Cuba diario di viaggio 2007

Cuba 2007, Cronaca di viaggio Dal 26 aprile al 26 Maggio 2007 Stefano Guastella © 2007 26 Aprile 2007 La Partenza Anche questa volta ce l’abbiamo fatta! Dopo un attesa di quasi 15 mesi dal nostro ultimo giorno di permanenza a Cuba, siamo di nuovo in partenza. Questa volta non ci saranno altri, siamo in 3, io, Yani e Ylenia, anche per il fatto...
Scritto da: Holguinero
cuba diario di viaggio 2007
Partenza il: 26/04/2007
Ritorno il: 26/05/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
Cuba 2007, Cronaca di viaggio Dal 26 aprile al 26 Maggio 2007 Stefano Guastella © 2007 26 Aprile 2007 La Partenza Anche questa volta ce l’abbiamo fatta! Dopo un attesa di quasi 15 mesi dal nostro ultimo giorno di permanenza a Cuba, siamo di nuovo in partenza.

Questa volta non ci saranno altri, siamo in 3, io, Yani e Ylenia, anche per il fatto che la decisione è stata presa quasi all’ultimo minuto e quindi non c’è stato tempo per programmare altri viaggiatori che si aggiungessero alla nostra famiglia.

Diventa ormai ogni volta più difficile per noi organizzare il nostro ritorno a Holguín, se per una parte i costi di permanenza, sono ancora tranquillamente sopportabili, nonostante la crescita della famiglia, il biglietto aereo purtroppo inizia ad incidere pesantemente, dato che per l’oriente Cubano si trovano sempre meno voli diretti e ovviamente a prezzi sempre più alti.

Se a questo aggiungiamo il fatto che Ylenia ha passato i 2 anni e quindi il suo biglietto costa quasi il 70 per cento di uno normale, la spesa complessiva è aumentata mediamente di un buon 20/25 %.

Comunque ormai ci siamo, la nostra partenza è fissata con un volo diretto dall’aeroporto di Milano fino a Holguín, con un tempo di volo previsto di circa 10 ore e mezza. Abbiamo deciso però, di accettare con molto piacere l’invito di Gigi ed Arelys, che vivono nei pressi di Novara e che ci ospiteranno a casa loro per un paio di giorni.

Così avremo l’occasione finalmente di conoscere Arelys con cui fino a adesso abbiamo parlato solo telefonicamente.

Intorno alle 16 del pomeriggio del 26 Aprile siamo pronti a partire, la nostra piccola auto è stipata fino all’inverosimile, dobbiamo percorrere circa 400 km per arrivare a casa di Gigi e quindi ci aspettano 4 ore buone di viaggio.

Intorno alle 20,00 arriviamo davanti alla loro casa.

Il “comitato d’accoglienza” ci fa sentire praticamente già arrivati a Cuba.

Un paio d’anni fa, avevamo avuto il grandissimo piacere di fare conoscenza con una persona eccezionale come Gigi, lo stesso succede adesso con Arelys.

E’ come se ci conoscessimo da sempre.

Arelys, si è data da fare in maniera esagerata per la cena: insalata di pasta, frittura di malanga, riso fritto e Flan, il tutto accompagnato ovviamente da Cerveza y Ron, proprio non ci sembra di essere in Italia.

La serata finisce praticamente alle 4 e ½ del mattino, quando decidiamo di arrenderci al sonno, cosa che la piccola Ylenia per fortuna ha già fatto, (anche se non molto prima…).

27 Aprile 2007 In compagnia di Gigi ed Arelys La giornata del 27 Aprile, si svolge in maniera meno “Cubana”.

Una volta alzati con (molta) calma ci dirigiamo verso Arona, sul lago Maggiore.

Qui trascorriamo buona parte della giornata fino a metà del pomeriggio, dopodiché facciamo ritorno a casa di Gigi e Arelys.

Questa volta è Gigi a fare da cuoco, con lasagne e tiramisù.

E’ impossibile dire di “no” a piatti così buoni, anche se penso disperatamente a tutti gli sforzi che ho fatto in quest’ultimo mese per mantenere una “pseudolinea”. Dato che ormai non sono più in grado di entrare in una taglia 50, (figurarsi in una 48, come ai bei tempi passati), cerco almeno di aggrapparmi alla taglia 52.

I due giorni da Gigi rischiano veramente di mandare all’aria tutti i miei piani…

Poco prima della mezzanotte decidiamo di andare a dormire, dato che domani mattina ci dovremo alzare abbastanza presto.

Dovremo essere a Malpensa intorno alle ore 8,30 del mattino.

28 Aprile 2007 Il volo e l’arrivo a Holguín La mattina del 28 d’Aprile siamo finalmente pronti a fare ritorno a Cuba.

Carichiamo i bagagli sull’auto di Gigi e ci dirigiamo a Milano Malpensa.

Arriviamo intorno alle 8,40.

Sono quasi sorpreso dal fatto di essere uno dei primi a fare il Check-in presso i banchi della Livingston, evidentemente non sono arrivati ancora molti passeggeri.

Tutto si svolge in maniera abbastanza rapida e quando sono passate da poco le 9,00 abbiamo già in mano le nostre carte d’imbarco.

Adesso dovremo attendere le 10,45 per imbarcarci sul nostro volo.

Passiamo ancora un’ora abbondante in compagnia di Gigi ed Are, poi intorno alle 10,15 salutiamo i nostri amici e ci avviamo verso il controllo dei bagagli a mano.

I controlli si svolgono in maniera rapida ed efficace, un agente controlla il passaporto di mia moglie dicendoci che stanno cercando una persona, ma ci lascia andare immediatamente scusandosi per il disturbo.

Troviamo una maggiore fila al successivo controllo dei passaporti, ma per fortuna ci siamo mossi con un leggero anticipo e quindi non ci sono problemi ad arrivare puntuali all’imbarco.

L’imbarco dei passeggeri inizia con un leggero ritardo, comunque siamo tra i primi a salire sul mezzo che ci accompagna all’aereo.

Ci accomodiamo nei 3 dei 4 sedili che compongono la fila centrale dell’Airbus 330 e sistemiamo in maniera rapida i nostri bagagli a mano, mentre io posiziono il computer portatile sotto il seggiolino.

Il volo inizia intorno alle 12,00, con un ritardo di mezz’ora.

Ylenia riesce a dormire un paio d’ore durante il viaggio, io e Yani invece purtroppo non ci riusciamo per niente…

Intorno alle 16,00 (ora di Cuba) inizia la discesa verso l’aeroporto di Holguín.

Anche se i finestrini dell’aeromobile sono distanti, riesco ad intravedere le campagne Cubane mentre stiamo scendendo.

Alle 16,30 l’aereo tocca il suolo di Holguín, con un atterraggio morbidissimo.

Siamo tra i primi a scendere, ma tra gli ultimi ad entrare nella sala destinata al controllo passaporti.

Il passeggino di Ylenia, che avrebbe dovuto essere già ai piedi dell’aereo, è invece sempre dentro al mezzo e quindi un addetto ci dice di aspettare un attimo sulla pista ed, infatti, dopo pochi minuti ci viene incontro consegnandocelo.

Nella sala di controllo dei passaporti siamo ovviamente tra gli ultimi della fila, però so già come recuperare.

Mi dirigo verso l’impiegata che si occupa di compilare la cartolina di sbarco per i passeggeri Cubani, (quindi mia moglie rientra in questa categoria), che s’incarica di iniziare a compilare i moduli anche per me e per Ylenia.

Ci fa poi cenno di seguirla e ci posiziona esattamente davanti a tutte le persone in fila, recuperando così i posti perduti… In circa 10 minuti passiamo il controllo passaporti, successivamente ci attende il controllo dei bagagli a mano.

So già che sarò fermato per controllare il Laptop, cosa che puntualmente avviene.

La signora del Minint, mi chiede di estrarre il portatile e di fargli vedere il contenuto della borsa dove è posto.

Non ho nessun problema a svuotare la borsa, dato che tra l’altro ci sono solo cavetti di collegamento, l’alimentatore del computer ed un paio di libri, “Con Cuba nel cuore” in italiano e la versione stampata in lingua Spagnola che ho portato qui in anteprima, “Con Cuba en el corazòn”.

La donna guarda per un attimo incuriosita i libri, forse più per il fatto che in fondo alla copertina ci sia scritto il mio nome.

Poi chiede qualcosa ad un collega riguardo al mio computer portatile e mi accompagna verso un’altra stanza lasciandomi ad un altra sua collega che mi compilerà la “dichiarazione d’importazione temporanea” per il Laptop.

Fatto questo ritorno verso Yani e Ylenia che nel frattempo stanno ancora aspettando una parte delle valigie.

Approfitto ancora della loro attesa per andare a cambiare qualche euro in Cuc in maniera da avere un po’ di moneta locale, anche se negli aeroporti Cubani conviene cambiare il minimo indispensabile, dato che il cambio è sempre leggermente peggiore rispetto a quello applicato nelle banche cittadine.

Quando torno da Yani sono arrivati anche gli ultimi bagagli, quindi a questo punto non ci resta che dirigerci verso il nuovo terrore dei passeggeri: La BILANCIA CUBANA.

Alla fine del 2006, è stata introdotta una nuova legge che autorizza ad importare articoli comuni per un complessivo di 30 kg a testa (25 d’effetti personali + 5 considerati come articoli importati per regalo), si possono portare inoltre senza addebiti fino a 10 kg di medicinali, a patto che siano messi in un contenitore a parte.

Se si supera questo peso si possono portare altri 20 kg, soggetti però in questo caso ad un’imposta di 10 Cuc (circa 8 euro attualmente) per kg, fino ad un massimo di altri 20 kg.

Il doganiere addetto mi fa avvicinare e mi dice di mettere i bagagli uno per volta sulla bilancia e di premere ogni volta il pulsante verde che dà il totale parziale.

Inizio a mettere la mia valigia, poi quella di Yani, poi quella di Ylenia ed i vari bagagli a mano.

Lascio fuori solo la borsa del computer portatile, quella della telecamera e una piccola borsa con alcuni alimenti.

Il totale è di 88 kg scarsi, che divisi per tre ci fanno rientrare alla grande nei 30 kg a testa, il doganiere ci fa cenno che possiamo passare.

Appena fuori dell’aeroporto chiamiamo un taxi che ci accompagnerà nel breve tragitto di circa 15 km verso Pueblo Nuevo, vicino al centro di Holguín.

Intorno alle 18,30 arriviamo a Pueblo Nuevo.

Tutta la famiglia ci sta già aspettando, inizia così il solito rituale di baci ed abbracci e naturalmente le attenzioni sono rivolte particolarmente verso Ylenia, la più piccola della famiglia.

Io mi sento abbastanza stanco, ed intorno alle 21,00 la mia testa inizia a piegarsi cedendo al sonno e mi avvio verso il letto, Ylenia intanto è già crollata da circa un’ora e sta dormendo beata.

Yanitzia riesce ancora a reggere per un’altra ora dopodiché crolla anche lei.

Finisce così una giornata abbastanza lunga.

Approfitteremo della domenica successiva (29 Aprile) per riposarci e finire di salutare familiari e vicini che non abbiamo ancora incontrato e per riprenderci dal viaggio.

30 Aprile 2007 Ufficio de Immigraciòn Chi viene a Cuba per viaggio familiare, ormai questo posto lo conosce benissimo.

Quando, come nel mio caso, durante la permanenza a Cuba si è ospiti di una casa di un familiare, entro le 72 ore dall’arrivo ci si deve registrare presso l’ufficio de immigraciòn.

Oggi è il primo giorno lavorativo (dato che siamo arrivati sabato pomeriggio) e quindi è la nostra prima cosa da fare.

Ho già fatto in Italia la “Visa familiar A-2” e così devo solo registrarmi all’ufficio, o almeno è quello che penso…

Infatti, quando arrivo nell’ufficio, l’ufficiale addetta a registrare gli stranieri mi chiede il “sello” (francobollo) da 5 c.U.C.

Non ci sarebbe niente di strano se non fosse per il fatto che la volta precedente questo “sello” non mi era stato richiesto.

La donna tra l’altro sembra abbastanza infastidita, infatti, non mi fa neppure finire di chiedere informazioni, che già ha chiamato un altra persona dentro l’ufficio dicendomi di tornare con il francobollo, anzi 2, visto che uno è per me e l’altro è per Ylenia.

Andiamo quindi verso il centro di Holguín, devo tra l’altro cambiare del denaro e dato che los sellos li vendono nella banca, approfitto per fare l’uno e l’altro.

Intanto Yani e mia cognata Alina, vanno a fare un po’ di spesa insieme alla piccola Ylenia.

Ci ritroviamo tutti dopo circa mezz’ora nel Parque Calixto Garcia, la piazza centrale della città e torniamo quindi verso l’ufficio d’immigraciòn Ci riceve la solita donna di prima, questa volta però bastano un paio di parole ed il fatto di vedere anche Yani con la bambina a far cambiare di umore alla donna che diventa molto più rilassata.

Ci spiega che la volta precedente si sono sbagliati non facendoci pagare il famigerato “sello”, comunque iniziamo a scherzare sul “caratterino” di Ylenia ed in pochi minuti il mio passaporto viene riempito con l’adesivo di autorizzazione alla permanenza in casa di mia suocera.

La donna poi ci saluta e ci augura buona permanenza.

Non c’è altro da segnalare su questa giornata, aspettiamo adesso il primo di Maggio.

1 Maggio 2007 Sfilata e festa Siamo al 1 di Maggio, festa importante per il popolo Cubano.

Il tradizionale corteo che si svolge in questa data, protesta per l’avvenuta liberazione negli Stati Uniti del terrorista Luis Posada Carriles, autore di vari attentati tra cui quello ad un aereo della Cubana de Aviaciòn, dove morirono circa 80 persone e l’attentato nel settembre 1997 all’Hotel Copacabana sito nella capitale, dove morì l’Italiano Fabio Di Celmo. Una domanda che mi faccio spesso è questa: chissà perché, quando ci sono gli stati Uniti di mezzo, i governi Italiani si scordano molto rapidamente delle cose, (vedi anche Ustica, Alpe Cermis e Calipari in Irak…).

Ci alziamo abbastanza presto, ma riusciamo a muoverci da casa solo intorno alle 8,20.

Siamo io, Yani, Alina e suo figlio Andro. La sfilata è iniziata alle 8 in punto, per fortuna non ci vuole molto a raggiungere la zona dello stadio ed in circa 20 minuti siamo già vicini alla Plaza de la Revoluciòn de Holguín, dove sul viale che porta a Playa Guardalavaca, si svolge il corteo.

L’area nei dintorni dello stadio è gremita di gente, chi ha già sfilato si dirige verso la zona della Candonga, che sarà il “cuore” della festa a corteo terminato.

Mi ricordo che nel 2003 il corteo terminò intorno alle 11,00, quest’anno invece le autorità hanno deciso di accorciare i tempi, infatti, poco prima delle 10,00 i rappresentanti sono già sfilati tutti in Plaza de la Revoluciòn e si dirigono quindi verso la festa.

Sul palco principale sta preparando la sua esibizione il cantante Cubano Edie K, la gente inizia ad accalcarsi ed esplode quando suonano le prime note di “Tu tipo soy yo”.

Il ritmo di reggaeton travolge tutta la Candonga ed è impossibile resistere senza ballare, anche io sono “trascinato” dal ritmo ed inizio a muovermi (in maniera penosa).

Dopo aver ascoltato Eddie K per circa un’ora ci spostiamo verso la zona della Candonga dove si trovano le bancarelle che vendono alimenti.

Molti Cubani sono già seduti tavolini mangiando e (soprattutto) “tomando” cerveza y ron. Sulle bancarelle della Candonga si vedono dei bei maialini arrosto appena finiti di cuocere, che fanno venire l’acquolina in bocca.

Compriamo alcuni “bocaditos” (panini) farciti con carne di maiale veramente squisiti.

Intanto continuano ad esibirsi altri gruppi musicali sul palco principale.

Intorno alle 15,00 decidiamo che è meglio tornare a casa a vedere cosa sta combinando la piccola, che abbiamo lasciato ad Arminda e Tania la mattina prima di partire.

Mentre ci avviamo a piedi, incontriamo un nostro vicino di casa Cubano, tale Manuel, che ci saluta ci offre un trago de ron, ci chiede quando siamo arrivati a Holguín, dov’è la nostra bambina e poi fa una di quelle cose che ancora mi lasciano a bocca aperta, nonostante io venga a Cuba da ormai 10 anni.

Qui a Holguín, tra i vari mezzi pubblici, si utilizzano delle carrozze a 6 posti trainate da un cavallo per gli spostamenti all’interno della città.

Manuel si avvicina al conduttore della carrozza, sfila dal suo portafoglio un biglietto da 20 pesos Cubani, e gli dice di accompagnarci tutti a casa (nel frattempo siamo diventati in 6 perché a noi si sono aggiunte Yameli, la sorellastra di Yani e sua figlia Yusinia).

Sono inutili le nostre “proteste”, Manuel non fa una piega e ci saluta dicendoci di salire sulla carrozza.

Lo spiego per chi non conosce Cuba: un biglietto da 20 pesos equivalgono a circa 70 centesimi di euro e potrebbero far pensare ad una cifra irrilevante, però se pensate che lo stipendio medio cubano si aggira sui 250/280 pesos mensili, la cifra assume un valore tutt’altro che simbolico.

Il breve viaggio a bordo della piccola carrozza, oltre che a riportare indietro nel tempo, serve anche a “digerire” il pollo fritto mangiato mezz’ora prima.

Il piccolo mezzo avanza tra i sobbalzi provocati dalle gigantesche buche che si incontrano nei pressi di Pueblo Nuevo, fino a fermarsi a pochi metri da casa.

La piccola Ylenia vedendoci ci viene incontro, felice di aver “ritrovato” i genitori, anche se Arminda mi dice che ha passato la giornata in maniera piuttosto tranquilla.

3 Maggio 2007 Inizia la XIV Romerias de Mayo Ieri (2 Maggio) non abbiamo potuto combinare praticamente niente, per colpa di un acquazzone simile ad una piccola tempesta tropicale che ci ha tenuti in casa tutto il pomeriggio.

Abbiamo avuto solo il tempo di fare alcune commissioni in centro la mattina e di passare per “plaza de la Marqueta” dove si stanno esercitando alcuni artisti in attesa dell’inizio della “Romerias de Mayo” Oggi decido di portare la piccola Ylenia al Parque Calixto Garcia, così da dare modo a Yani e a sua madre di poter fare alcune cose in casa senza l’ansia di dover stare dietro alla piccola.

Appena arriviamo al parco, noto che sono schierati tutti i ragazzi delle scuole di Holguín.

Oggi inizia la XIV Romerias de Mayo, tradizionale festa che si svolge di solito a cavallo tra la prima e la seconda settimana di maggio e che porta ad esibirsi qui a Holguín artisti da tutto il mondo.

La gente si è radunata tutto intorno al parco, soprattutto davanti al museo della Perriquera.

Si può ascoltare la “canciòn de la alegria” o per meglio dire “l’inno alla gioia” in versione Cubana.

Dopo circa 1 ora Ylenia inizia ad avere sonno quindi la prendo in braccio ed inizio a tornare verso casa.

Faccio però solo pochi metri perché l’arrivo di 2 caballitos (motociclette della polizia) annuncia il passaggio del corteo che inaugura la Romeria.

Sfilano i rappresentanti dei vari paesi, quest’anno la festa è dedicata al Messico, ed infatti i suoi rappresentanti sono in gran numero.

La gente si sofferma ai bordi delle strade applaudendo i vari gruppi musicali.

Romerias de Mayo – sfilata inaugurale Alcuni artisti si esibiscono già nel corso del corteo, come i ragazzi sui trampoli che avevo visto esercitarsi in Plaza de la Marqueta.

Altri invece sono trasportati a bordo di carrozze a cavallo oltre che con camion ed auto.

Il tutto si conclude nel Parque Calixto Garcia intorno a mezzogiorno, da stasera inizierà una settimana di esibizioni artistiche di vario tipo in tutti i parchi di Holguín.

Speriamo che il tempo non rovini la festa…

4 / 5 Maggio 2007 La Romerias tiene “banco” Sono giorni di festa a Holguín, fino a domenica prossima tutti le piazze della città sono impegnate ad ospitare artisti e spettacoli di vario genere.

Spettacoli teatrali, concerti dal vivo, “congas” trascinanti, la città è in questo momento la “capitale” della cultura Cubana.

Plaza de la Marqueta – Romerias de Mayo Anche al “Noticiero Nacional” parlano della Romerias e la televisione Cubana effettua collegamenti con i vari spettacoli.

E’ praticamente impossibile riuscire a vedere se non tutto almeno una gran parte degli spettacoli, dato che si svolgono in contemporanea e comunque il tempo necessario per spostarsi da una piazza all’altra rende impossibile vedere tutto.

Parque Calixto Garcia – Romerias de Mayo A caccia di un auto In questi giorni sto facendo numerosi km a piedi, sia per gli spettacoli, ma anche per informarmi su un auto da noleggiare per un paio di settimane.

E’ sempre più difficile trovare una piccola Jeep o comunque un’auto piccola ma robusta, l’agenzia Cubacar non è più nel Parque Calixto Garcia, ma sono dovuto andare fino all’Hotel Pernik dove c’è un’agenzia Transtur/Cubacar.

Sinceramente non mi hanno molto soddisfatto questa volta, assicurandomi che non c’è nessuna possibilità di noleggiare una Jeep Techo Lona (piccola jeep decappottabile). Potrebbero forse trovare una Jeep più grande, ma ho scartato subito l’ipotesi dato che il costo arriva ad 80 C.U.C. Giornalieri.

Le altre ipotesi sono le solite: Hyundai Atos (ykes!) a 45 c.U.C. Giornalieri o Hyundai Accent (yuhuuu!) a 60 c.U.C. Giornalieri.

Nel parque Calixto Garcia, l’agenzia di noleggio “VIA” (Gaviota), mi ha proposto una Peugeot 206 allo stesso prezzo della “Atos” (45 c.U.C.), mi dirigo dal Pernik verso il Parque C. Garcia, (20 minuti di camminata), deciso a confermare la Peugeot, che rispetto alla Hyundai mi pare più sicura.

Arrivato al Parque, vedo parcheggiato un Suzuki Gran Vitara 3 porte, nuovo fiammante.

Sul vetro posteriore dell’auto, è visibile il bollino della “VIA”.

Domando quindi al noleggiatore quanto costa il Suzuki.

L’agente guarda sul listino e mi dice che per 2 settimane il costo del Suzuki è di 60 C.U.C. Giornalieri (lo stesso della Hyundai Accent).

A questo punto chiedo se c’è la possibilità di trovarmene uno, (quello che ho visto è già impegnato) e il noleggiatore mi risponde che forse, a partire da Lunedì, una volta passata la festa della Romerias, c’è la possibilità che ne rientri uno.

Quindi decido a questo punto di lasciare il numero di telefono della vicina di casa di Arminda e di provare ad aspettare qualche giorno per vedere se si libera un auto di questo tipo, altrimenti opterò per la 206 e abbandonerò l’idea di viaggi “off road”.

6 Maggio 2007 L’arte del “sobar” Non saprei come definirla, medicina? Psicologia? A Cuba in caso d’indigestioni “pesanti”, molto spesso si utilizza una tecnica di massaggio chiamato “sobar”.

Il “sobador”, dopo essersi unto le mani con un po’ d’olio, inizia a massaggiare i polpacci della persona indisposta (empachata).

L’arte del “Sobar” Pur non avendo sperimentato su di me questa tecnica, pare che dia ottimi risultati a giudicare dalle persone che ho visto sobar.

Più una persona è indisposta, più è doloroso il massaggio.

6/7 Maggio 2007 Conclusione della Romerias de Mayo E’ arrivato il momento della conclusione della Romerias de Mayo.

Nella notte tra il 6 e il 7, nei pressi dello stadio, la gente si riunisce per attendere la fine della manifestazione.

Io, Yani, Alina ed una loro amica, Yanè, arriviamo allo stadio intorno alle 10,30.

C’è già una grande folla nella attesa dell’arrivo dell’Hacha de Holguín, il simbolo della città.

L’Hacha è un simbolo Indio, simile ad un totem, che risale all’epoca degli indio originari del luogo.

La festa della Romerias è improntata sul cultura e arte tra l’antico ed il moderno.

Non a caso, il motto della Romerias è il seguente: “No hay hoy sin ayer” (non c’è oggi senza ieri).

Il pezzo di strada che costeggia lo stadio e il tratto che arriva all’hotel Pernik, sono talmente pieni che a fatica si riesce a passare.

Intorno a mezzanotte e mezza s’inizia a vedere la folla che si sposta, sta arrivando la sfilata finale.

Anticipati da un camion dei pompieri (per fare largo tra la folla) arrivano in ordine un albero issato su di un camion, che sarà piantato nel giardino di fronte ad uno dei 2 palazzi di 18 piani, come simbolo del nuovo e l’Hacha che sarà issata lungo la parete del grattacielo.

Devo dire che lo svolgimento è piuttosto trascinante, prima un mezzo meccanico issa l’albero, illuminato dai riflettori, e lo porta lentamente verso il punto in qui sarà piantato.

Romerias de Mayo – Si pianta l’albero Poi, molto lentamente, inizia la salita dell’Hacha lungo la parete laterale del grattacielo, accompagnata da un brusio crescente da parte di tutta la folla, fino al boato finale quando l’Hacha raggiunge l’ultimo piano del palazzo.

Romerias de Mayo – L’Hacha in cima al grattacielo A questo punto termina la cerimonia ufficiale ed iniziano le danze, con gruppi musicali che si esibiscono sul palco di fronte al grattacielo fino alle 6 del mattino.

7 Maggio 2007 …Finalmente l’auto! La mattina del 7 di Maggio passo intorno alle 9 del mattino dal Parque Calixto Garcia.

Vedo parcheggiato un Suzuki Vitara a 3 porte e decido di fermarmi all’agenzia di noleggio per sentire se ci sono novità.

Mi dicono che proprio adesso gli hanno riconsegnato l’auto e che quindi la posso noleggiare.

Ci accordiamo per il ritiro dell’auto nel pomeriggio, così da adesso in poi ci potremo muovere anche in qualche posto un po’ più lontano…

8 / 9 Maggio 2007 Las Tunas Approfittiamo di questi 2 giorni per fare, come sempre, una visita a zia Ana a Las Tunas.

Nonostante sia andato varie volte a Las Tunas, in questi 10 anni di viaggi a Cuba non sono mai riuscito a visitare il centro.

Anche questa volta è così, la brevità delle visite non ci permette di poter vedere la città.

10 Maggio 2007 Gibara Abbiamo promesso di accompagnare nostro cugino, Junito, a Gibara, dove vive sua zia e dov’è sepolto suo padre, scomparso pochi mesi fa.

Gibara è un piccolo villaggio di pescatori a circa 30 km da Holguín.

Nonostante a molti “Holguíneros” non piaccia perché non ha luoghi d’attrazione, io trovo in Gibara una tranquillità assoluta e con un punto panoramico da cui si può ammirare tutta la città, incorniciata dal mare e dalle montagne.

La giornata trascorre tranquilla decidiamo di rimanere a pranzo, presso il ristorante che si trova sulla strada principale di Gibara, quella che costeggia il mare.

Oltre all’immancabile pollo fritto, nel menù del ristorante si possono scegliere varie specialità di pesce e crostacei, tra cui aragoste e gamberi. Il ristorante è turistico, comunque i prezzi sono abbastanza contenuti, un pollo fritto con contorno 1,50 c.U.C., un piatto di gamberi 1,80 c.U.C., il piatto più costoso è un vero e proprio menù completo composto da gamberi, aragosta, tre filetti di pesce grigliato, con contorno di purè di patate e “arroz amarillo” (riso giallo).

Una serata a “La Casa de la Trova” Nel Parque Calixto Garcia, c’è un locale che si chiama “La casa de la trova – El Guayabero” dedicato ad un famoso cantante di Holguín scomparso recentemente, Faustino Orama, “El Guayabero”.

Il soprannome del cantante nasce dal fatto che fu scoperto dal marito dell’amante, mentre si trovava “impegnato” con lei sotto una pianta di Guayaba.

La Casa de la trova è un locale dove si può ascoltare quasi ogni sera un gruppo musicale che si esibisce dal vivo.

La casa de la trova – Gruppo musicale L’esibizione ripercorre la storia della musica Cubana, con canzoni riprese dagli artisti Cubani più famosi, come Compay Segundo, conosciuto in tutto il mondo grazie al successo del film “Buena Vista Social Club”, o Polo Montañez, che non è arrivato al successo in Europa a causa della sua prematura scomparsa, ma che ha lasciato in ogni caso il segno a Cuba con le sue canzoni melodiche.

Se Cuba già di suo ti porta indietro nel tempo, la Casa de la trova ti riporta per qualche momento intorno agli anni 50, con atmosfere da vecchio film e al tempo stesso ti trascina con i suoi ritmi irresistibili che non passano mai di moda…Alla faccia del Reggaeton! 11 Maggio 2007 El Valle – Presa de Mayabe E’ uno dei posti che preferisco, ideale per rilassarsi ed uscire dalla “confusione” della città.

Il piccolo locale, permette di mangiare cucina Cubana vedendo chi sì “esibisce” sul lago.

Nel 2006 avevo trovato dei ragazzi Cubani che si allenavano con barche a vela e Windsurf, questa volta il lago invece è pieno ti pescatori.

Presa de Mayabe – Pescatore Mi incuriosisce il fatto come molti fanno pesca con Neumaticos (pneumatici), o meglio, si mettono a sedere su questi grossi pneumatici di autocarro in mezzo all’acqua, come se fosse la loro barca personale.

Presa de Mayabe – Pescatore su pneumatico Avevo già sentito parlare di questo tipo di pescatori, ma non ne avevo mai visto uno fino a adesso, o almeno non me ne ero accorto…

12 Maggio 2007 Playa Guardalavaca e l’origine del nome Beh, ormai ci sono andato tante di quelle volte in questi anni che non ha più bisogno di molte presentazioni.

Comunque per chi non ne avesse mai sentito parlare, Playa Guardalavaca è la spiaggia più famosa e più frequentata della provincia di Holguín, principale attrattiva turistica dei visitatori che vengono qua, anche se negli ultimi anni sono sorti nuovi luoghi turistici come Playa Pesquero.

La spiaggia si trova a 57 km dalla città di Holguín, è raggiungibile in circa un ora grazie alla strada che da Holguín va verso il municipio di Banes.

La strada è abbastanza in buono stato, a parte qualche piccolo “cratere” che si trova lì da qualche anno e che ormai fa parte del “paesaggio stradale”.

Playa Guardalavaca è frequentata in gran parte da turisti, ma anche da molti Cubani, la polizia è comunque sempre presente per “controllare” la situazione.

La spiaggia è bellissima e mantiene le sue caratteristiche naturali, acqua limpida, mare difficilmente increspato grazie all’insenatura che la protegge e che sembra averle dato il nome.

Il nome della spiaggia deriva da due storie, in una si racconta che il nome Guardalavaca gli è stato dato dai contadini originari del luogo, poiché nelle vicinanze portavano le loro Vacche.

Dato che “guardar” in Spagnolo significa custodire o proteggere nasce la frase “guardar la vaca”, (custodire la mucca) che poi è diventato una sola parola “Guardalavaca”.

L’altra storia invece racconta che in questo luogo, dato che l’insenatura della spiaggia protegge da tempeste e…Occhi indiscreti, i pirati portassero le loro barche al riparo in questa baia, in questo caso la parola sarebbe nata quindi da “Guardar la barca”.

Se qualcuno non conosce la grammatica spagnola verrebbe da pensare: “E’ più plausibile la prima ipotesi della seconda, dato che il nome corrisponde quasi perfettamente alla frase originale” Per dissolvere i dubbi fate questa prova: fate scrivere ad un Cubano su un foglio molte parole che contengano le lettere “B” o le lettere “V”, vedrete che sicuramente molte di queste saranno invertite, a causa del fatto che la pronuncia delle due lettere per un Cubano o comunque per una persona di lingua Spagnola è esattamente la stessa.

Quindi difficilmente verremo a sapere quale delle due teorie è quella più veritiera…

Playa Guardalavaca e gli artisti del legno Sulla spiaggia di Guardalavaca ci sono dei veri e propri artisti del legno.

Nell’ultimo viaggio fatto avevo visto intarsiare un tronco d’albero ed oggi posso vedere l’opera d’arte completata.

Playa Guardalavaca – Capolavori artistici Un signore sta ancora lavorando su alcuni piccoli oggetti di legno.

Mi spiega che questo è il suo lavoro e che quando ha un pò di tempo libero e non ha molto da fare viene qua sulla spiaggia a lavorare questi grandi tronchi che rimangono qui sulla spiaggia, trasformandola in un museo a cielo aperto.

13 Maggio 2007 El dia de las madres Oggi è la festa della mamma e ci pare giusto festeggiarla a casa tutti riuniti.

A differenza delle nostre abitudini Italiane, qui a Cuba gli auguri si fanno a tutte le mamme e non solo alla propria.

Decidiamo acquistare un porcellino, io ed Israel, il fratello di Yani, andiamo in cerca di un piccolo porcellino del peso di circa 35/40 libbre (16/18 kg.).

Tanto per informazione, riassumo i valori monetari: 1 euro equivale a circa 1,20 Cuc in questo momento.

1 Cuc equivale a 25 pesos Cubani.

Qui in città il porcellino è venduto a circa 13 pesos Cubani per libbra (450 gm.), poco più di un Cuc al Kg.

In campagna invece il prezzo è un pò più basso, circa 10 pesos per libbra (80 centesimi di Cuc al kg.) Troviamo un porcellino del peso di circa 43 libbre, lo mettiamo in un sacco e lo trasportiamo nel bagagliaio dell’auto fino a casa.

Israel si incarica di ucciderlo, ripulirlo e preparare la buca nel patio della casa, dove poi il piccolo maialino sarà cotto a carbone.

La giornata è piovigginosa, io ed Israel ci diamo il cambio per cucinare il maialino per il quale la cottura dura circa 4 ore.

Il risultato (ovviamente) è ottimo e intorno alle 9 di sera siamo tutti a festeggiare el dia de las madres.

14 Maggio 2007 Un dia en el campo – Una giornata in campagna Abbiamo promesso a Tania, la ragazza che spesso viene ad aiutare Arminda in casa, di accompagnarla al Campo dove vive suo marito.

Il luogo si trova a circa 35 Km da Holguín, tra Buenaventura e Vista Hermosa.

Suo marito ci sta aspettando per cucinare un Chivo (capretto).

A noi si aggiungono altri parenti di Tania, tra cui Raiza, una cugina che vive a Miami da qualche anno, ma che è rimasta attaccata, al proprio paese e alla propria famiglia.

Raiza è potuta tornare a Cuba solo dopo 3 anni, a causa delle regole restrittive che hanno imposto negli Usa riducendo i permessi di visita e l’invio di denaro da parte dei Cubani residenti negli Stati Uniti, alla faccia del paese democratico…

Il nostro timore è che a causa della giornata di pioggia di ieri, il pezzo finale della strada per arrivare al campo sia in cattive condizioni.

La cosa non preoccupa tanto me, che con il Vitara non dovrei avere grossi problemi, quanto Raiza che avendo noleggiato una piccola Hyundai Atos, potrebbe avere problemi e restare impantanata.

Partiamo alla volta di Buenaventura e dopo circa 20 minuti di viaggio iniziamo a addentrarci nella campagna Cubana.

La strada è abbastanza percorribile anche se in qualche punto vedo la Hyundai che ci segue “sbandare” per via del fango, comunque in circa 30 minuti percorriamo gli 11 km di strada sterrata ed arriviamo alla casa del marito di Tania.

Sandino, il marito di Tania, ci saluta e ci dice che purtroppo la corrente elettrica è andata via durante la notte.

Posiziono il Vitara vicino alla casa, tiro giù il finestrino, accendo il lettore Cd dell’auto e…Il problema della musica è risolto.

Sandino, aiutato da 2 Guajiros (contadini), si dà da fare con il capretto.

Viene acceso un fuoco a legna su cui è posta la enorme pentola per cucinare la carne. Non mancano Cerveza y Ron (birra e Rhum), anche se io bevo solo qualche sorso di birra, tralasciando il Ron…

La giornata scorre in maniera piacevole, tra chistes (racconti) e tragos (bevute).

La campagna Cubana mi è sempre piaciuta, l’allegria e la spontanea cordialità dei contadini Cubani è un insegnamento ad apprezzare i valori della vita che molto spesso dimentichiamo nelle nostre città civilizzate.

La piccola casina di legno di Sandino e Tania è molto carina, il pavimento in terra battuta, (basta spazzare, non c’è bisogno di lavarlo…), il tetto di foglie di guamo (che mantiene un fresco incredibile anche con il sole a picco), una grande camera con due letti, uno matrimoniale ed uno più piccolo, la piccola cucina con il fornello a legna.

Intorno si possono vedere, maialini, cavalli, mucche, galline, tacchini e capretti, insomma…Sembra proprio di essere nella vecchia fattoria.

Uno dei ragazzi Cubani che è con noi improvvisa una “Pelea de gallos” (combattimento di galli) Intorno alle 17,00 decidiamo rientrare verso casa, dato che si sta avvicinando un temporale e c’è il timore che la condizione della strada peggiori.

Salutiamo i contadini, che sono stati con noi tutto il giorno, uno di essi mi saluta e mi chiede quando tornerò a Cuba.

Gli rispondo dicendo che non lo so, anche se spero di poterlo fare il prima possibile.

Mi risponde: “quando tornerai a Cuba, avvisami per telefono e torna qui da noi, io sono povero, però ti assicuro che cucineremo uno dei maialini che allevo e che passeremo un giorno ancora più bello di questo…” Questa è l’ospitalità dei contadini Cubani, gente povera ma con tanti valori da fare invidia alle persone più ricche del mondo…

15 Maggio 2007 Playa Caletònes Intorno alle 9,30 ci avviamo verso Playa Caletònes, una spiaggia che si trova circa 20 km dopo Gibara.

Il tempo promette pioggia a Holguín, ma per fortuna avvicinandoci a Gibara il tempo migliora grazie al forte vento.

Ci fermiamo brevemente a casa di una zia che abita a Gibara e poi proseguiamo verso Caletònes.

La strada si trasforma in una mulattiera parzialmente sterrata, i prossimi 15 km saranno tutti così.

Lungo la strada, si può vedere il relitto arrugginito di una nave affondata ed abbandonata sulla costa.

Carretera per Caletònes – Nave affondata La strada in questo periodo è attraversata da molti granchi che cercano un pò di refrigerio nascondendosi tra i cespugli che la costeggiano.

Dopo circa mezz’ora arriviamo a Caletònes, ci fermiamo qualche minuto a vedere la Posa Frìa, una pozza dove le acque del mare si mescolano con acqua dolce sotterranea e dove molti vengono a fare il bagno, anche se il luogo, a detta degli abitanti, è piuttosto pericoloso, dato che sono avvenuti diversi annegamenti negli anni passati.

Ci fermiamo poi presso la spiaggia principale di Caletònes, praticamente deserta.

Questa spiaggia, praticata soprattutto da Cubani, si riempie nel periodo delle ferie estive in Agosto, quindi adesso a parte noi ed un paio di turisti non si vede nessun altro sulla spiaggia.

Dopo un paio d’ore ci riavviamo verso Gibara, per fermarci a pranzare nel solito ristorante dove siamo già stati il 10 maggio.

Una serata al “Patio del Bolero” Per chi vuole provare un locale Cubano al 100%, a Holguín può andare al “Patio del Bolero” in calle Peralejo, entre Libertad y Maceo, vicino al centro della città.

Come si può dedurre dal nome del locale, si tratta di un grande patio all’aperto, dove si può ascoltare musica di vario tipo, ma improntata principalmente sulla canzone melodica latino americana.

Si esibiscono vari cantanti su basi musicali, con bolero (Beguine), salsa e bachada.

L’entrata è di 2 pesos (Cubani) a persona.

Si può bere “cerveza dispensada” (birra alla spina) a 6 pesos per bicchiere.

Gli unici inconvenienti che possono capitare sono che piova, come ovviamente è successo a noi e… Che finisca la cerveza! 17 Maggio 2007 Dìa del Campesino – Il giorno del contadino Oggi a Cuba si festeggia il dia del Campesino, molti contadini Cubani si riuniscono con le famiglie nei casolari di campagna, per festeggiare insieme.

Noi approfittiamo per andare al Ristorante Cubano “Rincòn Campestre” che si trova presso la presa di Mayabe.

E’ un locale simile a quello che visitiamo di solito (che si chiama “Dagame”), però più grande.

La cucina è ottima, anche qui servono della ottima cerveza dispensada che viene “assegnata” insieme al pasto, 2 bicchieri di birra a persona per ogni pasto ordinato.

Tanto per dare un esempio in 5 per un antipasto di “bolitas de queso” (palline di formaggio fritto) e formaggio a quadretti, 5 polli arrosto con contorno di “mariquitas” riso e fagiolini abbiamo speso in tutto 241 pesos Cubani (meno di 10 dollari).

Il locale è all’aperto, immerso nel verde.

I tavoli sono però coperti grazie ad un piccolo muro di mattoni fatto ad angolo, che fa da divisorio, su cui è messo un piccolo tetto.

Notte da “incubo” a Playa Blanca Ogni tanto bisogna fare qualche piccola pazzia, io Yani e Alina decidiamo di andare a Playa Blanca per passare la notte sulla spiaggia.

Lasciamo la piccola Ylenia con la nonna a Holguín, facciamo scorta di provviste ed asciugamani e intorno alle 22,30 ci avviamo verso Playa Blanca.

Mentre partiamo, inizia a cadere qualche goccia di pioggia che si trasforma in un vero e proprio temporale.

Confidiamo nel fatto che di solito i temporali sono isolati e che magari già a pochi chilometri di distanza il tempo possa cambiare, dato che le zone sono circondate da varie montagne che influenzano il clima.

Percorrendo la strada che inizialmente è la stessa che arriva fino a Guardalavaca, la pioggia diminuisce ma non accenna a smettere, ormai siamo a circa metà strada e decidiamo di andare avanti.

Arrivati nel comune di Rafael Freyre, svoltiamo a sinistra verso Playa Blanca e Playa Don Lino, la pioggia ad intervalli diminuisce ed aumenta.

A pochi chilometri dalla spiaggia attraversiamo il punto più basso della strada che s’incrocia con un piccolo fiume.

Questo tratto di strada, lungo circa 15 metri, in questo momento è praticamente una pozza d’acqua che fa quasi il pari con il fiume, comunque l’acqua è molto bassa (circa 10 cm) e non è un problema attraversarlo.

Finalmente alle 23,30 arriviamo a Playa Blanca, purtroppo però la pioggia ha iniziato ad aumentare di nuovo.

In questa zona ci sono innumerevoli cabañas (capanne), che vengono utilizzate in estate dai Cubani per le vacanze.

Decidiamo quindi di cercare un guardiano per sentire se ci possiamo fermare a dormire in una di queste, dato che a questo punto impossibile fermarci sulla spiaggia, sperando magari che in nottata il tempo migliori e che la mattina seguente si possa avere un giorno di sole.

Inizialmente i primi 2 tentativi vanno a vuoto perché ci dicono che le capanne migliori sono occupate e che quelle che sono libere sono in cattive condizioni.

Al terzo tentativo finalmente un guardiano ci rimedia una cabaña decente è un pò preoccupato perchè vede che insieme alle 2 ragazze Cubane (Yani e Alina) ci sono io che sono straniero, gli spieghiamo però che non deve preoccuparsi di niente, che io e Yani siamo sposati da quasi 10 anni e che Alina è la sorella di Yani.

Il guardiano si tranquillizza e ci lascia augurandoci buona notte. Intanto la pioggia si è trasformata in un temporale terribile, violenti scrosci d’acqua, tuoni e fulmini imperversano costringendoci a rimanere ben chiusi nella cabaña abbandonando l’idea del bagno al mare che sarebbe più che azzardata in queste condizioni.

Intorno alle 1,30 spegniamo la luce e proviamo a dormire qualche ora, ma non abbiamo fatto i conti con i terribili “mosquitos” (zanzare) che per via dell’acquazzone e dell’umidità si sono “rifugiati” nel nostro alloggio a nugoli.

Siamo letteralmente assaltati dalle zanzare, rumori di schiaffi sulle gambe e robuste grattate non servono, nessuno di noi 3 riesce a chiudere occhio.

Intorno alle 3,00 della mattina il temporale finalmente cessa, trasformandosi in una leggera pioggerellina.

Dato che siamo tutti svegli, ci guardiamo in viso e decidiamo di tornare verso Holguín, dato che è inutile stare a farci pungere dalle zanzare senza poter chiudere occhio, quindi riconsegniamo le chiavi della cabaña al guardiano, dandogli 50 pesos Cubani per il disturbo e ci riavviamo verso Holguín.

Percorsi pochi chilometri però si presenta un altro problema, il tratto di strada che affianca il fiume non si presenta più come prima.

L’acqua sta scorrendo con forza sulla strada, nel buio non riesco a valutare l’altezza ma quello che mi impaurisce è il fatto che nella parte più bassa della strada, la corrente dell’acqua forma come una piccola cascata.

Anche se il nostro Suzuki è piuttosto pesante e fino a adesso non ha avuto problemi su nessun tipo di terreno, non me la sento di affrontare questo piccolo tratto, se per caso la corrente e la profondità dell’acqua fossero superiori a quello che penso, il rischio è di venire trascinati via…

Torno quindi indietro dirigendomi verso Playa Don Lino, una spiaggia a pochi km da Playa Blanca dove c’è un complesso residenziale turistico.

Arrivo presso l’entrata dove il guardiano vedendoci arrivare si avvicina all’auto.

Gli domando se l’unica strada per tornare verso Holguín è quella che abbiamo provato a percorrere.

Il guardiano mi risponde di sì, però mi dice che poco prima del tratto di strada incriminato, c’è un terrapieno che si dirige verso la strada di Guardalavaca, anche se non sa dirmi in che condizioni possa essere dopo tutta la pioggia che è caduta.

Provo a ritornare verso Holguín, e dopo pochi km di strada vedo sulla sinistra una specie di strada in terra battuta che attraversa un piccolo villaggio di campagna.

Incomincio a percorrere la strada sperando che sia quella giusta, secondo i calcoli, guardando la cartina di Cuba che porto sempre con me, la mulattiera dovrebbe essere lunga circa 7/8 km.

Dopo qualche centinaio di metri sento l’auto che slitta sul fango, mentre di fronte a noi si presenta una grande pozza d’acqua del diametro di circa 10 metri che occupa praticamente tutta la strada.

Mi fermo un attimo prima di entrare, lo slittamento che ho sentito prima mi fa temere di rimanere impantanato, dato che non so quanto sia la profondità dell’acqua.

Dopo qualche secondo d’esitazione, ingrano la marcia e cerco di stare sul bordo sinistro della strada, dove si vede affiorare un pò di terra, sperando di poter passare velocemente.

Il nostro mezzo, pur slittando leggermente, non ha grossi problemi ad attraversare il punto critico, dopo di che a parte qualche buca di troppo non ci sono più problemi.

In lontananza scorgo le luci posteriori di un auto, questo mi fa sperare di essere sulla strada giusta, ed infatti dopo poche centinaia di metri mi trovo di fronte la strada che collega Holguín a Guardalavaca, l’incubo è finito! Intorno alle 6,00 della mattina arriviamo davanti alla nostra casa, Yani ed Alina vanno a dormire immediatamente, io invece dopo una doccia a temperatura ambiente, approfitto della colazione che sta preparando Arminda, per poi buttarmi sul letto sfinito.

19 Maggio 2007 Playa Guardalavaca Dopo un giorno intero di riposo, necessario per recuperare le fatiche della “notte alla spiaggia”, torniamo a Playa Guardalavaca.

Possiamo sfruttare solo la mattina e la prima parte del pomeriggio perchè intorno alle 14,30, un violento temporale provoca un fuggi-fuggi generale.

In questi giorni purtroppo il tempo non ci ha consentito di fare molto, si può dire che da una settimana a questa parte quasi tutti i giorni è passato almeno un temporale.

Purtroppo stanno per finire i giorni del noleggio dell’auto che dovrò restituire Lunedì e siamo entrati anche nell’ultima settimana di permanenza, il rientro in Italia si avvicina…

20 Maggio 2007 All’aeroporto aspettando un amico Venerdì scorso, ho ricevuto un messaggio sms.

Un amico Italiano arriverà oggi a Holguín, per poi proseguire verso Camaguey dove vive sua moglie.

Decidiamo quindi di andare ad aspettarlo all’aeroporto per poterlo incontrare, anche perchè fino a adesso ci siamo conosciuti solo attraverso un forum che parla di Cuba. L’arrivo è previsto intorno alle 17,00, l’aereo è addirittura in anticipo, alle 16,30 è già atterrato.

La nostra preoccupazione è come farci riconoscere, dato che non ci siamo mai visti di persona, per fortuna riusciamo a trovare sua moglie che lo sta aspettando e quindi il problema si risolve velocemente…

Non so perchè, ma ogni volta che incontro un Italiano che è sposato o fidanzato con una ragazza Cubana è come se già ci conoscessimo da una vita.

Forse la malattia della “Cubanite” ci unisce di più, comunque anche questa volta è un incontro molto piacevole.

Trascorriamo una mezz’ora assieme, dopodiché lasciamo libero il nuovo arrivato che deve fare ancora circa tre ore di viaggio in auto per arrivare a destinazione…

21 Maggio 2007 Riconsegno l’auto Sono scadute le 2 settimane di noleggio dell’auto, nel pomeriggio vado a riconsegnare l’auto all’agenzia della VIA – Gaviota nel Parque Calixto Garcia.

Devo dire che mi sono molto bene con quest’agenzia, attualmente a Holguín hanno i prezzi migliori e a volte anche auto piuttosto nuove.

Faccio l’esempio di alcune tariffe per un periodo di 2 settimane applicate in questo periodo (bassa stagione) da alcune compagnie: Via Cubacar Havanautos Tipo Peugeot 206 Hyundai Atos Prezzo c.U.C. 45 c.U.C. 45 Tipo Suzuki G. Vitara 3p. Hyundai Accent Toyota Yaris Prezzo c.U.C. 60 c.U.C. 65 c.U.C. 65 Riconsegno l’auto, l’addetto controlla che sia tutto a posto, dopodiché ci salutiamo sperando di avere un’altra occasione di noleggio nel prossimo viaggio.

22 Maggio 2007 Peso Cubano e Peso Convertibile (C.U.C.) Come “pelare” un turista… Sto curiosando nei negozi del Parque Calixto Garcia per cercare qualche piccolo souvenir da portare in Italia.

Nei viaggi precedenti ho portato un pò di tutto, Rum, sigari, oggetti in legno.

Diventa sempre più difficile trovare qualche oggetto che non sia ripetitivo.

A parte questo mi vorrei soffermare su 2 negozi del parco.

Uno si trova accanto al monumento nazionale della “Perriquera” e l’altro si trova praticamente di fronte sul lato opposto della piazza.

La curiosità è che entrambi i negozi vendono più o meno gli stessi oggetti, souvenir artigianali Cubani.

La differenza sta nel fatto che nel primo, gli oggetti sono venduti in C.U.C. Mentre nel secondo sono venduti in moneta nazionale (Peso Cubano), con valori ben diversi.

Esempio, piattino decorato in ceramica: 3 C.U.C (75 Pesos) nel negozio accanto alla Perriquera.

20 Pesos Cubani (0,80 c.U.C), nel negozio di fronte.

Normalmente quasi tutti i giorni, molti turisti che risiedono nelle strutture Hoteliere di Playa Guardalavaca e Playa Pesquero, sono accompagnati al Parque Calixto Garcia e lasciati per circa un ora a fare acquisti.

Le guide che li accompagnano, li indirizzano ovviamente in negozi dove si paga solo con C.U.C. Quando a solo pochi metri di distanza potrebbero acquistare i soliti oggetti a prezzi notevolmente più bassi…

Questo capita soprattutto con il turista “settimanale”, quello che ovviamente non ha un idea della realtà Cubana e magari non conosce neppure che a Cuba esiste una doppia valuta.

Questo tipo di turista finisce così per essere “pelato” ben bene, acquistando comunque oggetti che hanno un valore reale superiore al loro costo.

Auto a noleggio: Macchine di lusso in un ambiente di un’altra epoca Ormai a Cuba (denaro permettendo) si possono noleggiare vere e proprie auto di lusso.

Qui in oriente, pare che il contratto migliore con gli autonoleggi Cubani lo abbia fatto il gruppo Audi-Volkswagen con l’agenzia di noleggio REX.

Ho notato in questi 23 giorni di permanenza diverse Audi a noleggio, tra cui Audi A4 – A4 Cabrio e addirittura un Audi A6 nuovissima.

A parte il costo di noleggio giornaliero, che in fondo non è neppure esagerato dato che si va dagli 80 ai 110 c.U.C giornalieri compresi d’assicurazione, la cosa che mi fa più sorridere è che le strade Cubane, o almeno quelle di Holguín e dintorni sono tutt’altro che adatte ai bolidi dell’Audi.

Effettivamente devo dire che comunque ho visto sfrecciare queste auto soprattutto nel Parque Calixto Garcia e nei luoghi più centrali di Holguín, quindi ritengo che chi prende a noleggio queste auto lo fa soprattutto per farsi notare…

23 Maggio 2007 Una giornata intensa 1- A Casa di Junito Nostro cugino Junito vive solo in casa, dopo la morte di suo padre avvenuta qualche mese fa.

Io Yani e Alina, decidiamo di passare una mezza giornata insieme a lui per tenergli compagnia.

Intorno alle 10,30 andiamo a piedi a casa sua, armati di lettore Cd per ascoltare la musica.

Junito ci sta già aspettando, Yani, Alina preparano il pranzo, mentre Junito porta qualche bottiglia di “cerveza de pipa”.

Abbiamo portato con noi anche la piccola Ylenia, che scorrazza per la grande casa, percorrendola dal portale al patio.

Passiamo qualche ora in allegria, conversando ed ascoltando musica, poi intorno a metà pomeriggio ritorniamo a casa. 2- Ylenia e il chivito (capretto) Per il barrio di Pueblo Nuevo, in alcuni giorni della settimana passa “El Chivero”.

Si tratta di un uomo che passa con una piccola capra (chivo) che traina una piccola carrozza dove i bambini del barrio salgono per fare un giro.

Proviamo a far salire Ylenia insieme con altri bambini.

La piccola è talmente entusiasta di questo divertimento, semplice ma efficace, che riusciamo a farla scendere (con fatica) solo dopo che ha fatto 4 giri del quartiere sulla carrozza.

3- Festa di saluto a Raiza La cugina di Tania, Raiza, sta per ritornare a Miami.

Ha organizzato una festa di commiato nella casa dove è alloggiata.

Tania ci comunica che ha invitato me, Yani e Alina a partecipare, dato che avevamo passato una bellissima giornata insieme ai contadini nel campo.

La casa si trova nel Barrio “El Bosque”, in un appartamento al 2° piano.

Siamo almeno una quindicina di persone.

Il cuoco è Alito, un ragazzo che oltre che a cucinare molto bene è il trascinatore dalla festa.

Sono presenti alla festa anche i genitori di Tania, conosciuti come “Il Guajiro y Tetè” , che sono 2 cantanti tradizionali Cubani che si esibiscono spesso alla casa della trova.

Dopo un ottima cena a base di carne di maiale e Congrì, inizia la vera festa.

Apre lo Show Alito, che si esibisce ballando su musiche salsa e facendo la parte del “Maricòn” (omosessuale).

Ad un certo punto si nasconde in camera, fa mettere una canzone di Marc Anthony, famoso cantante molto conosciuto nell’america latina, ed esce fuori vestito da donna tra le risate di tutti.

Poi si esibiscono El Guajiro y Tetè, che cantano alcune canzoni tradizionali Cubane, anche se ogni tanto Alito fa qualche incursione in mezzo alla loro esibizione, per il divertimento dei presenti. Nel mezzo della festa, il cognato di Raiza, Chichi, mi chiama nella sua stanza e con orgoglio mi mostra una bandiera Cubana, mi racconta che ha fatto la guerra in Angola per Cuba e che è attaccato in maniera particolare al suo paese.

Aggiunge: “Stefano, da quando ti ho conosciuto sento un affetto particolare per te. Di solito non ho molta simpatia per gli stranieri, ma vedo che tu conosci la storia di Cuba e rispetti questo paese e il suo popolo.

Ti considero uno di noi, ricordati che ogni volta che torni a Holguín, puoi contare su di me perchè fai parte della nostra famiglia…” E’ inutile dire che le parole di Chichi mi fanno un immenso piacere.

Intanto la festa continua con musica e balli.

In mezzo a tanta allegria però si può cogliere un velo di tristezza per la partenza di Raiza.

Raiza vive a Miami anche se, al contrario di molti Cubani che vivono in Florida, è rimasta molto attaccata alla sua famiglia, al suo paese e…Al suo comandante.

La tristezza maggiore è per il fatto che con le restrizioni applicate negli Usa (vedi racconto Un dia nel Campo), a meno che non cambi la legge, Raiza potrà tornare qui a Cuba solo fra 3 anni.

I suoi genitori sono abbastanza anziani e anche se, per fortuna, attualmente godono di buona salute, la paura è che nel caso di un bisogno qualsiasi, Raiza sarebbe impossibilitata a tornare nel suo paese per colpa di regole assurde e questo certo non la fa stare tranquilla…

La festa si conclude intorno alla 1,00 della notte, saluto Raiza augurandoci di incontrarci presto e…Ancora qui a Cuba! Lasciamo l’appartamento, ma la nostra lunga giornata non è ancora finita…

4- La borsa di Gigi e l’arrivo di Marco Quando siamo partiti dall’Italia, ci siamo impegnati con i nostri amici Gigi ed Arelys, di portargli una borsa per poterla poi recapitare ai familiari di Arelys che vivono all’Avana.

Non ci sono stati problemi a portare la borsa fino a casa nostra, solo che nell’idea iniziale, la borsa doveva essere spedita per posta.

Poi però ci siamo resi conto che spedirla per posta o addirittura per DHL, non ci garantiva l’arrivo “integro” della borsa.

Infatti gli stessi addetti della DHL ci hanno sconsigliato di inviarla, perchè secondo loro prima di arrivare all’Avana, sarebbe senz’altro stata alleggerita e l’assicurazione contro i furti o i pacchi non arrivati rimborsa cifre irrisorie rispetto al valore reale.

Così inizialmente avevamo pensato di ricorrere a 2 autotrasportatori che conosce Arminda e che abitualmente viaggiano anche verso L’Avana.

Dato che queste sono persone di fiducia e che avrebbero portato la borsa a destinazione senza problemi.

Il guaio è che in questo periodo non ci sono previsioni di viaggi all’Avana e uno degli uomini è costretto ad annullare un viaggio già definito per mancanza di carico.

Ci troviamo così in una situazione un pò imbarazzante, perchè, anche se la borsa è ancora intatta qui a casa nostra, non riusciamo a trovare una soluzione per recapitarla al destinatario.

Lunedì 21 Maggio, ricevo un messaggio da Gigi, dove mi dice che mercoledì notte, un nostro amico comune, Marco, pernotterà in un hotel di Holguín.

Marco è un Italiano che vive e lavora all’Avana da più di 2 anni, io personalmente lo conosco grazie al suo Blog, “Cubanite”, ma fino a adesso siamo riusciti solo a parlarci per telefono o a scambiarci delle e-mail.

Gigi mi dice che Marco è disposto a prendere la borsa che poi riporterà all’Avana.

Mi metto quindi in contatto con l’ufficio di Marco all’Avana e mi spiega che sta per effettuare un viaggio nell’oriente Cubano e che mercoledì notte è previsto un pernottamento a Holguín, anche se non sa a che ora arriverà e a che Hotel alloggerà.

Decidiamo quindi di tenerci in contatto per telefono e per sms tramite cellulari.

Durante il pomeriggio di mercoledì ci arrivano un paio di messaggi da Marco: ore 18,30, sono nella provincia di Sancti Spiritus…

ore 20,30, sono a Ciego de Ávila ore 22,00, abbiamo passato da poco Camaguey Faccio un rapido calcolo, da Camaguey a Holguín ci vogliono circa 3 ore di viaggio ed infatti alle 1,00 di notte, mentre stiamo uscendo dalla festa di Raiza, arriva il messaggio di Marco: Siamo arrivati adesso a Holguín, andiamo a cenare al ristorante della Loma de la Cruz. Alloggerò al “Motel El Bosque”se vuoi, puoi lasciare la borsa alla recepcion, alloggerò nella stanza n° 207 A costo di fare le 3 di mattina, preferiamo aspettare, soprattutto per l’occasione di conoscere Marco.

Ci rechiamo quindi al “Bosque” ad aspettarlo.

Intorno alle 2 e 30 di notte arriva un pullman davanti all’Hotel, non appena si aprono le porte il primo a scendere dal mezzo è Marco.

Finalmente riusciamo ad incontrarci di persona per la prima volta, abbiamo il tempo di scambiare 2 chiacchiere e di consegnargli la borsa, per poi lasciarlo libero dato che tra poche ore dovrà svegliarsi di nuovo per completare il suo giro nella parte orientale dell’isola…

25 Maggio 2007 Riflessioni…

Siamo ormai arrivati ad un solo giorno dal nostro rientro in Italia.

Voglio fare qualche riflessione a ruota libera…

1 – Ma io sono ancora malato di “Cubanite”? La risposta è “SI”, sicuramente sono ancora malato di Cubanite.

All’inizio della vacanza, dei piccolissimi contrattempi e un mio comportamento diverso dal solito, mi ha fatto pensare per qualche giorno che forse anche il mio amore per Cuba sta cambiando.

Poi invece, giorno dopo giorno, mi sono reso conto che sono ancora profondamente innamorato di Cuba, anzi, forse ancora di più rispetto ai primi viaggi.

Lo deduco dal fatto che, nonostante la mia permanenza qui sia sempre meno vacanziera, io non senta per niente la mancanza del mio paese.

Cuba, anche se molto lentamente (ma forse più velocemente di quanto sembri) sta cambiando, ma nel cuore del popolo Cubano, per fortuna, ancora oggi rimangono quei valori che noi abbiamo perso da anni.

Ho cercato in questi 10 anni di viaggi di analizzare Cuba, per capire qual’è la “ricetta segreta” che fa sì che un popolo, pur tra mille difficoltà, riesca ad andare avanti, ho studiato la sua storia, dalla scoperta ai giorni d’oggi, ho tentato di analizzare il comportamento ed il ragionamento del suo popolo e del suo governo.

Poi mi sono arreso, nel senso, che mi sono convinto completamente che Cuba non si può spiegare, non si può analizzare, non si può capire.

Si può solo amare o odiare profondamente, Dio solo sa dov’è il confine tra queste 2 parole, ma credo che nel caso di Cuba il confine sia veramente molto, molto vicino.

La parola giusta per definire Cuba forse è “contraddizione”, ma è proprio questo che alla fine forse mi attrae di Cuba.

Contraddizione per un Cubano è per esempio, lamentarsi del suo governo, ma poi difendere strenuamente il suo operato.

Il Cubano si lamenta perchè lo stipendio non gli basta per vivere, ma se gli regali 10 dollari, invece di “ragionare in moneta nazionale”, li spende immediatamente in una bottiglia di Rum e qualche lattina di birra.

Credo che sia impossibile per un europeo entrare nella testa di un Cubano, anche se forse io ci devo essere andato vicino, dato che molti amici mi hanno detto che nei miei comportamenti, sembro più uno di loro che uno straniero.

Forse alla fine il segreto del mio amore per Cuba è forse proprio questo.

Tutti noi vorremmo che le amici e familiari si comportassero secondo il nostro modo di pensare, io ho cercato semplicemente di “adattare” il mio comportamento a quello degli altri…

2 – Ma i Cubani, vivono bene o vivono male? E chi lo sa? Questa è una domanda che si ricollega in maniera forte alla definizione “Contraddizione” Il salario medio è misero, circa 250/300 pesos Cubani equivalenti a 10 / 12 C.U.C.

Però… “Invento” e “Mecanica” le 2 parole magiche di Cuba, tradotto in Italiano “l’arte di arrangiarsi” Il “Compra baratta e vendi” è la maniera di arrangiarsi Cubana.

A parte del materiale che viene “sottratto” dalle imprese e rivenduto per la “Calle”, oggi mi pare che si stia sviluppando il commercio dalle Tiendas (negozi) alla strada.

Mi chiedevo come le Tiendas che vendono articoli in C.U.C. Siano quasi sempre strapiene (di Cubani).

A parte chi magari ha familiari all’estero e che riceve denaro Extra, la maggioranza degli articoli dovrebbero essere fuori portata per i residenti del luogo.

In realtà ho notato che molte persone vanno in cerca di “Rebajas” o “Ofertas”, l’equivalente dei nostri saldi.

Esempio: Detergente per lavare le stoviglie prezzo normale tienda, 1,50 C.U.C. (37,5 pesos cubani) prezzo d’offerta: 0,80 c.U.C. (20 pesos cubani) L’articolo è acquistato in offerta e poi successivamente rivenduto per la strada intorno ai 40 pesos.

Domanda: E’ legale tutto questo? Naturalmente no, è proibito, anche se ho la sensazione che da parte delle autorità venga chiuso un occhio su questo “piccolo commercio diario”.

Comunque con i rischi del caso, molti Cubani sì “arrotondano” lo stipendio in questa maniera, in ogni caso, la cosa più importante è non passare i “limiti”, nel senso che credo di aver capito che i rischi siano piuttosto bassi fino a che una persona si guadagni qualche pesos per vivere.

Se invece il commercio diventa più assiduo e con tendenza all’arricchimento…I rischi diventano più elevati 3 – Ma Cuba è tutta uguale? Credo di no, nel senso che non è detto che una forma di comportamento in Occidente sia la stessa in Oriente.

Non parlo solo di comportamenti, tradizioni e modo di parlare degli abitanti, mi riferisco anche a: Applicazione delle leggi in maniera più o meno restrittiva, mancanza o abbondanza d’alcuni alimenti eccetera.

Esempio pratico: Posso dire che alla dogana dell’aeroporto di Holguín, sono molto fiscali.

Molti Italiani che passano per L’Avana mi dicono invece che i controlli sono molto più saltuari.

Magari può essere per il fatto che mentre all’aeroporto dell’Avana mediamente atterrano decine di voli tutti i giorni, all’aeroporto di Holguín ne atterrano di media 5 al giorno.

Però ho sempre avuto l’impressione che il “cuore” del comando di Cuba non sia all’Avana ma bensì nella parte orientale.

Un esempio riferito al cibo: può essere che magari a Holguín ci sia abbondanza di fagioli ma manchino le patate, a Las Tunas manchino i fagioli ma ci sia abbondanza di Yucca e così via per tutte le province.

4 – Ma a Cuba c’è qualcosa di certo? Cuba si può definire tranquillamente il paese del “ma” Questo non si può fare, ma…

Questo non si può dire, ma…

Questo non si può mangiare, ma…

E si potrebbe continuare per ore! Anche in questo Cuba è il paese delle contraddizioni…

5 – Come si comporta il Cubano nel traffico? Ormai ho percorso diverse migliaia di km in auto a Cuba ecco un decalogo della circolazione stradale Cubana: -1 ) Le frecce d’indicazione Un simpatico optional…

-2 ) Le luci di posizione Cosa sono? -3 ) Le luci di Stop Vuoi un consiglio?, non attendere che si accendano…

Sarebbe già troppo tardi…

-4 ) Automezzi (Cubani) sicuri…

L’unica sicurezza per la tua vita…È non viaggiarci! -5 ) L’ecologia prima di tutto! Non ti preoccupare! La montagna di fumo che esce dagli scarichi dei camion è altamente ecologica…

-6 ) Le biciclette In 10 anni non sono riuscito ancora a trovare una bicicletta che viaggi in linea retta (senza zigzagare) Per almeno 100 metri…

-7 ) Mantenere la mano destra La regola vale solo per le auto a noleggio, mentre le biciclette e i bicitaxi devono occupare rigorosamente il centro della carreggiata chiudendo qualsiasi possibilità di sorpasso da parte delle auto…

-8 ) Autobus turistici e limiti di velocità Gli autobus turistici Cubani non vanno troppo forte…

Il problema è che volano troppo basso! -9 ) Buche stradali Le buche presenti sulla strada non sono segnalate perchè ancora la commissione mondiale di circolazione stradale non ha inventato il seguente cartello di segnalazione: “Attenzione Pericolo: crateri sulla strada!” -10 ) Patente Cubana Alla fine del coso d’istruzione alla guida, non ti viene rilasciata la patente, ma un attestato di: “sopravvivenza urbana” 6 – Al prossimo viaggio…

Siamo arrivati alla fine, le riflessioni effettuate sopra sono solo mie considerazioni personali, quindi…Non vi preoccupate se le vostre considerazioni su Cuba sono molto diverse dalle mie.

Ogni persona conosce il “suo” pezzetto di Cuba e la interpreta a suo modo, questa è solo la mia maniera di interpretarla…

Spero solo di poter tornare qui prima possibile, tra la gente, le biciclette che zigzagano, le notti di festa, il profumo del caffè appena fatto la mattina, il suono di una salsa o di un Reggaeton ( mi sono adattato persino a questo…), la bellezza di una spiaggia, la sincera cordialità di un guajiro (contadino), il sorriso di un bambino che gioca a pelota (Baseball) per la strada, al suo sole cocente e agli acquazzoni improvvisi e violenti, agli “Apagònes” (mancanza di luce elettrica) che sono sempre più rari, il riso e fagioli, il puerco asado e tutto quello che mi può dare Cuba, nel bene e nel male.

Ciao Holguín, a presto…

Stefano



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