Creta e la geografia del cuore

La quantità di suggestioni, di sensazioni e di fragranze che Creta riesce a donare sono assolutamente uniche. La sua straordinaria e semplice bellezza ci appare attraverso la sua vegetazione, i suoi immensi uliveti e il suo impareggiabile mare. Tutto ciò, unitamente alla gentilezza dei suoi abitanti non può non farci innamorare di quest’isola...
Scritto da: fedina
creta e la geografia del cuore
Partenza il: 21/09/2012
Ritorno il: 02/10/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
“Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati” (R. Kapuscinski).

Ci sono luoghi che ti entrano subito nel cuore, per Creta è stato così: amore a prima vista. Preciso, amore a prima vista perché arrivando di sera (e non vedendo niente), l’impatto non è stato dei migliori; una volta alla guida della macchina presa a noleggio con destinazione Kato Stalos, fiduciosi nel nostro navigatore, ci siamo invece persi sui monti finendo prarticamente in una discarica abusiva. Quindi, in condizioni di: buio pesto, assenza di cartelli, nessuna anima viva a cui chiedere informazioni, burroni, precipizi e navigatore che continuava a dare informazioni contrastanti invitandoci a saltare dalla scarpata, sono passata dalla disperazione alla rassegnazione in meno di un nanosecondo, ed ho verbalizzato le seguenti parole: ”va bene, dormiamo qui in macchina e poi ripartiamo all’alba”, sperando che con il beneficio della luce, avremmo potuto incontrare qualcuno cui poter chiedere informazioni. Poi però, il mio compagno, che per fortuna è dotato del senso dell’orientamento a me geneticamente negato è riuscito a ritrovare la strada principale, conducendomi all’Hotel dopo la mezzanotte. Non vedendoci arrivare il gestore aveva cercato di chiamare casa nostra, dove ovviamente a quell’ora non rispondeva nessuno perchè noi eravamo già in discarica a Creta.

Dopo la brutta esperienza, è bastata la luce del sole all’indomani per capire che quest’isola mi avrebbe legata a sè più di molti altri luoghi al mondo.

Creta è un luogo dove il mare profuma di mare (da quando ero bambina non sentivo più quell’odore), che ha paesaggi montani e gole profonde, che ha deliziose cittadine come Chania e Rethymnon, che ha quattromila anni di storia, che ha un clima eccezionale, abitanti gentili ed una cucina golosa. Qualcuno obbietterà che le isole greche sono tutte così, forse, ma Creta per me è stata la prima.

Veniamo all’itinerario: disponendo di 10 giorni ci siamo concentrati sulla parte ovest dell’isola con un giro ad anello lungo la costa che è cominciato e si è concluso a Chania. Il tratto sulla costa Sud, da Sougia a Hora Sfakion lo abbiamo percorso in traghetto, caricando la macchina sul ferry, poichè le montagne arrivano a picco sul mare e non ci sono strade dirette tra i paesini della costa, obbligando i viaggiatori automuniti a tornare sulla costa nord e poi a ridiscendere. Non abbiamo corso troppo, il fisico reclamava riposo, ci siamo concessi diversi momenti di relax in spiaggia e lunghi bagni in mare. Le strade, ad eccezione dello sterrato per Balos, non sono poi così male, si percorrono diversi tornanti ma basta solo ridurre la velocità. Dopo la prima sera e la visita alla discarica abbiamo liquidato il navigatore, affidandoci esclusivamente ad una cartina neanche troppo dettagliata ed ai cartelli stradali, solitamente con le scritte nei due alfabeti greco e latino. Purtroppo, spesso i cartelli con le scritte in caratteri latini (quindi destinati ai turisti) sono imbrattati, il che penalizza chi, come noi, non ha compiuto studi classici.

Ecco le tappe:

Chania, Kato Stalos, Falàssarna, Balos, Sfinari, Elafonissi, Paleochora, Sougia, Hora Sfakion, Frangokastelo, Plakiàs, Preveli, Rethymnon.

Chania (si pronuncia Hania) che troverete indicata anche come Xania e che i Veneziani, ai quali appartenne chiamavano La Canea. Scoraggiati da quanto avevamo letto sulle difficoltà di parcheggio a Chania, abbiamo preferito raggiungere il centro cittadino con il comodo autobus pubblico che ogni 30 minuti collega la città a Kato Stalos (e gli altri villaggi sulla costa) al costo di 1,60 €. I biglietti possono essere acquistati anche a bordo oltre che nei vari negozzietti in prossimità delle fermate. Si scende alla Stazione Centrale, circondata da molti localini economici dove mangiare qualcosa di veloce. Dalla stazione si arriva comodamente ai principali punti di interesse.

Chania è una cittadina semplicemente deliziosa, ordinata, pulita (non una foglia in terra), silenziosa perchè nelle strette stradine del centro le auto non possono circolare. Ha il sapore ancora abbastanza intatto di una vecchia città cretese e della sua storia, mostrando i segni delle varie dominazioni che nei secoli si sono succedute: romana, veneziana e turca fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale di cui fortunamente grazie ad importanti opere di restauro non rimangono molti segni.

La città vecchia dà il suo meglio nel quartiere di Topànas, un incatevole dedalo di viuzze bordate di case pittoresche, con balconi fioriti, negozzietti interessanti con articoli artigianali originali, ottimi per fare qualche acquisto diverso dai soliti souvenir.

Bella anche se inevitabilmente molto turistica la zona del Porto Veneziano, con la cupola della moschea spesso sede di mostre temporanee e il suo Faro che si può raggiungere a piedi e da lì scattare qualche foto panormaica. Sul porto è tutto un susseguirsi di locali dove mangiare o bere qualcosa, l’atmosfera è rilassata ed è sicuramente piacevole sedersi ad uno dei tavoli a ridosso del mare. Noi abbiamo preferito spingerci un poco più all’interno dove comunque l’offerta eno-gastronomica non manca.

I quartieri di Kastèli, Chiones e Splàntzia occupano la zona est del porto, sono particolari ma meno allettanti della città vecchia. Rimane molto da restaurare e si incontrano veri e propri ruderi in stato collabente.

Bellissima e originale la chiesa ortodossa di San Nicola nel quartiere Splàntzia, che presenta su un lato un campanile e sull’altro un minareto. Particolari gli interni, con i suoi lampari giganteschi e ricchissimi. Non è possibile fotografare, ma si può assistere alla funzione religiosa. Sulla stessa piazza sorge la chiesa di San Rocco in stile rinascimentale e si trovano inoltre alcuni locali interessanti frequentati quasi esclusivamente da gente del posto che gioca a Tavli, un gioco da tavolo molto simile al Backgammon, popolarissimo in tutta la Grecia.

Trattandosi di sabato pomeriggio non ci è stato possibile visitare il Mercato Coperto, anche se dall’esterno non ci è sembrato così caratteristico.

Kato Stalos

Stalos non è che un tratto della strada litoranea che collega Chania alla estremità occidentale dell’isola, un lungo ghetto riminesco senza soluzione di continuo che include anche Agia marina e Kissamos Kasteli. Abbiamo scelto di fermarci qui le prime due notti perchè rappresentava una soluzione comoda all’aeroporto di arrivo ed anche alla visita di Chania. Ad eccezione del mare che qui però non dà il meglio rispetto ad altre zone dell’isola non c’è molto altro.

Falàssarna

Falàssarna è facilmente raggiungibile dalle località del nord attraverso la New National Road che qui termina. Il colpo d’occhio scendendo dalle colline è stupendo e l’ampia spiaggia con le poche costruzioni (se si escludono le numerose serre) dà un’idea di uno sfruttamento ancora contenuto di questa area. I colori del mare sono bellissimi, ci sono onde poderose in cui è divertente tuffarsi e a fine Settembre troviamo poca gente, quasi nessuno rimane con noi fino a sera ad ammirare il tramonto che da qui è veramente memorabile. A Falàssarna non esiste un vero centro, ma solo qualche taverna che oltre al vitto offre anche stanze per dormire ed alcune pensioni; non ci sono banche lo sportello bancomat più vicino si trova a Plàtanos.

Balos

Decidiamo di raggiungere Balos da Falàssarna percorrendo il temibile e famigerato sterrato di 8 km. Balos è considerata una riserva naturale, pertanto si paga un biglietto di ingresso di 1 € a persona. La strada è effettivamente difficile, in particolare alcune salite con il terrreno molto sconnesso e lo strapiombo laterale. In alcuni punti la nostra Matiz sembrava non potercela fare, costringendoci a mettere la prima. Per fortuna la mia paura è stata in parte attenuata dai paesaggi bellisimi e dalle centinaia di caprette che indomite spuntavano da ogni dove. Confesso però, che ad un certo punto sono scesa e me la sono fatta a piedi laciando al mio temerario compagno l’arduo compito di portare avanti il mezzo. Faticosamente, dopo circa 8 km si arriva ad un parcheggio dove lasciare l’auto per affrontare poi altri 2 km a piedi (rigorosamente con scarpe chiuse- no infradito!). Per chi lo desidera ci sono i Donky-taxi a disposizione, simpatici e docili asinelli, impiegati per il trasporto umano. All’arrivo, la visione che si apre è fra le più spettacolari che mi sia mai capitato di vedere. Credo di essere stata colpita dalla sindrome di Stendhal, qualche istante di incredulità, un sorriso da paradiso perduto e poi è partito il raptus delle foto.

Balos è una lingua di sabbia bianchissima lambita da un mare che riflette tutte le tonalità del turchese, insomma niente da invidiare alle Maldive. Arrivare il mattino presto consente di ammirare questo luogo nelle condizioni migliori: poca gente, silenzio ed una sensazione di beatitudine per il semplice fatto di trovarsi qui. Parte della spiaggia è attrezzata con lettini e ombrelloni e c’è anche una cantina municipalizzata dove mangiare piatti veloci a prezzi economici, doccie e wc liberi.

Balos può essere raggiunta anche tramite un’escursione con la nave, che arriva poco dopo mezzogiorno e consente una sosta di un paio d’ore. Il quantitativo di persone che scende dalla nave è impressionante (sembrava lo sbarco in Normandia) e toglie un po’ di poesia al luogo.

Elafonissi

Lasciamo a malincuore la nostra stanza a Falàssarna per dirigerci a Elafonissi. Affrontiamo una stradina di montagna tra pietraie e scogliere a picco sul mare. Lungo il tragitto sostiamo a Sfinari, un piccolo e placido centro con una lunga spiaggia di ciottoli che ricordiamo soprattutto per il suo mare agitato. Si prosegue lungo la stradina tortuosa, attraversando paesini completamente disabitati di cui ormai rimane soltanto il nome sulla cartina, sino a giungere alla meravigliosa spiaggia di Elafonissi. La spiaggia in realtà non è più rosa, come decantato dalle guide più in uso, ad eccezione di qualche piccolo tratto sulla battigia dove l’infrangersi dell’onda accumula i granelli rossi, resti di corallo e conchiglie. La laguna è indiscutibilmente molto bella, peccato per i troppi ombrelloni e per il forte vento. Proprio di fronte c’è un isolotto a macchia mediterranea, facilmente raggiungibile a guado. Io ho preferito la spiaggia dell’isolotto che dà sul mare aperto, dove è possibile fare il bagno in un mare la cui profondità consente di immergersi oltre l’altezza di caviglia. Scogli neri, alberi mediterranei, silenzio nonostante l’affollamento, insomma un vero paradiso che qui mi ricorda alcuni scorci di Mauritius. Se si pernotta in uno dei pochi alloggi nelle vicinanze, la sera il luogo si spopola completamente e sembra di essere nel deserto.

Paleochora

Per raggiungere Paleochora da Elafonisi occorre ritornare verso l’interno fino ad Elos e poi ripiegare nuovamente verso la costa. Esisterebbe anche un percorso più breve, via Vouta, ma tutti c’è l’hanno fortemente sconsigliato. Paleochora è un centro turistico molto frequentato (l’unica stazione balneare aperta tutto l’anno). Si trovano molti locali per turisti e attività commerciali, non eravamo più abituati dopo l’isolamento di Falàssarna ed Elafonisi, e ne approfittiamo per fare rifornimenti di frutta, denaro e benzina. La sera tutto il corso principale ed il lungo mare sul porto diventano pedonali e si animano moltissimo. Il paese offre anche qualche memoria storica ma poco è rimasto della fortezza costruita dai Veneziani (Castel Selino) con bella vista sul mare e, tra i suoi resti, una piantagione spontanea di origano. Trattandosi di una penisola, Paleochora ha due spiagge, una di ciottoli più piccola, tranquilla e riparata, bagnata da acque limpide abitate da piccoli pesci colorati che mordicchiano i piedi dei bagnanti. Sull’altra sponda, troviamo una seconda spiaggia lunga e sabbiosa, generalmente molto affollata.

Sougia

Da Paleochora raggiungiamo Sougia (si pronuncia Sùsgia) attraverso una strada tutta tornanti lunga 30 Km fiancheggiata da borghi d’altri tempi. Il paese è molto piccolo, letteralmente due strade in croce, interamente dedite al turismo. Le sistemazioni sono quasi tutte molto semplici, ma a ripagare il turista per l’assenza di lussi e fronzoli, c’è una lunga spiaggia riparata dal vento ed un mare calmo e caldo, La parte ovest della spiaggia è occupata da naturisti. L’atmosfera è particolarmente rilassata ed anche molto freak, i nostri vicini di stanza a piano terra dormivano con le porte aperte, la notte è silenziosa ed ha una temperatura eccezionale. Avevo deciso di pernottare a Sougia così da utilizzarla come base per visitare le vicine Gole di Sammaria. Purtroppo, scopriamo che a fine Settembre il collegamento tramite Bus con Omalos non è più giornaliero ma di sole tre volte la settimana e quindi il nostro progetto di percorrere le gole all’indomani salta. Dopo una rapida consultazione decidiamo di ripiegare sulle Gole di Agia Irini, il cui percorso inizia a 12 Km da Sougia, più brevi, meno note e di conseguenza meno frequentate.

Gole di Agia irini

Dopo aver trascorso la notte a Sougia, prendiamo il bus delle 7.00 che in breve tempo ci porta all’ingresso delle gole. qui c’è un piccolo punto di ristoro dove è possibile fare una colazione semplice. A quell’ora è abbastanza freddo e si rendono necessari dei capi caldi ed una giacca antivento. Paghiamo un biglietto d’ingresso di 2 €; insieme a noi partono altre cinque persone che non ritroveremo più. Queste gole sono meno famose e quindi quasi snobbate dai turisti, pertanto si possono percorrere in quasi completa solitudine. A.mano a mano che si avanza e che ci si avvicina alle ore centrali della giornata la temperatura diviene progressivamente più mite ma mai afosa. Incontriamo molte capre, la foresta accompagna il sentiero e l’aria è profumata da piante spontanee di salvia, origano ed eucalipti. Il percorso di 7 Km è mediamente impegnativo ed in alcuni punti il passaggio è davvero stretto. Il sentiero è ben segnalato, ad ogni chilometro ci sono bagni pubblici e qualche panca. Alla fine, troviamo più difficile il tratto di strada di 5 km che, terminate le gole, dobbiamo percorrere per ritornare a Sougia: era mezzogiorno, eravamo sotto il sole e non c’era alcuna indicazione. Alle 14.00 arriviamo finalmente a Sougia e ci tuffiamo subito in mare per un bagno ristoratore.

Frangokastelo

Passiamo velocemente da Hora Sfakion che non ci colpisce e in brevissimo tempo raggiungiamo Frangokastelo. Viene detto anche il castello degli spiriti perché si narra che a primavera sia possibile vedere le sagome di soldati greci che nel 1800 combattevano contro i Turchi. Il castello si trova su una strada abbastanza anonima fiancheggiata da case vacanza, la prospettiva migliore per ammirarlo e fotografarlo è …dal mare. Si trova infatti sulla lunga spiaggia di Orthi Amnos, bagnata da acque trasparenti e realmente tiepide (evenienza assai infrequente a Creta).

Plàkias

Decidiamo di fermarci a Plakias perché consente di raggiungere comodamente Preveli. Il centro di Plàkias non ci ha entusiasmato: edilizia anni ’70, molte attività commerciali dedite al turismo ma nulla di caratteristico. La spiaggia del paese è abbastanza insignificante, inoltre qui abbiamo trovato un vento fortissimo. Molto meglio la spiaggia di Souda che si trova appena più a ovest, dove un piccolo corso d’acqua circondato da vegetazione subtropicale e popolato da papere sfocia in mare, dando un piccolo anticipo di quella che è la più famosa spiaggia di Preveli. Da non trascurare nemmeno Damnoni Beach, a est del paese: spiaggia di sassi, acque limpide ed almeno tre taverne dove poter mangiare bene.

Prèveli

Sulla strada per Preveli è d’obbligo fare tappa ai due omonimi monasteri. Il primo che si incontra è il più antico (Kato Moni Preveli), ormai abbandonato e non visitabile, non per questo meno suggestivo, anzi. Il secondo monastero è il Pisso Moni Prèveli ed è invece tuttora in attività, in posizione panoramica sul mare e circondato da un bel giardino. Per il resto non c’è molto altro da vedere. Da qui superiamo il Monumento ai caduti ed in brevissimo tempo arriviamo al parcheggio della famosa spiaggia denominata Palm Beach. Sarebbe previsto un pagamento di 2 €, ma è il 30 Settembre ed il parcheggio è incustodito, quindi gratis. Dal parcheggio si prende poi una lunga scalinata che porta alla spiaggia, che io incoscientemente ho affrontato in infradito. Dopo l’esperienza consiglio caldamente di indossare calzature chiuse e comode. Dall’alto la vista è spettacolare, con il fiume che zigzagando arriva al mare circondato da una piantagione di palme. Fortunatamente, queste stesse palme si sono riprese dopo il rovinoso incendio del 2010 che aveva messo a dura prova l’ecosistema di questa bellissima zona di Creta. Alcune mostrano ancora il tronco annerito ed altre non c’è l’hanno fatta, ma nel complesso la ricrescita, in soli due anni, è stata sorprendente. Attorno al fiume vive un gruppetto di grosse oche abbastanza indisponenti e qualche piccola tartaruga. E’ gradevole passeggiare nella piantagione che costeggia il fiume, percorrendo la gola verso l’interno. La spiaggia di Palm beach non è attrezzata, anche perché l’ombra è offerta gratuitamente dalle palme, inoltre in mare ci sono piccoli pesci dispettosi “similpiraña” che beccano i piedi impedendo di appoggiarli al suolo. Attraverso un sentiero che scollina verso est si raggiunge la spiaggia di Preveli, acque trasparentissime e scenari paradisiaci: vale una visita.

Rethymnon

E’ una città molto graziosa, vivace e giovane anche perché qui hanno sede le facoltà umanistiche dell’Università di Creta ( gli studenti delle facoltà tecniche e scientifiche sono invece più sfortunati perché devono studiare a Iraklio). Passeggiare sul Porto veneziano e perdersi nelle viuzze dei quartieri antichi è una piacevole esperienza. Inoltre non mancano le occasioni di shopping: ci sono infatti moltissimi negozi artigianali che tra i soliti souvenir offrono anche qualche oggetto più interessante. Oltre il Porto Veneziano sorge la Fortezza (ingresso 4 €), anch’essa costruita ai tempi della Serenissima. L’interno è abbastanza esteso e offre una bella vista sul mare oltre al teatro, la moschea, e anche la chiesetta. Usciti dalla fortezza le altre attrazioni turistiche sono: la Loggia Veneziana, visitabile gratuitamente perché ormai divenuta il negozio dell’attiguo museo, la fontana Raimondi (vero punto di ritrovo in città anche se si rischia di passarci davanti senza notarla) e la moschea Neradze, in origine chiesa cattolica.

Informazioni pratiche

Noleggio auto da Europeocars, trovato e contattato via web. Sembra molto conosciuto dagli italiani e del resto i prezzi sono molto concorrenziali. Abbiamo speso 164 € per 10 giorni comprensivi di copertura assicurativa Kasko. Ci è stata fornita una Yundai Matiz rossa, con i freni un po’ cigolanti ma per noi andava benissimo. Un incaricato dell’autonoleggio ci attendeva agli arrivi in aeroporto con il mio nome su un cartello insieme a quello di molti altri che erano sul nostro stesso volo. Rapidissimi nel disbrigo delle formalità, pagamento rigorosamente in contanti e consegna dell’auto con bottiglia di vino cretese e mappa dell’isola in omaggio. Al momento della riconsegna non hanno nemmeno controllato eventuali danni. Consigliatissimo.Pagamenti: a meno che intediate soggiornare in alberghi internazionli o strutture di lusso, lasciate pure a casa la carta di credito. Per noi, non è mai stato possibile utilizzarla, nemmeno per il noleggio auto. Abbiamo sempre e solo pagato in contanti, gli sportelli bancomat da cui prelevare sono abbastanza diffusi nelle zone turistiche, fatta eccezione per alcune spiagge della costa Sud come Elafonisi e Sougia e ovviamente i piccoli villaggi dell’interno. I prezzi nonostante l’IVA al 23% continuano ad essere vantaggiosi per noi Italiani. Solo il prezzo della benzina è abbastanza elevato, oscillando dai 1790 ai 1899 al lt.Traghetto da Sougia ad Hora Sfakion: 7,5 € a persona e 29 € per le auto piccole.

Cucina

Ottima sempre ed a prezzi contenuti. Non si può non notare la sproporzione dei prezzi dei piatti a a base di pesce (che qui dovrebbero farla da padrone) e quelli invece di carne e verdure sempre molto convenienti. Raki (la locale acquavite) come se piovesse.

Le birre locali sono tutte Pils: Mythos, Fix e Alfa, quest’ultima anche alla spina.

Dove abbiamo mangiato a Chania:

Time out. è una specia di fast food greco vicino alla stazione dei pullman, frequentatissimo da cretesi e da turisti. Ottimi gyros e insalate greche a prezzi convenientissimi.Taverna Moutoupaki, l’indirizzo è “Porto 60”, ma detta così non è di grande aiuto. Ci si arriva dal porto veneziano andando verso l’interno, in una strada romantica sotto un pergolato che a Settembre era pieno di grappoli d’uva. Servizio cortese, piatti e prezzi nella media, ottima location.

A Kato Stalos: (segnalo locali per la colazione)

Caffè Piazza, Main Street: offre abbondanti colazioni a prezzi convenienti. Servizio molto cortese, ma niente di caratteristico.Grandma’s Corner, Main street: piccolo locale con pannetteria e ottima produzione di dolci e Cheese cake.

A Falàssarna:

Taverna Vassillis, un vero must se si viene da queste parti, frequentata anche da molta gente del posto è immersa in un bel giardino, la taverna offre piatti freschissimi della tradizione cretese con poca spesa (cena per due a 17 € ).

Taverna Adam, offre piatti preparati con cura come: le sarde al forno ed i ravioli ripieni di spinaci. Sempre molto frequentata e non a caso.

A Elafonissi:

Taverna Panorama: ottima Moussaka, verdure ripiene e soprattutto il memorabile yogurt , i prezzi sono un po’più alti della media ma inevitabilmente qui si paga la vista mare.

A Paleochora:

The Third Eye: Vanta di essere l’unico vero ristorante vegetariano di Creta con ottime specialità greche ed internazionali. Servizio veloce e cortese, clientela variegata e prezzi decisamente convenienti. Mangiato benissimo spendendo 17 € in due. Caffe Votalo (sul lungomare all’inizio della spiaggia di ciottoli), offre ottime prime colazioni complete e ricche in un ambiente tipico con vista mare.

A Sougia:

Rebetiko. Noto ristorante sul corso principale. L’ambiente è molto gradevole, si suona musica locale, servizio molto cortese e buoni piatti tradizionali. E’ molto frequentato e per pura fortuna troviamo l’ultimo tavolo libero.Polyphemos, sul corso principale, dietro la caserma di polizia. Mangiamo Dolmades, involtini di riso avvolti in foglie di vite. Ottimi ed economici piatti del giorno.Caffe Lotos, per gustare abbondanti prime colazioni con vista mare.

A Plàkias:

Tasomanolis: è una famosa taverna di pesce, ristrutturata di recente e con arredi che riprendono il mondo della pesca. L’ambiente è gradevole ma abbiamo pagato quattro pascetti alla griglia 35 €.To Xehoristo: E’ una sorta di fast food greco specializzato in grigliate, ambiente autentico nonostante le foto delle pietanze esposte all’esterno. I piatti di carne sono ricchi ed estremamente convenienti. Ostraco caffe: locale che offre ricche prime colazioni, aperitivi e dopocena con vista mare.

A Rèthymnon:

Stella’s Kitchen: un piccolo ambiente molto particolare, adorno di ninnoli provenienti da molti luoghi diversi, inviati alla proprietaria dagli ospiti dell’attigua pensione. Buona scelta di prime colazioni in un ambiente originale ed autentico.

Pernottamenti

Abbiamo sempre alloggiato presso degli affitta-camere trovati direttemante sul posto in pochi minuti, tranne le prime due notti prenotate dall’Italia, poichè avevamo previsto di arrivare la sera tardi. I prezzi si intendono a stanza, tutte con bagno privato e aria condizionata (di cui non abbiamo mai avvertito la necessità).

Kato Stalos: Hotel AniKo, Main Street 73. Prenotato con Booking, costo 27 € a notte con diritto di cancellazione gratuita, altrimenti costava 22 €. E’ un piccolo albergo a gestione famigliare, immerso in un giardino strabordante di Bouganville e fiori d’arancio profumatissimi che arrivano fin sul balcone. La proprietaria è ormai nota per la sua accoglienza garbata e gentile, non manca mai di offrire una spremuta e qualche dolcetto ai suoi ospiti. L’hotel si trova a 200 metri dalla lunga spiaggia di Stalos, alla fermata del bus per/da Chania ed al CTS (Crete Tourist Information). L’edificio non si vede dalla strada principale e per trovarlo è stato necessario chiedere (2 volte). Stanze molto spaziose con angolo cottura e frigorifero, Wi-Fi gratuito. Ambiente semplice, pulito, decoroso, caldo e confortevole. Anche solo il profumo dei fiori vale la cifra spesa. Alla partenza paghiamo al nonno, comunicando in un internazionale linguaggio dei gesti, perchè i titolari erano assenti.

Falàssarna: stanza presso la Taverna Adam, con vista sulla bella spiaggia di Big beach, costo 35 € a notte. La stanza migliore in cui abbiamo dormito: nuova, molto spaziosa, mobili in legno massicio con un fascino antico, biancheria nuova profumata e immacolata, Wi-fi gratuito. La proprietaria parla un discreto inglese e gestisce anche l’omonima Taverna, molto frequentata.

Elafonissi: stanza presso la Taverna Panorama, con vista sulla superba spiaggia di Elafonissi, costo 40 € a notte. Stanza modesta ma pulita, inserita in un gradevole contesto con molti fiori, piante grasse gigantesche, una colonia felina un po’ affamata ed una vista spettacolare.

Paleochora, affittacamere “Margarita”, situata alla fine del corso principale, ai piedi della fortezza, costo 40 € a notte. Diciamo che lei a trovato noi, in quanto appena arrivati in Paese ci siamo fermati un attimo per capire come muoverci e lì il proprietario ci ha avvicinati offrendoci la sistemzione. Si tratta di una stanza un po’ anonima ma pulita, comoda a tutto, con parcheggio privato e Wi-Fi gratuito. Sicuramente a Paleochora è possibile trovare qualcosa di analogo ad un prezzo inferiore, noi abbiamo cercato di guadagnare sul tempo.

Sougia, arrivando nel tardo pomeriggio le sistemzioni suggerici dalla Routard erano già tutte al completo, così abbiamo ripiegato sulla stanza di “Ririnka”, le uniche disponibili direttamente sul mare, costo 35 € a notte. Probabilmente la sistemzione peggiore del nostro viaggio, in stanza non c’è lo spazio per aprire i bagagli, il bagno è inaffrontabile tanto è piccolo e vetusto, lo scarico della “doccia” è intasato, un solo piccolissimo asciugamano liso a disposizione, le lenzuola sono macchiate e gli interrutori sono luridi e appiccicosi e fa un po’ schifo toccarli. L’esterno migliora, abbiamo un divanetto incorniciato dalle Bouganville praticamente in spiaggia. La signora che lo gestisce è ormai anziana e sola e probabilmente fa quello che può con quello che ha e questo pensiero ci ha reso il tutto più accettabile.

Plakias: stanza da Gio-Ma, a fianco di Christos (che per l’affitto delle stanze aveva già chiuso la stagione). E’ direttamente sul mare, costo 25 € a notte, stanza essenziale, decorosa e pulita, con balcone vista mare e cortile dell’omonima taverna. Wi-Fi gratuito. La notte è calda perchè si trova sopra la cucina della taverna ma a fine Settembre andava comunque bene. Nulla di più.

In conclusione

La quantità di suggestioni, di sensazioni e di fragranze che Creta riesce a donare sono assolutamente uniche. La sua straordinaria e semplice bellezza ci appare attraverso la sua vegetazione, i suoi immensi uliveti (fra i più antichi del Mediterraneo come mi hanno insegnato i libri di Tabucchi) ed il suo impareggiabile mare, assolutamente splendido lungo la costa meridionale. Tutto ciò, unitamente alla gentilezza dei suoi abitanti non può non farci innamorare di quest’ isola e far entrare Creta a pieno titolo tra i luoghi della geografia del cuore.



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