Chile ed Isola di Pasqua

Cesare74@hotmail.it 27.07.2006 Eccomi finalmente in Eurostar dopo un anno di lavoro diretto a Roma per iniziare una nuova avventura; quest’anno ho scelto per le mie vacanze il Chile e la Bolivia con una breve sosta in Argentina. Dopo 14 ore di volo trascorse piacevolmente chiacchierando con il mio vicino di poltrona, Giorgio un bambino di 12...
Scritto da: cesare
chile ed isola di pasqua
Partenza il: 27/07/2006
Ritorno il: 04/09/2006
Viaggiatori: da solo
Cesare74@hotmail.It 27.07.2006 Eccomi finalmente in Eurostar dopo un anno di lavoro diretto a Roma per iniziare una nuova avventura; quest’anno ho scelto per le mie vacanze il Chile e la Bolivia con una breve sosta in Argentina.

Dopo 14 ore di volo trascorse piacevolmente chiacchierando con il mio vicino di poltrona, Giorgio un bambino di 12 anni con i genitori separati mamma a Cordoba e papà a Roma, una delle tante storie tristi di questo mondo, che mi ha dato la possibilità di rinfrescare un po’ il mio spagnolo, eccomi a Buenos Aires.

28.07.2006 E’ una città che conosco bene e dunque dopo un breve giro al centro via all’aeroporto Aereoparche per prendere il volo per Mendoza, prima tappa ufficiale del mio viaggio.

Dopo un’attesa di 4 ore in aeroporto per il ritardo del mio aereo parto e dopo un breve volo atterro a Mendoza.

Con la mia LP scelgo l’hotel Petit che raggiungo con un taxi e poi via a prenotare le escursioni per domani e dopodomani (Alta montagna e canion dell’atuel) con l’agenzia Cata (ottima) e poi al ristorante “La Florenzia” dove mangio la mia prima e divina bistecca di lomo accompagnata da ottimo malbec locale …Che goduria…Il manzo argentino è qualcosa di unico al mondo.

29.07.2006 Sveglia alle 7.00 e via per la prima escursione al Puente dell’Inca passando per Uspallata arrivando quasi fino al confine col Chile.

La prima cosa che mi colpisce sono le file chilometriche di autotreni in attesa di varcare la frontiera, senza esagerare saranno stati un migliaio.

Strada facendo ci fermiamo per fittare indumenti impermeabili, che si riveleranno molto utili, e per vedere il letto del fiume mendoza prosciugato, che dà strani effetti ottici (una altezza di 6 metri sembra di 30) e per ammirare un gigantesco condor che stava mangiando, credo, una mucca morta.

Il Puente dell’Inca è uno spettacolo della natura; immerso in un paesaggio surreale, fatto di neve, stalattiti, stalagmiti e acqua sulfurea, acquista un’aria fiabesca che rende l’escursione indimenticabile.

Finita la prima parte della gita e dopo un pranzo rapido, via in passeggiata sull’Aconcagua, che bello, pace, tranquillità e tanta neve, peccato solo che non sono riuscito ad organizzare una scalata a causa delle condizioni meteo, mi ero preparato per tre mesi ma in seguito questa preparazione mi servirà ugualmente.

30.07.2006 Sveglia alle 06.30 e via per la seconda escursione al canion dell’Atuel, molto particolare a causa della presenza di enormi centrali idroelettriche che ne devastano il paesaggio ma che procurano energia a tutta la regione. Qui la natura e ben fusa con l’opera dell’uomo che ha deviato fiumi per irrigare i campi e l’ha sfruttata fino all’osso ma senza dare quella sensazione di attacco indiscriminato che si ha nelle grandi citta’.

Passando per San Raffael si ha la sensazione di passeggiare in uno di quei luoghi che si vedono nei film dove indiani e cowboy la fanno da padrone.

Ritornando a Mendoza in serata e percorrendo la scassatissima Ruta 40 si notano i pozzi di petrolio con le pompe che lavorano incessantemente e una raffineria che emette tanto di quel vapore da ricoprire tutto il panorama con una nebbia fittissima.

31.07.2006 Avuta la notizia che il passo è aperto (qui è inverno e quando nevica non si passa) via alla stazione degli autobus per prendere il bus per Santiago del Chile. Il paesaggio è magnifico la natura è fortissima in tutta la sua maestosità.

Immancabili i migliaia di camion in fila per varcare il confine ma per fortuna i pulman possono passare avanti e non devono attendere in fila. Dopo un’ora circa per sbrigare le formalità eccomi in Chile, ad accogliermi uno strapiombo di circa 1 km da affrontare con una serie di tornanti che ovviamente l’autista fa ad alta velocità non curante della neve sulla strada e del fatto che non esistono barriere di protezione. Io ero contentissimo dello spettacolo naturale e la mia esperienza di viaggi da queste parti, mi faceva stare anche abbastanza tranquillo in quanto, i conducenti dei bus percorrono queste strade anche due volte al giorno e dunque sono molto esperti, ma dietro di me c’erano dei turisti che ad ogni curva urlavano come dannati convinti che al tornante successivo saremmo finiti di sotto, fra le risate dei locali e dell’autista che un po’ lo faceva apposta.

Scelto l’hotel sulla LP (City hotel) via al ristorante Viking in av. Riccardo Cumming dove ho un buon approccio con la cucina cilena che si nota subito essere meno appetitosa di quella Argentina.

01.08.2006 Il City Hotel è caro ma molto centrale, ha delle camere vecchie ma pulite ed il personale è molto servizievole. Per un viaggiatore solitario che arriva per la prima volta a Santiago è l’Hotel ideale.

Santiago come tutte le citta’ del Sud America è molto trafficata, è molto rumorosa e ha tanto smog; tutto questo mischiato, ai vecchi autobus che corrono come pazzi, alle vecchie automobili e alla povera gente buttata agli angoli delle strade che qui è veramente povera, fa di Santiago una città misteriosa e affascinante.

Questo fascino è dovuto soprattutto alla popolazione più che all’architettura della città, difatti fin dalle prime ore del mattino si notano migliaia di persone riversate in strada che trasmettono un’allegria e una felicità che nelle nostre città ormai non esiste più. Gli artisti di strada li, la fanno da padrone, alcuni raccontano storie veramente divertenti perché si formano capannelli di due trecento persone ad ascoltarli e a sbellicarsi dalle risate. Purtroppo lo spagnolo cileno è parlato molto rapidamente quindi è quasi incomprensibile per un turista come me che non parla molto bene il Castigliano.

Dopo aver visitato i maggiori monumenti cittadini dopo aver visitato il fantastico mercato Central e dopo essermi ingozzato con il Curanto (misto di carne e pesce servito abbondantissimo) via a vedere gli altri Barrio a piedi per digerire tutto quello che ho mangiato. La differenza fra i quartieri ricchi e poveri è molto marcata in questa città e la classe media a prima vista sembra inesistente. Resto di stucco di fronte alla metropolitana che è uno spettacolo di bellezza, rapidità e precisione negli orari e nei collegamenti, in pratica collega quasi tutta la città e rende inutile l’utilizzo delle auto.

02.08.2006 Continuo la mia visita a Santiago fra musei, piazze, giardini e parchi ma alla fine ritorno a gustarmi il frastuono del centro che dalle 17.30 in poi si popola di un’infinità di persone e personaggi, i più strani? I guaritori che per strada davanti a tutti fanno dei rumorosi riti per guarire i malcapitati passanti; i predicatori che urlano la loro religione e cercano di racimolare un po’ di soldi con le loro prediche ed infine i santaghegni che si fermano sulle sedute delle fioriere per giocare a scacchi o a dama con chiunque desideri giocare, scommettendo soldi sulla partita con l’avversario.

03.08.2006 Ricomincia la scoperta del Chile da Val Paradiso (Vapo) che raggiungo dopo due ore di bus (Tur Bus: eccezionale compagnia di trasporto) arrivato in città trovo una orribile sistemazione vicino la stazione del Bus ma visto che la mia vacanza dura 40 giorni devo cercare di non spendere troppo. Mi si presenta subito una vecchia e abbandonata cittadina adagiata sul mare che francamente credevo essere molto meglio. Difatti ho pensato che chi aveva scritto la guida L.P. Ho non era stato a Valparaiso, ho c’era stato ma almeno 10 anni fa, visto la differenza enorme fra quanto descritto e la realtà delle cose. La povertà che c’è in questa città è imbarazzante, basta allontanarsi un po’ dal centro per vedere cose francamente terribili anche da descrivere; ragazzi completamente ubiachi o drogati buttati a terra in condizioni sanitarie idescrivibili ma del resto se si vuole conoscere la realtà dei posti che si visitano bisogna accettare anche queste terribili scene. E’ impressionante la quantità di cani randagi che girano per la città saranno centinaia e camminano sempre in branchi senza mai, però, seminare panico fra la gente, in quanto, sono innocui con gli adulti, ma mi ha riferito la proprietaria della mia habitacion, che spesso è capitato che qualche singolo randagio attaccasse dei bambini.

04.08.2006 Via alla station Baron dove un trenino mi porta a Vina Del Mar; la città mi appare subito molto più pulita, organizzata e ben tenuta di Vapo, per il resto non c’è nulla da vedere salvo la splendida tenuta Vergara che è qualcosa di fantastico ma a parte questo Vina è come Vapo e francamente continuo a pensare che chi ha scritto la L.P. Qui non ci ha messo naso. Dopo aver subito un tentativo di rapina andato male, solo perché essendo napoletano sono un po’ più attento della media dei turisti, difatti un inglese stava cercando disperatamente il portafoglio che ovviamente gli era stato sottratto, decido che è il momento di tornare a Vapo e di vedere i famosi ascensori della città. Molto caratteristici devo essere sincero ed alcuni anche molto belli, si questa è la prima vera particolarità di questa città; stanco e stravolto dalla mia giornata decido di rientrare in albergo in taxi e scopro che i taxi di Vapo sono come i motorini a Napoli, collettivi, difatti credo di aver percorso il tragitto con altre 6-7 persone uno sull’altro.

Per rispetto dei lettori non descriverò la casa di Neruda ma che sconsiglio vivamente di non visitare per evitare di buttare soldi inutilmente.

05.08.2006 Sveglia all’alba e dopo sei ore di bus eccomi a La Serena cittadina carinissima e molto caratteristica nei suoi mercati e nella sua gente. Molto piccola di fatti in due giorni si visita agevolmente e si può organizzare anche qualche escursione nei dintorni. La cosa che mi colpisce di La Serena e che è piena di giovani ma soprattutto piena di artisti di strada e di ragazzi mod panca bestie che decidono di vivere per strada chiedendo l’elemosina.

06.08.2006 Via in tour verso le isole di Humbut, arrivati prendiamo una lancia e via a visitare le isole con i loro splendidi animali, foche, pinguini, cormorani, leoni marini e una specie di toponi di cui però non ricordo il nome. E’ stata una bella escursione che vale la pena fare, nei pressi dell’imbarco, ho comprato persino un liquore locale fatto con una pianta particolare che è buonissimo ma dà subito alla testa. Rientrato in hotel via al terminal del bus stanotte si parte per San Pedro De Atacama e sono 18 ore di bus.

07.08.2006 Arrivo a San Pedro con un febbrone da cavallo e dopo aver contrattato un hotel, la simpatica proprietaria mi porta al pronto soccorso cittadino dove un giovane medico mi visita e mi da delle aspirine. Che bella sensazione sembra di stare in un film dove si vedono quegli ambulatori piccolissimi con un solo medico e con tanta gente in attesa. S.P.A. Sembra uscito da un film western americano con tanto di vento che alza la polvere prima di un duello. Il mio giudizio? Bellissima!! ed il deserto di Atacama è stupefacente e conferisce a questa cittadina una atmosfera incredibile. E’ inverosimile come per arrivare fin qui si attraversi un deserto segnato solo dalla strada che si percorre e dalla linea ferroviaria che non avendo passaggi a livello costringe il bus a continue soste. Qui le illusioni ottiche sono micidiali, un’auto che sembra a 300 m in realtà è a 30 m e gli autisti lo sanno, ecco perché si fermano nonostante apparentemente non si veda nessun treno passare.

08.08.2006 Oggi c’è poco o niente da raccontare sono stato quasi tutto il giorno in casa con la febbre, solo in mattinata sono andato a fare un giro per il paesino e a visitare la chiesa. Solo questa meriterebbe il viaggio fin qui, sembra veramente di stare in un’altra epoca.

09.08.2006 Finalmente mi sento meglio ed esco subito per prenotare la mia prima escursione alla Valle della Luna. Dopo aver visto paesaggi lunari spettacolari, dopo aver visitato un canion di sale e dopo aver visto il sole che calava dietro la montagna e la luna che sorgeva alle sue spalle, ho pensato che ogni soldo speso in questa vacanza era stato ben speso. Qui ho conosciuto Catalina brillante avvocato di Santiago con cui ho trascorso una simpatica serata prima a cena in un bel ristorante tipico e poi in un bar a celo aperto con in mezzo il fuoco e tanto pisco sauer a fare da contorno.

10.08.2006 Oggi ho fatto una bella escursione, prima alle Termas, dove ho fatto il bagno con l’acqua a 35° C mentre fuori ci saranno stati 5° C, che bella sensazione e che bel posto e poi nel pomeriggio sono andato a visitare il salar di Atacama con i suoi splendidi Flamenco rosa e delle lagune con dei paesaggi che francamente non riesco a descrivere. Questa escursione è stata veramente bella e S.P.A. È sicuramente il luogo più bello che ho visitato fin ora. In serata ho conosciuto un cuoco Italiano trasferitosi qui per lavoro e per Amore…Che simpatico, ci siamo fatti una lunga chiacchierata e delle grasse risate… Domani varco il confine e vado in Bolivia ma questa è un’altra storia e se vi è piaciuta la prima visitate la sezione dedicata alla Bolivia… 23.08.2006 Eccomi di ritorno dalla Bolivia con un bus di fortuna preso all’alba a La Paz che, mi riporta in Chile fino ad Arica l’ultima città prima del confine peruviano, otto ore di tragitto ma due perse alla frontiera per le solite pratiche. La cosa più terribile è stata aspettare in fila a 4.500 m slm con i tir che passavano ad un palmo dalla fila riempiendoci di gas di scarico che sofferenza, in compenso il paesaggio è stupendo e il parco Lauca ne preserva l’armonia. Arrivato ad Arica mi fermo all’Hostal America che per 8.000 pesos mi da una discreta cameretta con bagno. Arica mi appare subito una bella cittadina di mare che d’estate deve essere molto frequentata. La gente sembra molto simpatica e le donne sono decisamente più belle della media cilena.

24.08.2006 E’ incredibile come il Chile sia disseminato da stazioni di pompieri i Bomberos che per arrotondare aprono al loro interno dei ristoranti chiamati La Bomba, molto economici e dove si mangia anche bene. Oggi ho fatto delle lunghe passeggiate per vedere Arica, dall’alto, sulla montagna che sovrasta la città e lungo il mare che in alcuni tratti e bellissimo. E’ incredibile come il vento stia erodendo tutta la collina che và giù a pezzi e come, la forza con cui l’oceano si abbatte sulla costa, faccia tremare la strada su cui si passeggia.

Qui Eiffel ha lasciato le sue tracce costruendo una splendida chiesetta, tutta ovviamente in acciaio e dei palazzi governativi che sono altrettanto belli.

Nel mezzo della piazza centrale una locomotiva ricorda la ferrovia che collegava Arica a La Paz che ora non esiste più.

25.08.2006 Oggi parto per Santiago domani si và all’Isola di Pasqua. Sono pieno di aspettative, difatti, dopo aver visto numerosi documentari, ho avvertito una sensazione strana che non sono riuscito a captare e spero che, andando sul posto, questa sensazione diventi qualcosa di concreto.

26.08.2006 Eccomi finalmente dopo sei ore di volo a Rapa Nui la prima impressione è di essere nell’ombellico del mondo, a più di venti ore di volo da casa, che brividi. La popolazione locale si dimostra subito cordiale e simpatica.

Mi procuro all’aeroporto un hotel “da Cecilia” che risulterà essere un’ottima sistemazione. Visito subito il centro cittadino e noto che questo è piccolo e moderno con una abbondante presenza di turisti.

27.08.2006 L’isola è molto cara e le agenzie turistiche abbondano. Gli abitanti ci tengono che la loro isola sia preservata dai turisti nonostante sia la loro prima fonte di sopravvivenza e dunque i tour organizzati seguono tutti lo stesso percorso in modo da lasciare intatta e inalterata il resto dell’isola.

Dopo aver speso 57 dollari per il tour organizzato parto con loro, alla scoperta dei luoghi più interessanti. L’impatto con i Moai è sconvolgente e affascinato da cotanta maestria nella costruzione e nel trasporto, ascolto con attenzione la storia raccontata dalla mia guida. Non starò qui a raccontarvi cose che trovate su un qualsiasi libro, ma voglio descrivervi l’emozione che si prova sedendosi ai piedi di una di queste costruzioni, avvolto dal silenzio e con gli occhi chiusi ad immaginare come queste tribù vivevano e come lavoravano per costruire queste statue, dopo un po’ sembra di vederli e di ascoltare le loro voci e le loro urla.

28.08.2006 Dopo essere andato a letto con l’abbaiare dei cani e dopo essermi svegliato con il canto dei galli posso dire di essere ufficialmente in paradiso visto che purtroppo nella mia città difficilmente riesco a provare queste sensazioni.

Capito l’antifona dei tour organizzati e dei turisti, decido, su consiglio di Marianne la mia cucinera, di fittarmi una bicicletta e di vedermi l’isola per conto mio e di vedere soprattutto ciò che non è segnato sulle guide. Accompagnato da un’amica tedesca (Birght) e una olandese (Alianne) iniziamo il tour visitando il vulcano Ranu Kau e le prime rovine trovate a Rapa Nui. Rimasti affascinati, decidiamo di esplorare le famose caverne che gli abitanti dell’isola usavano per scappare durante i periodi di guerra e che sono fuori dai percorsi turistici quindi bisogna cercarle.

Dopo aver chiesto aiuto a Marianne e dopo una lunga ricerca riesco a trovarne una, è spettacolare è praticamente nascosta sotto terra quasi fosse una galleria di una miniera, ma il bello è che sbuca diritto sulla scogliera. Si arriva sul mare ma ad una altezza di circa 15 m, è molto emozionante e pericoloso dunque fatelo ma con una persona del posto che facilmente sarà disposta ad accompagnarvi.

29.08.2006 Distrutto dalla fatica del giorno prima decido di fittare un motorino per andare a visitare i moai che non ho visto con il tour ufficiale e per andare ad Anackena (la spiaggia più bella dell’isola) a prendere un po’ di sole. Visti i Moai della parte nord dell’isola, arrivo ad anackena dove noto subito che c’è una signora che ha l’unico chiosco aperto con delle aragoste sul bancone. Senza pensarci due volte mi avvicino e organizzo subito il mio pranzo a base di pomodori, insalata, verdure varie e aragoste ovviamente crude. Che bontà, dopo aver pranzato insieme alla proprietaria del chiosco, a fine pranzo decido di stendermi sulla spiaggia a prendere un po’ di sole. Non avevo calcolato che dopo quella magnata mi sarei addormentato. Dopo due ore di sonno ormai carbonizzato, mi sveglio. Dimenticavo di dirvi che all’Isola di Pasqua non essendoci smog di alcun tipo il sole filtra persino dalle nuvole e se non avessi avuto la pelle molto scura già di mio, avrei contribuito ad aumentare la fila di turisti ustionati, nonostante il cielo nuvoloso, che affolla il pronto soccorso dell’isola.

In serata ho visto una danza tribale molto bella fatta da un gruppo molto famoso (Kiri Kari) ma l’operazione e poco realistica e agli occhi del turista attento sa subito di spettacolo “turistico” e non di antica danza tribale. Di Rapa Nui non scorderò mai la cordialità della gente, il modo di vivere e la totale spensieratezza, unita ad un paesaggio di cui solo un turista responsabile ed amante della natura, dovrebbe godere. Quella sensazione che avvertivo vedendo i documentari sull’isola si è manifestata proprio oggi quando alla fine della mia giornata mi sono reso conto che qui c’è qualcosa di speciale che non si trova in nessuna parte del mondo ed è il carattere degli abitanti dell’isola, che hanno abbandonato completamente le cose futili che circondano le nostre vite e senza troppi pensieri sono semplicemente felici.

30.08.2006 Sono in partenza, dopo aver salutato con le lacrime agli occhi Marianne la signora che si è occupata di me in questi giorni, sistemandomi la stanza dell’hotel facendomi pranzare a casa sua (gratis) e insegnandomi le tradizioni dell’isola e il modo di vivere di questa gente, via a Santiago. Dove mi attende un volo che mi porterà prima a Buenos Aires e poi a Roma.

Di questo lungo viaggio mi restererà moltissimo; dalla splendida Catalina, alla sensazione incredibile che si prova a stare sull’isola di Pasqua. Non vi aspettate di vedere posti che non dimenticherete mai più in vita vostra ma aspettatevi di conoscere gente che cambierà per sempre il vostro modo di pensare e di vivere. I cileni sono forse il popolo sud Americano meno socievole ma probabilmente è il più saggio e questo lo noterete dal modo in cui guardano noi europei quasi vogliano dirci: non correte, tanto alla fine giungiamo tutti al medesimo traguardo, rilassatevi e godetevi la vita e imparate ad apprezzare le cose semplici e lì che risiederà la vostra felicità…



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