Deliziosa krk a fine giugno

Volendo fare un riassunto breve della mia visita a Otok krk, dirò che quest’isola pur senza essere un posto di straordinaria bellezza, né di particolare interesse storico o artistico, è un posto molto piacevole dove passare una settimana di vacanza rilassante, farsi magnifici bagni di mare e di sole, passeggiare la sera per i piccoli paesini...
Scritto da: danyt19
deliziosa krk a fine giugno
Partenza il: 27/06/2009
Ritorno il: 04/07/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Volendo fare un riassunto breve della mia visita a Otok krk, dirò che quest’isola pur senza essere un posto di straordinaria bellezza, né di particolare interesse storico o artistico, è un posto molto piacevole dove passare una settimana di vacanza rilassante, farsi magnifici bagni di mare e di sole, passeggiare la sera per i piccoli paesini affacciati sui porticcioli e gustarsi l’ ottima cucina croata, il tutto a prezzi assolutamente ragionevoli… a patto di evitare il mese di agosto, quando le piccole spiaggie di ciotoli già piuttosto frequentate a giugno, rischiano di diventare invivibili.

Mio marito ed io siamo partiti un sabato mattina, come sempre con la nostra moto, e dopo un viaggio piuttosto lungo anche a causa della pioggia intermittente che ci ha costretto a fermarci più volte per mettere e togliere le tute antipioggia e dopo una sosta a Trieste per vedere il Castello di Miramare, siamo giunti a Krk nel tardo pomeriggio dove nell’omonimo paesino ci aspettava lo studio che avevamo prenotato solo due giorni prima via internet (Adrijan – Creska 12, camera con angolo cottura, tv sat, bagno e terrazzino vista mare, piccolo ma nuovo e pulitissimo, 30 euro al giorno in due, compresa biancheria per bagno e letto… da non credere!) Avremmo potuto tranquillamente evitare di prenotare perché c’è molta offerta di appartamenti, stanze e studios e tanti cartelli recitavano appunto “Apartmani – sobe frei, libero”, ma curiosando su internet abbiamo trovato questa sistemazione che ci sembrava carina e abbiamo deciso di non farcela scappare evitandocosì l’ansia della ricerca sul posto. Sono sicura che anche in pieno agosto si può trovare alloggio senza prenotare, forse un po’ fuori dai centri principali, magari adattandosi un po’, ma si trova… Sabato 27 giugno Come dicevo, partiamo ben equipaggiati per quello che si rivelerà un viaggio un po’ tribolato (è anche il nostro primo viaggio con il navigatore satellitare che si rivelerà molto utile nell’indicarci la strada – la E 61 – alternativa all’autostrada slovena che necessita del pagamento di un costoso bollino, anche per fare solo pochi km.); verso le 5 del pomeriggio, quando ormai splende finalmente il sole, dopo aver oltrepassato la bruttissima Rijeka con i suoi tristi e screpolati grattacieli, scendiamo verso la frastagliata costa croata e ci appare all’orizzonte la sagoma dello scenografico ponte che collega Otok Krk alla terraferma (ottime indicazioni stradali).

Appena attraversato il ponte (transito a pagamento – 3 euro per la moto – solo all’ingresso mentre l’uscita è libera), ti accoglie un dolcissimo profumo di isola, un misto di salsedine e macchia mediterranea e una meravigliosa limpida luce; proseguiamo sulla strada principale che si snoda all’interno dell’ isola, tra lievi colline boscose, larga e ben tenuta e costeggiata da una civilissima pista ciclabile a doppia corsia ed in breve giungiamo a krk, ci sistemiamo e dopo una bella doccia siamo pronti a fare conoscenza con il paesino, dove è molto piacevole passeggiare fra i vicoli bianchi e lucidi o camminare sul lungomare ammirando da un lato le belle barche ferme nel porticciolo e dall’altro artisti di strada e bancarelle variopinte.

Per cena decidiamo di provare subito la Konoba Andreja in Placa Veja, gestita dalla stessa signora che ci ha affittato la stanza, scelta che si rivela ottima anche grazie al consiglio del giovane cameriere che parla italiano: ci gustiamo una sublime pasta fatta in casa con sugo di scampi, a prezzo più che onesto! Siamo ormai esausti e ci incamminiamo verso la nostra casetta per una bella dormita.

Domenica 28 giugno Cielo piuttosto nuvoloso ma aria calda, scendiamo in paese per fare un po’ di spesa al grande e fornito supermarket di fronte alla stazione degli autobus sul porto, così potremo prepararci la colazione in camera tutte le mattine… tempo troppo incerto per spostarci con la moto e poi oggi vogliamo riposare quindi optiamo per la spiaggetta a 100 mt. Da casa (a fianco dell’Autokamp Jezevac) che come la maggior parte delle aree balneari attrezzate dell’isola, è costituita da gettate di cemento su cui stendere il materassino, ma non siamo abituati a questo tipo di sistemazione, inoltre vicino al paese c’è parecchia gente per cui decidiamo subito di imboccare il bel sentiero ombreggiato che corre lungo la costa, adatto anche per le biciclette e spostarci in un luogo più selvaggio e tranquillo, qui si incontrano alcune calette di grossi ciottoli e scogli a non finire, su uno dei quali ci “accomodiamo” e passiamo la giornata leggendo e assaggiando la temperatura gelida dell’acqua per qualche secondo… per fortuna per fare il bagno mi sono portata la maglietta in neoprene che mi aiuta ad attutire l’impatto con l’acqua, che d’altronde è troppo limpida per non tuffarsi! Cena in paese alla Konoba Sime, tavoloni in legno con vista porto e anche qui come quasi dappertutto, cameriere che parla italiano quel tanto che basta a capirti e a sollevarti dalla responsabilità di imparare qualche parola di croato… e noi ringraziamo per l’accoglienza! Cevapcici, patatite fritte, 2 belle birrone per 150 kune, circa 20 euro in due.

Lunedì 29 giugno Cominciamo ad andare alla scoperta di altri luoghi dell’isola: oggi Punat, paesino moderno di casette basse e colorate ed una grossa Marina piena di barche vecchie e nuove, grandi e piccole, affacciata sulla baia tonda e tranquilla simile a un lago sulla quale spicca l’isolotto boscoso di Kosljun che ospita un monastero.

Siccome noi abbiamo deciso che la nostra vacanza non sarà nè culturale nè meditativa ma solo riposante, ci dirigiamo verso la Plaja, parcheggiamo la moto all’ombra nel grande parcheggio a pagamento (la moto però non paga) e anche qui lasciamo cemento e bar agli altri bagnanti e andiamo a cercarci un luogo più ameno: lungo il sentiero che si snoda a sinistra della spiaggia principale troviamo ciotoli, scogli, acqua trasparente, ombra, sole, naturisti, tessili, ciclisti, di tutto un po’ in un contesto molto “easy”… Quando ci stanchiamo di stare sdraiati e le nuvole in cielo diventano un po’ troppe, raccogliamo le nostre cose e ci spostiamo di pochi chilometri per andare a visitare Vrbnik pittoresco paesino arroccato affacciato sulla costa est, circondato da vigneti, famoso per la produzione dello Zlatina un discreto vino bianco a cui però i nostri vini italiani non hanno assolutamente nulla da invidiare; lungo le strette viuzze gli abitanti e i localini allestiscono banchetti per le degustazioni e la vendita e i prezzi delle bottiglie variano di molto per cui non conviene avere fretta di acquistare..

Ritorniamo a krk e andiamo a curiosare lungo una stradina sterrata che si diparte dalla strada che porta al campeggio naturista Politin e attraversando la boscaglia raggiunge la costa rocciosa e qui scopriamo una minuscola caletta che battezzeremo come il nostro luogo magico… sono ormai le 6 di sera, non c’è quasi più nessuno in giro, c’è un silenzio assoluto, rotto solo dal leggero fluire delle onde contro i ciotoli, la meravigliosa luce del sole accende d’oro la superficie dell’acqua e come in un gioco di specchi riproduce riflessi danzanti sulle piante che scendono fino quasi a lambire il mare… ci immergiamo nell’acqua tiepida e ci lasciamo cullare da una stupenda sensazione di pace e libertà… rimaniamo a goderci questo incanto fino quasi alle 8 di sera, poi rientriamo stando bene attenti a riprendere la strada giusta perché nella zona ci sono un sacco di sentieri da percorrere a piedi o in bici, tutti numerati, ma tutti molto simili fra di loro, quindi è facile perdersi in un labirinto di alberi e muretti a secco, popolato solo da qualche capra.

Martedi 30 giugno Oggi è la volta della spiaggia più spettacolare e confortevole di Krk: Stara Baska situata nella zona sud-ovest dell’isola; spettacolare perché dalla strada di montagna che si percorre per arrivare, la si vede laggiù in fondo splendida, bianca, lambita da una mare dalle mille sfumature di blu e confortevole perché qui a differenza che altrove i ciotoli sono molto più piccoli, la spiaggia è grande, l’acqua digrada dolcemente e c’è anche un barettino che vende bibite fresche e offre un po’ d’ombra per ristorarsi. Un po’ meno confortevole è il sentiero da percorrere per arrivarci, che soprattutto nella prima parte è piuttosto ripido e scivoloso… parcheggiate il mezzo lungo la strada, infilate un paio di scarpe da ginnastica o di buoni sandali in gomma (vietate le infradito che vi esporrebbero troppo al rischio ruzzoloni), scavalcate il guard-rail e in 10 minuti scarsi sarete in paradiso! Nelle vicinanze ci sono altre spiaggette altrettanto belle, sempre raggiungibili tramite sentiero, una delle quali sarà la nostra oasi qualche giorno dopo.

Nel pomeriggio risaliti dalla spiaggia, andiamo a dare un’occhiata al paesino di Stara Baska, ma sono solo un grappolo di case anonime sparse lungo la strada, un campeggio e qualche albergo, proprio niente di speciale, allora ritorniamo a Krk e andiamo a goderci ancora un poco la spiaggetta magica di ieri… oggi però c’è un gruppo di sub e l’atmosfera non è più la stessa.

La sera facciamo un giro a Punat, paesino molto tranquillo, con la sua passeggiata lungomare dalla quale ci godiamo un romantico tramonto sulla baia.

Per la cena scegliamo una rustica Konoba sotto un pergolato di vite, pochi metri oltre il paese, sulla strada principale che lo attraversa, dove ci gustiamo calamari alla griglia, alici fritte, vino bianco e grappa offerta dalla casa come spesso accade, scambiando qualche chiacchiera in un colorito mix di linguaggi, con un gruppo di tedeschi piuttosto alticci ma simpatici… e per la verità siamo piuttosto allegri anche noi, speriamo che non ci fermi la polizia anche perché qui la tolleranza contro l’alcol per chi guida è zero! Devo dire che siamo stati sempre molto attenti, negandoci anche la birretta-aperitivo se eravamo lontani da casa, ma non abbiamo visto fare altrettanto dai numerosi turisti nordeuropei che frequentano l’isola, comunque di polizia in giro c’è n’è davvero poca soprattutto la sera.

Mercoledì 1 luglio Sfidando le nuvole che come ogni giorno si addensano e si dissolvono con la stessa rapidità ma facendo affidamento su un clima decisamante caldo, ci spingiamo fino al sud dell’isola a Baska dove decidiamo subito di evitare la famosa spiaggia principale del paese, lunga quasi 2 km., sicuramente gradevole ma già affollatissima nelle prime ore del mattino, proseguendo invece in direzione del campeggio naturista sul lato est del paese. Parcheggiata la moto all’ombra (questa volta a pagamento nell’unico capiente parcheggio a disposizione) ci incamminiamo lungo la comoda stradina che in breve ci porta all’ingresso del camping, dove paghiamo 2 euro l’entrata per l’intera giornata e ci sono cartelli che avvertono che è obbligatorio stare senza vestiti! Mio marito Stefano, più tranquillo e disponibile di me verso questo tipo di esperienza non si scompone affatto (d’altronde in Croazia di spiaggie e campeggi naturisti ce ne sono davvero tanti e di solito sono nei luoghi più belli e tranquilli e ciò fà di questo paese un vero paradiso per gli amanti del genere) mentro io un po’ più riservata, ne approfitto per intavolare l’ennesima discussione sull’argomento per capire se si tratta di esibizionismo o di reale amore per la natura e per uno stile di vita primordiale.

Oltrepassata la spiaggia principale del campeggio, ci sono tante altre calette belle, selvagge e ombreggiate, dove ognuno starà come desidera, nel massimo rispetto del prossimo, l’importante è ricordarsi non fare fotografie nemmeno al paesaggio, per non rischiare di essere fraintesi sulle reali intenzioni.

Una volta vinto l’iniziale imbarazzo è davvero fantastico farsi un bagno in totale libertà in quelle acque così limpide, ci si scorda dei propri timori e si comprende che spesso ciò che conta è stare bene con se stessi e vivere in armonia con la natura senza vergogna e senza giudicare né avere timore di essere giudicati.

Indossati di nuovo i panni della “civiltà”, facciamo un giretto in paese: Baska è davvero carina con le sue bianche costruzioni affacciate da una parte sugli stretti vicoli lastricati di bianco e dall’altra sulla stupenda baia a mezzaluna circondata da tantissimi bar e ristoranti e bancarelle di souvenir che danno un’aria così vacanziera… Ci promettiamo di tornare la sera seguente a cena, quando le stradine e il lungomare saranno pieni di gente allegra…

Rientriamo alla base, megadoccia, aperitivo sul balconcino vista mare e cena di nuovo da Andreja, dove nel cortile interno rusticamente allestito con tavoloni in legno e bei lampioncini, chiacchieriamo piacevolmente mentre gustiamo cozze alla buzzara, sgombro alla griglia, patatine fritte e vino bianco. Giretto di rito fra i bei vicoli illuminati e le barche del porto…L’atmosfera di questi paesini è davvero suggestiva di sera.

Giovedì 2 luglio Questa mattina si punta a nord, per una visitina a Malinska sempre sulla costa ovest, dove ci fermiamo a comprare pane e frutta per il pranzo e facciamo un giretto; il paesino è semplice e tranquillo, l’ideale per sorseggiare un buon caffè con tutta calma prima di andare in spiaggia, ma privo di particolari attrattive; ci spostiamo quindi a Porat, qualche chilometro a sud, piccolo insediamento turistico in via di espansione, pieno di belle case nuove e un mega resort proprio sulla spiaggia (o meglio sul cemento). Anche qui, come sempre, ci lasciamo alle spalle le strutture balneari e camminiamo per circa 20 minuti attraverso pineta e bosco (attenzione a dove si mettono i piedi: una grossa biscia nera che dormiva sul sentiero mi ha fatto saltare di paura!) fino a che non troviamo una deliziosa baia di acqua cristallina, completamente deserta a parte un paio di barchette ormeggiate ad una estremità, in prossimità degli scogli; unico neo in un angolo sono ammucchiati un po’ di residui di civiltà quali un ombrellone rotto, taniche per il carburante delle barche e sacchetti vari, ma basta guardare altrove per godersi una splendida mattinata di bagni e sole, cercando fra gli strani sassi forati di cui è costituita la baia, quelli più belli e particolari.

Sul sentiero del ritorno ci fermiamo sugli scogli a farci un meraviglioso bagno in acque tiepide di un luminoso blu profondo, popolate di tantissimi simpatici pesci argentati…Poi anche oggi già il cielo si oscura e in distanza si sentono i brontolii del temporale che si stà scatenando sopra Rijeka, proprio di fronte a noi dall’altra parte del mare.

Per fortuna ci salviamo dalla pioggia; si è fatta l’ora giusta per andare a dare un’occhiata ad un posto che dalle foto mi ispira parecchio: il porticciolo di Glavotok sulla costa ovest tra Krk e Porat, con la sua chiesetta e il piccolo monastero bianco affacciato sul mare, una minuscola spiaggia, un pontile e qualche barchetta di legno – niente di più – ma silenzioso e suggestivo all’ora del tramonto.

Stasera come ci eravamo ripromessi andiamo a Baska che illuminata e piena di vita è ancora più bella; camminiamo sul lungomare e scattiamo un sacco di fotografie alla baia, da sfondo un cielo che da azzurro diventa sempre più blu intenso e si accende di stelle sotto lo sguardo benevolo di una immensa luna piena.

Ceniamo in un ristorantino sul mare, dove per l’equivalente di 30 euro in due ci servono un enorme vassoio di squisito fritto misto e patatine, che non riusciamo a finire per cui senza farci troppi problemi ci facciamo impacchettare quel che rimane per mangiarcelo il giorno dopo in spiaggia.

Il ritorno verso Krk è accompagnato dal chiarore della luna che imbianca le montagne, la strada è quasi deserta, si viaggia dolcemente respirando nell’aria mite il profumo della macchia mediterranea e sembra di stare dentro ad un sogno…

Venerdì 3 luglio Ultimo giorno ufficiale di vacanza, vogliamo giocarcelo bene quindi decidiamo di tornare a Stara Baska, ma stavolta dopo avere affrontato la discesa che porta alla spiaggia più grande, la costeggiamo e proseguiamo oltre, sul sentiero che corre alto e aereo sulla scogliera, con vedute mozzafiato sugli strapiombi e sulle vicine isole (è bene avere i piedi ben saldi a terra prima di guardarsi in giro perchè in certi punti il sentiero è stretto e un po’ scivoloso, inoltre tanta bellezza può far girare la testa!), fino a che non troviamo anche oggi il nostro angolo di paradiso stile Laguna Blu dove passiamo in armonia l’intera giornata; pochissime persone, qualche barchetta di passaggio, un paio di sub con il loro gommone, poi verso sera di nuovo le nuvole, la spiaggia si vuota, rimaniamo noi, il silenzio delle rocce, la musica del mare…Bellissimo! Per l’ultima cena croata, scegliamo il ristorante Frankopan nel centro storico di krk, con una bella distesa all’aperto nella piazzetta ai piedi del campanile; da una porta aperta si intravede un ambiente interno molto raffinato e il cibo è di ottima qualità : grigliata mista di carne, patatine fritte, peperonata, insalata, birra, tutto squisito e con 30 euro scarsi in due.

Vorremmo stare in giro ancora un po’, ma siamo piuttosto stanchi, scattiamo qualche foto al campanile e alla piazza e ci incamminiamo verso la nostra dimora, non prima di esser passati a salutare il riflesso della luna sull’acqua, inizialmente attratti dalla musica del bar sulla spiaggia.

Sabato 4 luglio Sveglia presto per preparare i bauli e caricare la moto che la padrona di casa ci concede di lasciare parcheggiata nel cortile qualche ora; ultimi bagni, ultimo sole e poi via in sella sulla strada del ritorno e mentre varchiamo di nuovo il ponte per tornare sulla terraferma, incontriamo colonne di auto che ci vengono incontro: nei prossimi giorni l’isola sarà decisamente più affollata! Grazie Krk! Daniela e Stefano Reggio Emilia



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