Corfù a primavera

Weekend lungo alla scoperta delle bellezze di quest'isola in periodo non turistico
Scritto da: elmolucente
corfù a primavera
Partenza il: 16/04/2015
Ritorno il: 19/04/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Approfittando di un volo A/R nel weekend della Ryanair a 35€ e di un pernottamento di 3 giorni con colazione in Hotel **** complessivamente a 60€ a testa, abbiamo programmato quattro giorni di Aprile alla scoperta di Corfù.

PRIMO GIORNO

Atterrati in tarda mattinata a Kerkira, ci accorgiamo subito che manca un centro informazioni e che i collegamenti dall’aeroporto al centro della città non sono così frequenti. Il nostro hotel dista circa 4 km e mezzo, per cui o avremmo dovuto camminare un bel po’ o saremmo dovuti ricorrere ad un Taxi. Contrattando e facendo notare come 15 € fosse un prezzo eccessivo, ci siamo messi d’accordo per 10 € bagagli compresi. L’hotel Ariti, al contrario di quanto letto in diverse recensioni, si presenta molto bene, la camera è spaziosa e il bagno pulitissimo, inoltre il balcone della nostra stanza si affaccia sulla piscina dell’hotel e sull’aeroporto. Mangiamo i panini che ci eravamo preparati da casa e, dopo un’oretta di riposo, finalmente siamo pronti alla scoperta di Corfù Town! Prendiamo l’autobus n 2 fino al centro (1,5 € ogni biglietto, valevole per una sola tratta), dinanzi a noi si presenta la famosa Spianada (una grandissima piazza architettata durante il dominio Veneziano abbattendo molti palazzi, al fine di difendere meglio la città) e la Vecchia Fortezza. Quest’ultima, costruita dai Bizantini e poi modificata dai Veneziani, è situata su un bellissimo promontorio ed è collegata alla città vecchia tramite un ponte. Subito notiamo il fossato chiamato “contrafossa”, oggi usato come approdo di pescherecci. Ci addentriamo quindi nella vera e propria rocca e, a parte i bastioni affacciati sul mare, risalta subito ai nostri occhi quello che sembra un tempio dorico; in realtà è la chiesa di San Giorgio, edificata dagli inglesi nel 1840 e successivamente convertita a chiesa cattolica e abbellita con icone provenienti da San Spiridone. Continuiamo la nostra visita fino a giungere alla sommità della cittadella dove troviamo la Torre del Faro, qui il panorama è mozzafiato e rimaniamo una mezz’oretta a contemplare quello spettacolo. Torniamo sulla Spianada affamati e decidiamo di prendere una porzione di loukoumades (3€), frittelle con sopra cioccolato e zucchero a velo, davvero buonissime! Ci addentriamo nella città vecchia e ,dopo una rapida visita alla bella basilica dedicata a Sant’Anna e a Sant’Elefterios, entriamo nella chiesa di San Spiridone. Questo è il santo protettore della città (si dice nelle varie leggende che abbia salvato Kerkira ben 4 volte da peste e invasori) e difatti, ascoltando la gente locale, notiamo che il nome Spyros (diminutivo di Spiridone) è frequentissimo nell’isola! Assistiamo ad una parte della celebrazione e l’atmosfera che si respira è davvero suggestiva, ci sembra di capire che qui la spiritualità abbia davvero una dimensione particolare; la chiesa è molto particolare: adornata con legno lavorato, fa spiccare ancora di più le icone su sfondo dorato. E’ già ora di cena e piacevolmente ci perdiamo tra i vicoli della città vecchia, mi ero informato riguardo ad una taverna non turistica e rimaniamo molto contenti quando chiedendo informazioni vediamo che è molto apprezzata dalla gente del luogo. Tsipouradiko si trova vicino la nuova fortezza, in una viuzza nascosta dietro la piazza. Prendiamo il famoso tzatziki (yogurt greco con cetrioli e aglio), una frittura di calamari, una porzione di cozze e una insalata greca, tutto davvero ottimo, complessivamente (con pane, acqua e coperto) spendiamo 22 €.

SECONDO GIORNO

Iniziamo la giornata subito alla grande con una super colazione a buffet in cui c’era davvero di tutto: pancetta affumicata, uova, frutta fresca, formaggi, salumi, cetrioli, pomodori, confetture, due tipi di torta e dei mini croissant, oltre a vari succhi di frutta. Mi ero messo d’accordo col tipo della reception il giorno precedente in modo da poter trovare sotto l’hotel uno scooter (20€ al giorno compresi i caschi e l’assicurazione, sempre contrattando); con mia grande sorpresa vengo invece accolto dal noleggiatore che in macchina mi porta a Gouvia (7 km a Nord di Kerkira), parla un inglese incomprensibile e alla fine… mi ritrovo da solo su uno scooter con lui che mi dice “good bye my friend” a nord di Corfù Town e senza avere la minima idea di come fare a tornare (anche perché il cellulare mi aveva abbandonato). Cerco di ricordare la via fatta in auto, mi perdo più volte, ma dopo svariate bestemmie (rivolte anche a divinità locali) riesco a ritrovare l’albergo, dove giungo circa un’ora e mezzo dopo. Si sono fatte già le 11.00, ok, è ora di dare una svolta alla giornata. Prepariamo velocemente lo zaino e ci dirigiamo verso Paleokastritsa, 25 km a nord-ovest di Kerkira. La strada per arrivarci nell’ultimo tratto è davvero spettacolare, ulivi secolari immersi nella macchia mediterranea si alternano a colline e rocce a strapiombo sul mare. Paleo è una piccola località che però consta di una decina di spiagge, tipo calette, molto belle e particolari. Sul promontorio che caratterizza l’intera area è situato il monastero (1220), lo visitiamo, compriamo qualche prodotto tipico e ci godiamo un panorama stupendo. La taverna dove volevamo mangiare purtroppo è chiusa, ma gente del posto ci consiglia la taverna Nikos, dove assaggiamo la moussakà (una specie di lasagna fatta con melanzane), i souvlaki (spiedini di maiale con verdure) e il saganaki (formaggio impanato e fritto) tutto accompagnato da abbondanti porzioni di patatine (da noi non richieste): costo totale 25€.

Passando dalla pittoresca Lakones e Krini, giungiamo alla nostra seconda meta del giorno: Angelokastro. Si tratta di una fortezza Bizantina del XIII secolo situata su a 120 m sul livello del mare, fino al XVI secolo ha avuto una grande importanza nella storia dell’isola; deve il suo nome “Castello Michelangelo” al despota dell’Epiro Michele II che ne ordinò la costruzione, da qui abbiamo uno scorcio impagabile di Corfù. Perdendoci più volte arriviamo ad Afionas dove, dopo una bella camminata (40 minuti circa), troviamo Porto Timoni, un punto dove due baie si raffrontano e rimangono separate solo da una sottile striscia di sabbia. Tira un vento freddo, l’acqua è gelata, ma di fronte a quel paradiso ineguagliabile non resistiamo e ci tuffiamo (senza avere nemmeno un asciugamano)! Ancora mezzi bagnati torniamo al nostro scooter e ci dirigiamo verso l’ultima meta della giornata: Sidari (canale d’amor): qui le rocce erose dal vento disegnano delle forme straordinarie, per un momento ci sembrava di stare in un canyon circondato d’acqua, e ci godiamo il tramonto. Torniamo dopo circa un’ora di scooter a Kerkira, la taverna del giorno precedente ci ha stregato e decidiamo di tornarci. Assaggiamo il sofrito (vitello cotto in casseruola con salsa di vino, pepe bianco ed aglio), e ancora una volta una buonissima insalata greca, frittura di calamari; chiudiamo con un ouzo (liquore all’anice moooolto alcolico), tutto ci viene 22 €. Sazi, felici, ma distrutti fisicamente, torniamo in albergo.

TERZO GIORNO

Dopo un’ottima e abbondante colazione, siamo pronti a continuare il nostro giro dell’isola. Per prima cosa ci rechiamo a visitare l’Achilleion, luogo di vacanza preferito dalla principessa Sissi. La collezione di oggetti appartenenti alla principessa ne rivela insolite sfaccettature: l’amore per la bellezza, la poesia, la personalità schiva alle cerimonie pompose e la fragilità dopo la morte del figlio Rodolfo. Il palazzo è molto bello, ha un bellissimo giardino dove abbiamo ammirato le due statue di Achille (l’eroe preferito di Sissi) e il panorama dell’isola. Per pranzare andiamo nel vicino paese di Benitses, un borgo di pescatori famoso per l’ottima cucina. Mangiamo alla Taverna Bellos (segnalata dalla guida) triglie fritte con tzitzaki e pomodori, bourdeto (una zuppa di pesce Palombo con salsa piccante), taramosalata (salsa fatta con uova di baccalà) e il kumquat (una specie di mandarino cinese candito), tutto 28€. Vogliamo farci una idea del sud dell’isola, nonostante le recensioni. Vediamo dapprima il lago Korisson, il paesaggio è qui molto particolare, sembra una zona paludosa immersa in delle dune di sabbia, per poi dirigerci verso Lefkimmi, un piccolo centro dove ammiriamo la bella chiesa e dove, perdendoci, giungiamo in aperta campagna tra splendidi e alti ulivi secolari. Molliamo lo scooter tra gli alberi e ci facciamo una camminata verso il mare, qua a sud la conformazione del territorio cambia e la costa è più bassa e sabbiosa. Incalzati dal tempo, riprendiamo il nostro mezzo e vediamo (per sbaglio) Agios Gordios (che ci regala scenari impagabili), Glyfada e Mirtiotissa. Quest’ultima era la nostra reale meta e rimaniamo senza fiato davanti ad una roccia a strapiombo sul mare con incastonati pini che sembravano caderci in testa! Dopo più di 120 km percorsi, compriamo l’occorrente per preparare dei panini per la sera e torniamo esausti all’hotel, facciamo una rapida doccia e dopo pochi minuti siamo già nel mondo dei sogni!

QUARTO GIORNO

Ci svegliamo verso le 10, facciamo una discreta colazione e oggi. Ci tocca camminare! Non abbiamo più a disposizione infatti lo scooter. Arriviamo nei pressi della Vecchia Fortezza e per prima cosa decidiamo di prendere un buon espresso al Liston, un porticato pieno di caffè che risale all’epoca del dominio francese. Visitiamo il Palazzo di San Michele e San Giorgio, dove risiede il museo di arte asiatica, aperto grazie all’interesse dell’ambasciatore greco Manos. Scopriamo piacevolmente che l’ingresso è gratis per studenti universitari e ci apprestiamo a vedere una bellissima collezione di oggetti risalenti a varie epoche, alcuni dei quali ci lasciano a dir poco basiti. Proseguiamo la visita del capoluogo visitando anche il museo di Antivouniotissa, una chiesa ad unica navata che contiene 100 icone che coprono un periodo storico di tre secoli dal XVI al XVIII e rappresentano santi e scene bibliche. E’ ora di pranzo e mangiamo nella taverna “la Pergola”, in quanto il posto da noi scelto è chiuso, qui assaggiamo il gyros (pane con carne di maiale e patatine), soutzoukakia (polpette di carne macinata aromatizzate al cumino e cotte nel sugo di pomodoro) e mangiamo una buona moussakà, ci vengono anche offerte delle bruschette e un dolce, prezzo totale 26 €. Visitiamo la Fortezza Nuova, dalla quale si gode di un’ottima vista sulla città, e ci prendiamo un’oretta per lo shopping. Qui, parlando con la signora del negozio, scopriamo che i greci dicono spessissimo Parakalò (prego, ma anche per dire “pronto” al telefono), Efharistò (grazie) e che “si” si dice né e che “no” si pronuncia O`khi.

Ci spostiamo quindi nella penisola di kanoni, dove ammiriamo la bellissima isoletta con il monastero di Vlacherna e da dove convinciamo un tipo a portarci sull’isola di Pontikonissi con la barca. Durante il breve tragitto un aereo passa sopra la nostra testa a distanza ravvicinata: l’aeroporto è lì a due passi e ancora una volta, Corfù ci regala scenari mozzafiato. Sulla piccola isola, una delle mete preferite della principessa Sissi, c’è una minuscola chiesetta bizantina del XII secolo. Secondo la leggenda questo scoglio sarebbe la nave di Odisseo di ritorno a Itaca, fossilizzata e trasformata in roccia dalla rabbia di Poseidone che tentò in ogni modo di rendere il suo viaggio impossibile. Tornando verso l’hotel vediamo infine i resti della basilica paleocristiana. Dall’hotel all’aeroporto facciamo una passeggiata di 20 minuti a piedi e col cuore colmo di bellezza ci accingiamo mestamente a partire, EFHARISTO’ EFHARISTO’ EFHARISTO’ CORFU’!!!



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