Catagena

CARTAGENA : Diario di bordo Appena atterrati credevamo di essere in un paese del terzo mondo e di aver fatto il più grosso errore della nostra vita . Arrivati alle 18 ora locale del 15 agosto il tempo non era proprio dei migliori ; Fuori dall’ aeroporto era buio pesto ( il sole tramonta alle 17.45 ) , diluviava e tutto, ma proprio...
Scritto da: cadillactrip
catagena
Partenza il: 15/08/2006
Ritorno il: 29/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
CARTAGENA : Diario di bordo Appena atterrati credevamo di essere in un paese del terzo mondo e di aver fatto il più grosso errore della nostra vita . Arrivati alle 18 ora locale del 15 agosto il tempo non era proprio dei migliori ; Fuori dall’ aeroporto era buio pesto ( il sole tramonta alle 17.45 ) , diluviava e tutto, ma proprio tutto era chiuso ( il 15 agosto è festa nazionale ) . Appena usciti dall’ aeroporto una enormità di venditori “ particolari ” ci hanno assalito e inseguito a piedi dietro il nostro bus fino all’ hotel per venderci i loro articoli … Solo il giorno seguente abbiamo scoperto che il nostro “ DOPO “ per liberarci dai venditori, equivaleva ad un “ dopo acquisto “ … e non c’è stato verso di convincerli … La prima notte credo sia durata più di 30 ore ( altro che per la vita ), tra cocktail di Mojito e Daquiri, salsa con delle colombiane clamorose e bagno vestiti di notte con un gruppo di Equadoregni pazzi che, come i maghi che tirano fuori il coniglio dal cilindro , loro tiravano fuori da borse e zainetti una montagna di bottiglie di Rum Grappa Tequila e non so cos’altro … AH , anche una bottiglia di Coca Cola che è rimasta intatta . Il morale della favola è che alle 7 di mattina ho fatto la mia prima dichiarazione d’amore in spagnolo ( e non parlo una parola ) ad una ragazza Colombiana che solo il giorno dopo ho scoperto essere una 38enne con due figli e per giunta in viaggio di nozze … non ho mai chiesto i giorni seguenti dove fosse quella notte il marito ma per tutto il resto della vacanza ho fatto finta di essere Gay tanto che la nostra stanza era stata ribattezzata dallo staff la camera del Maricon . Avrò anche rischiato la vita quella sera ma la ripeterei ogni giorno .

Durante la prima settimana abbiamo fatto due escursioni , la prima a ISLA BARU’ e la seconda a ISLA del PIRATA .

La prima era raggiungibile con un battello e per la modica cifra di 12 euro avevamo viaggio , snack , pranzo , alcolici e tutte le attrazioni disponibili sull’isola .Il mare era fantastico , calmo e limpidissimo , abbiamo preso delle canoe e siamo stati tutta la mattinata tra mangrovie e flamengo ( fenicotteri rosa ) . Il pomeriggio mega partita di beach volley tra Italia e resto del mondo , abbiamo preso una batosta che ancora oggi fa male all’ orgoglio Italiano .

ISLA del PIRATA è più piccola e selvaggia , non offre quasi niente come paesaggio ma da la possibilità di fare il bagno insieme a delle stelle marine grandi quanto un pallone da calcio .

Non le avevo mai viste da vicino , sono bellissime e coloratissime .

Al rientro in spiaggia abbiamo avuto una grossa sorpresa , dei pescatori del loco ci hanno offerto delle aragoste appena pescate e per la modica cifra di 40 euro ci siamo scorpacciati 10 aragoste e 5 granchi cotte alla griglia , una vera goduria per noi , non tanto per la nostra povera tazza del bagno che, per 4 giorni di fila, ha potuto consumare anche lei in tutto e per tutto il pranzo fantastico ( tutti con attacco di dissenteria , c’è costato più di mancia al cameriere per stappare la tazza che per il cibo , senza tenere conto della “ vera “ figura di merda ). Le notti a Cartagena sembravano un susseguirsi della prima , ogni sera partivano minimo 23 cocktail a cabesa ( testa ) e tra la possibilità di scegliere innumerevoli locali il fine settimana il MR BABILLA era tappa fissa . Si ballava sui tavoli , in pista e perfino dietro il bancone dove ci improvvisavamo barmen , ogni sera tutta Cartagena si riuniva li, ed uscivano delle serate fantastiche , chiuse dal mitico bagno a mezzanotte ( si chiamava cosi ma alla fine erano sempre le 5 del mattino) . Una sera i miei due amici ancora colti da attacchi di dissenteria sono rimasti in albergo ed io, mi sono aggregato ad una coppia di equadoregni dividendoci il taxi ( 1 euro di viaggio ) . Siamo stati al TO CANDELA disco bar situato sul malecon a circa due km dal nostro hotel DECAMERON .

La serata si stava svolgendo in pieno divertimento e al meglio fino a quando ( visto il caldo che faceva nel locale ) mi sono recato al bagno per rinfrescarmi e , guardandomi allo specchio ho notato che Aleandro , l’amico equadoregno mi aveva seguito e guardandomi negli occhi in spagnolo mi disse : TU MI PIACI MOLTO ! Tra acqua nelle orecchie , afa del caldo e preso alla sprovvista gli ho risposto con eleganza ed in italiano : Che cazzo hai detto ? E lui confermò … Mi piaci molto ! Io gli risposi che a me non piaceva e imbarazzato uscii di corsa e tornai da Evelin a ballare .

Aleandro uscì sconvolto e deluso come avesse ricevuto una pugnalata poi intuii qualcosa … Anche a lui era arrivata voce che la nostra stanza era quella dei gay e così vedendomi da solo credette che i miei due amici stavano in stanza a fare chissà che e così , tolto dalla sua timidezza si fece sotto , ma ancora oggi credo che non ha capito che l ‘ ho rifiutato perché non ero gay ma perchè lo ritenevo brutto . Dopo una settimana di pura follia era arrivato il momento di prenderci qualche giorno di relax così , tramite l ‘hotel abbiamo preso un pacchetto all inclusive ad ISLA PALMA , Posto che gli animatori descrissero come un paradiso perduto e vi posso assicurare che quando siamo arrivati …

Partiti dall’albergo con un bus abbiamo percorso 50 minuti di strada tranquilla per poi immetterci per 3 ore su strade disastrate in mezzo a foreste dove a bordo strada ( se così si potevano chiamare ) c’erano dei Colombiani con delle scimitarre giganti in mano ( dissero per tagliare le palme …Mah !) Arrivati ad un piccolo porto ci siamo imbarcati su delle lancie velocissime , le stesse che usano i contrabbandieri , e per una ora e 45 minuti in mezzo all’ oceano c’eravamo solo noi .

Quando stavamo per arrivare si intravedeva in lontananza un pontile di legno lungo un centinaio di metri , ai bordi, in fila, una miriade di lampioncini bianchi ed ancora più in lontananza una capanna gigante alta almeno 15 metri tutta di paglia . A primo impatto il mare non sembrava un gran che ma comunque quello era solo il molo per le imbarcazioni . Dopo la presa della stanza ( che affacciava in un laghetto con dei fenicotteri rosa ) e messo il costumino, ci siamo inoltrati verso la parte ovest , ovvero l’ unica accessibile dall’ isola . Impatto devastante . Avete presente una striscia di sabbia bianca larga appena 7 metri e lunga non più di 200 ? Avete presente l’ acqua del rubinetto a casa vostra ? Avete presente degli ombrelloni fatti direttamente con delle palme ? Avete presente solo noi tre su tutta la spiaggia ? Avete presente ? Bene , WELCOME TO ISLA PALMA In una sola parola clamorosa . A sinistra il mare era calmo e caldissimo , a destra era mosso e ventilato . Da una parte si poteva fare snorkelling o rilassarsi , dall’altra windsurf o il bagno con i delfini che arrivavano fino a riva .

La sera era composta da cena con le altre 50 persone presenti nell’isola e spettacoli vari , un po’ monotoni per noi tre che non eravamo ne coppie ne viaggi di nozze , ma … una sera … È diventata la sera ! Dopo cena siamo andati insieme agli animatori dall’altra parte di Isla Palma, passando in piena notte lungo un sentiero con soltanto delle torce . I rumori degli animali intorno al sentiero si miscelavano insieme al nostro respiro impaurito fino a quando il sentiero, lentamente, si allargava a vista d’occhio e nella penombra del bosco, iniziò a comparire una capanna e, nel silenzio più assoluto, una musichina alquanto familiare . Era un vero e proprio bar dove si poteva ballare salsa e merengue ma rispetto a molte balere italiane la salsa la si ballava al centro dell’oceano.

C’era un pontile che per 50 metri si estendeva al centro del mondo dove l’unica luce disponibile era quella della luna . C’era una piattaforma di una decina di metri di diametro ed intorno una specie di baia chiusa, con degli squali che giravano intorno alla piattaforma molto nervosi ,forse a causa della musica . Ancora oggi nessuno crede che abbiamo ballato salsa al centro del mondo sotto la luna e circondati da squali ( fortuna che esistono le macchine fotografiche ) .

Eravamo talmente euforici che abbiamo offerto da bere a tutti , fortuna che gli alcolici in Colombia non costano niente , per 14 euro abbiamo preso 2 bottiglie di rum , 10 lattine di coca cola e 10 lattine di birra … il sentiero a tornare sembrava l’autostrada A1 , le curve non esistevano più ma che serata !!! Tornare a Cartagena dopo aver vissuto per tre giorni in paradiso non è stato poi così difficile anche perché ad ISLA PALMA ci mancavano le “ seratine “ della città . La sera stessa siamo andati con gli amici di Terni conosciuti lì alla DOLCE VITA , discobar carino gestito da Italiani dove a fine serata è molto facile farsi riaccompagnare all’ hotel da giovani fanciulle Sud Americane … Il giorno dopo siamo andati in tour al VULCANO TOTUMO , un vulcano profondo 2000 metri ormai spento ( credo ), dove ci si può immergere nel cratere e fare i fanghi , una vera goduria ci siamo rilassati e lasciati andare per tutta la mattinata ma , quando usciti dal vulcano e pieni di fango dalla testa ai piedi, abbiamo scoperto una cosa molto ambigua , nelle vicinanze non c’era acqua per sciacquarsi, e l’autista del bus sporchi non ci avrebbe fatto risalire , cosa fare ? Be … non ci crederete ma siamo stati costretti a gettarci in una specie di palude che faceva veramente schifo , dove donne di 75 anni ci tiravano secchi di acqua addosso presi dalla stessa palude e ci raschiavano la schiena con le unghie per toglierci il fango dal corpo , un vero schifo in quel momento ma ripensandoci oggi, credo che a raccontarlo in giro ci si diverta parecchio .

Il giorno dopo eravamo pronti per il rientro a casa con la certezza di aver trovato un posto inimmaginabile e con la paura di non poterlo più rivivere .

Di cose da raccontare ce ne sarebbero ancora molte ma vorrei tenerle solo per me , spero solo che chi leggerà un giorno questo diario di bordo, strappi il biglietto per la Sardegna e prenoti subito quello per Cartagena … UN GIORNO CI RINGRAZIERETE Premessa Far immaginare cosa possono offrire i Carabi a chi ogni anno và in vacanza in Sardegna è difficile, ma è altrettanto difficile far immaginare cosa può offrire Cartagena a chi i Carabi li ha vissuti in lungo ed in largo .

Cartagena è un mix tra storia, arte, divertimento e relax . La poesia che emana non credo sia paragonabile a nulla al mondo .

Cartagena è magica … un mare fantastico con delle isole da sogno, una vita notturna paragonabile alle più note Ibiza o Cancun, ( se non addirittura superiore ) salsa y merengue 24 ore al giorno, aragoste all’infinito ma soprattutto, un popolo fantastico dove tra ragazze bellissime,lavoratori sempre indaffarati e venditori ambulanti di tutti i tipi ( dalle ostriche vendute sulla spiaggia ai massaggi relax, dai venditori di cocco e rum a quelli di cocco e basta ) offrivano ad ogni turista la vacanza sognata da una vita .

Cartagena non si può descrivere in mille parole … SI DEVE VIVERE , e vi assicuro che si vive alla grande . Provate solo per scherzo a chiedere a chi c’è stato cosa è Cartagena , vedrete nei loro occhi la stessa emozione che ho io in questo momento , non perché sono appena tornato a casa , ma perché ho paura che un posto così non lo ritroverò più, neanche girando ogni angolo del mondo , e fidatevi , il mondo lo voglio veramente girare tutto… prima o poi !

TESTO E FOTO WWW.CADILLACTRIP.IT



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