Creta d’inverno

Storia, natura, cultura e gastronomia gli ingredienti di una meravigliosa Creta invernale
Scritto da: M&E
creta d'inverno
Partenza il: 31/12/2016
Ritorno il: 07/01/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Partenza il 31/12/2016 • Ritorno il 7/1/2017

L’idea di scrivere un diario di viaggio, mi viene in mente ogni volta che torno da un viaggio atipico, per organizzare il quale ho trovato poche informazioni in rete. Ed è il caso di un’insolita meta invernale come Creta. Si tratta tra l’altro di un viaggio organizzato in pochissimo tempo, tre-quattro giorni per l’esattezza. Diciamo che, considerato il poco tempo dedicato all’organizzazione, la riuscita del viaggio è responsabilità dell’esperienza nel fai da te e soprattutto dalle atmosfere cretesi.

Partiamo il 31 dicembre da Roma con l’ottima compagnia, per puntualità ed accoglienza, Aegean Air per Chania con scalo di un’ora Atene (l’inverno vengono soppressi tutti i voli diretti per Creta dall’Italia, soprattutto tutti i voli low cost). La stessa compagnia e lo stesso scalo per il ritorno che però sarà dalla città di Heraklion il 7 gennaio 2017. Abbiamo noleggiato una macchina con la compagnia Time Car. Ci siamo trovati bene anche se non avevamo molta scelta dal momento che dovevamo ritirare la macchina un giorno festivo (il 1 gennaio). Ci siamo affidati al preventivo fatto tramite l’hotel che ci consentiva di ritirare la macchina direttamente in hotel. In realtà cercando in rete l’agenzia Kappa ci aveva fatto un preventivo più basso, sempre con consegna in hotel, ma la risposta è arrivata troppo tardi. Il costo totale del viaggio per due persone è stato: 2.200€ (di cui 800€ di volo molto costoso, ma prenotato 4 giorni prima della partenza). La Grecia la ricordavo più economica in questa stagione, soprattutto i ristoranti e gli hotel (si tratta, ovviamente, di un periodo di bassa stagione).

Guide utilizzate: Lonely Planet, ottima per i consigli di viaggio, per i ristoranti e i locali (per gli hotel meno), anche se chiaramente ideata per un viaggio estivo e la Guida del Touring della Grecia. Gli orari dei siti e dei musei sono quasi sempre corretti, soprattutto sulla Lonely. Quasi tutti i siti e musei in questo periodo chiudono alle ore 15.00.

Itinerario 1° giorno – 31 dicembre: Roma – Atene – Chania

Arriviamo a Chania il 31 dicembre alle 22:20 e per evitare di passare il capodanno con le pratiche del noleggio auto, avevamo deciso di prenotare in anticipo (tramite l’hotel) un taxi (25 €) che ci venisse a prendere e ci portasse direttamente in hotel. E così è stato. Se aggiungiamo che era l’ultimo volo del giorno e che si avvicinava la mezzanotte, tutti hanno contribuito a fare in modo che dopo mezz’ora eravamo in hotel, con i nostri bagagli. L’hotel scelto è il Casa Delfino Hotel & Spa, perché aveva ottime recensioni ed una posizione centrale vicino al porto antico. Il taxi ci lascia eccezionalmente vicino all’hotel, con un piccolo percorso contromano, in quanto questo si trova in zona pedonale. Facciamo un veloce check-in, saliamo a portare i bagagli in stanza (purtroppo non c’è l’ascensore, ma la stanza è al primo piano), che scopriamo essere piuttosto piccola, considerando il prezzo pagato in bassa stagione (120 € a notte) e poi scappiamo in strada dopo aver chiesto consiglio alla receptionist per la scelta di un locale per brindare la mezzanotte. Lei ci consiglia un paio di locali nella zona del porto antico che sono molto trendy. Entriamo al Nama Cocktails, locale alla moda, frequentato da giovani cretesi ben vestiti per il capodanno (soprattutto le donne) ed ordiniamo una bottiglia di prosecco per brindare al nuovo anno al ritmo di musica. Torniamo poi in hotel pronti ad iniziare l’indomani questo viaggio nell’isola di Zeus.

2° giorno – 1 gennaio: Chania – Rethimno – Chania

Ci svegliamo con la pioggia, che purtroppo ci accompagnerà per buona parte di questa vacanza e, dopo un’abbondate colazione, riceviamo in hotel l’incaricato dell’ufficio noleggio auto (Time Car) che ci consegna l’auto (una C1) che abbiamo noleggiato per 6 giorni al costo di 220 € e che riconsegneremo all’aeroporto di Heraklion il 7 gennaio. Considerando la pioggia e la consegna dell’auto, decidiamo di fare un’escursione fuori Chania, sperando di trovare un tempo migliore. Siamo fortunati. Partiamo per Rethimno, che raggiungiamo dopo un’ora circa (64 km) di una meravigliosa litoranea lungo il cui percorso si è affacciato anche il sole. Rethimno si presenta una cittadina (la terza per grandezza a Creta) molto affascinante, con un labirinto di vicoli e viuzze di influenza ottomana, tipica di molte città cretesi. Decidiamo di provare a vedere se la fortezza è aperta e scopriamo, inaspettatamente, che non solo è aperta, ma che l’ingresso è libero. In realtà varcato il portone di ingresso si accede al sito che ospitava l’antica acropoli cittadina e dove si possono ammirare oggi molte rovine, tra cui una chiesa ed una moschea. Ci godiamo il panorama dall’alto delle mura sul mare e decidiamo di approfittare del bel tempo per continuare a passeggiare in centro dove ammiriamo la Fontana Rimondi, del periodo veneziano, con capitelli corinzi e teste di leoni da cui fuoriesce l’acqua, e la Moschea di Nerantzes, chiesa francescana trasformata in moschea nel 1657. Ci incamminiamo verso il porto veneziano e verso il lungomare dove ristoranti turistici si susseguono l’uno all’altro. Ne scegliamo uno a caso, vista l’ora, per fare uno spuntino. Uno Tzatziki ed un purea di fave, accompagnati da due pite. Niente di che, ma serviva una sosta. Una passeggiata sulla spiaggia e poi torniamo al parcheggio. Riprendiamo la macchina e torniamo a Chania dove ancora pioveva. Ci riposiamo un po’ in hotel e poi decidiamo di farci un mini giro in città, considerando che è già buio. Chiediamo prima consiglio alla receptionist per la cena, dal momento che abbiamo la sensazione che molti ristoranti siano chiusi. Ci conferma che essendo il 1 gennaio ci sono pochi ristoranti aperti in città. Tra questi ci consiglia il Salis, lungo il porto. Usciamo. Fa molto freddo, nonostante la temperatura segni oltre i 12°. La pioggia, unita al vento, ci dà la percezione di una temperatura decisamente inferiore. Arriviamo al porto e notiamo che l’Antica Moschea (Hassan Pascha Mosque), simbolo del vecchio porto veneziano, è aperta. La Moschea non è più sede di culto, ma è adibita a spazio espositivo, ed infatti troviamo una mostra di gioielli fatti a mano e di oggetti di culto in legno. Rimandiamo l’uscita più per evitare il freddo che per l’interesse per le mostre. Uscendo, decidiamo di evitare il porto, visto che è molto esposto al vento e quindi passeggiamo tra i vicoli e le viuzze del centro. Incontriamo una quantità spaventosa di negozi, locali e ristoranti chiusi. Pochi turisti, tutti infreddoliti. Entriamo al Salis, un bel ristorante elegante che si affaccia sul porto dove abbiamo mangiato un’ottima cucina greca rivisitata in chiave moderna. Servizio impeccabile, buona carta dei vini. Non costoso rispetto alla qualità. In compagnia del vento e del freddo torniamo in hotel, dove constatiamo spiacevolmente che la stanza non era sufficientemente riscaldata.

3° giorno – 2 gennaio: Chania – Penisola di Akrotiri – Chania

Dopo la colazione, chiediamo alla receptionist dell’Hotel di farci vedere la Spa per decidere quando usufruirne. Scopriamo in realtà che è troppo piccola. Il pezzo forte sarebbe una piscina sulla terrazza che ovviamente in inverno è chiusa. Saliamo comunque sulla terrazza dell’hotel a godere della magnifica vista sui vecchi tetti di Chania e sul porto. Finalmente c’è il sole. Decidiamo quindi di approfittare e di scoprire la città di Chania passeggiando per il porto e tra i vicoli del centro storico. Partiamo con una piacevole passeggiata seguendo le antiche mura del Porto Veneziano sino quasi a raggiungere il faro. Dal porto antico, abbiamo preso una delle stradine di Chania vecchia, di quelle con le belle facciate degli antichi palazzi veneziani e turchi e con gli splendidi cortili dei palazzi. Ammiriamo la splendida cattedrale nell’ampia piazza, il minareto della chiesa di Agios Nikolaos, per tornare alla moschea dei Giannizzeri. Decidiamo di pranzare in una delle taverne consigliate dalla Lonely che il giorno precedente era chiusa, Tamam Restaurant che si è rivelata una gran bella sorpresa, tanto che abbiamo deciso di prenotare anche per la cena. Una bella location, essendo un ex bagno turco. Personale attento e cordiale. Ottimo il riso iraniano e l’agnello in purè di melanzane. Il tempo comincia a peggiorare pertanto torniamo in Hotel a riposarci un po’ e programmiamo l’escursione del pomeriggio. Decidiamo di visitare la vicina penisola di Akrotiri con i monasteri ortodossi di Moni Agia Triada, Moni Gouvernéto. Andiamo prima al Moni Gouvernéto, che è il più distante, a circa mezz’ora da Chania (20 km) costruito nel 1548 in cima ad una stretta gola, più piccolo di Agia Triada ma conserva allo stesso modo un fascino antico e discreto. Moni Agia Triada, fondato nel XVII secolo, è stato uno dei più importanti monasteri di Chania e grazie alla sua grandezza, ospita centinaia di monaci. Da Agia Triada decidiamo di andare a Stavros, famosa perché è stata ambientazione del film Zorbas-Il Greco. I colori del tramonto e l’assenza di altre persone oltre noi rendono questa spiaggia, intorno ad una piscina naturale ai piedi della montagna, particolarmente affascinante. La bella strada del ritorno che costeggia la parte ovest della penisola al tramonto ci propone panorami mozzafiato. Torniamo in hotel. Ci riposiamo un po’. E poi pronti per la cena di nuovo al Tamam Restaurant, che di nuovo non ci delude.

4° giorno – 3 gennaio: Chania – Heraklion

Ci svegliamo e dopo la colazione partiamo per Heraklion, dove soggiorneremo per 4 notti. Decidiamo di non fare soste ed in circa 2 ore arriviamo in Hotel, che questa volta ha un comodissimo parcheggio esterno con accesso dall’ascensore interno. L’hotel scelto ad Heraklion è il GDM Megaron che, nonostante fosse un ottimo 5 stelle, è costato solo 70 € a notte a camera. In un’ottima posizione in centro con magnifica vista sul porto veneziano, ha stanze grandi e silenziose, personale gentilissimo e professionale, una superba colazione con un’offerta molto varia. Ha una piccola SPA con sauna, bagno turco e vasca idromassaggio. Decidiamo di visitare subito il Museo Archeologico, considerando che si trova a circa 200 mt dall’hotel e che chiude alle 15:00. Paghiamo la tariffa invernale (solo 5 €). Purtroppo non ci sono audioguide, pertanto dobbiamo ricostruire l’esposizione dalle nostre guide che però non sono aggiornate rispetto all’ultima ristrutturazione. Il museo, dove è esposta la più importante collezione di arte minoica del mondo, non si può perdere, soprattutto in vista delle visite ai siti dei giorni successivi. Il pomeriggio è dedicato alla visita della città. Percorrendo la via 25-Avgoustou, che dal centro scende verso il mare, appare l’imponente profilo della Fortezza Veneziana. All’altezza della piazza più frequentata di Heraklion ammiriamo la bella Fontana Morosini, edificata durante il periodo veneziano, con i quattro leoni dalla cui bocca zampilla l’acqua. Proseguiamo lungo la via ad ammirare la Loggia Veneziana, che si caratterizza per lo stile tipico ed il bel porticato. La città, contrariamente a Chania, è vivace e molto frequentata, piena di locali e di giovani seduti nei bar a gustare tè, caffè e cioccolate calde (notiamo poco alcol in realtà). Proseguendo verso l’hotel notiamo un tour operator incoming e pensiamo di chiedere informazioni sulla possibilità di prenotare una guida in lingua italiana per visitare il palazzo di Cnosso. L’impiegata inizialmente ci scoraggia per gli alti costi di una visita privata, poi però tenta di chiamare una guida di sua conoscenza la quale decide, essendo la prima richiesta dell’anno, di accettarla proponendo un costo molto basso, perché sia di buon auspicio per le attività del 2017. Ci diamo appuntamento per l’indomani davanti l’ingresso del Palazzo di Cnosso e quindi decidiamo di andare a provare uno dei tanti ristoranti aperti in città che ci incuriosivano. Prenotiamo il ristorante Peskesi, consigliato dalla guida, ma anche da un’attenta e gentile receptionist dell’hotel. Il ristorante offre ricette tipiche cretesi in una location deliziosa in pieno centro. Ottima carta dei vini, portate abbondanti e ben cucinate, ottimo il maiale ed il kedadavos, carne a cottura lenta con purea di legumi. Credo il miglior ristorante a Creta, tanto che abbiamo deciso di tornarci prima di andare via.

5° giorno – 4 gennaio: Heraklion – Cnosso

Dopo la colazione in hotel, ottima per qualità e varietà, prendiamo la macchina e ci dirigiamo a Cnosso, il più importante sito archeologico dell’età del bronzo di Creta, che si trova ad una decina di minuti dal centro. Lì ci incontriamo con la nostra guida Filia (filia.chrissou@gmail.com, tel. +30 6974835673) che si rivela molto preparata e parlante un ottimo italiano, oltre che molto gentile e disponibile (la durata della visita è andata ben oltre il tempo pattuito). Con lei scopriamo questa culla dell’avanzata civiltà minoica (meravigliose le decorazioni delle stanze). Affascinanti i grandi cortili e le maestose scalinate fino a giungere alla sala del trono di Minosse e agli appartamenti reali, impreziositi da famosi affreschi. Terminiamo la visita all’ora del pranzo e decidiamo di approfittare della bella giornata per fare una gita nella zona Est di Heraklion. Dopo aver fatto una breve sosta a Limenas Chersonisos, dove ci attende una spettrale ma suggestiva cittadina affacciata sul mare, proseguiamo per Malia, divisa in due dalla strada principale. Decidiamo di fare una passeggiata nella città vecchia che le guide consigliano di vedere. E’ un pittoresco villaggio greco con le casette bianche dalle finestre azzurre e fiori colorati. E’ piacevole, ma davvero molto piccola. Riprendiamo la macchina e partiamo per raggiungere la splendida Agios Nikolaos, capoluogo della regione di Lasithi. Probabilmente, come le guide suggeriscono, l’estate sarà una località molto affollata, considerando anche le belle spiagge nei dintorni, che noi però non abbiamo raggiunto. Vista d’inverno, è un posto incantevole che vale la pena di visitare. Passeggiamo lungo il lago Vouolismeni, questo laghetto di acqua dolce che si trova al centro del paese a pochi metri dal mare (un varco consente alle piccole barche di entrare nel laghetto) dove tutto intorno si trovano locali e taberne. C’è davvero poca gente in strada. Lo scenario è davvero suggestivo. All’arrivo del buio decidiamo di tornare ad Heraklion, soddisfatti per questa giornata davvero ricca di scoperte. Torniamo in hotel, non prima di aver prenotato il ristorante designato per la sera, ovvero quello che Tripadvisor definisce il miglior ristorante di Heraklion, ovvero l’Erganos, un po’ fuori il centro che, secondo noi, si rivelerà piuttosto sopravvalutato. Personale gentile e disponibile, locale carino, ma piatti non eccezionali. Noi abbiamo mangiato piatti a base di carne di maiale, tra l’altro per niente tenera.

6° giorno – 5 gennaio: Heraklion – Gortyna – Festo – Matala – Heraklion

Nonostante la previsione di una giornata piovosa, decidiamo di esplorare i siti archeologici più importanti che si trovano a sud di Heraklion, fin quasi le coste meridionali di Creta. In tutta Creta i siti turistici l’inverno hanno un orario ridotto (chiudono alle 15:00) ed una tariffa ridotta (varia a seconda del sito). Cominciamo da Gortyna, a 46 km a sud di Heraklio. E’ il sito più grande di Creta (circa un chilometro quadrato), anche se non è tutto visitabile. Il sito è diviso in due parti dalla strada carrabile. Nel periodo in cui siamo stati noi era visitabile solo la parte settentrionale, dove c’è il parcheggio e il cancello di ingresso. Non abbiamo potuto visitare i templi, i bagni e le altre costruzioni romane più importanti perché situate nella parte chiusa. Paghiamo l’ingresso (sempre tariffa invernale: 3 €) e, nonostante la pioggia, ci attrezziamo con gli ombrelli, ed entriamo nell’area recintata dove visitiamo la Chiesa paleocristiana di Agios Titos del IV secolo, lo splendido Odeion (teatro romano del I secolo a.c.) e l’attrattiva principale di Gortina, ovvero il Codice di Gortina, il primo codice di diritto del mondo greco. Uno sguardo all’antico platano che secondo la leggenda sarebbe stato il nido d’amore tra Zeus ed Europa, e, disturbati dalla pioggia che non accenna a diminuire decidiamo di proseguire per Festo, visto che l’area a nord della strada ci dicono che non è visitabile. Arrivati a Festo, non riusciamo neanche a scendere dalla macchina per la pioggia incessante. Dobbiamo attendere e come noi altri pochi turisti (due coppie che avevamo incontrato al sito di Gortyna). Dopo almeno una mezz’ora decidiamo di rischiare. Ma dopo aver pagato gli ingressi, un acquazzone ci costringe a ripararci nel locale del sito. Incerti sul da farsi (sembra davvero impossibile visitare il sito), in un momento di minore potenza della pioggia, coraggiosamente ci incamminiamo. La struttura del palazzo è simile a Cnosso, ma appare molto diverso dall’altro, soprattutto perché inalterato da interventi di ricostruzione. Camminiamo tra le rovine solitarie e misteriose sotto la pioggia incessante. Riusciamo a visitare il Cortile superiore, l’area teatrale, la facciata del primo palazzo, la grande scalinata e i magazzini. La nostra veloce visita non può però saltare il Megaron della Regina ed il Megaron del Re. Soddisfatti ma fradici, decidiamo di ripararci in macchina, nella speranza che il tempo migliori. Avevamo scelto come ultima tappa del giorno Matala, sulla costa sud a circa 11 km da Festo. La leggenda vuole che sia il luogo in cui Zeus ha rapito Europa, ma il motivo per cui tutti la conoscono è perché tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni’70 questo piccolo villaggio fu colonizzato dagli hippies, alcuni anche famosi (Cat Stevens e Joni Mitchell), che vivevano all’interno delle suggestive grotte visibili nelle pareti rocciose che si affacciano sulla baia. Sarà la pioggia o l’inverno, ma a noi Matala sembra solo una località abbandonata. Entriamo in un locale, dove una nostalgica coppia di hippies sta mangiando e facciamo uno spuntino in attesa che la pioggia decida di smettere di torturarci. Ma niente. Alla fine cediamo e torniamo ad Heraklion. La sera ceniamo in un ristorante di quelli consigliato dalla nostra receptionist preferita, ovvero Ippokambos. Finalmente una taverna a base di pesce dove abbiamo mangiato una squisita zuppa di cernia che era il piatto del giorno ed era strepitosa. Menù assortito con molte specialità di pesce e verdure. Buon vino della casa. Molto economico.

7° giorno – 6 gennaio: Heraklion

E’ l’ultimo giorno completo che stiamo a Creta. Abbiamo visto quasi tutto quello che volevamo vedere. In alcuni momenti anche con le difficoltà meteorologiche, pertanto pensiamo che ci meritiamo una giornata di relax. Ancora pioggia tra l’altro, per cui dopo la colazione torniamo in camera e ci rilassiamo a leggere. Approfittando della tregua che ci dà la pioggia, usciamo per il pranzo e decidiamo di tornare all’Ippokambos per un piccolo spuntino a base di pesce. Due passi al porto ad ammirare la fortezza nel suo splendore con le onde che si infrangono sugli scogli, ci godiamo un po’ di sole e poi torniamo in hotel dove abbiamo prenotato la SPA per il pomeriggio. Per soli 20 Euro abbiamo fruito in esclusiva della sauna, del bagno turco e della vasca idromassaggio senza limiti di tempo. Questa giornata tra relax e passeggiate in centro si conclude in quello che secondo noi è stato il ristorante migliore a Creta: Peskesi, che ancora una volta non ci delude.

8° giorno – 7 gennaio: Heraklion – Roma

Dopo la prima colazione prendiamo la macchina che dobbiamo lasciare all’aeroporto di Heraklion, come da accordi con l’agenzia di Rent Car, e torniamo in Italia, con uno scalo ad Atene. Da questa insolita questa Creta invernale, torniamo in Italia nella convinzione di doverci tornare. Magari a goderci le belle e famose spiagge.



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