Cuba on the road, poi relax a Cayo Largo

Due settimane fantastiche in giro per Cuba fra L'Avana, Vinales e Trinidad, per poi tuffarci nelle turchesi acque caraibiche di Cayo Largo
Scritto da: crilaman
cuba on the road, poi relax a cayo largo
Partenza il: 29/06/2015
Ritorno il: 14/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

29/06 PARTENZA

Viaggio fly and drive organizzato con EdenViaggi. Partenza con volo diretto Bluepanorama ore 16.40, arrivo previsto ore 22.30 ore locali. Il volo in tutto dura 11 ore in quanto Cuba è 6 ore indietro rispetto all’Italia. Il volo atterra in perfetto orario però i sedili sono troppo stretti per un viaggio di 11 ore! A me e mio marito hanno assegnato due posti lontani, ma ho talmente rotto le scatole alle hostess che alla fine sono riuscita a farmi sedere vicino a lui! Consiglio= procuratevi i visti e arrivate 3 ore prima delle partenza del volo. Cambiate i soldi in aeroporto, il cambio è buono e sono aperti fino a tardi. Portatevi una maglia a maniche lunghe, sugli aerei si gela!!!

Per il nostro viaggio noi abbiamo preferito noleggiare un’auto piuttosto che girare con un taxi per essere più liberi di vedere l’isola: una Peugeot automatica. Un’assistenza eden viaggi ci ha accolto e date le primo info utili per raggiungere il centro. Hotel in zona Vedado: Habana Paseo. Abbiamo subito avuto a che fare con le strade buie di Cuba e con le sue indicazioni approssimative. La struttura è di architettura coloniale e si trova vicino a Piazza della Revolution. La stanza era spaziosa con bagno privato, frigo e tv e aria condizionata (anche se era rumorosa come un trattore). La colazione, inclusa, accettabile. Asciugamani sporchi. Fuori al patio ci sono delle classiche sedie a dondolo dove potersi rilassare. Per chi vuole dormire un po’ di più vi avviso…c’è un gallo che sembra posizionato proprio sul vostro balcone che inizia a cantare alle 5 e non smette per ore!!!

30/06 Havana – Pinar del Rio – Vinales

Prima di partire per Vinales decidiamo di farci un piccolo giro per Havana. Consiglio: a cuba non ho visto criminalità, le facce della gente sono pulite, ma cercano in tutti i modi di guadagnarsi da vivere; perciò state attenti cercheranno in tutti i modi di rimediare qualche pesos. Facciamo un giro sul Malecon, il lungomare di Havana, fino ad arrivare a El Morro, la vecchia fortezza spagnola a difesa del porto: purtroppo la struttura era chiusa, ma vi consiglio di andarci per avere una bella visuale di tutto il lungomare. Alle ore 21.00 poi viene sparato il cannone. Da qui decidiamo di allungare un po’ , (un bel po’…) per arrivare fino al villaggio folcloristico di Guanabacoa, a circa 15 km da Havana. Da qui una breve capatina al centro di Havana dove abbiamo preso i primi di una serie di cocktail: un Daikiri ( a base di frullato di lime e rum bianco) e un Mohito da Castillo de Farnes: buonissimi. Da qui foto di rito all’enorme Plaza de La Revolution, con i suoi caratteristici palazzi con uno l’immagine di Gesù Cristo e uno l’immagine del Che e al centro il Memorial Jose Marti dove si può salire. Ci rimettiamo in macchina in direzione Pinar del Rio, dove ci fermiamo per magiare un boccone dopo circa 200km. Questo tratto di “autopista” è sempre dritta e tutto sommato ben tenuta. Consiglio: fate attenzione a quelli che vi si buttano letteralmente sotto per ottenere un passaggio spacciandosi per poliziotti inventandosi che la strada è bloccata o è sbagliata! Mangiamo da Nuestra Casa: 2 succhi di papaya, aragosta alla piastra, sfoglie di platano fritte, 1 porzione di cetrioli, pomodori, 1 porzione di riso e fagioli, acqua e frutta. In tutto solo 29€. Già solo da questo primo approccio ci rendiamo conto che ogni Cubano conosce bene l’Italia perché ha bene o male qualcuno in famiglia che si è trasferito in Italia. L’aragosta era buona ma piccola mentre il riso era insapore. Mentre stavamo mangiando ci siamo accorti che la ruota della nostra macchina era a terra!! Improvvisamente sono comparsi 2/3 cubani pronti ad aiutarci, ci hanno cambiato la ruota ed accompagnato a ripararla. Purtroppo perdiamo quasi 2 ore che avevamo riservato per visitare Pinar del Rio, peccato! Dopo meno di mezz’ora arriviamo al nostro hotel distante circa 10 min di auto da Vinales: Rancho San Vicente, una bellissima struttura completamente immersa nella natura e diviso in 2 parti, una composta da bungalow a schiera e una di più recente costruzione moderna, con una piscina per una. La sera eravamo così distrutti che ci siamo messi a dormire senza andare a cena e ci siamo risvegliati dopo ben 11 ore!!! La struttura mi è piaciuta molto, la nostra camera era enorme. C’erano però 2 problemi: le zanzare: non potevamo aprire una finestra per quante ne entravano e la doccia: l’acqua usciva sempre bollente!!

1/7 Cayo Levisa

Dopo una buona colazione, ci siamo messi in macchina direzione Cayo Levisa a cui si arriva dopo circa 1 ora di macchina. Da lì si parcheggia e si prende un battello che parte alle ore 10.00 e riparte alle 17.00. Il costo della gita è di 25cuc e comprende anche il pranzo sul cayo comprensivo di bevande. Il battello ci impiega circa 40 minuti. Cayo Levisa è stupenda, un paradiso di natura incontaminata. Spiaggia bianca e finissima che non scotta! Mare turchese per intenderci color Tiffany. Appena arrivati ti accolgono con cocktail di benvenuto. Ci sono spiaggine sparse sull’isola dove rilassarsi. Il pranzo a buffet comprendeva anche la possibilità di farsi grigliare la carne e il pesce. Dopo una breve siesta all’ombra delle palme ho preso una breve ma divertente lezione di salsa. Un altro bagno nelle acque caldissimo del Cayo, una doccia e purtroppo occorre già andare via. La giornata è volata!!! La sera andiamo a Vinales, che altro non è che un piccolo agglomerato di case colorate che sfilano lungo una via e una piazza dove la serra si riversano tutti gli abitanti. Consiglio= portatevi Autan versione tropical perché ovunque ci sono zanzare e insetti. Andiamo a mangiare da El Oliva, uno dei locali più frequentati di Vinales. Abbiamo preso 1 mohito, 1 pina colada. Una strepitosa anatra all’arancia e una porzione di patata bravas, calamari fritti, polpo e una zuppetta di pesce. In tutto 32 cuc!!

2/7 Valle di Vinales

Il giorno prima avevamo prenotato l’escursione a cavallo per la Valle di Vinales. Il costo è di 5 cuc a ora. Abbiamo trascorso 4 ore meravigliose, impegnative ma meravigliose. Naturalmente l’escursione prevede tappe da loro prestabilite ma che vi faranno scoprire degli spazi verdi e delle colline che si stagliano imponenti sull’azzurro come delle montagne. 1° Casa di Ofelia= la casa di una signora che ci ha colto banane e mango dagli alberi e offerto il miglior caffè mai bevuto durante un viaggio all’estero. 2° tappa = piantagione di tabacco, dove ci hanno spiegato come avviene la lavorazione del tabacco e dove abbiamo acquistato inevitabilmente dei sigari . 3° tappa Cava Indios, dove dopo un lungo e tortuoso e buio passaggio sotterraneo siamo giunti ad un percorso d’acqua sorgente fra le rocce in cui abbiamo fatto un bagno davvero refrigerante. 4° tappa Cocktail.

Consiglio= prima di partire portate con voi un paio di pantaloncini lunghi almeno a metà gamba e un paio di scarpe da ginnastica che siete disposti a buttare, perché dopo questa gita vi si riempiranno di fango! Lasciate a casa tacchi e vestiti eleganti, non li metterete mai perché altrimenti vi sentirete fuori luogo…

Torniamo in hotel e ci buttiamo sotto la doccia, riposandoci tutto il pomeriggio! Prima di andare a mangiare diamo però una sbirciata all’imponente Murales preistorico che si trova subito dopo Vinales in direzione Pinar del Rio; una mastodontica pittura dell’evoluzione umana sulla roccia. Per cenare scegliamo La casa de Don Thomas un ristorantino disposto in una deliziosa villetta a due piani con giardinetto e fontana con tartarughe. Come drink abbiamo preso la specialità della casa, un cocktail a base di rum, ananas e servita con una bacchetta di canna da zucchero (2cuc). Antipasto di formaggio e affettati (2 cuc), cocktail di aragosta (3 cuc), aragosta al pomodoro (10 cuc) e una buonissima roba veja (5 cuc) ossia un piatto tipico cubano con riso e fagioli speziato, spezzatino di carne e verdure. Per dessert un flambè, ossia rivisitazione della creme brulè. In tutto 28 cuc! La sera c’è la musica dal vivo. Prima di andare a dormire un aperitivo a bordo della piscina del nostro hotel è però d obbligo.

3/07 Ceinfuegos

Per andare a Trinidad abbiamo optato per le strade secondarie e non per l’autostrada nonostante ci fosse stato sconsigliato. Questo ci ha consentito di ammirare la vita dei Cubani nei villaggi lontano dalle città: San Cristobal, Candelaria, Alquizar, ecc. e fermarci per assaggiare una volta il loro pane, una volta la loro pizza, una bibita e così via. Lungo il viaggio ci siamo fermati un paio d’ore a Ceinfuegos, una piccola cittadina vicino al mare dove in un localino vicino al molo abbiamo bevuto delle ottime limonate e spiedini di carne. Ad essere sinceri non mi hai entusiasmato, o meglio emozionato. Sembra una cittadina occidentali. Arriviamo sfiniti a Trinidad da Finca Ma Dolores, una piccola oasi immersa nel verde fra gatti, cani e pesci… è dotata di una piscina ma quando ci siamo affacciati per fare il bagno ci è sembrata molto sporca e non abbiamo avuto il coraggio di farci il bagno. Dietro la piscina c’è il fiume grazie al quale nel 1514 sono approdati sulle terre di Trinidad. Abbiamo alloggiato in dei piccoli bungalow dotati di aria condizionata, tv e bagno privato. La colazione viene servita al tavolo sotto una bella costruzione in legno ma è un po’ scarsa.. In generale a Cuba non vi aspettate gli standard europei: pochi accessori nel bagno, incrostazioni, odori non piacevoli, spine pericolose sono all’ordine del giorno!! La sera primo approccio a Trinidad, anche qui hanno cercato di bloccarci per dirottarci presso una loro casa o Paladar, ma come sempre basta dirgli di aver già prenotato per essere lasciati in pace, l’importante è non farsi vedere mai smarriti. Abbiamo mangiato alla Paladar Sol y Son. Appena entrata sono rimasta a bocca aperta, in quanto prima si entra in un vero e proprio appartamento coloniale del 900 con vecchi mobili e soprammobili e con camera da letto con tanto di letto, quadri ecc. Da questo ingresso si arriva in un giardino bellissimo dove mangiare sotto degli alberi e circondati da fontane e con un gradevole sottofondo musicale. Da bere abbiamo preso una pina colada e una bevanda tipica di Trinidad, la Canchanchara, a base di miele limone, acqua, ghiaccio e brandy che viene servita in un bicchiere di terracotta. A dir la verità a me non è piaciuta molto…. Abbiamo poi ordinato 2 bruschette al pomodoro ( in tutta Cuba non aspettatevi il sapore dolce dei nostri datterini o ciliegini), e come secondo, una porzione di maiale al rum, molto buona e particolare anche sel dal sapore molto deciso e petto di pollo, con miele e noccioline…parliamone… non sono riuscita a mangiarne neanche a metà. A me solitamente piacciono questi tipi di abbinamenti salato/dolce ma il miele era così tanto da risultare stucchevole. A parte questo inconveniente, comunque i piatti erano ben presentati e la cucina si capiva che era superiore alla media per un rapporto qualità/prezzo ottimo: 30€ in tutto. C’è molta scelta poi sia di carne e sia di pesce, magari prendete però un’altra pietanza! La sera eravamo troppo stanche per andare per locali e così abbiamo optato per rimandare per il giorno dopo.

04/07 Trinidad

Trinidad è un gioiellino ma a mio parere è sufficiente una mattina per girarla. Plaza Mayor è il punto da cui si diramano le strade più importanti, perdetevi nei suoi vicoli per ammirarla a pieno! Sembra di essere sul set di una telenovela latinoamericana, tipo “Il Segreto”! Case piccole e colorate, uno stile che no ho visto sin d’ora da nessuna parte. Andate alla Piazza dove si trova la Iglesias de San Francisco, se volete ammirare un bel panorama potrete salire sul suo campanile. Consiglio= dall’Italia portate con voi qualche maglietta, matite, penne, saponette, braccialetti e orecchini. Farete contenti tanti bambini che vi si avvicinano chiedendovi qualcosa. Le persone del luogo ci dicono che a Cuba i dipendenti pubblici percepiscono non più di 15 cuc al mese, in quanto lo Stato fornisce le derrate alimentari di prima necessità, l’istruzione e la sanità gratuita ma lascia la gente a se stessa che difficilmente riesce a riscattarsi e che deve inventarsi di tutto per guadagnare qualcosa. Nonostante la povertà in cui versano tuttavia, sono sempre col sorriso e pronti a iniziare una salsa al primo rintocco di una clave. Non ho mai visto un bambino cubano piangere anche se scalzo o sotto il sole cocente e senza alcun gioco. Il pomeriggio la temperatura toccava i 40 gradi quindi siamo andati a prendere un cocktail alla Casa della Trova, un posto carino all’aperto dove suonano musica a tutte le ore e dove c’è lo spazio per ballare. Il caldo ci ha guidato a cercare refrigerio nelle acque di Playa Ancon che dista circa 15 min di auto da Trinidad. Prima di arrivarci si passa per un lungomare con calette frequentate solo da cubani con chioschetti di ogni tipo. A me non ha entusiasmato, ma capiamoci, ogni romano pagherebbe oro per avere una spiaggia e un mare del genere lungo il proprio litoraneo! La sabbia è sempre bianca e il lungomare molto lungo ma non aveva i colori turchesi che mi avevano fatto sognare a Cayo Levisa. E’ dotato di bar dove prendere i drink. La sera ceniamo da El Dorado, situato un po’ prima del centro di Trinidad. E’ in assoluto il posto migliore in cui ho mangiato la cucina cubana in tutto il mio viaggio!!! Cia ha servito un ragazzo simpaticissimo e Loius “Il capitano” che ci ha allietato tutta la sera con le sue storie. Ogni pasto ch prendete vi portano una zuppetta vegetale, due fritti e 2 bruschettine. Dovete assolutamente ordinare l’aragosta e la paella di crostacei. Buonissime!!! Nonostante le porzioni sono molto abbondanti abbiamo pagato in tutto meno di 15 cuc a testa compresi un calice di vino e un mojto. E poi alla Casa della Musica, un locale all’aperto dove potrete assistere a performance incredibili di musica e ballo eseguite da professionisti mentre sorseggiate degli ottimi cocktail o una birra fresca. Non si paga biglietto d’ingresso. A parte lo spettacolo, la cosa più entusiasmante è vedere la gente di tutte le età ballare la salsa sotto il palco

05/07

Ci mettiamo in viaggio per Havana deviando prima per Playa Girona, dove però non ci fermiamo e poi per Playa Larga di cui invece mi sono innamorata. Non ho mai sentito un acqua così calda in vita mia…sembrava si stare alle terme!!! Era domenica e il mare era zeppo di gente. L’acqua è turchese con sabbia bianca. La cosa più bella è che dietro c’è un grande ristorante che trasmette musica e quindi sei circondato da cubani che ballano reggaeton. Prima c’è un grande parcheggio e un area dove acquistare a poco e niente da mangiare. Qui i prezzi sono espressi in Pesos, attenzione quindi a non farvi fregare sul cambio. Uno spiedino costa 20 pesos ossia meno di 1 cuc. 2 lattine di Coca Cola = 20 pesos. Troverete anche pollo fritto, pizza, gelati, patatine fritte, sandwiches e popcorn,(ma sono immangiabili!). Tutto viene venduto da dei chioschetti di dubbia igiene ma abbiamo voluto correre il rischio anche perchè e diciamola tutta…eravamo sotto codex da una settimana! Consiglio: fate attenzione a quando fate benzina, spesso il contatore per sbaglio parte da 10 o 15 cuc. A noi ci è capitato e appena lo abbiamo fatto notare stranamente si sono subito scusati e hanno aggiunto la benzina mancante alla fine.

Da lì siamo risaliti in direzione autostrada (Australia) ma prima abbiamo fatto una tappa alla valle dei coccodrilli, con costo di entrata 5cuc. Si possono vedere tantissimi coccodrilli di qualsiasi età e prenderne uno in mano. La visita dura circa 45 minuti ma forse non l’abbiamo apprezzata a pieno perché facevano 40 gradi. Abbiamo saputo che esclusivamente nella valle di zapata è possibile trovare ristoranti dove mangiare la carne di coccodrillo (a dire loro legalmente, ma io ho i miei dubbi…). Dopo un’odissea per riconsegnare la macchina che vi risparmio, raggiungiamo il nostro hotel, Il Copacabana, in zona Miramar, dove si trovano le ambasciate americane, una delle parti più eleganti di Havana. L’hotel è meraviglioso, ma a circa 20 minuti da Havana veja. La sera comunque non volevamo cenare in hotel così abbiamo fatto un giro e aiutati dalla nostra app per I-phone: Tripos, siamo andati a mangiare in una grill restaurant: La Fontana. Ve lo consiglio davvero, ho fatto una delle mie miglior mangiate di carne grigliata. Il servizio è stato impeccabile, il ristorante poi è squisito, all’aperto e circondato da acqua ovunque: cascate, fiumi con abbondanti pesci. Abbiamo preso: una grigliata mista, delle strepitose costolette di maiale, 3 bottiglie di birra e un insalata. In tutto 40 cuc, un po’ sopra la media, ma sono valse tutte!! Il locale inoltre ha anche una sala lounge dove sorseggiare aperitivi in un’atmosfera super moderna.

6-10/7 Cayo Largo

Al copacabana abbiamo fatto la nostra migliore colazione, praticamente sembrava il buffet di una cena. La mattina l’abbiamo beatamente trascorsa alla piscina dell’hotel. Poi ci sono venuti a prendere e ci hanno portato all’aeroporto di Cayo Largo (che è diverso di quello di Havana). Il volo dura circa 40 minuti. Purtroppo siamo partiti alle 17 e non alle 8 così come credevamo inizialmente, ma purtroppo l’operativo viene confermato solo il giorno prima. Noi abbiamo soggiornato 4 notti a Cayo largo del Sol. E’ la struttura più bella dell’isola. L’animazione la sera ha fatto degli spettacoli stupendi, sembrava di stare al teatro. E’ tutto all inclusive. C’ è una sala ampia a buffet per la colazione, il pranzo e la cena. C’è sempre tanto da mangiare, l’unico problema sono le mosche che sono ovunque. Per questo per due volte abbiamo preferito mangiare al ristorante vicino alla piscina che è aperto fino alle 18 e dove ordini alla carta quello che vuoi. C’è anche una piccola area benessere con sauna, idromassaggio e palestra gratuita. La struttura è molto grande e comprende altri due ristoranti a cui si può accedere con prenotazione 1 volta a settimana gratuitamente oppure più volte ma a pagamento. Le camere sono ampie e con aria condizionata, tv, frigorifero e cassetta di sicurezza. Il mare fuori dell’hotel è abbordabile (meglio di tante spiagge in Italia), ma purtroppo sempre mosso. Per questo ci siamo sempre organizzati per andare in altre spiagge. Ci sono 3 modi: navetta, taxi o quad. Il taxi costa 2 cuc a testa a tratta. E’ più comodo perché decidi tu a che ora andare e tornare. La navetta invece è gratuita ma per prenotarla è un’odissea. Infatti dato che ci sono in tutto solo 5 tratte tra andata e ritorno, occorre prenotarle prima delle 7.30 del mattino altrimenti si rischia di non trovare posto. Il quad costa 30.00€ dalle 9 alle 8 di sera. E’ un’esperienza che vi consiglio: potete così visitare il piccolissimo centro urbano dell’isola dove ci sono delle vasche con tartarughe e con cui poter fare delle foto e essere liberi poi di tornare al villaggio per pranzo. Il picnic che fanno loro infatti è ridicolo: mezzo panino, una bottiglietta d’acqua e un biscottino. E’ meglio che vi preparate da soli qualcosa dal buffet della colazione. Consiglio: Portatevi una crema ad alta protezione solare, il sole qui scotta, ma il fatto è che nemmeno te ne accorgi!! Le spiagge sono 2: Playa Sirena e Playa Paraiso. La prima è più selvaggia con il mare un po’ mosso ma con dei colori bellissimi. Ci sono pochissime spiaggine, quindi arrivate presto se ne volete qualcuna. Sulla spiaggia c’è un bar e la piscina con i delfini con i quali potete fare le immersioni. Da Playa Sirena inoltre partono le escursioni per l’sola delle iguane e per fare la gita in catamarano con snorkeling. Tramite l’agente viaggi sul posto ci avevano chiesto 75cuc a persona, se invece lo chiedete direttamente qui alla Marina il costo è di 40cuc ma non è incluso il pranzo. Entrambe le escursioni durano 3 ore e vi portano a visitare delle piscine dove ci sono stelle marine e conchiglie enormi. Noi abbiamo preferito non farla e guidati da una coppia simpaticissima che avevano fatto l’escursione il giorno prima ci siamo andati a piedi da Playa Sirena e così abbiamo raggiunto le piscine d’acqua. L’acqua è così calda da sembrare quella delle terme, inoltre ho visto conchiglie rosa madreperla e stelle marine enormi. Playa Paraiso è la spiaggia più bella che io ho mai visto in vita mia: sabbia bianca che no scotta, acqua calda, mare calmo, acqua non profonda color . Ci sono due punti di approdo, noi abbiamo preferito il secondo perché il primo dove l’acqua è bassa e calma, sembrava un po’ stagnante. Sono stata in ammollo quasi una giornata, ho scattato decine e decine di foto. Non venite però qui se siete in ricerca di immersioni vicino alla barriera corallina, per questo Sharm è imbattibile. Sull’isola potete assaggiare tutti i tipi di drink: mojito, Cuba libre, Pina Colada, Capirinja e Cic—Cic, un cocktail buonissimo a base di cocco e fragola…

Svantaggi:

– Gli spettacoli di animazione iniziano e finiscono troppo presto. Una sera alle 21.50 era già finito tutto.

– Le navette che vanno alle spiagge sono troppo poche;

– Ci sono troppe mosche sul cibo; capisco per questo non si può fare molto, ma almeno potrebbero coprire i cibi;

– le spiagge non son per niente attrezzate: una decina max di spiaggine di cui la metà rotte.

10/07 – 13/07 Havana

Dopo una mattinata nella piscina e nella vasca idromassaggio della struttura, siamo ripartiti per Havana. Qui abbiamo avuto la nostra prima esperienza in una casa particolar. La differenza è stata abissale! Ma la casa era alla fine era carina e proprio al centro di Havana. La prima sera ci siamo incontrati con una coppia di amici italiani anche loro in vacanza ad Havana. E’ stato doveroso prendere un mojito al “Bodeguita del Medio” (5€ al cocktail), ma vi dico che non è stato il migliore che ho bevuto e poi siamo andati a mangiare in una traversa vicino Plaza Cathedral. Abbiamo trascorso una bellissima serata.

Consiglio: controllate sempre il conto, più di una volta ci hanno aggiunto voci fantasiose e alla domanda “cosa sono?” La risposta è stata tasse del governo, servizi, ecc. se dite che non siete d’accordo, ve le tolgono.

Consiglio: se avete necessità di cambiare soldi, qualsiasi hotel, per esempio “Floridita” ve lo consentirà ma ad un cambio svantaggioso e senza ricevuta. La cosa migliore è andare in banca. Gli orari di apertura sono: 8.30 – 15.30. Sono aperti anche il sabato.

11/07

Giornata dedicata alla visita di Havana veja. Havana mi ha incantato, è stata al di sopra delle mie aspettative. La gente ha poco o nulla ma è sempre col sorriso e non se ne sta a mendicare ma tutti e dico tutti, bambini, donne, anziani cercano di darsi da fare in qualche modo. Certo può essere scocciante perché uno stranero viene fermato ad ogni passo per trovare un modo per vendergli qualcosa, ma alla fine fa parte dell’atmosfera cubana. Non ho mai visto nessuno gridare, litigare. Si accontentano di quello che hanno. La musica e la danza sono ovunque. Il rintocco delle due bacchette di legno che danno il ritmo alla salsa è in ogni angolo di strada; anche or ami sembra di sentirlo.. Ogni bar, ogni ristorante è animato da gruppi musicali che suonano e da gente che balla. Il giorno abbiamo camminato dalle 10 alle 18 senza mai fermarci. Abbiamo visto: Place De Les Armes, Place Veya, Place de la Cathedral. Vi consiglio di fare colazione da O’Reilly Cafè, sull’omonima strada. Fanno del caffè ottimo, degli strepitosi drink e soprattutto una porzione di frutta a soli 2 cuc magnifica!!! Le strade più frequentate sono appunto O’Reilly e Calle Obispo, dove c’è una pasticceria frequentata soprattutto da cubani che fa degli ottimi dolci a poco prezzo e dei sandwiches super ripieni che possono essere un valido pranzo. Dopo 6 ore ininterrotte ci siamo andati a riposare per poi cenare in un locale trend “Chancullero de Tapas”. Qui ho senza dubbio bevuto il miglior mojito di tutta Cuba a solo 2 cuc. Anche il mangiare è buonissimo e a poco prezzo, 4/5 cuc al massimo. L’unica pecca la fila, in quanto non essendoci tanti coperti occorre aspettare un po’. Volevamo che questa splendida giornata non finisse mai, così invece di ritirarci siamo andati nel locale Patio Amarillo a due passi da Placa de la Cathedral per bere un altro drink e fare due passi al ritmo di salsa guidati da un bravissimo complesso.

12/07

Abbandoniamo Havana veja per visitare il Centro Havana. Il Capitolio è una struttura enorme ma attualmente non visitabile perché in ristrutturazione. Lì vicino all’angolo della piazza non perdete l’occasione di scattarvi qualche foto vicino alla sfilata di colorate d’epoca adibite a taxi e magari farvi un giro turistico per Cuba! Abbiamo scelto di visitare la Fortezza che si trova ad Havana Veja a 3 cuc a testa. Ne vale proprio la pena. La mostra è curata in ogni dettaglio, interattiva e riporta molti cimeli ritrovati lungo le coste: monete, metalli preziosi, oro. C’è una grande riproduzione della nave che ha combattuto la battaglia di Trafalgar. Dalla sua vetta inoltre si gode di uno splendido scorcio della città e del Malecon. Dopo abbiamo visitato il Museo della Revolution al costo di 8cuc a testa. Non mi ha entusiasmato. La storia di Cuba è davvero avvincente, ma è raccontata principalmente con articoli di giornale appesi al muro e spesso senza la traduzione in Inglese. Bellissima invece è l’esposizione all’esterno con il Grand Mama, la nave con la quale Fidel Castro ha fatto irruzione nella Baia dei Porci, carro armati, resti di aerei usati in guerra. I nostri amici ci consigliano di andare a mangiare da Los Nardos, di fronte al Campidolio. Non mi ha fatto impazzire. 1. Nonostante fossero quasi le 15 abbiamo dovuto fare una fila di oltre 40 minuti per poi sapere, ma solo perché l’ho chiesto esplicitamente che la fila era per chi voleva mangiare cibo italiano. Il locale all’interno è buio e illuminato solo da candele, ma l’ambiente sembrava angusto. Il mangiare alla fine non è male, vi consiglio di prendere i ceci al sugo con pancetta, e la Sangria è ottima, ma il conto finale non ci ha convinto in quanto hanno caricato molto sul servizio (3€ a testa) e ci hanno addebitato il costo dei contenitori con cui abbiamo portato via il cibo. Torniamo in hotel e riposiamo. L’ultima sera, tappa obbligatoria: Casa della Musica. Noi siamo stati a quello al Centro di Havana che si trova all’angolo tra Neptuno e Ava degli italiani. L’ingresso costa 10 cuc e i cocktail 4 cuc. Il locale è molto bello, si entra alle 23 e suonano musica dal vivo. L’unica cosa imbarazzante e la prostituzione dilagante: uno sciame di ragazze stupende che si fiondano letteralmente sul primo uomo single che avvistano. Tralasciato questo siparietto, vale la pena andarci perché le band che si esibiscono sono rinomate e le persone che lo frequentano ballano benissimo. Abbiamo ballato fino alle 3 di notte!! Al ritorno, dovendo fare più di 30 min a piedi, abbiamo preso un bicitaxi. E’ stato divertentissimo.

13/07

Giornata senza nessuna tappa precisa. Abbiamo pranzato da O’Reilly cafe, un locale moderno lungo l’omonima via dove poter mangiare un buon pranzo a base di tapas spendendo poco. Il nostro volo era a mezzanotte, quindi abbiamo girato Havana senza una meta precisa, ma assaporando i suoni, i colori e i sorrisi della gente. Fermatevi a parlare con loro, conoscerete le loro storie. Molti di loro sognano quello che c’è fuori dalla loro isola: un cubano ci ha detto: “Il mio sogno è quello di toccare la neve un giorno..” ma la verità è che molti di loro che sono stati in Italia dopo 1 o 2 anni sono ritornati nel loro Paese. Perché? Perché i soldi non fanno la serenità, la spensieratezza e la felicità che Cuba offre. Abbiamo conosciuto Romy, una ragazza dolcissima che ha imparato l’inglese vedendo i film e ascoltando le canzoni e che lavora come cameriera per pagarsi da vivere e prendersi un attestato; Ugo, un bambino di non più di 9 anni che per guadagnarsi qualcosa tutte le sere fa il giro dei tavoli alla aperto a fare ritratti alle persone ai tavoli; Carlo che dopo 3 anni di sacrifici come cuoco a Firenze ha utilizzato i suoi guadagni per aprirsi un ristorante ad Havana e tanti tanti altri, che per una decina di minuti ci hanno fatto entrare nella loro vita piena di rinunce, sacrifici, ma sempre vissuta a testa alta, con speranza e con il sorriso sulle labbra.



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