Cina, un viaggio magnifico

Viaggio della Mistral tour operator (consigliato) con un gruppo di un totale di 14 persone. Tutti alla scoperta dei tesori della Cina. Il tour ha compreso tutto quello che uno si immagina da profano di questo Paese piu tante interessantissime chicche.
Scritto da: Fenice73
cina, un viaggio magnifico
Partenza il: 06/10/2008
Ritorno il: 19/10/2008
Viaggiatori: Da solo
Spesa: 3000 €
Cina Millenaria Il viaggio a dire il vero risale ad Ottobre 2008, ma essendomi ricapitato in mano il taccuino su cui avevo annotato le mie impressioni, ho deciso di rendervi partecipi. Lunedì 6 Ottobre Finalmente ce l’ho fatta!!! Sono sul treno che mi porterà a Roma da dove prenderò l’aerero per Beijing. Dopo alti e bassi durante l’attesa della partenza (ho rischiato di non partire per il non raggiungimento del numero minimo di partecipanti). Subito faccio conoscenza con alcune persone che andranno a comporre il gruppo di 14 persone con cui farò il viaggio. Poi partenza con un’ora di ritardo. Volo tranquillo ma scomodo in classe economica (China Air). Non ho praticamente dormito. Martedì 7 Ottobre L’aereo atterra a Beijing (ormai non la chiamo più Pechino) alle 13:20 ora locale. Arriviamo al nuovissimo terminal 3, un impatto da paura vista la vastità: da parte a parte quasi 3 km!!! Dobbiamo prendere la metro interna e facciamo appen in tempo ad arrivare al reclamo bagagli che già spuntano le nostre valigie. Ci incontriamo con la nostra guida locale Fon (non so come si scrive ma suona cosi) che nonostante l’aspetto si rivelerà simpatico ed in grado di fre egregiamente il suo mestiere. Di comune accordo, si deide di saltare il pranzo per gettarci subito nella prima visita, il tempio dei Lama. Magnifico esempio di autentico monastero buddhista con un susseguirsi molto pittoresco di cortili e padiglioni via sempre di maggiore importanza. Si arriva all’ultimo dove troneggia una statua di Buddha in piedi scolpita in un unico tronco di legno ed alta 18 metri. Poi rifaccio a ritroso il percorso e via, verso piazza Tienanmen. E’ veramente stupefacente e lascia a bocca aperta per gi spazi immensi. Dopo l’arrivo mi ci vogliono 3 telefonate (con l’aiuto di Fon) Per poter incontrare Shadow, un ragazzo conosciuto via internet. E subito mi accorgo di un problema: parla inglese peggio di me e le nostre comunicazioni non sono brillanti… Gli ho chiesto se mi portava a fare un giro negli hutong, i vecchi quartieri, ma ancora non ho capito perché mi ha detto di no. Invece chiama un taxi e mi porta a mangiare ad un ristorante dove và lui di tanto in tanto. Primo impatto reale con la cucina cinese. Ha ordinato quello che mi pareva maiale in salsa di ostriche, ma decisamente piu saporito e piu buono di quello che trovo in Italia. Poi un piatto con dei frutti di mare strani come aspetto ma soprattutto come consistenza, tipo gelatinosa. Poi delle verdure, del riso e il tè cinese servito con dei grossi cristalli di zucchero che si sciolgono mano a mano che bevi; molto particolare. Poi il mio nuovo amico mi mette a disagi; dopo aver pagato 18 yuan di taxi, paga anche il conto del ristorante di 150. Sono circa 17 euro in tutto, ma per lui è stata una bella spesa. Dovrò trovare il modo di contraccambiare. Arrivo in taxi in albergo, mi registro e salgo in camera. Fon aveva avvertito il ristorante che sarei arrivato tardi e non ho potuto fare a meno di approfittare di un po’ di sushi e sashimi. La bellezza dell’hotel gli fa perdonare la lontananza dal centro. Poi a nanna che domani sono atteso a “corte”. Mercoledì 8 Ottobre Questa mattina, dopo una succulenta colazione, ci avviamo per la visita al Palazzo Estivo. Un complesso di giardini di 220 ettari con un magnifico lago al centro. Il concetto che abbiamo noi di palazzo è fuorviante. Qui non esiste un unico edificio con un giardino intorno, ma tanti edifici sparsi all’interno del parco. Arriviamo in un laghetto dove l’imperatore si ritirava per scrivere poesie. Sotto un padiglione con il caratteristico tetto, un nutrito gruppo di pensionati cantava pezzi di musica tradizionale. In parecchie altre zone del parco vi erano gruppi più piccoli che cantavano. A fianco del lago si snoda un lungo corridoio coperto che serviva per le passeggiate. A destra in cima alla collina svetta una imponente pagoda e sulla sinistra il lago. Alla fine ci ritroviamo di fronte alla famosa barca di marmo. Purtroppo non è stato possibile visitare gli appartamenti imperiali. Usciti dalla visita, la guida ci porta a visitare un grosso negozio di perle di fiume (sicuramente Fon avrà una percentuale sul venduto). Dopo una dimostrazione su come si coltivano, visito la stupenda mostra ed acquisto delle perle nere (del tipo piu economico). Dopo un lauto pranzo, ci avviamo alla volta della Città Proibita. Impatto veramente eccezionale ed emozioni non ben definibili. Devo dire che però gli spazi sembrano più piccoli di come compaiono in TV. Una cosa che mi ha deluso, è che non facevano entrare all’interno dei padiglioni centrali con le varie sale del trono, ma permettevano solo di affacciarsi da una transenna posta agli ingressi. Dopo piu di due ore avevamo visto le cose principali, ma 70 ettari di cose da vedere erano decisamente troppi e ci siamo fermati. Fon non mi voleva dare il tempo di comprare souvenir, mia piccola passione, ed ho dovuto insistere. Per fortuna si è fatto perdonare portandoci a vedere un mercato rionale dove si vendeva un po’ di tutto e dove l’igiene non penso fosse nemmeno contemplata, specialmente nei banchi vendita di carni e pesce con i frigo sporchi di sangue vecchio. Dopo un giro per i negozietti di cibo pronto, ci avviamo per fare un giro extra negli hutong. Una vecchia signora ci ospita nella sua modesta casa e ci dà modo di vedere queste strutture tradizionali fatte di piccoli cortili con le varie stanze che vi si affacciano. Poi un giro in risciò fino ad una zona più commerciale con parecchi negozi di souvenir, ma anche con parecchi locali tipo pub/bar. La cena era del Sichuan, molto gradevole. Pitto forte, la famosa anatra laccata che devo dire mi ha deluso un po’. Tornati in albergo, con altri quattro faccio una passeggiata nei pressi dell’hotel fino allo stadio del baseball. In giornata avevamo avuto occasione solo di un veloce passaggio di fianco agli impianti olimpici principali come lo stadio “Nido d’uccello” Giovedì 9 Ottobre E oggi si comincia proprio bene!!! Eh già, visto che mi sveglio con dei bei problemi di stomaco. Probabilmente colpa della cena pesante della sera prima e della passeggiata al fresco senza neanche una giacchetta. Le precauzioni che mi ero portato in caso si verificasse questa eventualità, si sono rivelate inutili. Per fortuna nella comitiva ci stava una coppia di farmacisti che mi hanno dato un grande aiuto. Dopo colazione, si parte alla volta di Badaling per la visita alla Grande Muraglia. Sulla strada ci fermiamo a visitare una bellissima fabbrica che produci oggetti di giada, belli ma troppo costosi. Mi posso permettere ben poco. L’impatto con una delle sette meraviglie del mondo moderno è spettacolare nonostante il tempo uggioso non ne consente una bellissima visuale. Non è facile rimanere insensibili davanti a tanta magnificenza. L’interminabile serpente si snoda per le creste delle montagne fino a perdita d’occhio. Ne abbiamo fatta a piedi un tratto ed è stato emozionante, soprattutto pensando alla fatica per costruirla. In alcuni tratti le scale erano praticamente verticali mettendo a dura prova il mio fiato. Scesi d questo gioiello architettonico, ci dirigiamo verso le tombe dei Ming dove visiteremo quella piu importante. Dopo l’ingresso notiamo subito un imponente padiglione che lascia sbigottiti per le dimensioni. Esso è servito prima per la cerimonia funebre e successivamente per le cerimonie di omaggio al defunto. Usciti ci avviamo verso la via sacra. Lunga 3 km, era la via di accesso alla valle delle tombe Ming. Il tratto principale è molto ben curatoe costeggiato da 3 grosse statue. Per fortuna una leggera pioggia non è durata molto. Ci aspetta un lungo viaggio per il rientro in centro. Eh già, perché Badaling è praticamente la zona piu a nord di Beijing che ha una estensione veramente da paura, centinaia di km in ogni senso. Poi per i cinesi il codice della strada è solo un qualcosa di sentito dire e andare per le strade a volte fa venire i brividi. Questo codice prevede che i pedoni hanno sempre ragione e questo ha come conseguenza che gli stessi pedoni sono mine vaganti in mezzo alle strade. Venerdì 10 Ottobre In mattinata, visita allo stupendo tempio del cielo. Una struttura che mi ha colpito parecchio non solo per l’aspetto artistico (comunque elevato), ma soprattutto per il significato che ha rivestito in passato. Non un colore è messo a caso, non una forma è scelta a caso ed il tutto intriso di una simbologia mistica ed affascinante. Uscendo, sotto una lunga tettoia che costeggia il grande parco del tempio, incontriamo gente che cantaa e suona musica tradizionale, che fa karaoke, che fa ginnastica di gruppo nel prato (una sorta di versione cinese dell’aerobica). Durante il viaggio verso il ristorante, si verifica quello che per me era solo questione di tempo: un incidente per fortuna di piccola entità ma che ci fa fare un gran ritardo in attesa della polizia che ritira la patente a tutti e due le persone coinvolte per tre giorni in attesa che le stesse si facciano vive per ritirarle facendo valere le proprie ragioni. Questo ritardo ci obbliga a mangiare molto velocemente per non perdere il volo interno che ci avrebbe portato a X’i an. Fon viene con noi e continuerà nelle veci di “supervisore”, ma da ora in poi per ogni località avremo una guida diversa. Quella di X’i an è una bella ragazza che durante il tragitto verso l’hotel ci dà alcune notizie storiche. L’hotel non è il massimo, ma almeno è in centor. Andiamo a cena al ristorante italiano dell’hotel dove riesco ad avere un pasto decente a base di carne alla piastra. Dopo un caffè tutto sommato commestibile ed un sorso di rhum, ci avventuriamo nei dintorni dell’hotel. A noi è piaciuto vedere quella che si potrebbe definire lo “struscio del luogo” pieno di locali e negozi aperti fino a tardi e brulicante di giovani che fanno passeggio. Non mancavano anche i classici chioschetti che vedevano cibarie orientali in penose condizioni igieniche. Sabato 11 Ottobre Oggi mi sveglio alle 6 per il gran caldo. Accendo l’aria condizionata e provo a riaddormentarmi, ma niente perché alle 6:30 dall piazza vicina gli altoparlanti cominciano a diffondere marce militari; ormai non mi riaddormento più! Allora mi alzo e vado in piazza, Ci trovo un gruppo di persone che fanno una specie di danza coreografica usando dei grossi ventagli e fazzoletti colorati. In un’altra zona della piazza, ragazzi che giocano a badminton, in altra zona altre persone che fanno Tai chi chuan (o come cavolo si scrive). Li seguo con attenzione ed il solo guardarli mi rilassa. Dopo colazione, visita alla imponente cinta muraria lunga 14 km e con torri posizionate ogni 120 metri (gittata degli archi). Poi visita alla famosa ma deludente Pagoda dell’oca selvatica. Poi finalmente ci avviamo a vedere il sito del famoso esercito di terracotta. Quando entriamo nell’enorme capannone che ospita la fossa principale del sito, l’impatto è più sorprendente del previsto. MI è venuto subito il pensiero dell’immane sforzo necessario per creare questo esercito composto da oltre 8000 statue gandezza naturale che in origine erano anche colorati. I visi delle statue hanno qualcosa di magnetico. Chou, la nostra guida, si dimostra preparata, intelligente e simpatica. Pranziamo al ristorante che si trova dentro il complesso archeologico dove mi sono reso protagonista di un atto di coraggio: bere la grappa di serpente che oltretutto ho trovato anche buona (se uno non pensa alle bestiole che galleggiavano nell’alcol…). In serata cena a base di tante varietà di ravioli con successivo spettacolo ambientato alla corte della dinastia Tang dove abbiamo ammirato stupendi costumi ed incantevoli danze. Domenica 12 Ottobre Ogi il programma prevede la visita al quartiere mussulmano. Fon dice di non preoccupaci perché i mussulmani cinesi sono stati “domati”. Abbiamo evitato di chiedere ulteriori spiegazioni. In altre volte in cui si cercava di imbastire un discorso, si capiva di quanto lui parlasse come il partito volesse che lui parli. Comunque ci addentriamo in un vicolo pieno zeppo di bancarelle ed arriviamo alla moschea. Si presenta come una classica struttura cinese con il suo susseguirsi di cortili ma con quella che sembra una pagode e che invece è il minareto ed una grande sala dove trovano posto fino a 1000 persone. Usciti dalla moschea abbiamo abbastanza tempo per fare il giro delle bancarelle e tutti trovano qualcosa da comprare. Io dopo una estenuante trattativa riesco ad aggiudicarmi un bel mha-jong, il tipico gioco cinese composto da 144 tessere con diversi simboli. Fin da ragazzino ho imparato a giocarci e averne uno originale mi fa particolarmente contento. Sbucati dai vicoli con il bazar, ci immettiamo in una via piena di cibo da strada servito da bancarelle e micro ristoranti che per la cottura utilizzano delle cucine a carbone. Dopo aver pranzato in un ristorante vero, ci dirigiamo in aereoporto e con la simpaticissima Chou. Partiamo con due ore di ritardo causa nebbia e dopo un volo piacevole atterriamo a Guilin dove incontriamo la guida locale che si fa chiamare semplicemente Elena. L’albergo è bello solo in apparenza, ma se guardi piu attentamente aveva parecchie pecche. Purtroppo non è che ci stava di meglio in questa cittadina interna. Lunedi 13 Ottobre Giornata quasi interamente dedicata alla crociera sul fiume Ly. All’imbarcadero la confusione regna sovrana; flotte di pulman riversano orde di turisti che vengono imbarcati su una flotta di battelli. Quando salpiamo, il nostro battello non è altro che uno dei tanti (ma tanti tanti) che compongono il serpentone che risale il fiume. Il pranzo è servito a bordo. Sulla nave di fronte a noi vediamo la cucina che è collocata sul retro della nave; vi dico solo che per lavare le stoviglie usano l’acqua del fiume. Fortunatamente il paesaggio è veramente stupendo, da togliere il fiato. Una successione interminabile di guglie rocciose e vegetazione rigogliosa con qualche bufalo che viene al fiume a farsi una nuotata e a bere. Alla fine attracchiamo nel villaggio di Yangshuo. Una volta caratteristico villaggio di pescatori, adesso grosso rivenditore di souvenir. Lasciato il villaggio andiamo a vedere la grotta del flauto di bambù non prima dell’ennesima visita in un grosso store (questa volta di perle di mare). La grotta di primo acchito è molto simile a quella di Frasassi vicino ad Ancona, ma è praticamente morta. Per entrare non si usano nessuna precauzione per conservare il microclima interno e si può toccare ovunque. Risultato: le stalagtiti non solo hanno smesso di crescere, ma si stanno anche rovinando. Poi luci colorate dappertutto che sinceramente trovo fuori luogo. Da noi si cerca di illuminare le grotte in maniera sapiente per esaltare la bellezza del posto, ma qui forse non ci badano anche per non far vedere che la grotta è ormai morta. Prima di rientrare in albergo, con altri del gruppo andiamo a farci fare un massaggio ai piedi secondo la tecnica della riflessologia. Almeno abbiamo passato un’oretta veramente rilassante. Dopo cena un altro extra, giro in battello notturno per assistere alla dimostrazione della pesca con il cormorano. Poi un tour in diversi punti panoramici. Il tutto molto “chiassoso” con l colline illuminate da lampadine multicolori e neon ovunque, senza un minimo di criterio apparente. Martedi 14 Ottobre In mattinata ci presentiamo all’aereoporto di Guilin dove scopriamo che già ci avevano fatto il check-in solo con i documenti e senza di noi… Dopo un’ora i viaggio, atterriamo a ShanghaiSaliamo sul pulman e sulla strada per Souzhou, ci fermiamo a fare visita al villaggio di Tongli. Il nucleo centrale è rimasto praticamente intatto, ma tutto intorno è cresciuta una moderna città. Andiamo a vedere il giardino di una residenza signorile veramente incantevole. Nel mezzo del giardino un laghetto pieno di carpe e intorno un portico veramente suggestivo. Questo posto mi lascia piacevolmente sorpreso. Ci avviamo lungo una strada che costeggia un canale. Passato un caratteristico ponte, non resisto e mi faccio fare una foto ricordo in abiti imperiali. Poi riprendiamo il pulman ed arriviamo a Souzhou dove scopro che la mia camera è una suite di 50 metri quadrati con una bella vista dal 25° piano. Nella solita passeggiata serale, facciamo un giro nella moderna piazza centrale con al centro una fontana con dei bei giochi d’acqua. Mercoledi 15 Ottobre Prima visita della giornata, la collina della tigre, luogo di sepoltura dell’imperatore Hu (cosi almeno si pronuncia). Il luogo ha preso questo nome per la leggenda di una tigre che si diceva una volta vegliava sul sepolcro. Questo è costituito da una collina artificiale con sopra una pagoda paurosamente inclinata. La tomba non è stata esplorata per paura di crolli.Annesso anche un bellissimo giardino di bonsai. Poi abbiamo fatto un bellissimo giro su un battello percorrendo i deliziosi canali di Souzhou, considerata la Venezia della Cina (mha…). Sbarchiamo per inltrarci nei vicoli e vedere da vicino la vita del posto. Rientriamo sul battello e percorriamo anche una parte del canale imperiale, antica via fluviale tra nord e sud della Cina. Dopo pranzo andiamo a vedere due dei giardini che insieme sono uno ei patrimoni Unesco. Prima sosta per vedere la lavorazione della seta e conseguente negozio… Il giardino che visitiamo è quello dell’amministratore umile (nel senso di umiliato per le sue colpe). Si estende su circa 5 ettari ed è un autentico paradiso con tutto quello che ci può stare tra padiglioni, verande, laghi, ninfee, ecc… Giovedi 16 Ottobre Dopo un idilliaco viaggio in pulman durato un’ora in più a causa di un incidente, arriviamo ad Hangzhou dove facciamo la conoscenza della guida locale che si fa chiamare Roberta. E questa volta l’hotel conferma le mie fosche previsioni. Infatti la località non è battuta dalle grandi catene e bisogna sapersi accontentare. Però ho una stanza vista muro… Dopo pranzo andiamo a visitare un meraviglioso tempio buddhista. Su una collina sono scolpite oltre 300 statue del Buddha. Visitiamo le due sale principali che colpiscono per la magnificenza e la bellezza. Di fianco si trova un edificio a forma di croce uncinata (praticamente una svastica ma con le uncina ture rivolte in senso inverso) dove sono conservate le statue di 500 discepoli di Buddha. Io ed un compagno di viaggio facciamo una faticata non indifferente ed arriviamo fino all’ultima sala che si trova in cima alla collina. Stanchi ma soddisfatti ce ne ritorniamo al pulman per andare verso la Pagoda delle 6 armonie che ovviamente “scaliamo” fino alla cima godendoci il paesaggio su un immenso fiume. Poi giro in un losco posto per acquistare prodotti contrafatti. Io non prendo niente, non mi fido nche se costano poco. Poi per la sera viene il momento forse piu bello e spettacolare del viaggio. Dietro consiglio di Roberta, alcuni di noi andiamo a vedere uno spettacolo sul lago che si chiama “impression west lake” scritto e diretto da Zhang Zhi Mou, il regista di Lanterne rosse e della cerimonia di apertura delle olimpiadi. Una esperienza unica; i figuranti (fino a 500 in una volta sola) si muovono sul pelo dell’acqua creando dei “giochi” e delle prospettive spettacolari. E poi elementi scenografici che spuntano dall’acqua, sontuose barche. Il biglietto piu economico ci è costato 30 euro (un botto per lo stile di vita cinese) ma ne è valsa assolutamente la pena. Peccato che il pubblico cinese era di un chiasso insopportabile. Roberta ci ha detto che ancora i cinesi non sono abituati a questi eventi culturali e non capiscono l’utilità di stare calmi e zitti o dell’arrivare puntuali. Venerdi 17 Ottobre In mattinata giro in battello sul lago che però non gustiamo molto a causa di una gran bella foschia. Molto bello il parco dove incontriamo scolaresche in gita. Alcuni bambini ci regalano anche dei loro disegni. Veramente carini (e disciplinati). Poi ci rechiamo a visitare il museo del tè dove assistiamo ad una dimostrazione sulla preparazione di diversi tipi di questa bevanda. Dulcis in fundo, visita ad una antichissima farmacia di medicina tradizionale. Oltre ad una marea di erbe ci si trova di tutto, dai genitali di cervo agli autentici nidi di rondine. Subito dopo, treno veloce per Shanghai. L’hotel aveva dato via tutte le camere (era il finesettimana del gran premio di formula 1) ma visto che la prenotazione era stata fatta, senza sovrapprezzo ci sistemano in minisuite al piano excutive con ascensore dedicato e sala colazione al piano (25°). E per finire, in una saletta riservata ci servono una gustosa cena occidentale a base di filetto ai ferri. Dopo non ci lasciamo sfuggire l’occasione di un giro della Shanghai di notte e rimaniamo affascinati dal Bund, dallo skyline notturno di Pudong, dall’affollatissima Nanchino road. Per finire vogliamo fare un giro in uno dei due enormi grattacieli, al tempo il secondo ed il quarto piu alti del mondo. Scegliamo la Jinamao tower, la piu bassa ma piu interessante per come è fatta. Dall’alto (circa 400 metri) la vista è spettacolare sulla citta in che sembrava una sorta di cielo con le sue luci a fare da stelle. E di fianco l’altro grattacielo, detto il cavatappi per la forma, la cui cima era avvolta dalle nuvole come la cima di una montagna. Sotto di noi si staglia la Oriental Pearl tower, una sorta di mega antenna. Pudong era una zona praticamente deserta fino a poco piu di 20 anni fà e che oggi conta quasi 4000 grattacieli. Il giro termina per il quartiere francese. Sabato 18 ottobre Mattinata dedicata alla visita del tempio del Buddha di Giada. E’ il più ricco tempio Buddhista cinese, ricchezza che proviene dalla miriade di offerte che piovono dai fedeli per semplici offerte o per la celebrazione di qualche rito. Questo fa si che il tempio è perfettamente mantenuto in efficienza e curato in maniera eccellente. I monaci arrivano a prendere stipendi da manager. Entriamo nella sala dove è custodita la statua del Buddha scolpita in un unico pezzo di giada alto due metri. Alle pareti e sul soffitto tanti piccoli Buddha votivi con inciso il nome di chi ha dovuto sganciare fino a 5000 euro per ottenere l’onore di un Budha personale in quel posto per 20 anni. Vendono souvenir ovunque e sinceramente il tutto assume piu l’aspetto di un mercato che quello di un tempio. Poi siamo andati a fare una passeggiata per la via Nanchino dove esistono negozi delle marche piu prestigiose, tipo Chanel e Gucci. I magazzini multipiano si sprecano. Veniamo anche abbordati di continuo da venditori di prodotti falsi. Il Bund di giorno è altrettanto spettacolare. Infine visita alla città vecchia ed al giardino di Yu. Veramente caratteristica e tutto sommato piacevole.. Domenica 19 Ottobre Abbiamo una mezza giornata libera e io la utilizzo per andare alla ricerca di un mercato di animali. Lo trovo dopo un peregrinare tra vie laterali e lo spettacolo è alquanto sconsolante. Vi lascio immaginare come venivano tenuti gli animali. La maggior parte erano carpe e grilli, ma ci stavano anche tartarughe di vari tipi (scommetto alcune anche protette) ed uccelli. Rimango comunque contento di aver fatto questa scelta perché ho visto un aspetto piu autentico del posto piuttosto che quello che si poteva osservare nei musei dove sono andati altri. Nel pomeriggio ci rechiamo in aereoporto e ci imbarchiamo per il volo notturno che ci porterà a casa dopo un viaggio che mi ha entusiasmato non poco. Conclusioni La Cina è un paese contraddittorio che però offre molteplici possibilità per conoscere una vita millenaria. Se volete andarci come turisti, evitate di prodigarvi in critiche sul sistema e su tutto quello che vedrete di negativo. Otterreste solo di mettere in difficoltà le guide che non possono essere obiettive. Altrimenti restate a casa. Io mi appoggio alla mia agenzia viaggi di fiducia, la Zepponi di Falconara Marittima, molto bravi a farti proposte specifiche per le tue esigenze senza coprirvi di inutili cataloghi. I costo è stato di circa 2400 euro compreso supplemento singola e considerato tutto, mi sembra un prezzo ragionevole. Ho poi speso altri 600 euro tra extra (gite, spettacoli e quant’altro) e souvenir. Non mi sono lasciato sfuggire quasi niente J


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