Cipro, un’isola da scoprire 2

Vacanza fai da te... e poi cinque giorni in crociera con tappe a Rodi, Santorini e Mykonos
Scritto da: m.grio
cipro, un'isola da scoprire 2
Partenza il: 09/06/2012
Ritorno il: 21/06/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Cipro, a metà tra Grecia e Medio Oriente

Quest’anno, con Antonella, mia moglie, abbiamo deciso di organizzare autonomamente le nostre ferie e abbiamo scelto come meta l’isola di Cipro, programmando di trascorrere lì circa due settimane.

Ci siamo subito messi all’opera e abbiamo cominciato a cercare in rete il materiale che ci potesse essere utile per consigli, suggerimenti e indicazioni. Ci siamo stupiti però di percepire pareri discordanti e anche diametralmente opposti sugli stessi luoghi: questo ci ha creato da una parte un po’ di incertezza e smarrimento, dall’altra tanta curiosità per un’isola che suscita sentimenti differenti in coloro che decidano di visitarla.

La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di organizzare il volo: la scelta è caduta, per ragioni economiche, sulla discussa Ryanair, che però, facendo una certosina attenzione alle clausole che impone e che palesa soltanto in parte, basandoci su precedenti esperienze sia negative che positive con la medesima compagnia, ci ha permesso di acquistare un volo, per due persone, di andata e ritorno, da Milano Bergamo a Paphos per 309,96 euro, comprensivi di un bagaglio da 15 Kg per persona a tratta. Ricordandoci di fare il check-in online prima di partire e pesando i bagagli, non abbiamo avuto nessuna sorpresa negativa e tutto è filato liscio.

In secondo luogo, abbiamo pensato di acquistare una crociera di 5 giorni con la Louis Cruises, una compagnia greca, poco conosciuta dagli italiani, ma molto dai greci. Un po’ dubbiosi, per l’assoluta mancanza di fama di questa compagnia, abbiamo optato per un giro che, partendo dal porto di Limassol, una città di Cipro, avrebbe toccato Rodi, Santorini e Mykonos, per poi fare ritorno a Limassol. La crociera scelta ci è costata 398 euro in due: il piccolo costo ci ha anche fatti preoccupare, immaginandoci ai remi per far procedere una bagnarola sulle onde dell’Egeo (i dubbi si sono però rivelati infondati…).

Tornati a Cipro, abbiamo deciso di girare l’isola in auto e ci siamo adoperati per trovarne una a noleggio: tramite il sito www.drivecyprus.com abbiamo noleggiato un’auto con Europecar, con aria condizionata, chilometraggio illimitato e con tutte le assicurazioni aggiuntive, per 7 giorni, a 198 euro da pagare in loco + 30 euro di caparra pagate online. Abbiamo specificato che l’avremmo ritirata allo sbarco dalla nave, al termine della crociera, presso il porto di Limassol, e riconsegnata all’aeroporto di Paphos il giorno della partenza da Cipro per tornare in Italia. Una volta stabilito il tragitto da fare con l’auto, abbiamo prenotato con booking.com i soggiorni in hotel per i pernottamenti.

Siamo quindi partiti il 9 giugno 2012 da Milano-Bergamo e dopo 3 ore e 20 minuti di volo siamo atterrati all’aeroporto di Paphos, verso le 23.30 di sera. Abbiamo quindi preso un taxi, che per 30 euro ci ha portati in città, presso l’Hotel Fitoss Inn (38 euro per una camera matrimoniale, colazione compresa), dove ad accoglierci c’era la gentilissima e disponibilissima proprietaria, con la quale abbiamo subito preso accordi perché si informasse per un mezzo più economico del taxi per raggiungere l’indomani il porto di Limassol, per l’imbarco. La camera era molto sobria e, nonostante la moquette a terra, pulita. Sfiniti per il viaggio, siamo andati a dormire e ci siamo svegliati la mattina successiva per consumare la colazione (non abbondante, ma gradita) nell’ampio salone dedicato, tipicamente greco (Cipro non fa parte della Grecia, ma ne risente moltissimo l’influenza). Per l’occasione abbiamo anche assistito ai simpatici preparativi per un ricevimento per un battesimo che si sarebbe svolto in giornata a bordo piscina. Terminata la colazione, abbiamo preso un “taxi comunitario”, una specie di pullmino, che per 11 euro a persona, ci ha accompagnati, dopo un viaggio di circa trequarti d’ora (55 Km circa), direttamente sul molo per l’imbarco sulla nave da crociera.

La nave si chiamava Orient Queen, e assomigliava tanto, per dimensioni, alla Costa Allegra. Siamo saliti a bordo con procedure molto snelle, anche per il numero limitato di passeggeri (325), e abbiamo preso possesso della nostra cabina, la numero 6099 del Cedars Deck, interna, ma molto comoda per raggiungere ogni parte della nave.

La crociera è stata bellissima: il percorso ha toccato isole meravigliose, il cibo era davvero buono (tra l’altro, essendo gli unici italiani, ci è stato riservato un tavolo da due, una rarità, per chi conosce come funzionano le crociere!), il personale parlava inglese ed è stato cortesissimo, la cabina e tutta la nave pulitissime ed in ordine. La pulizia è l’aspetto che ci ha maggiormente colpiti: abbiamo visto personale addetto pulire in maniera continua tutte le parti della nave sotto lo sguardo severo dei responsabili, molto attenti e presenti. Ovviamente la partecipazione alle attività ludiche, in lingua greca, è stata limitata, ma nemmeno tanto, visto che la musica è universale e visto che tutti sono sempre stati disponibili ad interagire con noi in inglese.

La prima tappa è stata Rodi, una città meravigliosa in cui è ancora evidente l’aspetto da cavalieri templari e da crociate. Noi ci eravamo già stati, ma è stato comunque bellissimo rivisitare questa meraviglia: le vie del centro, affascinanti e piene di negozietti e taverne tipiche, il porto con i cervi, il palazzo e le vie dei templari… Questa volta sono anche riuscito a ripercorrere tutto il fossato tra le mura che circondano il centro, all’interno del quale hanno ricavato un teatro all’aperto per rappresentazioni, probabilmente estive e di sicuro fascino, data la suggestiva cornice.

La seconda tappa è stata Santorini: la nave si è fermata in rada e abbiamo raggiunto il porticciolo con delle imbarcazioni locali che facevano la spola tra la nave e il molo. Dal molo, si sono presentate tre opportunità di fronte ai 500 gradini da fare in salita sotto al sole: farcela a piedi (ipotesi fermamente scartata, anche perché il tragitto, oltre ad essere scivoloso, è lo stesso che fanno i muli in salita e discesa, sporcandolo in abbondanza), i muli (simpatici, ma non sicurissimi, perché il tragitto è scivoloso anche per loro) e la funivia, che, al costo di 4 euro a persona a tratta, ci ha portati fino in cima, risparmiando fatica e tempo. Quindi abbiamo noleggiato uno scooter (cilindrata 125cc, 20 euro per l’intera giornata) e abbiamo girato tutta l’isola in lungo e in largo. Assolutamente da vedere sono Thira (Fira), il capoluogo dell’isola, Oia, una cittadina a nord, assolutamente caratteristica, tutta bianca con i tetti azzurri, piena di terrazze a picco sul mare (da considerare anche per un eventuale futuro soggiorno a Santorini) e la Red Beach, una spiaggia dal particolarissimo colore rosso.

La terza tappa è stata Mykonos: anche qui abbiamo noleggiato un motorino (50 cc, 15 euro per l’intera giornata), volendo girare in lungo ed in largo questa famosissima isola, descritta come una delle più belle del Mar Egeo. Un po’ delusi dalle spiagge solitamente segnalate (non per un motivo preciso, ma non ci sono sembrate nulla di speciale, forse perché troppo affollate), abbiamo trascorso qualche ora sulla bella spiaggia di Elia, per lasciare alla fine della giornata la visita della città di Mykonos ed in particolare di Chora, la cosiddetta Piccola Venezia, da dove abbiamo ammirato un meraviglioso tramonto seduti ad un bar con una birra fresca davanti (incantevole).

La crociera è stata quindi una piacevole sorpresa, superiore, per molti aspetti, alle crociere della Costa: sicuramente non mancheremo di tenere d’occhio la Louis Cruises e i suoi itinerari, e, più in generale, le compagnie da crociera straniere e meno famose.

Per un errore di comunicazione, all’arrivo al porto di Limassol, non c’era ad aspettarci l’auto precedentemente noleggiata: grazie al prezioso e gentilissimo intervento dell’Ufficio del Turismo, dopo un’ora dall’orario stabilito, abbiamo ottenuto l’auto, pagando la somma concordata più il pieno di benzina (59 euro), permettendoci di riconsegnare l’auto al termine della vacanza con il serbatoio completamente vuoto. L’auto era una Kia Picanto blu, con aria condizionata, perfetta per le nostre necessità, con targa a sfondo rosso, come tutte le auto a noleggio che circolano a Cipro. L’ostacolo da superare era l’impatto con la guida a sinistra, il cambio a sinistra, le rotonde in senso orario, ecc… Pensavo fosse peggio, e con un po’ di attenzione mi sono immediatamente ambientato. Particolare attenzione va posta ai limiti di velocità ( il massimo è 100 Km/h in quella che corrisponde alla nostra autostrada), ci sono parecchi autovelox.

Avevamo previsto di fermarci un giorno a Limassol, città rivelatasi non bellissima. Siamo andati a vedere la Lady’s Mile, una spiaggia lunghissima, ed il castello di Kolossi, particolare. Assolutamente da visitare è il sito archeologico di Kourion, con mosaici ben conservati ed un teatro vista mare, con panorama mozzafiato (l’unica nota negativa è stato il caldo torrido per l’ora, le tre del pomeriggio, che avevamo scelto per la visita, per motivi di itinerario). L’hotel che ci ha ospitati per una notte si chiama Hotel Le Village (33 euro per una camera matrimoniale, senza colazione), che definire spartano è poco, però accogliente e pulito, con personale gentile e disponibilissimo a darci indicazioni e consigli. Non guastava la disponibilità continua di limonata e aranciata fresche, e di caffè caldo.

Il giorno dopo ci siamo messi in strada alla volta di Larnaka. Strada facendo abbiamo pensato di fare una deviazione verso la capitale di Cipro, Nicosia. Abbiamo parcheggiato all’ombra e ci siamo incamminati alla volta del centro della città, circondato da mura. Sapevamo che la parte turisticamente più affascinate è occupata dai turchi ed è la parte nord: attraverso una via principale che si chiama Lidras abbiamo raggiunto un check-point per l’attraversamento pedonale. Dopo aver mostrato i passaporti, siamo passati in terra occupata, ed effettivamente ci è sembrata la parte più affascinante (è noto anche ai ciprioti che le attrazioni turistiche più affascinanti sono in mano ai turchi, ma è abbastanza chiaro che i turchi non curano queste attrazioni come dovrebbero). E’ una costante la chiesa cristiana con torri mozzate per costruire il minareto a punta, riconvertendo la struttura in moschea. Accaldati e affamati, ci siamo fermati nel Buyuk Han, un vecchio caravanserraglio, che ospita negozietti e taverne tipiche, in cui si può pagare sia in lire turche che in euro. Ritornati in terra cipriota, abbiamo recuperato l’auto con i bagagli e ci siamo avviati verso Larnaka, bellissima città sul mare, dove ci ha colpiti la centrale chiesa di San Lazzaro, con la tomba dell’amico, nella tradizione resuscitato, di Gesù. Il castello ed il mare di Larnaka non ci hanno colpiti granchè, ma appena fuori la città, verso l’aeroporto, si trova una moschea costruita nel luogo in cui la tradizione dice che sia morta una zia paterna di Maometto: un luogo molto significativo per i musulmani. Essendo capitati per caso in occasione di una loro festa, siamo stati ospiti di un gruppo di musulmani che avevano organizzato una sorta di rinfresco fuori dalla moschea: dietro parecchie insistenze e per i modi davvero gentili di costoro, abbiamo acconsentito ad assaggiare i loro cibi speziati ed i loro dolci particolari, con molto piacere, vista la bontà di tutto e l’ambiente molto amichevole che ci aveva accolto. Ringraziando di cuore, siamo ripartiti alla volta delle spiagge più rinomate dell’isola di Cipro: Agia Napa e Protaras.

Avevamo letto che Agia Napa fosse la più bella spiaggia europea per un sondaggio e Protaras la terza: la nostra comprensibile curiosità si è però scontrata con la dura realtà! Il mare era bello, con la luce del sole alto nel cielo, ma le spiagge erano sporche (con cestini appositi vuoti) e piene di confusione, piene di inglesi e russi con birra a fiumi e a tutte le ore. Abbiamo pensato di paragonare questa situazione ad una Rimini o Riccione con un mare migliore. Quindi abbiamo capito il poco entusiasmo di coloro che non avevano apprezzato dal vivo le promesse meraviglie cipriote e l’esaltazione di coloro che invece erano alla ricerca di mare bello, svago e divertimento fino a tarda notte, nei numerosi locali e discoteche che animano la vita di quella zona. Come al solito si era trattato di differenti punti di vista, dipende tutto da cosa cerchi e quanto ti sai adattare alla confusione.

Siamo stati ad Agia Napa per tre giorni, alloggiando al Florence Hotel (120 euro + 15 euro per l’aria condizionata, tre notti in appartamento, senza colazione): gradevole, pulito, con piscina, a pochi passi dalla famosa spiaggia di Nissi. In questi tre giorni abbiamo deciso di tornare in terra occupata, contro i consigli dei ciprioti e consapevoli del fatto che le assicurazioni dell’auto ed il soccorso stradale non sarebbero stati validi da quella parte. Attraverso la base inglese, vicino Famagosta, abbiamo attraversato la frontiera: prima abbiamo acquistato un’assicurazione sostitutiva per l’auto (20 euro per tre giorni per le auto a noleggio) e poi abbiamo mostrato i nostri passaporti alla polizia di frontiera. La prima tappa è stata Famagosta e il castello di Otello, assolutamente da vedere: ci ha confermato che le bellezze più significative sono in mano ai turchi, che però deficitano un po’ nel mantenimento e nella cura di questo patrimonio. Poi siamo ripartiti alla volta della punta alta dell’isola, Karpasia: naturalisticamente incontaminata, ma non ci sembra che sia valsa la pena di fare tanti chilometri di andata e ritorno in giornata.

Quindi il nostro programma prevedeva di riavvicinarci a Paphos, da cui saremmo ripartiti a breve. Strada facendo ci siamo fermati a Petra Tou Romiou, che ci era sfuggita all’andata: è il sito in cui la leggenda vuole che sia nata Afrodite dal mare. Un posto incantevole, davvero speciale, per il mare e per la bellezza del paesaggio, una tappa obbligata. Di Paphos invece non ci ha colpito granchè, a parte l’area archeologica delle tombe dei re, da vedere nel tardo pomeriggio, con tombe ipogee molto ben conservate. Abbiamo alloggiato presso l’Anna Hotel Apartments (76 euro, senza colazione, per due notti in appartamento con due letti): delle sistemazioni che avevamo prenotato a Cipro dall’Italia, tutte buone, ci è sembrata la migliore, per struttura e pulizia, con una bella piscina a disposizione.

L’ultimo giorno, prima di quello della partenza, ci siamo spinti a nord di Paphos, verso la spiaggia delle tartarughe: una riserva naturalistica meravigliosa, dove depositano le uova le tartarughe, e in cui le uova vengono protette da regole e strutture metalliche particolari che le difendono dall’uomo e dai predatori. Qui abbiamo fatto il bagno più bello delle nostre vacanze a Cipro, in un’acqua meravigliosa e pulita. Siamo quindi saliti verso la penisola di Akamas fino a Polis e ai bagni di Afrodite. Dopo un pomeriggio di spiaggia e mare (l’ultimo prima della partenza), siamo tornati in hotel, ed il giorno dopo, dopo l’ultimo bagno in piscina, ci siamo avviati in aeroporto per la partenza e il ritorno a casa.

Complessivamente questa vacanza ci ha soddisfatti. Ci sono stati luoghi famosi non esaltanti e meno famosi più affascinanti, ma sicuramente Cipro merita di essere vista, anche se vittima di una situazione politico-militare un po’ particolare, che non crea però problemi di sicurezza per i turisti, molte ben accetti da ciprioti e da turchi, visto che sul turismo si basa la gran parte della loro economia. Probabilmente, avendo più tempo a disposizione, avrei aggiunto la parte nord dell’isola e i monti Troodos nell’interno, ma… chi si accontenta gode! E poi ci si può sempre tornare!



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