Cefalonia, un paradiso terrestre da gustare con calma e rispetto. E per i “disabili”?

Una vacanza a Cefalonia facendo attenzione alle meraviglie della natura, alla vita degli indigeni e alle esigenze dei disabili affinché tutti possano vivere
Scritto da: raffabelli
cefalonia, un paradiso terrestre da gustare con calma e rispetto. e per i “disabili”?
Partenza il: 15/06/2012
Ritorno il: 29/06/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Cefalonia, un paradiso terrestre da gustare con calma e rispetto. E per i “disabili”?

In questo mio scritto non mi propongo di fare una guida all’accessibilità per disabili di Cefalonia. Viceversa mi propongo di riportare prima di tutto la mia esperienza di turista, e poi ciò che ho visto per i “disabili”, nei luoghi in cui sono stato, senza nessuna pretesa di scientificità o di completezza.

Va anche precisato che per le distanze superiori a varie decine di metri uso la carrozzina. Ma per distanze inferiori camino anche a piedi e riesco a fare anche un po’ di scale: questo, in molte situazioni, semplifica le cose in maniera enorme.

All’aeroporto di Pisa ho parcheggiato gratuitamente nel parcheggio multipiano. C’era la postazione per chieder l’assistenza disabili dal parcheggio. Al ritorno l’addetto all’assistenza mi ha accompagnato con il bagaglio fino all’auto.

Sono partito da Pisa con volo della RayanAir, un’ora e mezzo di volo low cost, comodissimo, 150 euro a testa compresi bagagli in stiva e varie assicurazioni. La direttiva UE sui viaggi aerei per disabili stabilisce che la procedura per richiedere l’assistenza per disabili deve essere compresa nella normale prenotazione del volo. Invece, ad esempio, l’Alitalia mi aveva detto che, per richiedere l’assistenza ai disabili, avrei dovuto fare la prenotazione telefonica con un leggero sovraprezzo rispetto a quella on line.

Va perciò evidenziato che con la RayanAir, durante la normale prenotazione on line, è stato sufficiente cliccare la casella sul tipo di assistenza che mi sarebbe servita, e non è stato necessario nient’altro. In aeroporto, sia a Pisa che a Cefalonia, ho ricevuto la stessa assistenza che avrei avuto con l’Alitalia. Se avessi viaggiato da solo non so se avrei incontrato qualche difficoltà da parte di Rayanair.

All’aeroporto di Cefalonia c’è un bagno per persone in carrozzina, ma non è fra quelli della sala bagagli. Usciti dalla sala bagagli il bagno per persone in carrozzina è a sinistra in fondo, quindi, per chi entra in aeroporto da fuori, è in fondo sulla destra.

A Cefalonia avevo prenotato l’auto presso una società del luogo, la CBR. Sebbene abbia una consistente disabilità riesco a guidare un’auto normale. Perciò mi chiedevo: quella società di Cefalonia mi farà storie a mettermi come guidatore di un’auto normale? Viceversa non c’è stato nessunissimo problema, il gentilissimo impiegato di quella società mi ha anche aiutato a salire i due scalini del loro ufficio vicino all’aeroporto. Poiché quell’ufficio è a circa 200 metri dall’ingresso dell’aeroporto, quel signore mi ha anche specificato: “Quando riconsegnerà l’auto non scenda dalla macchina, appena arriva qui mi suona il clacson e io verrò a ritirare l’auto davanti all’ingresso dell’aeroporto.” E così è stato.

Dall’Italia avevo prenotato una Hyunday Athos per 14 giorni a 290 euro in tutto, chilometraggio illimitato, due guidatori ammessi, 490 euro di franchigia in caso di danni all’auto, che per fortuna non ci sono stati. Le strade di Cefalonia a volte sono molto ripide, a volte abbastanza strette, però non le ho trovate così difficili come mi ero immaginato leggendo certi resoconti. Certo sono stato agevolato dal fatto che l’auto, che avevo noleggiato, era piccola e ideale per quelle strade. Però certe strade del varesotto sono sicuramente più difficili. Nell’auto, che avevo noleggiato, che era a 5 porte, la carrozzina la chiudevo e la mia assistente la metteva davanti al sedile posteriore. Per quello che ho visto io le auto a noleggio erano tutte a 5 porte e questo può essere un problema per quei disabili che caricano da sé la carrozzina dietro al sedile di guida.

Ho soggiornato al “Lara hotel” a Lourdas. Non avevo prenotato l’albergo perché a giugno a Cefalonia c’è poca gente e si trova ampiamente da dormire. La zona è un pochino meno turistica di altre, anche se con salite molto ripide. L’albergo è molto carino, con camere molto confortevoli, molto pulite, letti comodissimi e terrazzino vista mare. C’era la piscina con una grandissima terrazza in cui si faceva colazione in mezzo ai fiori. In due con colazione a buffet a giugno 2012 erano 35 Euro a notte. Forse, contrattando, si poteva strappare qualcosa in meno. L’unico neo è che la colazione era poco variegata e dopo un pò di giorni veniva a noia.

Dietro all’albergo c’è un ampio parcheggio privato pressoché su terra battuta con un po’ di sassolini, poi c’è una pedana di alcuni metri, quindi c’è una rampetta piuttosto ripida, ma breve, e quindi si accede all’ingresso dell’albergo incontrando solo una piccola soglia. Accesso a zona colazione ed a piscina senza problemi per chi è in carrozzina. Per andare alle camere ci sono tre scalini senza corrimano: mi facevo aiutare dalla mia assistente. In camera si riesce ad entrare con una carrozzina manuale e ci si può avvicinare ad un letto con la carrozzina. Entrare in bagno con la carrozzina è difficile. La camera ed il bagno sono abbastanza piccoli, quindi ideali per chi come me si deve appoggiare nel camminare. In bagno c’è il piatto doccia con un piccolo scalino e con la tenda, quindi senza box. Per salire e scendere dal piatto doccia ci si può appoggiare sul gruppo rubinetti che è dalla parte opposta a quella dove si entra nella doccia. Non c’è il bidet, ma il wc è accanto al “telefono” della doccia.

Non posso escludere che a Cefalonia ci sia qualcosa di pienamente accessibile anche a chi non può fare neanche un passo senza carrozzina. In generale mi è risultato però evidente che, per chi sta sempre seduto in carrozzina, per frequentare le spiagge di Cefalonia è necessario essere con una persona capace di prendere in braccio la persona disabile e portarla almeno per alcuni metri. Parallelamente, o in alternativa a questo, è necessario chiedere un aiuto consistente alle persone che si incontrano.

In generale gli indigeni sono gentilissimi nel proporsi di aiutare i disabili. Inoltre Cefalonia è piena di inglesi e quasi tutti sono gentilissimi nell’offrire il proprio aiuto ai disabili. Quindi, in generale, se c’è bisogno di un po’ di aiuto da parte di altri, a Cefalonia non c’è proprio nessun problema.

In termini molto generali mi è parso che si possa dire che circa la metà delle spiagge di Cefalonia sono inaccessibili a chi cammina con consistenti difficoltà. Chi è pratico della materia sa comunque bene che questa non può che essere un affermazione in termini molto generali: moltissimo dipende poi dalle difficoltà di una singola persona, dallo spirito con cui vengono affrontate le difficoltà, da quanto si è disposti a rischiare e dalle persone che si hanno vicino per ricevere una mano.

Il clima, nella seconda metà di giugno, è stato ottimale, nel senso che il giorno sulla spiaggia non si sudava mai e in genere il vento era leggero, ma la notte una maglietta era sufficiente per stare fuori (salvo che per chi è molto freddoloso). Per quanto riguarda i venti, le correnti, e quindi il mare più o meno mosso, ho visto che cambia molto da spiaggia a spiaggia, anche per pochi chilometri, a seconda di come influiscono i venti e le correnti su quello specifico tratto di costa.

I greci sono dei mangioni, per cui le loro portate sono molto consistenti. Di regola a noi ci bastava un secondo ed un dessert. Nella maggior parte dei casi si è speso circa 11 euro a testa per una cena, qualche volta siamo saliti tra 14 e 16 euro a testa. E’ sempre bene dare un’occhiata ai prezzi perché c’è chi ci prova.

In generale i bagni li ho trovati molto o abbastanza puliti. In media direi che li ho trovarti più puliti che in Italia.

Più avanti vedremo che in alcuni posti di Cefalonia c’era un notevole sfoggio di ricchezza. Al contrario, parlando più da vicino con gli indigeni, e con le numerose persone arrivate lì per lavorare, si vedeva una notevole disperazione. In questo senso si può dire che Cefalonia, fra troppi altri luoghi, è un “monumento” all’ingiustizia sociale, e quindi alla stupidità umana.

In generale a est ed a nord prevalgono spiagge di ciottoli e/o fondali del mare che vanno giù rapidamente. Viceversa a sud ed ad ovest prevalgono spiagge di sabbia e fondali del mare che vanno giù gradatamente. In linea di massima un ombrellone e due lettini costavano 7 euro al giorno, però gli ombrelloni sono di quelli che un po’ lasciano passare il sole. A volte in mare c’erano delle bollicine, che sembravano di schiuma, e ciò lasciava stupiti perché il mare è davvero cristallino. Un bagnino mi ha spiegato che sono le bollicine che vengono fatte dall’aria emessa da alcune piccole piante che ci sono in fondo al mare.

Monte Ainos Ci sono andato dalla strada che va da Argostoli a Sami. La strada che arriva in cima è facile, l’ultimo pezzo è sterrata, ma facile da fare. Da un punto di vista naturalistico mi è parso un ambiente ancora abbastanza intatto con un clima magnifico. In cima ci sono belle e piacevoli ombre di alberi, non c’è nulla da mangiare o da bere: per vedere il panorama (dall’aeroporto alla spiaggia di Munda) bisogna andare dove sono state messe le banchine. Di solito le macchine fermano sulla strada, Però in realtà, se ci sono difficoltà a camminare, con l’auto si può arrivare fino a due metri dalle banchine. Poi il percorso è di terra con un po’ di sassolini e quasi pianeggiante. Con un po’ di forza nelle braccia può essere possibile per chi è in carrozzina.

Lourdas o Lourdata. Il paese, a parte gli edifici lungo la strada principale, è in forte pendenza. Il paese è meno turistico di altri e, data la pendenza, si hanno dei bellissimi panorami. Sul mare è carino, ma nulla di straordinario. Però molto pulito ed a giugno era molto tranquillo.

Sul mare c’è una strada completamente pianeggiante ed asfaltata di circa un chilometro, facilissimamente percorribile in carrozzina. Ci sono alcune taverne, un paio di queste hanno un solo scalino, in quella più a ovest, proprio dove la strada finisce, ci sono molte zanzare. La spiaggia è di sabbia mista a ciottoli, ad est prevalgono i ciottoli, ad ovest prevale la sabbia. Ci sono ombrelloni da affittare. Il mare va giù gradualmente con un piccolo dislivello ed un po’ di ciottoli per entrare.

Il problema è che per andare dalla strada alla spiaggia vanno scesi alcuni scalini fatti in legno molto solido e con un robusto corrimano, ma lungo soltanto quanto la scaletta. L’ulteriore problema è che queste scalette sono davvero molto ripide.

Katelios è più ad est, è un paesino pianeggiante con una serie di taverne sul lato della spiaggia. Ognuna di queste ha uno scalino, più o meno alto, per entrare, però i camerieri sono molto gentili. C’è spiaggia di sabbia, allo stesso livello della strada, con ombrelloni da noleggiare verso ovest ,davanti alle taverne, e spiaggia più libera ad est.

Kaminia e Mounta è un’unica grande spiaggia ampia e di sabbia finissima dorata. Sembra di essere davvero in un paradiso terrestre. Nella seconda metà di giugno a volte non c’era quasi nessuno: il paradiso a portata di auto. A Kaminia c’è una taverna, mi pare con una scaletta, a Mounta hanno costruito un residence con un mini market. Più ad est c’è la zona delle tartarughe, una spiaggia naturista, e poi spiaggia quasi deserta, però da Mounta verso est si può andare solo a piedi. A Kaminia e Mounta si parcheggia lungo la strada, poi bisogna attraversare a piedi la larga spiaggia di sabbia fino agli ombrelloni e fino al mare. Il fondale marino è tutto di sabbia e va giù molto gradualmente, per cui, per arrivare ad avere l’acqua che arriva all’altezza del petto, c’è un po’ da camminare.

Per quello che ho visto io, il punto più vicino per arrivare dall’auto agli ombrelloni e quindi al mare è a Mounta scendendo dall’auto nel punto dove lungo la strada c’è un albero sul lato della spiaggia.

Skala è ancora più ad est, è una cittadina turistica da turismo di massa, che si estende verso l’interno più che lungo la costa.

Per i disabili vi sono una serie di salite, la spiaggia è di sabbia, ci sono delle pedane che però arrivano solo a metà spiaggia, entrando in mare c’è un po’ di ghiaia e poi il fondale va subito giù.

Poros sulla costa orientale, il paese è sul versante della montagna, quindi molto ripido. La zona del porticciolo è pianeggiante con ampio parcheggio ed una taverna con una grande terrazza con uno scalino.

Antissamos E’ in una baia incantevole con mare limpidissimo e colline verdissime tutte intorno. Dalla strada per arrivarci si godono dei bellissimi panorami. Si parcheggia lungo la strada pianeggiante accanto alla spiaggia allo stesso livello della spiaggia. A fine giugno poco dopo mezzogiorno il parcheggio era difficile. La spiaggia è di ghiaia e il fondo del mare va giù molto rapidamente. Ci sono ombrelloni a noleggio.

Sami E’ un paesino turistico, nulla di particolare, salvo che è tranquillo ed il mare limpido. Di fronte c’è l’isola di Itaca. Sami è pianeggiante, con alcune taverne, con scalino, lungo il porticciolo. Non ci sono rampette per i marciapiedi perché questi sono molto bassi. Mi hanno detto che c’è una spiaggetta fattibile.

Trapezaki Per scendere alla spiaggia c’è una strada abbastanza ripida e stretta con bellissimi panorami. Con l’auto si arriva fino a livello della spiaggia, a circa 50 metri dall’inizio della spiaggia. C’è anche un piazzale proprio accanto alla spiaggia, ci sarebbe il divieto di sosta, ma gli indigeni non lo rispettano. In ogni caso, se c’è un’altra persona che guida l’auto (per portarla al parcheggio), si può arrivare con l’auto praticamente alla spiaggia, e lì è piuttosto stretta e lunga in prevalenza di sabbia. Gli ombrelloni a noleggio sono subito lì e l’ingresso in mare è senza particolari dislivelli e tutto di sabbia. A secondo delle correnti è una baietta o piuttosto esposta o molto protetta. Le spiaggette più belle e meno affollate sono un po’ più verso est e bisogna camminare a piedi anche qualche centinaio di metri. Per chi può farlo ci sono delle spiaggette davvero belline. C’è una taverna molto costosa, con una rampa per persone in carrozzina lateralmente, non impossibile, ma neanche agevole. Alla taverna ci sono bagni con un solo ulteriore scalino, ma impraticabili in carrozzina.

Tornando sù da Trapezaki sulla destra c’è un taverna molto carina con una terrazza che domina tutta la baia fino all’isola di Zante. C’è un parcheggio abbastanza piccolo in terra battuta un po’ pendente. Poi ci sono da fare 5-6 scalini con un ottimo corrimano, ma lungo soltanto quanto le scale. Le due cameriere, che ci ho incontrato io, e che parlavano bene italiano (credo fossero albanesi), avevano un modo di intendere l’educazione a mio parere poco evoluto.

Le spiagge di Spartia, Al-Hells (difficilissima da trovare), Markris Gialos e Kounopetra (le prima tre a sud dell’aeroporto oppure per andare verso Argostoli, l’ultima nella penisola di Paliki) sono inaccessibili per chi ha difficoltà nella deambulazione. Da quel poco che ho potuto vedere mi sono sembrate essere in ambienti davvero speciali da un punto di vista naturalistico.

Spiaggia di Avithos. E’ quella che mi è piaciuta più di tutte. Sono stato anche in qualche spiaggia dei Caraibi e di qualche isola deserta del mar cinese meridionale, però questa spiaggia di Cefalonia mi è piaciuta di più, per il contesto circostante, per l’aria che si respira, per il colore e la limpidezza del mare. Anche il barrettino sulla spiaggia è gestito in maniera intelligente, e sopra al parcheggio c’è una taverna non male con una bella terrazza panoramica, tuttavia c’è da salire una rampa di scale con un buon corrimano, che però è lungo solo quanto le scale. Camerieri molto gentili a dare una mano per le scale.

Con l’auto si arriva in un piazzale a livello della spiaggia, a giugno una volta ci ho trovato posto, l’altra volta è stato necessario mettere la macchina su in alto, per fortuna avevo chi guidava l’auto. A pochi metri da questo parcheggio, e senza particolari dislivelli, c’è la spiaggia libera. Per arrivare alla spiaggia con gli ombrelloni dal parcheggio c’è da camminare circa 100 metri, in parte su pietra ed in buona parte su sabbia fine e soffice. In questo percorso si incontra il bar, per cui ci si può riposare sulle sedie del bar.

L’ulteriore problema è dato dal fatto che, per entrare in acqua c’è circa un metro di spiaggia in pendenza piuttosto ripida, e, quando si entra in acqua, per circa 10 metri il fondo è di ciottoli e pietre. Poi il fondale diventa di sabbia e e il mare si fa profondo con una gradualità molto comoda. Per attraversare il pezzetto con i ciottoli e le pietre mi facevo aiutare dagli altri turisti o dalla ragazza, che si occupava degli ombrelloni.

Spiaggia di Ames E’ parallela alla pista di decollo dell’aeroporto, a poco più di 100 metri di distanza. Però gli aerei, almeno a giugno, erano davvero pochi. L’ambiente circostante è molto bello da un punto di vista naturalistico ed anche il mare è molto bello ed il fondale di sabbia va giù con comoda gradualità. Ci sono pochi posti auto proprio direttamente sulla spiaggia con un minimo di dislivello, per il resto bisogna parcheggiare lungo la strada. La spiaggia è di sabbia fine e non è molto larga. Per cui non c’è da camminare molto, ci sono gli ombrelloni a noleggio. C’è un barrettino, che vende buone cose. C’è un bagnino, che, quando vede un disabile, viene di sua iniziativa, cioè senza chiamarlo, per dare una mano dall’auto all’ombrellone ed al bar e viceversa. L’ingresso in mare è di sabbia con poco dislivello ed il mare diventa profondo con una comoda gradualità.

Spiaggia di Platis Gialos è abbastanza vicina al paese di Lassi e, fra quelle che ho visto, è quella diciamo così più vicina alle nostre spiagge piene di gente e con diversi servizi. Però il contesto ambientale immerso nel verde è molto bello.

La strada scende fin quasi alla spiaggia dove c’è un ampio parcheggio un po’ in pendenza con dei bagni, con un gradino inutilizzabili da chi è in carrozzina. In fondo al parcheggio, sotto un grande albero, c’è un posto auto per disabili, è l’unico visto in tutta Cefalonia. Subito accanto c’è una rampa molto larga in cemento per scendere alla spiaggia, all’inizio è un po’ ripida, dopo un po’ ci sono alcune sbarre per impedire l’accesso alle biciclette: con una carrozzina manuale ci si fa relativamente bene, con una carrozzina elettrica non lo so. Poi la discesa si fa più lieve ed arriva senza problemi fino alla taverna ed alla terrazza sulla spiaggia.

Sulla spiaggia ci sono delle passerelle in legno agevoli in carrozzina, che però arrivano soltanto fino a metà spiaggia. Dalla rampa del parcheggio per scendere su questa passerella, oltre ad un piccolo scalino, è necessario andare sulla sabbia per circa un metro. Chi usa la carrozzina sa che questo metro di sabbia crea molti problemi. Ci sono due bagnini, che corrono incontro a dare una mano appena vedono un disabile, sia dall’auto all’ombrellone e viceversa, che dall’ombrellone al mare e viceversa.

La spiaggia è di sabbia, l’ingresso in mare è agevole, il fondale è di sabbia e va giù con una comoda gradualità. I bagnini correvano, senza che mai li chiamassi, ogni volta che mi vedevano andare verso il mare e ogni volta che mi vedevano uscire dall’acqua.

Argostoli E’ la capitale dell’isola. Nella parte alta della cittadina non ci sono stato, per cui può darsi che sia interessante. La parte bassa, secondo me, sa davvero di poco. Per chi gli interessa c’è lo struscio in una strada interna con un po’ d negozi anche di un certo livello. La parte bassa della cittadina è pianeggiante, facilmente percorribile in carrozzina, ci sono delle rampette abbastanza agevoli in carrozzina. Sul lungomare, quello sul versante ad est, c’è un ristorante (con terrazza sul mare con una rampetta), che viene indicato come il più antico della cittadina, che ha un bagno per persone in carrozzina.

Per andare a Lixouri conviene decisamente il traghetto, che fra auto e due persone mi è costato meno di 8 euro. La sera, per un problema di orario, ho fatto la strada, ma non conviene assolutamente. Quando ero nel traghetto sono sceso di macchina ed un signore di servizio mi ha aiutato molto gentilmente a salire alcuni scalini per andare ad una panchina. Per chi è in carrozzina credo ci siano due scelte: o rimanere in auto o stare con la carrozzina sullo stesso piano dove sono le auto.

Lixouri E’ pianeggiante, ai marciapiedi ci sono varie rampe abbastanza agevoli, è facilmente girabile in carrozzina. Per i miei gusti è troppo modaiola e di lusso, ma sarebbe abbastanza carina. E’ l’unica sera in cui abbiamo mangiato male, e per magiare male a Cefalonia bisogna impegnarsi.

Spiaggia di Lepeda E’ a sud di Lixouri, a pochi chilometri, è abbastanza larga, ma non troppo lunga, è di sabbia fine, ma non ci sono ombrelloni e non ho neanche visto bar o taverne. C’è un po’ di piazzale asfaltato dove parcheggiare allo stesso livello della spiaggia, a giugno era quasi vuoto. L’impressione era però che, sopratutto in agosto, si necessario parcheggiare in salita.

Spiaggia di Xi. E’ nella parte meridionale della penisola di Paliki. La spiaggia è di sabbia fine e rossa. E’ l’unica spiaggia dove ho trovato ombrelloni di paglia a soli tre euro al giorno con due lettini. Nella prima fila degli ombrelloni il pomeriggio arriva la marea. L’ambiente circostante è molto particolare, con delle pareti rocciose e dei fanghi, il mare limpidissimo, con il fondale di sabbia che va giù con una comoda gradualità. C’è un ampio parcheggio con una rampa per persone in carrozzina per scendere alla spiaggia. La rampa ha un comodo corrimano però è abbastanza ripida. La rampa finisce all’inizio della spiaggia, per cui, per chi non può camminare, non rimane che chiedere aiuto a qualcuno. Un pochino verso l’interno c’è una taverna con una rampa e un bagno per persone in carrozzina.

Spiaggia di Petane E’ nel nord della penisola di Paliki c’è un po’ di parcheggio ed una rampa per carrozzine, che consente di arrivare ad una delle terrazze della taverna. Per andare al wc della taverna (comunque impraticabile in carrozzina) ci sono alcuni scalini molto difficili.

Dal parcheggio c’è un’ampia rampa, un po’ ripida, per scendere alla spiaggia. Però anche questa rampa termina all’inizio della spiaggia. La spiaggia è di ghiaia. Anche l’ingresso in mare ha il fondale di ghiaia, per un brevissimo tratto l’acqua è piuttosto bassa poi diventa subito molto profonda.

Spiaggia di Atheronissi E’ una baietta molto deliziosa nell’estremo nord della penisola di Paliki. Il proprietario dell’albergo dove dormivo (che però è all’estremità opposta dell’isola) mi ha detto che quella baietta è impraticabile quando c’è il vento da nord. E’ una spiaggia lunga 200-300 metri e larga una ventina di metri con sabbia durissima. Si parcheggia accanto alla spiaggia su terra. Chi ha un po’ di forza nelle braccia può anche andare sulla spiaggia con la carrozzina Non ci sono ombrelloni da noleggiare, c’è una taverna molto nascosta tra gli alberi, l’ingresso in mare è di sabbia fine, il fondale scende con un comoda gradualità e l’acqua, già a fine giugno, era così calda che sembrava scaldata dai pannelli fotovoltaici.

Sopra a questa spiaggetta c’è il paesino di Porto atheras. E’ tutto un saliscendi, per cui l’ho girato in macchina, ma è davvero molto, molto carino.

Tornando verso sud, quando si arriva all’incrocio con la strada che va ad Argostoli ed a Louxuri, se si gira a sinistra verso Argostoli, dopo circa 200 metri sulla sinistra c’è una taverna, che è la classica trattoria di campagna, ma con pece fresco e che vale davvero molto per chi cerca cibo buono, semplice e genuino. Si parcheggia dall’altro lato della strada, non mi ricordo se per entrare c’è uno scalino basso o niente.

Spiaggia di Mirtos E’ considerata la spiaggia più bella del mediterraneo e d’Europa, ed una delle 10 più belle del mondo. Ovviamente in questo c’è della soggettività, Comunque il contesto ambientale è molto bello, e sopratutto i colori del mare sono davvero spettacolari e cambiano nelle varie ore della giornata. Ci si arriva dalla strada che da Argostoli va a Fiskardo. E’ una strada panoramica molto bella. A un certo punto c’è un punto panoramico che domina la spiaggia di Mirtos ed è davvero spettacolare, sopratutto per vedere il cambiare dei colori del mare. Sulla destra c’è un parcheggio, però poi per arrivare al punto panoramico bisogna salire lo scalino del marciapiede abbastanza alto. Per un disabile, che guida l’auto, c’è anche un po’ di posto per accostarsi con l’auto al marciapiede dal lato guida, in modo da trasferirsi sulla carrozzina direttamente sul marciapiede. Però è necessario parcheggiare contromano, e questo in quella strada è abbastanza pericoloso. Se il disabile non guida, allora può essere fatta l’inversione e si può parcheggiare con un po’ meno pericolo accanto al marciapiede dal lato passeggero. In quel punto panoramico c’è un grande cartello che indica i servizi disponibili alla spiaggia di Mirtos: fra questi c’è indicata anche l’accessibilità per disabili.

La strada che scende verso Mirtos va certamente fatta con attenzione e moderando molto la velocità, però non mi è parsa così difficile come avevo letto. Scendendo verso Mirtos ci sono dei bei panorami. Arrivati sulla spiaggia sulla sinistra c’è un ampio parcheggio, però a fine giugno era già abbastanza difficile trovare un posto. Si vede chiaramente che è un posto noto a livello internazionale con un grande giro di persone.

Avevo letto che c’è la spiaggia di ghiaia, con un fondale del mare di ghiaia che va giù subito molto rapidamente e con una discreta corrente. Per cui avevo messo nel conto soltanto una visitina alla spiaggia.

Per fortuna mi è venuta sete e voglia di andare nella terrazza dl bar. Poco più avanti sulla destra c’è un bagno per persone in carrozzina, però va chiesta la chiave al bar.

Ho parcheggiato a circa due metri dall’ingresso del bar, ho camminato sulla sabbia e poi c’era uno scalino per la terrazza del bar.

Appena sono entrato nella terrazza ho visto parcheggiato sulla destra sulla sabbia uno di quegli aggeggi per far fare il bagno ai disabili (mi pare che si chiami “job”): la cosa mi ha molto sorpreso, ho chiesto un po’, mi è stato detto che se volevo fare il bagno mi aiutavano loro anche subito. Davvero una sorpresa inaspettata. Il tempo di spogliarmi. Due bagnini molto bravi e gentili mi hanno aiutato a scendere una comoda rampa verso la spiaggia, sono stati molto bravi anche nella non facile operazione di aiutarmi a mettermi a sedere in quell’aggeggio. Quindi mi hanno tirato lungo la comoda passerella, che però arriva soltanto fino a metà spiaggia, oltre che fino alle docce. Poi mi hanno tirato sulla ghiaia, che lì era davvero molto profonda, ma loro avevano molta forza e mi hanno portato in acqua. L’acqua era davvero molto bella e magica, senz’altro la più bella mai vista. Avevo voglia di uscire da quell’aggeggio e fare una piccola nuotatina con l’aiuto della mia assistente, però i due bagnini non hanno voluto dicendo che era pericoloso per le correnti. Poi, su mia richiesta mi hanno gentilissimamente aiutato a mettermi a sedere sul bagnasciuga dicendomi che, quando li avessi chiamati, sarebbero tornati a prendermi, e così è stato.

Mentre ero sul bagnasciuga due turisti di Atene mi hanno proposto di fare un bagno senza quell’aggeggio, offerta che per me è risultata graditissima. In acqua, era troppo bello, ho voluto fare due bracciate con l’aiuto della mia assistente. Uno di quei due signori ha capito ed è stato contento, l’altro si è arrabbiato, ritenendo la cosa pericolosa, e questo mi è dispiaciuto.

Assos E’ un paesino delizioso e tranquillo con alcune spiaggette di ghiaia con un mare davvero cristallino nel quale è difficile non fare il bagno.

Conviene lasciare l’auto nel parcheggio sulla sinistra appena si arriva perché così si può poi vedere dall’alto la bella baietta che c’è sulla destra. E’ davvero molto invitante fare il bagno lì, però ci sono molti scalini da scendere, oltre alla ghiaia. Per vedere il paesino bisogna fare una discesa di una cinquantina di metri, che, per chi è in carrozzina, in giù è fattibile, ma per tornare in sù può essere difficile. Se si è con una persona, che può guidare, quando si è nella piazzetta del paese, si può chiederle di andare a prendere l’auto e portarla lì. Altrimenti l’unica altra soluzione può essere chiedere una mano ad un turista o ad un indigeno per fare con la carrozzina la breve salita per tornare all’auto.

Fiskardo E’ l’unico paese sopravvissuto al grande terremoto, che distrusse Cefalonia. E’ in un golfetto carino, che può valer la pena visitare. Di fronte c’è l’isola di Itaca. Fiskardo viene chiamato la Porto Cervo della Grecia perché ci sono un lusso ed una ricchezza sfrenati con prezzi altissimi. Mi sembra un luogo emblematico della grave malattia mentale (ricchezza enorme e miseria disperante), che affligge l’essere umano.

La zona del porto è pianeggiante e facilissimamente percorribile in carrozzina, con una spiaggetta di ghiaia accanto alla strada e il mare cristallino.

Il problema è che il parcheggio è in alto. Allora, per chi è in carrozzina, si può fare così. Quando si arriva al paese, dalla strada che viene da sud, c’è un cartello che indica sulla sinistra il parcheggio di un supermercato. Si può andare a questo parcheggio, che è abbastanza piccolo, ma a giugno era vuoto, è pianeggiante e allo stesso livello del porto. Dopo che si è scesi di macchina, se si è con una persona, che può guidare, si può chiederle di portare l’auto sù al parcheggio pubblico, altrimenti non rimane che approfittare del parcheggio del supermercato.

Nel quarto d’ora, che sono rimasto seduto in carrozzina accanto all’ingresso del supermercato, sono arrivate tre auto. Una era di italiani, abbiamo fatto due chiacchere, tutto ok. Le altre due auto, nel giro di 5 minuti l’una dall’altra, sono state tutte e due ad un pelo dal venirmi addosso. E questo sebbene non ci fosse stato niente e nessuno che potesse creare problemi. Sono stato in posti incommensurabilmente più difficili di Cefalonia, quali il Messico, Istanbul, l’India, la Malesia, ma non mi era mai capitata neanche l’ombra di un a cosa del genere. E’ l’ennesima dimostrazione del fatto che la ricchezza dà alla testa.

Per tornare all’aeroporto in auto la segnaletica è da barzelletta.



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