Croazia: che sorpresa

Questo è il nostro bellissimo viaggio in Croazia, mio e di Carla, la mia splendida compagna. Agosto 2006 e come al solito io e Carlotta abbiamo organizzato il nostro viaggetto estivo a circa una settimana dalla partenza, in meno di 2 giorni. Faremo 2 settimane di vacanze di cui la prima a Brac, isola di fronte Spalato, e la seguente in barca a...
Scritto da: fabrizio.casa
croazia: che sorpresa
Partenza il: 31/07/2006
Ritorno il: 13/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Questo è il nostro bellissimo viaggio in Croazia, mio e di Carla, la mia splendida compagna. Agosto 2006 e come al solito io e Carlotta abbiamo organizzato il nostro viaggetto estivo a circa una settimana dalla partenza, in meno di 2 giorni. Faremo 2 settimane di vacanze di cui la prima a Brac, isola di fronte Spalato, e la seguente in barca a vela. Itinerario a cura della Altura, la mia grande scuola di vela in Roma.

Nessun tour questa volta, ma organizzazione casalinga. Oramai è facile davvero… basta un mouse, PC e connessione ad internet. Puoi arrivare in ogni angolo del mondo, prenotare alberghi, richiedere preventivi, visionare le stanze dell’albergo comodamente da casa tua, leggere i pareri di chi già c’è stato… insomma, prendere una fregatura è sempre più difficile, anche se mai è impossibile. Bisogna solo armarsi di molta pazienza… telefonare il 20 luglio per arrivare la settimana seguente è impresa assai ardua; bisogna prepararsi a incassare un bel po’ di …“siamo al completo”, “siamo spiacenti”. Fortunatamente molti siti internet hanno sul web la possibilità di verificare anche la disponibilità… qualche “due di picche in meno”.

Naturalmente, ai lettori di questo articolo desidero, dire che le descrizioni dei personaggi sono frutto dei colori dei miei occhi, magari non rispondente a verità.

Veniamo al viaggio.

Amo girare il mondo e mi piace conoscere culture molto diverse dalla mia: per fare ciò quindi, spesso è necessario allontanarsi un bel po’ di molte ore. Le vacanze estive invece mi piace trascorrerle tra i mari nostrani, che non sono da meno a molti altri. Non nascondo quindi il piacere di partire da Roma e trovarsi a destinazione in un paio d’ore. In realtà poi 2 ore non sono mai ma… Roma Fiumicino con destinazione Spalato, un’ora di volo e siamo in Croazia. Il fatto è che facendo la seconda settimana in barca a vela, saremmo dovuti partire “leggeri” invece eccomi qui carico come un somaro delle valige di entrambi, con Carla che ha interpretato il viaggio alla perfezione… viaggia leggera! A prelevarci per il transfer da aeroporto a porto viene un ragazzo che parlava un ottimo inglese, Ivan. Sembrava simpatico ma di poche parole, e come spesso accade in queste occasioni bisogna trovare argomenti e modi per interrompere interminabili momenti di silenzio. Qualche sorriso, qualche smorfia per dire qualcosa di tanto in tanto… e dentro ti dici…, “ma questo è proprio uguale a me… ma come fa a non capirmi? E’ come me,… parla sicuramente come me…” invece assolutamente no, e, inglese a parte, riusciamo a comunicare bene anche con gesti e sorrisi, che sono belli e riescono a dire molto… Il linguaggio del corpo è sempre funzionante ed il più diretto.

Mentre ci accompagna ci racconta qualcosa di lui, questa volta in inglese e ci incuriosisce, come tutte le persone che di indole parlano poco, quando parlano ti tengono su… con l’interesse sospeso. Racconta di essere canadese…Di genitori croati e che ha preferito lasciare l’america per venire quaggiù perché ci sono molte più opportunità, dice lui. Di sicuro la smorfia per dire quanto è stata dura imparare il Croato, la dice tutta.

Arriviamo al porto e da Split poi, traghetto e, in meno di un’altra ora siamo a Brac. L’isola si stende di fronte Spalato e si vede benissimo, sembra vicina.

Sarà poi che siamo arrivati di sera tardi, sarà che quella notte era buio pesto, sarà che eravamo stanchi, ma la primissima impressione su dove eravamo capitati, non era proprio il massimo. Invece poi le cose belle vengono fuori, bisogna saperle aspettare. L’hotel era bellissimo. Piccolino, avrà avuto 6 stanze e qualche appartamento. Molto curato e molto caldo, inteso come confortevole. Tutto parquette e il fantastico rumore del mare sotto la finestra. Una ninna nanna che non ha prezzo.

L’indomani con la luce tutto prende forma. La stessa luce dà colore ad una natura meravigliosa, talvolta un po’ selvaggia. A parte l’insenatura davanti all’albergo che per definizione è sempre troppo frequentata, ci siamo di volta in volta allontanati, da una parte e dall’altra passeggiando nel bosco alla ricerca di una bella caletta, agevole e ben esposta. Nella mia testa facevo anche qualche calcolo per raggiungere un chiosco per prendere qualcosa da mangiare e pranzare seduti sullo scoglio. Una mia passione da bambino. Anche perché Carla non sente affatto lo stimolo della fame (caratteristica prettamente femminile, noi uomini senza mangiare si sragiona).

La sera il paesino era vivissimo. Pieno di giovani di tutte le età… e che giovani. Lasciatemi dire che sono rimasto senza parole. Le ragazze quasi sempre veramente belle: occhi quasi sempre chiari, verdi o azzurri, carnagione chiara, capelli sempre biondi o rossi, un fisico da atlete anche per le poche che effettivamente non hanno mai mosso un dito; e i ragazzi biondi, con occhi chiari, tutti alti, che fisici… Cavoli, davvero una bella razza! Ho anche pensato che fossimo finiti in una specie di rimini o di porto rotondo croata, ma poi era tutto là… Dopo un paio di giorni e qualche acquazzone notturno, abbiamo realizzato che il tempo è molto variabile grazie al forte vento in quota, così abbiamo affittato un motorino per fare un giro dell’isola e visitare qualche paesino microbico oppure andare alla ricerca di qualche caletta sconosciuta alle carte… Le coste sono bellissime e come dicevo spesso selvagge. I paesini sono spesso deserti, con scorci magnifici e porticcioli piccolissimi. Pochissime barche turistiche, quasi tutte da pesca e molti piccoli gozzi. Un giorno costeggiando la litoranea ci siamo fatti attrarre da una caletta tanto deliziosa e non frequentata e abbiamo deciso di fermarci. Scendendo verso il mare, abbiamo trovato nella scogliera un posto dove qualcuno aveva costruito sul mare un tavolino per pranzare. Così sono andato a comperare 2 panini e un paio di coca cole… e abbiamo pranzato in riva al mare… senza nessuno vicino, e con il constante rumore delle onde sugli scogli. Uno spettacolo senza prezzo. Per quanto riguarda il cibo, dappertutto trovi sandwich con formaggio e prosciutto dalmata: entrambi davvero particolari, il primo buonissimo, poco stagionato, il secondo molto saporito, ma anch’esso molto buono.

A proposito, la moneta è la Kuna, e vale circa 1 settimo di euro. Settanta kune, 10 euro… facile. Comunque si paga quasi sempre anche in euro.

La gente dell’isola è un popolo allegro, con molti giovani, ma ti danno l’impressione di essere ben organizzati e non di certo di vivere alla giornata. Sono organizzati in piccolo s’intende. Non siamo mica in america. I croati mi hanno dato l’impressione di essere un popolo forte, che lavora con orgoglio. Non è schizzinoso, fanno ciò che c’è da fare… un popolo che si tira su le maniche, di lavoratori. Sembra stiano plasmando la nuova Croazia, per farla diventare un posto nuovo. Qualcosa sta già prendendo forma. Basta passeggiare al tramonto davanti alla spiaggia per vedere pub con bella musica alta ed un pubblico di bellissimi ragazzi da 20 ai 30. Unica eccezione: io. Se saranno bravi ne faranno la nuova Sardegna per organizzazione e turismo … i mezzi naturali ci sono, eccome! Alla fine della settimana, traghetto per Spalato e ci si dirige alla Marina ACI e arriviamo alla nostra barca, un Sun Odissey da 45 piedi, circa 15 m. Bella. Qui abbiamo conosciuto il nostro equipaggio, ribattezzato poi “equipeggio”. In ordine di apparizione conosciamo Daniel, Donatella, Bruno e Roberta, Serenella e Vittorio, oltre naturalmente allo Skipper Andrea (conoscenza della mia scuola nautica) e Stefano, il secondo skipper.

Siamo stati fortunati, tutte persone piacevoli. Daniel, ragazzo simpatico, un po’ solitario e un po’ introverso. Donatella, un po’ burbera inizialmente ma poi simpatica e oltremodo collaboratrice nell’ottica del gruppo. Bruno, piacevole compagnia diurna (terremoto notturno con il suo Ronfo a prova di temporale). Roberta, simpatica, piacevole e paziente compagnia. Serenella mamma premurosa con occhi solo per il suo pulcino Vitty, giovanissimo ragazzo molto autonomo e con un sorriso che conquista.

Un cenno anche all’equipeggio della barca accanto. Due personaggi su tutti: il dottore e lo skipper. Francesco, il primo una persona trooooppo simpatica. Estroverso fino all’inverosimile solare nel suo modo di conversare e un modo di parlare che è piacevolissimo da ascoltare. Non riesce a non comunicare con qualcuno, ne ha bisogno. Una sera ci ha persino, fatto conoscere un gruppo di ragazzi anch’essi ormeggiati in rada, con cui alla fine abbiamo passato la serata nella loro barca con musica a palla, qualche superalcolico e casino ballando sul ponte. Andrea, il secondo che invece sembra essere un po’ avulso dal contesto goliardico nel quale si trova, eppure non si tira indietro, partecipa sempre. Lo puoi vedere che segue il suo gruppo nelle mattate che fa e, seppur silenzioso e da parte, accenna sempre un lieve sorriso sereno.

Occorre però tener presente che si può non essere così fortunati.

La settimana in barca è scivoltata via liscia… senza neanche accorgersene. Abbiamo navigato per un arcipelago ancora più selvaggio di ciò che abbiamo visto fino a quel momento. In ogni caso una meraviglia. Anche qui ci si rende conto di essere atterrati su un altro pianeta o qualcosa di simile. Alcune isolette (oltre 1000, di cui solo un’ottantina sono abitate) non hanno acqua corrente né corrente elettrica. Un paesaggio preistorico meraviglioso. Viene tristezza se penso che tra 10 anni potrebbe esser come porto rotondo. Comunque gli indigeni sono cortesi, simpatici e discreti, mai maldestri o invadenti.

Una nota simpatica: per fare la doccia senza sprecare acqua dolce, attaccano fuori la casa una busta aperta sopra che è in grado di raccogliere acqua piovana e che si riscalda al sole. Poi srotolano un tubo e ci si fanno la doccia calda all’aperto. In barca di vive a stretto contatto e si condivide tutto. La collaborazione dell’equipeggio è stata fondamentale. Ognuno con le proprie responsabilità, chi più esperto chi meno… abbiamo comunque imparato tutti qualcosa.

Una menzione la merita anche Spalato. Anch’essa una città stracolma di giovani. Un popolo ancora più sereno e festoso del precedente. Gente in piazza la sera, accatastati nei pub con una piacevole e mai troppo invadente musica all’aperto, qualche artista di strada che si esibisce per raccogliere qualche kuna e le luci che illuminano un incantevole centro storico. Tralascio i dettagli storici che si possono trovare dappertutto.

Beh, anche qui siamo giunti alla fine… rifletto e faccio una considerazione. La barca a vela ti da veramente la sensazione di essere a contatto con una natura meravigliosa, troppo spesso dimenticata per noi cittadini. Il silenzio di andar per mare, il solo rumore delle onde, la fatica fisica e la testa libera sono un toccasana fantastico per chi ha bisogno di “riposare la testa”. Un po’ di fatica fisica per chi è un abituè degli uffici fino a tarda ora la consiglio vivamente… è capace di rigenerare spirito e corpo insieme.

Concludo con una citazione del pensiero taoista (che in questo non si discosta da quello confuciano), che insiste molto nel concetto dell’armonia universale che lega tutti i livelli del cosmo: terra, uomo e cielo, forzando il concetto di legame tra spirito e corpo: “E’ Spirito Anima Genio, è presenza di natura unitaria e ancestrale, precedente la separazione e la differenziazione propria dell’esistente. L suo volto è umano e mostra lineamenti decisi e sereni. Il suo corpo è spire di serpente avvolte e riavvolte. Esso riunisce e fa vivere in sé i due principi complementari contemporanei , concentrici e coincidenti, inscindibili e opposti, e proprio non è possibile depennare nemmeno uno di questi attributi in cui l’Unità si è differenziata nell’Esistenza”.

Fabrizio



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