L’estate di Copenhagen

La città danese in estate ci ha preso alla sprovvista. Sole, caldo e tante feste in piazza
Scritto da: Silvia Avo
l'estate di copenhagen
Partenza il: 23/08/2013
Ritorno il: 25/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

Giorno 1 – 23 agosto

Partenza Milano Malpensa h 07.15 – arrivo Copenhagen h 09.20 con Easyjet (volo diretto)

Eccomi a Copenhagen dopo poche ore di volo! All’area arrivi incontro Fabio che è arrivato 1 ora prima dalla Norvegia e insieme seguiamo i cartelli che indicano l’uscita e la metropolitana. Avevo letto prima di partire che la metropolitana dall’aeroporto porta direttamente all’hotel dove abbiamo prenotato 2 notti (Cabinn Metro – https://www.cabinn.com/en/hotel/cabinn-metro-hotel – a 5 minuti a piedi dalla stazione metro Ørestad); purtroppo al momento di comprare i biglietti ci consigliano di prendere il treno che è più veloce e in 3 fermate ci porta a Ørestad. Così facciamo ma scopriamo solo più tardi che allungando di poco tempo il tragitto avremmo potuto prendere la metro fino a Amagerbro e poi prendere un’altra metro direzione Vestamager, risparmiando qualche soldino. In ogni caso scendiamo dal treno e raggiungiamo l’hotel. Non possiamo fare il check in perché siamo arrivati troppo presto, quindi informiamo la reception che arriveremo la sera dopo cena all’hotel e lasciamo gli zaini nel ripostiglio non custodito dell’hotel, portandoci soldi e cellulari appresso.

Ritorniamo alla stazione metro e prendiamo 4 biglietti, andata e ritorno per 2 persone per viaggiare in 3 zone (attenzione: non è semplice comprendere subito il sistema utilizzato per spostarsi in metro; la città è divisa per zone e i prezzi dei biglietti variano a seconda del numero di zone che si vogliono attraversare. Per cui per andare in centro, zona 1, dalla zona 3 dove si trova Ørestad, basta prendere il biglietto per 2 zone; non bisogna prendere quello da 3 zone, che permette di viaggiare per 3 zone appunto! Inoltre non esistono sistemi di obliterazione dei biglietti, appena comprato il biglietto ha una validità di 60 min). Insomma io e Fabio spendiamo il triplo rispetto a quello che dovremmo spendere e buttiamo via i 2 biglietti di “ritorno”.

Prendiamo la metro e scendiamo a Kongens Nytorv, la piazza nuova del re. Purtroppo ci sono lavori in corso e alte barricate in legno bloccano la vista della statua nel mezzo della piazza, in più nessuno spazio erboso. Ci dirigiamo così verso Nyhavn, un canale artificiale costruito in passato per permettere alle imbarcazioni mercantili di avvicinarsi col carico il più possibile al centro città. ora Nyhavn è invece pullulato di traghetti che portano i turisti a visitare i canali della città. Il sole splende nel cielo senza una nuvola e siccome è agosto, la temperatura è sui 23/25 gradi. Si sta benissimo! Con un tempo così le vie della città, oltre a riempirsi di turisti, si riempiono di danesi che si godono la breve estate nordica.

Il canale è fiancheggiato da entrambi i lati da ristoranti. La fame si fa sentire e compriamo un panino con wurstel e varie salsine da un venditore ambulante. Arriviamo al primo ponte che solca il canale e all’angolo notiamo una gelateria (Waffelbageren) dove un signore con una piastra girevole produce le cialde e confeziona coni gelato. Ecco il nostro primo dolcetto della giornata: gelato alla liquirizia e menta con cioccolato! Arriviamo in fondo a Nyhavn e sulla sinistra incontriamo la Play House con un terrazzo pieno di gente che prende il sole e pranza; da qui si possono ammirare gli edifici sull’altra riva nel quartiere di Holmen, tra cui la New Opera House, un teatro di recente costruzione circondato come un’isola da due canali. Torniamo a Nyhavn, superiamo il primo ponte che incontriamo e imbocchiamo la via Holbergsgade; all’incrocio con l’Holmens Kanal giriamo a sinistra raggiungendo un altro ponte che porta alla Castle Island, ma prima di esplorare questa isola-centro-città, superiamo un altro ponte alla nostra sinistra per raggiungere Christianshavn. Imbocchiamo Torvegade e poi ci dirigiamo verso la chiesa del Salvatore (Vor Freslers Kirke). Anche il Christianshavn Kanal è molto carino e affiancato da bar e ristoranti, alcuni situati sui moli o sulle barche attraccate. Alla Chiesa del Salavatore compriamo un biglietto di entrata che ci permette di salire fino in cima al campanile. Un cartello mette in guardia i turisti della pericolosità delle vecchie scale in legno e delle campane che possono suonare da un momento all’altro a pochi centimetri dalle orecchie di chi sale e scende. La vista dalla cima è veramente fantastica e a 360 gradi sulla città. Usciti dalla chiesa diamo un’occhiata all’interno della chiesa; molto particolare è l’enorme organo in legno intagliato. La nostra prossima meta è Christiania, un quartiere a cui il Parlamento danese ha riconosciuto una propria parziale autonomia. Infatti gli abitanti di questo quartiere si sono dati delle proprie regole: quelle che ci hanno colpito di più sono state quelle contro l’uso di droghe pesanti e di fuochi d’artificio. Inoltre, da ogni parte vi sono divieti di scattare fotografie e filmati e capiamo questi divieti solo una volta addentratoci nella “Via degli Spacciatori” (Pusher Street) dove tutte le bancarelle offrono droghe leggere di qualsiasi tipo. Nonostante alcune persone siano poco raccomandabili, nessuno è intenzionato a far del male o a rubare, d’altronde la principale fonte di guadagno per gli abitanti di Christiania sembra proprio il essere turismo. Raggiungiamo Nemoland, un ristorante/bar all’aperto pieno di persone che fanno merenda (troppo presto per essere chiamata “cena”) e bevono birra.

Soddisfatti di aver visto un luogo così particolare, torniamo sui nostri passi. Raggiungiamo la Castle Island (Slotsholmen) e fiancheggiamo il bell’edificio della Borsa, la cui attrattiva principale è la torre composta da code di drago intrecciate. Raggiungiamo la Christiansborg Slotsplads ed entriamo dal portone che conduce al castello, attuale sede del Parlamento danese. Purtroppo anche questo edificio è sotto lavori, per cui i cortili sono barricati e poco curati. In compenso ci godiamo la vista sul canale Frederiksholm dall’altro lato dell’isolotto dal Marmorbroen (ponte di marmo) e, spingendoci più avanti verso la Biblioteca Reale (Kongelige Bibliotek), incontriamo la vista del Diamante Nero, l’ampliamento moderno in granito e cristallo dell’antica biblioteca, il quale colpisce per l’estremo distacco visivo dal vecchio palazzo di mattoni rossi. Ci sdraiamo sul molo in legno lungo il canale, invidiando alcuni danesi in costume che si tuffano in acqua. Nonostante il caldo, l’acqua del canale è gelata.

Dopo una lunga pausa ci dirigiamo ancora verso la Borsa, completando il giro dell’isolotto e seguendo le indicazioni per una mostra di sculture in sabbia lungo l’Havnegade. L’entrata è a pagamento, ma a noi basta sbirciare le sculture dalle fessure nella recinzione.

Eccoci di nuovo in marcia verso il famoso parco divertimenti Tivoli. Riattraversiamo lo Slotsholmen ed il ponte di marmo, imbocchiamo la Ny Kogensgade e ci ritroviamo di fronte alla Ny Carlsberg Glyptotek, letteralmente una collezione di gemme incise, in questo caso un museo di sculture collezionate dal figlio del fondatore della birreria Carlsberg. Raggiungiamo il Tivoli, stando attenti a non farci investire dalla biciclette che a Copenhagen hanno proprie corsie preferenziali e semafori e formano veri e propri sciami negli orari di punta. Sbirciamo da fuori l’interno del Tivoli, questo parco divertimenti nel cuore del centro cittadino e le urla della gente sulle giostre invogliano a fare un giretto nel parco, ma Fabio ha già visitato il parco in precedenza e decidiamo di visitare altri luoghi piuttosto che spendere una giornata in un parco divertimenti. All’angolo con Vesterbrogade alziamo gli occhi per osservare la ragazza del tempo, una statua che si affaccia dalla torretta del Richshuset: se piove esce con l’ombrello, ma oggi è uscita in bicicletta. Eccoci così finalmente nella Piazza del Comune (Rådhuspladsen), anch’essa in balia di ristrutturazioni varie, ma l’atmosfera di allegria che si respira ripaga la vista di qualche gru. È in corso la manifestazione “Copenhagen Gay Pride” e ovunque regnano le bandiere multicolor del Gay Pride. Riusciamo a metterci in fila ad una bancarella dove distribuiscono caffè e tè e una fettina di torta gratuitamente. Nel mentre fotografiamo l’edificio del comune, dominato dalla statua dorata del vescovo Absalon, fondatore della città. Al lato opposto della piazza si trova la Stazione degli autobus ed al centro si trova la fontana del drago, mentre a fianco del Comune torreggiano i Suonatori di Lur, strumento medievale tipico della Scandinavia, e l’Hotel Palace, la cui torre è decorata ad ogni lato da mosaici che rappresentano la mattina, il mezzogiorno, il pomeriggio e la notte. Non ancora stanchi decidiamo di imboccare la Strøget, la via pedonale ricca di negozi di ogni sorta che conduce fino alla Kogens Nytorv. Raggiunte Gammeltorv e Nytorv (rispettivamente piazza vecchia e piazza nuova), dove si esibiscono alcuni artisti di strada, fra cui dei bambini locali per guadagnarsi due spiccioli, imbocchiamo la Nørregade sulla sinistra, dopo aver dato un’occhiata alla Domhuset, sede del palazzo di giustizia in stile neoclassico. Avvistiamo Sankt Petri Kirke in fondo alla via e svoltiamo nella Frue Plads, dominata dalla Chiesa di Nostra Signora (Vor Frue Kirke). Ormai affamati ed in cerca di un ristorante ci perdiamo un po’ fra le vie e raggiungiamo per caso la piazza Gråbrødre Torv, veramente carina caratterizzata da palazzine colorate e ristorantini di qualità. In mezzo alla piazza stanno arrostendo una mucca e dei ragazzi liceali giocano a chissà cosa, travestiti da militari e animali. Questa è una di quelle piazze non particolarmente famose ma che vale la pena di visitare perché è dove si rifugia la gente locale che vuole evitare i turisti in estate. Ritornando nuovamente sulla Skindergade arriviamo fino alla Rundetårn (Torre Rotonda), parte della Chiesa della Santissima Trinità concepita come osservatorio astronomico. Seguendo Frederiksborggade verso nord raggiungiamo la piazza Kultorvet con al centro una “fontana” di legno che emette spruzzi di acqua; i bambini sembrano divertirsi moltissimo ed alcuni sono bagnati fradici. Questa piazza è circondata da ristoranti, una bancarella della frutta e musicisti di strada. Decidiamo di concederci una cenetta tipica danese e ci sediamo al ristorante Kultorvet dove con DKK 220 ceniamo a base di pesce all’aperto, coperti da una calda copertina di pile (è usanza nei ristoranti e bar dei paesi del nord mettere a disposizione dei clienti coperte colorate).

Dopo esserci rimpinzati ed esserci goduti momenti di vita serale dei giovani danesi, per la verità già ubriachi alle 8 di sera, scendiamo lungo Købmagergade fino alla piazza di Amagertorv, dominata dalla fontana delle cicogne nel mezzo, e di Højbro Plads, dominata dalla statua del vescovo Absalon. Da qui ci rinfiliamo nello Strøget, percorrendo Østergade fino a incrociare Ny Østergade sulla sinistra dove ci infiliamo per poi imboccare Ny Adelgade. Quasi giunti a Kogens Nytorv ecco che il nostro sguardo si sofferma su una vetrina di dolcetti: compriamo una golosissima fetta di torta al cioccolato fondente che terminiamo giusto in tempo per salire sulla metro che ci porta all’hotel. Per raggiungerlo attraversiamo il centro commerciale che ci divide dall’hotel che è aperto fino alle 22.00 e compriamo 2 dolci per la colazione dell’indomani. Appena giunti al nostro hotel caratterizzato da un’architettura futuristica, ci tuffiamo a letto dopo una doccia nel minuscolo bagno stile traghetto.

Giorno 2 – 24 agosto

Ci svegliamo sul presto e decidiamo che oggi andremo a piedi per i 6 km che ci dividono dal centro città. Dopo una colazione in camera fai-da-te con dolcetti e caffè, ci mettiamo in marcia. Imbocchiamo il Center Boulevard e tiriamo dritti verso il grande parco di fronte a noi. Paparazziamo il Bella Center, un centro congressi e fiere molto all’avanguardia con un palo eolico enorme sullo sfondo. Proseguiamo sul sentiero sterrato all’interno del parco. Non sembra di essere in città. Ai bordi del bosco raccogliamo more e prugne gialle e viola, incontriamo diverse persone a spasso coi cani e incrociamo una gara amatoriale di corsa. Giunti in fondo al parco percorriamo Ørestads Blvd che fiancheggia il complesso universitario e la metropolitana rialzata a cielo aperto. Giriamo a sinistra in Faste Batteri e tiriamo diritti fino al canale; compriamo degli ottimi dolci in un negozietto lungo il cammino. Arrivati a Islands Brygge ci godiamo il panorama seduti su una panchina, poi facciamo due passi lungo il canale e rimaniamo sorpresi da quanti giovani si dedicano all’attività sportiva: nuoto nella piscina (per altro meno pulita rispetto al canale), canoa polo, corsa, bocce. Diretti verso il quartiere di Vesterbro, dietro al Tivoli, attraversiamo il ponte LangeBro, raggiungiamo la Ny Carlsberg Glyttotek e ci riposiamo anche qui su una panchina nel parchetto in fiore dietro l’edificio. Il sole è caldo e si respira un’aria frizzante e gioiosa. Imbocchiamo la Tietgensgade e osserviamo dall’alto la stazione centrale di Copenhagen. Fiancheggiamo il lato ovest della stazione e ci infiliamo in Istedgade fino all’incrocio con Gasvoerksvej. Decisamente i dintorni della stazione e Istedgade sono i luoghi dove i turisti devono stare più attenti agli scippatori e in generale la via è piena di sexy shop, strip tease club e personaggi poco raccomandabili. Incontriamo un mercato dell’usato strada facendo, in direzione di Vesterbros Torv, una piazzetta molto carina dove è in corso la “Singapore Street Food” con ristoranti temporanei che sfornano diversi piatti asiatici. Da qui arriviamo finalmente al Planetario (Tycho Brahe Planetarium), un edificio a cono diviso in diagonale, davanti a dei laghi artificiali lungo le rive dei quali la gente corre o si riposa al sole. Arriviamo fino alla fine del lago Skt. Jørgens e di fronte al Padiglione del Lago in legno, ritorniamo verso il centro, passando per Jamers Plads. Percorrendo Larsbjørnstræde, caratterizzata da negozi molto carini, ci infiliamo in un cortile segnalato da un simpatico cartellone di Obelix e così facciamo la piacevole scoperta del ristorante francese “La Gallette” che serve, in un cortile molto caratteristico e un ambiente rilassato, gallette salate e crepes dolci, ottime!

Dopo pranzo ripassiamo per Frue Plads ed imbocchiamo la Fiolstræde per giungere infine al Botanical Garden. Qui ci soffermiamo ad osservare alcune piante lungo i sentierini fino a incrociare la Casa delle Palme, una serra gigante di pannelli di cristallo. Sbuchiamo di nuovo sulla Øster Voldgade ed entriamo nel parco Rosenborg Have dove un’altra festa ci accoglie, la Copenhagen Food Fair, purtroppo a pagamento, ma la musica allegra pervade per tutto il parco. Siccome Fabio ha già visitato il Rosenborg Slot e la giornata è così calda ed invita a stare all’aria aperta, non visitiamo il castello. Consigliata però una visita per vedere il trono e i gioielli della corona. Usciti dal parco percorriamo la Borgergade fino a raggiungere Kastellet, fortificazione di pianta pentagonale, la quale ancora oggi ospita una caserma. Entriamo dalla strada Churchill Parken in fondo alla quale ci attende una festa inglese con balli, bancarelle (dove compriamo dei dolci ed un tè all’inglese) e danesi di origine inglese nei loro costumi tipici. La chiesa di St. Alban’s è infatti una chiesa anglicana ed è molto caratteristica. Molto bella è anche la fontana di Gefion che domina l’entrata a Kastellet. Ci dirigiamo verso la famosa Sirenetta (Lille Havfrue) che, come sospettato, non è nulla di eccezionale e è circondata da una marea di turisti. Scopriamo oltretutto che il giorno precedente era il centesimo anniversario della Sirenetta, ce lo siamo persi! Da qui attraversiamo il ponte a nord di Kastellet e percorriamo tutto il sentiero pentagonale attorno alla caserma di legno rossa. Usciti dal parco imbocchiamo la Amaliegade che ci porta diretti alla piazza di Amalienborg dominata da una statua equestre di Frederik V e dalla vista della cupola della bella Chiesa di Marmo che purtroppo ha già chiuso i suoi battenti al pubblico. Diamo un’occhiata ai giardini di Amaliehaven ed infine ci spostiamo verso il centro, percorrendo Ny Havn fino alla piazza Kogens Nytorv e in una viuzza laterale troviamo la pizzeria Da Fabio’s che fa al caso nostro, economica e italiana (DKK 194 in due). Solitamente evitiamo di mangiare italiano all’estero, ma Fabio è in astinenza da pizza da quando abita in Norvegia. Pizza buona e locale tranquillissimo, per lo meno al piano sotterraneo dove si paga meno, mentre il piano superiore ospita il ristorante vero e proprio a prezzi doppi.

Dopo una bella scorpacciata esageriamo di nuovo, acquistando dei churros sulla strada verso la metropolitana. Non riusciremo a digerirli se non la mattina seguente. Esausti ci tuffiamo in metro verso l’hotel.

Giorno 3 – 25 agosto

Ultimo giorno a Copenhagen e già abbiamo visitato buona parte della città. Facciamo colazione da Starbucks’ all’interno del centro commerciale adiacente al nostro hotel. Meta di oggi: il birrificio Carlsberg nel quartiere di Frederiksberg, omonima stazione metro dove scendiamo e imbocchiamo la Falkoner Allé fino al Comune di Frederiksberg e alla sua piazzetta carina. Entriamo poi nel vasto parco di Frederiksberg, che ospita il museo di arte moderna col vetro, le cui entrate a forma di cono di vetro sono poste nel bel mezzo del parco e conducono al museo sotterraneo. Questo parco è attraversato da diversi canali d’acqua che contribuiscono a rafforzare l’atmosfera rilassante che vi si respira. Vi è un padiglione cinese, accessibile solo verso mezzogiorno; vicino ad esso un airone ed enormi papere si rilassano al sole. Risaliamo il prato verso il castello di Frederiksberg, ma la vista più affascinante non è l’edificio bensì le famiglie locali che fanno pic-nic sul prato circondati da bandierine danesi. Come in tutti i paesi scandinavi, i genitori sono tutti molto giovani e hanno almeno 3 figli, tutti rigorosamente biondi con gli occhi azzurri. Dopo la salita, all’altezza di Roskildevej si trova lo zoo di Copenhagen, in cui spunta una torre vagamente simile alla torre Eiffel ma nulla di eccezionale. Attraversata la strada raggiungiamo l’uscita meridionale del parco che pullula di gente, in bicicletta o con cani. Basta da qui imboccare la Gamle Carlsberg Vej ed in fondo incontriamo il birrificio Carlsberg. Paghiamo l’entrata (DKK 140 cad.) che include nel prezzo la degustazione di 2 birre e incominciamo l’esplorazione del museo. Dal negozio della Carlsberg, dove sono in vendita i gadget marchiati più impensabili, entriamo nel reparto adibito ai veicoli utilizzati per trasportare i barili di birra, in fondo al quale ci fermiamo nel piccolo bar, circondato da vecchi cartelloni pubblicitari della Carlsberg, per consumare la prima birra inclusa. Poi attraversiamo le stalle dove vengono accuditi i cavalli che trainano le carrozze della Carlsberg per un giro turistico in città (si può partecipare ad uno di questi tour).

Il vero cuore del museo è la vecchia Brewhouse dove una serie di cartelloni e video spiegano dettagliatamente la storia della Carlsberg, della nascita della birra e del suo sviluppo a livello commerciale su scala mondiale e le varie fasi di lavorazione degli ingredienti della birra. Infine, vi è una collezione vastissima di bottiglie di birra tale da aver vinto il World Guinnes Record. Pranziamo al ristorante nel cortile esterno con due panini con wurstel e patate e la seconda birra compresa nell’ingresso (DKK 150 in due).

Decidiamo di tornare a piedi fino in centro e raggiungiamo la Ny Carlsberg Vej dove si trova la Elefantenporten, un ingresso carrabile sostenuto da due enormi statue di elefanti. Poco più avanti ci addentriamo nella Flyve Pladsen dove, vicino alla vecchia fabbrica della Carlsberg, è stato allestito un mercatino dell’usato e un bar con una “spiaggietta” di sabbia di fronte. Dopo una ventina di minuti raggiungiamo la stazione centrale di Copenhagen, godendoci la vista dei palazzi circostanti. Superiamo la piazza del Rådhuset e seguiamo lo Strøget fino ad Amagertorv dove due ragazzi formano bolle di sapone enormi per strada. Raggiungiamo la piazza Kultorvet, dove ci rilassiamo distesi sui bordi in legno della fontana al centro. Da qui troviamo una yogurtheria in Fiolstræde, “My FroYo Cup”, dove ci prendiamo una super coppa di yogurth con tutti i condimenti possibili (cereali, frutta, sciroppo…) per DKK 48. Buona!

È arrivato il momento di ritornare all’hotel dove abbiamo lasciato nel ripostiglio i nostri zaini. Da lì prendiamo la metro fino all’aeroporto e qui ci salutiamo al gate. Siccome il mio aereo parte due ore dopo quello di Fabio, una volta passato il mio gate, gironzolo per i numerosi negozi dell’aeroporto ed infine prendo un sandwich con acqua al Food Market (DKK 60,50 – EUR 8.10), non molto economico ma ancora abbordabile per essere in aeroporto. Così finisce questo bellissimo weekend estivo in una sorprendente Copenhagen!

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