Cuba 12

....atterrati a Vararadero alle 19 cubane del 1° Dicembre 1998 in felpa e montone, appena affacciato alla scaletta dell'aereo con 30 gradi, si presenta già piu' che una vacanza una sofferenza, ben 45 minuti di coda mi separano dall'uscita dell'aereoporto, si suda, il montone sottobraccio e il bagaglio incrementano il nervosismo e la stanchezza,...
Scritto da: Mario Santelia
cuba 12
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
…Atterrati a Vararadero alle 19 cubane del 1° Dicembre 1998 in felpa e montone, appena affacciato alla scaletta dell’aereo con 30 gradi, si presenta già piu’ che una vacanza una sofferenza, ben 45 minuti di coda mi separano dall’uscita dell’aereoporto, si suda, il montone sottobraccio e il bagaglio incrementano il nervosismo e la stanchezza, ma per mia fortuna sono tra i primi a lasciare quel posto e infilarmi su un minibus messo a disposizione per parte del nostro gruppo. Il primo sguardo all’utista, poi al “panorama” tremendamente squallido visto con la luce di quell’ora.

Giunti al villaggio, riceviamo accoglienza tipo Divi, buffet di benvenuto con ogni sorta di dolci bevande, cibi e frutta di ogni genere.

Ci viene assegnata la nostra sistemazione in un appartamento per due persone con tutte le comodità possibili… Ma è questa Cuba? La curiosità è tanta e sovrasta la stanchezza: doccia, abbigliamento estivo e subito fuori in cerca di qualche locale.

Le strade si presentano poco illuminate e deserte, e a poco a poco Cuba cambia volto dalla realtà turistica a quella dei cubani…

Un taxi ci accompagna in un locale frequentato da turisti e cubani, dove immancabilmente si avvicinano ragazze bellissime e ragazzi a chiederti la nazionalità e cercare una bevuta a tue spese. Sono persone meravigliose, cordiali e socievoli, si prestano a qualsiasi nostra domanda.

Al nascere del sole siamo ancora in giro, ma il panorama comincia a cambiare, si presenta davanti a noi una spiaggia con sabbia bianchissima e un mare limpido… Ma è ora di andare a dormire.

Il giorno dopo in spiaggia faccio conoscenza con Joanny, un ragazzo che vende souvenir ai turisti, nasce subito una simpatia tra il mio gruppo e lui, in seguito si rivelerà una persona stupenda.

Il terzo giorno visita all’Havana, dove decine di bambini ci assalgono chiedentoti una gomma, un dollaro o qualsiasi altra cosa, dopo le tappe obbligate alla città, io e altri due decidiamo di girovagare per la città vecchia, ci inoltriamo nelle vie al di fuori degli itinerari turistici senza alcun timore, veniamo avvicinati da donne vecchi bambini che cercano di venderti qualsiasi cosa, chi ti offre la banconota con il ritratto del Che per un dollaro, chi ti offre la scatola di sigari o una bottiglia di rum. Ci lasciamo convincere da uno di loro che ci porta prima in casa sua, e poi in un’altra casa; subito ci appare la realtà in cui vivono e la loro onestà, compriamo per pochi dollari i sigari e uno di loro ci accompagna all’autobus.

I giorni seguenti si ripetono tra spiaggia, ed escursioni in auto presa a noleggio per 60 dollari al giorno, con la nostra guida privata Joanny, che lasciata la bicicletta con i souvenir si è prestata per farci visitare posti incredibili.

Lungo le strade si incontrano auto uscite da qualche museo, sembra di vivere un film anni ’50, camion carichi di persone, gente di ogni età e sesso che ti chiedono un passaggio, animali e strade “Medioevali”. Posso dire che il giorno del ritorno è stato uno dei piu’ tristi che ho vissuto, il caro Joanny scoppiato in un pianto ininterrotto e ci prega di ritornare, le ragazze del bar del villaggio che ci salutano e con tono ironico: ritornate al vostro stress di tutti i giorni!! Mi assale la malinconia e non parlo piu’, così come tutti gli altri, in autobus che ci porta all’eroporto c’è un silenzio da funerale, nessuno parla, e io con la testa appoggiata al vetro penso e ripenso a quella gente, alla loro “ricchezza” che hanno nell’anima e al loro … TUTTO.

Non sono un tipo emotivo, ma posso giurare che al decollo le lacrime sono scese dai miei occhi, un nodo che mi stringe la gola, ma un giuramento: Cuba tornerò…

Posso dire che sono passati 2 anni, ma il ricordo di quella gente, perchè è la sua gente che fa Cuba, mi attrae e a gennaio tornerò, tornerò la dove ho lasciato una parte di me… Per chiudere voglio dare alcuni piccoli consigli, cercate di vivere Cuba tra i cubani, i viaggi organizzati valorizzano soltanto le strutture, a cosa serve tanta ricchezza negli hotel quando fuori c’è un popolo fantastico che vive giorno per giorno con 15 dollari al mese!!!!! L’Italia non è solo Roma e Firenze…

Ciao e buona Cuba a tutti…..



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche