Thailandia, istruzioni per l’uso: Chiang Mai

Cosa vedere in città
Scritto da: modicat2
thailandia, istruzioni per l'uso: chiang mai
Partenza il: 16/04/2015
Ritorno il: 27/04/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Salve a tutti. Eccovi la quarta parte del nostro viaggio in Thailandia, ovvero cosa abbiamo fatto a nel nord della Thailandia, ovvero a Chiang Mai.

Premessa. A Chiang Rai che è ancora più a nord non ci siamo andati e nemmeno siamo arrivati nel famoso “triangolo d’oro”. Avevamo solo tre giorni e dopo avere letto parecchie recensioni e diari di viaggio, abbiamo deciso che c’era “poco” da vedere in proporzione al tempo che avremmo “sprecato” per arrivarci ed alla spesa connessa. Per cui siamo rimasti a Chiang Mai e dintorni per tre giorni pieni pieni. Pieni soprattutto di cose, per noi, interessanti. Poi se voi deciderete di andare anche più a nord, vorrà dire che avete più tempo e che altri vi avranno convinto che andarci è importante. Per noi non è stato così.

Per chi non avesse letto le parti precedenti delle mie “Istruzioni per l’Uso”, mi ripeto un pò. Da Bangkok a Chiang Mai abbiamo deciso di andarci con il treno notturno. Per varie ragioni. La prima è che nostro figlio ci era stato prima di noi e ce lo aveva consigliato. La seconda è che prendendo quel treno si sfrutta tutta la giornata a Bangkok e si parte alle 18,10. La terza è che pagando il treno con cuccetta si risparmia una notte in hotel. La quarta per fare un’esperienza diversa viaggiando con un mare di ragazzi giovani che vanno “all’avventura” con i loro zaini e pochi soldi in tasca ed al treno notturno non hanno alternative. L’ultima, e non meno importante, è che dal finestrino del treno si vedono molte più cose che dai finestrini degli aerei.

Ricopio qui il mio diario per chi non avesse letto le puntate precedenti sul viaggiare da BKK a CM. Come andare da BKK a Chiang MAI Avete due possibilità: l’aereo e il treno notturno. Consiglio il treno all’andata. La cuccetta di seconda classe (se siete in due chiedete di avere due cuccette entrambe sotto) costa circa 1100 baht comprata in un agenzia (non vale la pena di perdere tempo per andare fino alla stazione a comprare i biglietti). Il treno parte alle 18.10 ed arriva alle 8.00. Viaggiare con il treno notturno pieno di ragazzi con lo zaino che vanno alla ventura sarà una bella esperienza e eviterete di pagare una notte in hotel. Almeno così è stato per noi. Non vi preoccupate per la cena, a bordo c’è il ristorante e il cibo ve lo portano fino alla cuccetta. Altrimenti potete prendere l’aereo. Costa solo 23 euro circa a tratta a persona. Noi abbiamo preso l’aereo per tornare a BKK per guadagnare tempo.

Siamo arrivati a Chiang Mai al mattino del giorno dopo e sull’ingresso della stazione ci siamo trovati davanti “un muro” di tassisti che si offrivano di portarci ovunque. La fortuna è stata quella di incontrare Mr.A. “Mr.A” è un autista di un minibus suo che ha un nome thailandese molto complicato, ma che appunto per questo si fa chiamare Mr. A. (leggi: mister E). Mr.A è un ragazzo giovane, sui 30 anni che parla un buon inglese. Il problema, come sempre in Thailandia è che lo parla alla thailandese con le L al posto delle R e cosette del genere per cui abbiamo avuto un pò di problemi di comunicazione, ma sicuramente meglio di così era impossibile trovare. Il suo sito è: www.chiangmaidriver.com e la mail è: info@chiangmaidriver.com, tel.086.1162074. “Mr.A” è un ragazzo simpatico, aspirante guida turistica, con un bel pulmino a sei posti, nuovo nuovo che non vi imbroglia e che soprattutto sa fare bene il suo lavoro. Lui vi porterà dove volete per 1500 baht al giorno e per 800 baht mezza giornata che sono rispettivamente 45 e 24 euro circa. Se non sapete dove andare lui saprà suggerirvi cosa fare per impegnare almeno un giorno e mezzo. Dato che potevo permettermelo e qualche comodità mi piace concedermela, questi soldi li ho spesi volentieri perchè usare lui, invece dei tour organizzati, vi da la possibilità di scegliere quello che più vi piace vedere, di avere tempi e soste come meglio vi pare e di stare comodi spendendo una cifra ragionevole. Inoltre forse prenderà le mazzette dai posti dove vi porta (sempre che compriate e spendiate lì), ma è serio e vi dice sempre prima quanto vi costerà andare in un posto o in un altro (esempio a vedere le tigri o gli elefanti). Insomma mi è piaciuto e lo consiglio molto.

L’hotel per chi non avesse letto le “puntate” precedenti ripubblico il mio diario relativamente all’hotel: A Chiang Mai consiglio tranquillamente il Roseate Hotel per prezzo e posizione. Guardate i commenti su TripAdvisor (ottima abitudine per qualsiasi meta, hotel, ristorante o attrazione) e poi cercate su Booking.com il miglior prezzo. Fatto questo scrivete una mail direttamente al manager dell’hotel e prenotate direttamente. Chiedete specificamente di avere una stanza bella, pulita, silenziosa e con finestra. Ditegli che sapete che loro fanno anche il trasporto gratuito (COMPLIMENTARY) dall’hotel all’aeroporto di CM e ve lo concederanno. Vi accontenteranno sicuramente. Noi abbiamo pagato circa 40 euro a notte ed avevamo una stanzona pulita e bella con un ottimo rapporto prezzo/qualità. (Se scegliete il Roseate, ricordate che in lingua locale si chiama LOSET Hotel. Perchè? non l’ho capito). E-mail: chiangmairoseate@hotmail.com.

Arrivati al mattino abbiamo deciso subito di approfittare di Mr.A e di farci accompagnare da lui nei tre posti che sapevamo già che avremmo voluto vedere, ovvero il villaggio delle donne “giraffa”, il monastero sulla montagna e una fattoria degli elefanti. Lasciate le valige in hotel siamo partiti verso le 9,30.

La fattoria degli elefanti va vista e noi l’abbiamo vista. Anzi, abbiamo fatto di più. Poichè l’entrata nel villaggio delle donne giraffa (e di altre etnie locali) costa di persè un biglietto, abbiamo deciso di pagare un biglietto unico che comprendeva lo show degli elefanti e una gita a dorso di pachiderma fino al villaggio delle donne giraffa incluso l’ingresso. Mi pare che abbiamo pagato 1500 bath a testa e sono tantissimi… ma dico che arrivati fino in Thailandia e fino a Chiang mai, ne è valsa la pena. D’altra parte se vai in Thailandia e non vedi queste cose, che ci vai a fare? La gita sull’elefante è molto divertente ed un’occasione per farsi un pò di foto o di video. A questo proposito faccio un “inciso”, ovvero un commento che forse avrei dovuto fare già nella prima puntata di queste mie istruzioni per l’uso. Abbiamo scattato centinaia di foto durante questo viaggio; dalle più serie alle più “sceme” alle più turistiche, ai selfie ecc., ma alla fine ci siamo resi conto che….viste da altri, “non dicono molto” e anche a noi, nel rivederle ci mancavano l’odore del posto, l’atmosfera emozionale, i rumori, la vita che circondava il luogo che abbiamo fotografato…per cui non dico che guardarle ci fa piangere (come la pubblicità che mostra quelli che sono stati sulle navi della Costa) ma sicuramente ci ha rattristato non essere più lì e ai nostri figli non sono interessate più di tanto. Per cui, siate moderati nel fotografare anche se ogni cosa che vedrete vi entusiasmerà, cercate di fotografare i luoghi e le persone nei vostri cuori, nella vostra memoria e questo sarà indelebile. Se però, proprio non ce la fate a non portare a casa un ricordo visivo da mostrare a parenti, amici, genitori e sponsor vari del vostro viaggio, allora consiglio di fare dei video. I video, per chi guarda, sono più interessanti delle foto e, se fino a 50 anni fa, vedere le foto altrui poteva anche essere qualcosa di interessante o di “emozionante”, oggi non è più così. Siamo nella società dell’immagine e della televisione, per cui se, in genere, non vediamo un video, non siamo toccati o emozionati da quello che vediamo.

Torniamo agli elefanti. Nel loro show che si ripete ogni paio d’ore, gli elefanti giocano a pallone, dipingono quadri non astratti, scherzano con il pubblico e fanno uno spettacolino carino che dura una mezzoretta. Poi ci si mette in fila e, due a due, si parte a dorso di un elefante “guidato” da un omino che gli sta seduto direttamente sulla testa. Il giretto, non privo di emozioni e sbattacchiamenti (provateci ad andare su e giù per sentieri scoscesi sull’elefante e poi mi direte) dura una mezz’ora e poi si arriva al villaggio delle donne giraffa. Sono donne che fin da piccole mettono dei cerchi di ottone al collo, tipo collarone metallico, così il collo gli si allunga al punto che se poi tolgono i cerchi non riescono a tenere su la testa. Vi dico subito che quello che vedrete è un villaggio ricostruito a scopo turistico dove queste donne si fanno fotografare o filmare con voi, dove potete mettervi un finto collare, dove potrete comprare “carissimi” (rispetto ai mercatini locali) souvenir e poi spostandovi a piedi, potrete vedere donne di altre etnie locali nei loro costumi tipici che vendono ognuna il proprio artigianato locale. La simulazione è fatta bene, ma d’altra parte se uno ha solo tre giorni da passare in zona non ce la farebbe a vedere i veri villaggi delle varie etnie che sono sparsi sulle montagne tra Chiang Mai e Chiang Rai per cui un sunto a scopo turistico toglie il problema. Non sarà un villaggio “originale”, ma tanto mi dicono che nemmeno quelli “originali” lo siano più e che ormai le donne vi si vestano con i costumi locali solo quando arrivano i turisti…allora falso per falso, meglio questo falso ricostruito bene che non fa “perdere tempo” che andare fino sulle montagne credendo di essere i grandi esploratori del cavolo e di incontrare il “buon selvaggio” e poi restare delusi perchè magari, nella casa vera, quella nascosta dietro le turistiche capanne, hanno un TV al plasma migliore di quello che abbiamo noi a casa nostra.

Come da accordi con Mr.A, lui ci ha ripreso sul pulmino alla fine del giro nel villaggio (che bella l’aria condizionata!) e siamo andati a vedere le tigri. Il Tiger Kingdome è un posto dove potrete entrare in dei grossi gabbioni nei quali ci sono tigrini, tigrotti, tigroni e tigrononi che potrete toccare, accarezzare, grattare, e farvici fotografare assieme. Costo 500 bath a testa per i tigroni. Non so perchè i tigrotti costino di più…. ma non mi interessa. Io la tigre a cui tirare la coda la volevo bella grande ed ho scelto la misura XL. (non scherzo! Si sceglie la misura delle tigri quando si compra il biglietto!) Poi si aspetta che ti chiamino in base al numero ricevuto all’entrata e si viene portati dentro ad uno spazio recintato (gabbione) dove ci sono tre o quattro tigri gigantesche che se ne stanno placide e contente al sole e si fanno fare un pò di tutto da questi turisti (come noi) in cerca di emozioni forti e di foto particolari della serie “amici e parenti: vi stupiremo con effetti speciali”

Poi, sempre nella stessa prima giornata il nostro autista ci ha portato a vedere il famoso monastero sulla montagna, il Wat Phrathat Doi Suthep. Parcheggiato il pulmino, ci si sale o per una scalinatona o con la funicolare. Visto il caldo e la stanchezza di piedi, a salire meglio la seconda, a scendere le scale vanno benissimo. Il posto è molto interessante anche per la bella veduta che si gode dalla cima della collina che sovrasta la zona di Chiang Mai.

Alla fine del giro eravamo esausti, distrutti dalla stanchezza e dal caldo umido, per cui siamo tornati in hotel dando appuntamento al nostro autista a due giorni dopo per un altro giro con lui di mezza giornata. Rinfrescati e riposati siamo usciti la sera alla ricerca del nostro abituale massaggio thai e di un posto dove cenare.

Abbiamo scelto un “punto massaggi” gestito dalla associazione dei ciechi che è risultato più economico di quelli standard, con sensazioni particolari nell’essere a contatto fisico con dei non vedenti ed infine abbiamo anche pensato di fare un qualcosa di “socialmente utile”. Mi dicono che anche il centro massaggi gestito dalle detenute del carcere di Chiang Mai è un’esperienza da fare.

Ripropongo (dalle puntate precedenti) il fatto dei taxi a Chiang Mai che abbiamo usato in modo intensivo e con grande divertimento.

Girano per la città delle specie di camionette aperte dietro con due sedili lunghi laterali, colorate di rosso (o di giallo per la provincia) che voi fermate alzando un braccio e dite dove andate e loro vi portano in collettiva prendendo su altre persone lungo il percorso. Il costo è di 20 baht a persona (60 cent), ma a volte vogliono di più. Se siete in due, date sempre una banconota da 50 baht ed aspettate che vi dia il resto di 10. Se protesta allora sarete voi a dargli altri 10 baht. Non abbiamo capito chi prendeva 30 e chi prendeva 20 per cui mi sono regolato così e tutto è andato bene. Questi taxi rossi sono divertentissimi e si viaggia assieme alla popolazione locale oltre che con altri turisti e li consiglio assolutamente per spostarsi perchè anche a Chiang Mai le distanze sono notevoli e quindi avendo poco tempo a disposizione, peccato sprecarlo per gli spostamenti.

Nella parte bassa (guardando la cartina della città) c’è una strada che si chiama BAMRUNBURI e che porta al Chiang Mai Gate. La sera per la cena, in mezzo ai veri Chiangmaioti, ci troverete una formidabile serie di bancarelle che vendono cibi vari cotti al momento e ci si può anche sedere sotto la tettoia del mercato a dei tavolini predisposti apposta. Io ho preso del buonissimo pollo alla brace e la mia compagna di viaggio un bel pescione arrostito sui carboni anche lui. Quattro soldi ed ottima cena.

Dato che mi sto stancando a scrivere, da ora in poi sarò sintetico. Il giorno dopo lo abbiamo dedicato ai vari templi cittadini ed a fare i viaggiatori e non i turisti dentro la città. I più importanti templi sono: Wat Chiang Man, il Wat Phrasing ed il Wat Jediluang and city pillars. Poi lungo la strada ne incontrerete tanti altri che alla fine ne avrete la nausea. Da vedere il quartiere cinese con i suoi mercatini dell’abbigliamento a due soldi e specialmente le borse da donna in pelle, finta pelle ed in tela di mille colori e stili.

Il terzo giorno, con il nostro autista siamo andati sulla strada dell’artigianato per turisti. Ci sono tre fermate classiche: fabbrica di seta, fabbrica di argenti e fabbrica di statue di legno. In tutte vale la pena di fermarsi (specialmente in quella della seta dove vedrete delle cose bellissime e carissime anche per noi) e fare il doveroso giro dei bravi turisti. Poi Mr.A ci ha portato alla antica città di Wiang Kum Kam dove c’eravamo solo noi….e con una carrozzella tirata da uno sventurato cavallo, cosa che è compresa nel biglietto d’ingresso, abbiamo fatto un giro per vari ruderi di templi e palazzi di questa antica capitale distrutta, in parte recuperata ma comunque sommersa da casette private. Però devo dire che ne valeva la pena. Nota curiosa: è l’unico posto in tanti anni di viaggi in cui alla cassa mi hanno fatto pagare il depliant con la mappa del sito!

A chiang Mai ci sono mercati e mercatini vari che non potete perdere per immergervi da viaggiatori (e non più da turisti) nella vita vera locale. Non perdeteveli e vivete la vita dei locali, cosa che per quanto difficile da farsi, è la cosa più divertente nei viaggi.

Essendo passati quasi due mesi dalla data del viaggio i miei neuroni sono poco efficienti e non mi ricordo altro di interessante, ma poi, se vi dico tutto io….gli altri, i diari di viaggio che li scrivono a fare?

Con questo ho concluso la serie dei quattro diari “Thailandia Istruzioni per l’uso”. seguitemi nei prossimi viaggi. Ad esempio con le Istruzioni su Cracovia.



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