Tutta Cuba con il navigatore

Lunga vita al buon Fidel, ma, visto che il tempo e gli acciacchi non guardano in faccia nessuno, andiamola a vedere questa Cuba prima che ...... . Un giro su "turisti per caso" ed ogni remora salta. Oddio ..... La dengue ... Non si và più, ma, porca vacca proprio adesso, ....... Fermi tutti ..... Ci bombardano in televisione di notizie...
Scritto da: franch
tutta cuba con il navigatore
Partenza il: 23/10/2006
Ritorno il: 13/11/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Lunga vita al buon Fidel, ma, visto che il tempo e gli acciacchi non guardano in faccia nessuno, andiamola a vedere questa Cuba prima che … .

Un giro su “turisti per caso” ed ogni remora salta. Oddio … La dengue … Non si và più, ma, porca vacca proprio adesso, … Fermi tutti … Ci bombardano in televisione di notizie allarmanti ma uno straccio di turista italiano, o anche europeo, malato intervistato non me lo fanno vedere … Che sia la solita bufala in mancanza di altre bla bla bla!? Le ferie sono già fissate, si va in agenzia saltando internet anche per la storia del visto ed i tempi ormai ridotti, e si blocca il volo Roma-Habana, partenza il 23 ottobre e ritorno il 13 novembre per 1700 e rotti euro (2 persone: provate a dire a vostra moglie che ve ne andate 3 settimane a Cuba da solo !) … Punto, finito? … No … Guida Routard e appunti di viaggio di una mezza dozzina di altri “turisti per caso” … Finito ? no, e la prenotazione alberghiera per almeno 3 giorni?! internet … Bedincuba puntoqualchecosa e … Ecco la casa particular che fa per me … Click e neanche un’ ora dopo risposta: la casa è disponibile e Pedro verrà a prenderci all’ aeroporto … Che culo !! Viaggio lungo (previsto), dogana e bagagli (idem), Pedro non c’ e (imprevisto ma non troppo), taxi ufficiale e si va a casa … Arrivati ? no ! è occupata … ma ci aspettavano ed hanno una alternativa lì vicino …Si va da Pepe, che parla un discreto italiano e che sarà, da subito, il “nostro agente all’ Avana”. Vi risparmio il diario del 24 e 25: sostanzialmente giravamo a piedi per la città cercando tra l’ altro una buona carta stradale di Cuba (6 dollari alla libreria el Navegante, calle Mercaderes 115, tra piazza Veja e la cattedrale) ed una macchina a noleggio (60 $ al giorno, 55 per una settimana, 50 per due da Cubacar, presente un pò dappertutto anche se forse l’ offerta migliore è quella di Micar) Un consiglio per iniziare: gironzolando per L’ Avana nei primi giorni con l’ aspetto del turista un pò “gnocco” verrete avvicinati da una successione di ragazzi che, in discreto italiano, vi offriranno “aiuto”. Sono simpatici e disponibili e, tutto sommato, non è che vi salterà il budget del viaggio per qualche dollaro regalato (evitate per quanto possibile di farvi portare nei locali), ma se non direte che siete al primo giorno del vostro primo viaggio a Cuba avrete meno pressione addosso.

Il 26 mattina si parte per Cienfuegos con l’ incubo del … “cienfueghista” (vedi “io te miro el coche” su questo stesso sito). Io mi picco di avere buone doti di orientamento e con il riferimento del sole (per andare al mattino verso sud-est devi avere il sole in faccia) e della buona carta suddetta mi sono ritrovato alla periferia della città senza problemi, però, nel dubbio (cienfueghista dove sei?), mi sono fermato a tirar sù un autostoppista un pò isolato e con la faccia sveglia che mi ha confermato la correttezza dell’ itinerario e mi ha dato ulteriori dritte, quando è sceso dopo pochi chilometri, per imboccare correttamente l’ autopista.

Illuminazione !!!! io ne carico un altro, e poi un altro ancora, e poi due, e poi tre, e poi quattro (esatto: due donne con due bambini … Ed un televisore !!!) e … Vai! peninsula de Zapata con il lago Guamà e poi Playa Larga dove un giovane medico mi porta a mangiare, in una casa particular, il coccodrillo (dove si compra ? … Pum … De frodo!) e poi, passando per Playa Giron a Cienfuegos dove tra l’ altro assistiamo ad un una manifestazione studentesca/popolare (quanto abbiamo da imparare!)in onore di Camillo Cienfuegos, che non c’ entra niente con Cienfuegos città. In zona gironzoliamo tra Playa Rancho Luna ed il giardino botanico, tra l’ altro con un ingegnere informatico che va ad un corso di francese e scopre con noi che l’ italiano è più facile. E poi verso Trinidad (molto apprezzata dai turisti, meno da me che a vent’ anni, in 500, consideravo il Colosseo una … Rotatoria!) con un “direttore” di un ristorante … Italiano (amatriciana ? carbonara ? cosa sono ? !!!) dalle parti di Topes de Collantes, e poi la Playa Ancon dove rimorchiamo un mirador/pescador che ci porta a Casilda, a casa di di amici/parenti. E ci prepara la miglior aragosta (de frodo!) del nostro viaggio. e … Vai! verso Sancti Spiritus dove alloggiamo, per la prima ed ultima volta, in una casa particular segnalata nella nostra guida, quella del figlio del “taxista” (ottima). E … Vai! verso Ciego de Avila, Camanguey col mercato della domenica dove iniziamo ad usare i pesos cubani per comprare torroni, pizzette e banane a dozzine e che inizieremo ad offrire ai bambini (e genitori) nostri ospiti. E … Vai! dopo Las Tunas, sulla strada per Bayamo, dove i nostri tre companeros di turno ci dicono di rallentare … Fermare … Scendere … Lasciare aperti gli sportelli ed allontanarci: c’ e un posto di “fumigacion” … Ci affumicano il carro con mezzo chilo di insetticida sparato da un nebulizzatore industriale e … Vai! verso Manzanillo (tanto per allungare il giro!) in compagnia questa volta di papà, mamma e bambinetta (stupenda, come tutti i bambini di Cuba) e dove siamo colti da un temporalone di quelli che solo ai tropici. Scendete aquì!? Non se ne parla! Dove abiti? izquierda … 3 – 4 chilometri e … Vai! asfalto … Derecha, sterrato, pozzanghere, laghetti … Aquì? Una banconota da 5 pesos (400 lire) è lì nel portaoggetti … Ti piace la pizza ? si ? occhioni della bambina e … Vai! ricordati che la pizza è italiana. Siamo nel cuore del Granma, proprio là dove sono sbarcati i barbudos per giocare alla rivoluzione (ahi ! ahi ! ahi ! Fidel ingrato perchè è la più povera e dimenticata del reame?) e dove per pochi pesos cubani (qelli convertibili nemmeno li conoscono) mangiamo la sera una specie di abbacchio alla cacciatora (buono) ad una bancarella (in effetti era un “drive in” ma ci siamo fatti dare due sedie e ci sono andati a comprare birra e coca un pò più in là) e al mattino incocciamo in un “autogril” dove, tra l’ ilarità del personale, prendiamo una cosa di tutto quel poco che c’ è (… Uno yogurt, un panino con frittella di acqua e farina!? un sigaro 80 lire, un caffè 10 lire!!!). Attraversiamo la Sierra Maestra con nonno di 45 anni, mamma di 19 e bambinetto, appena saliti lei lo allatta, quando finisce mi fermo ad una cafeteria a rifare colazione e offro succo di frutta (?) e biscottone (che non vorrebbero accettare ma poi lo mettono da parte). Vanno a Santiago come noi ed hanno l’ espressione di chi ha vinto la lotteria. La strada costiera è lunga e sappiamo in cattive condizioni, ma noi andiamo a spezzoni, ci fermeremo qui e lì a fare il bagno, a mangiare, a goderci il panorama, a fare foto, filmini … Siamo o no in vacanza!?! A Pilon li facciamo scendere ed andiamo in paese a goderci il lungomare, che non c’ è, anzi non riusciamo nemmeno a vedere il mare. Nessun problema, si và un pò più in là, fuori paese verso Santiago. Loro sono ancora lì dove li abbiamo lasciati, vicino al benzinaio dove facciamo il pieno, un cenno di saluto e … Vai! L’ albergone segnalato é squallidamente pressochè deserto, la spiaggia non ci sembra niente di chè, il tempo è sul nuvoloso … Andiamo avanti, ci fermeremo dopo. Dopo una curva un masso, grande quanto la macchina, in mezzo alla strada non ci rassicura ma si va, tra frane ed erosione costiera si va, asfalto solo quando si scollina (c’ è anche il Turchino, neanche fossimo alla Milano-Sanremo!) mentre in basso solo pista battuta tra roccia e mare, tra l’ altro mosso quanto basta per farti arrivare gli schizzi qua e là. Città, paesi, villaggi neanche a parlarne. Ma perchè non incrociamo nessuno, nè macchine nè autobus, camion o carretti? Per pochi chilometri abbiamo portato due bambinetti di una scuola rurale e poi niente e nessuno … Oh ca…Volo!! il ponte, uno dei rarissimi alti e lunghi, è crollato. Veramente non è crollato ma due piloni, quelli con la base sul greto del torrente, sono sprofondati di un buon metro o due: ecco perchè non incontravamo nessuno!? In teoria non c’è discontinuità nell’ asfalto e si potrebbe anche tentare … ma poi chi li sente gli sghignazzi di amici e colleghi di lavoro, che già un pò “strano” ti considerano, se la sindrome di Fantozzi ovvero la legge di Murphy non sono una frottola? Poi, miracolo, appare qualcuno dall’ altra parte del ponte e ti fà capire che facendo un certo percorso puoi arrivare ad un guado e … Visto che ve lo stò raccontando evidentemente é andata, ma, quando ero per mettere le ruote in acqua pensavo a quanto mi sarebbe servita l’ assicurazione della macchina, contro ogni rischio (la stupidità è compresa?), che avevo stipulato con la Cubacar. La strada dopo alcune decine di chilometri migliora, si allontana un pò dal bagnasciuga, c’ è qualche paesino e riprendo finalmente a dar passaggi a gente che si mostra sinceramente interessata, e meravigliata, nel conoscere come sia riuscito ad arrivare fin lì. Con il buio già assoluto si entra in Santiago, ma niente paura, la mia navigatrice di turno, non troppo esperta della città, scendendo convoca una assemblea di strada e poco dopo carico l’ ultimo aggiornamento software che mi porta ad una casa particular di sua conoscenza. Perfetto!? o no? Tre notti lì e, con la casa già prenotata dalla famiglia di Santiago, eccoci a Baracoa, via Guantanamo, con finalmente una strada pressochè perfetta. Forse evito anche una multa allorchè, in piena campagna, non rallento a sufficienza nei pressi di una scuoletta rurale (i cubani sono molto attenti alle regole: è pur sempre un regime!) ma il poliziotto che mi ferma, visto la mamma con bammbina sul sedile posteriore, mi dice soltanto di essere più prudente e poco dopo sull’ Alto de Cotila, splendido valico a 700 metri di quota tra boschi di palme, ci fermiamo a prendere ed offrire un caffè alla mia ospite che però mi precede bofonchiando qualcosa sull’ acqua che non c’ è e su una qualche riserva speciale: è vero l’acqua non c’ è, ma lei conosce bene il ragazzo della cafeteria, va dietro il bancone, gli parla e poco dopo dal retro arrivano due caffè modello “per me e per gli amici” offerti dalla ditta. e … Vai! giù in discesa verso Barracoa in un tripudio di palme e banane, di fiori e di frutti, di verde e di colori fino ad arrivare al blu del mare: se possibile qualcosa di più di quello che sono i tropici, ed i caraibi in particolare, nell’ immaginario collettivo. e … Vai ! verso le spiagge a sud-est dove, senza navigatore a bordo, su pista sterrata in mezzo alla giungla, pur con cartina e chiedendo quà e là confesso di non averci capito un granchè come orientamento, e quelle a nord-ovest raggiunte in tutta scioltezza con il navigatore di turno, finalmente tutte con le palme protese verso il mare, come tropico comanda, e dove trovi da una parte l’ indigeno con il macete che ti offre il cocco appena colto e poi ti aiuta a cambiare la gomma bucata (era ora che bucassi! dopo 2000 km di quelle strade) e dall’altra il venditore di souvenir, tutto per te, da cui compri qualcosa anche per fargli fare giornata: non c’è proprio nessun altro! E … Vai! si riprende con altri 70 km di stradaccia verso Moa e poi si punta su Holguin dove attraversiamo la città con un simpaticone di “ponchero” che ci ripara definitivamete la gomma, mal sistemata a Baracoa, e ci porta a vedere il panorama dalla Loma della Crux. Ed il giorno dopo gran tirata verso Moron, con sosta in banca a Las Tunas dove mia moglie, accompagnata da una splendida insegnante di “cultura general”, recupera rapidamente contante con la carta di credito, e per il bagno a Playa Santa Maria guidati da due ragazzine di buona famiglia in vacanza per il week-end. A Moron arriviamo con la più nera delle nostre ospiti che sale chiedendoci se può venire anche il suo hermano, ancora più nero, che lavora come ferroviere: ecco perchè il ferrocaryil a Cuba è un disastro … E così via ridendo ci portano diritti in centro nella più bella casa particular in cui siamo stati a Cuba ed il mattino dopo via per Cayo Coco e Cayo Guillermo con un tempo infame, passiamo la … Frontiera, paghiamo il pedaggio, ponte/terrapieno sulla laguna lunghissimo, e poi tante mangrovie con poche palme aggiunte, qualche grosso albergone per stranieri arricchiti che non si vogliono sporcare con i locali e … Va .. Ffa …! si ritorna a Moron a vedere le previsioni del tempo: niente di buono a causa del fronte frio mandatoci dai gringos e l’ indomani, constatato de visu la loro esattezza, via di nuovo verso Santa Clara, con sosta obbligata al treno ed al mausoleo del Che (sarà, e me ne vanto, l’ unico “museo” visitato in tre settimane) dopo aver parlato di lui, di Camillo (Cienfuegos) e di revolucion con un ufficiale di marina in divisa, navigatore per eccellenza, con moglie e figlio. e … Vai! ma appena sull’ autostrada … Alt … Stop … Polizia … Il giovane della criminale mi chiede un passaggio verso L’ Avana!! E’ proprio vero che non c’è più religione!! Si parla, si carica anche una mamma con bambino, si chiacchiera, ci si ferma dagli ambulanti (raggelano quando vedono il poliziotto: è vietato! ma li ricompenso non tirando sul prezzo, anzi!) a comprare torroni e banane (il viaggio è ancora lungo e il navigatore bisogna pur ricaricarlo di tanto in tanto) e si chiacchiera (ormai quantomeno di geografia ne sappiamo più di loro). Il poliziotto ci guida sulla circonvallazione dell’ Avana fino all’ imbocco dell’ autostrada per Pinar del Rio, poi scende tra sorrisi e ringraziamenti reciproci, come sempre. Basta! adesso basta! fumiamoci una sigaretta in santa pace, in silenzio, godiamoci il panorama… Ma che fanno? qui ti chiedono un passaggio con una banconota in mano? guarda quella mamma con il bambino piccolo! frena! dai sali … Cosa? i soldi? ma va! Pinar? va bien, va bien … E risiamo daccapo! Vinales, Caio Cutya, il pescatore di bonito di Puerto Esperanza, il “sigaraio” che accompagnamo al lavoro, dopo aver scaricato la moglie infermiera all’ ospedale, da Alejandro Robajna (mito vivente del settore) e che ci fa visitare l’ azienda, ci fa vedere come si fanno i sigari, ci porta a casa del nipote di Robajna che ci offre sigaro e caffè e con cui chiacchieriamo serenamente per una buona mezz’ ora. E … Vai! a Playa Baylen con due cubani all’ andata ed una coppia di austriaci al ritorno a cui, finalmente, siamo noi a dare informazioni.

E … Torna! all’ Avana passando per la costa attraverso Marina Emingway ed il Miramar, giù nel tunnel verso il malecon del Velado, e poi, visto che hai tempo per riconsegnare il carro, ancora avanti, passando il centro, dall’ altra parte della baia, sotto l’ altro tunnel, verso “las playas del Este” al Castillo del Moro e poi, di nuovo, tutta la citta vecchia ed il centro ed il Campidoglio ed il quartiere cinese, posti che hai girato a piedi due settimane prima e che ti sembra di esserci sempe vissuto e …Vai! a casa da Pepe, che ti ha riservato l’appartamento sotto il suo e che ti ha procurato i sigari Cohiba ed il rum Caney e che riprende a corteggiare il tuo orologio. E … Vai! un giorno ancora a Varadero a tutta abbronzatura per far schiattare gli amici ed i colleghi di lavoro, quelli a cui se racconti che se a Cuba non sei stato al mare … non hai capito niente! RINGRAZIAMENTI: 1) a FIDEL che manda tutti a scuola, gli da il medico e l’ospedale gratis e li fa andare in giro di notte senza rischi. 2) a PEPE (ovviamente il nuovo proprietario del mio orologio) per la sensazione che mi ha dato di avere un punto di riferimento affidabile per qualunque evenienza. 3)a tutti i cubani, ai miei navigatori ed ai miei padroni di casa in particolare, per l’ educazione e la collaborazione, quasi sempre del tutto disinteressata, dimostrata. 4) alla Hyundai per aver prodotto una vetturetta come la Athos che proprio non ti aspetti (eh si! il Cayenne Turbo del Ranzani al massimo avrebbe potuto fare le stesse cose).

E per concludere due conti: 3 settimane con poco più di 4000 euro in due, di cui 1750 x viaggio e visti di entrata ed uscita, 650 circa per il noleggio auto e un 250 per la benzina (quasi 4000 km), 90 per l’ escursione a Varadero più un 50 al giorno da calcolare per vitto e alloggio, acqua, bibite, sigarette e caffè … Ed un orologio e poi jenns, magliette, scarpe, sapone …. Ed un pezzo di cuore. a vostra disposizione FRANCH



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    cuba il vero paradiso 12 mesi l anno di sole"
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