Una breve vacanza in Slovenia e Croazia

Per la prima volta nella mia vita mi sono trovata ad organizzare le vacanze con il mio ragazzo, a due giorni dalla partenza: la settimana di ferie era già stata imposta dagli impegni lavorativi e il viaggio che fino a quel momento avevamo deciso di fare, all’ultimo è saltato, per cui che fare? Abbiamo pensato di scegliere una meta...
Scritto da: Francesca Moro
una breve vacanza in slovenia e croazia
Partenza il: 08/08/2004
Ritorno il: 15/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Per la prima volta nella mia vita mi sono trovata ad organizzare le vacanze con il mio ragazzo, a due giorni dalla partenza: la settimana di ferie era già stata imposta dagli impegni lavorativi e il viaggio che fino a quel momento avevamo deciso di fare, all’ultimo è saltato, per cui che fare? Abbiamo pensato di scegliere una meta relativamente vicina, e spinti dalle molte voci che lo descrivevano come un paese non troppo costoso, abbiamo deciso di passare una settimana tra Slovenia e Croazia.

Prima di tutto vorremo precisare una cosa: noi siamo partiti la seconda settimana di agosto, probabilmente la più affollata di turisti in ogni paese, e questo può essere un problema, sia per il traffico che si può incontrare spostandosi di città in città, sia se si viaggia senza aver prenotato nessuna stanza. Al primo problema si può ovviare scegliendo percorsi alternativi, magari più nell’entroterra, evitando quindi le strade più battute; per il secondo invece, noi ci siamo portati via la tenda per ogni evenienza, ma evitando la costa e le località di mare, non abbiamo avuto nessun problema a trovare un bell’alloggio a un buon prezzo. La nostra intenzione, con il nostro umile diario di viaggio, non ha nessuna pretesa di fornirvi notizie turistiche che potrete trovare in una delle tantissime guide che si trovano nelle librerie, ma semplicemente di regalarvi dei piccoli consigli pratici, in modo da rendere il vostro viaggio il più comodo e piacevole possibile. Vi consigliamo comunque vivamente di andare sul sito http://www.Croatie.Hr, sito dell’Ufficio Nazionale del Turismo e farvi spedire a casa gratuitamente varie brochure della Croazia e anche la carta turistica-stradale, ovviamente con un certo anticipo rispetto alla vostra partenza.

Programma del nostro viaggio: 1° giorno: Siamo partiti la mattina da Padova e lungo la strada verso l’Est, abbiamo deciso di fare una sosta per visitare il Sacrario del Redipuglia nelle immediate vicinanze dell’uscita autostradale.

La sua imponenza e maestosità, è tale da rendere un doveroso onore ai caduti.

Una successiva deviazione è stata programmata per andare a vedere le Grotte di Postumia (Postojna) e il Castello di Predjama in Slovenia.

Durante la visita con la guida, abbiamo scoperto che le grotte sono distribuite su tre livelli, e solo quello intermedio è visitabile con il turismo di “massa”. È comunque possibile visitare in piccoli gruppi quello inferiore con equipaggiamento adeguato fornito dalle stesse guide.

Un ulteriore percorso in un’altra grotta è possibile partendo dal castello di Predjama.

La temperatura nella grotta di Postumia è di 9,4° costanti, per cui consigliamo di coprirvi adeguatamente, onde evitare inaspettati malanni. All’entrata è anche possibile noleggiare dei mantelli. Ribadiamo che è importate coprirsi perché dopo un tragitto di 2 km in trenino, si prosegue la visita all’interno per circa 1 ora.

Con l’intenzione di proseguire per la Croazia poi, ci siamo diretti a sud verso Fiume (Rijeka). Dopo un breve giro per Abbazia (Opatja), ove è difficilissimo trovare parcheggio, ci siamo diretti a Fiume, dove stanchi e affamati ci siamo concessi la prima notte delle vacanze all’hotel Kontinental, decoroso albergo, che si trova vicino al porto. Se non si osservano troppo a lungo i terribili palazzotti che si ergono sulla collina alle spalle della città, Fiume appare come un tipico centro portuale, con una moltitudine di locali dove poter cenare lungo tutto il corso.

2° giorno: Da Fiume abbiamo puntato diritti verso il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice (Nationalni Park Plitvička Jezera), scendendo lungo la costa verso Senj e poi proseguendo nell’entroterra. Da Otocac appaiono ancora evidenti i segni della guerra, con molte case distrutte o sforacchiate dalle mitragliate o ancora mezze bruciate. Trovare una stanza vicino al Parco è facile, perché lungo tutta la strada siete accolti da molti cartelli che offrono stanze, inoltre presso le due entrate del Parco è possibile chiedere indicazioni per l’alloggio alle “Private Accomodation”. 3° giorno: Questa giornata l’abbiamo dedicata completamente alla visita del Parco. Vi vogliamo solamente dire due semplici ma fondamentali cose: la visita al Parco vale da sola l’intero viaggio in Croazia, ma dovete assolutamente cominciare la visita quando il Parco apre i battenti, ovvero alle 7.00 del mattino, ne vale davvero la pena: primo perché i colori sono completamente diversi da quelli che osserverete nel resto della giornata (cambieranno continuamente), e secondo perché con il passare delle ore l’intero parco si riempirà talmente di turisti che non solo fare una bella foto alla natura incontaminata sarà impossibile, ma anche camminare tranquilli, senza dover sgomitare o fare code, per le passerelle diventerà un problema! I percorsi sono di diversa lunghezza, fino ad un massimo di 6 ore, e molti sono i posti dove fermarsi e farsi incantare trasportare dalla bellezza e rilassarsi accanto ad un ruscello o ad una cascata.

Tutti i sentieri sono facili, non servono scarponcini da montagna, ma presentarsi come molti turisti, in ciabatte e infradito, oltre ad essere ridicolo è sicuramente scomodo e poco sicuro.

Infine vorremo aggiungere che in tutta la Croazia ci sono sempre stati accettati gli euro, autostrade comprese, qui invece si può pagare solo in Kune: non c’è però da preoccuparsi perché vicino alla biglietteria ci sono gli uffici di cambio. 4° giorno: Arrivati a questo punto della nostra vacanza in realtà non avevamo fatto nessun altro programma. Pensavamo di puntare a sud, puntare verso la costa e risalirla per andare verso l’isola di Krk, ma dopo esserci spostati nella cittadina di Rakovika per fare una bellissima colazione, abbiamo deciso di andare verso Karlovac, a nord. Da questo punto in poi, ricordiamoci che siamo molto vicini al confine con la Bosnia-Erzegovina, i segni della guerra non sono stati assolutamente cancellati, anzi alcuni mezzi militari sono stati raccolti a testimonianza di quello che è successo. A Karlovac, cittadina che vorrebbe risollevarsi dal passato, in cui i segni della normalità sono ancora misti a quelli della sofferenza vissuti alcuni anni fa, esistono ancora campi minati, pertanto è sconsigliabile andare a zonzo per i dintorni senza fare molta attenzione.

Abbiamo alla fine deciso di tornare sulla costa, anche se molti ci avevano sconsigliato di farlo a causa dei moltissimi turisti in giro. Ci siamo fermati a mangiare al lago artificiale di Lovke (nulla di esaltante) e poi di corsa verso Pisino (Pazin). La scelta di tale meta era dettata dal ragionamento che i turisti fossero per la maggior parte lungo la costa, e stare nell’entroterra ci avrebbe permesso di trovare facilmente alloggio.

Qui ci siamo rivolti all’ufficio turistico che ci ha indirizzato a Tinjan dove una romantica locanda, immersa nella campagna, ci ha offerto riposo e tranquillità fino alla fine della settimana, ad un prezzo estremamente onesto.

5° giorno: Abbiamo girato per le graziose cittadine di Montona (Motovun) e Grisignana (Grožnjan), ove l’influenza veneziana, e successivamente italiana, resta una motivo d’orgoglio da parte degli abitanti. La strada per raggiungere la seconda cittadina non è assolutamente comoda, è infatti ancora strada battuta, ma vi assicuriamo che anche se arriverete impolverati, arrivare ne vale la pena. Poi abbiamo girato per Pisino (Pazin), dove consigliamo di fermarsi a mangiare da Obelix, la vista del gestore del locale, vi farà capire perché la scelta del nome del posto.

6° giorno: Giornata al mare a Parenzo (Poreč) e Plava Laguna. La cittadina non credo abbia bisogno di alcun commento tanto è conosciuta; uno splendido mare ma attenzione agli scogli e suggeriamo di calzare un paio di sandali in plastica se volete fare il bagno.

Visita al famoso “fiordo” croato Canale di Leme (Limski Kanal), che però, al di là della “curiosità” morfologica, nulla offre di particolare.

7° giorno: Un’altra splendida giornata di mare a Rovigno (Rovinj); forse ancora più bella di Parenzo, Rovino è famoso per il campanile che svetta in cima alla collina che è l’esatta copia del quello della Basilica di S. Marco a Venezia. Dal porto turistico, molto colorato e affollato di natanti, potrete prenotare un giro in barca lungo la costa.

8° giorno: Ritorno a casa passando per Trieste. Se avete tempo vi consigliamo anche una visita al castello di Miramare, splendido con il suo giardino, e alla Grotta del Gigante, meta irrinunciabile per le cose incredibili da vedere e per le emozioni che suscita.



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