Prima volta a Cuba, Sol Rio de Luna

Ed eccomi di nuovo qui, non ancora ripresami dal jet lag, e ancora con un po di malinconia per le vacanze appena trascorse. Premessa il viaggio a Cuba è nato un po come ripiego al sempre sognato viaggio alle Maldive (anche quest'anno rinviato..), ma è sempre stato un nostro pallino, una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita, e da...
Scritto da: murfil
prima volta a cuba, sol rio de luna
Partenza il: 19/11/2006
Ritorno il: 04/12/2006
Viaggiatori: in coppia
Ed eccomi di nuovo qui, non ancora ripresami dal jet lag, e ancora con un po di malinconia per le vacanze appena trascorse. Premessa il viaggio a Cuba è nato un po come ripiego al sempre sognato viaggio alle Maldive (anche quest’anno rinviato..), ma è sempre stato un nostro pallino, una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita, e da fare il prima possibile, prima che il turismo la cambi inesorabilmente.

Inizia il 19/11 con alzataccia alle 4.30.. Il nostro volo per Linate (purtroppo non ci sono voli da Cagliari a Malpensa… Ci toccherà cambiare aereoporto) è alle 7.10. Lasciamo la Sardegna che ancora dorme, con una temperatura ancora quasi estiva. Arrivati a Milano qualcosa ci dovrebbe far pensare che questo viaggio tanto atteso, non sarà solo rose e fiori: linate è immerso nella nebbia e non si può atterrare.. Veniamo dirottati a Bergamo.. Io e Gianni ci scambiamo uno sguardo d’intesa: l’appuntamento all’area gruppi del Terminal 2 di Malpensa per la partenza è per le 14… Abbiamo fatto la scelta giusta a decidere di partire con cosi tanto anticipo! Anche a Bergamo il tempo non è proprio meraviglioso.. Ma chissenefrega.. Ci stiamo pochi minuti: il tempo per prendere l’autobus per Milano. Arriviamo a Malpensa intorno alle 11.30. Manca ancora tanto alle 14; ne approffittiamo per pranzare, girare un po.

Finalmente le 14: la chiamata per il volo Blu Panorama delle 17.. IL NOSTRO VOLO!!! Il nostro viaggio verso Cuba si fa più vicino… È il nostro turno al banco Alpitour per ritirare il nostro voucher.. Si avvicina Gianni (io bado alle valigie).. Ma qualcosa non va bene… Vedo che il suo volto si annuvola come il cielo fuori… Mi avvicino e sento l’assistente Alpitour dire: “mi dispiace: i vostri nomi non sono sulla lista..”… Eeeeeeeeeeeehhhhhhhhhh??????????? Per un attimo mi sono chiesta se fossi capitata in una nuova versione di scherzi a parte.. Pochi minuti bastano a capire cosa sta succedendo. Circa una settimana prima della partenza hanno cambiato l’operativo voli, e noi eravamo sulla lista che doveva partire con un volo Livingstone delle 9 del mattino… Alle 9 del mattino di quel giorno! ossia avevamo perso il volo! Peccato che a noi nessuno l’abbia comunicato!!! Siamo decisamente innervositi dalla cosa, soprattutto dall’indisponenza dell’assistente (di cui fortunatamente per lei non ricordo il nome), che con uno stupido sorriso in faccia, continuava a dirci che lei non poteva farci nulla: sul volo Blu Panorama (che il nostro contratto diceva essere il nostro volo) non c’erano posti per noi, noi dovevamo essere su quel volo partito ore prima, quindi tornare a casa a fare reclamo all’agenzia viaggi.. Una sensibilità da oscar! Stavamo per metterle le mani addosso, quando per fortuna (sua) si è spostata e al suo posto è arrivata un’altra assistente (Terry) che al contrario si è dimostrata molto professionale e gentile, prodigandosi tutto il pomeriggio per risolvere il problema; l’alternativa a perdere l’intero viaggio è acquistare noi i posti sul blu panorama.. Purtroppo al momento il volo era completo.. Era necessario aspettare fino alle 18 (ora in cui avrebbero chiuso il checkin… Ah perchè nel frattempo il volo Blu Panorama veniva spostato dalle 17 alle 23.30!) per vedere se qualcuno rinunciava (chissà qualcun altro cui magari non hanno comunicato variazione nell’operativo voli). Restiamo in questa specie di limbo fino alle 17.30.. Terry ci comunica che 3 passeggeri di un’altro T.O hanno rinunciato, i nostri posti ci sono.. Ci tocca solo riacquistarci il volo di andata.. E SIA!!! Dopo tante ore d’attesa e la prospettiva di tornare a casa ci sembra quasi un miracolo.. Nonostante tutto siamo quasi felici! (Ma non finirà cosi: il reclamo è qui sulla mia scrivania pronto ad essere spedito dopo aver chiesto lunedi consulenza alla consob).

Tralascio il fatto che la banconista al check in di blu panorama ci stava spedendo le valige all’Avana anzichè ad Holguin, che ci ha sbagliato la carta d’imbarco e che quando l’ha rifatta si è dimenticata di segnarci il posto… Alle 19 veniamo trasferiti in un albergo-ristorante nelle vicinanze: dato il notevole ritardo del volo, la compagnia ci offre la cena; le ore che seguono rasentano il ridicolo (sembrano scene da film Fantozziano) .. Alle 23 siamo ancora li, senza sapere se si parte o meno, i nostri compagni di viaggio cominciano a spanzientirsi.. Noi la pazienza l’abbiamo esaurita al pomeriggio. Finalmente si torna in aereoporto e senza altri intoppi alle 00.45 l’aereo si stacca dal suolo italiano. Ci aspettano 12 ore di volo prima di toccare il suolo cubano. L’aereo Blu panorama è davvero da dimenticare.. Ma siamo talmente stanchi che ce ne scordiamo velocemente, e nonostane tutto dormiremo (lontani.. Non c’erano posti vicini per cui abbiamo viaggiato separati) tutto il tempo. Il Blu panorama fa scalo per circa un’ora all’Avana prima di proseguire verso la nostra destinazione finale: Holguin.

Arrivati a Cuba troviamo il tempo che ci aspettavamo: avevo visto le precisioni del tempo su internet.. Ci sarà pioggia e nuvoloso fino a martedi.. Per noi va quasi bene; quando arriviamo in albergo sono circa le 12 del lunedi.. Abbiamo una stanchezza addosso allucinante, facciamo la doccia e iniziamo il giro di conoscenza di quella che sarà la nostra casa nei prossimi 15 giorni: Il Sol Rio de Luna Y Mares (gruppo Melia); l’albergo è davvero carino.. Immerso in un meraviglioso giardino, a due passi dal mare… Il mare: all’inizio non sembra granchè.. Colpa della pioggia e della mareggiata, viene da pensare che sarebbe stato meglio starsene in Sardegna.

La stanza invece è proprio come da catalogo: molto carina, bagno decoroso e spazioso con vasca; lettone queen size.. Niente di lussuoso, ma sapevamo che l’hotel lusso della Melia è quello affianco (il Paradisus), e a noi non interessa il lusso, ma che sia funzionale e pulita; è quello che è.. E ci basta. La ristorazione è forse il punto dolente; ci sono diversi ristoranti: il colòn a buffet, e 4 a tema per la cena, che però bisogna prenotare alla mattina entro le 12.. Se ci si scorda di prenotare si può cenare solo al buffet; più ampia la scelta a pranzo: i 4 ristoranti a cena diventano snack-bar, che offrono tutti lo stesso menù (hamburger, insalate, cordon bleu, calamari fritti, pizza e pasta) ma abbiamo sperimentato che lo stesso piatto in realtà varia da uno snack bar all’altro; un giorno abbiamo osato provare la pasta (memori di quella buonissima che trovavamo al Viva Dominicus lo scorso anno).. Ci siamo però ricordati così che è meglio evitare di mangiare pasta e pizza fuori dall’Italia.. Poteva andar bene per i numerosi Canadesi e Tedeschi presenti (che rappresentano la maggioranza della clientela) ma per un Italiano è decisamente immangiabile (scotta e senza sale!); non saprei dire se è stata un’evenienza sfortunata, non abbiamo riprovato. Al ristorante a Buffet il cibo è buono ma spesso ripetitivo e in 15 giorni sembra alla fine di mangiare sempre le stesse cose; ci sono state notti in cui ho faticato a mettere insieme una cena degna del nome. Per il resto è un vero all inclusive: se si vuole si può mangiare e bere tutto il giorno, quanto si vuole.

Dell’animazione non saprei che dire.. La rifuggo sempre come la peste.. Sicuramente è soft, mai invadente; probabilmente questo concorre (con l’isolamento del luogo) a fare di questo albergo poco adatto ad una clientela giovane in cerca di divertimento: è sicuramente invece il posto ideale per godersi una vacanza di assoluto relax per isolarsi un po dal mondo. L’unico contatto con l’esterno era la tv satellitare.. C’è anche una postazione internet a pagamento (6 cuc l’ora): noi volevamo usarlo per annullare la prenotazione alberghiera fatta in vista del ritorno, ma era inservibile… E lo è stata per i successivi 2 giorni. Quando siamo partiti il Pc era ancora in attesa che “l’informatico” lo sistemasse. Il personale dell’albergo è abbastanza cortese, le mance sono ben gradite, anche perchè gli stipendi a cuba non sono certo paragonabili ai nostri, ma anche quando non abbiamo lasciato oboli siamo sempre stati trattati con estrema gentilezza; la gente di cuba non posso dire di averla conosciuta, essendo stata per lo più dentro un villaggio, e le escursioni organizzate non consentono mai di venire davvero a contatto con la gente del posto: del resto siamo partiti con l’idea di 15 giorni di sole e relax (da cui la scelta dell’albergo, non proprio ideale per girare Cuba, anche se forse essendo ancora una zona non troppo turistica rimane più autentica); i pochi cubani che abbiamo conosciuto sono quelli che lavorano nel turismo (assistenti, guide, personale, tassisti, negozianti): ci siamo fatti l’idea di un popolo fiero ed orgoglioso.. Forse quello che si legge sul fatto che siano sempre allegri è una visione un po falsata.. In giro non ho visto solo facce sorridenti.. Anzi; e del resto credo sia normale.

Il nostro assistente in loco è un ragazzo cubano: Alain; è stato un valido aiuto, fonte inesauribile di notizie su Cuba, sempre presente e disponibile: una bella persona che è stato piacevole conoscere.

Purtroppo per noi le previsioni del tempo non sono attendibili.. Mercoledi secondo quello che avevo letto doveva splendere il sole, invece ci svegliamo ancora con il cielo coperto… E continueremo a svegliarci cosi per tutta la settimana.. (solo il lunedi successivo riusciremo a vedere che anche a Cuba esiste il cielo azzurro dietro le nuvole.. E dopo un’intera settimana senza riuscire a vedere mai mai mai uno sprazzo di azzurro e un raggio uno di sole, finalmente un po il cielo si aprirà). Visto il tempo non proprio favorevole alla tintarella ci diamo alle escursioni: la prima è a Guardalavaca dove c’è una spiaggia che con il sole dev’essere davvero favolosa. La sera i chioschetti sulla spiaggia si animano di turisti e cubani, e soprattutto della musica cubana; per il resto non c’è molto: qualche bancarella, alcuni negozi non proprio fornitissimi (ma siamo a Cuba non in via Montenapoleone), e qualche albergo e ristorante. Il sabato invece siamo andati a Santiago in bus.. 200 km 3 ore e mezzo.. Le strade di Cuba sono tutto un programma d’avventura: ci sono buche che sembrano voragini, tratti interi senza asfalto e assoluta assenza di indicazioni stradali. In compenso il paesaggio che si attraversa ripaga dei sobbalzi continui.. Le campagne di Cuba sono bellissime.. Le casette dei contadini, le piantagioni di banane, le distese di palme reali, le montagne che hanno vissuto la storia di Cuba, la gente che si vede continuamente in strada ad aspettare un passaggio (le macchine private a Cuba non sono molto numerose) e quelli a lavoro, le auto d’epoca ancora perfettamente funzionanti, i cocotaxi, i numerosi carretti trainati da animali.. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, e mi rendo conto di non essere capace di descrivere tutta la bellezza e il fascino che quest’isola trasmette. La città di Santiago è allo stesso tempo bella e malinconica.. Si intravedono case padronali di un tempo passato lasciate all’incuria del tempo, e a dispetto della zona di Holguin dove puoi passeggiare per strada senza essere importunato, a Santiago in centro non facevamo un passo senza che qualcuno chiedesse soldi, saponette, o proponesse di portarti da qualche parte; la polizia (spesso in borghese) è però abbondantemente presente; per cui ci è sembrato di poter girare con sicurezza; Da vedere assolutamente il castillo del Morro, la plaza de la catedral, su cui si affacciano una bella cattedrale, la casa di Velazquez, che dicono essere la più antica casa in muratura del continente americano (degli inizi del 500), la casa Municipale del poder popular da dove il 1 gennaio 1959 Fidel Castro salutò la “Cuba libre”, e da cui tra le altre strade si diparte la calle Herredia, la più famosa di Santiago, dove tra le altre cose troviamo la casa degli studenti e la casa della Trova (con museo della Trova).

Il lunedi invece lo dedichiamo alla visita a Barracoa, la città più antica di Cuba e la prima città costruita dagli spagnoli nel nuovo mondo; il viaggio è su un elicottero (sembrerebbe uno di quelli sovietici da guerra riadattato.. Del resto l’agenzia che organizza le escursioni è controllata dai militari cubani), il panorama dall’alto è bello, anche se anche il giorno il tempo non ci ha assistito: su Barracoa è in corso un brutto temporale, che ci costringe ad atterrare in un aereoporto vicino in attesa di decidere se proseguire o tornare indietro; alla fine l’escursione si fa, anche se ridotta: era in programma anche una discesa del fiume Toa, che non può essere effettuata perchè molto ingrossato dalle copiose piogge; vediamo una chiesa (in condizioni pietose) dove è conservata la prima croce portata da Cristoforo Colombo (che qui chiamano Colòn), passeggiamo per le vie del centro senza che nessuno ci assilli come era capitato a Santiago, visitiamo un interessante museo e andiamo a mangiare in uno splendido “agriturismo”.. E sorpresa a migliaia di km di distanza ritroviamo il maialino allo spiedo.. Sembra quasi di essere a casa! e una cioccolata strepitosa.. Infatti qui ci sono delle piantagioni di cacao.

Da martedi alla domenica ci siamo dedicati ad acquisire un po di colore, sfruttando il caldo sole che si alternava ai brevi (ma frequenti) acquazzoni.. E finalmente anche la spiaggia si svela nei suoi veri colori.. Bianca, fine.. E il mare con il sole acquista delle gradazioni dal turchese all’azzurro che fanno bene al cuore, e ripagano dei km fatti. Una piccola delusione è stata la temperatura dell’acqua, che mi aspettavo fosse un bel po più calda.. Non che sia freddissima, per carità, ma era ne più ne meno come il nostro mediterraneo d’estate.

Rispetto a quanto ci eravamo prefissati prima di partire abbiamo saltato l’escursione all’havana (colpa dei 600 euro extra spesi per acquistare i biglietti aerei) ma in fondo in fondo non ci dispiace troppo: torneremo a Cuba per vederla più a fondo, dedicando più tempo a Cuba e meno al mare. Torneremo a Cuba a riprendere quel pezzetto di cuore che abbiamo lasciato li (o più probabilmente per lasciarcene altro).



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