Tre giorni a Cracovia

Tra draghi, pierogi e nostalgiche melodie nell'incantevole città
Scritto da: Dave&Raffa
tre giorni a cracovia
Partenza il: 02/01/2014
Ritorno il: 05/01/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Il nostro viaggio parte da Bergamo nel tardo pomeriggio del 2 Gennaio, dove prendiamo il volo Ryanair delle 19.45. Arriviamo a Cracovia verso le 22.30 per via di un ritardo e in breve tempo (taxi prenotato tramite hotel) raggiungiamo l’albergo, il Tournet (ul. Miodowa 7 nel quartiere ebraico di Kazimierz), prenotato dopo aver visto una vantaggiosa offerta su booking.com. La scelta si è rivelata azzeccatissima, in quanto il rapporto qualità/prezzo è stato ottimo, il personale dell’hotel molto gentile, la stanza pulita e la colazione abbondante. Il tempo di sistemare i bagagli e, vista l’ora, decidiamo di andare in un vicino pub, il Propaganda, che gode di ottime recensioni in rete. Queste si rivelano più che veritiere: il locale è molto “caratteristico”, l’atmosfera buia e fumosa, e vi sono bici, vecchi giradischi e cartelli delle strade appesi alle pareti, alcune persone giocano a freccette e noi decidiamo di partire al meglio con due Żywiec (una delle due birre locali). Queste sono seguite dal “cane pazzo – mad dog”, un intruglio assolutamente da provare per alzare di un po’ la propria temperatura corporea!

Il giorno seguente inizia un vero e proprio tour della città, partendo dal castello reale di Wawel, situato sull’omonima collina. Qui è possibile visitare diversi musei, noi scegliamo l’armeria reale, al cui interno si trova lo Szczerbiec, la spada con cui venivano incoronati i re polacchi, e l’imperdibile “Dama con ermellino” di Leonardo da Vinci, che, momentaneamente si trova al castello invece che al palazzo Czartoryski, sempre a Cracovia. Peccato che alcune parti del complesso del castello non si possano vedere, in quanto prevedono apertura stagionale (e sono quindi chiuse da Novembre ad Aprile circa), come ad esempio la tana del drago. Drago (Smok) che è uno dei simboli della città, lo si trova infatti dappertutto, per via di una leggenda che…non vogliamo svelare! Accanto al castello vi è la Cattedrale con le tombe dei re e di alcuni personaggi della storia polacca (ad es. i poeti Mickiewicz e Słowacki). Sempre dall’interno della cattedrale si può salire sul campanile per raggiungere la imponente campana di Sigismondo. Incluso nel biglietto si trova anche un piccolo museo antistante la cattedrale, dedicato a Giovanni Paolo II. Vista l’ora (circa le 14), decidiamo di provare un piatto di pierogi nel ristorante del castello, ma poiché è tutto pieno ci dirigiamo verso il centro facendo sosta nel caratteristico Bar Grodzki (ul. Grodzka 47).

Dopo pranzo ci dedichiamo interamente alla visita del centro e della sua gigantesca piazza, Rynek Główny, la più grande piazza medievale d’Europa. Poiché eravamo in periodo di festività natalizie, nella piazza erano presenti numerosi banchetti che vendevano souvenir, artigianato, dolci, persino un banchetto dedicato solamente ai pierogi! Peccato che la torre del municipio abbia anch’essa apertura stagionale, quindi non abbiamo potuto visitarla. In compenso, abbiamo passeggiato a lungo sia tra i banchetti all’esterno, sia in mezzo a quelli presenti sotto il Sukiennice, l’antico mercato dei tessuti di Cracovia, che sorge proprio nel centro della piazza. Immancabile anche una visita alla Kósciół Mariacki, la Cattedrale di Santa Maria, che svetta imponente sul lato orientale della piazza. Al suo interno, l’altare (costruito da Veit Stoss) è un’immensa opera d’arte, con statue che sfiorano i tre metri di altezza. Da una delle due torri campanarie, viene suonata ogni ora l’Hejnał, triste melodia per commemorare l’uccisione di una sentinella da parte dei Tartari durante l’invasione del 1241. Proprio questa sentinella, con l’esecuzione della melodia, riuscì ad impedire l’invasione, ma venne trafitta fatalmente da una freccia; in memoria di ciò, l’attuale melodia viene appositamente interrotta. Per riposarci, decidiamo di prendere un tè al caffè Noworolski, sotto i portici del Sukiennice. Il posto è decisamente ben tenuto ed entrandoci sembra di tornare indietro nel tempo di un centinaio d’anni. Decidiamo quindi di dirigerci verso Kazimierz per cenare, passando dalla parte del castello che costeggia la Vistola, e qui possiamo ammirare la statua del drago, che sputa fuoco ogni 5-10 minuti. Per cena, scegliamo il Trezo Restauracja (ul. Miodowa 33), dove spendiamo meno dell’equivalente di 15 euro a testa per una cena completa; inoltre il locale presenta spesso musica tradizionale polacca dal vivo. Per il dopo cena, scegliamo di prendere un paio di birre al pub Omerta (nelle vicinanze di Plac Nowy, dove è pieno zeppo di locali uno attaccato all’altro), caratterizzato da immagini de “il Padrino” ovunque, ma altresì da una vasta gamma di birre di ogni genere provenienti da birrifici locali.

Il secondo giorno lo dedichiamo quasi interamente alla visita di Auschwitz e Birkenau. Abbiamo prenotato uno dei tour organizzati (in centro se ne trovano di numerosissimi), e ci sentiamo di consigliarlo, in quanto nel prezzo (onestissimo) è incluso il trasferimento dall’hotel verso la città di Oświęcim (traduzione polacca di Auschwitz), la guida in italiano ed il trasferimento tra il complesso di Auschwitz I e quello di Auschwitz II-Birkenau. È inutile che ci mettiamo a descrivere le emozioni e i sentimenti che si provano visitando uno dei luoghi più tragici nella storia dell’umanità, ma sottolineiamo che ogni essere umano debba visitare tali luoghi almeno una volta nella vita. La sera, dopo una breve sosta in hotel, ci dirigiamo verso il centro, più precisamente per cenare nel ristorante Chata (Krowoderska 21), una sorta di baita di montagna fatta interamente in legno con pelli ovunque, sulle panche, sui muri. Oltre ad avere un insolito arredamento, anche il cibo non è male; il rapporto qualità/prezzo è davvero ottimo. L’unica cosa è che, essendo piccolo, si riempie facilmente, per cui in alcuni casi potrebbe capitare di dover aspettare, ma merita davvero una visita! Finita la cena, decidiamo di dirigerci verso Kazimierz, fermandoci a prendere una birra calda, attratti da una insegna di uno dei pub che si affacciano su Rynek Główny. Con gran coraggio e molta fatica (fosse stata solo calda, era anche aromatizzata alla ciliegia e con una fetta di limone dentro!) la finiamo e raggiungiamo i locali di Plac Nowy, dove proviamo anche la zapiekanka, il cibo tipico notturno dei polacchi: mezza baguette aperta farcita di funghi, formaggio, verdure, ecc… Proprio in mezzo a Plac Nowy c’è la Okrąglak (la Rotonda), che serve queste prelibatezze da ogni angolo.

Il giorno seguente ci aspetta l’ultimo giorno di permanenza a Cracovia. Poiché l’aereo del ritorno è alle 19.50, decidiamo di non andare a visitare le miniere di sale di Wieliczka, poiché avrebbe richiesto troppo tempo con gli spostamenti. Dopo l’abbondante colazione in hotel, decidiamo di fare una visita più approfondita del quartiere Ebraico, perdendoci nell’intricata rete di stradine. Questo quartiere, Kazimierz appunto, ha subito una grossa rivalutazione negli ultimi anni, la quale lo ha portato di diritto sia all’interno delle mappe del centro di Cracovia, sia tra i luoghi da visitare (e per la vita notturna, come detto sopra) di maggior interesse. Tra le altre cose, entriamo nella vecchia Sinagoga, all’interno della quale si trova un piccolo museo. Per pranzo, decidiamo di fermarci nel ristorante ebraico Once upon a time (Szeroka 1), posticino buio dove l’arredamento è caratterizzato da vecchi mobili, macchine da cucire, vecchie stufe. Dopo pranzo, ci dirigiamo verso il centro, di cui non avevamo esplorato alcune vie, ad esempio la molto turistica Floriańska, che termina nella torre di St. Florian (e subito fuori dalle mura vi è il Barbacane). Purtroppo sia il Barbacane che le mura difensive si possono visitare solamente durante la stagione estiva, per cui vi rinunciamo e continuiamo a passeggiare per il centro ed il parco che lo circonda, fermandoci per un tè in un bar di Plac Szczepański. Il giro prosegue in altre vie circostanti Rynek Główny, per poi tornare verso Kazimierz e prendere il taxi per l’aeroporto.

Nel complesso Cracovia non ha deluso le aspettative, anzi le ha superate! Ci sentiamo di consigliarla a qualsiasi viaggiatore sia alla ricerca di una meta ancora non troppo turistica, ma piena di risorse e cose da offrire.

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Rynek Główny, Cracovia

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Rynek Główny, Cracovia

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Castello di Wawel, Cracovia

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Kazimierz, Cracovia



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