Una terra che si racconta

Cornovaglia da esplorare come le pagine di un libro
Scritto da: peppolos
una terra che si racconta
Partenza il: 04/08/2011
Ritorno il: 09/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
La Cornovaglia è una terra che con la sua estremità geografica comporta anche emozioni enfatizzate. Terra che palesa la percezione di vastità dello spazio e dualità del tempo, a breve immutabile e al contempo imbevuto di onde che si infrangono e di vento che inveisce da tempi immemorabili. Sono i segni di immensità, tempo, natura, vite vissute nella selvaggia, aspra, scostante terra che si inserisce nell’oceano che catturano l’anima e trascinano i pensieri. Ci sono poi anche storie di surfisti (a Porthtowan), di attori in teatri scavati nella roccia (a Porthcurno), di bambini botanici per biosfere tropicali (nell’Eden Project), di gente a piedi scalzi su passerelle nella bassa marea che attraccano castelli su isolotti (a Marazion), di pescatori in piccoli, piccolissimi villaggi, magari dai tetti di paglia (come a Cadgwith), che vivono del pesce e dei granchi che popolano il mare (a Looe, Portloe, … e chissà quanti altri). Ma le storie che più emozionano e arricchiscono sono state per me quelle che si immaginano osservando la complessità e la magnificenza dei paesaggi solitari e quasi privi di forme artificiali. E allora ecco il romanzo cavalleresco di Tintagel, dove i (pochi) ruderi lasciano immaginare cavalieri e messaggeri errare per alte rocce scoscese, che si ripetono a formare baie e lingue di terra. Land’s end si esprime per brevi poesie nostalgiche di una terra antica, persa nell’oblìo di lunghe distese di cespuglietti rosa misti a spine, di un faro su un isolotto e di nuvole rapidissime. Procedendo verso est, i racconti diventano carichi di energia e spirito giovane. La penisola (ma non il punto) di Lizard è un romanzo pieno di colpi di scena e attori che raccontano la medesima storia con punti di vista differenti, di corse per campi di grano che si buttano nel mare, di arrampicate per rocce che sanno di cioccolato o che energicamente si erigono verso il cielo, di cani che corrono per sentieri lungo la scogliera, di numerosi piattaforme che si spingono sul mare. Un paesaggio comunque sereno, soprattutto rispetto all’aggressività del covo di Mullion, dove il mare in tempesta erode le brune rocce appuntite, dove le onde creano percorsi fra scogli e isolotti sul mare, da dove saranno apparse all’improvviso nave in balia delle tempeste o pirati dalla bandiera che infondo replica quella della Cornovaglia. Le passeggiate su sentieri e le arrampicate per scogli sono senz’altro il modo per scoprire ed esplorare il senso di questa terra magnifica. Il resto è comodo ristoro o, per me, mangiare zucchero in una raffinata pasticceria.

consigli pratici – prediligi i paesaggi naturali, tipicamente i coast footpath. le mete ‘artificiali’ non ci hanno mai dato particolari soddisfazioni, e hanno in compenso impoverito i portafogli per parcheggi, ingressi e soste obbligate. – comode scarpe da tennis e giacca a vento non ti saranno mai stati più utili. – a essere fortunati come noi, trovi sempre sole e un solo giorno di pioggia che ha pure contributo al paesaggio – nessuna accomodation in particolare, ad agosto è già una fortuna trovarla, ma non impossibile, ad un prezzo medio di 30-35 £ a persona in doppia per B&B. – andare per le strade è facile e pratico, impossibile perdersi. non avevamo nessun navigatore, ma in compenso un ottimo stradario. – arrivati lì, le distanze sono tutte brevi… escludendo le stradine senza nome o numero… sconsigliatissime se hai noleggiato un auto. – niente panico, i bagni pubblici sono ovunque e gratuiti. – le cucine chiudono improrogabilmente per le nove, meglio organizzarsi se ci tieni alla cena. – la sera si percepisce la desolazione nei villaggetti, meglio stare nelle mete più grandi.

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cornovaglia-esfh6

lizard peninsula

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Mullion cove



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