VARADERO, MATANZAS e CARDENAS

A me piace dire la verità. E cerco di raccontarla sempre. Anche a costo di mentire. Se ti dico che sono tornato a Varadero per "vivere" Cardenas e Matanzas, mi devi credere. Le due cittadine offrono una visione particolare dell'isola caraibica, qui in fatti si ha la possibilità di entrare in contatto con il passato coloniale di Cuba e con la...
Scritto da: Claudio Mo.
varadero, matanzas e cardenas
Partenza il: 25/02/2008
Ritorno il: 11/03/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
A me piace dire la verità. E cerco di raccontarla sempre. Anche a costo di mentire. Se ti dico che sono tornato a Varadero per “vivere” Cardenas e Matanzas, mi devi credere. Le due cittadine offrono una visione particolare dell’isola caraibica, qui in fatti si ha la possibilità di entrare in contatto con il passato coloniale di Cuba e con la gente al tempo di Raul presidente. Distantano, rispettivamente, 17 e 32 km dalla zona hoteliera, prendi qualunque mezzo ma devi vederle.

Per Cardeas trovi l’ominibus in calle 61 angolo 1a avenida, quasi difronte all’hotel Quatro palmas: Per Matanzas in calle 36 trovi il terminal , dovari avere molta pazienza e tempo in quanto l’orario è una sorpresa. Cardenas: (1.200ab. 1.100 biciclette) la cittadina è particolare per il disegno urbanistico a scacchiera: le strade, infatti, sono perfettamente parallele e perpendicolari tra loro. Interessante il fatto che fu la prima città ad utilizzare l’energia elettrica per l’illuminazione stradale.

La città conserva nel suo perimetro un piccolo gioiello: l’Avenida de Cèspedes, che è il luogo che riunisce la maggior parte delle attrattive di Cardenas. Il viale parte dal Parque Colón, la piazza dove sorgono la Chiesa Cattedrale dell’Immacolata Concezione, in perfetto stile coloniale, eretta nel 1846, in cui sono conservate apprezzate opere d’arte vetraria e il Monumento a Cristobál Colón, una statua molto bella scolpita in Spagna e fusa in Francia nel 1858, e quindi inaugurata a Cardenas nel 1862. Si tratta del primo monumento a Colombo eretto a Cuba. Famose e quanto mai vere le parole che il navigatore genovese pronunciò appena sbarcato sul suolo cubano “Non ho mai visto paese più bello”. Vicino al monumento, sempre sull’Avenida, si trova La Dominica, un edificio sulla cui cima fu innalzata per la prima volta la bandiera nazionale di Cuba nel 1850. Il sabato pomeriggio è uno spettacolo passeggiare per le vie, segui la musica ti ritrovi nelle piazze, musica en vivo. L’attenzione cade su un bar con patio verdeggiante di piccole palme reali, tanti giovani, belli eleganti, uno che ricorda Lenny Kravitz mi chiede: “ola ! che stai buscando ? Una Chica, ron, sigari ?” Ernesto 27enne, a videocamera spenta, si confida volentieri. Dice di frequentare l’università, in realtà esercita in Varadero, diciamo che è un benefattore, esaudisce i desideri sessuali delle turiste. Preferisce le canedesi se pur “corpulenti” sono molto generose, le italiane sono problematiche, si innamorano facilmente, vogliono conoscere la famiglia, si sento in dovere di risolvere tutti i problemi della società cubana. Ernesto non si lamenta della sua vita attuale, ostenta oro, indossa D&G grazie alla cugina che vive a San Benedetto del Tronto, è certo che la madre dei suoi figli sarà una italiana. Matanzas: è il capoluogo della provincia omonima. Città non ideale per iniziare un percorso turistico, ma è ingiustamente trascurata e sottovalutata. Si affaccia sulla baia omonima, dominandola dall’alto della collina. Ha il vantaggio di sorgere proprio sulla Carretera Central, la strada nazionale, che collega L’Avana a Santiago de Cuba. Si dice, ed è proprio vero, che le sue donne siano le più belle dell’Isola. È un discreto centro industriale e un porto di notevole importanza, soprattutto dopo l’installazione del terminale per lo scarico del greggio da petroliere di grandi dimensioni. Assolutamente tipica nel suo genere, è Plaza de la Vigia, sulla quale si affaccia il Teatro Sauto, costruito in epoca coloniale, ma aperto ancora oggi a rappresentazioni di balletti e musica classica. Grand’attenzione è stata prestata nella ristrutturazione del Teatro, quindi è tornato allo splendore e alla magnificenza per lui studiata e ottenuta dall’architetto italiano Dell’Aglio nel 1860. Tutto sembra essere stato mantenuto intatto, nonostante il passare degli anni…Come quando in questo luogo risuonava la splendida voce di Caruso.

In Calle Milanès, si può ammirare lo splendido Museo Farmaceùtico. All’interno di una farmacia del XIX secolo, trasformata in Museo, si possono ammirare oggetti introvabili in altri luoghi. Tutto sembra essere stato conservato per i posteri: le ampolle, gli enormi scaffali, dove sono esposte in bella mostra i vasi di maiolica, i formulari e i vecchi testi di farmacologia, i distillatori in rame e i bilancini anche la polvere sembra essersi mantenuta intatta negli anni. Dal mirador è impossibile resistere al magnifico panorama e alla bella vista dello Yumurì, un fiume che scorre in una valle contornata da palme reali e piante tropicali.Il tutto è reso ancora più emozionante dal volo delle tiñosas, i grandi avvoltoi che sorvolano circolarmente la valle, in attesa della loro preda. È facile farsi suggestionare da questo spettacolo, ripensando alle voci che sostengono che il nome del fiume Yumurì derivi dalla leggenda secondo la quale molti indios, al grido di “Yu murì” (io muoio), preferirono suicidarsi gettandosi dai lati scoscesi della valle, piuttosto che cadere in mano agli Spagnoli.

Oggi Varadero, è una località molto affollata al punto che, per accedervi, è stato introdotto un pedaggio di due cuc a testa ad ogni passaggio (per entrare bisogna attraversare un ponte levatoio posto all’entrata principale). Il governo cubano ha anche avviato un ambizioso progetto denominato “Varadero 2000”, secondo cui la capacità ricettiva della cittadina turistica dovrebbe passare dalle 10.000 camere attuali a 20.000 per circa 100.000 posti letto l’anno, tutti in strutture d’alto livello con alberghi di grandi dimensioni affidati alla gestione di compagnie straniere. Purtroppo la riserva ecologica si ristringe le ruspe avanzano, l’ultimo hotel nato è il 5* Sirenes Las Salinas. Il territorio comunale di Varadero è diviso in tre località: il centro storico che si sviluppa attorno all’Eglisa de Santa Elvira, alla frazione industriale di Santa Marta, all’esterno del ponte levatoio, posto all’ingresso della penisola, e alla frazione costiera di Boca de Camarioca. La strada principale che attraversa Varadero si chiama Avenida Primera; tutte le altre “calles” la incrociano. Fra la Calle 40 y 69, si trova il centro storico con il Parque Central, il Retiro Josone da vivere il sabato e la domenica, il Museo Historico Municipal e tutti i servizi per il turista.

Proseguendo verso Punta Hicacos si vedono i grandi alberghi che si sviluppano su due strade: l’Avenida Las Americas e l’Autopista Sur. La prima porta a Villa Xanadù, la seconda all’estremità della penisola dove si trova il porto turistico di Marina Chaplin, dove si trova il lussuoso Barcelò premium club, una favola, consigliato per veri innamorati. Dopo L’Avana, Varadero offre il meglio, in quantità e qualità, di cabaret e spettacoli notturni. In tutti gli hotel e in gran parte delle Villas, ci sono locali nei quali si può bere ed anche cenare prima dello spettacolo. Il più apprezzato è La Cueva del Pirata con troppi canadesi, per incontrare i cubani, meglio il Kastillito, sulla spiaggia, il Mediterraneo e Calle 62 con musica dal vivo ogni sera. Claudio



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