Cuba da vivere

Non solo spiagge paradisiache, mare cristallino e paesaggi da togliere il fiato, ma anche sguardi malinconici, sorrisi rubati, parole sagge e incontri capaci di sconvolgerti la vita: questa è la vera Cuba
Scritto da: stellina87
cuba da vivere
Partenza il: 16/12/2012
Ritorno il: 29/12/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
A quanti mi chiedevano “Che cosa ti posso regalare per la laurea?” rispondevo “Mettete qualche euro per il mio viaggio… non potreste farmi regalo più bello!”… è così infatti che ho deciso di partire per Cuba…una laurea in tasca, un fidanzato al seguito… e via alla scoperta di questa meta scelta, vi dirò la verità, un pò a caso fra i luoghi dove poteva fare caldo a metà dicembre… mai scelta fu azzeccata!

Siamo partiti da Venezia il 16 dicembre e rientrati il 29; è stata un’esperienza bella e interessante: Cuba è un paese davvero ricco di contraddizioni, non avrei mai immaginato.

La gente fatica a vivere con quel poco che ha, la Libreta mensile non basta, neanche le necessità minime vengono soddisfate e così è necessario cercare mille stratagemmi per sopravvivere: mercato nero e lavori piò o meno discutibili sono fra i più frequenti.

Quello che ci ha più colpito e che, talvolta, non hanno nemmeno i soldi per comprarsi sapone, dentifricio, spazzolino… figurarsi vestiti e cibo. Una signora di novant’anni che poteva essere mia nonna si è inginocchiata e mi ha baciato le mani per ringraziarmi delle saponette che le ho regalato… sono emozioni che ti toccano nel profondo del cuore e aiutano a comprendere quanto siamo fortunati. I bambini ti si avvicinano speranzosi e quando regali loro qualcosa (che sia una caramella, una matita, un bloc-notes) ti ringraziano per un’ora con gli occhi luccicanti e grati.

Il nostro tour è partito dall’Avana dove abbiamo trascorso 2 giorni.

Avremmo dovuto pernottare nella casa particular di Mercy Concordia 151, Esquina San Nicolás, Edificio 151 Apartamento 10, Piso 6; Ph: + 53-7-866-8563. Splendido appartamento nel centro storico che però non aveva più disponibilità ma ci ha gentilmente trovato una sistemazione nel Barrio Chino da Marie Esther dove ci siamo trovati comunque abbastanza bene.

Dopo un veloce tour della città, con sosta mojito allo storico bar Guantanamela, davanti al Capitolio, ci siamo concessi una cena al ristorante “La Guerida”, il locale all’ultimo piano di un tipico palazzo cubano dove è stato girato il celebre film “Fresa y chocolate”, incantevole la scalinata che porta all’ultimo piano dove si trova il ristorante e splendida la vista da lassù, anche se ci aspettavamo qualitativamente di più… visto il prezzo.

Per spostarci a Vinales abbiamo condiviso un taxi con un ragazzo conosciuto all’hotel Telegrafo dove eravamo andati a prenotare il bus per la tratta Avana-Vinales che però, a detta dell’impiegata, era tutto esaurito. Si è rivelata una soluzione comunque conveniente ma soprattutto divertente perché ci ha permesso di ammirare lo splendido paesaggio e scoprire anche molte curiosità grazie al nostro simpatico chauffeur, un po’ spericolato alla guida. La Casa Ana Isa – Calle Salvador Cisnero, 18 A Interior – Vinales-Pinar del Rio (después del Cupet). Ci ha ospitato per quattro giorni a Vinales e deliziato con ottimi piatti (abbiamo mangiato aragosta praticamente tutti i giorni… era il piatto più eonomico!), qui abbiamo vissuto il relax della zona e potuto fare alcune escursioni davvero interessanti: una giornata a Playa Jutias, un giorno a Cayo Levisa e un’intera giornata a cavallo con visita alla Cueva del Silenzio, finca (fattoria) con degustazione del rum e dei sigari, dove abbiamo potuto scoprire e toccare con mano i campesinos che ogni giorno lavorano nelle piantagioni di tabacco in maniera dedita per la nazione.

Da Vinales ci siamo spostati con un bus fino a Trinidad, un viaggio estenuante di più di 8 ore… se dovessi tornare a Cuba penso che lo spezzerei perché i km erano davvero tanti da percorrere in un giorno. A Trinidad abbiamo trascorso due giorni, giusto il tempo per immergersi nella vita locale e per rilassarci a Playa Ancon, dove abbiamo degustato dell’ottimo pesce nel localino fronte mare. Abbiamo pernottato all’ Hostal Celida y Pito Pablo Pichs Giron y Conrado – Benites – Trinidad. La cuoca Ana Maria si è rivelata la migliore di tutta l’esperienza cubana, la sua spontaneità e il suo affetto ci hanno toccata il cuore.

L’indomani, con un altro bus locale, abbiamo raggiunto, in 5 ore, Moron, da lì, con altri due ragazzi incontrati lungo il viaggio, ci siamo mossi in taxi alla volta del Cayo. Gli ultimi 5 giorni della vacanza abbiamo deciso di concederceli a Cayo Guillermo, la spiaggia dell’hotel dove abbiamo soggiornato non era particolarmente bella a causa del forte vento che ogni giorno, nel primo pomeriggio, iniziava a soffiare ma i giorni trascorsi lì si sono rivelati davvero piacevoli. L’hotel era di livello molto buono e i dipendenti davvero entusiasti, abbiamo conosciuto Carlos, il mitico barista del Chiringuito che ci ha incantato con la storia della sua vita e deliziato con dei cocktail davvero molto buoni. A Cayo Guillermo, poi, c’è Playa Pilar, la più bella spiaggia del Sudamerica, una spiaggia che ti toglie il fiato per la sua bellezza ed il mare cristallino.

In questa splendida vacanza abbiamo girato con i mezzi pubblici, dormito nelle casas particulares (senza o con poca acqua naturalmente non potabile), mangiato nei paladar (anticorpi a 1000), ascoltato le storie della gente locale, dispensato regalini e ricevuto tanti sorrisi, ballato in strada… ogni luogo, ogni paesaggio, ogni persona incrociata sulla nostra strada è stato un vero dono. Questa isola è stata una vera scoperta che ci ha regalato emozioni incancellabili.

Cuba libre!

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