Le Meteore e i Monasteri sospesi

Viaggio in grecia tra cielo e terra
Scritto da: battirena
le meteore e i monasteri sospesi
Partenza il: 01/10/2013
Ritorno il: 05/10/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Le Meteore e i Monasteri sospesi (01-05/10/2013)

Meteora significa “sospeso in aria” e mai definizione fu più appropriata! Arrivando da Trikala ci si trova davanti questa barriera di torrioni di conglomerati e arenare che incombe, scura, su Kalambaka e Kastraki. Ma queste rocce, che lasciano in basso il verde dei boschi, non incutono timore, le pareti con pendenze da capogiro, nude ed erose, si presentano spesso morbide, levigate e con le cime arrotondate. A ogni curva della strada che serpeggia tra le rocce, le forme cambiano e lo scenario che si presenta è sempre diverso e non si può fare a meno di sostare per ammirare quello che la natura ha voluto regalarci. Eppure l’uomo, in un certo senso, è riuscito a dominare questa impervia, straordinaria e bellissima regione. Sulla cima di queste torri ha costruito, non so al prezzo di quali sacrifici, le sue dimore o meglio i suoi luoghi di culto, di preghiera, d’isolamento, di ascesi e naturalmente anche di sicurezza.Ecco: i sei monasteri abitati e visitabili (dei ventisei costruiti nell’arco dei secoli) sono lassù sospesi, tra cielo e terra, più vicino al cielo che alla terra! Questa volta l’uomo e la natura si sono messi d’accordo per offrire uno spettacolo unico al mondo o quasi! Questo è un luogo magico che è affascinante in tutte le stagioni: con il sole, la nebbia, la neve…..Non per niente è patrimonio dell’umanità.

Un po’ di storia… ma poca!

La zona era già abitata da anacoreti dall’XI sec e in seguito monaci provenienti dal monte Athos, spinti dalle incursioni dei popoli dell’est, fondarono il primo monastero (Megalo Meteoro o della Trasfigurazione). In seguito, vista l’inaccessibilità dei luoghi, sorsero gli altri monasteri alcuni dei quali furono abbelliti con gli affreschi del pittore del monte Athos, Theofanis. Gli isolatissimi conventi divennero un importante centro di cultura e permisero la conservazione d’importanti documenti (per esempio 1124 codici religiosi) in particolare durante la dominazione turca, anche se alcuni di essi furono distrutti. Negli ultimi decenni i sei monasteri rimasti sono stati fedelmente restaurati e si presentano a turisti e pellegrini veramente in gran forma!

Il viaggio

Trovato un po’ di tempo (e altro…) siamo partiti da Bologna per Salonicco (Thessaloniki) martedì 1/10 alle ore 10,30 con rientro il sabato successivo alle 20,30 al prezzo totale di E 81, naturalmente con Ryanair. Tutto Ok. Per gli spostamenti abbiamo pensato di usare i mezzi pubblici, il che ha dato una parvenza di avventura al nostro viaggio. La stazione dei bus di Salonicco è ubicata a ovest della città dalla parte opposta dell’aeroporto. Occorre circa un’ora per raggiungerla con il bus 78 (0,80 E a corsa) considerando il traffico caotico della città. Attenzione dall’1 ottobre la frequenza delle corse del 78 dirada! Per questo motivo abbiamo perso il bus delle 15,00 che collega Salonicco a Trikala e poi Kalambaka. In Grecia la rete del trasporto su ruote è abbastanza estesa ed è gestita da KTEL con ramificazioni regionali (informatevi bene, il che non è sempre facilissimo !). Salonicco è collegata direttamente a Kalambaka anche con due corse delle Ferrovie Elleniche (w.trainose.gr): la stazione si trova sul percorso del 78, due fermate prima di quella dei bus. Il tragitto Salonicco-Trikala è coperto con 5 corse giornaliere, il tempo di percorrenza è di circa 2,45 ore e costa 20 E. Il primo tratto (in autostrada) con a sinistra il mare è piuttosto monotono. Si trova poi sulla destra il monte Olimpo, incappucciato: Zeus e famiglia sono in casa, ma non desiderano mostrarsi! Da qui a Larissa, importante centro della Tessaglia il tragitto è vario e interessante. Da Larissa a Trikala si attraversa una regione ondulata completamente priva di vegetazione e regno incontrastato delle pecore e della produzione della lana. Con la lana sparsa da tutte le parti si potrebbe fare non so quanti maglioni per Polifemo ( tanto per rimanere in tema..). Arrivati alla stazione bus di Trikala, si deve cambiare (corse con cadenza quasi oraria dei giorni feriali che diminuiscono notevolmente durante il fine settimana) e in una mezzoretta si arriva alle Meteore e cioè alla cittadina di Kalambaka. Noi abbiamo scelto di soggiornare un poco più avanti nel villaggio di Kastraki presso Guesthouse Papastathis ultima costruzione del paese sulla strada che sale ai monasteri ed a pochi passi dal primo. Ottima scelta in particolare per la gentilezza dei titolari e per chi ama la tranquillità, il silenzio, la splendida visione delle Meteore e…camminare! Attenzione: gli autisti dei bus hanno un particolare rapporto di fedeltà con i telefonini ; quando non gli usano gli capita di dover guidare! Kastraki è raggiungibile (oltre che con i bus delle Meteore) anche con alcuni di quelli provenienti da Trikala, ma bisogna informarsi sugli orari alla stazione KTEL di Kalambaka.

La visita

Kalambaka, cittadina vivace, attrezzata per accogliere i turisti è la porta di accesso alle Meteore. Da qui alle 09,11 e 13,30 (1,60E) parte il bus che dopo aver toccato Kastraki raggiunge il Moni Megalo Meteorou che è il monastero più grande e importante. Da vedere a Kalambaka la chiesa bizantina dell’Assunzione un po’ fuori centro. Una passeggiata di 1,5 km porta a Kastraki piccolo e caratteristico villaggio che ha sviluppato la parte moderna lungo la strada che sale ai monasteri e che in questa zona raggruppa la maggior parte di alberghetti, ristoranti e taverne. Il vecchio centro è raccolto intorno alla bianca chiesa e s’insinua sotto i torrioni di roccia così come la parte più antica di Kalambaka. Proprio davanti al nostro B&B ai piedi della Dupiani rock (uno dei primi siti abitati) si può visitare una chiesetta appena restaurata e salire alle rovine di un monastero. Dalla piazza principale, salendo verso le rocce si può raggiungere Agios Nikolaos e la chiesetta della Vergine e salire fino all’obelisco (Adhrakhti), alto pinnacolo la cui visione più caratteristica è dalla piazza della chiesa. Ed ora i Monasteri… Una volta erano quasi inaccessibili e si raggiungevano con scale retrattili o con rudimentali argani. Oggi si accede utilizzando scale scavate nella roccia, anche di duecento scalini e ponti: in qualche caso è utile l’autorespiratore! Per i materiali e forse anche per i monaci sono in uso rudimentali ascensori e teleferiche non proprio al top per la sicurezza. Informatevi per gli orari di accesso che cambiano con la stagione. I monasteri osservano un giorno di chiusura settimanale. Il biglietto di accesso a ciascun convento costa 3 E.

Mercoledì decidiamo di visitare per primi i monasteri più lontani: la giornata è splendida, con il bus delle nove (che ferma a richiesta) ci facciamo portare fino al bivio sopra il monastero di Roussanou e di qui proseguiamo a piedi fino al moni di Agios Stefanos. La strada si snoda sopra le rocce e ci riserva panorami mozzafiato sulle rocce stesse, sui monasteri, su Kastraki, Kalambaka e sulla pianura sottostante: ci fermiamo spesso, non si può farne a meno! Agios Stefanos si raggiunge facilmente ed è un ricco monastero femminile molto ben tenuto con museo e vendita di souvenir e con due chiese completamente affrescate (come tutte le altre!).Torniamo indietro e con una discreta arrampicata raggiungiamo l’isolato monastero di Agia Triada molto più semplice, ma certamente più spettacolare, non a caso vi è stato girato il film “Solo per i tuoi occhi “ (agente 007). Dopo la visita ai piedi della roccia imbocchiamo un sentiero che in una mezzoretta ci precipita su Kalambaka. Da qui con il bus raggiungiamo Kastraki, dove in piazza della Chiesa sulla veranda di una semplice taverna ci dedichiamo a un meritato pranzo- merenda a base d’insalata greca, retsina locale e caffè (greco). Passeggiamo un pò, ci riposiamo e ceniamo presso la taverna Gardenia sempre in centro. Le specialità locali sono le carni di tutti i tipi (compreso i suvlaki) cotte espresse alla griglia: ci adattiamo facilmente e mangiamo benissimo! Da non sottovalutare anche l’ottima mussaka che naturalmente assaggiamo. La mattina seguente si parte per gli altri monasteri. Ci fanno compagnia due simpaticissime ragazze italiane anche loro alloggiate per una notte nel nostro B&B e questa volta utilizziamo la loro auto. A proposito: l’albergatore ci ha detto che siamo i primi italiani a viaggiare senza l’auto. Sarà un pregio o un difetto? Cominciamo la visita dal celebre ricco Megalo Meteorou che è un’imponente struttura costruita su un pinnacolo a 610 metri di altezza. Qui si può ammirare, oltre la bella chiesa affrescata, il museo, le cucine, l’ossario e il refettorio. Non male. Da qui scendiamo al moni Varlaam, anch’esso abbastanza grande e poi ai due monasteri più piccoli di Roussanou e ancora più in basso, ma splendidamente arroccato quello di Agios Nikolao. Questi ultimi sono più semplici, ma sempre affascinanti e quelli che più ci allontanano dalla terra per avvicinarci al cielo. Con le ragazze torniamo sulla terra, cioè a Kastraki, dove ci rifocilliamo alla solita taverna in piazza. Da qui le nostre amiche ci portano a Kalambaka e poi proseguono verso Atene mentre noi facciamo piccoli acquisti per i nipotini. A sera ceniamo alla taverna Meteora a Kastraki: bene anche qui. Il giorno dopo con il bus andiamo a Trikala. E’ una vivace cittadina attraversata da un fiume stretto da alti argini: la passeggiata lungo le sponde è piacevole, nell’acqua, limpida, sguazzano oche, cigni, germani e naturalmente pesci. Il centro è animatissimo e pieno di giovani.Visitiamo la collina del castello e la grande moschea costruita dall’architetto della Moschea Blu di Istanbul. Ritorniamo a Kastraki e non contenti ci arrampichiamo verso l’obelisco per un’ultima piccola escursione tra i pinnacoli e dove ceniamo, con soddisfazione, ancora presso la Gardenia. Le cene non sono costate mai più di 30 E in due.

Sabato è l’ultimo giorno di soggiorno in Grecia. Lasciamo a malincuore questo fortunato lembo di terra. Abbiamo ammirato e goduto di un paesaggio affascinante e unico che infonde serenità: indimenticabile! Con i soliti bus torniamo a Salonicco e poiché abbiamo tempo, ci fermiamo in centro sul lungomare, presso la Torre Bianca, monumento simbolo della città dall’alto della quale si gode un bel panorama sulla città e sul golfo. Questa parte della città ci è piaciuta molto: bella passeggiata a mare, locali pieni di giovani, eleganti negozi, sole… Non male. Ma il tempo corre… Alle 20,30 sbarchiamo a Bologna: pioviggina. E’ finita… per questa volta, naturalmente!

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Agios Tiados

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Il monolito di Kastraki

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Agios Nikolaos

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Pellegrinaggio a Gran Meteora

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Rossanou ed Ag Nikolaos



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