno fare un salto indietro di 200 anni. Usciti dall’Hotel si raggiunge il Padang, un grande spiazzo verde dove si tengono parate o si gioca a cricket circondato dai palazzi governativi e con sullo sfondo lo skyline dei moderni grattacieli. Raggiunto il fiume Singapore che sfocia a Marina Bay, lo risaliamo tra ristoranti carissimi e negozi di lusso fino a Clarke Quai, zona della movida serale. Visti i prezzi dei ristoranti lungo il fiume entriamo in un centro commerciale che come tutti al suo interno è pieno di ristoranti. Decidiamo per un giapponese e mangiamo bene con manzo e maiale saltati con verdure, riso, zuppa di pesce e altre cosine non ben definite. Usciti dal ristorante andiamo a Marina Bay per visitare il bellissimo Garden by the Bay, un parco formato da tante strutture altissime a forma di albero ricoperte di vegetazione che alla sera si illuminano di tanti colori. L’atmosfera è veramente molto bella con l’Hotel Marina Bay sullo sfondo. Si cammina su vari piani fin quando alle 20,30 comincia uno spettacolo musicale con le luci dei mega alberi che vanno a tempo creando un’atmosfera unica. Giusto il tempo di attraversare il ponte che collega il parco all’Hotel e il centro commerciale annesso che ci troviamo di fronte alla baia con il suo Skyline illuminato pronti per lo spettacolo delle 21,30 dove delle immagini vengono proiettate, sempre a tempo di musica, contro tre muri di acqua nebulizzata. Le scene sono un inno alla vita dall’infanzia alla maturità e tra le luci dei grattacieli e le immagini quando sul finire parte “What a wonderful world” scappa anche la lacrimuccia.

Giovedì

Mattinata passata ai giardini Botanici, un altro luogo che raccomando di visitare. Nati nel 1850 sono uno dei tanti polmoni verdi presenti in questa città, con grandi prati e laghetti dove si possono incontrare varie specie animali: cigni, anatre, tartarughe, varani e scoiattoli. Cominciamo così una bella passeggiata tra cascatelle, zone di jungla, sculture, bonsai, piante grasse, il giardino dello Zenzero fino ad arrivare al settore più importante del parco, il National Orchid Garden con entrata a pagamento. Qui c’è la più grande raccolta al mondo di orchidee con oltre 2000 specie dalle mille forme e mille colori, molto molto bello. Ripresa la Metropolitana ci dirigiamo verso Chinatown e appena usciti sulla strada ci troviamo sommersi da un mondo ipercolorato tra bancarelle che contengono di tutto. Ci dirigiamo verso il Tempio Thian Hock Keng, il più antico tempio cinese di Singapore. Ci aggiriamo tra bellissime decorazioni… dai Dragoni sui tetti ai soffitti e le porte con figure e fiori intarsiati e statue di stranissime divinità con facce che vanno dal buffo al terrificante. Ci aggiriamo tra le vie con belle Shophouse dalle pareti e finestre coloratissime e poi entriamo in un altro grande tempio Buddista molto frequentato e pieno di decori e ci addentriamo poi ancora tra le tante bancarelle per fare shopping. Ceniamo nel vicino Chinatown Point, un mega centro commerciale, in un ristorante cinese con verdure glassate con sugo di carne, ravioli al vapore, vari risotti con pollo, gamberi, verdure e funghi tutto molto buono ma con l’unico inconveniente che non avevano posate occidentali e magiare riso con le bacchette non è così semplice.

Venerdì

Non amo gli zoo ma quello di Singapore è tra i primi a livello mondiale, così abbiamo deciso di andarlo a visitare sperando che almeno questo potesse farci cambiare un po’ idea. Con la metro rossa in 40′ arriviamo a Ang Mo Kio dove dalla stazione dei Bus prendiamo il 138 che in altri 40′ ci porta verso il confine malese dove in mezzo alla foresta hanno creato questo Zoo. Nel complesso il posto è bello e molto naturale. Non esistono gabbie, ma spazi discretamente ampi delimitati da fossati. Se non fosse per certe razze che soffrono la cattività come i felini e i grandi animali africani che secondo me sono anche fuori luogo (c’è anche un Orso Polare) lo zoo sarebbe molto più bello con tante scimmie che la fanno da padroni libere di saltare su grandi alberi e gli oranghi vere e proprie star. C’è anche una grande zona dove sono i visitatori che entrano a contatto di scimmie, pipistrelli vari roditori e rettili tra i quali il drago di Komodo. Nel complesso si può apprezzare lo sforzo ma tante razze di aAnimali sono in evidente sofferenza come è normale che sia. Pranzo con noodles di pollo e pesce. Tornati in città scendiamo a Raffles Place, il cuore finanziario. Facciamo una bella passeggiata lungo Marina Bay partendo dalla statua del Marlion, il simbolo della città con testa di leone e corpo di pesce scattando foto di giorno fino al Garden by the Bay. Tornati nel nostro quartiere di Bugis entriamo nel mega Mall e ceniamo all’Asia Kitchen con anatra laccata e riso ai cereali. Devo dire che ovunque siamo andati il livello della cucina è molto buono con prezzi convenienti.

Sabato

Ultimo giorno a Singapore. Dopo la colazione facciamo un po’ di riposo in camera fino al check out. Poi, lasciati i bagagli in Hotel, facciamo un ultimo salto a Chinatown il quartiere che più ci è piaciuto, pranziamo in un ristorante coreano con un buffet dai gusti molto aspri: aglio, peperoni, pesciolini secchi sotto aceto e altra roba dal gusto molto forte. Poi, mangiamo pollo e maiale serviti su pietre calde, riso bollito e brodo di pollo con uova. Recuperati i bagagli si torna all’aeroporto, partiamo alle 22 e dopo due voli da 7 ore l’uno con scalo a Dubai arriviamo a Milano alle 7 di domenica… e poi in macchina verso casa.

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Pulau Ubin Tempio Buddista

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Little India

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Marina Bay

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Chinatown

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Budda

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Garden by the Bay

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Chinatown

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