Basilicata e Calabria in yacht

Luciano ha vinto uno dei premi di "Io ci sono stato"!
Scritto da: luciano lanzano
basilicata e calabria in yacht
Partenza il: 21/06/2010
Ritorno il: 24/06/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Il nostro racconto inizia con una di quelle frase che ognuno di noi avrà sicuramente pronunciato durante la propria vita: “IO NON HO MAI VINTO NIENTE”! Sembrerà una frase fatta ma era la realtà prima di conoscere Turisti per caso. Io ho comprato la rivista dal primo numero e navigo nel sito di TPC da tanto tempo ma, voglio sottolineare, che questa non e’ una sviolinata nei confronti della rivista o della redazione ma la semplice constatazione di come una testata che mira ad un pubblico “normale”, del quale noi facciamo sicuramente parte, possa organizzare nei minimi particolari un concorso di questo tipo (con premi dal costo molto elevato), ed avere la correttezza e la reale conferma che ogni “normale” lettore possa essere un potenziale vincitore. Tutto e’ iniziato alla fine di Maggio con una mail arrivata sulla mia posta elettronica che mi avvisava di aver vinto una crociera di 4 giorni su uno yacht privato nel Mediterraneo. Subito abbiamo pensato ad uno scherzo o ad una possibile truffa e questo perché ci sembrava, come già detto, impossibile che noi avessimo potuto vincere un premio di questo genere con un semplicissimo concorso. Dico ciò non per sminuire le iniziative dei TPC, ma per far comprendere che non ci si deve sottoporre, come quasi sempre, al solito giro di telefonate a pagamento per passare poi ad un primo sorteggio, che poi passa da una serie di domande ad un secondo sorteggio, ecc,eccc. Ma semplicemente dare una dritta su uno dei propri viaggi precedenti per poter essere premiati. Diciamoci la verità lo scopo del sito, e quindi di chi lo naviga, sta nel portare le proprie conoscenze ad altri turisti, che ne possano far tesoro, e questa già e’ una bella soddisfazione che, soprattutto chi viaggia, può ben capire. Ma se a questa soddisfazione ci si aggiunge un concorso che ti premia in questo modo io dico “Chapeau” a Turisti per caso! Durante i preparativi del viaggio ho avuto varie volte bisogno di chiarimenti e per questi vorrei sottolineare la cordialità’ e la precisione delle informazioni fornitemi dalla sede della Edizioni Master.

Adesso passiamo al vero e proprio racconto del nostro viaggio:

1° Giorno: Partenza da Caserta di primo mattino perché il nostro incontro al porto di Maratea era previsto alle 10:30. Per la strada abbiamo incontrato ogni genere di situazione atmosferica sgradevole (dalla pioggerellina sino alla pioggia torrenziale) nonostante sia il mese di Giugno. Questa cosa ci ha fatto pensare che forse la nostra parte di fortuna era già terminata ma, come vi racconteremo in seguito, forse non era proprio così. Verso le 10:40 arriviamo al porto di Maratea non prima però di aver costeggiato le bellissime insenature che la strada ci disegnava davanti. Appena arrivati al porto, neanche il tempo di presentarci al capitano, che veniamo colpiti da un fragoroso temporale che ci costringe a restare quasi un’altra mezz’ora chiusi in macchina. Alla prima tregua che si intravede in questo temporale, prendiamo i bagagli e ci dirigiamo velocemente verso lo yacht attraccato all’interno del porto turistico. Saliti in barca posiamo i bagagli in camera e iniziamo la conoscenza sia della conformazione dello yacht e sia dell’equipaggio : il capitano Claudio Terramoccia e Stefano. In ogni viaggio si vorrebbero incontrare persone così perché, alla loro grande professionalità, hanno saputo affiancare anche una grande dose di umanità e simpatia, mettendoci a proprio agio durante tutta la permanenza a bordo e, cosa davvero complicata in questi casi, sono riusciti a farci sentire talmente bene come se fossimo a casa nostra. Il tempo non ci ha dato tregua ed il mare, logicamente, non era navigabile. Quindi dopo aver fatto una buona conoscenza della barca ed aver sistemato le nostre cose abbiamo deciso che, avendo l’auto a disposizione, avremmo fatto un giro per vedere come era fatta Maratea. La cosa che più ci preme dire e’ che Maratea e’ davvero caratteristica e fatta a misura di…turista. In tante città in cui siamo stati, e tra queste anche la nostra, c’e’ ormai una corsa sfrenata all’introduzione delle tanto odiate strisce blu cioè quelle dei parcheggi a pagamento. Vi sembrerà’ davvero strano ma Maratea, almeno per il momento, corre nella direzione inversa: ci sono centinaia di posti macchina gratuiti proprio a 100 metri dal borgo storico e, come lì, in qualunque punto di interesse situato nell’intera città, persino dove si erge il Cristo Redentore! Il primo punto della nostra visita e’ stato il centro storico di Maratea. Sembra di ritornare davvero di tanti anni indietro in questo centro, incastonato tra cielo e mare, formato da un numero incredibile di intricate viuzze che sembrano non avere mai un inizio ed una fine. Già nel borgo antico si possono vedere i primi edifici sacri perché, Maratea, e’ anche denominata la città delle 44 chiese avete capito bene, non e’ un errore di scrittura, ce ne sono ben 44 e si trovano in ogni angolo della città, anche nel più impensabile. Dopo aver visitato appieno il centro storico, e con la clemenza della pioggia che ci ha dato un po’ dio tregua, abbiamo deciso di salire su fino alla statua del Cristo di Maratea. La strada per arrivare e’ mediamente lunga ma piena di tornanti, in qualche punto, anche un po’ “angosciosi” soprattutto per chi come me, che guido, soffre di vertigini. Parcheggiata l’auto, sempre sulle strisce bianche, abbiamo iniziato ad incamminarci verso il Cristo ma non prima di aver visitato la basilica di San Biagio protettore di Maratea. Questa e’ una basilica papale, non interessantissima dal punto di vista architettonico, ma per il fatto che conserva all’interno i resti di San Biagio già patrono anche dell’Armenia. La camminata, piuttosto breve verso il Cristo, e’ davvero bella sia perché più ci si avvicini e più si scorgono i particolari della statua, sia perché il panorama che si intravede intorno e’ davvero spettacolare, difficile da spiegare o immaginare con il mare che regala tonalità di colori davvero da restare senza fiato. Appena arrivati in cima, la clemenza del cielo e’ già terminata e quindi, dopo una breve sosta per un gelato, noi siamo pronti a riprendere il nostro cammino. Con la macchina arriviamo poi a Maratea marina che sarebbe la zona balneare di Maratea, dove ci sono anche gli stabilimenti organizzati. Dopo aver visto la potenza del mare in burrasca e dato che la pioggia, anche se meno pressante, non ci abbandona decidiamo di ritornare sullo yacht. Dopo una bella doccia rigenerante ci aspettano Claudio e Stefano che, mentre scambiamo qualche piacevole chiacchiera, ci servono la cena. Distrutti dalle fatiche del viaggio e della giornata, dopo aver visto un po’ di partita dei mondiali, decidiamo di andare a dormire.

2° Giorno: Appena svegli davanti a noi troviamo una bella tavola imbandita per la nostra ricca colazione e, mentre mangiamo, il capitano ci comunica che, dopo aver consultato le previsioni meteo, anche se oggi splende il sole il mare, d’altro canto, non e’ ancora navigabile. Quindi senza perderci d’animo, dopo aver scambiato qualche altra chiacchiera con i simpatici Claudio e Stefano, decidiamo che la mezza giornata della mattina sarebbe stata dedicata alla tintarella. Scelta che poi si e’ scoperta azzeccata poiché, anche se il sole faceva i capricci, la nostra abbronzatura ne ha veramente giovato. Dopo aver pranzato, nel pomeriggio abbiamo deciso che, essendo poco distanti da alcune località balneari della Calabria, ci saremmo diretti proprio lì. Dopo una mezz’ora di auto ci siamo diretti prima a Tortora Marina e poi da lì fino a Praia a Mare. Con un veloce giro del lungomare ci siamo subito resi conto della poca attenzione che il Comune, o chi di competenza, ha per il litorale che era bello ma molto poco curato e, soprattutto, pieno di rifiuti di ogni tipo. Dopodiché ci siamo diretti a Scalea ma anche qui abbiamo notato della disorganizzazione persino per quel che compete la segnaletica stradale con indicazioni che rimandavano a siti turistici ma, percorrendo le quali, si arrivava di fronte a divieti d’accesso o improvvisate isole pedonali. Fermata la macchina (certo sulle strisce blu a pagamento: 1 euro per soli 30 minuti!) abbiamo fatto un giro del centro ma non essendone stati molto colpiti abbiamo deciso che, per la cena, saremmo ritornati a Maratea dove c’erano diversi ristoranti, anche a prezzi turistici, ed il parcheggio era ovviamente gratuito. Dopo aver cenato in una pizzeria del centro storico Anna e’, logicamente (secondo lei), saltata alla caccia degli immancabili souvenir per amici e parenti. Dopo questo “sacro rito” abbiamo deciso di ritornare in barca per andare subito a dormire, stanchi della giornata e un po’ spossati dal sole mattutino.

3° Giorno : Al risveglio del mercoledì, oltre alla nostra immancabile lauta colazione, ci aspetta un bel cielo limpido, un sole caldo e, finalmente, un mare praticabile. Dopo i primi convenevoli della mattina il capitano ha deciso di portarci, oggi, a compiere il nostro primo giorno di navigazione. Il mare sembrava essere abbastanza calmo e la barca poteva correre in tutta la sua potenza. Alla fine, dopo un breve giro di ricognizione, il capitano ha deciso di attraccare a Cala degli Infreschi, una baia raggiungibile solo via mare, non molto distante da Capo Palinuro, in Campania. Lo spettacolo davanti ai nostri occhi e’ stato da subito fantastico: un mare di una limpidezza e da una gamma di sfumature e colori da brivido ed una vegetazione circostante che sembrava fare da perfetta cornice alle numerose protuberanze calcaree che la natura aveva disegnato nello scorrere dei millenni. Come da ogni “affamato” turista, e’ partita subito una raffica di foto che cercavano, in ogni modo e da ogni diversa angolatura, di fermare su una istantanea i colori ed il fascino di quei momenti. La mattinata e’ passata piacevolmente tra tintarella, risate e bagni rinfrescanti ed all’ora di pranzo abbiamo potuto gustare, come ogni giorno, un simpatico aperitivo e l’ottima cucina preparata dal nostro capitano. Dopo aver fatto ritorno al porto di Maratea, nel tardo pomeriggio, ci siamo preparati per la sera decisi ad andare a cenare da Za’ Mariuccia, ristorante con terrazzo vista mare con cucina di pesce.

4° Giorno : ll quarto giorno e’ stato anche l’ultimo e di mattino, dopo aver preparato i bagagli, siamo usciti in barca per faro un bagno al largo, poco fuori il porto di Maratea. Anche qui l’acqua era veramente molto pulita ed aveva una temperatura molto più accettabile del giorno precedente. Dopo il nostro consueto pranzo a bordo abbiamo fatto ritorno nel porto e, finiti di ultimare gli ultimi preparativi per la partenza, ci siamo congedati da Claudio e Stefano essendo sicuri di aver conosciuto due persone per bene, che amano il loro lavoro e che sanno cosa vuol dire fa vivere un sogno, anche solo di 4 giorni, ad una coppia di persone “normali”. Tutto questo racconto e’ mirato a raccontare un altro dei tantissimi gioielli che la nostra penisola ci offre e che, molto volte, noi non sappiamo apprezzare fino in fondo. Gioielli che offrono itinerari spettacolari, con monumenti invidiatici da tutto il mondo (dove ritengono luoghi di turismo e attrazioni i palazzi di cemento…….) e che ci permettono di conoscere i nostri connazionali, quali essi siano del Nord o del Sud, che sono nostri fratelli e non persone da guardare con sospetto e astio come qualcuno ai piani alti vorrebbe….. A proposito, durante il viaggio di ritorno a casa tra noi c’era una grande adrenalina ed avevamo organizzato tutto in modo da poter ascoltare la partita dell’Italia in radio. Non entrando nei particolari vorrei solo informarvi che la partita in questione era quella con la Slovacchia………………..



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche