Giro della Croazia in moto

Domenica 3 agosto Finalmente alle 8.30 si parte. I buoni propositi di alzarsi alle 6 per non viaggiare sotto il sole sono saltati, ma l'importante è partire. Il CBR 600 è carico come non mai: borsa serbatoio, bauletto e una montagna di roba ancora sopra tenuta dal ragno. Ebbene sì abbiamo montato il bauletto sul CBR, ma in due non avevamo...
Scritto da: Fabiana Guidorizzi
giro della croazia in moto
Partenza il: 03/08/2003
Ritorno il: 12/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Domenica 3 agosto Finalmente alle 8.30 si parte. I buoni propositi di alzarsi alle 6 per non viaggiare sotto il sole sono saltati, ma l’importante è partire. Il CBR 600 è carico come non mai: borsa serbatoio, bauletto e una montagna di roba ancora sopra tenuta dal ragno. Ebbene sì abbiamo montato il bauletto sul CBR, ma in due non avevamo scelta…Partiamo senza un programma preciso, l’unica cosa certa è che la destinazione è la Croazia.

L’autostrada fino a Trieste è lunghissima e noiosa, non una curva a pagarla oro, ma alla fine arriviamo finalmente in Slovenia. Lì facciamo pranzo in uno dei numerosi Grill che si trovano lungo la strada anche in Croazia ed hanno sempre bene in vista un maialino o un agnello che girano sullo spiedo. Non male se vi piace la loro carne, io non ci vado matta.

Dopo il pranzetto ci dirigiamo verso Rijeka dove prendiamo il ponte che collega l’isola di Krk. Sull’isola ci sistemiamo a Baska, proprio all’estremità sud in un campeggio nudista dove il mio ragazzo era già stato l’hanno prima. Sembra che le spiagge più belle ce l’abbiano loro e in effetti è proprio così. Il mare lì è stupendo, l’acqua limpida e la spiaggia del campeggio non è affollata come quella libera in paese. La sera andiamo in paese, è affollato dai turisti e dev’esserci una festa perchè sono tutti vestiti uguali e c’è musica in diversi punti del centro. Baska è carina, ma un po’ troppo affollata, forse perchè è agosto. Per risparmiare mangiamo una pizza (pure buona!), ma in generale è difficile spendere proprio tanto in Croazia. La sera come quelle successive andiamo a dormire presto perchè siamo sempre stanchi morti. Di notte non riusciamo a dormire perchè c’è un forte vento e sembra che la tenda ci crolli in testa da un momento all’altro. Alla fine prendiamo i materassini e ci mettiamo fuori: finalmente si dorme! :o) Lunedì 4 agosto Facciamo colazione con diversi tipi di dolci che ci sono al campeggio: specie di brioche farcite con crema o noci o cioccolato e strudel. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Poi andiamo nel paese prima di Baska (mi sfugge il nome) dove abbiamo visto che c’è una specie di skilift sull’acqua dove si può fare sci nautico o wakeboard, costa meno non essendoci la spesa del motoscafo. Proviamo entrambi il wakeboard, ma io non ho molto successo. Comunque vale la pena di provarlo. Dopo un panino torniamo in campeggio e sbaracchiamo. Abbiamo deciso di andare a vedere il parco di Plitvicka, è all’interno della Croazia quindi non ci arriveremo in serata, ma iniziamo ad avvicinarci perchè sono circa 180 km da qui. Fa caldo anche in moto, ma non fa molta differenza viaggiare di notte o di giorno.

Verso le 21.30 arriviamo a Senj, l’ultimo paese della costa prima di deviare all’interno. Iniziamo ad essere stanchi, mangiamo in un ristorante sul mare che ha i tavoli lungo il molo. E’ carino, ma rimaniamo un po’ delusi perchè ordiniamo le tagliatelle verdi con gli scampi, ma ci arrivano delle normalissime tagliatelle con funghi e prosciutto. Quando lo facciamo notare alla cameriera ci dice che il piatto è proprio quello che abbiamo ordinato, se volevamo più scampi dovevamo dire “tanti scampi”, ma lì non ce n’era neanche uno! Bah…Il secondo è andato un po’ meglio, abbiamo preso quello del pescecane, e quello ci hanno portato.

Dopo cena, troppo stanchi per continuare il viaggio, ci addentriamo appena sll’interno per cercare una camera in affitto. Da quando entri in Croazia e pieno di cartelli fuori dalle case con scritto “Sobe/Zimmer/Camere”. Entriamo in un bar a chiedere, loro sono al completo, ma chiamano una vicina di casa che ha una camera libera. Ci chiede 20 euro in due. Accettiamo. La camera è praticamente nuova e pulita, completa di bagno e cucinino. Finalmente dormiamo decentemente. Martedì 5 agosto Il mattino dopo andiamo verso Plitvicka. All’interno il paesaggio è molto diverso dalla costa, i paesi non hanno più di 4 o 5 case e c’è una poverta impressionante. Anche le strade sono abbastanza brutte, mentre la strada costiera è molto bella da fare in moto.

Verso le 11 arriviamo al parco. C’è una marea di gente. Il biglietto di ingresso è un po’ caruccio: 13 euro circa, ma ne vale la pena. Attraverso sentieri e ponti sull’acqua si attraversa un paesaggio pieno di laghi e cascate di un colore azzurro impressionante. Nei laghi è vietato fare il bagno, ma noi due troviamo un posto che forse non fa parte del parco perchè arrivano i ragazzini con gli scooter, e c’è gente che fa il bagno. Così lo facciamo anche noi: era troppo invitante…

Finito il giro del parco torniamo sulla costa. Arriviamo a Zadar. Lì non sappiamo bene cosa fare. Facciamo un giretto del centro. E’ abbastanza carino, ci sono dei resti romani e qualche chiesa. In realtà un signore del posto ci dice che ci sono molte cose da visitare nei dintorni, e poi cerca di affittarci una camera, ma noi non abbiamo intenzione di stare lì. Alla fine decidiamo di prendere il traghetto e andare su una delle isole di fronte a Zadar. Non ci sembrano molto conosciute, quindi immaginiamo di non aver problemi a trovare un posto. E’ stata la scelta più infelice che abbiamo fatto.

Sbarchiamo a Precko sull’isola di Uglijan e lì scopriamo che un’isola più affollata dai turisti non potevamo trovarla. Da lì cominciamo una disperata ricerca di una camera da affittare, ma o sono occupate o costano troppo. Alla fine stremati e affamati arriviamo sull’isola di Pasman collegata tramite un ponte e ci sistemiamo in un camping non tanto bello, ma nn importa. Alla fine mangiamo che è quasi mezzanotte. Di notte non domiamo tanto per il caldo. Mettiamo di nuovo i materassini fuori dalla tenda, ma veniamo assaliti dalle zanzare. Mercoledì 6 agosto Esasperati alle 6 decidiamo di andare in spiaggia, scendiamo in paese e chiediamo a un passante. Ci manda a Tkon, all’estramità dell’isola. Compriamo le brioche e il succo d’arancia al supermercato (apre alle 6.30) e andiamo in spiaggia. Anche il mare qui non è un granchè, però è bello fare il bagno alle 7 quando non c’è nessuno. Poi dormicchiamo un po’ sulla spiaggia, facciamo colazione e poi scopriamo che a Tkon c’è il traghetto per Starigrad che rimane più a sud di Zadar. Così torniamo in campeggio, sbaracchiamo alla veloce e torniamo a Tkon per imbarcarci. A Starigrad troviamo per caso un agenzia dove c’è un italiano e gli chiediamo qualche posto da vedere. Ci sonsiglia il parco di krka, ma sono sempre laghi e cascate, così evitiamo. Poi ci manda a Vodice e ci consiglia Trogir sulla strada per Split (Spalato), dove abbiamo intenzione di imbarcarci per l’isola di Hvar. Seguiamo la sua indicazione e andiamo a Vodice, ma rimaniamo un po’ delusi. E’ praticamente la Rimini croata, piena di turisti, disco pub e discoteche. Impazziamo di nuovo per cercare una camera, vogliamo riposare la schiena. Alla fine ne troviamo col bagno in comune a 25 euro. I proprietari sono gentili, ci offrono anche la birra e dei biscotti. Alla sera giriamo diversi ristoranti per trovare quello che costa meno, ma più meno sono tutti uguali e non proprio economici dato il turism che c’è. Così prendiamo solo due piatti di pasta: uno ai frutti di mare e uno al salmone. Comunque buoni. La notte anche nella camera fa caldo e dobbiamo dormire con la finestra spalancata.

Giovedì 7 agosto Partiamo subito la mattina verso Split. A Trogir, cittadina medioevale, facciamo colazione e un giretto. E’ carina costruita tutta con pietre bianche, ma mi sembra un po’ finta. Non ci stiamo molto. A Split facciamo subito i biglietti per Hvar. I traghetti costano veramente poco, anche con la moto. Finchè aspettiamo facciamo un giro per la città, ma non abbiamo modo di vedere molto. Però dev’essere bella.

Sull’isola di Hvar cerchiamo una fantomatica spiaggia lunga di sabbia bianca segnalata su una rivista, ma l’unica spiaggia di sabbia non è nè lunga nè bianca. Quindi dopo diversi giri optiamo di nuovo per il camping nudista di Vrboska, dove nuovamente troviamo un mare stupendo. La spiaggietta è piccola e di sassi, ma attorno ci sono delle rocce abbastanza piatte per sdraiarsi. Con le maschere riusciamo anche a vedere diversi pesci. La sera andiamo in centro. Il paesino è piccolo e molto carino, finalmente ci sono pochi turisti. Mangiamo in un ristorantino di fronte la porticciolo. Il proprietario è molto gentile e simpatico e finalmente mangiamo veramente bene! Ci ingozziamo con una montagna di cozze spettacolari, e rimaniamo entusiasti dal risotto al nero di seppia. Me li sogno ancora adesso. Il prezzo è anche buono.

La sera fa caldo. Proviamo subito ad andare a dormire in spiaggia, ma c’è troppo vento e alle due torniamo alla tenda, ma dormiamo fuori. Ormai ci abbiamo fatto il callo.

Venerdì 8 agosto Facciamo colazione con le brioche e il nostro succo preferito: il Cappy è buonissimo! Poi copriamo del pane e un po’ di affettato per farci i panini a pranzo. Il prosciutto crudo è veramente squisito in Croazia, non potete non assaggiarlo. Passiamo praticamente la giornata in spiaggia. La sera ceniamo al ristorante del camping, ci hanno detto che si mangia ben il pesce, peccato che bisognava prenotarlo al mattino e noi non lo spaevamo! Così ripieghiamo sulla grigliata di carne, ma per farsi perdonare i gestori alla fine ci offro le crepes.

Sabato 9 agosto La mattina facciamo l’ultimo bagno in mare dopodichè andiamo a Sucuraj per tornare sulla terraferma e dirigerci verso Dubrovnik. La strada questa volta è veramente brutta, ci impieghiamo una vita a fare 60 km. A Sucuraj ci facciamo di nuovo due panini prima di imbarcarci. Sbarchiamo a Drvenick e da lì andiamo subito a Dubrovnick. Troviamo da dormire in un paese un po’ più a sud, ma anche lì fatichiamo. Comunque alla fine troviamo un intero appartamento a 25 euro. La sera andiamo a vedere Dubrovnick. La città vecchia è proprio bella racchiusa dentro le sue mura, tutta in pietra. Qui ci facciamo accalappiare in uno dei tanti ristoranti, e prendiamo un piatto misto di pesce che però non ci soddisfa molto e non paghiamo neanche proprio poco.

Domenica 10 agosto Che si fa? Siamo stati per molto tempo indecisi se prendere il traghetto per Ancona o tornare di nuovo dalla costa. Alla fine il mio ragazzo ha avuto l’ideona: attraversare la Bosnia ed andare a Zagabria, così non facevamo la stessa strada! Accetto volentieri.

In Bosnia andiamo a vedere Medjugorie, ma per me atea non ha alcun significato, soprattutto dà l’impressione di un affare commerciale. C’è una chiesa nuova di zecca e una miriade di negozi che vendono tutti i souvenir possibili. Facciamo un giro veloce e ce ne andiamo. Passiamo da Mostar, dove ci sono ancora i segni della guerra nelle case e nei palazzi. Anche il paesaggio attorno è abbastanza deprimente: è tutto brullo e ovunque ti giri vedi incendi sulle montagne. Poco dopo finalmente il paesaggio cambia. Facciamo una strada stupenda che costeggia un fiume larghissimo e verde. Attorno ci sono montagne verdissime con rocce a strapiombo spettacolari. Veramente bello.

La sera tardi arriviamo a Zagabria, stanchi morti alla ricerca di un posto dove dormire e mangiare. Il posto più economico risulta essere una camera in un motel appena fuori a 45 euro con colazione! Non abbiamo scelta. E’ mezzanotte. Cerchiamo un posto dove mangiare, ma è tutto chiuso. Al motel gentilmente ci fanno due panini che ci fanno pagare cari. Li dovoriamo e poi a nanna.

Lunedì 11 agosto La colazione per fortuna è abbondante. Pane burro e marmellata con caffè, latte. Se volevamo c’era anche prosciutto e formaggio. Dopo colazione visitiamo Zagabria. Non è male. La cattedrale dev’essere spettacolare, peccato che sia in restauro.

Più tardi attraversiamo la verde Slovenia. Il paesaggio è così bello che mi piacerebbe fermarmi lì qualche giorno, poi ci sono talmente tante cose da vedere. Ma non si può. Andiamo a Postunja per vedere le grotte, ma costano troppo, così rinunciamo e andiamo a vedere un castello incastrato nella roccia lì vicino: Prodjamaski grad. Da lì andiamo a Lipica per vedere i cavalli, ma troviamo già chiuso. Così passiamo il confine e siamo di nuovo in Italia. Cosa fare? Io vorrei fare ancora un bagno in un bel mare, così scendiamo in Istria, ma non è una scelta felice. Arriviamo la sera a Novigrad e non troviamo camere in affitto libere, solo una, ma ci chiedono 40 euro. E’ davvero troppo! Optiamo per il campeggio: 18 euro in tutto!! Ma siamo matti??? Il gestore ci viene incontro e ci toglie la moto dal conto, visto che è per una sola notte. Andiamo a cenare in paese, è abbastanza carino, ma non riusciamo ad apprezzarlo, siamo troppo stanchi. In campeggio non abbiamo neanche montato la tenda, fa troppo caldo. Dormiamo di nuovo all’aria aperta.

Martedì 12 agosto Facciamo un bagnetto di prima mattina. Il mare è abbastanza bello, ma niente a che fare con quello che abbiamo trovato su Krk e Hvar. Alle 11 lasciamo il parcheggio alla fine riusciamo a pagare ancora meno perchè non avevamo abbastanza Kune e il gestore, gentilissimo, è riuscito a toglierci ancora qualcosa per far quadrare i conti. E pensare che gli ho detto che potevo pagare con la carta di credito…

La vacanza è finita. Si torna a casa.

Il viaggio è stato bello, ma abbiamo patito tanto il caldo: agosto non è il mese ideale per farsi tutti questi chilometri. Mi dispiace un po’ non aver visto qualche isola in più: dicono che Brac e Korcula siano molto belle. Ma come sostiene il mio ragazzo, e forse ha ragione, le isole sono tutte uguali. Se dovessi rifare il viaggio eviterei sicuramente le isole di Uglijan e Pasman, e visiterei qualcosina in più a Zadar.

Comunque in Croazia ce n’è per tutti i gusti: dal mare, ai numerosi parchi naturali, alle grandi città non c’è da annoiarsi.



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